(Teleborsa) – L’Economic and Monetary Affairs Committee (ECON) del Parlamento europeo ha adottato nuove regole per contenere i rischi di clearing dei paesi terzi, migliorare la competitività dei servizi di compensazione dell’UE e consentire la supervisione di questi servizi nell’UE.
L’intervento riguarda le controparti centrali (CCP), entità che si collocano tra acquirenti e venditori di azioni, obbligazioni o derivati negoziati su uno o più mercati finanziari o mercati delle materie prime (compresi i mercati dell’energia all’ingrosso), nonché su uno o più mercati di cripto-asset o altri asset digitali, per assumersi i rischi di inadempienza di una parte della transazione.
I deputati vogliono “centralizzare la supervisione delle CCP dell’UE e affrontare i rischi per la stabilità finanziaria causati dall’esposizione dei membri compensatori e dei clienti dell’UE alle CCP di paesi terzi di importanza sistemica”, si legge in una nota. Anche se non viene mai nominato, il chiaro riferimento è al Regno Unito post-Brexit, con Londra che rappresenta ancora uno snodo essenziali per il clearing degli intermediari europei.
Con il loro voto gli eurodeputati hanno proposto che l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) vigili direttamente sulle CCP dell’UE. Dovrebbero richiedere l’autorizzazione all’ESMA e comunicare i propri dati sulla gestione del rischio, nonché consultare e informare l’ESMA sui loro piani di recovery and resolution. Le controparti centrali riconosciute di paesi terzi dovrebbero comunicare annualmente all’ESMA la portata della loro attività di compensazione.
Inoltre, i deputati hanno convenuto che le controparti finanziarie o non finanziarie soggette all’obbligo di compensazione dovrebbero detenere almeno un conto attivo presso una controparte centrale stabilita nell’UE e compensare regolarmente prodotti sistematicamente importanti. Data la novità del requisito, i deputati hanno convenuto che ulteriori misure, come l’obbligo di liquidare almeno una parte delle transazioni attraverso il conto attivo, dovrebbero essere introdotte gradualmente e solo dopo che la Commissione avrà effettuato un’analisi costi-benefici e valutato l’impatto dei requisiti di stabilità finanziaria e competitività internazionale delle controparti UE.
Il progetto di regolamento adottato oggi è contenuto in due testi. Il regolamento è stato approvato con 47 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astensioni, mentre la direttiva è stata approvata con 47 voti favorevoli, 3 contrari e 3 astensioni. L’intenzione del Parlamento europeo è quella di avviare i negoziati con il Consiglio prima di Natale e di finalizzare questo dossier, cruciale per la forza e la competitività dei mercati dei capitali europei, prima della fine del mandato.