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    TLC, Bassanini: rete unica controllata da CDP “soluzione preferibile”

    (Teleborsa) – “La rete unica, neutrale, indipendente, controllata da CDP resta la soluzione preferibile. L’estensione del piano industriale di Open Fiber è realizzabile ma resta una subordinata: se TIM non ci sta, tutti gli altri faranno da soli”.

    Lo ribadisce in un tweet il Presidente di Open Fiber, Franco Bassanini ritornando sul dibattito della rete unica con una eventuale fusione tra Tim e Open Fiber.
    Proprio ieri, in una intervista a La Stampa, Bassanini aveva delineato unpiano Bnel caso in cui gli azionisti di TIM giudicassero l’operazione non conveniente: la creazione, appunto, di una rete di nuova generazione sotto la regia del Governo coinvolgendo “tutti quelli che ci stanno” da CDP ed Enel alle altre Telco (Vodafone, Wind, Iliad, Tiscali, Sky, Sorgenia, Tiscali), inserendo nella partita anche gli investitori infrastrutturali (Kkr, Macquairie, i fondi pensione, le casse di previdenza). LEGGI TUTTO

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    Assunzioni personale ATA, ancora una volta dimenticati alcuni profili professionali. Anief ricorre

    (Teleborsa) – “L’ultimo decreto di autorizzazione per l’assunzione del personale ATA, ancora una volta, non tiene conto di quello che da 25 anni è previsto dal contratto, cioè la necessità di attivare degli organici e prevedere delle immissioni in ruolo anche per i collaboratori scolastici e per gli assistenti tecnico-amministrativi“.

    La denuncia arriva da Marcello Pacifico, Presidente del sindacato Anief, che in una intervista rilasciata a Teleborsa ha ricordato che occorrono almeno 20mila assunzioni. “Ventimila unità – rimarca – che lo Stato non ha mai voluto assumere questi ultimi 25 anni e di cui oggi c’è maggior bisogno per tutti gli adempimenti che si dovranno svolgere a settembre alla riapertura della scuola post Covid”.
    Il leader sindacale definisce questa mancanza “un grave errore” e ricorda che “già l’anno scorso Anief aveva impugnato il decreto sulle immissioni in ruolo dinanzi al TAR del Lazio e così farà anche quest’anno”.

    “Chi ritiene di avere il profilo giusto per accedere ai nuovi ruoli – afferma Pacifico – potrà aderire a questo nuovo ricorso che punta allo sblocco degli organici ed a dotare la scuola dell’autonomia e delle risorse fondamentali che le ocorrono”. LEGGI TUTTO

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    Dl Agosto, Unimpresa: “Solo rinvii fiscali non risolvono nodo liquidità Pmi”

    (Teleborsa) – “Con il decreto legge di agosto gli imprenditori aspettavano con ansia che il governo varasse misure fiscali e finanziarie in grado di assicurare alle piccole e medie imprese quella liquidità tanto attesa e sempre rinviata. La liquidità, garanzia di sopravvivenza per le imprese e sostegno agli investimenti, era stata letteralmente azzerata, nei mesi precedenti, dalle misure di contenimento della pandemia e negata, contestualmente, dalle iniziali politiche del governo, a carattere emergenziale, che nulla hanno prodotto, se non una lenta agonia che sta portando alla distruzione del sistema imprenditoriale del nostro paese. Quanto è contenuto, purtroppo, anche in questo quarto decreto economico, si riduce a un ulteriore groviglio di rinvii delle scadenze fiscali, che non risolvono, piuttosto aggravano, il problema della carenza di liquidità”. È quanto scrive in un approfondimento sul decreto agosto il consigliere nazionale di Unimpresa, Marco Salustri.

    “Dopo tre mesi di annunzi e di tatticismi, – continua Salustri – non avere ancora definito una chiara strategia, in materia fiscale e finanziaria, che possa garantire una rapida ripresa economica, corre il rischio di tradursi, per le nostre imprese, in una resa incondizionata al miglior offerente, anche straniero, sia di provenienza lecita sia, peggio, illecita”. Secondo il consigliere nazionale di Unimpresa, inoltre, “un’evidente mancanza di esperienza e di conoscenza della realtà delle pmi significa annichilire un tessuto imprenditoriale che ha reso famosa l’Italia nel mondo e, soprattutto, significa svendere un know how identitario del nostro sistema economico-produttivo. Ci si interroga, alla vigilia di un settembre di fuoco, se questo governo sia ancora capace o meno di attuare un deciso cambio di rotta a tutela della nostra cultura e del nostro genio creativo, varando misure strutturali e incisive per la ripresa, cioè gli investimenti strategici, senza più limitarsi a reiterare misure contingenti e tatticistiche, che non garantisco alcun futuro”.
    RINVII DELLE SCADENZE FISCALI – In riferimento ai contribuenti che non avevano versato Iva, ritenute, contributi Inps e premi Inail nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020, era stata programmata la scadenza del 16 settembre per adempiere a tali incombenze con l’ulteriore possibilità di rateizzare le somme in quattro rate mensili. “Questo nuovo decreto, però, – sottolinea Unimpresa – ha previsto, per i contribuenti, la possibilità di versare il 50% delle somme dovute, nei mesi di marzo, aprile e maggio, entro il 16 settembre in un’unica soluzione, oppure in quattro rate, e il restante 50% a partire dal 16 gennaio 2021 fino ad un massimo di 24 rate mensili. Un ulteriore rinvio viene fissato dall’articolo 65 del provvedimento circa la proroga della moratoria, su prestiti e mutui, per le piccole e medie imprese, estesa al 31 gennaio 2021, rispetto a quanto era previsto in precedenza, ossia il 30 settembre 2020. Un altro rinvio, il cui riferimento è l’articolo 98, viene concesso per il versamento del secondo acconto Ires, Irap e Irpef la cui scadenza é fissata, di norma, al 30 novembre 2020. Questa proroga è rivolta ai contribuenti, soggetti agli Isa, che hanno avuto un calo del fatturato del 33% nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. La scadenza per il versamento di queste imposte è stata prorogata al 30 aprile 2021″. In tale scenario Unimpresa sottolinea come “lo stesso articolo 98 ignori, dunque, la vasta platea dei contribuenti che non applicano gli Isa, come i dipendenti che dovranno, quindi, versare il secondo acconto entro e non oltre il 30 novembre 2020″. Nel groviglio di proroghe e scadenze rientrano anche gli avvisi esecutivi delle Entrate Fiscali con rinvii sanciti nell’articolo 99, ossia dal 31 agosto 2020 al 15 ottobre 2020. Viene, inoltre, annullato – evidenzia Unimpresa – il secondo acconto Imu per tutti gli albergatori, a patto che il gestore della struttura sia anche il proprietario”. Un contributo specifico, inoltre, è quello che potrebbe essere erogato, sempre agli albergatori, pari al 65% degli delle opere di miglioramento e riqualificazione delle proprie strutture ricettive. Un altro contributo, a fondo perduto, è previsto per alcune categorie di ristoratori che acquistano materie prime del territorio, a condizione che abbiano conseguito un calo del fatturato, dal marzo a giugno 2020, pari a tre quarti rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente.

    LA IRRISOLTA CARENZA DI LIQUIDITÀ – “I piccoli imprenditori – spiega Unimpresa – non possono trarre alcun beneficio da questo quarto decreto ai fini della liquidità necessaria. Il rinvio delle imposte, infatti, non agevola il contribuente, né gli dà la garanzia di una maggiore liquidità perché, nel concreto, non sono stati fatti sconti né vengono previste esenzioni d’imposta. Il reiterato rinvio delle imposte, di fatto, comporta solo uno spostamento del problema della liquidità, non la soluzione, rappresentando, contestualmente, un altro aggravio degli adempimenti fiscali con la ovvia conseguenza di un maggior costo da parte degli imprenditori. Procrastinare le scadenze fiscali può essere, in generale, una giusta soluzione nel breve periodo, ma quando questo modus operandi diventa una normale prassi testimonia soltanto l’incapacità del governo di elaborare un’alternativa concreta e immediata di rilancio, fiscale e finanziaria”. Anche per la filosofia dei bonus – secondo Unimpresa – “va ribadita l’assoluta inidoneità di questo strumento di elargizione a pioggia a placare le aspettative dei contribuenti”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Fase 3: arriva “Fever Pass” per screening temperatura con Totem

    (Teleborsa) – Effettuare lo screening della temperatura corporea in modo autonomo ottenendo un certificato elettronico dotato di QRcode in grado di aprire varchi, tornelli e porte. Questo il funzionamento dell’innovativo sistema di controllo “Fever Pass” creato da Bitsolution società Ict del gruppo Innovaway.

    Nel dettaglio dopo aver misurato la temperatura attraverso un “Totem” (Fever Pass point) all’utente viene rilasciato un pass che consente, per un determinato lasso di tempo, di dire addio ai controlli multipli durante la giornata e di superare la necessità di operatori addetti al controllo. L’autoscansione è effettuata con l’ausilio di un sensore con una densità di rilevazione di 1024 punti diversi del viso e degli occhi, coadiuvato da un software, basato sull’Intelligenza artificiale, che normalizza la lettura della temperatura rispetto ai parametri ambientali. In seguito il sistema invia la notifica del risultato direttamente all’interessato tramite l’App, nel rispetto del Gdpr, così, l’utente in piena riservatezza verifica dal proprio smartphone la temperatura rilevata dal Fever Pass.
    “Il certificato ottenuto ha una durata temporale prefissata in base alle indicazioni dell’autorità competente e – spiega la società in una nota – risiede solo sullo smartphone dell’utente, non conservando il sistema alcuna traccia di informazione personal. Il sistema consente di aumentare le attività di monitoraggio preventive come previsto dal Dpcm del 26 aprile 2020 e del DL34/2020, nel rispetto della privacy, e può essere utilizzato dal sistema dei trasporti, delle prestazioni sanitarie, di tanti altri pubblici servizi”. LEGGI TUTTO

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    Siria, esplosione in un gasdotto. Damasco: “È attacco terroristico”

    (Teleborsa) – L’esplosione del gasdotto Arab Gas Pipeline avvenuta oggi in Siria, nell’area di Damasco, è frutto di “un attacco terroristico”. Lo ha detto il ministro per il Petrolio e le Risorse minerarie, Ali Ghanem, citato dall’agenzia di stampa statale Sana.

    Sul vasto incendio seguito da un’esplosione tra le città di Ad Dumayr e Adra, a nordest della capitale Damasco, che ha causato un blackout nel Paese, si attendono, tuttavia, ulteriori dettagli. Nel frattempo il ministro per l’Elettricità, Mohammad Zuhair Kharbutli, ha precisato che il servizio elettrico è stato ripristinato in alcune “strutture importanti e vitali di Damasco, quali ospedali e alcuni quartieri residenziali” e in alcune aree delle province di Homs e Hama.
    Già nel 2013, dopo che un bombardamento da parte dei ribelli aveva colpito un gasdotto durante la guerra civile, gran parte della Siria è stata interessata da un’interruzione di corrente. LEGGI TUTTO

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    Portavoce Merkel: Indebitamento UE “misura eccezionale e limitata”

    (Teleborsa) – L’intervento dell’Unione europea per la ripresa dei Paesi più colpiti dalle conseguenze economiche del coronavirus, quindi il potere concesso alla Commissione di indebitarsi sui mercati di capitale a nome del blocco, è, per Angela Merkel, una misura eccezionale presa fare fronte alla situazione altrettanto eccezionale in cui si è venuta a trovare l’UE, quindi una risposta “chiaramente limitata” in termini di durata e obiettivi. Lo ha spiegato il Portavoce Steffen Seibert.

    L’unico obiettivo di questo passo è quello di affrontare la crisi attuale, ha aggiunto Seibert dopo che invece ieri il Ministro delle Finanze, Olaf Scholz esponente di punta della Spd aveva parlato del Recovery Fund come di un “progresso autentico per la Germania e per l’Europa rispetto a cui non si può più tornare indietro”.
    “Si tratta di un cambiamento di grande portata, forse il più grande dall’introduzione dell’Euro”, aveva detto Scholz.

    (Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    GPS, ultima settimana per ricorrere e chiedere inclusione in prima o seconda fascia

    (Teleborsa) – Ultima settimana per aderire ai ricorsi che ha lanciato l’Ufficio legale di Anief verso tutti gli esclusi dalle Graduatorie provinciali e di istituto per le supplenze (Gps) che hanno presentato la domanda entro i termini. “Per chi ancora non ha aderito – sottolinea Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è importante chiedere l’inserimento in prima fascia. Sono, infatti, tante le categorie degli esclusi”.

    Tra chi non rientra nelle Gps – spiega Pacifico – vi è, ad esempio, “chi ha un titolo come Itp senza i 24 cfu, ma anche gli educatori che non sono inclusi nelle liste di prima infanzia e primaria o diversi laureati che non sono inseriti neanche nella seconda fascia”.
    Il presidente del giovane sindacato ricorda, inoltre, che vi è la possibilità di ricorrere anche per chi ha presentato la domanda in formato cartaceo. “Chi ha presentato la domanda cartacea dal momento che era impossibilitato a utilizzare il sistema – continua Pacifico – potrà ricorrere contro il non recepimento di tale domanda e, dall’altra parte, chiedere ai giudici di interpretare le norme in maniera coerente con i dispositivi normativi vigenti anche in base alle deroghe esistenti in maniera tale da poter essere inserito in quegli elenchi e potere avere una supplenza al 30 giugno o al 31 agosto“. Entro tali date quest’anno – secondo i dati forniti dall’Anief – “saranno più di 200mila le cattedre date”. Tuttavia, “quasi tutte le chiamate, – afferma il Pacifico – avverranno sulla base delle Gps”. Saranno assegnate come di consueto anche le Mad (messe a disposizione) “anche se quest’anno – afferma il presidente dell’Anief – con le nuove Gps il loro utilizzo sarà probabilmente inferiore rispetto a quello avvenuto negli anni precedenti. Aderire a questi ricorsi – conclude Pacifico – significa rivendicare un diritto all’inserimento che è stato negato dall’atto amministrativo”. LEGGI TUTTO

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    Rete unica, Bassanini pensa al piano B: “Infrastruttura a regia pubblica con chi ci sta”

    (Teleborsa) – Rete unica sì, ma senza ritorno al monopolio. E’ quanto auspicato dal Presidente di Open Fiber, Franco Bassanini, in una intervista a La Repubblica.

    “Occorre innanzitutto togliere dal tavolo l’ipotesi di un ritorno al monopolio TIM”, ha affermato Basanini, affermando che questo spiega le ragioni per le quali TIM non potrebbe avere la maggioranza in una eventuale società delle rete unica nata dalla fusione con Open Fiber. Di qui le resistenze di TIM ad accelerare la dismissione del rame.
    L’operazione – ha sottolineato – dovrebbe portare alla creazione di una società “neutrale” e “non integrata verticalmente”, dove la rete è separata dai servizi. Altrimenti si creerebbero problemi antitrust. “Gli altri operatori oggi – ha spiegato – possono scegliere tra la rete di TIM e di Open Fiber, domani sarebbero costretti a usare la rete del loro principale concorrente: risponderebbero a suon di ricorsi”. Rispetto ad un intervento di CDP afferma poi che “si porrebbe anche un problema di aiuti di Stato“.

    La rete unica però è necessaria, perché in caso contrario “si rischia di avere in molte città due reti in fibra e in altre aree del paese di restare sul rame per anni e anni”.
    Il Presidente di Open Fiber ritiene quindi necessaria una “moral suasion” del governo che spinga TIM a separare le infrastrutture dai servizi. E delinea un piano B nel caso in cui gli azionisti di TIM giudicassero l’operazione non conveniente: la creazione di una rete di nuova generazione sotto la regia del governo coinvolgendo “tutti quelli che ci stanno” da CDP ed Enel alle altre Telco (Vodafone, Wind, Iliad, Tiscali, Sky, Sorgenia, Tiscali), coinvolgendo anche gli investitori infrastrutturali (Kkr, Macquairie, i fondi pensione, le casse di previdenza). LEGGI TUTTO