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    Valsoia, Intesa lima target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha abbassato a 14 euro per azione (dai precedenti 14,3 euro) il target price su Valsoia, società attiva nel mercato dei prodotti per l’alimentazione salutistica e quotata su Euronext Milan, confermando la raccomandazione “Buy” visto l’upside potenziale del 22%.Gli analisti hanno scritto che, dopo un avvio d’anno debole nel primo trimestre, trainato principalmente da effetti di calendario una tantum, Valsoia ha recuperato la sua traiettoria di crescita nel secondo trimestre/primo semestre, nonostante un contesto di mercato ancora caratterizzato da inflazione dei costi e da comportamenti di acquisto dei consumatori volti al contenimento delle spese. Il broker ritiene che la salute di fondo dei marchi, un portafoglio prodotti resiliente e una solida gestione finanziaria continuino a supportare la posizione positiva sul titolo. Inoltre, i continui investimenti in marketing, la continua espansione del sito produttivo e la disciplina dei costi saranno fondamentali per il controllo dell’inflazione degli input e il sostegno della crescita. Intesa sottolinea che la forte flessibilità finanziaria del gruppo lascia spazio anche a fusioni e acquisizioni opportunistiche. “Sul fronte dell’M&A, riteniamo che l’azienda stia cercando un’acquisizione importante – si legge nella ricerca – L’attenzione dovrebbe concentrarsi principalmente sull’acquisizione di marchi premium all’estero”.A seguito dei risultati, il broker ha rivisto al ribasso le previsioni principalmente per incorporare una base di costi leggermente più elevata. LEGGI TUTTO

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    Sammontana, S&P conferma rating “B” in vista di add-on su notes da 125 milioni di euro

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato il rating “B” su Sammontana, mentre l’azienda italiana prevede di emettere un add-on di 125 milioni di euro alle sue obbligazioni senior secured esistenti da 800 milioni di euro per rimborsare i 97 milioni di euro di utilizzo della linea di credito revolving (RCF) e finanziare i costi di transazione e immettere liquidità nel bilancio. Nell’ambito dell’operazione, Sammontana punta inoltre ad aumentare la sua RCF di 30 milioni di euro.L’indebitamento aggiuntivo, unito a una crescita dell’EBITDA inferiore alle aspettative nel 2024-2025, porterà il rapporto debito/EBITDA rettificato a un picco di circa 6,7 ??volte, rispetto alle precedenti aspettative di S&P di circa 5,5 volte per lo stesso anno, esaurendo il margine di rating.Tuttavia, S&P ritiene che la progressiva crescita organica e il contributo dell’acquisizione di La Rocca supporteranno una rapida riduzione dell’indebitamento e un significativo miglioramento della generazione di free operating cash flow (FOCF) nel 2026-2027.L’outlook stabile riflette la convinzione che Sammontana sarà in grado di affrontare condizioni macroeconomiche avverse e migliorare la propria performance operativa nel 2026, grazie alla realizzazione delle sinergie derivanti dall’acquisizione di Forno d’Asolo (FdA), dall’integrazione di La Rocca e dalla capacità di trasferire gli aumenti dei costi ai clienti, in modo che il rapporto debito/EBITDA rettificato si riduca a circa 5,5x entro il 2026 e la generazione di FOCF migliori a circa 20-30 milioni di euro all’anno. LEGGI TUTTO

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    Italian Wine Brands, utile semestrale record di 10,3 milioni di euro. Ricavi -3%

    (Teleborsa) – Italian Wine Brands (IWB), gruppo vinicolo quotato su Euronext Growth Milan, ha chiuso il primo semestre 2025 con 185,1 milioni di euro di ricavi (-3,17% vs 2024), di cui solo 8,5% negli USA. Il Margine Operativo Lordo adjusted è stato pari a 21,9 milioni di euro, pari al record storico per il gruppo realizzato nel primo semestre 2024 (21,9 milioni). La marginalità sul fatturato è cresciuta all’ 11,7% rispetto al 11,3% del primo semestre 2024, a conferma di un inarrestabile percorso di crescita di valore trainato dallo sviluppo dei Top Brands. Il risultato netto è stato pari a 10,3 milioni di euro (+13,4% vs 2024).”La forza di questo gruppo risiede nel sapersi adattare, nel reagire velocemente e con flessibilità ai mutati contesti di mercato – ha commentato l’AD Alessandro Mutinelli – La capacità di poter diversificare la nostra offerta per mercati, canali commerciali e posizionamento, ci consente di raggiungere ovunque ogni potenziale cliente ed essere meno esposti alle congiunture macroeconomiche. Abbiamo una propensione costante per l’innovazione e la qualità dei nostri prodotti, e grande attenzione al controllo dei costi e alla valorizzazione delle nostre persone: questo ci consente di ottenere risultati in crescita, anche in un contesto generale sfidante, caratterizzato da tariffe doganali, blocchi geopolitici, riduzione del potere di acquisto dei consumatori e cambiamenti nelle abitudini di consumo”.Negli ultimi 12 mesi il gruppo ha generato cassa pari a 17,6 milioni di euro, a cui vanno sommati dividendi per 9 milioni e investimenti in buy back per 2,5 milioni, per un totale di circa 30 milioni, a conferma di una capacità di generazione di cassa strutturale nel range del 50-55% rispetto all’Ebitda Adj a sostegno dello sviluppo del business e della remunerazione degli stakeholder. L’indebitamento finanziario netto è di 90,5 milioni di euro (-17,6 milioni vs giugno 2024). Il free cash flow yield su media titolo ultimo mese è superiore al 16%.Nel secondo semestre 2025 il gruppo IWB, forte del nuovo record di risultato netto e di una situazione finanziaria che è in grado di affrontare con fiducia sia la crescita organica, sia quella per linee esterne e proseguirà: nel percorso di crescita delle vendite dei Top brands funzionale ad un continuo incremento della marginalità; nell’ottimizzazione dei costi della filiera produttiva; nella ricerca di opportunità di investimento atte a rafforzare la sua posizione nei mercati di riferimento con prodotti di fascia premium. È inoltre previsto un rafforzamento dell’organico commerciale e di marketing atto a supportare in misura ancora più proattiva l’espansione nei mercati internazionali e lo sviluppo dei Top Brands. LEGGI TUTTO

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    Vino, vendemmia 2025: 47,4 milioni gli ettolitri previsti (+8% sul 2024)

    (Teleborsa) – Una vendemmia che dovrebbe raggiungere i 47,4 milioni di ettolitri, con uve in salute che promettono un’annata molto buona o ottima in quasi tutte le aree e con punte di eccellenza. È quanto rilevato dall’indagine vendemmiale 2025, realizzata attraverso un processo di armonizzazione delle metodologie adottate da Assoenologi, Unione italiana vini (Uiv) e Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) al quale si aggiunge il contributo dell’Ufficio competente del Masaf e delle regioni. Stando alle stime elaborate, la produzione dovrebbe registrare un incremento dell’8% rispetto alla scorsa campagna, riportando i volumi in linea con la media degli ultimi anni dopo due annate particolarmente scarse (+2% sulla media 2024-2025). Un raccolto che conferma quindi il primato produttivo dell’ltalia, seguita nella classifica globale dai competitor europei Francia (37,4 milioni di ettolitri) e Spagna (36,8 milioni di ettolitri).Pur restando esposte alle condizioni meteo delle prossime settimane, dal punto di vista sanitario le uve si presentano in buone condizioni, grazie a una gestione agronomica attenta e scientifica, fondamentale in un contesto sempre più segnato da eventi estremi. La campagna vendemmiale è stata infatti preceduta da una fase di incertezza legata alla variabilità climatica estiva. Tuttavia, le buone riserve idriche accumulate durante l’inverno, una primavera mite e un’estate anticipata ma altalenante hanno favorito una vendemmia anticipata in molte aree e con una distribuzione temporale che si preannuncia lunga, soprattutto nel Mezzogiorno. La maturità fenolica raggiunta in gran parte delle aree, unita al potenziale aromatico favorito dalle escursioni termiche di fine agosto, lascia intravedere vini freschi e longevi al Nord, profili netti ed equilibrati al Centro e rossi di struttura e carattere al Sud.Geografia del vigneto Italia 2025L’incremento produttivo atteso per questa vendemmia si distribuisce in modo tutt’altro che omogeneo lungo la Penisola. A spingere la crescita è sicuramente il Sud, dove il raccolto registra un balzo a due cifre (+19%) – trainata dalla performance della Puglia (+17%) – grazie alla disponibilità idrica accumulata in primavera che ha consentito ai vigneti delle regioni meridionali di reagire bene alle ondate di caldo di giugno e agosto. Aumenta la produzione, anche se con quantità più contenute, anche il Settentrione, che vede nel Nord Ovest (+8%) la Lombardia in netta ripresa, con un +15% sullo scorso anno ma ancora a -8% rispetto alla produzione media 2020-2024. Risulta complessivamente in aumento anche la produzione dei vigneti del Nord Est (+3%), dove un’estate altalenante è stata preceduta da una primavera abbondantemente piovosa, che ha richiesto una gestione attenta delle fitopatie. In ordine, il Friuli-Venezia Giulia mette a segno l’incremento maggiore (+10%), seguito dal Trentino-Alto Adige (+9%) e Veneto (+2%), con una crescita molto limitata a fronte di un’annata 2024 in linea con la media del quinquennio. Stabile l’Emilia-Romagna, divisa tra gli incrementi della Romagna e i cali, soprattutto nel peso delle uve, in Emilia. Negativo, infine, il segno del Centro (-3%), dove le performance di Umbria (+10%), Marche (+18%) e Lazio (+5%) non riescono a compensare la perdita della Toscana (-13%), fisiologica dopo un 2024 veramente abbondante. Sul fronte della classifica regionale, con quasi 12 milioni di ettolitri e una quota di un quarto del raccolto made in Italy, il Veneto si conferma la principale regione produttiva italiana, seguita da Puglia e Emilia-Romagna, rispettivamente al 19% e 15%, per un totale complessivo del podio pari al 59% della produzione nazionale. Seguono nella top5 Sicilia e Abruzzo, che fanno scivolare Piemonte e Toscana al sesto e settimo posto della lista.La vendemmia in EuropaDopo due annate dominate dalle preoccupazioni metereologiche, torna a timidamente a crescere la produzione di vino anche sul versante europeo (+2,1%). A recuperare solo parzialmente le perdite dello scorso anno è la Francia, che si ristabilisce al secondo posto dopo l’Italia nella classifica dei produttori con una produzione da 37,4 milioni di ettolitri. Scende quindi di un gradino del podio la Spagna, che dovrebbe raccogliere 36,8 milioni di ettolitri. Seguono, a distanza, Germania e Portogallo, con rispettivamente 8,4 e 6,2 milioni di ettolitri.Mercato e commercio con l’esteroA fare da contraltare a quella che si presenta come un’ottima annata, un quadro di mercato particolarmente complesso, sollecitato da nuovi modelli di consumo che anche il comparto vino sta iniziando ad intercettare. La campagna 2024/2025 si è chiusa con un lieve incremento dei prezzi nel settore vinicolo, con l’Indice Ismea dei prezzi alla produzione che registra un +1% complessivo, evidenziando però dinamiche diverse tra i segmenti: i vini da tavola crescono del 4% grazie ai bianchi, mentre i rossi calano; le Doc-Docg segnano un -2% per effetto dei rossi, con un lieve aumento dei bianchi; mentre le Igt mostrano un +1% equamente distribuito. Facendo un’analisi congiunturale, nei mesi estivi si è osservata una flessione dei listini in attesa della nuova campagna e dell’evoluzione del quadro produttivo internazionale, che incide maggiormente sui vini da tavola, mentre le Doc-Docg seguono dinamiche più autonome. Le giacenze al 31 luglio 2025 risultano stabili rispetto all’anno precedente (dati Cantina Italia). Sul fronte della domanda interna, la GDO mostra una crescita degli acquisti di bollicine, sia in volume che in valore, a fronte di un rallentamento dei vini fermi (dati Ismea/Nielsen IQ). Per quanto riguarda la domanda estera, dopo un 2024 positivo, i primi cinque mesi del 2025 confermano i valori raggiunti con una lieve riduzione dei volumi (-4%) dovuta al calo delle spedizioni di vini comuni, mentre le Dop registrano un incremento.­(Foto: pixid – Fotolia/Adobe Stock) LEGGI TUTTO

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    Orsero, CEO: modello di business si conferma ancora una volta efficace

    (Teleborsa) – “Il primo semestre 2025 vede un andamento molto positivo della BU Distribuzione, sia in termini di ricavi sia di marginalità, su tutte le geografie, con Italia e Penisola Iberica che trainano i risultati di Gruppo e la Francia che mostra una ottima resilienza. Il secondo trimestre ha contribuito significativamente al risultato, con ricavi ben superiori alle aspettative, grazie all’incremento del prezzo medio di vendita e dei volumi commercializzati – in scia a quanto conseguito nel primo trimestre 2025”. Lo hanno detto Raffaella Orsero, CEO di Orsero, e Matteo Colombini, Co-CEO e CFO di Orsero, commentando i risultati del primo semestre dell’anno.I due manager evidenziano “una performance particolarmente positiva delle campagne di kiwi, uva da tavola, fresh-cut e gamma esotica, confermando la validità della strategia adottata dal Gruppo, orientata al rafforzamento delle categorie merceologiche a elevato valore aggiunto e maggiore crescita nei consumi su cui il Gruppo ha ormai da tempo un posizionamento di leadership nei mercati di riferimento. Anche il prodotto banana registra un risultato più alto delle attese, grazie ad una buona dinamica di domanda e offerta, soprattutto per merito del canale tradizionale che si conferma essere una roccaforte che bilancia e protegge i risultati del Gruppo”.”La BU Shipping vede ricavi e marginalità in aumento rispetto al primo semestre 2024, nonostante i maggiori costi derivanti dal dry docking ciclico effettuato sulla flotta – hanno spiegato CEO e CFO – sia la tratta reefer che dry-cargo registrano ottimi volumi trasportati e il mantenimento di un servizio puntuale e di qualità in un contesto marittimo molto complicato specie nel secondo trimestre dell’anno e caratterizzato da ritardi importanti da parte dei principali vettori marittimi”. “Il modello di business del Gruppo si conferma ancora una volta efficace, con una solida ed equilibrata struttura finanziaria che consente di progettare gli investimenti strategici per la crescita dimensionale e operativa del Gruppo – hanno aggiunto – Sulla base degli ottimi risultati ottenuti in questi primi sei mesi, abbiamo ritenuto di poter migliorare ulteriormente le aspettative per l’anno in corso, incrementando i target economici della Financial Guidance 2025”. LEGGI TUTTO

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    Orsero migliora guidance 2025 dopo primo semestre in crescita

    (Teleborsa) – Orsero, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, ha chiuso il primo semestre del 2025 con Ricavi Netti pari a 845,2 milioni di euro, sono in crescita del 13,6% rispetto ai 744,1 milioni registrati nel H1 2024, con un risultato fortemente positivo della BU Distribuzione (+13,7% VS H1 2024), grazie a un aumento dei volumi commercializzati, prevalentemente legato a kiwi, agrumi, berries, uva da tavola, fresh-cut, nonché il prodotto banana, e al consistente miglioramento del prezzo medio di vendita in seguito al miglioramento del mix di prodotti e, in particolare, della gamma esotica, dell’uva da tavola, dei kiwi, del platano, degli ananas e del fresh-cut.L’Adjusted EBITDA è pari a 48,4 milioni di euro, con un incremento del 18,4% e un Adjusted EBITDA Margin pari a 5,7%. L’Utile Netto Adjusted si attesta a 20,9 milioni di euro rispetto a 16 milioni registrati nel H1 2024, con un aumento di 4,9 milioni (+30,9%) per effetto del miglioramento della redditività operativa.La Posizione Finanziaria Netta è pari a 111,3 milioni di euro al 30 giugno 2025 rispetto a 111,2 milioni al 31 dicembre 2024, che include: passività IFRS 16 di 53,3 milioni (56,4 milioni nel 2024) e passività legate al mark-to-market dei derivati di 6 milioni (2,5 milioni positivi al 31 dicembre 2024). Nel corso del primo semestre si è registrato un aumento dei flussi derivanti dall’attività operativa che ammontano a 34 milioni (23,6 milioni in H1 2024), comprensivo di un rilascio del capitale circolante per effetto del maggior debito legato ai lavori svolti per il dry-docking e delle minori rimanenze di carburante ad esso associate.Il periodo è stato caratterizzato da investimenti operativi per circa 10,6 milioni di euro, legati agli interventi migliorativi su fabbricati e impianti dei magazzini prevalentemente in Italia e Spagna, nonché all’attività di dry-docking performata su una delle due navi che ne saranno oggetto nell’arco del 2025 e il pagamento di dividendi totali di 10,1 milioni, di cui 8,4 milioni (0,50 euro ad azione) agli azionisti della capogruppo lo scorso 14 maggio.In ragione del positivo andamento del primo semestre 2025, la società ha rivisto al rialzo le previsioni economiche della guidance FY 2025 comunicate il 3 febbraio 2025. Ora la società prevede: ricavi netti compresi tra 1.650 milioni e 1.690 milioni di euro (+ 70/50 milioni); Adjusted EBITDA compreso tra 82 milioni e 86 milioni (+ 5/4 milioni); Utile netto Adjusted compreso tra 30 milioni e 32 milioni (+ 4/2 milioni); posizione finanziaria netta compresa tra 110 milioni e 105 milioni (invariata); investimenti in attivo immobilizzato operativo compresi tra 19 milioni e 21 milioni11 (+ 4 milioni). LEGGI TUTTO

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    NewPrinces, Mastrolia: aumento deciso dei margini conferma solidità del modello industriale

    (Teleborsa) – “Siamo molto soddisfatti dei risultati del primo semestre 2025: l’aumento deciso dei margini conferma la solidità del nostro modello industriale, mentre la crescita della generazione di cassa e il miglioramento del capitale circolante testimoniano l’efficacia delle scelte strategiche intraprese”. Lo ha detto il presidente di NewPrinces, Angelo Mastrolia, commentando la semestrale.”Ad un anno dall’acquisizione di Princes, i progressi raggiunti sono evidenti: l’integrazione sta portando i frutti attesi, contribuendo in modo significativo al rafforzamento delle nostre performance operative e finanziarie”, ha aggiunto.”Negli ultimi mesi abbiamo inoltre annunciato tre acquisizioni di grande rilevanza – Diageo Operations Italy, Plasmon e Carrefour Italia – che saranno perfezionate a breve – ha detto Mastrolia – Queste operazioni rafforzeranno ulteriormente il nostro posizionamento e daranno nuova energia al percorso di crescita di NewPrinces, sia in Italia che a livello internazionale”.”Guardiamo con fiducia al futuro: la nostra storia e la nostra capacità di innovare ci spingono a costruire un gruppo sempre più forte, sostenibile e vicino ai consumatori”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces prevede fatturato annuale stabile. Migliora la redditività nel 1° semestre

    (Teleborsa) – NewPrinces (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha comunicato che i ricavi consolidati raggiungono 1,31 miliardi di euro a parità di volumi nel primo semestre 2025, rispetto a 1,36 miliardi nella prima metà del 2024. Tale dinamica riflette l’adeguamento dei prezzi di vendita in un contesto di mercato deflattivo, ampiamente compensato da un significativo miglioramento del costo del venduto, trainato da una riduzione dei costi delle materie prime pari al 6% e un conseguente miglioramento del profitto lordo dell’8,6%.L’EBITDA consolidato adjusted si attesta ad Euro 104,6 milioni, in crescita del 16,5% rispetto ad Euro 89,8 milioni nel primo semestre 2024, a parità di perimetro di consolidamento. In termini di adj. EBITDA margin, si registra un margine dell’8%, rispetto al 6,6% registrato nel corso dello stesso periodo del precedente esercizio.Il risultato netto consolidato è pari a Euro 22,3 milioni, una straordinaria crescita di oltre 23,5 milioni rispetto alla perdita di Euro 1,3milioniregistrata al 30 giugno 2024, a parità di perimetro di consolidamento.Il debito finanziario netto al 30 giugno 2025 è pari ad Euro -285.095 migliaia, in netto miglioramento rispetto ad Euro -346.216 migliaia al 31 dicembre 2024, a parità di perimetro di consolidamento, grazie alla capacità del Gruppo NewPrinces di generare flussi di cassa dall’attività operativa e dal miglioramento del capitale circolante netto. Net Debt/EBITDA ratio in netto miglioramento e pari a 1,38 rispetto a 1,95 a fine dicembre 2024.La società ricorda che l’acquisizione di Carrefour Italia avrà un impatto neutrale sulla posizione finanziaria netta consolidata di NewPrinces a fine esercizio 2025, grazie al significativo contributo di cassa previsto. NewPrinces prevede un fatturato per l’intero esercizio, su base comparabile, sostanzialmente stabile.La società presieduta da Angelo Mastrolia “guarda con entusiasmo alle opportunità offerte dalle recenti operazioni” e fornirà un aggiornamento alle proprie previsioni finanziarie una volta completate le acquisizioni di Carrefour Italia, Plasmon e Diageo Italia. Il gruppo continuerà a “prestare particolare attenzione al controllo dei costi ed alla gestione finanziaria, al fine di massimizzare la generazione di free cash flow da destinare sia alla crescita organica per via esterna che alla remunerazione de gli azionisti anche in considerazione delle recenti acquisizioni”.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO