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    B.F., cessione di BIA per 57 milioni di euro con potenziale earn-out di 8 milioni

    (Teleborsa) – B.F., holding quotata su Euronext Milan e attiva nel settore agroindustriale, ha fornito alcune precisazioni sull’accordo vincolante tra la propria controllata BF Agro-Industriale, insieme agli altri azionisti di minoranza – Ocrim Società per l’Industria Meccanica e InvestimentiIndustriali – e PM&PARTNERS SGR, in partnership con Armònia SGR, e avente ad oggetto la cessione di BIA.La struttura dell’operazione prevede l’acquisizione da parte di una società di nuova costituzione indirettamente controllata da PM, dell’intero capitale di BIA, ad un prezzo di acquisto determinato in 57 milioni di euro, integrato con la Posizione Finanziaria Netta, che sarà versato al perfezionamento dell’operazione. L’accordo prevede che, rispetto al prezzo di acquisto, venga corrisposto un ulteriore corrispettivo differito a titolo di earn-out, pari a massimi 8 milioni di euro, subordinatamente al raggiungimento di specifici obiettivi di EBITDA al 31 dicembre 2025 e al 31 dicembre 2026 e previa approvazione dei bilanci di esercizio di BIA, rispettivamente al 31 dicembre 2025 e al 31 dicembre 2026, e venga effettuato un aggiustamento in diminuzione, a titolo di earn-in, pari a massimi 4 milioni di euro, in caso di mancato raggiungimento di obiettivi minimi di EBITDA al 31 dicembre 2025.Si prevede che l’operazione venga perfezionata entro, e non oltre, il 31 dicembre 2025. LEGGI TUTTO

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    Princes Group punta a market cap di 1,24 miliardi di sterline al debutto a Londra

    (Teleborsa) – NewPrinces Group (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha fissato la forchetta di prezzo per l’offerta pubblica iniziale (IPO) della controllata Princes Group sulla Borsa di Londra.La fascia di prezzo per l’offerta è stata fissata tra 475 pence e 590 pence per azione ordinaria di Princes Group, implicando una capitalizzazione di mercato stimata alla data di ammissione approssimativamente tra 1.162 milioni e 1.243 milioni di sterline (ipotizzando il completamento di tutte le operazioni di riorganizzazione previste, incluso il conferimento in capitale dei prestiti soci in essere, e dell’assenza di esercizio dell’opzione di over-allotment).L’offerta comprenderà fino a 84.210.526 azioni di nuova emissione al fine di raccogliere un capitale primario fino a 400 milioni di sterline, a supporto della crescita inorganica di Princes Group tramite acquisizioni. Inoltre, potranno essere vendute fino a un massimo di 12.631.578 nuove azioni nell’ambito dell’opzione di over-allotment, per raccogliere un capitale fino a 60 milioni di sterline.Princes Group presenterà la domanda di ammissione alla categoria delle azioni ordinarie (società commerciali) dell’Official List della UK Financial Conduct Authority (FCA) e alla negoziazione sul Main Market della Borsa di Londra. Si prevede che il trading condizionato delle azioni avrà inizio entro la fine di ottobre e che l’ammissione diventerà effettiva, con l’avvio delle negoziazioni incondizionate, alle ore 8:00 (UK time) del 5 novembre 2025. A seguito dell’Ammissione, Princes Group prevede di disporre di un free float tale da renderla idonea all’inclusione negli indici FTSE UK.NewPrinces Group – che crede fermamente nella strategia di lungo termine di Princes Group – ha manifestato l’intenzione di sottoscrivere fino a 200 milioni di sterline di azioni nell’ambito dell’offerta, da ripartire in base alla fascia di prezzo e al prezzo finale di offerta. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces, Standard Ethics conferma rating ESG: attesi miglioramenti nella governance

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) “E+” a NewPrinces Group (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan. Si tratta del quarto notch su nove (nella fascia “Low”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità.Nel corso degli anni, il Gruppo ha implementato la propria documentazione pubblica allineando strumenti come policy ESG e Codice Etico alle indicazioni internazionali sulla Sostenibilità di Onu, Ocse e Ue. La rendicontazione extra-finanziaria segue le migliori pratiche del settore. Il sistema di gestione dei rischi ESG appare adeguato.Gli analisti si attendono futuri miglioramenti anche nell’area governance (“G” dell’acronimo ESG), tenuto conto della presenza di un diritto di voto maggiorato; un Consiglio di Amministrazione composto in maggioranza da amministratori indipendenti appare offrire maggiori garanzie verso gli interessi degli azionisti di minoranza e del mercato.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO

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    Casillo, Standard Ethics conferma rating ESG in attesa del piano di Sostenibilità

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) “EE” a Casillo Group. Si tratta del sesto notch su nove (nella fascia “Strong”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità. Casillo Group è uno dei principali operatori dell’industria molitoria (commercializzazione e trasformazione del grano duro e tenero) italiana e opera globalmente nei settori dello stoccaggio cereali, trading di commodities agricole e retail.La società si è allineata negli ultimi anni alle indicazioni provenienti da Onu, Ocse e Ue con policy e strategie strutturate sui temi di Sostenibilità. Ha implementato un Codice di Condotta Fornitori, estendendo formalmente alla catena di fornitura il proprio impegno sulle tematiche ESG (Environmental, Social, Governance) e predisposto un questionario per rilevarne le performance di Sostenibilità. La rendicontazione extra-finanziaria si è arricchita di elementi connessi alla normativa europea in materia, di prossima applicazione per il Gruppo.La società ha nuovamente condotto una due diligence di Sostenibilità e rilevato i temi materiali attraverso un’analisi basata sul principio di doppia materialità. Si registra il lancio di nuovi prodotti attraverso processi di economia circolare corredati da analisi sul ciclo di vita (Life Cycle Assessment). Si attende il lancio del Piano di Sostenibilità, di prossima adozione. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces, controllata avvia quotazione alla Borsa di Londra. Mastrolia: non venderemo azioni

    (Teleborsa) – NewPrinces (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha reso noto che la sua controllata interamente detenuta Princes Group ha annunciato l’intenzione di valutare un’offerta pubblica iniziale (IPO) sul Main Market della Borsa di Londra. L’operazione è finalizzata a garantire maggiore chiarezza ai mercati dei capitali, attraverso la separazione delle attività produttive di Princes Group (il perimetro IPO) dalle attività FMCG verticalmente integrate che rimarranno all’interno di NewPrinces.”La nostra decisione di avviare il processo di quotazione a Londra rappresenta un passaggio fondamentale nella storia di Princes Group – ha commentato Angelo Mastrolia, Presidente Esecutivo – Il Regno Unito è il nostro mercato principale e ospita un team dirigenziale di grande esperienza: questa scelta riflette la nostra fiducia di lungo periodo nell’azienda, la solidità del nostro management e l’ampiezza delle opportunità che prospettiamo per il futuro”.”Come abbiamo fatto con la quotazione di Newlat Food nel 2019, non abbiamo intenzione di vendere nessuna azione – ha spiegato – L’obiettivo è raccogliere nuovi capitali per accelerare la strategia di crescita e sostenere la trasformazione di Princes in un gruppo multinazionale e diversificato nel settore food & beverage”.Ai fini dell’ammissione, Princes Group ha stipulato accordi condizionali con NewPrinces in base ai quali Princes Group acquisirà l’intero capitale sociale di Symington’s Limited, Newlat GmbH e Princes France S.A.S.. Princes Group, insieme alle sue attuali controllate (tra cui Princes Italia S.p.A., Princes Tuna Mauritius, Edible Oils Limited e Princes Foods BV) e al perimetro di acquisizione, costituirà il perimetro consolidato al momento dell’ammissione (il perimetro IPO).A seguito dell’ammissione, Princes Group e la società potrebbero valutare la vendita a Princes Group di Princes Ready to Drink (precedentemente Diageo Operations Italy) e della società di nuova costituzione che deterrà il marchio Plasmon (la cui acquisizione da parte della società dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno). Diversamente, Carrefour Italia e Centrale del Latte d’Italia resteranno espressamente escluse dal perimetro IPO e continueranno a essere detenute direttamente da NewPrinces.Su base pro forma, il perimetro IPO ha generato: ricavi pari a circa 2,1 miliardi di sterline nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 e 964,2 milioni di sterline nel semestre chiuso al 30 giugno 2025; un EBITDA adjusted pari a 122,3 milioni di sterline nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 (con un margine EBITDA del 5,95%) e 71,2 milioni di sterline nel semestre chiuso al 30 giugno 2025 (con un margine EBITDA del 7,38%).Il perimetro IPO opera attraverso cinque business unit (Foods, Fish, Italian, Oils e Drinks) e unisce una consolidata capacità produttiva a marchio del distributore con un portafoglio di brand rinomati, tra cui Princes, Napolina, Branston1 , Batchelors1 , Flora1 Crisp ‘N Dry, Delverde, Naked Noodle e Vier Diamanten. Il perimetro IPO serve oltre 8.000 clienti in tutto il mondo, esporta in più di 60 paesi, e gestisce una piattaforma produttiva di 23 stabilimenti distribuiti tra Regno Unito, Europa continentale e Mauritius, 21 magazzini e circa 7.800 dipendentiÈ previsto che l’offerta sia strutturata in modo da consentire al capitale sociale ordinario di Princes Group di soddisfare i requisiti per l’inclusione negli indici FTSE UK. A seguito dell’ammissione, si prevede che: NewPrinces resti azionista di maggioranza, detenendo il controllo del capitale sociale emesso di Princes Group; Princes Group si posizioni come realtà focalizzata esclusivamente nella produzione di alimenti e bevande; NewPrinces persegua una strategia aziendale più ampia come gruppo FMCG integrato verticalmente, consolidando la propria presenza lungo la catena del valore attraverso attività nei settori distribuzione, logistica, packaging e dei servizi collegati. LEGGI TUTTO

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    Confagricoltura, Giansanti: “La nuova Pac è da cancellare”

    (Teleborsa) – “L’attuale proposta della Pac, per come è stata impostata, non esiste più. Non è più una politica agricola comune, ma diventa una politica agricola nazionale. Più in generale la proposta è molto modesta, sia dal punto di vista del budget, sia dal punto di vista della visione. “L’agricoltura italiana ed europea si trovano a un punto di svolta e le decisioni che le istituzioni della UE dovranno prendere nei prossimi mesi plasmeranno in modo decisivo il nostro modello agricolo e determineranno il futuro del settore”. È quanto afferma Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e del COPA.”Abbiamo bisogno di una politica agricola ambiziosa, che – prosegue Giansanti – metta al centro la produttività, la competitività, e una semplificazione amministrativa necessaria e fondamentale. Sull’aspetto produttivo, in questi giorni stiamo ad esempio chiedendo un’accelerazione sul tema delle NGT (le nuove tecniche genomiche), che è fermo da troppo tempo e dimostra quanto la burocrazia amministrativa di Bruxelles talvolta soffochi il progresso, la scienza e la ricerca”.”Sessanta anni fa – spiega Giansanti – l’agricoltura e l’acciaio hanno fatto nascere l’Unione europea; sessanta anni dopo prendiamo atto che l’agricoltura, secondo la presidente della Commissione UE von der Leyen, non è più strategica, anche se nel frattempo è diventata una delle principali attività di impresa sostenuta e sovvenzionata dai singoli Stati. Per esempio, la Russia sta investendo in maniera massiccia sull’agricoltura. Poter garantire l’autosufficienza alimentare, non dipendere quindi dalle importazioni da altri Paesi, vuol dire investire nella produzione del settore primario. Si pensi al tema del costo del carrello della spesa: nei Paesi del Nord è un tema di discussione di portata nazionale e si sta cercando di abbassare il costo della spesa perché le persone non ce la fanno. Immaginate cosa vuol dire, sotto questo punto di vista, dipendere dalle importazioni”.”Questa proposta della Pac – conclude Giansanti – non guarda neanche al sostegno agli agricoltori e al giusto prezzo per i consumatori. Per questo è totalmente da cancellare”. LEGGI TUTTO

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    Orsero, TP ICAP Midcap avvia copertura con Buy e TP a 26,3 euro

    (Teleborsa) – TP ICAP Midcap ha avviato la copertura sul titolo Orsero, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, con una raccomandazione “Buy” e un target price di 26,30 euro per azione (upside potenziale del 38%).Gli analisti scrivono che Orsero gestisce una struttura logistica unica in un settore frammentato: una flotta marittima proprietaria, piattaforme di maturazione integrate e 37 siti di distribuzione in cinque paesi. Questo modello dual-engine – spedizione + distribuzione – garantisce il controllo dei flussi e la tracciabilità, supportando al contempo l’ottimizzazione del margine lordo. Grazie al suo solido radicamento europeo, Orsero ha costruito una solida presenza locale in Italia, Francia e Spagna, con una consegna di oltre 860.000 tonnellate all’anno. Questa struttura ricorda quella di colossi come Dole e Fresh Del Monte, senza l’onere delle spese in conto capitale agricole della produzione a monte.Il gruppo sta riducendo costantemente la sua esposizione alla frutta di largo consumo a basso valore unitario (21% nel 2024 contro il 41% nel 2016) a favore di segmenti premium – avocado, frutti di bosco, esotici – che ora rappresentano oltre il 40% del portafoglio. Questi segmenti ad alta crescita (+10% per i frutti di bosco in Europa nel 2024) offrono margini significativamente più elevati (prezzi oltre 7-8 volte superiori rispetto alla frutta standard). Orsero coglie questa dinamica attraverso partnership mirate e una logistica su misura, rafforzando al contempo la propria integrazione a monte.Già presente indirettamente attraverso le esportazioni di avocado dal Messico (circa 50 milioni di euro di fatturato), Orsero punta a una presenza diretta negli Stati Uniti (obiettivo di fatturato di 200 milioni di euro). Si tratta di un mercato di dimensioni considerevoli – il terzo al mondo per valore – con una crescita prevista del +3,9% annuo e un consumo di frutta pro capite superiore a quello europeo (182 euro contro 172 euro). Le preferenze dei consumatori sono fortemente in linea con il DNA di Orsero: frutti di bosco, avocado, frutta esotica. “L’obiettivo è chiaro: replicare il modello europeo integrato in Nord America, in un mercato che ne condivide i gusti, la traiettoria premium e l’attenzione alla salute pubblica”, si legge nella ricerca.”Nonostante una solida storia di crescita, robusti margini operativi (5,3% negli ultimi 3 anni) e una solida generazione di flussi di cassa (oltre 40% in 3 anni), Orsero continua a scambiare come una holding alimentare tradizionale – dice TP ICAP Midcap – Questa discrepanza di percezione (rispetto a Dole e Fresh Del Monte) offre un punto di ingresso interessante per gli investitori che cercano una crescita difensiva, esposizione ai trend alimentari strutturali e catalyst visibili a breve termine. Il titolo è attualmente scambiato a 5,6x EV/EBITDA 2025, con uno sconto del 50% rispetto ai competitor di fascia alta”. LEGGI TUTTO

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    Amazon, rivede strategia nell’alimentare: chiuderà tutti i supermercati Fresh nel Regno Unito

    (Teleborsa) – Amazon ha dichiarato in un post sul blog di martedì di prepararsi a chiudere tutti i 19 suoi supermercati Fresh nel Regno Unito, “a seguito di un’attenta valutazione delle operazioni aziendali e delle notevoli opportunità di crescita nelle consegne online”. Cinque dei punti vendita Fresh dovrebbero essere convertiti in negozi Whole Foods, ha affermato Amazon.Amazon ha aperto il suo primo punto vendita Fresh al di fuori degli Stati Uniti, a Londra, nel 2021, circa un anno dopo il debutto del concept store nel quartiere Woodland Hills di Los Angeles. I punti vendita Fresh offrono prezzi più bassi e più articoli per il mercato di massa rispetto a Whole Foods, la catena di supermercati di lusso acquisita da Amazon per 13,7 miliardi di dollari nel 2017. Molti dei punti vendita dispongono anche della tecnologia “Just Walk Out” di Amazon, senza cassiere.Il ritiro dei punti vendita Fresh nel Regno Unito arriva mentre Amazon continua a rivedere le sue ambizioni nel settore alimentare. L’azienda ha rallentato l’espansione della sua catena di supermercati Fresh e dei negozi senza cassiere negli Stati Uniti. Mantiene ancora 500 punti vendita Whole Foods e ha aperto mini punti vendita Whole Foods “daily shop” a New York.Martedì l’azienda ha anche annunciato che prevede di offrire la consegna in giornata di generi alimentari, compresi gli articoli deperibili, nel Regno Unito a partire dal prossimo anno. LEGGI TUTTO