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    Riforma Giustizia, raggiunta intesa su separazione carriere

    (Teleborsa) – La Riforma della Giustizia fa importanti passi avanti con l’ipotesi di separazione delle carriere dei togati. Se ne è parlato nel corso di un incontro a Palazzo Chigi, dove erano presenti la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Guardasigilli Carlo Nordio, il vice ministro Paolo Sisto, il sottosegretario Mantovano ed i sottosegretari alla Giustizia Delmastro e Ostellari, i presidenti delle Commissioni di Camera e Senato Maschio e Bongiorno ed i responsabili alla giustizia dei partiti di maggioranza.A seguito dell’incontro è emerso che il Ministro Nordio presenterà un ddl costituzionale sulla separazione delle carriere prima delle elezioni europee. Nell’incontro si sarebbe stabilito anche di accelerare sulla proposta di eliminazione dell’abuso d’ufficio.A quanto si apprende c’è già l’accordo sulla separazione delle carriere dei magistrati e sull’istituzione di due CSM, ma si starebbero ancora valutando le modalità di elezione dei giudici, per stabilire se sarà a sorteggio ‘secco’ o ‘mediato’. Nel secondo caso, i magistrati candidabili al Csm che saranno sorteggiati verrebbero poi sottoposti a successiva selezione. Parrebbe invece esclusa l’ipotesi di nomina di metà dei componenti del CSM da parte del Governo.Fra le ipotesi formulate nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi c’è anche l’istituzione di un’Alta Corte, che giudicherebbe sia i magistrati giudicanti che requirenti.(Foto: Per gentile concessione dell’ufficio stampa di Palazzo Chigi) LEGGI TUTTO

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    La Doria, Fitch assegna rating B con outook Positivo

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha assegnato a La Doria, gruppo italiano leader nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della grande distribuzione, un Long-Term Issuer Default Rating (IDR) atteso per la prima volta a “B(EXP)” con un outlook positivo. L’agenzia di rating ha inoltre assegnato alla sua prossima emissione da 500 milioni di euro di titoli senior garantiti un rating atteso dello strumento pari a “B+(EXP)”.I rating di La Doria riflettono principalmente la sua dimensione di nicchia e la concentrazione della base di clienti retail, che è in parte mitigata dalle sue relazioni di lunga data con i clienti e dall’adeguata redditività operativa per un’azienda di trasformazione alimentare private-label. L’IDR è inoltre ancorato ai parametri di leva finanziaria moderata di La Doria e al sostenuto flusso di cassa (FCF) positivo.Secondo Fitch, La Doria sarà in grado di generare una modesta crescita dell’EBITDA, supportando margini FCF low single-digit e portando a un adeguato margine di leva finanziaria. L’espansione organica dei ricavi e i miglioramenti del margine EBITDA, anche attraverso efficienze interne e aggiornamenti del mix di prodotti, collocheranno saldamente La Doria nella sensibilità per un upgrade a “B+” nei prossimi 12-18 mesi, che si riflette nell’outlook positivo.L’agenzia di rating ricorda che gli azionisti di maggioranza di La Doria sono fondi gestiti da Investindustrial e che la famiglia fondatrice detiene una quota di minoranza. Investindustrial ha acquisito il controllo della società nel 2022 attraverso un public-to-private leveraged buyout. I titoli in emissione dovranno essere utilizzati per rimborsare il finanziamento in sospeso per il 2022 e per finanziare 125 milioni di euro di distribuzioni agli azionisti. LEGGI TUTTO

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    Ue, Coldiretti: legge ripristino natura sbagliata

    (Teleborsa) – “Sul ripristino natura non si deve alimentare la contrapposizione tra agricoltore e natura. E’ una legge che finirebbe per diminuire la produzione agricola e aumentare la burocrazia a carico delle imprese, senza dare il giusto ruolo all’agricoltore che in realtà è il primo e vero custode dell’ambiente”. Così il presidente di Coldiretti Ettore Prandini commenta quanto affermato recentemente dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen in una lettera, resa nota in questi giorni, ad alcuni europarlamentari che chiedevano di portare avanti la proposta. Se da una parte le posizioni dei ministri sembrano poter portare a un rinvio del voto sull’accordo provvisorio del trilogo, approvato non senza difficoltà e divisioni anche dal Parlamento europeo, dall’altra la Commissione sembra non voler rendersi conto dell’impatto di una norma sbagliata e che, oltre a penalizzare gli agricoltori senza tutelarne il reddito, non porterebbe gli effetti ambientali sperati.?E? sbagliato ? conclude Prandini ? il tentativo della presidente Von der Leyen di forzare i tempi per la chiusura di un accordo su una proposta sbagliata e che finirà per penalizzare il mondo agricolo, con la conseguenza di aprire invece l?UE all?importazione di prodotti che non rispettano i nostri elevati standard sociali ed ambientali. Speravamo che l’era Timmermans fosse finita, invece questo tentativo della Presidente riapre alle scelte di una politica lontana dalla realtà”. LEGGI TUTTO

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    B.F., utile 2023 scende a 4,2 milioni di euro. Pesano oneri finanziari

    (Teleborsa) – B.F., holding quotata su Euronext Milan e attiva nel settore agroindustriale, ha chiuso il 2023 con un valore della produzione pari a 1.387 milioni di euro, in crescita rispetto a 1.120 milioni rilevati nel 2022 e sotto il dato stimato per il 2023 (che prevedeva un valore della produzione superiore a 1.400 milioni). La crescita registrata, imputabile, oltre che al diverso periodo di inclusione nell’area di consolidamento delle società consolidate, agli effetti di integrazione con le società partecipate, sconta un generale andamento deflattivoL’EBITDA ammonta ad 75 milioni di euro, in aumento rispetto ad 57 milioni del 2022, per effetto principalmente del diverso periodo di inclusione nell’area di consolidamento delle società consolidate, e superiore al dato stimato per il 2023 (pari a circa 70 milioni).Il risultato della gestione finanziaria del 2023, negativo per 25,1 milioni di euro (nel 2022 era negativo per 6,6 milioni) risente del generale incremento dei tassi di interesse e della presenza per 12 mesi nel 2023 del ramo d’azienda conferito da Consorzio Agrario Nordest Società Cooperativa in CAI. Il risultato netto è pari a 4,2 milioni di euro, contro un risultato netto di 9,3 milioni del 2022.L’indebitamento finanziario netto si attesta al 31 dicembre 2023 a 8 milioni di euro e comprende 62,1 milioni riferibili alla contabilizzazione dei contratti di locazione, prevalentemente immobiliari, secondo il principio contabile IFRS 16, rispetto a 180 milioni rilevati al 31 dicembre 2022. La variazione è imputabile prevalentemente agli effetti dell’operazione di aumento di capitale sociale realizzata da BF nel 2023 il cui impatto finanziario è stato pari a 299 milioni, al lordo dei costi connessi alla stessa operazione.Proposto un dividendo di 0,044 euro per azione, rispetto al dividendo di 0,04 euro per azione distribuito nel 2023.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Industria Alimentare: firmato nuovo accordo, 280 euro in più

    (Teleborsa) – Siglato nella notte il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare 2023-2027 tra Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e le associazioni delle imprese del settore. Lo rendono noto i sindacati che, dopo quattro giorni di trattative non-stop, hanno raggiunto un accordo sul quale esprimono piena soddisfazione per i risultati conseguiti in linea con gli obiettivi della piattaforma, soprattutto in materia di salario, welfare e contrasto alla precarietà.Il nuovo accordo prevede per la parte economica un incremento di 280 euro. La prima tranche parte dal primo dicembre 2023 con un aumento di 75 euro, già nei primi 14 mesi di applicazione contrattuale lavoratrici e lavoratori andranno a recuperare un importo di 170 euro, il 60% dell’aumento totale previsto. Per i casi di mancata contrattazione di secondo livello si aggiungono altri 15 euro mensili a quelli già previsti. Inoltre viene migliorata la dotazione del welfare contrattuale, con un aumento di 4 euro per il fondo integrativo sanitario Fasa a garanzia di maggiori prestazioni. Per il fondo di previdenza complementare Alifond il contributo a carico delle aziende arriva a 1,5% (+0,3%, equivalente a 6 euro); viene inoltre rafforzato il fondo a sostegno del congedo di maternità e paternità. Importanti i risultati anche sulla riduzione dell’orario di lavoro, che nel settore alimentare non subiva modifiche, a livello nazionale, da 30 anni: a partire dall’1 gennaio 2026 coloro che svolgono turni di 18 e 21 ore avranno una riduzione di 4 ore a cui si aggiungeranno altre 4 ore l’anno successivo, mentre dal primo gennaio 2027 la riduzione di 4 ore si applicherà a tutti i lavoratori e le lavoratrici. LEGGI TUTTO

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    Agroalimentare, UE: surplus di 6,9 miliardi a novembre, +27% sul 2022

    (Teleborsa) – Dopo aver raggiunto il livello più alto degli ultimi tre anni nell’ottobre 2023 , il surplus commerciale agroalimentare dell’UE ha continuato a crescere ulteriormente nel novembre 2023. Ha raggiunto i 6,9 miliardi di euro, +3% in più rispetto al mese precedente e +27% in più rispetto a novembre 2022. La bilancia commerciale cumulativa da gennaio a novembre 2023 ha raggiunto i 64,8 miliardi di euro. Si tratta di 12 miliardi di euro in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Sono questi i principali risultati dell’ultimo rapporto mensile sul commercio agroalimentare pubblicato dalla Commissione europea.EsportazioniNel novembre 2023, le esportazioni agroalimentari dell’UE hanno raggiunto i 20 miliardi di euro. Le esportazioni cumulative da gennaio hanno raggiunto i 210,8 miliardi di euro, con aumenti principali per i prodotti trasformati, compresi i preparati a base di cereali e i preparati a base di frutta e noci. In termini di prodotti esportati, le esportazioni di preparazioni di cereali e prodotti della macinazione sono aumentate del +7% rispetto al 2022 (+1,4 miliardi di euro), seguite da preparazioni ortofrutticole (+14%, +1,3 miliardi di euro) e dolciumi e cioccolato (+12 %, +1,1 miliardi di euro). Tuttavia, alcuni settori hanno registrato un calo. Ad esempio, il valore delle esportazioni di cereali è diminuito del -14%. Ciò si spiega con la riduzione dei prezzi all’esportazione, mentre i volumi esportati sono effettivamente aumentati del 7%. Le esportazioni dell’UE verso il Regno Unito sono aumentate del +8% da gennaio a novembre 2023, principalmente a causa dell’aumento dei prezzi di preparati di cereali, frutta e noci, dolciumi, cioccolato e carne suina. Gli Stati Uniti hanno registrato un calo del -7% a causa della riduzione delle esportazioni di superalcolici e liquori. La Cina è stata la terza destinazione, nonostante un calo del -5% dovuto al calo delle esportazioni di carne suina. Anche le esportazioni verso la Turchia (+21%, +781 milioni di euro) e l’Ucraina (+19%, +494 milioni di euro) hanno registrato una crescita significativa. Le tre principali destinazioni delle esportazioni agroalimentari dell’UE tra gennaio e novembre 2023 sono rimaste Regno Unito, Stati Uniti e Cina.ImportazioniNel novembre 2023, le importazioni agroalimentari dell’UE hanno raggiunto i 13,1 miliardi di euro, -16% in meno rispetto ai livelli di novembre 2022. Le importazioni cumulative da gennaio a novembre 2023 sono state di 146,1 miliardi di euro, -7% al di sotto dei livelli del 2022. In termini di prodotti importati, i maggiori aumenti del valore cumulativo delle importazioni hanno riguardato i prodotti del tabacco, lo zucchero e l’isoglucosio, le verdure, le olive e l’olio d’oliva. Tuttavia, sono state osservate riduzioni significative per semi oleosi, colture proteiche, oli vegetali, prodotti non commestibili, caffè, tè, cacao, spezie, margarina e altri oli e grassi a causa delle riduzioni di prezzo e di volume. Tra gennaio e novembre 2023, il Brasile rappresentava l’11% delle importazioni dell’UE, ma le importazioni sono diminuite del -13% a causa della riduzione dei volumi di semi di soia, caffè e mais. Il Regno Unito è stata la seconda fonte, con un leggero aumento di +290 milioni di euro. L’Ucraina è stata il terzo, ma le importazioni cumulative sono diminuite del -6% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le importazioni da Turchia ed Egitto hanno registrato i maggiori aumenti di cereali, frutta, noci, verdura, olive e olio d’oliva. LEGGI TUTTO

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    PAC, agricoltori bocciano la proposta Ue: “Misure inadeguate e tempi incerti”

    (Teleborsa) – Il primo pacchetto di misure proposte dalla Commissione europea per semplificare la burocrazia e gli impegni ambientali della nuova politica agricole comune (PAC) riducendo gli oneri per gli agricoltori della Ue, non soddisfa le associazioni di categoria. Il documento, che sarà discusso con gli Stati membri in occasione del Consiglio “Agricoltura e pesca” (Agrifish) in programma lunedì 26 febbraio a Bruxelles, elenca una serie di azioni a breve e medio termine che possono essere intraprese per ottenere una semplificazione. “Con questa serie di azioni, stiamo mantenendo l’impegno preso con i nostri agricoltori, ha sottolineato la presidente della Commissione ursula von der Leyen. Ma da Confagricoltura a Coldiretti la bocciatura è netta. “Gli agricoltori hanno chiesto una drastica semplificazione degli adempimenti burocratici imposti dalla PAC. La risposta della Commissione europea è assolutamente inadeguata. Alcune iniziative vengono addirittura rinviate al prossimo autunno. Abbiamo invece bisogno di decisioni immediate ed efficaci – afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti –. Gli orientamenti della Commissione non consentono di risolvere i problemi posti dagli agricoltori, con particolare riferimento alla cosiddetta ‘condizionalità rafforzata’. Prendiamo atto della disponibilità a rivedere gli obblighi fissati dalla PAC in materia di rotazione obbligatoria delle colture e destinazione a finalità non produttiva dei terreni. Intanto, però, in assenza di una deroga totale per il 2024, vanno quantomeno sospese le sanzioni. A riguardo, dovrebbe essere ampliata al massimo la possibilità di riconoscere, a livello nazionale, la condizione di forza maggiore. Vanno poi semplificate e velocizzate le procedure per la modifica dei Piani strategici nazionali”. Giansanti ha, inoltre, definito “inaccettabile” la proposta, avanzata dalla Ue, di esentare dai controlli sul rispetto della condizionalità le aziende con una superficie fino a 10 ettari. “Se una regola è sbagliata e introduce adempimenti troppo onerosi, – sottolinea il presidente di Confagricoltura – va eliminata per tutti. Senza discriminazioni in funzione della superfice aziendale. Sulle proposte per migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore, – ha concluso – ci pronunceremo quando saranno effettivamente licenziate”.”Nelle proposte avanzate dalla Commissione – spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini commentando il pacchetto semplificazione per l’agricoltura che la Commissione UE ha inviato alla presidenza belga dell’UE – abbiamo letto alcune semplificazioni da noi proposte, ma manca completezza e certezza dei dettagli. Si sono, finalmente, accorti di alcuni aspetti su cui intervenire, come ad esempio la condizionalità ambientale e la razionalizzazione dei controlli. Sono positive anche le ipotesi di intervento per i piccoli agricoltori. Però – precisa Prandini – al momento sono solo dichiarazioni: i tempi delle aziende non combaciano con i tempi della burocrazia europea. Noi vogliamo risposte concrete e interventi immediati. Non è più tempo di annunci, serve cambiare le regole che penalizzano l’agricoltura. La posizione di Coldiretti non cambia: lunedì saremo di nuovo a Bruxelles a manifestare in piazza insieme a migliaia di agricoltori per avere tempi e strumenti certi per cambiare le politiche europee che minacciano la sopravvivenza del settore”.Per il presidente Cia -Agricoltori Italiani sono stati fatti i “primi passi in avanti in direzione della revisione della Pac con le deroghe sui controlli e le sanzioni, ma c’è ancora molto da fare per ridurre gli oneri amministrativi degli agricoltori e lavorare per un’equa remunerazione nella catena alimentare”. Cia fa sapere di aver presentato una piattaforma con le priorità al commissario Wojciechowski, in vista dell’Agrifish del 26 febbraio. Sul fronte della revisione della Pac – secondo Cia – “è essenziale avviare una riflessione sugli eco-schemi che, a un anno dalla loro attuazione, hanno ridotto anche fino al 50% i valori degli importi unitari attesi; come anche ripensare al valore dei premi accoppiati e una maggiore flessibilità sulle regole della condizionalità ambientale. Per la messa a riposo dei terreni occorre uno stralcio definitivo dell’obbligo di lasciare incolto il 4% destinato a seminativi, come anche allargare gli incentivi per gli under 40 oltre i primi 5 anni di attività per favorire il ricambio generazionale e rafforzare gli strumenti di gestione del rischio per ampliare la base delle aziende agricole assicurate”. La PAC, per Cia, “deve smaltre il carico burocratico che la contraddistingue, favorendo la digitalizzazion”e. In merito all’equa remunerazione all’interno della catena agroalimentare, per il Fini, “è urgente creare un osservatorio europeo su prezzi e marginalità che condivida dati di mercato e a rendere più efficace la direttiva sulle pratiche commerciali sleali”. Sul tema delle relazioni con i Paesi extra-Ue, Cia chiede, infine, “garanzia di reciprocità negli standard di produzione”, ritenendo l’accordo che si sta prefigurando con il Mercosur “dannoso per tutto il sistema rurale europeo”. Le misure proposte dalla Commissione europea – Nel non paper inviato ai governi nazionali, Bruxelles propone di ridurre fino al 50%, la burocrazia e i controlli a carico degli agricoltori, prevedendo anche diverse deroghe agli obblighi di condizionalità per ottenere i fondi della Pac. “L’insieme degli standard di base (in gergo tecnico Bcaa, buone condizioni agricole e ambientali) che tutti gli agricoltori devono rispettare” per ricevere i finanziamenti “si è rivelato difficile da implementare”, sottolinea l’esecutivo Ue. Per questo, oltre al nuovo stop già approvato per tutto il 2024 all’obbligo di mettere a maggese il 4% dei terreni, l’esecutivo Ue propone di modificare entro metà marzo la norma Bcaa1, che impone l’obbligo di mantenere le superfici di prati permanenti nell’Ue stabile dall’anno di riferimento 2018. La misura, – spiega l’esecutivo Ue – dovrebbe “garantire che gli agricoltori non siano penalizzati nel loro lavoro, contribuendo a ridurre gli oneri poiché meno aree dovrebbero essere riconvertite in prati permanenti”». Bruxelles propone inoltre di chiarire l’uso del concetto di “forza maggiore” e “circostanze eccezionali” per consentire agli agricoltori che non possono soddisfare tutti i requisiti della Pac a causa di eventi eccezionali e imprevedibili al di fuori del loro controllo – come in caso di grave siccità o inondazioni – di non vedersi imporre sanzioni. La Commissione lancerà poi a marzo una consultazione online rivolta direttamente agli agricoltori per “identificare le principali fonti di preoccupazione e a comprendere le fonti degli oneri amministrativi e della complessità derivanti dalle norme della Pac” e da altri regolamenti relativi “all’alimentazione e l’agricoltura e la loro applicazione a livello nazionale”. Il sondaggio, evidenzia Bruxelles, “fornirà già entro l’estate un quadro più chiaro dei principali ostacoli” e i “risultati saranno inclusi in un’analisi più dettagliata che sarà pubblicata nell’autunno 2024”. LEGGI TUTTO

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    CNH acquista la minoranza della startup brasiliana Bem Agro

    (Teleborsa) – CNH Industrial, colosso del settore dei macchinari e dei servizi, ha comunicato che il suo braccio di investimento CNH Ventures ha acquisito una partecipazione di minoranza in Bem Agro, startup brasiliana e attuale fornitore di CNH. L’obiettivo è rafforzare il proprio stack tecnologico con soluzioni Ag Tech che rendano l’agricoltura più semplice, più efficiente e più sostenibile per i clienti.Bem Agro utilizza l’intelligenza artificiale per convertire qualsiasi tipo di immagine aerea del campo – comprese quelle riprese da macchine, droni e satelliti – in Agronomic Mapping Reports. Questi report forniscono dati vitali che consentono agli agricoltori di prendere decisioni migliori sull’ottimizzazione delle operazioni sul campo, sull’allocazione delle risorse e sull’aumento della resa, migliorando al contempo le prestazioni delle macchine, una maggiore produttività e riducendo i costi di gestione.Questo investimento fa seguito a oltre cinque anni di partnership commerciale di successo con Bem Agro, si legge in una nota. Attualmente CNH Industrial utilizza le loro soluzioni di mappatura sulle piattaforme connesse dei marchi Case IH e New Holland per raccoglitrici, trattori e irroratrici di canna da zucchero in Brasile, Indonesia e Tailandia.Il feedback positivo della rete di concessionari e dei clienti è stato determinante nel guidare questo investimento strategico, viene sottolineato. LEGGI TUTTO