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    Centrale del Latte d’Italia, utile semestrale scende a 4,6 milioni di euro. Ricavi +3,7%

    (Teleborsa) – Centrale del Latte d’Italia, terzo operatore italiano del mercato del latte fresco e a lunga durata e società quotata su Euronext STAR Milan, ha chiuso il primo semestre del 2025 con un fatturato di 171,8 milioni di euro, rispetto ai 165,7 milioni di euro al 30 giugno 2024, con un incremento del 3,7%.I ricavi relativi al segmento Milk Products risultano essere in incremento per effetto combinato di un incremento dei volumi di vendita nel settore del latte fresco e di un prezzo medio di vendita più elevato rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. I ricavi relativi al segmento Dairy Products risultano essere in netto aumento come conseguenza di un incremento dei volumi di vendita, oltre che un incremento nel prezzo medio di vendita.L’EBITDA del primo semestre si attesta a 15,2 milioni di euro, contro i 16 milioni di euro al 30/06/2024 e con un EBITDA margin del 8,8%, in diminuzione rispetto al 9,6% riportato nel primo semestre 2024. Il risultato operativo netto (EBIT) al 30/06/2025 risulta pari a 6,9 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 8,3 milioni di euro al 30/06/2024. La società registra un utile netto dopo le imposte pari a 4,6 milioni di euro, contro i 4,8 milioni di euro al 30/06/2024.La posizione finanziaria netta rimane sostanzialmente in linea, passando da -38,03 milioni di euro del 31/12/2024 a -38,1 milioni di euro del 30/06/2025. LEGGI TUTTO

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    UE, surplus agroalimentare tiene nonostante prezzi elevati gonfino importazioni chiave

    (Teleborsa) – Il commercio agroalimentare dell’Unione europea è rimasto stabile a maggio 2025, confermando la solidità del settore in un contesto commerciale difficile. Il surplus commerciale totale dell’UE è rimasto ampiamente positivo, nonostante i prezzi elevati abbiano gonfiato il valore di diverse importazioni chiave dell’UE, dice la Commissione europea nel suo report sul tema.EsportazioniLe esportazioni agroalimentari dell’UE hanno raggiunto i 19,9 miliardi di euro a maggio, in leggero calo (-1%) rispetto ad aprile, ma comunque dell’1% in più rispetto a maggio 2024. Tra gennaio e maggio, le esportazioni cumulative hanno raggiunto i 99,6 miliardi di euro, con un aumento di 2,3 miliardi di euro (+2%) rispetto allo scorso anno.Il Regno Unito si è confermato il mercato principale tra gennaio e maggio, rappresentando il 23% delle esportazioni (23 miliardi di euro), con un aumento di 964 milioni di euro (+4%), dovuto principalmente all’aumento dei prezzi dei prodotti a base di cacao. Anche le esportazioni verso gli Stati Uniti sono cresciute, raggiungendo i 12,7 miliardi di euro (+700 milioni di euro, +6%), sostenute da prodotti a base di cacao, liquori, prodotti lattiero-caseari e vino. La Svizzera segue con 5,7 miliardi di euro, in crescita di 555 milioni di euro (+11%), ancora una volta trainata dai prezzi del cacao. Al contrario, le esportazioni verso la Cina sono diminuite di 619 milioni di euro (-11%), in gran parte a causa di un forte calo dei volumi di cereali.I prodotti a base di cacao e caffè hanno continuato a trainare il valore delle esportazioni. Le esportazioni di caffè, tè, cacao e spezie sono cresciute di 1,6 miliardi di euro (+39%), riflettendo un raddoppio dei prezzi di pasta, burro e polvere di cacao, nonché un aumento del 30% dei prezzi del caffè. Anche le esportazioni di cioccolato e dolciumi sono aumentate notevolmente (+831 milioni di euro, +20%), mentre i prodotti lattiero-caseari sono aumentati di 574 milioni di euro (+7%) nonostante i volumi inferiori.Nel frattempo, le esportazioni di cereali sono diminuite di 1,3 miliardi di euro (-22%), a causa di un calo del 28% dei volumi, mentre le esportazioni di olive e olio d’oliva sono diminuite di 459 milioni di euro (-14%), poiché il calo dei prezzi ha compensato un aumento del 17% dei volumi.ImportazioniLe importazioni agroalimentari dell’UE hanno raggiunto i 17 miliardi di euro a maggio, in aumento del 4% rispetto al mese precedente e del 15% su base annua. Tra gennaio e maggio, le importazioni totali si sono attestate a 81,5 miliardi di euro, con un aumento di 11,5 miliardi di euro (+16%) rispetto al 2024.Il Brasile si è confermato il principale fornitore, con 7,5 miliardi di euro tra gennaio e maggio (+591 milioni di euro, +9%), principalmente a causa dell’aumento dei prezzi del caffè. Le importazioni dal Regno Unito hanno raggiunto i 6,5 miliardi di euro (+336 milioni di euro, +5%), mentre quelle dagli Stati Uniti sono salite a 5,9 miliardi di euro (+878 milioni di euro, +17%), trainate dalle maggiori importazioni di mais, frutta a guscio e alcolici.I maggiori incrementi su base annua sono stati registrati dalla Costa d’Avorio (+1,8 miliardi di euro, +68%, principalmente nel cacao), dal Canada (+933 milioni di euro, +93%, principalmente in cereali e colza), dalla Cina (+868 milioni di euro, +24%, principalmente in beni non commestibili) e dall’Australia (+790 milioni di euro, +111%, principalmente in colza, sebbene ancora al di sotto dei livelli del 2023). Al contrario, le importazioni dall’Ucraina sono diminuite di 687 milioni di euro (-12%) e quelle dalla Russia sono crollate di 480 milioni di euro (-74%).I prezzi elevati delle principali materie prime hanno continuato a spingere al rialzo i valori delle importazioni. Caffè, tè, cacao e spezie sono aumentati di 6,9 miliardi di euro (+62%), mentre frutta e noci hanno aggiunto 1,8 miliardi di euro (+18%). Le importazioni di prodotti non commestibili sono aumentate di 588 milioni di euro (+15%). Al contrario, le olive e l’olio d’oliva sono diminuiti di 378 milioni di euro (-41%), mentre lo zucchero e l’isoglucosio di 347 milioni di euro (-39%). LEGGI TUTTO

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    PepsiCo, Elliott lancia campagna attivista con una quota da 4 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Elliott Investment Management, colosso statunitense degli investimenti, ha detto di aver effettuato un investimento di 4 miliardi di dollari in PepsiCo, multinazionale statunitense di alimenti, snack e bevande, inviando una lettera al board della società per sollecitare una maggiore focalizzazione, il miglioramento delle operazioni, il reinvestimento strategico e una maggiore responsabilità.Elliott, commentando la recente performance di PepsiCo – caratterizzata da una serie di sfide strategiche e operative -, ha detto che queste hanno portato “a scarsi risultati finanziari, a una forte sottoperformance del prezzo delle azioni e a una valutazione fortemente dislocata”.”Sebbene sfortunata, questa traiettoria deludente ha creato un’opportunità storica: con la giusta mentalità e un piano di rilancio adeguatamente ambizioso, PepsiCo rappresenta oggi una rara opportunità per rivitalizzare un’azienda leader a livello globale e generare un valore significativo per gli azionisti”, ha scritto Elliott nella sua lettera.Adottando le misure proposte, PepsiCo potrebbe generare un upside di oltre il 50% per gli azionisti, sostiene Elliott.Secondo la società d’investimento, PepsiCo dovrebbe valutare il potenziale refranchising della rete di imbottigliamento ad alta intensità operativa di PepsiCo Foods North America (PFNA) – come ha fatto la sua controparte più vicina e come ha fatto la stessa PepsiCo negli anni passati – per consentire a ciascuna attività di concentrarsi sulle proprie competenze chiave. Inoltre, PFNA dovrebbe razionalizzare il proprio portafoglio cedendo attività non strategiche e sottoperformanti. LEGGI TUTTO

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    Italia secondo produttore UE di ortaggi, al primo posto per pomodori

    (Teleborsa) – Nel 2024, l’Unione europea ha raccolto 62,2 milioni di tonnellate di ortaggi freschi, con un aumento del 6% rispetto ai 58,8 milioni di tonnellate raccolti nel 2023. Lo rende noto l’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat).Spagna (14,8 milioni di tonnellate), Italia (13,9 milioni di tonnellate) e Francia (5,8 milioni di tonnellate) sono stati i principali produttori di ortaggi freschi dell’UE, rappresentando insieme il 55% del raccolto totale.Nel 2024, la produzione di diversi ortaggi chiave nell’UE è aumentata rispetto al 2023: la produzione di pomodori è aumentata del 5%, raggiungendo i 16,8 milioni di tonnellate, la produzione di carote è aumentata del 6%, raggiungendo i 4,7 milioni di tonnellate, e la produzione di cipolle è aumentata dell’11%, raggiungendo i 7,0 milioni di tonnellate.Tra i paesi dell’UE, l’Italia è stata il principale produttore di pomodori nel 2024, rappresentando il 36% del raccolto totale di pomodori dell’UE, seguita da Spagna (27%) e Portogallo (10%).I principali produttori di carote nell’UE sono stati la Germania (18% del totale), la Francia (14%) e la Polonia (12%).I Paesi Bassi sono stati il principale produttore di cipolle dell’UE nel 2024, rappresentando circa un quarto (26%) delle cipolle raccolte nell’UE, seguiti da Spagna (20%) e Germania (12%).Nel 2024, la produzione di frutta, bacche e noci nell’UE (esclusi agrumi, uva e fragole) è stata di 24,3 milioni di tonnellate, ovvero il 2% in meno rispetto alla quantità raccolta nel 2023. I principali produttori di frutta, bacche e noci nell’UE nel 2024 sono stati l’Italia (5,4 milioni di tonnellate), la Spagna (4,3 milioni di tonnellate) e la Polonia (4,1 milioni di tonnellate), che hanno rappresentato complessivamente il 57% della produzione dell’UE.La produzione di mele dell’UE è stata di 11,6 milioni di tonnellate nel 2024, la maggior parte delle quali proveniva da Polonia (29%), Italia (21%) e Francia (17%). La produzione UE nel 2024 è stata inferiore del 4% rispetto al 2023.L’UE ha prodotto anche 1,9 milioni di tonnellate di pere nel 2024, il 2% in più rispetto al 2023. I principali produttori di pere sono stati l’Italia (24% del totale UE), i Paesi Bassi (17%) e il Belgio (15%).La produzione di pesche è stata ancora più concentrata: Spagna (37%), Italia (33%) e Grecia (21%) hanno rappresentato insieme il 91% della produzione UE. La produzione di pesche dell’UE nel 2024 è stata superiore del 2% rispetto al 2023. LEGGI TUTTO

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    La Cina estende fino a febbraio 2026 l’indagine sui prodotti caseari UE

    (Teleborsa) – Il Ministero del Commercio cinese ha prorogato l’inchiesta antisovvenzioni sulle importazioni di determinati prodotti lattiero-caseari originari dell’Unione europea fino al 21 febbraio 2026. La decisione, si legge in una breve nota, è arrivata “data la complessità del caso”. L’inchiesta era stata avviata il 21 agosto 2024.L’annuncio odierno arriva dopo che a giugno la Cina ha prorogato un’indagine sulla carne di maiale europea e a luglio ha annunciato dazi sui produttori di brandy dell’UE (anche se i principali produttori di cognac sono stati risparmiati a condizione che rispettino i prezzi minimi richiesti).(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Veneto e Canale LEB, Mit: “Un’opera idrica strategica per il futuro dell’agricoltura”

    (Teleborsa) – Si sono conclusi nei tempi previsti i lavori sul Canale LEB (Lessinio-Euganeo-Berico), la prima opera idrica italiana finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con un investimento di 53 milioni di euro nell’ambito della Missione 2,”Rivoluzione verde e transizione ecologica”. È quanto annuncia il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in una nota.L’intervento – spiega il Mit – aveva un obiettivo preciso: “garantire un flusso continuo, sicuro ed efficiente di acqua a una delle aree agricole più strategiche del Veneto, riducendo gli sprechi e migliorando la sicurezza e la resilienza climatica. In due anni sono stati eseguiti lavori di manutenzione straordinaria su oltre 20 chilometri di tracciato, completati – in alcuni casi persino in anticipo – senza mai interrompere il servizio irriguo alle campagne tra Verona, Vicenza e Padova. La regolazione dei flussi idrici è ora più precisa, grazie anche all’uso di microdeviazioni e canali naturali minori”.Il Canale LEB irriga oltre 80mila ettari di terreni coltivati, attraversando un’area a forte vocazione agricola, con numerose produzioni DOP e una filiera avicola di qualità in continua crescita, capace oggi – si legge nella nota – di rispondere anche ai picchi della domanda internazionale, come quello in corso per le uova provenienti dagli Stati Uniti.Al centro dell’intervento c’è anche l’innovazione tecnologica. “Grazie al PNRR, – evidenzia il Mit – è stato sviluppato un avanzato sistema di modellazione idrologica basato su dati satellitari, in collaborazione con università italiane e internazionali. Questo strumento sarà in grado di prevedere con 15–20 giorni di anticipo il fabbisogno idrico del territorio, rendendo più efficiente la gestione della risorsa e ottimizzandone le allocazioni”.La visione è orientata al lungo periodo. “La scelta di materiali durevoli, il riutilizzo di componenti preesistenti e l’attenzione all’impatto ambientale – sottolinea il Mit – rendono l’opera sostenibile per almeno cinquant’anni, evitando la necessità di futuri interventi straordinari di pari entità. Oggi il Canale LEB è più efficiente, sicuro e digitale. È pronto ad accogliere ulteriori sviluppi legati alla gestione automatizzata delle risorse e, in prospettiva, anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale. Un’infrastruttura che – conclude la nota – rafforza il ruolo dell’agricoltura veneta e contribuisce, giorno dopo giorno, alla costruzione dell’Italia sostenibile di domani”. LEGGI TUTTO

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    Carrefour, impatto per 240 milioni di euro da vendita attività in Italia

    (Teleborsa) – Dopo un periodo di ripresa dal 2020 al 2022, Carrefour Italia ha registrato un calo delle vendite nel 2024, con un utile operativo ricorrente negativo di -67 milioni di euro e un Net Free Cash Flow di -180 milioni di euro, in un “contesto economico e competitivo particolarmente difficile”. È quanto ricorda il gruppo francese Carrefour dopo aver avviato trattative esclusive con NewPrinces per la cessione delle sue attività in Italia.L’operazione riguarda tutte le attività di Carrefour in Italia e permetterà a Carrefour di concentrarsi nuovamente sui suoi mercati chiave in Europa e America Latina. L’operazione potrebbe essere completata entro la fine dell’esercizio 2025, con un impatto stimato sulla tesoreria del gruppo di -240 milioni di euro.Le vendite dell’intero gruppo Carrefour hanno registrato un’accelerazione nel secondo trimestre del 2025, raggiungendo il +4,4% a perimetro costante (LFL) rispetto al +2,9% del primo trimestre. Le vendite del gruppo nel primo semestre del 2025 sono aumentate del +3,7% su base comparabile (LFL) a 46.559 milioni di euro.In Italia (+1,6% LFL e -1,1% organico), le vendite sono state pari a 1.029 milioni di euro nel secondo trimestre, migliorate in un contesto di mercato più favorevole, che è rimasto caratterizzato da un’elevata pressione competitiva. Il gruppo “ha stabilizzato la propria quota di mercato in termini di volume nel secondo trimestre”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    NewPrinces acquista Carrefour Italia e arriva a un fatturato di 6,9 miliardi di euro

    (Teleborsa) – NewPrinces (ex Newlat Food), gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha sottoscritto con Carrefour un accordo vincolante per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Carrefour Italia sulla base di una Enterprise Value pari a circa 1 miliardo di euro.L’operazione si inserisce nel più ampio piano strategico di crescita e integrazione verticale di NewPrinces Group, con l’obiettivo di rafforzare la propria presenza nel mercato italiano e di accelerare la convergenza tra canale industriale e rete distributiva. Con l’acquisizione di Carrefour Italia, NewPrinces diventa il secondo gruppo italiano nel food per fatturato e il primo operatore food in termini occupazionali con 13.000 operatori diretti in Italia e più di 18.000 nel mondo, oltre a ulteriori 11.000 persone coinvolte nelle attività accessorie fornite da aziende esterne.”L’acquisizione di Carrefour Italia rappresenta una tappa fondamentale nella traiettoria di crescita del nostro Gruppo – ha commentato il presidente Angelo Mastrolia – È il risultato di una strategia costruita con rigore, visione industriale e un impegno costante nel tempo. Con questa operazione, compiamo un passo decisivo verso l’integrazione verticale tra produzione e distribuzione, rafforzando la nostra capacità di generare valore lungo l’intera filiera. Abbiamo scelto di investire con determinazione in un asset strategico per l’Italia, con l’obiettivo di rilanciare una rete capillare e di valorizzare al massimo le sinergie tra retail e industria. La nostra volontà è chiara: costruire un modello sostenibile, solido e orientato al lungo termine, in grado di offrire benefici concreti a clienti, dipendenti, fornitori e azionisti”.Attraverso questa operazione, NewPrinces potrà: accedere direttamente al consumatore finale, ampliando il proprio presidio lungo la catena del valore; ottimizzare le sinergie tra produzione e distribuzione, migliorando l’efficienza logistica e riducendo i costi operativi; valorizzare il portafoglio di brand esistenti del Gruppo all’interno della rete retail; sviluppare nuove piattaforme omnicanale per la vendita e la delivery di prodotti freschi e confezionati; rafforzare la propria posizione in mercati chiave a livello europeo, partendo da un’infrastruttura solida e radicata nel territorio italiano.Nell’ambito dell’operazione: Carrefour reinvestirà quale contributo una tantum 237,5 milioni di euro in Carrefour Italia a sostegno del rilancio industriale e della continuità operativa; NewPrinces si impegna a investire al closing 200 milioni di euro, destinati a iniziative di sviluppo, innovazione logistica e rinnovamento del brand; gli investimenti complessivi previsti ammontano quindi a 437,5 milioni di euro, finalizzati alla valorizzazione al rilancio della rete e al rafforzamento della competitività sul mercato.Il piano di investimenti prevede, tra l’altro: la modernizzazione progressiva dei punti vendita; il rilancio del marchio GS in Italia con un rinnovato posizionamento valoriale e commerciale; l’integrazione operativa con la piattaforma logistica di NewPrinces – che include oltre 600 mezzi refrigerati per la distribuzione di prodotti freschi – e il rafforzamento dei canali home delivery e HoReCa.L’Enterprise Value (EV) è pari a 1 miliardo di euro. Considerate le poste legate all’IFRS 16, altri aggiustamenti straordinari della stessa natura e il contributo una tantum versato da Carrefour, l’equity value risulta pari a 1 euro. Il target ha registrato un fatturato di circa 3,7 miliardi di euro al 31 dicembre 2024, con un EBITDA di 115 milioni di euro. Il multiplo EV/EBITDA della transazione risulta pari a circa 8,7x. Nonostante la rilevanza dell’impegno economico, NewPrinces afferma che l’operazione non determina impatti significativi sul rapporto ND/EBITDA del gruppo, che, in base alle previsioni per fine anno, continuerà a migliorare la propria generazione di cassa e il proprio profilo finanziario nei prossimi mesi, anche grazie al contributo di Carrefour Italia. A seguito del completamento dell’acquisizione, il fatturato consolidato combined di NewPrinces Group raggiungerà circa 6,9 miliardi di euro, confermando la sua posizione tra i principali operatori europei nel settore food & retail integrato. Il management di NewPrinces prevede che la società supererà un fatturato di 7 miliardi a fine 2026, incrementando la propria flessibilità finanziaria e rafforzando il proprio profilo di crescita.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO