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    RAEE, Mite: “Incentivi per certificazioni Emas”

    (Teleborsa) – Incentivare l’introduzione volontaria, nelle imprese che effettuano le operazioni di trattamento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), dei sistemi certificati di gestione ambientale disciplinati dal regolamento (CE) n. 1221/2009. Con questo l’obiettivo il Ministero della Transizione Ecologica d’intesa con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero della Salute, ha emanato il decreto 15 giugno 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 180 del 3 agosto 2022.Le misure, dirette a incentivare l’introduzione volontaria del sistema di ecogestione e audit (EMAS), consistono in contributi economici nel limite massimo di euro 500.000,00 annui e sono rivolte alle imprese che effettuano operazioni di trattamento di RAEE autorizzate ai sensi dell’art. 208 o dell’art. 213 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.I termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione – fa sapere il Mite in una nota – saranno definiti con successivo provvedimento del Direttore Generale per l’economia circolare del Ministero della transizione ecologica nel quale saranno resi disponibili lo schema di riferimento per la presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni e l’ulteriore documentazione necessaria per lo svolgimento dell’attività istruttoria. Il contributo concesso sarà pari all’importo sostenuto per l’ottenimento della certificazione Emas e comunque fino ad un massimo di euro 15.000,00 per ciascuna impresa beneficiaria. Le imprese che hanno già ottenuto la certificazione Emas o hanno concluso il procedimento per l’ottenimento della registrazione Emas al momento di presentazione dell’istanza sono escluse dalle agevolazioni. LEGGI TUTTO

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    Caldo non allenta la morsa: nuova ondata in arrivo

    (Teleborsa) – L’estate 2022 sarà ricordata senza dubbio tra le più calde di sempre. in arrivo una nuova ondata di calore, con il picco tra domani, giovedì e venerdì. Sono al momento tre (Palermo, Perugia e Roma, le prime due anche domani) i centri urbani che venerdì saranno da bollino rosso (massimo livello di rischio salute per il caldo). Se oggi solo Roma è arancione, domani lo saranno 13 città e venerdì 14. Intanto, il Mar Tirreno è ‘bollente’ come i Tropici, con 30 gradi di temperatura massima registrati nel meridione. E’ uno degli effetti delle quasi ininterrotte ondate di calore che si susseguono da maggio, provocate dall’espansione dell’anticiclone nordafricano. . “Quella che si sta registrando in questi giorni nelle acque superficiali del Tirreno, con 29 gradi in media e punte di 30 alle isole Eolie – spiega Claudio Tei, meteorologo del Consorzio Lamma-Cnr, come riporta Ansa – è un’anomalia consistente, spiegabile con il fatto che l’alta pressione ha insistito maggiormente sulla parte occidentale del Mediterraneo. Se nel Tirreno i satelliti hanno rilevato 29-30 gradi, in Adriatico e nel Mar Ligure abbiamo temperature solo leggermente più basse, di 27-28 gradi”. Secondo Lorenzo Tedici, meteorologo de iLMeteo.it, la temperatura dei mari italiani che ha raggiunto punte di 29-30 gradi, è una minaccia per lo sviluppo di uragani, una volta che il bel tempo finirà. Tedici paventa il pericolo di “temporali marittimi più forti appena arriverà una perturbazione. Il calore del mare, infatti – spiega – si trasformerà in energia per lo sviluppo di nubifragi e/o altri fenomeni violenti. Con acque marine ad oltre 26,5C è più probabile la formazione di Tropical Like Cyclones, piccoli uragani anche sul Mar Mediterraneo”.(Foto: © Aleksandr Papichev/123RF) LEGGI TUTTO

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    Economia circolare, IREN realizzerà il primo impianto in Italia estrazione metalli preziosi dai RAEE

    (Teleborsa) – Il Gruppo Iren, attraverso la propria controllata Iren Ambiente, realizzerà il primo impianto in Italia per l’estrazione di metalli preziosi dai RAEE. L’avvio del progetto – fa sapere Iren in una nota – fa seguito alla chiusura di un accordo con OSAI, società attiva nella progettazione e produzione di macchine e linee complete per l’automazione e il testing su semiconduttori, e BTT Italia. L’operazione si concretizzerà nella realizzazione di un impianto, il primo realizzato sul territorio nazionale, per l’estrazione, la selezione e il recupero dei metalli preziosi presenti all’interno di schede elettroniche RAEE, tra i quali oro, argento, palladio e rame.L’impianto prevederà due fasi di lavoro: la prima dedicata al disassemblaggio delle schede, la seconda alla separazione e affinazione dei metalli preziosi tramite un processo idrometallurgico. Entrambe le fasi – sottolinea la società – si caratterizzano per alti livelli di efficienza e bassi impatti ambientali: la tecnologia applicata è sviluppata da Osai A.S. S,p.A. all’interno del progetto di urban mining “Re4M” e consente, in combinazione con le tecnologie del proprio partner BTT Italia S.r.l., una significativa riduzione nella produzione di Co2 rispetto all’attività estrattiva tradizionale di miniera.L’impianto, che sarà operativo dal secondo semestre del 2023, verrà costruito all’interno del polo dedicato all’economia circolare che Iren sta sviluppando in Toscana, nel comune di Terranuova Bracciolini (provincia di Arezzo). “La collocazione geografica dell’impianto – conclude la nota – faciliterà inoltre possibili sinergie industriali con l’importante distretto orafo aretino”. LEGGI TUTTO

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    Siccità, emergenza si sposta al Centro: le regioni più a rischio

    (Teleborsa) – Lieve incremento di portata per il Po, grazie alle piogge cadute abbondanti in questi giorni in Valle d’Aosta. A Pontelagoscuro (Ferrara), è risalita a 200 metri cubi al secondo, quando comunque l’allarme cuneo salino scatta già a 450 mc/sec e l’ingressione marina è ormai segnalata a 30 chilometri dalla foce. “L’incremento di portata non risolve il problema del gravissimo deficit idrico nel Grande Fiume, ma scongiura, per ora, lo stop ai prelievi, che comporterebbe enormi danni all’agricoltura”, spiega l’Osservatorio Anbi. Dopo le piogge, che non hanno allentato la morsa sul bacino padano, l’epicentro della siccità si sposta e si estende verso il centro Italia.Coinvolte, in particolare, le Marche, “dove ormai si rischia il razionamento degli approvvigionamenti idrici”. A soffrire maggiormente, le zone di Ascoli Piceno e Fermo, per la perdurante assenza dell’80% delle piogge; i volumi d’acqua, trattenuti negli invasi, calano di un milione di metri cubi a settimana per riuscire a dissetare le campagne e tutti i fiumi hanno portate inferiori alle annate scorse (record storico negativo per il livello del Sentino: -38 centimetri).In Toscana il Bisenzio ha 0,30 metri cubi di portata al secondo contro una media di 2,42 mc/sec) e l’Ombrone è oramai trasformato in un rigagnolo da 500 litri al secondo, quando il Deflusso Minimo Vitale è indicato in 2 mc/sec. Nel Lazio l’Aniene è praticamente dimezzato rispetto alla portata media, il Tevere registra livelli più bassi anche del ‘siccitosissimo’ 2017, Liri e Sacco segnano il dato più basso in anni recenti, il lago di Nemi è di oltre un metro più basso del 2021 e Bracciano è a -32 centimetri dal livello dello scorso anno.In Campania, tutti i fiumi sono in deficit rispetto allo scorso anno (portata odierna del Liri-Garigliano: 36 mc/sec 36; nel 2021: 100 mc/sec), mentre in Abruzzo è la zona di Chieti a soffrire maggiormente per la mancanza d’acqua. LEGGI TUTTO

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    Fit for 55, Parlamento europeo al voto: arriva svolta green?

    (Teleborsa) – La plenaria del Parlamento europeo ha prima bocciato e poi accettato di rinviare all’esame della Commissione ambiente il testo legislativo della riforma del mercato dei permessi di emissione (ETS). Nell’ambito dell’adattamento del Green Deal ai nuovi target di taglio delle emissioni del 55% al 2030 (Fit for 55), l’aula ha anche rinviato in Commissione ambiente altri due rapporti collegati alla riforma del sistema Ets, sul nuovo fondo sociale per il clima, e sui “dazi” climatici (la carbon tax alle frontiere). Il voto cruciale sull’obbligo di emissioni zero per auto e furgoni al 2035 si terrà invece questo pomeriggio alle 17.Oggi, infatti, i riflettori erano puntati sulla plenaria del Parlamento europeo chiamato a pronunciarsi Strasburgo, in due distinte tornate di votazioni su otto testi legislativi che costituiscono una parte fondamentale del “Green Deal”, aggiornato con il nuovo impegno di diminuire le emissioni a effetto serra nell’Ue del 55% (e non più del 40%) entro il 2030, rispetto al 1990. Le due misure più importanti e attese, appunto, la revisione del mercato dei permessi di emissione ETS (“Emission Trade System) e le nuove norme che prevedono l’azzeramento, entro il 2030 delle emissioni di auto e furgoni nuovi, la cosiddetta messa al bando dei motori a combustione, anche se non è in questi termini che la misura è presentata.La riforma dell’Ets riguarda innanzitutto una revisione dell’obiettivo di riduzione delle emissioni che si vuole conseguire al 2030 nei settori coperti dal sistema, e che la Commissione ha proposto di portare dal precedente 43% al 61%. Per attuare questa riduzione, l’Esecutivo Ue ha proposto di ritirare dal mercato i permessi per 117 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2024. Un emendamento di compromesso fra il gruppo liberale Renew e il Ppe chiede una riduzione delle emissioni lievemente più alta (il 63%), ma distribuita in due diversi momenti, con il ritiro di quote di CO2 per 70 milioni di tonnellate entro il 2024, e per 50 milioni di tonnellate entro il 2026. La commissione Ambiente dell’Europarlamento, d’altra parte, ha votato due settimane fa per una riduzione delle emissioni ancora maggiore, pari al 67%. Il voto di oggi deciderà quale di queste tre opzioni sarà appoggiata dal Parlamento europeo. Verranno inoltre eliminate gradualmente, in parallelo con l’entrata in vigore dei dazi climatici del Cbam, le quote di emissioni gratuite di cui usufruiscono oggi le industrie ad alto consumo energetico, sottoposte al rischio di delocalizzazione fuori dall’Ue.I comparti industriali interessati sono gli stessi del Cbam, visto che le quote gratuite sono una salvaguardia contro la concorrenza sleale dai paesi terzi, che in futuro verrà compensata dai dazi climatici. La Commissione propone che l’abolizione graduale dei permessi gratuiti avvenga a cominciare dal 2026 per concludersi 10 anni dopo, nel 2036. La commissione Ambiente del Parlamento europeo ha chiesto di anticipare la data finale di ben sei anni, al 2030. Un emendamento proposto dal gruppo Renew e dai Socialisti e Democratici chiede invece di fissare il 2032 come data finale. Il Ppe vorrebbe piu’ tempo e punta al 2034. Anche in questo caso, il voto di oggi stabilirà quale opzione seguire. La revisione dell’Ets comprende anche una estensione del mercato delle emissioni all’aviazione civile e al settore marittimo, e la creazione di un nuovo sistema Ets parallelo e distinto (Ets-2) per il trasporto su strada e per i sistemi di riscaldamento degli edifici. Su questo secondo punto, il Parlamento europeo (sempre con il voto della sua commissione Ambiente) chiede di escludere i privati cittadini dall’Ets-2, limitando il sistema alle entità commerciali almeno fino al 2029, quando la Commissione europea dovrebbe presentare uno studio d’impatto e una nuova proposta legislativa in merito.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO

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    Ambiente, rinnovata partnership tra Deliveroo e Amsa per raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti a Milano

    (Teleborsa) – Consegnare cibo mettendo a disposizione dei cittadini milanesi, attraverso un sacchetto speciale, tutte le informazioni utili per differenziare correttamente le confezioni ricevute ordinando online. Con questo obiettivo ha preso il via oggi, a Milano, la nuova campagna di sensibilizzazione promossa da Deliveroo, la piattaforma dell’online food delivery, e Amsa, la società del Gruppo A2A che gestisce la raccolta differenziata in città. L’iniziativa – spiegano le due società in una nota – è stata lanciata in vista della Giornata Mondiale dell’Ambiente istituita dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1975 e che si celebra il 5 giugnoProtagonista della campagna di sensibilizzazione –spiegano Deliveroo e Amsa – sarà il sacchetto speciale, realizzato in carta riciclabile, che i ristoranti partner di Deliveroo coinvolti nell’iniziativa utilizzeranno per il trasporto del cibo ordinato attraverso l’App. I clienti della piattaforma troveranno sulla confezione un QR code da scansionare per consultare tutte le indicazioni utili per separare correttamente il packaging ricevuto e avviarlo al riciclo secondo le linee guida Amsa. Nel corso dell’iniziativa, anche i ristoranti riceveranno, attraverso comunicazioni digitali, una guida per la scelta di materiali sostenibili e riciclabili per confezionare il cibo destinato al delivery, rendendo così la raccolta differenziata ancor più semplice per i cittadini.”Amsa cerca costantemente di anticipare i trend modificando i propri servizi per avvicinarsi alle esigenze dei nuovi stili di vita dei milanesi – ha dichiarato Marcello Milani, amministratore delegato di Amsa – L’azienda ha risposto al recente sviluppo del food delivery con un significativo protocollo d’intesa con una delle realtà leader del settore. La campagna di sensibilizzazione in partnership con Deliveroo è nata per migliorare ulteriormente i risultati della raccolta differenziata, supportando con modalità innovative e immediate i cittadini nella separazione degli imballaggi del proprio pasto ordinato online”.”Quella tra Deliveroo e Amsa è una collaborazione sempre più consolidata – ha detto Matteo Sarzana, general manager Deliveroo Italy –. Siamo felici di aver firmato questo nuovo protocollo d’intesa che ci permette di avviare una nuova campagna di sensibilizzazione a Milano per la promozione e diffusione di stili di consumo sostenibili, anche attraverso la raccolta differenziata e la scelta di materiale riciclabile. Il nostro impegno per le città e i territori in cui operiamo non si limita al supporto al settore della ristorazione e alla creazione di nuove opportunità di business e lavoro, ma riguarda anche la sostenibilità e la tutela dell’ambiente. Questo impegno è parte dell’identità stessa di Deliveroo e siamo orgogliosi di lanciarlo per una città sempre più verde e pulita”. LEGGI TUTTO

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    Ambiente, il valore economico della biodiversità

    (Teleborsa) – A partire dallo scorso febbraio la biodiversità – ovvero la varietà di specie animali e vegetali del nostro pianeta – è stata inserita nei principi fondamentali della nostra carta costituzionale, accanto alla tutela dell’ambiente e degli ecosistemi. Trent’anni fa a porre l’attenzione sul tema erano state le Nazioni Unite con l’adozione nel 1992 della Convenzione per la Diversità Biologica, entrata in vigore il 29 Dicembre 1993 e ratificata in Italia il 14 febbraio 1994 con la legge n.124. Si tratta di un trattato internazionale giuridicamente vincolante con tre principali obiettivi: conservazione della biodiversità, uso sostenibile della biodiversità, giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche. La biodiversità è stata recentemente al centro della giornata mondiale istituita dall’Onu il 22 maggio – con, quest’anno, il tema “costruire un futuro condiviso per tutte le forme di vita sulla Terra” – proprio per commemorare l’adozione del testo della Convenzione. Negli ultimi anni la biodiversità sta scomparendo a un ritmo allarmante, principalmente a causa di attività umane come le modifiche nell’utilizzo del suolo, l’inquinamento e il cambiamento climatico. A seguito degli appelli del Parlamento europeo del gennaio 2020, la Commissione europea ha presentato la nuova strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030, per affrontare le principali cause di perdita di biodiversità e stabilire obiettivi giuridicamente vincolanti. Nel giugno 2021, durante la sessione Plenaria, il Parlamento ha adottato la sua posizione sulla “Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030: riportare la natura nella nostra vita” volta ad assicurare che entro il 2050 tutti gli ecosistemi del mondo siano ripristinati, resilienti e adeguatamente protetti. Nonostante il nostro Paese sia stato condannato dalla Corte di Giustizia Ue per i livelli di inquinamento dell’aria, sul fronte degli investimenti per la salvaguardia della biodiversità – come emerge dal report annuale sullo stato di salute delle specie viventi, sui principali fattori di rischio e sulle strategie da adottare per far fronte alla perdita della diversità biologica di Legambiente – l’Italia è la prima in Europa, con oltre 1,7 miliardi di euro che hanno finanziato più di 970 progetti per la protezione della natura di cui circa 850 milioni stanziati dalla Commissione europea a titolo di cofinanziamento. Dal 1992 ad oggi, grazie al programma Life, nato 30 anni fa insieme alla direttiva Habitat per raggiungere gli obiettivi della legislazione e delle politiche Ue in materia di ambiente e clima, – evidenzia Legambiente – sono stati cofinanziati in Europa oltre 5mila progetti che hanno mobilitato 12 miliardi di euro di investimenti di cui 5,6 miliardi stanziati dalla Commissione europea a titolo di cofinanziamento. Nel dettaglio tra le specie al centro dei progetti Life che hanno avuto successo in Italia troviamo il grillaio, il tritone crestato, la falena dell’edera, le orchidee spontanee, i fiori appenninici e la tartaruga Caretta caretta.Come emerge da diversi studi la perdita della biodiversità ha un impatto notevole sulle nostre vite, oltre che dal punto di vista ambientale, anche dal punto di vista economico. “La salute umana e la salute degli ecosistemi sono inestricabilmente collegate e l’uomo è il principale fruitore – ha spiegato Laura Mancini, dirigente Laboratorio Ecosistemi e Salute, Dipartimento Ambiente e Salute, Istituto Superiore di Sanità in occasione della conferenza internazionale “Nature in Mind” –. Gli ambienti alterati causano poco meno di 1 su 4 decessi a livello globale. Ecosistemi sani ci mantengono in salute e forniscono numerosi servizi dall’acqua, al cibo, all’aria pulita. Sono una risorsa per le medicine tradizionali e offrono opportunità per la scoperta di altre molecole. Gli ecosistemi sani mitigano gli eventi estremi e le catastrofi naturali, possono svolgere un ruolo di regolazione nella trasmissione degli agenti infettivi. Gli ecosistemi e la biodiversità hanno un valore sia un valore intrinseco che un valore per le nostre economie. Tuttavia – sottolinea Mancini – non tutto il valore della biodiversità si riflette nel PIL: vi sono significativi vantaggi non di mercato, tra cui attività ricreative, purificazione dell’acqua e sequestro del carbonio, che non sono pienamente valutati. Gli scenari futuri prevedono che un aumento della popolazione mondiale a 8 miliardi entro il 2030 potrebbe comportare gravi carenze di cibo, acqua ed energia con, di conseguenza, possibili forti ripercussioni sulla salute e sulla disponibilità di risorse. I danni ambientali evitabili e la perdita di biodiversità minacciano la salute della popolazione. La perdita dei servizi forniti dagli ecosistemi naturali comporterà la necessità di trovare alternative dispendiose. Gli investimenti nel nostro capitale naturale – conclude Mancini – consentiranno di risparmiare nel lungo periodo e per questo sono essenziali per il nostro benessere e per la sopravvivenza a lungo termine”. Ma quanto vale in numeri la biodiversità? Calcolare il valore economico della biodiversità non è semplice ma secondo il rapporto Dead planet, living planet pubblicato nel 2010 dall’Unep (il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) si può stimare in 72mila miliardi di dollari all’anno il valore dei servizi che la biodiversità e gli ecosistemi forniscono agli esseri umani. LEGGI TUTTO

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    Iren Ambiente, siglato memorandum d'intesa con McDonald's per progetto pilota di Sostenibilità Ambientale

    (Teleborsa) – McDonald’s e Iren Ambiente, società del Gruppo Iren, lanciano un Progetto Pilota di Sostenibilità Ambientale, attraverso un Memorandum d’intesa che vede il coinvolgimento di 28 ristoranti tra Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria. In particolare, le due aziende – spiega una nota congiunta – si impegnano a collaborare per incrementare e migliorare la raccolta differenziata partendo da un monitoraggio dei flussi di rifiuti prodotti dai ristoranti protagonisti del Progetto. L’accordo, inoltre, prevede lo sviluppo di attività di comunicazione ambientale per formare il personale e sensibilizzare anche i consumatori ai temi della riduzione dei rifiuti, del loro corretto conferimento e dell’economia circolare. Il progetto, che durerà un anno, sarà declinato nei ristoranti McDonald’s presenti nelle province di Torino (13), Reggio Emilia (4), Parma (4), Piacenza (3), La Spezia (3) e Vercelli (1). I temi al centro dell’accordo – formazione, prevenzione e corretta gestione dei rifiuti – si inseriscono nel percorso verso la transizione ecologica intrapreso daMcDonald’s che ha già visto l’eliminazione della plastica monouso in favore di materiali più sostenibili, l’installazione di contenitori per la raccolta differenziata nelle sale e nei dehors, la collaborazione con Comieco per lo sviluppo di un nuovo sistema per garantire la riciclabilità del packaging in carta. Temi e obiettivi condivisi dal Gruppo Iren, impegnato anch’esso – si legge nella nota – in un percorso di transizione ecologica, attraverso una progressiva decarbonizzazione delle proprie attività, e teso a rafforzare la leadership dell’azienda nell’economia circolare e nell’utilizzo sostenibile delle risorse, con un’attenzione particolare alla valorizzazione delle materie di recupero. “L’accordo con Iren rappresenta per noi un ulteriore importante tassello nella collaborazione con le comunità locali, dove da diverso tempo operiamo per sensibilizzare e promuovere comportamenti corretti nell’ambito della sostenibilità ambientale” – commenta Dario Baroni, ad di McDonald’s Italia –. In qualità di una delle catene di ristorazione più diffuse in Italia, abbiamo la responsabilità e l’opportunità di fare la differenza proprio a partire dai nostri ristoranti, dando un contributo concreto e quotidiano in tema di impatto ambientale. Poter contare anche sull’appoggio e il sostegno di enti locali, grazie alla collaborazione con Iren, è per noi estremamente prezioso e utile ad avvicinarci ancora di più al singolo territorio, rispondendo alle sue esigenze specifiche”. “Questa partnership ci consente di mettere a fattor comune le best practice che abbiamo sviluppato nel ciclo integrato dei rifiuti e nel campo dell’educazione ambientale, a fianco di una realtà importante come McDonald’s – dichiara Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren Ambiente –. Un progetto che abbiamo voluto calare nei territori in cui siamo maggiormente presenti, con l’obiettivo di accompagnarli, anche attraverso questa iniziativa di valore, verso una crescita sempre più sostenibile e attenta ai temi ambientali”. LEGGI TUTTO