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    Popolare di Sondrio, S&P allinea rating a BPER. Operazione promossa ma rischi su clientela

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha alzato il rating di Banca Popolare di Sondrio a “BBB” da “BBB-“; l’outlook è stato rivisto a stabile da positivo. Allo stesso tempo, ha confermato il rating di BPER Banca a “BBB”, mantenendo l’outlook stabile.L’upgrade riflette la previsione di una sua probabile integrazione completa in BPER nei prossimi 12 mesi. A seguito dell’offerta pubblica, BPER detiene ora circa il 58,5% di BPS e prevede di convocare l’assemblea degli azionisti per votare l’approvazione della fusione tra i due istituti. L’agenzia di rating ritiene che un minimo di due terzi del capitale rappresentato in assemblea sarebbe sufficiente per approvare la fusione. Sebbene l’attuale partecipazione di BPER in BPS sia inferiore a tale soglia, c’è “un’elevata probabilità che la proposta di fusione ottenga la necessaria maggioranza dei due terzi dei voti in assemblea”. Questa considerazione riflette l’opinione che BPER detenga già una quota significativa del capitale di BPS e che l’intero capitale di BPS non sarà probabilmente rappresentato in assemblea, ma piuttosto prevalentemente dagli azionisti retail. Di conseguenza, “BPS diventerà parte integrante del nuovo gruppo risultante dalla fusione, data la solida logica strategica che giustifica la fusione per la strategia di crescita di BPER”. Pertanto, S&P considera ora BPS una controllata strategica fondamentale di BPER e ha allineato i rating su BPS a quelli di BPER.S&P ritiene che l’acquisizione di BPS rafforzerà il posizionamento di mercato di BPER e ne sosterrà la strategia di crescita. Ciò riflette l’opinione sulla solida logica strategica di BPER, sull’adeguatezza geografica e di business e sulle limitate sovrapposizioni. L’agenzia di rating ritiene che l’obiettivo di BPER di sinergie pari a 290 milioni di euro entro il 2027 sia realizzabile. Inoltre, l’acquisizione di BPS non inciderà in modo significativo sulla qualità degli attivi di BPER negli anni a venire. Tuttavia, l’acquisizione amplierà l’esposizione di BPER al mercato corporate e alle piccole e medie imprese rispetto all’attuale composizione del portafoglio di BPER, tenendo conto delle consolidate posizioni di BPS in questo segmento. Entrambe le banche vantano solide posizioni di funding e liquidità. L’impatto complessivo sul capitale sarà gestibile, probabilmente di 30-40 punti base nel 2027 rispetto alle aspettative pre-acquisizione, a parità di altre condizioni.”Preservare il franchise e la clientela di BPS potrebbe rappresentare, a nostro avviso, la sfida principale per BPER – si legge nella nota di S&P – BPS vanta una presenza solida e consolidata in Lombardia, una delle regioni più ricche d’Italia, e mantiene legami di lunga data con le imprese e le comunità locali. La banca ha beneficiato di una solida reputazione di gestione prudente e di strategie efficaci nell’ultimo decennio. Ciò premesso, prevediamo che BPER sarà in grado di gestire efficacemente i rischi legati a una potenziale interruzione del franchising derivante dall’acquisizione”. LEGGI TUTTO

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    OPS di Unicredit su Banco BPM, adesioni allo 0,49%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di scambio (OPS) volontaria totalitaria promossa da UniCredit sulle azioni ordinarie di Banco BPM, risulta che oggi 21 luglio 2025 sono state presentate 3.878.330 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 7.418.459, pari allo 0,489608% delle azioni oggetto dell’offerta.L’offerta è iniziata il 28 aprile 2025 e terminerà il 23 luglio 2025. CONSOB aveva sospeso l’OPS per un periodo di 30 giorni. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banco BPM acquistate sul mercato nei giorni 22 e 23 luglio 2025 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Banca Popolare del Lazio collabora con Autorità dopo interdittiva a 4 dipendenti di Blu Banca

    (Teleborsa) – Il Gruppo Banca Popolare del Lazio ha preso atto dell’ordinanza emessa dalle Autorità competenti, con cui è stata disposta la misura interdittiva nei confronti di quattro dipendenti di Blu Banca, intermediario finanziario controllato dalla Capogruppo Banca Popolare del Lazio.Il riferimento è alle misure cautelari interdittiva attuate venerdì scorso dalla Guardia di Finanza nei confronti dei dipendenti di Blu Banca che avrebbero permesso a Mirko Pellegrini, imprenditore soprannominato “Mister asfalto” e considerato dai PM di Roma il regista di un vasto sistema corruttivo nel settore degli appalti pubblici stradali a Roma e nel Lazio, di gestire “numerosissimi rapporti di conto corrente intestati a diverse società gestite da propri prestanome”.Il Gruppo “esprime la massima fiducia nell’operato della Magistratura e confida che la propria disponibilità e collaborazione con le Autorità competenti, possa far emergere un rapido e completo accertamento dei fatti”, si legge in una nota. Inoltre, “prosegue con determinazione l’impegno nell’assicurare solidità, trasparenza e continuità operativa, nel pieno rispetto delle normative vigenti e in conformità ai più elevati standard di compliance e integrità che l’ha sempre contraddistinta”. LEGGI TUTTO

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    Neva: Intesa Sanpaolo investe nei radiofarmaci oncologici di nuova generazione di Nuclidium

    (Teleborsa) – Neva SGR, la società di venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center, ha partecipato a un round di raccolta da 79 milioni di franchi svizzeri (84 milioni di euro) di Nuclidium, società biotecnologica svizzero-tedesca specializzata in radiofarmaci di nuova generazione per malattie oncologiche. Il nuovo investimento – spiega Intesa Sanpaolo in una nota – consentirà a Nuclidium di accelerare lo sviluppo della sua innovativa piattaforma radioteranostica proprietaria a base di rame, che offre un approccio combinato alla diagnosi e al trattamento del cancro. Nuclidium collega molecole mirate al tumore con isotopi di rame: Rame-61 per la diagnostica e Rame-67 per la terapia. Il targeting preciso consente una diagnosi o un trattamento più accuratie riduce il danno ai tessuti sani.Nuclidium si prepara a espandere la sua rete di produzione globale, a far crescere il suo team internazionale e a rafforzare le collaborazioni strategiche con ospedali e centri accademici, inizialmente in Europa e Nord America. La piattaforma realizzata da Nuclidium supera le attuali limitazioni della radioteranostica, come l’efficacia clinica subottimale e la complessità produttiva. I risultati diagnostici dei primi studi clinici mostrano un’individuazione più precisa dei tumori rispetto agli attuali traccianti e un migliore rapporto tumore/sfondo (masse tumorali meglio visualizzate rispetto ai tessuti sani adiacenti), con un profilo di sicurezza favorevole. I primi dati terapeutici dei due composti principali della società,NuriPro e TraceNET, evidenziano un forte contrasto tumore/sfondo, in particolare nel cancro alla prostata metastatico e nei tumori neuroendocrini, incluso il cancro al seno. “L’investimento in Nuclidium conferma il nostro impegno nel selezionare a livelloglobale società in forte crescita con brevetti e progetti in fase di realizzazione rivoluzionari, che in futuro possano essere applicati su vasta scala, contribuendo alla soluzione dele grandi sfide del pianeta, compresa la lotta alle malattie oncologiche – afferma Mario Costantini, CEO e General Manager di Neva SGR –. Nuclidium ha il potenziale per innovare profondamente l’oncologia di precisionee cambiare il modo in cui viene erogata l’assistenza radioterapica. Siamo lieti di contribuire alla sua crescita e di favorire la collaborazione con strutture cliniche, centri di ricerca e imprese italiane del settore”.”Con il supporto di una forte gruppo di società europee che comprende anche Neva SGR, Nuclidium sta avviando nuove fasi cliniche per la diagnosi e il trattamento di tumori metastatici alla prostata, tumori neuroendocrini e carcinoma mammari” – dichiara Leila Jaafar, medico, CEO e co-fondatrice di Nuclidium –. I nostri composti radioteranostici a base di rame sono sviluppati per essere utilizzati conefficacia e semplicità nelle attività ospedaliere, sia nelle fasi di cura sia nella gestione dei rifiuti, rendendo le radioterapie più accessibili in tutto il mondo. La nostra innovativa piattaforma teranostica di nuova generazione a base di rame ci consente inoltre di sviluppare rapidamente nuovi bersagli per una più ampia gamma di tumori, in particolare quelli di grande rilevanza per la salute femminile”.A partire dall’agosto 2020, Neva SGR ha raggiunto gli obiettivi che si era prefissata con i suoi primi tre Fondi – Neva First per gli investimenti globali, Neva First Italia dedicato alle realtà nazionali e Fondo Sei per lo sviluppo degli ecosistemi innovativi italiani –, investendo quasi 190 milioni di euro in 43 realtà innovative in forte crescita e distribuendo circa 13 milioni di euro ai propri investitori. Inoltre, grazie ai nuovi fondi Neva II e Neva II Italia, avviati nel settembre 2024, ha già investito ulteriori 45 milioni di euro in 5 società. LEGGI TUTTO

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    GDF, 4 misure interdittive per riciclaggio a carico di dipendenti bancari

    (Teleborsa) – Su delega della Procura della Repubblica capitolina, finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo un’ordinanza di applicazione di misura cautelare interdittiva nei confronti di 4 persone, destinatarie del divieto di esercitare imprese bancarie o uffici direttivi relativi a imprese bancarie e creditizie per la durata di 12 mesi, per l’ipotesi di reato di riciclaggio.Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del locale Tribunale, rappresenta l’epilogo delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica capitolina ed eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, nel cui ambito sono stati raccolti plurimi e gravi indizi di colpevolezza nei confronti di 4 dipendenti bancari, i quali avrebbero consentito ad un soggetto, già colpito da misure cautelari personali e coinvolto in vicende penalmente rilevanti, di gestire numerosissimi rapporti di conto corrente intestati a diverse società gestite da propri prestanome.In particolare, gli indagati avrebbero omesso sistematicamente di compiere gli accertamenti preventivi stabiliti dalla normativa antiriciclaggio, così agevolando la commissione degli illeciti per cui si procede. È doveroso sottolineare che le misure cautelari sono state disposte nell’ambito della fase delle indagini preliminari e, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati. LEGGI TUTTO

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    Garanzie finanziarie: i suggerimenti di Bankitalia, Ivass e Anac per ridurre i rischi

    (Teleborsa) – Nel mercato delle garanzie finanziarie sono state riscontrate criticità per fideiussioni bancarie e polizze assicurative fideiussorie emesse da soggetti non legittimati a farlo o che si sono successivamente rivelate false. La Banca d’Italia, insieme all’IVASS e all’ANAC, ha formulato alcuni suggerimenti per ridurre il rischio di accettare garanzie finanziarie non valide. “Questi suggerimenti – fa sapere Bankitalia in una nota – sono utili per le Amministrazioni Pubbliche e per i privati. I suggerimenti sono forniti a titolo di collaborazione istituzionale, devono essere considerati esclusivamente come indicazioni operative e non possono essere invocati per attenuare la responsabilità, che resta solo e soltanto a carico dei soggetti coinvolti”.”Il rischio per le PA di acquisire garanzie e polizze false o rilasciate da operatori non autorizzati, anche in relazione agli appalti legati al PNRR – rileva Bankitalia – rimane, infatti ancora significativo. È quindi opportuno richiamare ancora una volta l’attenzione delle pubbliche amministrazioni e delle imprese che partecipano a gare di appalto sulla necessità di compiere un’accurata verifica sulle garanzie e sulle polizze fideiussorie prima della loro accettazione”.Quali garanzie fideiussorie possono essere rilasciate alle PA? – Secondo la normativa bancaria e assicurativa, le garanzie nella forma di fideiussioni e polizze fideiussorie possono essere validamente rilasciate solo da alcune categorie di operatori finanziari,autorizzati secondo la propria disciplina di settore. Nello specifico si tratta di: banche; intermediari finanziari non bancari iscritti nell’albo di cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario (“Intermediari 106”); confidi iscritti nell’albo di cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario (“confidi maggiori”); imprese di assicurazione, purché abilitate all’esercizio del ramo cauzioni (art. 2 del d.lgs. 209/2005 – Codice delle Assicurazioni private). La Banca d’Italia e l’IVASS curano la tenuta di albi ed elenchi dei soggetti autorizzati.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da una banca italiana? – Se un soggetto si qualifica come “banca” e ha sede legale in Italia, deve risultare iscritto nell’albo delle banche, consultabile sul sito della Banca d’Italia. È possibile verificare l’iscrizione nella sezione “Banche” o anche cliccando in alto a destra su “Ricerca storica/avanzata” e inserendo la denominazione della banca o il codice meccanografico di 4 cifre. Tale codice è anche noto come codice ABI e viene indicato dalle banche nelle comunicazioni ufficiali, insieme alla denominazione sociale. Attenzione! Bisogna accertarsi anche che non vi siano annotazioni relative a provvedimenti di liquidazione, di revoca della licenza bancaria o di cancellazione dall’albo, soprattutto se si usa la funzione “ricerca storica/avanzata”.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da una banca estera? – Per sapere se una banca estera è legittimata a operare in Italia, deve risultare iscritta nell’albo delle banche consultabile sul sito della Banca d’Italia. In questo caso si può ricercare la banca cliccando a sinistra sulla sezione “Banche ed altri intermediari esteri abilitati in Italia”; attraverso la funzione “Ricerca storica/Ricerca avanzata”, selezionando la maschera “Ricerca avanzata negli albi ad una data” è possibile impostare la ricercaper la nazionalità della banca. Inoltre, bisogna verificare che nella scheda “Attività autorizzate/notificate” sia presente la voce”Rilascio garanzie e impegni di firma”. Inoltre, sul registro dell’European Banking Authority (EBA), sezione “Credit institution”, si puòverificare il Paese dell’UE o dello Spazio Economico Europeo che ha rilasciato l’autorizzazione o in cui sono insediate le succursali.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da un intermediario finanziario italiano? – Un soggetto non bancario che si qualifica come “Intermediario finanziario” e ha sede legale in Italia, deve essere iscritto all’albo previsto dall’art. 106 del Testo Unico Bancario ed essere autorizzato al rilascio di garanzie. È possibile verificare se un intermediario finanziario è abilitato a prestare garanzie nell’apposito elenco degli intermediari finanziari abilitati al rilascio di fideiussioni nei confronti del pubblico,pubblicato sul sito della Banca d’Italia. Si ricorda che le società fiduciarie, pure iscritte nella sezione dell’albo ex art. 106 TUB, e gli operatori di microcredito non possono rilasciare garanzie. Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da un intermediario finanziario estero? – Anche gli intermediari finanziari non bancari con sede legale all’estero possono rilasciare fideiussioni in Italia. Per verificare se un intermediario finanziario estero è abilitato al rilascio di garanzie, bisogna consultare gli albi e elenchi di vigilanza, sezione “Banche ed altri intermediari esteri abilitati in Italia” e controllare che nella scheda delle “Attività autorizzate/notificate” sia presente la voce “Rilasciogaranzie e impegni di firma”.Quali controlli si possono compiere quando la fideiussione risulta rilasciata da un Confidi? – Quando il soggetto che presta la fideiussione si qualifica come confidi, questo deve essere iscritto nell’albo degli intermediari ex art. 106 del TUB ed essere abilitato a rilasciare fideiussioni nei confronti del pubblico. I confidi iscritti a tale albo sono detti “confidi maggiori”. È possibile verificare se un confidi maggiore è abilitato a prestare garanzie per appalti nell’apposito elenco degli intermediari finanziari abilitati al rilascio di fideiussioni nei confronti del pubblico, pubblicato sul sito della Banca d’Italia. Invece, i cosiddetti “confidi minori”, pur svolgendo attività di natura finanziaria, non sono iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB ma nell’elenco tenuto dall’Organismo Confidi Minori (OCM) e non sonoautorizzati al rilascio di fideiussioni a beneficio delle P.A. Attenzione! Pertanto, se il soggetto confidi proponente la garanzia è iscritto nell’elenco tenuto dall’Organismo Confidi Minori (OCM) oppure dichiara di essere iscritto nell’elenco ex art. 155, co. 4, TUB, precedentemente tenuto dalla Banca d’Italia ed oggi dismesso, il soggetto non è autorizzato a rilasciare garanzie nei confronti della PA o di terzi. È opportuno, in tal caso, segnalare il soggetto all’OCM tramite i riferimenti presenti sul sito web dell’Organismo.Quali controlli si possono compiere quando la polizza fideiussoria risulta rilasciata da una impresa assicurativa italiana? – Se un soggetto si qualifica come “impresa di assicurazione” e ha sede legale in Italia, deve risultare iscritto nel Registro delle imprese di Assicurazione (c.d. RIGA) consultabile sul sito dell’IVASS. È possibile verificare l’iscrizione inserendo la denominazione della impresa.Sul sito di IVASS è anche possibile verificare direttamente, nella sezione in Home page dedicata alle “Garanzie finanziarie per le P.A.” le imprese di assicurazione italiane abilitate ad operare nel ramo Cauzioni, censite nell’apposito elenco, estratto da RIGA. Accanto a ciascuna denominazione sono indicate le modalità telematiche dichiarate dalle imprese (sito internet e/o PEC) con cui è possibile verificare la polizza ai sensi dall’art. 106, comma 3 del Codice degli appalti. Si ricorda che le Società di Mutuo Soccorso non sono soggetti vigilati né dall’IVASS né dalla Banca d’Italia e non sono autorizzate al rilascio di polizze fideiussorie. Attenzione! L’assenza della denominazione negli elenchi sopra indicati indica la mancata autorizzazione a esercitare nel ramo cauzione. In tale circostanza occorre verificare se la denominazione indicata nella polizza compare eventualmente nell’Elenco sul sito IVASS degli “avvisi imprese non autorizzate o non abilitate”, consultabile nei Quick link della sezione “Per i consumatori”. Si raccomanda di non accettare polizze emesse dalle imprese comprese in questa lista, in capo alle quali sono state accertate rilevanti violazioni normative. Si suggerisce inoltre di verificare anche l’elenco degli avvisi dei casi di contraffazione, anch’esso consultabile nel Quick link della sezione “Per i consumatori”.Quali controlli si possono compiere quando la polizza fideiussoria risulta rilasciata da una impresa assicurativa estera? –Anche le imprese di assicurazione estere, purché risultino abilitate a operare in Italia secondo il cosiddetto passaporto europeo, possono rilasciare polizze fideiussorie a garanzia di appalti e finanziamenti pubblici. Per sapere se una compagnia estera è legittimata a operare in Italia, si può consultare il Registro delle imprese (RIGA) sul sito dell’IVASS. Se una compagnia assicurativa indica come sede un Paese estero, nella sezione “Garanzie finanziarie per la P.A.” in Home page del sito IVASS occorre consultare direttamente anche l’elenco delleimprese estere abilitate al Ramo Cauzione, estratto da RIGA. Accanto a ciascuna denominazione sono indicate le modalità telematiche dichiarate dalle imprese (sito internet e/o PEC) con cui è possibile verificare la polizza ai sensi dall’art. 106, comma 3 del Codice degli appalti. Se non è indicata alcuna modalità, significa che l’impresa non ha comunicato all’IVASS nessuna modalità. Si suggerisce in tal caso di contattare l’IVASS a ivass@pec.ivass.it Inoltre, sul registro dell’European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA), èpossibile verificare il Paese dell’UE o dello Spazio Economico Europeo dove ha sede l’impresa estera e che ha rilasciato l’autorizzazione.Attenzione! Se non si rinviene la denominazione della compagnia negli elenchi sopra indicati, vuol dire che la stessa non è autorizzata/abilitata a esercitare in Italia nel ramo cauzione. In tale circostanza occorre verificare se la medesima denominazione compare eventualmente nell’elenco pubblicato sul sito IVASS degli “avvisi imprese non autorizzate o non abilitate”, consultabile nei Quick link della sezione “Per i consumatori”. Si raccomanda di non accettare polizze emesse dalle imprese comprese in questo elenco, in capo alle quali sono state accertate rilevanti violazioni normative. Si suggerisce inoltre di verificare anche l’elenco degli avvisi dei casi di contraffazione, anch’esso consultabile nei Quick link della sezione “Per i consumatori”. Dopo aver svolto i necessari approfondimenti, se residuano dubbi e non si è riusciti ad avere conferma della validità della garanzia, è possibile scrivere all’IVASS (ivass@pec.ivass.it).Quali controlli si possono compiere quando sulla polizza fideiussoria compare anche il nome di un intermediario assicurativo che la ha distribuita (es. broker, agente assicurativo, ecc.)? – Qualora sulla polizza compaia anche il nome di un soggetto che si qualifica come intermediario o distributore assicurativo (es: broker, agente assicurativo…) delle polizze della compagnia, è opportuno verificare che il soggetto distributore sia iscritto nel Registro Unico degli intermediari – RUI, presente sul sito dell’IVASS.Cosa si può fare per verificare se la garanzia è falsa o contraffatta? – Oltre alle verifiche sul soggetto finanziario (banca, intermediario 106, confidi o impresa di assicurazione) di cui alle FAQ precedenti, si raccomanda di effettuare alcuni controlli anche sullagaranzia stessa. Prima di tutto occorre controllare che il marchio, la denominazione o altri elementi identificativi presenti nei documenti contrattuali non siano contraffatti, ma corrispondano esattamente a quelli di un soggetto autorizzato. Infatti, in caso di fideiussioni o di polizze false, la documentazione contrattuale potrebbe riproporre, magari con lievi modifiche, marchi, denominazioni o altrielementi identificativi di intermediari molto conosciuti. Per compiere questa verifica può essere utile fare un raffronto tra i marchi, le denominazioni o gli altri elementi identificativi riportati sulla documentazione contrattuale e quelli presenti sui siti web degli intermediari italiani o esteri autorizzati ai quali in apparenza si riferiscono. A tal fine, può essere utile anche verificare che gli estremi di identificazione della banca, dell’intermediario finanziario (ad esempio il codice ABI) o della compagnia di assicurazione (ad esempio il codice IVASS) riportati nel contratto o nella polizza siano perfettamente identici a quelli portati negli albi e negli elenchi tenuti da Banca d’Italia e IVASS.Chi rilascia garanzie false potrebbe, inoltre, utilizzare la denominazione, i marchi o altri elementi distintivi di soggetti regolarmente autorizzati al rilascio di garanzie, ma che nei fatti non sono operativi nel settore. Si raccomanda di non chiedere informazioni o conferme usando i recapiti indicati nella documentazione contrattuale perché potrebbe trattarsi di recapiti di comodo (ad esempio, quelli degli stessi autori della contraffazione). Per le stesse ragioni si consiglia di non effettuare ricerche sul web utilizzando indirizzi o collegamenti ipertestuali presenti sui documenti forniti dal presunto garante poiché potrebbero ricondurre a siti web contraffatti. Negli elenchi dei soggetti abilitati al rilascio di polizze fideiussorie, l’IVASS indica i recapiti presso cui è possibile verificare la polizza. LEGGI TUTTO

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    BPER, JPMorgan ha quota potenziale del 10,06%

    (Teleborsa) – JPMorgan ha una partecipazione potenziale pari al 10,06% in BPER. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 9 luglio 2025.In particolare, la quota comprende un 2,902% in diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,314% sono Obbligazioni convertibili e Right to Recall senza data di scadenza e il 6,844% sono Equity Swaps con date di scadenza comprese tra il 02/04/2026 ed il 09/07/2026; contratti a termine con scadenza il 22/01/2026.CONSOB segnala anche che il giorno seguente, il 10 luglio, la quota in diritti di voto riferibili ad azioni è salita al 3,093%. La partecipazione è classificata come “indiretta gestione non discrezionale del risparmio”. La quota complessiva non è stata aggiornata.Nelle dichiarazioni delle intenzioni alla CONSOB, la banca statunitense spiega che l’acquisizione delle quote è stata finanziata utilizzando le consuete fonti di capitale e finanziamento di JPMorgan. L’acquisizione dei diritti di voto è correlata alla fornitura di liquidità, all’esposizione o alla copertura derivante da transazioni con i clienti tramite strumenti finanziari liquidi (inclusi azioni e ETF) o derivati (inclusi opzioni, swap e futures) sia in borsa che over-the-counter.JPMorgan non intende acquisire il controllo o influenzare in altro modo la gestione della società. Potrebbe acquistare e vendere azioni secondo necessità per gestire il rischio in relazione alle transazioni concluse con i clienti o altrimenti per soddisfare la domanda dei clienti. Ciò è determinato di volta in volta dalla domanda dei clienti e dalle modalità con cui sceglie di coprire le transazioni dei clienti. “I clienti modificano dinamicamente le loro posizioni e noi copriamo dinamicamente i nostri rischi, pertanto la posizione complessiva della società può aumentare o diminuire quotidianamente”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Popolare di Sondrio, JPMorgan ha una partecipazione del 3,178%

    (Teleborsa) – JPMorgan ha una quota pari al 3,178% in Banca Popolare di Sondrio. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 10 luglio 2025. La partecipazione è classificata come “indiretta gestione non discrezionale del risparmio”. LEGGI TUTTO