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    BCE annuncia modifiche all’assetto operativo per attuare politica monetaria

    (Teleborsa) – Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso oggi di apportare modifiche all’assetto operativo per l’attuazione della politica monetaria. Tali modifiche, che arrivano durante il processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema, incideranno sulle modalità di erogazione della liquidità della banca centrale in un contesto di diminuzione graduale dell’eccesso di liquidità nel sistema bancario, che rimarrà tuttavia significativa nei prossimi anni. L’assetto operativo è concepito per indirizzare i tassi a breve termine del mercato monetario su livelli strettamente coerenti con le decisioni di politica monetaria del Consiglio direttivo.”Sono lieta di annunciare che il Consiglio direttivo ha approvato tali modifiche all’assetto operativo, che colgono i cambiamenti significativi del sistema finanziario e della politica monetaria negli ultimi anni – ha dichiarato la Presidente Christine Lagarde – L’assetto assicurerà che in futuro l’attuazione della nostra politica monetaria continui a essere efficace, robusta, flessibile ed efficiente durante il processo di normalizzazione del nostro bilancio”.Il Consiglio direttivo continuerà a indirizzare l’orientamento della politica monetaria attraverso il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale. Ci si aspetta che i tassi di interesse a breve termine del mercato monetario evolvano in prossimità del tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, con un margine di tolleranza in termini di variabilità, purché non risulti offuscato il segnale sull’orientamento che si intende imprimere alla politica monetaria. L’Eurosistema fornirà liquidità tramite un’ampia varietà di strumenti, tra cui operazioni di rifinanziamento a breve termine (ossia le ORP) e operazioni di rifinanziamento a più lungo termine con scadenza a tre mesi (ORLT) nonché, in una fase successiva, operazioni strutturali di rifinanziamento a più lungo termine e un portafoglio strutturale di titoli.Le ORP continueranno a essere condotte con procedure d’asta a tasso fisso e piena aggiudicazione degli importi richiesti. Sono concepite per svolgere un ruolo cardine nel soddisfare il fabbisogno di liquidità delle banche e il fatto che siano utilizzate dalle controparti è considerato parte della regolare attuazione della politica monetaria. Anche le ORLT a tre mesi continueranno a essere condotte con procedure d’asta a tasso fisso e piena aggiudicazione degli importi.Il tasso sulle ORP sarà adeguato in modo tale che il differenziale tra questo tasso e quello sui depositi presso la banca centrale sia ridotto a 15 punti base, rispetto agli attuali 50 punti base. Il restringimento del differenziale incentiverà le richieste nelle ORP, rendendo probabile un’evoluzione dei tassi a breve del mercato monetario in prossimità del tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale, e limiterà il potenziale margine di variabilità dei tassi a breve termine del mercato monetario. Al tempo stesso, lascerà spazio all’attività sul mercato monetario e incentiverà le banche a ricercare modalità di finanziamento sul mercato. Sarà adeguato anche il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale di modo che il differenziale fra tale tasso e quello sulle ORP resterà invariato a 25 punti base. Queste modifiche avranno effetto a partire dal sesto periodo di mantenimento del 2024, che avrà inizio il 18 settembre 2024.In una fase successiva saranno introdotti nuove operazioni strutturali di rifinanziamento a più lungo termine e un portafoglio strutturale di titoli, una volta che il bilancio dell’Eurosistema riprenderà a crescere durevolmente, tenendo conto delle consistenze di obbligazioni preesistenti. Ciò contribuirà in misura sostanziale a coprire il fabbisogno strutturale di liquidità del settore bancario, derivante da fattori autonomi e requisiti di riserva obbligatoria.Il coefficiente utilizzato per determinare i requisiti di riserva obbligatoria delle banche rimane invariato all’1%. La remunerazione delle riserve obbligatorie resta immutata allo 0%. LEGGI TUTTO

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    Banche italiane, Morningstar DBRS: ben posizionate per assorbire ulteriore riserva di capitale

    (Teleborsa) – La Banca d’Italia ha avviato negli scorsi giorni una consultazione pubblica sull’intenzione di attivare per tutte le banche e i gruppi bancari autorizzati in Italia una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (systemic risk buffer, SyRB) pari all’1% delle esposizioni domestiche ponderate per il rischio di credito e di controparte. Il buffer obiettivo dell’1% sarebbe raggiunto gradualmente: lo 0,5 per cento andrebbe rispettato entro il 31 dicembre 2024, mentre il restante 0,5 per cento entro il 30 giugno 2025.La misura mira a rafforzare la resilienza del settore bancario italiano per far fronte meglio a circostanze di mercato avverse inattese che potrebbero comprometterne la capitalizzazione e limitarne la capacità di prestito. Il buffer di capitale anticiclico (CCyB) è un altro esempio di requisito normativo attivato in cicli economici favorevoli in modo da prevenire effetti prociclici ed evitare un ulteriore peggioramento delle condizioni economiche durante i cicli economici avversi. Tuttavia, l’Italia è tra i paesi che al momento non hanno implementato né un CCyB né un SyRB, fa notare un’analisi di Morningstar DBRS.Sulla base dei dati della Banca d’Italia, il capitale bancario italiano superiore ai requisiti regolamentari ammontava a circa 47 miliardi di euro a fine settembre 2023 e l’implementazione del SyRB comporterebbe una diminuzione del capitale libero a circa il 3,2% delle attività ponderate per il rischio (RWA) a livello di sistema, dal 3,8%.”Nel complesso, riteniamo che le banche italiane siano ben posizionate per assorbire l’impatto derivante dalla potenziale implementazione del SyRB, grazie alla sostenuta generazione organica di capitale registrata nel 2023, che ha contribuito a rafforzare le riserve di capitale nonostante le distribuzioni più generose agli azionisti tramite dividendi e anche riacquisti di azioni proprie presso alcune banche”, si legge in una ricerca.Sulla base del campione di banche monitorate da Morningstar DBRS, i coefficienti medi di Common Equity Tier 1 (CET1) e Total Capital erano rispettivamente del 16,3% e del 19,3% alla fine del 2023, in aumento rispetto al 14,3% e al 16,8% della fine del 2019. L’agendia di rating stima che l’implementazione del SyRB costerebbe fino a circa 7,8 miliardi di euro o 86 pb di capitale, un valore che regge favorevolmente il confronto con buffer medi superiori ai requisiti di vigilanza di circa 770 pb per il CET1 e 640 pb per il Total Capital, sulla base degli RWA totali alla fine. 2023. Tuttavia, l’impatto effettivo sarebbe inferiore a 86 pb considerando che la misura si applica solo agli RWA domestici. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, al via programma internazionale assunzione giovani

    (Teleborsa) – IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo lancia “I’M IN Graduate Program”: 10 giovani neolaureate e neolaureati saranno assunti nella Divisione e accederanno a un percorso di formazione intensiva dalla durata di 18 mesi. Dopo una selezione in più fasi, le persone verranno inserite, con contratto a tempo indeterminato, nelle sedi di Londra o Milano, come Analyst nei team di Global Markets o Advisory & ESG e avranno la possibilità di intraprendere un programma di crescita personalizzato, stimolante e dinamico che liporterà a lavorare con rotazioni internazionali e inter-funzionali.In linea con le iniziative del Gruppo Intesa Sanpaolo, la Divisione IMI CIB – fa sapere Intesa Sanpaolo in una nota – avvia così un percorso che seleziona i migliori talenti per inserirli in un circuito di esperienze in Italia e all’estero per costruire la leadership della banca del futuro.Tra i requisiti richiesti ai candidati: una laurea magistrale in discipline economico-finanziarie, statistiche e quantitative, un’ottima conoscenza della lingua inglese, nonché la disponibilità alla mobilità internazionale. La conoscenza di una seconda lingua è considerata un ulteriore plus così come pregresse esperienze lavorative o stage.Le candidature potranno essere presentate fino al 3 aprile 2024 attraverso la sezione Careers del sitoIntesa Sanpaolo.”I’M IN Graduate Program è un percorso di formazione pensato per attrarre nuovi talenti determinati a costruire il loro futuro lavorativo nelle aree di elevata specializzazione della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. Il programma è un’ulteriore conferma del nostro impegno per l’orientamento professionale dei giovani attraverso iniziative strategiche che ci permettano di far conoscere, in particolare ai neolaureati, la ricchezza delle nostre professioni, le competenze e i valori che ci contraddistinguono” ha dichiarato Mauro Micillo, Chief della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo.L’iniziativa, in linea con il Piano d’Impresa del Gruppo Intesa Sanpaolo 2022-2025, rientra nel più ampio impegno della Divisione nei confronti dei giovani, siano essi già all’interno dell’organizzazione, sia non ancora inseriti nel mondo del lavoro. Ne è conferma, ad esempio, il recente avvio della seconda edizione del programma biennale Next Generation Executive Program della Divisione IMI CIB in collaborazione con SDA Bocconi e l’iniziativa “La Finanza e le buone storie”, un ciclo di incontri, in collaborazione con Guido Maria Brera, autore del best seller Diavoli, per avvicinare gli studenti dei principali atenei italiani ai meccanismi che regolano i mercati finanziarimoderni. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, remunerazione AD Orcel a 9,95 milioni di euro. Bonus top manager +12%

    (Teleborsa) – Il valore totale del bonus pool per i Group Material Risk Takers di UniCredit, ovvero i dipendenti che hanno un impatto significativo sul profilo di rischio dell’istituto, è di circa 128 milioni nel 2023 (leggermente inferiore rispetto al 2022, data la riduzione della popolazione GMRT da 935 ad 827 risorse), con un bonus medio pro-capite di 155 mila euro, in aumento del +12% rispetto al 2022, coerentemente con la performance positiva sia a livello di Gruppo che a livello di Divisioni. È quanto emerge dalla Relazione sulla Politica di Gruppo in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, pubblicata in vista della prossima assemblea.”Il 2023 è stato il miglior anno di UniCredit di sempre, a coronamento di tre anni di successi e risultati da record, sprigionati in 12 trimestri consecutivi di crescita redditizia sostenibile e di qualità in tutte le regioni, con rendimenti di alto livello per i nostri azionisti – ha scritto Jeffrey Hedberg, Presidente del Comitato Remunerazione – Sotto la guida di Andrea Orcel, UniCredit ha realizzato risultati nel presente, trasformando al contempo la nostra Banca e preparandola per il futuro, con l’obiettivo di raggiungere nuovi traguardi per difendere e far leva sulla leadership raggiunta”.”Il framework di remunerazione di UniCredit è parte di questa strategia, progettato per essere “fit for purpose and fit for future”, adatto allo scopo e al futuro, e continuerà a sostenere l’ambizioso percorso di trasformazione della Banca, dando nuovo stimolo a superare gli obiettivi, continuando ad allineare pienamente gli interessi del management e degli azionisti per la creazione di valore a lungo termine della Banca”, ha aggiunto.La remunerazione totale effettiva dell’Amministratore Delegato Andrea Orcel per il 2023 è di 9.957.000 euro e comprende 3.250.000 euro di remunerazione fissa, 207.000 euro di other fixed/altre componenti fisse a e 6.500.000 euro di remunerazione variabile effettiva assegnata nel 2023.”Abbiamo trasformato UniCredit da Banca lenta e macchinosa a vero e proprio leader e ora vogliamo passare da leader a campioni e nel corso del nostro cammino continueremo a difendere e a far leva sulla leadership raggiunta – si legge nel documento – In questo contesto positivo, sia il management che il CdA sono al lavoro per rivedere l’approccio complessivo alla retribuzione. L’obiettivo è quello di realizzare una politica che incentivi efficacemente i comportamenti più corretti e il raggiungimento dei risultati in modo sostenibile. La meritocrazia e la remunerazione della performance sono al centro di questa revisione, in quanto riteniamo che siano essenziali per attrarre e fidelizzare efficacemente i migliori talenti sul mercato”. LEGGI TUTTO

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    Popolare di Sondrio, bond luglio 2029 riacquistato per 108,7 milioni di euro

    (Teleborsa) – Banca Popolare di Sondrio ha comunicato i risultati del lancio dell’offerta di riacquisto per cassa del proprio prestito obbligazionario subordinato denominato in euro a tasso fisso “Euro 200,000,000 Fixed Rate Reset Subordinated Notes due 30 July 2029”. La banca ha comunicato che accetterà di acquistare tutti i titoli validamente portati in adesione. L’importo di acquisto è pari a 108.719.000 euro. L’importo nominale complessivo dei titoli che rimarrà in circolazione dopo la data di regolamento dell’offerta sarà pari a 91.281.000 euro. LEGGI TUTTO

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    Banca, Fabi, ‘al via il 21 marzo il negoziato per il contratto Bcc’

    (Teleborsa) – Parte il prossimo 21 marzo il negoziato tra la Fabi e le altre organizzazioni sindacali con Federcasse per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle banche di credito cooperativo. Il rinnovo interessa 36.500 lavoratrici e lavoratori dipendenti delle bcc italiane. La piattaforma sindacale è stata approvata col 99% dei consensi delle assemblee dei lavoratori che si sono svolte negli scorsi mesi. Lo rende noto il sindacato autonomo dei bancari.Tra i principali temi della piattaforma: occupazione ed enti bilaterali, inquadramenti ed organizzazione del lavoro, conciliazione tempi di vita e di lavoro, esg, azioni sociali, ed ovviamente la parte economica con la rivendicazione salariale di 435 euro per la figura di riferimento, gli arretrati e la destinazione di ulteriori risorse nella previdenza complementare e nella assistenza sanitaria integrativa. A livello nazionale sono le bcc sono 223, hanno 4.098 sportelli e 36.200 dipendenti, di cui 29.100 impiegati nelle banche e 7.100 nelle società di sistema e nelle capogruppo. (Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Garante privacy sanziona UniCredit per 2,8 milioni di euro. La banca impugnerà la decisione

    (Teleborsa) – Il Garante per la privacy ha sanzionatoUniCredit per 2,8 milioni di euro per una violazione di dati personali (data breach) avvenuta nel 2018, che ha coinvolto migliaia di clienti ed ex clienti. Dalle verifiche effettuate dall’Autorità – a seguito della ricezione della notifica di data breach da parte della banca – è emerso che la violazione era avvenuta a causa di un attacco informatico massivo, perpetrato da cybercriminali, al portale di mobile banking. L’attacco aveva causato l’acquisizione illecita del nome, cognome, codice fiscale e codice identificativo di circa 778mila clienti ed ex clienti e, per oltre 6.800 dei clienti “attaccati”, aveva comportato anche l’individuazione del PIN di accesso al portale.Nel corso della complessa attività istruttoria, il Garante ha rilevato diverse violazioni della normativa privacy. In particolare, l’Autorità ha accertato che la banca non aveva adottato misure tecniche e di sicurezza in grado di contrastare efficacemente eventuali attacchi informatici e di impedire ai propri clienti di utilizzare PIN deboli (come ad es. quelli composti da sequenze di numeri o coincidenti con la data di nascita). Nel definire l’importo della sanzione a 2 milioni e 800 mila euro, il Garante ha considerato l’elevato numero dei soggetti coinvolti dalla violazione dei dati personali, la gravità della stessa e la capacità economica della banca. Sono invece state considerate attenuanti la tempestiva adozione di misure correttive, le iniziative di informazione e supporto poste in essere nei confronti della clientela e la circostanza che la violazione non ha riguardato i dati bancari.UniCredit ha risposto alla sanzione sottolineando che la decisione del Garante riguarda un incidente risalente al 2018 che ha interessato una frazione della clientela italiana senza alcuna compromissione di dati bancari, incidente che peraltro era stato immediatamente risolto e notificato in ossequio alla normativa vigente. La banca impugnerà la decisione dinanzi il Tribunale compente.”La sicurezza dei dati dei clienti è una assoluta priorità per UniCredit, che nell’ambito del piano industriale Unlocked 2022-2024 sta investendo 2,8 miliardi di euro in tecnologia e nuove competenze, con l’obiettivo di rendere sempre più efficaci i propri sistemi informatici, rafforzare ulteriormente la sicurezza e ampliare l’offerta di servizi digitali per la clientela”, si legge in una nota.Con l’adozione di un secondo provvedimento l’Autorità è intervenuta anche nei confronti di NTT Data Italia, sanzionando la società con una multa di 800mila euro. Dalle verifiche effettuate dal Garante, in particolare è emerso che NTT Data Italia aveva comunicato ad UniCredit l’avvenuta violazione dei dati personali dei propri clienti oltre il termine previsto dal Regolamento e solo dopo che la banca ne era venuta a conoscenza tramite i propri sistemi di monitoraggio interno.Inoltre, NTT Data Italia aveva affidato l’esecuzione delle attività di vulnerability assessment e penetration testing in subappalto ad un’altra società, senza l’autorizzazione preventiva alla banca in qualità di titolare del trattamento, che invece aveva espressamente vietato l’affidamento a terze parti di tali attività. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis, per l’intero 2023 distribuisce 110 milioni di euro di dividendi

    (Teleborsa) – Il CdA di Banca Ifis, gruppo attivo nello specialty finance e quotato su Euronext STAR Milan, ha approvato il Progetto di Bilancio d’esercizio e il Bilancio consolidato 2023, confermando i risultati preliminari al 31 dicembre 2023 già approvati dal Consiglio e resi noti al mercato lo scorso 8 febbraio 2024.L’esercizio 2023 di Banca Ifis ha registrato, al netto della PPA, un nuovo massimo storico per l’utile netto della Capogruppo che risulta in crescita del 13,5% a 160,1 milioni di euro, raggiungendo di fatto, con un anno di anticipo, i target inizialmente previsti per l’esercizio 2024 dal Piano Industriale per il triennio 2022-24.Il board ha inoltre deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un saldo del dividendo per l’esercizio 2023 di circa 47 milioni di euro, pari a 0,90 euro (al lordo delle ritenute di legge) per ciascuna delle azioni Banca Ifis emesse e in circolazione. Tale saldo del dividendo 2023, ove approvato dall’Assemblea, verrà messo in pagamento con data stacco cedola (ex date) il 20 maggio 2024, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 21 maggio 2024 e data di pagamento il 22 maggio 2024. In occasione della presentazione dei risultati relativi ai primi 9 mesi del 2023, la Banca aveva deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2023 pari a 63 milioni di euro, ovvero di 1,2 euro per azione in circolazione, al lordo di eventuali ritenute di legge. Per l’intero 2023, la Banca prevede di distribuire 110 milioni di euro di dividendi, pari a 2,1 euro per azione in circolazione, coerentemente con la nuova dividend policy approvata lo scorso anno. LEGGI TUTTO