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    UBS-Credit Suisse, faro della procura sul deal mentre si avvicinano i tagli

    (Teleborsa) – Il procuratore federale svizzero ha aperto un’indagine sull’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, anche se non ha fornito alcuna indicazione su aspetti specifici dell’accordo di fusione che potrebbe esaminare o sulla durata dell’indagine.Il pubblico ministero sta indagando su potenziali violazioni del diritto penale del paese da parte di funzionari governativi, regolatori e dirigenti delle due banche. Ci sono “numerosi aspetti degli eventi intorno al Credit Suisse” che giustificano indagini e che devono essere analizzati per “identificare eventuali reati che potrebbero rientrare nella competenza del procuratore”, si legge in una nota.”L’Ufficio del procuratore generale vuole adempiere in modo proattivo al suo mandato e alla sua responsabilità di contribuire a una piazza finanziaria svizzera pulita e ha istituito un sistema di monitoraggio in modo da poter agire immediatamente su qualsiasi questione che rientri nella sua area di competenza”, ha aggiunto.Intanto, secondo il SonntagsZeitung, i vertici della banca nata dall’acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS intenderebbero tagliare dal 20 al 30% dei posti di lavoro dei quasi 125.000 mila dipendenti in tutto il mondo.Ben 11.000 dipendenti saranno licenziati in Svizzera e altri 25.000 in tutto il mondo, ha affermato il quotidiano svizzero, citando un senior manager non identificato di UBS.Infine, in vista della prossima assemblea, l’importante azionista Norges Bank Investment Management – il fondo sovrano norvegese – ha annunciato che voterà contro la rielezione di diversi amministratori del Credit Suisse, tra cui il presidente Axel Lehmann. LEGGI TUTTO

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    La BEI sostiene gli investimenti dell'Istituto di Credito Sportivo con 100 milioni di euro

    (Teleborsa) – Ristrutturare, riqualificare e ricostruire strutture sportive e culturali esistenti in Italia, migliorandone l’accessibilità e la sostenibilità ambientale. Questo è l’obiettivo principale del finanziamento da 100 milioni di euro concesso dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) all’Istituto per il credito sportivo (ICS), la banca pubblica italiana che promuove lo sviluppo sostenibile e inclusivo del Paese attraverso il supporto finanziario ai settori dello Sport e della Cultura.Le risorse messe a disposizione dalla BEI verranno veicolate tramite ICS ad Enti Locali e soggetti pubblici in Italia. I progetti sottostanti finanziati dalle risorse BEI mirano a sostenere la ristrutturazione, riqualificazione e ricostruzione di impianti sportivi e culturali esistenti. Con l’obiettivo di promuovere la rigenerazione urbana, l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale, sono inoltre previsti interventi che contribuiranno ad eliminare barriere architettoniche e altre misure di accessibilità nelle strutture sportive e culturali; interventi di efficientamento energetico e la costruzione di piste ciclabili al fine di promuovere la mobilità sostenibile nel Paese. Si tratta della seconda operazione fra la BEI e ICS, dopo quella da 150 milioni di euro finalizzata nel 2019 che ha contribuito a sostenere la ristrutturazione e la riqualificazione di impianti sportivi pubblici promossi da Enti Locali in Italia. “Le strutture sportive e culturali non solo svolgono un ruolo fondamentale per promuovere l’integrazione e valori sani ai giovani, ma contribuiscono significativamente alla crescita economica e alla rivitalizzazione dei centri urbani – ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente BEI –. Grazie a questo nuovo accordo fra la BEI e l’ICS, verranno ricostruiti o ristrutturati impianti sportivi e culturali in tutta Italia, prestando particolare attenzione all’inclusione sociale e alla sostenibilità ambientale, due priorità assolute per la banca dell’Unione Europea”.”Si rinnova con questa iniziativa la partnership tra BEI e ICS, grazie alla quale l’Istituto sarà in grado di ampliare la leva finanziaria a disposizione delle politiche di investimento degli Enti Locali nei settori dello Sport e della Cultura, fornendo le risorse necessarie per realizzare e completare più vasti e articolati progetti di riqualificazione urbana, con maggiori ricadute per il territorio – ha commentato Antonella Baldino, presidente di ICS –. In qualità di banca di sviluppo, focalizzata su settori rilevanti sul piano economico e sociale, ICS potrà garantire un contributo decisivo alla promozione di iniziative di finanza di impatto, a supporto di una crescita sostenibile, equa e duratura”. LEGGI TUTTO

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    Popolare di Sondrio, SGR e istituzionali depositano lista per rinnovo CdA

    (Teleborsa) – SGR e investitori istituzionali hanno depositato una lista di minoranza di soli candidati indipendenti per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Banca Popolare di Sondrio previsto nella prossima assemblea ordinaria dei soci. I gestori che hanno presentato la lista sono titolari di circa il 4,6% delle azioni ordinarie della società.La lista presentata per il consiglio di amministrazione è composta da: Maria Chiara Malaguti; Piercarlo Giuseppe Italo Gera.Lo comunica il coordinatore del Comitato dei gestori, Emilio Franco, per conti di: Algebris UCITS Funds, Amber Capital Italia SGR, Amundi Asset Management SGR, Anima SGR, BancoPosta Fondi SGR, Eurizon Capital SA, Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management (Ireland), Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management SGR, Interfund Sicav, Mediobanca SGR e Mediolanum Gestione Fondi SGR. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, soci approvano nuova remunerazione. Padoan: risultato significativo

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di UniCredit ha approvato, con il 98,72% del capitale sociale presente e avente diritto al voto, il bilancio al 31 dicembre 2022 e, con il 99,97% del capitale sociale presente e avente diritto al voto, la destinazione dell’utile di esercizio. Il dividendo unitario di 0,9872 euro per ogni azione sarà messo in pagamento il 26 aprile 2023, con data di “stacco” (cedola n. 7) il giorno 24 aprile 2023.L’assemblea, con il 97,23% del capitale sociale presente e avente diritto al voto, ha autorizzato l’acquisto di azioni proprie per massimi 3.343.438.000 euro (operazione già autorizzata dalla BCE).Dopo numerose polemiche e il parere contrario di alcuni proxy advisor, è arrivato un convinto via libera sulla revisione della remunerazione per l’AD e i dipendenti. L’assemblea ha approvato, con il 69,10% del capitale sociale presente e avente diritto al voto, la Relazione sulla Politica 2023 in materia di remunerazione, con il 71,08% l’adozione del Sistema Incentivante di Gruppo 2023.”Desideriamo esprimere la nostra soddisfazione per il supporto degli azionisti per tutte le proposte sottoposte al loro voto – ha commentato il presidente Pier Carlo Padoan – e in particolare per la nuova politica sulla remunerazione che è stata concepita per raggiungere fondamentalmente due obbiettivi: in primo luogo, rafforzare la nostra cultura della performance e incentivare l’eccellenza, in secondo luogo, garantire un totale allineamento di interessi di lungo periodo tra management e azionisti. Riteniamo che questi principi siano i migliori possibili e che riflettano la nostra ambizione a essere un punto di riferimento per il nostro settore”.”Desideriamo anche manifestare la nostra gratitudine per gli azionisti che hanno approfondito e compreso le proposte e che hanno attivamente partecipato alle attività di engagement – ha proseguito Padoan – Ci fa particolarmente piacere notare che abbiamo avuto la più alta partecipazione assembleare da molti anni a questa parte e che la stragrande maggioranza dei voti positivi provenga da azionisti attivi di UniCredit che condividono la nostra visione di lungo termine”.”Riteniamo particolarmente significativo aver raggiunto questo risultato nonostante diverse speculazioni mediatiche sul tema della remunerazione. Questo è la prova dell’impegno dei nostri azionisti a riconoscere e apprezzare le nuove politiche per quello che sono, dimostrando che il successo di UniCredit sarà davvero collettivo – ha aggiunto – Desideriamo infine ringraziare il presidente del comitato remunerazione, Jeffrey Alan Hedberg, per la sua disponibilità e professionalità nell’impegno richiesto per ottenere questo importante risultato”. LEGGI TUTTO

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    Banca Passadore, utile 2022 a nuovo record di 35 milioni di euro

    (Teleborsa) – Banca Passadore, banca privata indipendente con sede a Genova e 25 filiali in Italia, ha chiuso il 2022 con un utile netto pari a 35 milioni di euro, in crescita del 14,4% rispetto all’anno precedente, che rappresenta il migliore della storia della banca e la colloca ai vertici in Italia in termini di profittabilità (il ROE è al 15,2%). Il dividendo proposto all’assemblea viene confermato in 0,50 euro per azione.L’istituto registra un incremento di tutti gli aggregati patrimoniali: i depositi ammontano a 4,198 miliardi (+13,2%), i mezzi amministrati totali a 9,644 miliardi (+3,3%) e gli impieghi a 2,082 miliardi (+1,1%). Il rapporto tra crediti deteriorati netti e totale degli impieghi si attesta al 1,4% con un coverage ratio di oltre il 55%, mentre il coefficiente patrimoniale CET 1 ratio è pari al 13,4%. LEGGI TUTTO

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    Schnabel (BCE): banche dell'Eurozona non hanno registrato deflussi generali di depositi

    (Teleborsa) – “Abbiamo visto un certo passaggio dai depositi overnight ai depositi vincolati, ma non abbiamo visto un deflusso generale dei depositi delle banche”. Lo ha affermato Isabel Schnabel, che fa parte dell’Executive Board della Banca centrale europea (BCE), durante un evento a Washington. “Per ora il settore bancario sembra piuttosto resiliente”, ha aggiunto.Schnabel ha spiegato che, sebbene l’Eurozona risentirà probabilmente meno degli Stati Uniti in quanto a effetti sull’economia reale delle recenti turbolenze dei mercati finanziari, la regione potrebbe ancora vedere un certo inasprimento delle condizioni del credito. “Dal punto di vista direzionale è molto chiaro che ciò avrebbe un effetto disinflazionistico di cui dovremmo tenere conto – ha affermato – Penso che per ora sia completamente aperto quanto sarà grande questo effetto”.Nel corso dell’evento, l’economista ha toccato anche il tema dell’inflazione, spiegando che il picco dei prezzi dell’energia dello scorso anno è penetrato rapidamente nell’economia in generale, ma l’inversione potrebbe richiedere più tempo. “Il mio sospetto è che non sia così, che potrebbe non abbandonare così rapidamente come è arrivata – ha detto Schnabel – E non è nemmeno chiaro se sarà completamente simmetrico, nel senso che tutto cadrà del tutto”. LEGGI TUTTO

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    Banche commerciali separate da quelle d'investimento: la proposta di Fratelli d'Italia

    (Teleborsa) – Fratelli d’Italia ha presentato un disegno di legge, che vede come primo firmatario il capogruppo alla Camera Tommaso Foti, per separare le banche commerciali e d’affari. La proposta non è nuova per il partito, in quanto a marzo 2018 era stata presentata un’analoga proposta che vedeva come prima firmataria Giorgia Meloni, allora leader dell’opposizione e oggi invece presidente del Consiglio.La proposta, datata 17 marzo ma il cui testo definitivo non è stato ancora pubblicato, arriva dopo il fallimento di Silicon Valley Bank negli Stati Uniti e l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS in Europa, eventi che hanno innescato il timore di ulteriori fallimenti bancari tra gli investitori.”Abbiamo riproposto il disegno di legge perché riteniamo che il tema rientri tra quelli sensibili e quindi meritori di attenzione”, ha detto Foti a Reuters, specificando che “non ci sono stati contatti con Palazzo Chigi dal momento che le iniziative parlamentari sono distinte da quelle del governo”.Secondo la proposta del marzo 2018, la possibilità di svolgere, contemporaneamente, “le due antitetiche tipologie di attività consente alle banche sistemiche di avere una parte di attività tradizionale relativamente stabile e meno rischiosa che si occupa di concessione di crediti, mentre quella dedita al trading proprietario e speculativo, fortemente instabile e più rischiosa, è suscettibile di far fallire l’intero conglomerato”.Secondo Fratelli d’Italia, i risparmiatori che effettuano i propri depositi nelle banche che mischiano attività tradizionale con trading speculativo proprietario sono “due volte vittime”: rima perché del loro denaro viene fatto un uso improprio e, di nuovo, nel momento in cui le banche devono essere “salvate” perché altrimenti i risparmiatori perderebbero i propri depositi.Il testo presentato nella passata legislatura prevedeva che “le banche che svolgono attività di commercio in proprio di strumenti finanziari non possono svolgere anche le altre attività previste” per quelle commerciali e che gli istituti “entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore devono dichiarare quale tipo di attività intendono svolgere e procedere, ove necessario, alla riorganizzazione del proprio assetto societario”. LEGGI TUTTO

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    Sergio Ermotti torna a guidare UBS. Sostituisce Hamers

    (Teleborsa) – Sergio Ermotti tornerà alla guida del colosso bancario UBS per condurre l’acquisizione di Credit Suisse. Lo ha annunciato il consiglio di amministrazione della banca svizzera “alla luce delle nuove sfide e delle nuove priorità che emergono dalla prevista acquisizione di Credit Suisse”.”Il consiglio di amministrazione di UBS ha nominato Sergio Ermotti Chief Executive Officer e Presidente del CdA del gruppo, con effetto dal 5 aprile 2023″, si legge nella nota. Ermotti succederà a Ralph Hamers “che ha accettato di dimettersi per servire gli interessi del nuovo gruppo post fusione, del settore finanziario svizzero e del Paese”. Hamers rimarrà comunque in UBS e “lavorerà al fianco di Sergio Ermotti come consulente durante un periodo di transizione per garantire una chiusura positiva della transizione e un corretto passaggio di consegne”. Ermotti, attualmente presidente di Swiss RE, è già stato CEO di UBS per 9 anni – ricorda l’Istituto bancario svizzero – “ed ha riposizionato con successo UBS a seguito delle gravi sfide derivanti dalla crisi finanziaria globale”. LEGGI TUTTO