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    Immobiliare USA, ancora in calo la vendita di case esistenti

    (Teleborsa) – Continuano a giungere segnali di debolezza dal mercato immobiliare statunitense. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato a dicembre un calo dell’1,5%, secondo quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il -7,9% riportato a novembre. Le aspettative del mercato erano per una discesa più marcata, ovvero del 5,4%.Sono state vendute 4,02 milioni di unità rispetto ai 4,08 milioni di novembre ed ai 3,96 milioni di unità previste dagli analisti. LEGGI TUTTO

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    Inflazione, ecco le città più care d'Italia: la top ten

    (Teleborsa) – C’è Bolzano in testa alle città che nel 2022 hanno registrato i maggiori rincari dove l’inflazione media pari a +9,7% comporta per una famiglia una spesa aggiuntiva, rispetto al 2021, pari a 2578 euro: l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica di tutte le città e delle regioni più care d’Italia del 2022, in termini di aumento del costo della vita. Uno studio basato sull’inflazione media dello scorso anno, non su quella tendenziale, che consente di dare, quindi, la spesa che una famiglia nel 2022 ha pagato effettivamente in più rispetto al 2021.Al secondo posto Trento, dove il rialzo dei prezzi del 9,3%, ha determinato un incremento di spesa annuo pari a 2434 euro per una famiglia media. Medaglia di bronzo per Bologna, dove il +9% ha generato nel 2022 una spesa supplementare pari in media a 2245 euro a famiglia. Al quarto posto Forlì e Cesana (+9,2%, +2223 euro), poi Milano (+8,1%, +2199 euro), Piacenza (+9,1%, 2199 euro), in settima posizione Ravenna (+9%, +2175 euro). Seguono Brescia (+8,2%, +2162 euro) e Varese (+8,1%, +2136 euro). Chiude la top ten Verona (+9%, +2095 euro).Catania è la città con l’inflazione media più alta d’Italia, +10,3% e al primo posto tra le città del Mezzogiorno in termini di spesa, +2045 euro rispetto al 2021 (12° posto in Italia). Per il solo Sud, ossia senza le Isole, vince Pescara con un costo addizionale di 1789 euro in più rispetto al 2021 (+8,8%). Perugia è la prima del Centro Italia quanto a spesa aggiuntiva, +2045 euro (+8,9%). La città più virtuosa è Campobasso, con un’inflazione del 7,5% e una spesa per una famiglia tipo che sale “solo” di 1373 euro. Al 2° posto Catanzaro (+7,4%, +1382 euro). Sul gradino più basso del podio Potenza (+7,1%, +1402 euro).Seguono, nella classifica delle risparmiose, Ancona (+7,2%, +1431 euro), Reggio Calabria (+7,7%, +1438 euro), al 6° posto Brindisi (+8,8%, +1458 euro), poi Macerata (+7,8%, +1474 euro), Bari (+8,5%, +1475 euro), Vercelli (+7%, +1486 euro). Chiude la top ten delle città migliori, Caserta (+7,7%, +1498 euro).In testa alla classifica delle regioni più “costose” del 2022, con un’inflazione media pari al 9,4%, il Trentino che registra un aggravio medio rispetto al 2021 pari a 2443 euro a famiglia, importo che decolla a 2541 euro per la Provincia autonoma di Bolzano (+9,7%) e scende a 2398 euro per la Provincia autonoma di Trento (+9,3%). Medaglia d’argento per la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 7,8% implica un’impennata del costo della vita pari a 2027 euro a famiglia. Al 3° posto l’Emilia Romagna, +8,4%, con un rincaro di 1998 euro. La regione più conveniente è il Molise, +7,5%, pari a 1373 euro. Al 2° posto la Basilicata (+7,1%, +1375 euro). In terza posizione la Puglia (+8,7%, +1408 euro).Confrontando i dati a livello regionale, Torino è la città con la stangata più alta per il Piemonte (+7,5% l’inflazione, +1725 euro), Imperia per la Liguria (+9,9%, la terza inflazione più alta d’Italia, +1983 euro), Verona per il Veneto (+9%, +2095 euro), Trieste per il Friuli Venezia Giulia (+8,6%, +1996 euro), Firenze per la Toscana (+8,5%, +1982 euro), Ascoli Piceno per le Marche (+8,3%, +1568 euro), Avellino per la Campania (+8,5%, +1653 euro), Bari per la Puglia (+8,5%, +1475 euro), Cosenza per la Calabria (+8,9%, +1662 euro), Sassari per la Sardegna (+8,9%, +1602 euro). LEGGI TUTTO

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    Giappone, inflazione core dicembre +4% su anno

    (Teleborsa) – Continua ad aumentare l’inflazione in Giappone. Secondo l’Ufficio nazionale di statistica, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato a dicembre 2022 una variazione pari a +4% su anno rispetto al +3,8% di settembre. Si tratta dell’accelerazione più ampia dal 1981.Il dato su base mensile evidenzia un aumento dello 0,2% (come il mese precedente).Il dato core, che esclude la componente alimentare, registra un +4% a livello tendenziale, uguale al +4% del consensus e dopo il 3,7% indicato a novembre. LEGGI TUTTO

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    Nomine MEF, Barbieri al Tesoro al posto di Rivera

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inviato alla Presidenza del Consiglio, in vista dle CdM di questa sera, la proposta di candidatura dei direttori generali dei vari Dipartimenti in cui si organizza il dicastero di Via XX Settembre. Al Tesoro è stato fatto il nome di Riccardo Barbieri Hermitte, al posto di Alessandro Rivera, mentre per la Ragioneria è stata proposta la conferma di Biagio Mazzotta e per l’Amministrazione Generale del personale e dei servizi è stata indicata Ilaria Antonini. Lo ha annuncia il Ministero in una nota, rigraziando gli uscenti per il lavoro svolto “con dedizione e competenza” e preannunciando una riorganizzazione del MEF finalizzata al “raggiungimento degli importanti obiettivi assegnati in primo luogo a livello europeo e internazionali tramite una diversa articolazione della struttura dipartimentale”. Barbieri, romano, classe 1958, è responsabile della Direzione Analisi Economico Finanziaria del Dipartimento del Tesoro dal 2015. L’esperienza precedente è stata maturata in divwerse banche d’affari come J.P. Morgan, Morgan Stanley e Bank of America- Merrill Lynch dopo aver conseguito una laurea con lode in Discipline Economiche e Sociali alla Bocconi ed un Ph.D. in Economics presso la New York University. Fra le altre cariche ha lavorato anche pressonla filiale lindinese della banca d’investimento giapponese Mizuho Securities. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, al Ministero del Lavoro al via il confronto per la riforma: i sindacati chiedono tempi certi

    (Teleborsa) – “La razionalizzazione dei sistemi di accesso a pensione che ci proponiamo di realizzare risponde alla volontà di dare certezze a quanti, dopo una vita di lavoro, si interrogano rispetto alle effettive prospettive pensionistiche”. Così il ministro del Lavoro, Marina Calderone, al termine del primo incontro con le parti sociali sul nodo pensioni. “Serve un quadro chiaro e stabile di norme – ha aggiunto il Ministro – affinché i singoli possano scegliere come eventualmente provvedere a integrare gli assegni, con congruo anticipo e in maniera sostenibile”.Nel primo incontro del tavolo tecnico per la riforma delle pensioni, oltre a Calderone, erano presenti, con le associazioni datoriali e sindacali, i sottosegretari Claudio Durigon (Lavoro) e Federico Freni (Economia e Finanze), i vertici dell’Inps e l’ufficio legislativo del ministero della Pubblica Amministrazione. All’attenzione del confronto è stato portato l’attuale quadro della spesa pensionistica: Calderone ha anticipato la volontà di ripristinare permanentemente il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale per meglio monitorare i fattori che influenzano l’andamento del settore, consentendo così una revisione sostenibile del complesso sistema pensionistico vigente. Per quel che riguarda la riforma – si legge in una nota del Ministero – “si lavorerà per trovare meccanismi di ulteriore miglioramento dell’attuale normativa vigente per quanto riguarda, in particolare, la flessibilità in uscita specialmente in riferimento alle categorie più interessate da lavori usuranti; uno degli obiettivi principali sarà quello di assicurare la possibilità di lasciare prima il lavoro revisionando le pensioni sperimentali come la cd. Opzione Donna, puntando al contempo sul potenziamento della previdenza complementare con un’azione di vera e propria educazione previdenziale mirata a rendere più adeguati gli assegni pensionistici. Attenzione anche ai meccanismi di staffetta generazionale al fine di favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro senza disperdere il patrimonio di competenze dei più anziani con una cooperazione virtuosa fra Stato e Imprese per favorire il ricambio generazionale.Il confronto sulle pensioni tra Governo e parti sociali è “utile” e “la volontà politica c’è” per superare la legge Fornero, ha assicurato il sottosegretario del Lavoro, Claudio Durigon, concludendo il tavolo. Il prossimo incontro – fa sapere il Ministero nella stessa nota – è “previsto per l’8 febbraio 2023, con un tavolo verticale dedicato alle misure per giovani e donne. Si proseguirà poi con tavoli settimanali per arrivare velocemente alla definizione della riforma”.Per il leader della Cgil, Maurizio Landini l’incontro “non è andato bene”. “Non abbiamo avuto nessuna risposta – ha aggiunto uscendo dal Ministero – se non una disponibilità generica ad avviare tavoli di confronto”. Landini ha lamentato che da parte del governo, in particolare, non ci sono state risposte “sui tempi su cui fare il confronto, che va fatto rapidamente prima del Def, perché serve per capire se ci sono le risorse e la volontà politica di fare la riforma. Abbiamo ribadito che il confronto va fatto sulla piattaforma che Cgil, Cisl e Uil hanno illustrato, presentato sia a Palazzo Chigi che oggi qui”. Landini ha sottolineato che “le richieste sono molto precise: la pensione di garanzia per i giovani e le donne, la possibilità di uscire in modo flessibile a partire da 62 anni, i 41 anni di contributi per uscire senza bisogno dell’età anagrafica, il riconoscimento e la regolazione dei lavori gravosi e di cura, le differenze di genere. E allo stesso tempo l’incentivazione anche sul piano legislativo del ricorso alla pensione integrativa”. Duro il commento anche del leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri. “Il ministro ha detto che aprirà una serie di confronti. Continuiamo ad insistere per avere risposte immediate su alcuni punti noti al Governo. Il ministro dice che la piattaforma l’ha ricevuta stamattina. Mi chiedo se fosse distratta nel confronto che abbiamo fatto con il presidente Meloni e che ha portato anche alla mobilitazione sui temi della previdenza”.La Cisl ha invece “apprezzato” la disponibilità del Governo a lavorare per un “confronto politico” con le parti sociali finalizzato a cambiare la legge Fornero. “Quello di oggi è stato un incontro significativo, che deve tracciare il percorso di una nuova previdenza fondata su equità, flessibilità, inclusività e stabilità delle regole – ha dichiarato il segretario generale, Luigi Sbarra –. È importante che l’8 febbraio si apra il primo tavolo di confronto su pensione di garanzia contributiva per giovani e donne e riprenda il lavoro della commissione per la separazione tra previdenza e assistenza”. LEGGI TUTTO

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    Edilizia USA, in calo permessi edilizi e avvio nuovi cantieri

    (Teleborsa) – Segnali ancora deboli giungono dal mercato edilizio USA a dicembre. Secondo il Dipartimento del Commercio statunitense i nuovi cantieri avviati hanno registrato un calo dell’1,4%, attestandosi a 1,382 milioni di unità, dopo la diminuzione dell’1,8% registrata a novembre (dato rivisto da -0,5%). Le attese degli analisti avevano previsto un numero di cantieri in calo a 1,359 milioni. I permessi edilizi rilasciati dalle autorità competenti hanno registrato nello stesso periodo un decremento dell’1,6% a 1,330 milioni di unità, dopo il -10,6% registrato il mese precedente. Le attese degli analisti erano per una salita dei permessi a 1,370 milioni. LEGGI TUTTO

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    USA, calano richieste sussidi disoccupazione

    (Teleborsa) – Scendono a sorpresa le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 13 gennaio 2023, i “claims” sono risultati pari a 190 mila unità, in diminuzione di 15.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 205.000. Il dato si confronta con i 214 muila del consensus. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 206.000 unità, in calo di 6.500 unità rispetto al dato della settimana precedente di 212.500. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 7 gennaio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.647.000, in aumento di 17.000 mila unità rispetto alle 1.630.000 unità della settimana precedente e al di sotto del 1.660.000 attesi. LEGGI TUTTO

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    USA, Fed: migliora settore manifatturiero area Philadelphia

    (Teleborsa) – Migliora l’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia (Stati Uniti). A gennaio, l’indice relativo all’attività manifatturiera del distretto Fed di Philadelphia (Philly Fed) si è portato a -8,9 punti dai -13,7 di dicembre. Il dato è migliore anche delle attese degli analisti, che indicavano un calo fino a -11 punti. Va detto che un indice superiore allo zero indica che all’interno del distretto di Philadelphia ci sono nel settore manifatturiero più imprese ottimiste che pessimiste.Fra le componenti dell’indice, quello dei nuovi ordini si è attestato a -10,9 punti da -22,3 punti, quello sulle condizioni di business è salito a +4,9 da -0,9 e quello sulla spesa per investimenti (capex) è sceso a 10,5 da 16,2, mentre l’indice sull’occupazione si attesta a 10,9 da -0,9 punti e quello sui prezzi a 24,5 da 36,3 punti. LEGGI TUTTO