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    Superbonus 110%, ENEA: 359.440 asseverazioni per quasi 68,7 miliardi di detrazioni

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 31 dicembre 2022 erano complessivamente 359.440, 20.490 in più rispetto alle 338.950 registrate complessivamente al 30 novembre 2022. È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 62,5 miliardi, con un incremento di circa 4,4 miliardi in più rispetto all’analogo dato registrato al 31 ottobre.Rispetto al totale di 68,7 miliardi di detrazioni richieste, circa 51,3 miliardi riguardano lavori già conclusi. Complessivamente, al 31 dicembre, si sono registrate 48.087 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 28,8 miliardi, pari al 46,1% del valore complessivo, 208.622 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 23,7 miliardi di investimento, pari al 38% dell’investimento complessivo, e 102.725 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 9,9 miliardi pari al 15,9% del totale). LEGGI TUTTO

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    USA, aerei a terra dopo guasto FAA. Casa Bianca: non è cyberattacco

    (Teleborsa) – La Federal Aviation Administration (FAA), che sovraintende ogni aspetto riguardante l’aviazione civile negli Stati Uniti, ha ordinato a tutti i voli statunitensi di ritardare le partenze fino alle 9:00 Eastern Time (le ore 15:00 italiane), con le compagnie aeree che avevano già iniziato a bloccare i voli.Gli Stati Uniti si sono infatti svegliati con un guasto al sistema informatico della FAA. Il problema riguarda la trasmissione dei Notam (acronimo della dicitura inglese NOtice To AirMen), ovvero gli avvisi utilizzati dai piloti di aeromobili o elicotteri per essere aggiornati sulla situazione in un determinato aeroporto o in una determinata area di cielo.Alle 13:29 la FAA ha affermato di stare “ancora lavorando per ripristinare completamente il sistema di avviso alle missioni aeree a seguito di un’interruzione”, mentre in un aggiornamento precedente aveva evidenziato che “le operazioni in tutto il sistema dello spazio aereo nazionale sono interessate”.”Il Presidente è stato informato questa mattina dal Segretario dei Trasporti sull’interruzione del sistema FAA – ha detto la portavoce della Casa Bianca – Non ci sono prove di un attacco informatico a questo punto, ma il presidente ha ordinato al Department of Transportation di condurre un’indagine completa sulle cause”.Più di 1.100 voli all’interno, in entrata e in uscita dagli Stati Uniti sono stati ritardati e più di 90 sono stati cancellati, secondo FlightAware, una sito di monitoraggio dei voli.United Airlines ha dichiarato di aver temporaneamente ritardato tutti i voli nazionali, mentre American Airlines ha affermato che la situazione “ha un impatto su tutte le compagnie aeree” e che “stava lavorando con la FAA per ridurre al minimo l’interruzione delle nostre attività e dei nostri clienti”.Il vettore irlandese Aer Lingus, la tedesca Lufthansa e la francese Air France hanno affermato di continuare a operare voli da e per gli Stati Uniti.Un totale di 21.464 voli sono programmati per partire dagli aeroporti degli Stati Uniti mercoledì con una capacità di carico di quasi 2,9 milioni di passeggeri, secondo i dati di Cirium. LEGGI TUTTO

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    USA, in leggero aumento le richieste di mutui settimanali

    (Teleborsa) – In leggero aumento le domande di mutuo negli Stati Uniti, dopo il crollo della settimana precedente. Nella settimana al 6 gennaio, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra una crescita dell’1,2%, dopo il -10,3% della settimana precedente.L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è salito del 5% (-86% rispetto alla stessa settimana di un anno fa), mentre quello relativo alle nuove domande registra un -0,5%.Lo rende noto la Mortgage Bankers Associations (MBA), indicando che i tassi sui mutui trentennali sono scesi, attestandosi al 6,42% dal 6,58% della settimana precedente.”I tassi dei mutui sono diminuiti la scorsa settimana poiché i mercati hanno reagito ai dati che mostravano un’economia indebolita e un rallentamento della crescita dei salari – ha dichiarato Joel Kan, vicepresidente e vice capo economista di MBA – Tutti i tipi di prestito nel sondaggio hanno registrato un calo dei tassi, con il tasso fisso a 30 anni che è sceso al 6,42%”.”Le domande di acquisto hanno continuato a essere ostacolate dalla più ampia debolezza del mercato immobiliare e sono leggermente diminuite durante la settimana, con l’indice che è scivolato al livello più basso dal 2014″, ha aggiunto.(Foto: © Alexander Raths / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Telecomunicazioni, Urso: “Serve cambio di passo. Obiettivo è rete nazionale pubblica “

    (Teleborsa) – Serve un “cambio di passo” nel settore delle telecomunicazioni in Italia e in Europa. Lo ha ribadito oggi il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in audizione dinanzi alle commissioni Trasporti di Camera e Senato, ricordando che in Italia ci sono 5 operatori di settore e negli Stati Uniti 3e che questa differenziazione ha penalizzato i mercati italiano ed europeo.”I ricavi del mercato europeo delle telecomunicazioni sono in flessione da diversi anni. L’Italia, a causa della corsa al ribasso dei prezzi è il paese che ha più sofferto il fenomeno della contrazione ricavi”, ha ricordato Urso, quantificando il calo del fatturato al 33% negli ultimi 11 anni, a fronte del 15% della Francia, del 7% della Germania e dell’8% del Regno Unito. “Mentre i ricavi scendono in in tutta Europa e soprattutto in Italia e ininterrottamente dal 2010, i volumi di traffico crescono a ritmo sostenuto. Negli ultimi due anni il traffico da dati mobili ha registrato un +117% ed il fisso un +75%”, ha spiegato il Ministro, ricordando che al contrario “gli Ott hanno avuto un aumento dei ricavi di poco meno del 17%”.Urso ha dunque concluso che l’estrema frammentazione del mercato europeo, a fronte della concentrazione del mercato americano dove ci sono solo tre grandi player, fa emergere un “differenziale competitivo” che solo apparentemente va a vantaggio dei consumatori, mentre penalizza i cittadini e frena la Transizione digitale.Il Ministro ha confermato che “il governo intende sostenere la realizzazione di una rete di telecomunicazioni a copertura nazionale che consenta al paese di realizzare al più presto gli obiettivi che si è prefisso”. L’obiettivo – ha precisato – “non è la realizzazione di una rete unica, ma di una rete nazionale a controllo pubblico” che copra al più presto tutti gli ambiti del nostro territorio soprattutto quelli svantaggiati e si interconnetta con la rete ointernazionale. Urso ha parlato poi delle trattative che riguardano la rete TIM, affermando che “nel corso dell’ultimo mese si sono svolte proficue riunioni con tutti gli attori coinvolti per avere una fotografia chiara della situazione” ed aggiungendo che i colloqui “proseguono in modo franco e cordiale con tutti gli attori come confermato positivamente dai mercati che nell’ultimo mese hanno premiato il titolo di Telecom Italia con un aumento del 18% e un aumento di capitalizzazione di 1 miliardo”.Il titolare del MIMIT ha infine confermato dei ritardi accumulati dal concessionario Open Fiber nel cablaggio delle aree bianche, che dovrebbe portare alla copertura di 12 regioni entro il 2023 e le restanti entro il 2024. Un problema – ha spiegato – dovuto ad una “iniziale sottovalutazione del tema dei permessi e di errate politiche industriali nella quantificazione delle offerte e nell’avvio dei lavori e anche per responsabilità politiche”. “Il ministero ed il governo sono pienamente coinvolti, attraverso diverse azioni, che mettano nelle migliori condizioni possibili il concessionario di realizzare quanto dovuto da un lato con una azione di stimolo verso Open Fiber a rispettare il cronoprogramma dei lavori, dall’altro lavorando a stretto contatto con le regioni e la Conferenza delle regioni per consentire alle stesse di spendere i fondi comunitari entro i termini previsti dalla Commissione europea. Non possiamo fallire”, ha ribadito il Ministro. LEGGI TUTTO

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    Banca d'Italia, a novembre in calo le sofferenze sui prestiti delle banche italiane

    (Teleborsa) – Nuovi aumenti a novembre dei tassi di interesse sui prestiti bancari in Italia, a seguito degli aumenti al costo del danaro fissa Bce in riposta all’elevata inflazione. In base all’ultima edizione della statistica “Banche e moneta: serie nazionali” della Banca d’Italia i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (i mutui quindi, considerando il Tasso Annuale Effettivo Globale, Taeg) si sono collocati al 3,55 per cento, a fronte del 3,23% di ottobre. Secondo le tabelle storiche di via Nazionale, questa voce è così risalita ai massimi dal giugno del 2014, quando si era registrato un 3,5548%. I tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo hanno intanto raggiunto il 9,25 per cento, rispetto all’8,93% nel mese precedente. In questo caso il picco precedente è stato il 9,034% del settembre 2014. Guardando alle imprese, secondo lo studio in media i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 2,94 per cento, dal 2,54 di ottobre. I tassi sui prestiti alle imprese per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 3,37 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a questa soglia si sono collocati al 2,67 per cento. Ancora una volta, invece, i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono saliti in misura molto piu’ contenuta, allo 0,42 per cento a novembre a fronte dello 0,37 nel mese precedente.Si sono attenuate invece a novembre le consistenze delle sofferenze sui prestiti delle banche in Italia, a 22,4 miliardi di euro complessivi a fronte di quasi 23 miliardi nel mese di ottobre. Le sofferenze sui prestiti alle famiglie, che hanno una consistenza limitata rispetto al volume complessivo sono leggermente salite a 2,38 miliardi, a fronte di 2,44 miliardi di ottobre. Sono invece calate le sofferenze sui prestiti alle imprese non finanziarie, a 20,02 miliardi a novembre a fronte di 20,5 miliardi il mese precedente. LEGGI TUTTO

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    AutospedG (gruppo Gavio) acquisisce Aldo Ferrari Trasporti

    (Teleborsa) – G&A, società leader nel settore dei trasporti di prodotti petroliferi rete ed extrarete, ha siglato un accordo per l’acquisizione della maggioranza del capitale di Aldo Ferrari Trasporti – FA Chemical Logistic, azienda lodigiana che opera dal 1961 nel campo della logistica per trasporti di prodotti chimici, petrolchimici e dei rifiuti industriali. FA Chemical Logistic, con un fatturato di circa 25 milioni di euro nel 2021, opera attraverso circa 350 mezzi di proprietà, conta circa 110 dipendenti e ha 4 sedi in Italia e una nel Nord Europa (Anversa).L’operazione consentirà a G&A – controllata dal gruppo AutospedG (gruppo Gavio) e partecipata dalla famiglia Agogliati – di diversificare la gamma di prodotti trasportati e di posizionarsi tra gli operatori leader anche nel settore del trasporto di prodotti chimici.La struttura dell’operazione prevede l’acquisto da parte di G&A dell’80% del capitale della società, mentre i soci storici della Famiglia Ferrari manterranno il restante 20%.”Siamo entusiasti di entrare nel settore dei trasporti di prodotti chimici e di poter supportare, in qualità di partner industriale di lungo periodo, FA Chemical Logistic che la famiglia Ferrari, grazie alla sua visione e capacità imprenditoriale, ha guidato con grande successo negli ultimi 60 anni”, ha commentato Luca Giorgi, amministratore delegato di AutospedG. LEGGI TUTTO

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    World Economic Forum: allarme recessione globale. Cautela sull'arrivo di Zelensky

    (Teleborsa) – Evitare una recessione globale causata dalla crescente frammentazione geopolitica sul fronte del commercio e degli investimenti e dall’alta inflazione. Sarà questo il focus del “Wef23” che si apre la prossima settimana a Davos. Il World Economic Forum – come ha annunciato l’organizzazione – vedrà una partecipazione record di ministri delle Finanze, ben 57, un afflusso massiccio di banchieri centrali, 17, e una rappresentanza forte di capi di stato e governo europei. Il fondatore e presidente esecutivo del Wef Charles Schwab ha parlato di presenze “record” con oltre 2.700 leader.Il tema centrale del Wef23 “Cooperazione in un mondo frammentato” – ha spiegato il presidente dell’organizzazione con sede a Ginevra, Borge Brende – sarà “evitare una recessione globale: non ci sarà una ripresa globale senza rilanciare il commercio e gliinvestimenti globali” minacciati dalle tensioni geopolitiche.Ampio spazio dei panel di Davos sarà dedicato alla guerra in Ucraina. L’organizzazione, tuttavia, citando motivi di sicurezza, non ha confermato le indiscrezioni di un arrivo del presidente Volodymyr Zelensky. Sul fronte delle istituzioni europee sono attesi, tra gli altri, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen con il vice Valdis Dombrovskis, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, e i commissari Gentiloni (Affari economici), Hahn (Bilancio), Simson (Energia). Ci sarà, inoltre, la presidente della Bce Christine Lagarde, che interverrà a due panel del Forum, giovedì con Dombrovskis e venerdì con la presidente del Fmi Kristalina Georgieva. La delegazione Usa sarà formata dalla rappresentante per il Commercio Katherine Tai e dal segretario per il Lavoro Martin Walsh. La rilevanza delle tematiche di sicurezza e la presenza di una delegazione ucraina potrebbe essere all’origine dell’arrivo di Avril Haines, numero uno dell’Intelligence nazionale, e Christopher Wray, il capo dell’Fbi. Per il clima ci sarà l’Inviato speciale John Kerry.Pochi gli “special address” (von der Leyen e il premier spagnolo Pedro Sanchez martedì 17 gennaio, il cancelliere tedesco Olaf Scholz mercoledì 18) anche se alcuni slot per i discorsi dei leader sono ancora da annunciare. L’Italia, dopo la rinuncia di Giancarlo Giorgetti (Economia) che aveva inizialmente annunciato di partecipare, ad oggi sarebbe presente con un solo ministro, Giuseppe Valditara (Istruzione). Più consistente la presenza francese con ben sei ministri fra cui Le Maire (Economia), Boone (Europa) e il governatore della banca centrale Villeroy de Galhau. La Germania vedrà oltre al premier e al suo vice Robert Habeck, il presidente della Bundesbank Joachim Nagel, il ministro delle Finanze Christian Lindner e ben otto ulteriori figure pubbliche. Prevista una presenza di alto livello dipolacchi (col presidente Andrzej Duda e il premier Mateusz Morawiecki), lettoni e lituani.Le grandi multinazionali hanno inviato i leader di colossi come Chevron, Google, Amazon, Intel, Paypal, Amazon. L’Italia ci sarà con Enel (Starace, che parlerà a un panel sull’energia giovedì 19), Eni (Calvosa) e presenze regolari come Andrea Illy, Merloni, Moretti Polegato (Geox), Nerio ed Erica Alessandri (Technogym) e, fra le banche, il presidente di Intesa Sanpaolo Carlo Messina e il ceo di Unicredit Andrea Orcel. Torna a Davos, dopo almeno due anni in tono minore, la grande finanza: nutrita la presenza di Blackrock col presidente Larry Fink, oltre ai leader di Goldman Sachs col ceo David Solomon, Jp Morgan (con il numero uno Jamie Dimon), Deutsche Bank, Morgan Stanley e altri grossi nomi delle banche d’affari.Sul fronte politico assenti anche in questa edizione russi e iraniani, con una presenza limitata dei sauditi, turchi, anche Israele sceglie il basso profilo (atteso il governatore della banca centrale). Il Qatar, invece, invierà due ministri accanto al vicepremier e ministro degli Esteri Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani. Il Brasile reduce dall’assalto alle istituzioni nella capitale manderà Marina Silva, ministro dell’Ambiente che promette di riprendere la lotta alla deforestazione. Attesi anche la presidente moldava Maia Sandu e il premier georgiano Irakli Garibashvili. LEGGI TUTTO

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    UGL, Capone: “Incentivare contrattazione di secondo livello per tutelare potere d'acquisto”

    (Teleborsa) – “La spirale inflazionistica ha provocato una preoccupante erosione del potere d’acquisto dei lavoratori italiani aumentando il divario sociale. In tale contesto, è opportuno riaprire il tavolo della concertazione per rivedere l’attuale modello di relazioni industriali e tutelare i livelli occupazionali. È cruciale, dunque, discutere del rinnovo dei contratti collettivi nazionali che in Italia coprono oltre il 90% dei lavoratori e definiscono aspetti fondamentali come la retribuzione, l’organizzazione e l’orario di lavoro, l’avanzamento di carriera, la previdenza e il welfare”. Questo l’appello lanciato dal segretario generale dell’UGL, Paolo Capone, in merito al rinnovo dei contratti collettivi.”Al contempo, – prosegue Capone – occorre rilanciare la contrattazione di secondo livello attraverso incentivi sul piano fiscale come proposto dal giuslavorista Pietro Ichino, attuando i principi della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese che proprio nella contrattazione aziendale realizzano il dettato dell’art.46 della Costituzione italiana. Come UGL, pertanto, auspichiamo una riforma complessiva delle politiche attive del lavoro, al fine di promuovere programmi di orientamento, formazione e riqualificazione professionale in grado di favorire il ‘matching’ fra domanda e offerta di lavoro e incoraggiare la produttività. In tal senso, è necessario invertire la rotta del passato fondata sui sussidi a pioggia e puntare sul reddito di responsabilità che prevede la responsabilizzazione del percettore e il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati”. LEGGI TUTTO