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    Telecomunicazioni, colossi europei vogliono creare JV per pubblicità online

    (Teleborsa) – La Commissione europea, responsabile della concorrenza nell’UE, deciderà entro il 10 febbraio se consentire a Deutsche Telekom, Orange, Telefonica e Vodafone di costituire una joint venture (JV) in ambito pubblicitario. Il 6 gennaio 2023, si legge sul sito della Commissione UE, questa ha ricevuto la notifica di un progetto di concentrazione delle quattro società, che intendono creare una JV controllata congiuntamente.”La JV offrirà una soluzione di identificazione digitale guidata dalla privacy per supportare le attività di marketing e pubblicità digitale di marchi ed editori”, si legge in un documento della Commissione UE.”Previo consenso esplicito dell’utente fornito a un marchio o editore (solo su base opt-in), la JV genererà un token sicuro e pseudonimizzato derivato da un’identità interna pseudonimizzata e crittografata”, viene spiegato. Questo token “consentirà al marchio/editore interessato di riconoscere un utente senza rivelare alcun dato personale direttamente identificabile e quindi consentire loro di ottimizzare la consegna della pubblicità display online e di eseguire l’ottimizzazione del sito/app”, viene aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Competizione, UE: strumento whistleblowing esteso a fusioni e aiuti di Stato

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha esteso l’ambito del suo strumento di whistleblowing applicato all’antitrust per includere le fusioni e i problemi legati agli aiuti di Stato. A seguito di questa proroga, le persone potranno ora avvisare la Commissione di tutti i tipi di possibili violazioni delle regole di concorrenza dell’UE mantenendo il loro anonimato.Lo strumento whistleblower è stato introdotto nel 2017 per consentire a chiunque di segnalare in forma anonima alla Commissione cartelli e altre violazioni antitrust come il coordinamento dei prezzi, gli accordi sulle gare d’appalto e l’esclusione ingiusta dei rivali.Da quando è stato lanciato, lo strumento è servito a individuare più rapidamente le pratiche illecite e ha contribuito al successo delle indagini sulla concorrenza della Commissione, con un flusso costante di circa 100 messaggi all’anno inviati tramite lo strumento, si legge in una nota.La Commissione utilizza un sistema di messaggistica crittografato appositamente progettato che consente comunicazioni bidirezionali, consentendo all’informatore di fornire informazioni e alla Commissione di chiedere ulteriori chiarimenti. LEGGI TUTTO

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    Giovani, oltre 4 milioni di euro per il progetto a sostegno dei Neet

    (Teleborsa) – Parte “Link! Connettiamo i giovani al futuro”. Questo il nome dell’avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per contrastare il fenomeno dei Neet e sostenere questi giovani che non sono inseriti in percorsi di formazione, non studiano o non lavorano. Il progetto nasce dall’accordo tra il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale della presidenza del Consiglio dei ministri e l’Anci.”Per la prima volta Anci mette in campo un’azione diretta per contrastare e prevenire il fenomeno dei Neet, giovani che non studiano, non lavorano e non ricevono una formazione, dopo aver svolto, nei mesi scorsi, un percorso molto partecipato dai Comuni di accompagnamento e di formazione sul tema – sottolinea il vicepresidente vicario e delegato per le politiche giovanili dell’Anci, Roberto Pella –. Credo che vada soprattutto colta l’innovatività di tale Avviso che, sono certo, raccoglierà moltissime proposte dai territori in grado di coinvolgere in maniera strutturale e continuativa, grazie anche alle competenze maturate, questo target di giovani e favorire lo sviluppo di opportunità e di ambienti di crescita professionale”.È di 4 milioni e 200mila euro la cifra del Fondo per le Politiche giovanili che l’Anci, con questo avviso, destina per supportare l’avvio o il rafforzamento dei progetti e degli interventi comunali per contrastare il fenomeno dei Neet. Viene coinvolta la popolazione compresa nella fascia d’età dai 14 ai 35 anni. Il bando si rivolge ai Comuni e Unioni di Comuni che, avendo partecipato alla specifica manifestazione d’interesse del 23 marzo 2022, sono stati inseriti nell’elenco dei partecipanti al percorso di formazione e accompagnamento sui Neet. Questi hanno anche partecipato, nel corso del secondo semestre 2022, al percorso di formazione organizzato dall’Anci. Le amministrazioni locali interessate potranno fare domanda entro il 20 febbraio 2023. LEGGI TUTTO

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    Pnrr, Orienta: “Alta richiesta personale in edilizia nel 2023”

    (Teleborsa) – Nel 2023 proseguirà la forte richiesta di personale qualificato per il settore dell’edilizia. Alla base vi è “l’aumento del 25% delle opere pubbliche con l’avvio dei cantieri finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”. È quanto rileva l’agenzia per il lavoro Orienta. Al momento l’agenzia stima “una ricerca di oltre 150 figure lavorative”, laddove “muratori specializzati e qualificati, manovali, carpentieri, capponisti, idraulici, pavimentisti, assistenti cantieri”, sono tra le mansioni di cui si ha maggior bisogno nel settore delle costruzioni”. Tali figure, indispensabile per il settore, sono allo stesso tempo – evidenzia Orienta in una nota – “sempre più difficili da trovare” nel nostro mercato occupazionale.All’origine della carenza di personale qualificato – spiega Orienta – vi sono “la crisi dell’edilizia negli anni precedenti, che ha fatto perdere molte professionalità, e la ripresa di questi due anni, grazie anche a misure come il Superbonus 110%”. LEGGI TUTTO

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    GB: infuria scandalo sulle consulenze d'oro

    (Teleborsa) – Tiene banco in Gran Bretagna, soprattutto in tempi di crisi economica, d’inflazione e di vertenze salariali che interessano da vicino milioni di persone, la polemica sulle consulenze e gli incassi lavorativi d’oro di esponenti politici tuttora in attività nel Parlamento di Westminster. A rivelare la classifica dei 20 deputati della Camera dei Comuni arricchitisi di più fra il 2019 e il 2022 – con entrate lecite secondo la normativa nazionale, ma comunque parallele all’appannaggio parlamentare e considerate da più parti inopportune in termini sia d’immagine sia di potenziali conflitti d’interesse – un’inchiesta realizzata di SkyNews e Tortoise Media.In testa, a dispetto dell’incerto carisma e delle modeste risorse oratorie, la ex premier conservatrice Theresa May la quale ha monetizzato il rango di ex capo di governo con conferenze, expertise e interventi pubblici vari fatturando in tre anni 2,55 milioni di sterline extra, oltre lo stipendio standard da deputata (più basso che in Italia) pari a 84.000 sterline annue. Subito dopo, con 2,2 milioni l’ex attorney general Geoffrey Cox, avvocato di fama nel Regno Unito. Al terzo posto, senza sorprese – data l’indiscussa capacità tribunizia e la popolarità di conferenziere apprezzata anche all’estero (Usa in primis) Boris Johnson: in grado di accumulare un milione tondo nei pochi mesi trascorsi fin dalle dimissioni da Downing Street e dalla fine delle restrizioni legali a suo carico dovute alle norme sull’incompatibilità col ruolo di primo ministro. In totale, 17 dei parlamentari top 20 quanto a entrate ‘secondarie’ appartengono alla maggioranza Tory, tradizionalmente più corteggiati da chi può pagare sia per l’orientamento ideologico sia poiché al potere. Non mancano però casi imbarazzanti per le opposizioni, con almeno due esponenti di rilievo del Labour di Keir Starmer in lista: il ministro degli Esteri ombra, David Lammy, compensato con 200.000 sterline per conferenze svolte qua e là; e (a quota 162.000) la deputata Jess Phillips, laburista liberal gradita all’alla neo blairiana del partito.(Foto: © Eros Erika / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Covid, Fondazione Gimbe: “Incremento contagi dell'11,4%. Decessi in aumento del 9,8%”

    (Teleborsa) – Aumentano i contagi e i decessi da Covid in Italia e cresce del 6% il numero dei test effettuati. Nella settimana dal 30 dicembre 2022 al 5 gennaio 2023 nel Paese è risalita la curva dei casi di Covid-19: i contagli sono aumentati dell’11,4% rispetto alla settimana precedente e, nello stesso periodo, i decessi hanno segnato un ulteriore aumento del 9,8%. Ormai da quattro settimane si registrano oltre 100 morti al giorno. Questi i dati che emergono dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Dal 30 dicembre al 5 gennaio i nuovi casi – rileva il report – sono aumentati da 122.099 a 135.977 e i decessi da 706 a 775 (52 dei quali riferiti a periodi precedenti), con una media di 111 al giorno rispetto ai 101 della settimana precedente.Diminuiscono, invece, del 6,9% i ricoveri nei reparti ordinari mentre quelli nelle terapie intensive restano stabili, con un aumento dell’1,6%. In questo periodo – evidenzia la Fondazione Gimbe – i ricoveri con sintomi si sono ridotti di 572 unità (da 8.288 a 7.716) e le terapie intensive risultano sostanzialmente stabili, con un leggero aumento di 5 unità (da 314 a 319). LEGGI TUTTO

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    Banca centrale Argentina attiva swap con Banca Popolare cinese

    (Teleborsa) – La Banca centrale della Repubblica Argentina (BCRA) ha confermato l’attivazione dell’accordo di Swap di moneta con la Banca della Repubblica Popolare cinese (PBOC) per un vslore di 35 miliardi di yuan, pari a a circa 5 miliardi di euro, “per compensare le operazioni sul mercato dei cambi”,L’annuncio è stato dato dal governatore della BCRA, Miguel Pesce, dopo l’oncontro con il Governatore della PBOC, Yi Gang, nell’ambito degli incontri bimestrali dei Governatori delle banche centrali organizzato dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) nella città di Basilea, Svizzera.L’accordo prevede, in generale, lo scambio di valute per rafforzare le riserve pari a 130 miliardi di yuan. A seguito dell’attivazione dello swap, le due Istituzioni hanno preso l’impegno di “approfondire l’uso del Renminbi nelle operazioni di interscambio commerciale”. LEGGI TUTTO

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    Flat tax, CGIA: “Gli autonomi continuano a pagare più tasse dei dipendenti”

    (Teleborsa) – Con l’innalzamento della flat tax fino a 85mila euro di fatturato, gli autonomi continuano a pagare più tasse dei lavoratori dipendenti. Solo nella fascia di reddito tra i 60 e i 65 mila euro le partite Iva che si avvalgono della tassa piatta pagano meno. È quanto emerge da un’indagine realizzata dall’Ufficio studi della CGIA.Tra i 10mila euro di reddito fino ai 55mila euro gli autonomi pagano sempre molto più di impiegati e operai, con punte tra i 3.760 e i 3.875 euro all’anno nella fascia di reddito tra i 25 e i 30mila euro, prelievo aggiuntivo che sale attorno ai 4.200 euro con redditi tra i 15 e i 20mila euro. Confrontando i dipendenti e i lavoratori autonomi che non applicano la flat tax, il maggior prelievo in capo a questi ultimi aumenta a dismisura, con punte, tra i 60 e i 65mila euro di reddito, di oltre 6mila euro all’anno.La situazione – rileva la CGIA – cambia segno a partire dalla classe di reddito pari a 60mila euro. In questo caso gli autonomi con flat tax subiranno nel 2023 un prelievo fiscale annuo inferiore ai dipendenti di 640 euro. Se la comparazione avviene con un reddito da 65mila, il vantaggio sale a 1.285 euro.Nell’elaborazione della CGIA il confronto tra le due categorie professionali si ferma sulla soglia di reddito pari a 65mila in euro in quanto alzando ulteriormente l’asticella, il volume d’affari del lavoratore autonomo supererebbe il tetto degli 85mila euro, livello oltre il quale non è più applicabile la tassa piatta. Dall’elaborazione dei dati statistici delle dichiarazioni dei redditi 2021 (anno di imposta 2020) risulta che i lavoratori autonomi (ovvero artigiani, commercianti, liberi professionisti, consulenti, micro imprenditori, etc.) che, con lo slittamento all’insù della soglia di fatturato fino a 85mila euro, potranno beneficiare del vantaggio fiscale garantito dall’applicazione della flat tax potrebbero essere al massimo 140mila. Ma “ovviamente, – evidenzia la CGIA – gli effettivi beneficiari del regime di favore saranno di meno, in quanto queste partite Iva oltre a non superare il limite di ricavi/compensi di 85mila euro dovranno rispettare ulteriori requisiti stabiliti dalla legge; tra cui, ad esempio, il non aver sostenuto spese per lavoro dipendente, accessorio o di collaborazione superiori a 20mila euro”.Sempre secondo i dati delle dichiarazioni dei redditi 2021, i contribuenti in regime forfetario ammontano a poco meno di 1.728.000. Secondo la Relazione tecnica allegata alla legge di Bilancio 2023, si stima che l’ampliamento delle soglie di ricavi/compensi per accedere alla flat tax previsto dal Governo Meloni comporterà un costo aggiuntivo per le casse dello Stato di 404 milioni di euro all’anno. “Nonostante la flat tax – sottolinea la CGIA – gli autonomi pagano più tasse dei dipendenti. La nuova versione per l’anno 2023 potrebbe interessare al massimo solo 140mila partite Iva (pari al 4,2 per cento del totale del numero degli autonomi che attualmente non applicano la tassa piatta), con un costo per l’erario di ‘soli’ 404 milioni di euro all’anno”. LEGGI TUTTO