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    USA, migliora la fiducia dei consumatori a settembre

    (Teleborsa) – Migliora la fiducia dei consumatori americani a settembre 2022. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in aumento a 59,5 punti rispetto ai 58,2 punti del mese di agosto, ma risulta peggiore delle attese degli analisti che si attendevano 60 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è salito a 58,9 punti dai 58,6 punti precedenti (le attese erano per 60,8 punti), mentre l’indice sulle attese è aumentato a 59,9 punti dai 58 precedenti (il consensus era a 59,7 punti). LEGGI TUTTO

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    Energia, Legacoop Produzione e Servizi: “In Dl aiuti ter interventi urgentissimi per contenimento dei costi”

    (Teleborsa) – “L’innalzamento abnorme dei costi di approvvigionamento dell’energia richiede interventi rapidi e di spessore, sia sul piano nazionale che europeo. La situazione è drammatica ormai in ogni ambito di attività, ma soprattutto per le imprese cooperativegasivore ed energivore, costrette in alcuni casi ad interrompere l’attività produttiva”. Il Consiglio di Presidenza di Legacoop Produzione e Servizi, riunitosi questa mattina, rinnova il grido d’allarme circa l’aumento vertiginoso del costo dell’energia e delle materie prime che rischia di mettere in ginocchio il sistema produttivo e chiede interventi urgenti e concreti all’interno del Decreto aiuti ter approdato oggi in Consiglio dei Ministri.”La maggioranza di un campione rappresentativo delle imprese aderenti – sottolinea il presidente dell’Associazione, Gianmaria Balducci – è molto pessimista sull’evoluzione del contesto macroeconomico italiano, indicando una previsione di stagnazione o peggioramento in modo molto marcato”. Preoccupazioni condivise dal presidente di Legacoop Nazionale, Mauro Lusetti, che ha partecipato all’incontro, confermando il forte impegno di Legacoop, nell’ambito dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, a sostenere le istanze del sistema produttivo cooperativo.Legacoop Produzione e Servizi chiede al Governo di agire prontamente con misure concrete. “Indispensabile – sottolinea Legacoop –garantire a tutte le imprese l’accesso alla fornitura e rafforzare la sicurezza di approvvigionamento di gas naturale a prezzi equi; prevedere forme di garanzia pubblica per non interrompere le capacità produttive a fronte di richieste fideiussorie abnormi; continuare a sostenere adeguatamente la liquidità delle imprese e la possibilità di rateizzazione delle bollette energetiche, nonché la capacità effettiva di far valere tale facoltà da parte delle imprese nei confronti dei fornitori di energia. Utile la conferma e l’implementazione del credito d’imposta per tutto il 2022 a favore di tutte le tipologie di imprese, non solo quelle classificate come energivore e gasivore. Superare inoltre la logica dei Codici Ateco per i sostegni alle imprese, considerato l’impatto ormai generalizzato dell’aumento dei costi su tutti i tipi di attività. Importante inoltre riconoscere da subito la possibilità di revisionare i prezzi negli appalti di servizi in essere, e non solo per le opere pubbliche: se questo non avverrà, in tempi di inflazione alta, molte aziende avranno seri problemi di bilancio”.”Sul piano europeo occorre – prosegue Legacoop – perseguire convintamente l’introduzione di un tetto al prezzo del gas e lavorare verso una politica energetica comune che prevedail disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell’energia elettrica”.Misure urgenti quindi, ma anche misure di medio e lungo termine per il risparmio e il contenimento dei consumi energetici. Rivolgendosi alle forze politiche in vista delle elezioni del 25 settembre, auspicando un “rinnovato rapporto tra sistema pubblico e privato”, Legacoop Produzione e Servizi sollecita “l’assunzione di impegni concreti volti ad un’accelerazione dei percorsi e degli investimenti per le energie rinnovabili e all’efficientamento delle aziende e dei processi produttivi e alla risoluzione dei problemi burocratici che impediscono il pieno dispiegarsi delle comunità energetiche, che possono trovare nella forma cooperativa uno strumento per una produzione diffusa e consapevole”. LEGGI TUTTO

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    Lucart, finanziamento da 101 milioni di euro con Garanzia SACE

    (Teleborsa) – Lucart SpA, gruppo multinazionale che promuove un modo sostenibile di produrre carta, noto per i brand Tenderly e Lucart Professional, ha beneficiato di un finanziamento di 101,4 milioni di euro concesso da un pool di istituti composto da UniCredit (nel ruolo di Global Coordinator e Intercreditor Agent), BNL BNP Paribas, Banco BPM, BPER Banca, Crédit Agricole Italia, Intesa Sanpaolo-Divisione IMI Corporate & Investment Banking (tutti Joint Mandated Lead Arrangers con UniCredit) e MPS Capital Services. UniCredit e Intesa Sanpaolo hanno svolto anche il ruolo di Sustainability Coordinator, Facility Agent e Agenti SACE.L’operazione è assistita da Garanzia SACE, volta a supportare i piani di crescita delle imprese italiane, ha una durata di 6 anni e si articola in quattro finanziamenti, due dei quali Sustainability-Linked grazie all’introduzione di obiettivi di sostenibilità concordati con i due Sustainability Coordinator. Gli obiettivi individuati – fa sapere SACE in una nota – riguardano temi rilevanti per Lucart e per il settore di appartenenza, anche alla luce del PNRR, quali la riduzione dei consumi idrici e il recupero dei rifiuti.La somma a disposizione della storica azienda lucchese è destinata a supportare e a dare continuità agli investimenti a sostegno dell’economia circolare e dell’implementazione, nella catena di produzione, di impianti e macchinari con maggiore efficientamento delle risorse idriche ed energetiche.”La sostenibilità è l’elemento che ispira le nostre innovazioni e le relazioni con i nostri stakeholder – ha dichiarato Andrea Fano, chief financial officer di Lucart –. Siamo quindi felici di constatare come il nostro percorso sia seguito e sostenuto dai più importanti istituti di credito del Paese che apprezzano il nostro modello di business e il nostro approccio determinato a ottimizzare l’uso delle materie prime e a ridurre gli scarti trasformandoli in nuove risorse. Il finanziamento ottenuto si inserisce in un percorso di rafforzamento della struttura patrimoniale del Gruppo per supportare l’ambizioso piano di crescita previsto dal nostro Piano Strategico”. “SACE e Lucart hanno costruito negli anni un rapporto solido e fatto di successi – ha dichiarato Marco Mercurio, responsabile Mid Corporate Centro Nord di SACE –. Siamo, quindi, contenti di continuare a supportare i piani di crescita di questa eccellenza toscana, che da sempre investe in innovazione e sostenibilità”.”Siamo orgogliosi – ha commentato Andrea Burchi, regional manager Centro Nord UniCredit – di aver guidato anche questa nuova operazione di finanziamento per Lucart. Ciò conferma la capacità del nostro Gruppo di assicurare continuità di supporto alle eccellenze produttive del territorio. Lavoriamo per aiutarle a conciliare i temi di business e sostenibilità, intercettandone le esigenze e rispondendo con soluzioni specifiche capaci di accompagnarne gli investimenti in chiave ESG. La sostenibilità è un fattore determinante nei percorsi di sviluppo delle aziende e UniCredit è impegnata a supportare concretamente le imprese nella transizione verso modelli produttivi a minore impatto ambientale”.”Lucart – dichiara Richard Zatta, responsabile Global Corporate della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo – rappresenta un’eccellenza italiana e internazionale che ha saputo abbracciare da tempo i temi della sostenibilità ambientale. Il Gruppo Intesa Sanpaolo è in prima linea nel supportare la clientela verso la transizione a un’economia con basse emissioni attraverso specifici plafond di finanziamento e una vasta offerta di prodotti di investimento sostenibili e responsabili”. LEGGI TUTTO

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    Cnpr Forum, Fenu (M5s): “Riduzione cuneo fiscale priorità prossimo governo”

    (Teleborsa) – “La prima norma che il prossimo governo, qualunque esso sia, dovrà varare è il taglio del cuneo fiscale. Un’azione importante che consentirà di aiutare allo stesso modo aziende e lavoratori in un momento difficile per l’economia mondiale”. Lo ha dichiarato il senatore Emiliano Fenu, capogruppo in Commissione Finanze e Tesoro a Palazzo Madama, intervenendo al Cnpr Forum “Cittadini e imprese chiedono proposte concrete per guidare il Paese fuori dalla tempesta” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri ed esperti contabili”, presieduta da Luigi Pagliuca.”Sappiamo bene quanto sia oneroso il costo di un lavoratore per le aziende e quanto poco resti ad ogni lavoratore in busta paga – ha proseguito Fenu –, pertanto, è necessario intervenire per alleggerirlo e ritengo questa una norma sulla quale tutti i partiti, di qualsiasi schieramento, debbano essere concordi. Una delle priorità per il M5s è fissare una soglia minima al salario di ogni lavoratore dipendente, si tratta di giustizia sociale poiché ci sono contratti che prevedono paghe orarie al di sotto della decenza”. Parlando del Reddito di cittadinanza il senatore pentastellato ha affermato che “due terzi dei percettori sono inabili al lavoro e nel complesso i percettori stanno diminuendo perché molti di loro stanno trovando occupazione. Tutti i lavoratori – ha aggiunto – devono sapere che qualsiasi cosa gli accada nella vita lo stato potrà sempre pensare a loro con questo tipo di sostegno. La parte che invece riguarda le politiche attive del lavoro doveva essere gestita in maniera separata e affidata ai centri per l’impiego”.Sul fronte delle cartelle esattoriali – ha rimarcato Fenu – “bisogna prendere atto che gran parte dei crediti presenti nel magazzino fiscale, che ammonta a 1.100 miliardi, sono inesigibili poiché appartengono a società fallite o a persone decedute. Per riuscire ad avere una riscossione più efficiente si deve agire in due modi: da un lato consentire il discarico automatico dei crediti che hanno una certa anzianità, prevedendo anche di annullare del tutto quelli divenuti oramai inesigibili; dall’altro avviare una rateazione straordinaria in 10 anni su tutti i debiti pregressi, iscritti a ruolo presso l’Agenzia delle Entrate, senza sanzioni e interessi”.”A mio avviso – ha commentato Luca Asvisio, numero uno dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino – ritengo necessaria una revisione del sussidio che sia in grado di avvicinare i percettori del reddito al mondo del lavoro. La prossima legislatura dovrà prevedere dei percorsi che semplifichino i processi attuali. Credo che questa sia un’esigenza oggettiva”.Il dibattito ha visto poi al centro le tematiche tributarie. Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti, ha parlato della riforma sulla giustizia tributaria sottolineando “che senza dubbio ha avuto aspetti positivi come l’istituzione del giudice professionale assunto per concorso, ma mi sarei aspettato di più. Spero che nella prossima legislatura – ha rilevato Cuchel – ci sia lo spazio necessario per modificare e implementare l’autonomia del giudice tributario e che si intervenga per una radicale modifica della mediazione”.Giovanni Battista Calì, presidente dell’Odcec di Roma, ha centralizzato l’attenzione sui nuovi strumenti di intelligenza artificiale in dotazione all’Agenzia dell’Entrate. “È evidente – ha detto Calì – che la nostra categoria è particolarmente interessata ad avere un’Amministrazione Finanziaria efficiente, concreta, tempestiva e dotata di tecnologie al passo con i tempi. Quindi ben vengano tutte le innovazioni in questo senso, ma chiediamo che le migliorie apportate al sistema possano essere anche al servizio di commercialisti e contribuenti, per rendere il rapporto con Fisco più agile e trasparente”.Altro tema al centro dell’attenzione dei professionisti è quello del “Magazzino Fiscale” dell’Agenzia dell’Entrate. “All’interno del Magazzino – Enrico Terzani, presidente dell’Odcec di Firenze – ci sono ormai crediti non riscossi che risalgono anche a più di 5 o 10 anni fa, molti di questi crediti sono ormai inesigibili che non verranno mai incassati. È necessario che la politica intervenga quanto prima e trovi una soluzione che svuoti il Magazzino senza vessare i contribuenti e, soprattutto, senza spreco di risorse”.Non solo cartelle esattoriali ma anche il crescente sovraindebitamento preoccupa i commercialisti, così come ha dichiarato Marcella Caradonna, presidente dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano. “Sappiamo che è uno dei problemi più drammatici che attanagliano il Paese in questo momento. Questa situazione – ha detto Caradonna – sta creando gravi problemi al tessuto socio economico italiano e la politica dovrà agire in fretta per aiutare i cittadini ad uscire da questa situazione di recessione”.”È impossibile – ha concluso Paolo Longoni, consigliere d’amministrazione della Cnpr – parlare di semplificazione se non si riuscirà ad eliminare la cosiddetta ‘paura della firma’ dei dipendenti pubblici, dei funzionari e dei dirigenti. Solo modificando le leggi in merito alla responsabilità amministrativa e all’abuso d’ufficio sarà possibile dare il via ad una vera semplificazione della Pubblica Amministrazione”. LEGGI TUTTO

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    Consumi, per l'autunno gli italiani si rifugiano nella casa: +40% intenzioni d'acquisto

    (Teleborsa) – Il comparto “casa” traina il rialzo, quasi a doppia cifra, delle intenzioni d’acquisto (+9,8%) rilevate dall’Osservatorio Findomestic di settembre, realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo BNP Paribas in collaborazione con Eumetra. A fine agosto gli Italiani che hanno manifestato l’intenzione di acquistare nuove case sono aumentati del 40,2% rispetto a luglio avvicinandosi ai livelli massimi toccati lo scorso giugno, ma cresce anche l’interesse a migliorare quella che hanno già. Sono soprattutto i progetti per rendere più efficienti le proprie abitazioni contro il caro-energia – rileva il report – a dare la spinta: fotovoltaico (+32,6%, ai massimi livelli degli ultimi 12 mesi), pompe di calore (+17,4%), grandi e piccoli elettrodomestici (rispettivamente +10,4% e + 9,7%), infissi (+9,2%) e caldaie a condensazione o biomassa (+4,1%). L’ambiente domestico si può migliorare anche grazie a nuovi mobili (+12,6% di intenzioni d’acquisto) o acquistando una nuova TV, segmento che si conferma su livelli alti grazie all’effetto switch-off con un incremento del 12%. Solo i lavori di isolamento termico sono in controtendenza: -3,9%.”La rilevazione che abbiamo condotto negli ultimi giorni di agosto – commenta Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic – evidenzia come, nonostante le difficoltà del contesto, gli italiani non rinunciano a progettare acquisti importanti per l’autunno. Le paure più grandi rimangono la crescita dei prezzi (50%) e il rischio recessione per il Paese (43%) ma registriamo una crescita sensibile del timore che non sia garantita la fornitura energetica nel prossimo autunno (per il 26% è una delle ansie principali contro il 18% di luglio)”. Mobilità e tecnologia – Dopo la flessione rilevata a fine luglio, i dati dell’Osservatorio Findomestic evidenziano nell’ultimo mese un ritorno in positivo delle intenzioni d’acquisto di auto nuove (+10,5% in generale, +49% per le elettrificate), usate (+2,8%) e motoveicoli che fanno registrare un incremento del 16,3%. Torna a crescere anche la voglia di e-bike (+9,5%) mentre i monopattini elettrici cedono il 10,5%. Fine estate molto positiva per il comparto tecnologico con – evidenzia l’indagine – i livelli di propensione all’acquisto più alti dell’ultimo anno per telefonia (+8,3%, il 35% del campione pensa di acquistare un nuovo telefono nei prossimi 3 mesi), PC e accessori (+9,5% e 30,2%) e tablet/e-book (+16,4%, 22,5% del campione). ATempo libero – Andamenti contrastanti nel settore “Tempo libero”: in ripresa le intenzioni d’acquisto di attrezzatura sportiva (+18,3%) e fai-da te (+6,6%), in fisiologico calo (-18,2%) a fine estate il settore “viaggi e vacanze”. E-commerce – Dopo l’exploit di luglio in cui il 61% del campione ha dichiarato di preferire generalmente acquistare nei negozi piuttosto che online (39%), in agosto l’Osservatorio Findomestic ha registrato una nuova inversione di tendenza con una prevalenza dell’online (57%) rispetto al punto vendita fisico (43%). Entrando nello specifico delle diverse categorie merceologiche ci sono, tuttavia, acquisti per i quali gli italiani non possono fare a meno del negozio fisico: l’89% va in concessionario per acquistare auto e moto, l’85% fa la spesa quotidiana in negozio e l’83% compra i mobili sul punto vendita fisico. Decisamente “più digitalizzati” i mercati dei beni tecnologici: se per comprare grandi elettrodomestici la preferenza è ancora verso il negozio (70% contro 30%), per i piccoli il campione è diviso esattamente a metà, così come per i prodotti informatici. Per telefonia e accessori c’è addirittura un leggero vantaggio dell’online sul negozio (53% contro 47%). Secondo l’indagine di Findomestic, il consumatore cerca oggi sia in negozio che sul web soprattutto offerte e convenienza ma, se dal punto vendita fisico si aspetta subito dopo qualità e assistenza da parte del personale, dall’online pretende servizi e consegna veloci e flessibili, un sito facile da usare, ampia scelta e un’efficace gestione della privacy. LEGGI TUTTO

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    Cina, produzione e vendite sopra attese ma è crisi mercato immobiliare

    (Teleborsa) – Arrivano dati contrastanti dalla Cina, dove i numeri della produzione e delle vendite al dettaglio, sopra le attese, hanno controbilanciato i dati deludenti del mercato immobiliare. I prezzi delle case hanno registrato un decremento dell’1,3%, il più ampio degli ultimi sette anni, a causa della crisi di liquidità che ha investito il mercato immobiliare quest’anno. Per effetto di questo dato, lo yuan si è deprezzato, sfondando la soglia di 7 contro dollaro per la prima volta in due anni, in calo dello 0,2%.La produzione industriale ad agosto, invece, è risultata meglio delle attese, con una crescita tendenziale del 4,2%, che supera il 3,8% del mese precedente e del consensus. Una accelerazione che neutralizza l’effetto dei vari lockdown sperimentati ancora quest’anno a causa del Covid-19. Da inizio anno, la produzione risulta in crescita del 3,6% contro il 3,5% precedente.Sopra le attese che il dato delle vendite al dettaglio, che hanno fatto un balzo ad agosto del 5,4%, dopo il 2,7% del mese precedente e rispetto al 3,5% atteso. La disoccupazione in Cina è scesa al 5,3% dal 5,4% precedente ed atteso. LEGGI TUTTO

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    Cybersicurezza dispositivi digitali, la mossa di Bruxelles

    (Teleborsa) – Regole di cybersicurezza sulla commercializzazione di tutti i prodotti con elementi digitali; requisiti minimi su progettazione, sviluppo e fabbricazione di dispositivi digitali; requisiti minimi su gestione delle vulnerabilità durante l’intero ciclo di vita dei dispositivi; regole di vigilanza sul settore.Sono le quattro direttrici chiave su cui punta a intervenire la Commissione europea che ha presentato una proposta relativa ad una nuova legge sulla ciberresilienza per proteggere i consumatori e le imprese da prodotti con caratteristiche inadeguate. Si tratta della prima legislazione di questo tipo a livello dell’Ue e oltre ad aumentare la responsabilità dei fabbricanti, obbligandoli a fornire assistenza in materia di sicurezza e aggiornamenti del software per affrontare le vulnerabilità individuate, consentirà ai consumatori di disporre di informazioni sufficienti sulla cibersicurezza dei prodotti che acquistano e utilizzano.”Meritiamo di sentirci al sicuro con i prodotti che acquistiamo nel mercato unico. Così come la marcatura CE ci garantisce la sicurezza di un giocattolo o di un frigorifero, la legge sulla ciberresilienza garantirà che gli oggetti connessi e i software che acquistiamo rispettino misure rigorose in materia di cibersicurezza”, ha affermato la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager. “Con la nuova legge la responsabilità spetterà a chi immette i prodotti sul mercato”.Secondo Bruxelles attacchi ransomware colpiscono un’organizzazione ogni 11 secondi in tutto il mondo e hanno un costo annuo globale della criminalità informatica stimato a 5,5 miliardi di euro nel 2021. Quindi è più importante che mai garantire un elevato livello di cibersicurezza e ridurre le vulnerabilità nei prodotti digitali, uno dei principali motivi del successo di tali attacchi. Con la maggiore diffusione dei prodotti intelligenti e connessi, un incidente di cibersicurezza in un prodotto può avere un impatto sull’intera catena di approvvigionamento, con possibili gravi perturbazioni delle attività economiche e sociali nel mercato interno, può compromettere la sicurezza o addirittura avere conseguenze potenzialmente letali. LEGGI TUTTO

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    Enpaia: al via Forum 2022 su Economia e società, gli scenari di oggi e di domani nell'epoca dell'incertezza

    (Teleborsa) – “Economia e società. Gli scenari di oggi e di domani nell’epoca dell’incertezza” è questo il tema del Forum Enpaia 2022, che si è tenuto a Villa Aurelia a Roma, organizzato dalla Fondazione Enpaia, l’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura, che conta tra i suoi iscritti oltre 9mila aziende che danno impiego nel settore agricolo, per un totale di oltre 42mila assicurati tra dirigenti, quadri e impiegati. All’incontro aperto con il discorso di benvenuto di Giorgio Piazza, Presidente della Fondazione Enpaia, hanno preso parte diversi esponenti del panorama economico e sociale italiano per discutere sulle sfide che gli Enti di previdenza e gli operatori del settore agricolo dovranno affrontare nel prossimo futuro. Sono state tre le sessioni del dibattito: “Agricoltura tra crisi energetica e transizione ecologica”; “Economia della bellezza: il Made in Italy tra arte, cultura ed eno-gastronomia”; “Cambiamento demografico, economia e sistemi di welfare”. Secondo Roberto Diacetti, Direttore Generale della Fondazione Enpaia, “dal Forum Enpaia 2022 è emerso chiaramente come il settore agricolo contribuisca allo sviluppo economico del nostro Paese. L’Italia con 36,4 miliardi di euro generati è il secondo Stato Ue per valore aggiunto del settore agricolo. La Fondazione Enpaia e in generale gli investitori istituzionali possono avere un ruolo fondamentale in una fase molto critica, caratterizzata dalla carenza di materie prime e da un aumento dei costi energetici, sostenendo il Made in Italy attraverso investimenti nell’economia reale e nelle infrastrutture”.”Secondo i nostri studi – ha spiegato Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale Coldiretti – abbiamo circa 70mila aziende agricole in piena crisi, una azienda su dieci sta chiudendo. Inoltre, a contribuire alla crisi energetica anche la siccità che è costata 9 miliardi di euro alle famiglie, aumentando il divario economico. Una delle minacce più grandi per il sistema agricolo in questo momento è data dai cibi sintetici, si tratta di carne, formaggi, uova sintetiche. Il rischio è quello di entrare in una spirale folle con possibili ricadute anche sui coltivatori”.”In un contesto già profondamente provato dalla pandemia – ha dichiarato Massimiliano Giansanti, Presidente Confagricoltura – nel quale si sono innestati un conflitto bellico alle porte d’Europa e uno stravolgimento climatico senza precedenti legato, anzitutto, alla siccità. Tali eventi hanno rivelato i punti di forza e di debolezza del sistema agricolo che, nonostante tutto, a livello sia europeo sia italiano si è dimostrato vitale e resiliente, pronto a intercettare i fattori di ripresa e farli propri. Ciononostante, la nuova Politica Agricola Comune non si adatta all’attuale contesto, rischiando di compromettere il potenziale produttivo delle aziende agricole. Queste sfide necessitano di un ripensamento strategico frutto di una visione sostenibile e competitiva che, grazie all’innovazione tecnologica e digitale, favorisca lo sviluppo dell’intero comparto, con l’obiettivo di produrre in maniera più efficiente preservando le risorse naturali, l’ambiente e i posti di lavoro”.”L’agricoltura – ha detto Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI- vanta numeri record che ne fanno uno dei primi asset produttivi del Paese. L’agroalimentare è un driver eccezionale del ‘Made in Italy’, in grado di trainare ripresa e innovazione e dare sicurezza a cittadini e territori. Per far fronte a fenomeni come la siccità sono già in fase avanzata molti progetti esecutivi volti a invertire la tendenza negativa e a creare occupazione. Si tratta di realizzare dei bacini idrici in grado di convogliare acqua al fine di alimentare le falde e, al contempo, produrre energia. In tal senso, sono investimenti che lo Stato deve incoraggiare nell’interesse del Paese”.”Prezzi dell’energia fuori controllo, carrello della spesa che si ‘alleggerisce’, costo dei mutui in rapido aumento, aziende che rallentano, o sospendono, la produzione e nuova crescita della cassa integrazione” ha spiegato Stefano Mantegazza, Segretario Generale Uila. “La Uila esprime forte preoccupazione per questo scenario che minaccia di allargare il divario tra ricchi e poveri nel nostro Paese. Al momento le proposte più efficaci ci sembrano: definire un limite al prezzo del gas e alla separazione dei prezzi delle diverse fonti di energia, ripensare in maniera più strutturale e di lungo periodo la politica energetica per il Paese e integrarla con la transizione ecologica in atto; un piano straordinario di copertura fotovoltaica di capannoni, edilizia pubblica, impianti industriali, scuole attraverso l’emanazione da parte del Ministero della Transizione energetica del decreto che fissi l’entità e le modalità di accesso agli incentivi; diffondere la scelta delle Comunità energetiche, sbloccando i decreti attuativi e emanando il Bando del PNRR per i Comuni sotto i 5000 abitanti. È inoltre necessario che l’agricoltura sostenibile non sia un ritorno al passato, ma una proiezione verso il futuro”. Per Gaetano Mancini, Vice Presidente Confcooperative, “quello delle cooperative è un settore resiliente che in momenti di crisi dimostra di saper andare avanti. È necessaria, però, una strategia molto forte per tutelare un comparto che ha importanti ripercussioni sul piano della salvaguardia della biodiversità ed è fondamentale per la tenuta sociale del Paese. In tal senso, servono normative che consentano alle nostre realtà di diffondersi nei mercati esteri. Occorre, dunque, un’azione sistemica per consentire al settore di crescere e di preservare il ‘Made in Italy'”.”Esiste una tipica multifunzionalità nel settore primario che consente di creare un indotto formidabile in qualità di leva del turismo enogastronomico, della promozione del patrimonio artistico, paesaggistico e culturale, dell’economia della montagna e delle aree interne, degli oltre 8 mila km di costa che caratterizzano il Belpaese” ha dichiarato Onofrio Rota, Segretario Generale Fai-Cisl. “Per valorizzare questa multifunzionalità, la prima mossa da compiere passa attraverso il lavoro. Bisogna quindi dare pieno riconoscimento a quelle che dovremmo chiamare con orgoglio le nostre ‘tute verdi’: le lavoratrici e i lavoratori agricoli, gli operai forestali, gli addetti dei consorzi di bonifica, pescatori e allevatori, tutte categorie protagoniste quotidiane della sfida per la sostenibilità ambientale e il recupero dei territori in via di spopolamento”.Per Cristiano Fini, Presidente Nazionale Cia-Agricoltori Italiani “l’unione tra emergenza energetica e conflitto russo-ucraino ha originato una crisi senza precedenti. Il potere di acquisto delle famiglie si è eroso pesantemente, le imprese a rischio chiusura sono aumentate e nelle aree rurali il processo di declino è divenuto inarrestabile. Il settore agricolo è particolarmente esposto per via dell’insostenibilità dei costi di produzione che ne ha azzerato i profitti. Urgente un piano strategico che ponga al centro la sostenibilità e lo sviluppo competitivo delle filiere. Un progetto che dovrà partire dalle misure per fronteggiare le emergenze e svilupparsi lungo un processo di recupero e rilancio delle aree interne con l’agricoltura protagonista. Il tutto, salvaguardando le tre dimensioni della sostenibilità: economica, sociale, ambientale”.Giovanni Mininni, Segretario Generale Flai-Cgil ha dichiarato che: “Sicuramente sono stati due anni difficili per il Paese, ma dobbiamo riconoscere che con il Governo siamo riusciti ad approvare accordi, come il protocollo sulla sicurezza, che nel settore agroalimentare hanno tutelato l’occupazione e hanno garantito le forniture di cibo. Tuttavia, il problema della sicurezza sul lavoro resta prioritario, pertanto occorrono maggiori controlli e una formazione più adeguata ai lavoratori, in particolare, laddove si svolgono mansioni a rischio infortuni”.Secondo Maurizio Martina, Vice Direttore Generale FAO “il sistema alimentare mondiale è dato dall’interconnessione di molte attività, dalla produzione fino al consumo di prodotti alimentari. Queste attività dipendono da altri mercati collaterali, come ad esempio il mercato dell’energia per la trasformazione e il trasporto e il mercato degli input agricoli, tra cui fertilizzanti e pesticidi. Negli ultimi anni l’aumento dei prezzi dell’energia e delle commodities alimentari ha avuto effetti devastanti sulla sicurezza alimentare dei Paesi più fragili, aumentando i numeri della malnutrizione e della fame. Inoltre, gli effetti della crisi climatica impattano sulle vite e sui mezzi di sussistenza di milioni di persone, soprattutto piccoli agricoltori e allevatori. Oggi circa un decimo della popolazione mondiale è sottoalimentato e circa tre miliardi di persone non hanno accesso a diete sane. Tutte le regioni del mondo stanno ripensando i propri sistemi agroalimentari e in tal senso la transizione ambientale richiede una trasformazione di carattere agricolo e alimentare, che dobbiamo attuare con una capacità di innovazione concreta, investendo sulla diversità, sulla specificità di ogni sistema agricolo e alimentare e analizzando i contesti territoriali”.”Se vogliamo mantenere un sistema di welfare adeguato – ha dichiarato Maria Bianca Farina, Presidente Poste Italiane – servono risorse aggiuntive, considerato anche il fenomeno del progressivo invecchiamento della popolazione. In tal senso, bisogna ragionare su un sistema di affiancamento tra finanziamento pubblico e privato. Oggi la previdenza soffre di una carenza di risorse, pertanto occorre pensare seriamente a una previdenza integrativa e complementare”.”Ogni sistema pensionistico – ha rilevato Mauro Marè, Presidente Mefop – è basato su una tipologia di mercato del lavoro. Se quest’ultimo cambia occorre riformare il sistema previdenziale. Oggi siamo in presenza di un conflitto generazionale, una tempesta nucleare all’orizzonte. I giovani si ribelleranno perché non hanno i soldi, non saranno in grado di pagare le prestazioni dei genitori. Discutere dell’età pensionabile è un falso problema. In questa prospettiva la previdenza complementare ha un vantaggio, quello di favorire un meccanismo di redistribuzione fra le diverse generazioni e incentivare gli investimenti volti a generare effetti positivi sulla crescita economica”.Alberto Oliveti, Presidente Adepp, ha sottolineato l’importanza di “incoraggiare la crescita del Paese. È fondamentale accedere a quei giacimenti di ricchezza che in passato resero l’Italia la quinta potenza mondiale. In tal senso, il settore agroalimentare svolge una funzione strategica. Occorre, inoltre, rimettere in circuito la ricchezza privata. A tal fine serve una visione politica a lungo termine”.Per Moreno Zani, Presidente di Tendercapital, “ogni Paese è di fatto un brand, che rappresenta il modo di vivere, la storia, le radici culturali. In tale contesto, la vocazione manifatturiera e artigianale dell’Italia è talmente apprezzata nel mondo da far considerare il ‘Made in Italy’ uno dei brand più importanti e riconosciuti a livello globale. L’Italia è però penalizzata dai dati relativi all’attrattività in termini economici, alla qualità dei servizi e alla facilità di fare impresa ed è caratterizzata da un tessuto produttivo ricco di piccole aziende a conduzione famigliare. In tal senso, il private equity, inteso non solo come un mero finanziatore ma come un partner di business, riveste un ruolo di primaria importanza a supporto dell’imprenditorialità domestica e del ‘Made in Italy'”.”Con la legge Madia nel 2017 – ha dichiarato Michele Sirimarco, Capo di Stato Maggiore Comando Unità Forestali Carabinieri – è stata realizzata una grandissima operazione che ha incluso le unità Forestali all’interno dell’Arma dei Carabinieri. Non è stato facile, ma abbiamo creato una struttura a 360 gradi che si fonda su quattro pilastri quali la tutela dei parchi, dell’ambiente, della biodiversità e dell’agricoltura. Sono opportuni i controlli per far rispettare le norme vigenti, abbiamo la fortuna di operare con una rete capillare che agisce per la difesa dei territori e del patrimonio agroalimentare, che è fondamentale per lo sviluppo del Paese. Nell’ambito della formazione stiamo promuovendo anche programmi di educazione ambientale nelle scuole, per creare quella cultura nelle nuove generazioni che servirà per superare moltissime difficoltà attuali”.Per Cinzia Tagliabue, Vice Presidente Assogestioni “viviamo una sorta di ‘paradosso’ per cui nel 2050 la popolazione globale sarà aumentata di oltre 2 miliardi di persone rispetto ad oggi. Al contrario le economie ‘mature’ stanno vivendo una continua decrescita della popolazione. L’Italia passerà dai 59,6 milioni di abitanti nel 2020 ai 58 milioni nel 2030, fino a 54,1 milioni nel 2050. Secondo le stime dell’Istat nello scenario peggiore significa perdere un terzo del PIL nel 2070. Da qui l’urgenza di presentare proposte concrete sul fronte della previdenza, anche in ragione del progressivo invecchiamento della popolazione. Nel corso degli ultimi anni Assogestioni ha presentato cinque proposte nella convinzione che alcune riforme mirate possano aumentare il benessere dei risparmiatori e contribuire alla maturazione del mercato dei capitali del Paese, sbloccando una maggiore capacità di investimento sui mercati privati, PMI e infrastrutture, e offrendo un sostegno sostanziale alla crescita economica”.Secondo Barbara Poggiali, Presidente Fondo Italiano di Investimento SGR “operiamo dal 2010 per sostenere la competitività del sistema industriale italiano, contribuendo allo sviluppo dell’economia reale del Paese. Nel perseguire la nostra strategia miriamo a promuovere la sostenibilità ambientale, sociale ed economica integrando i fattori ESG nel nostro processo d’investimento, in un’ottica di creazione di valore di lungo termine per tutti gli stakeholder. In linea con la nostra mission, nel 2022 abbiamo lanciato il Fondo Italiano Agritech & Food, interamente dedicato all’agroalimentare italiano”.Albiera Antinori, Amministratore Delegato Marchesi Antinori ha sottolineato che “oggi l’Italia conta 670mila ettari di vigneti con un fatturato di 13 miliardi, di questo 7 miliardi di export. Un settore importante, che oltre alla rilevanza economica porta con sé il vessillo dell’agroalimentare italiano e che sta diventando anche un caposaldo del turismo, con ricadute significative sul territorio. La sfida sarà quella di produrre sempre più vini di qualità, difendendo il valore e proteggendo l’eccellenza del ‘Made in Italy'”.Tra gli altri, hanno preso parte all’evento: Cesare Manfroni, Presidente FeNDA/CIDA; Claudio Paitowsky, Presidente Confederdia; Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis.Il Forum Enpaia 2022 ha avuto il patrocinio della Camera dei Deputati, del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, del Ministero del Lavoro e della Regione. LEGGI TUTTO