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    Giappone, partite correnti in surplus a luglio

    (Teleborsa) – La bilancia dei pagamenti del Giappone torna in avanzo nel mese di luglio. Secondo il Ministero delle Finanze giapponese (MOF), si è generato un surplus delle partite correnti di 229 miliardi di yen, rispetto al deficit 132 miliardi del mese precedente, ma inferiore ai +1.715 miliardi dello stesso mese del 2021. Le stime degli analisti erano per un avanzo di 714 miliardi di yen.La bilancia commerciale di beni e servizi chiude con un deficit di 200 miliardi di yen, contro il passivo di 1.368 miliardi di giugno, a fronte di un aumento delle esportazioni a 8.583 miliardi di yen (+18,5% su base annua) e di una crescita delle importazioni a 9.796 miliardi (+47,6% a/a). LEGGI TUTTO

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    Fed, Beige Book conferma crescita modesta e outlook debole

    (Teleborsa) – L’attività economica negli Stati Uniti è rimasta sostanzialmente stabile, crescendo ad un passo fra il “modesto” ed il “lieve” nei dodici distretti della Fed, mentre i consumi si confermano pressoché invariati. E’ quanto emerge dal Beige Book della Federal Reserve, il consueto bollettino economico mensile, riferito al periodo terminato il 29 agosto, che rappresenta la situazione nei dodici distretti in cui si suddivide la competenza delle sedi territoriali della banca centrale.L’outlook sulla crescita economica resta debole e si preannunciano tempi difficili, con un’inflazione che resterà elevata nei mesi a venire, seppur in miglioramento. La domanda è attesa in rallentamento nei prossimi 6-12 mesi.L’attività manifatturiera è cresciuta in diversi distretti, così come le attività legate al leisure e all’hospitality, che hanno beneficiato della ripresa dei flussi turistici, mentre continuano a soffrire l’auto e l’immobiliare, che ha registrato un indebolimento notevole, sulla prospettiva di continui rialzi die tassi. Il mercato del lavoro è cresciuto a un passo tra il “modesto” e il “moderato”, ma si sono registrati alcuni miglioramenti nella ricerca della manodopera. Confermati in crescita i salari. LEGGI TUTTO

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    BCE, sale l'attesa per le misure anti-inflazione: le ipotesi sul tavolo

    (Teleborsa) – Sale l’attesa per le decisioni che prenderà la Banca Centrale Europea domani per rispondere ai massimi dell’inflazione registrati ad agosto (+9% nell’area euro). L’aspettativa generale è quella di un’ulteriore e corposo rialzo sui tassi di interesse – di almeno 50 punti base – ma non è esclusa nemmeno la possibilità che possa “allungare il passo”, in linea con le mosse della Federal Reserve: un aumento da 0,75 punti percentuali (75 punti base). Un’altra possibilità è che allarghi il “corridoio dei tassi”, operando rialzi differenziati tra il riferimento principale (attualmente allo 0,50%), le operazioni marginali (0,75%) e il tasso sui depositi (che a giugno è stato portato a zero con un rialzo in blocco da 50 punti base).Sebbene si moltiplichino i segali di rallentamento dell’economia, ad oggi la crescita dell’area euro è proseguita e anche in modo più solido del previsto. Eurostat ha appena rivisto al rialzo allo 0,8% la stima sulla crescita del Pil del secondo trimestre. L’euro invece continua a perdere terreno sul dollaro e ciò aumenta la pressione sull’istituzione monetaria. Guardando al quadro generale, la decisione della BCE arriverà alla vigilia di un autunno/inverno che si preannuncia non facile sul versante prezzi, innanzitutto per la crisi energetica in cui l’Europa è piombata a seguito delle sanzioni contro la bper la guerra con l’Ucraina. La comunicazione delle decisioni di politica monetaria sono attese per le ore 14.15 di domani mentre mezz’ora dopo la presidente Christine Lagarde terrà la consueta conferenza stampa esplicativa. Un altro elemento sotto la lente di ingrandimento del Consiglio è il controverso aspetto del trattamento di alcuni maxi rifinanziamenti erogati dalla BCE alle banche nei mesi di crisi causata da lockdown e misure anti Covid. Vengono retribuiti a condizioni particolarmente agevolate che ora contrastano in modo stridente con le condizioni sempre meno morbide che si stanno imponendo a imprese e famiglie, passando proprio dalle banche.Infine verranno pubblicate le nuove previsioni economiche. Sono soprattutto quelle sul caro vita ad essere sotto i riflettori: 6,8% per la media di quest’anno, 3,5% sul prossimo e 2,1% sul 2024. Sulla crescita dell’eurozona lo scorso giugno i tecnici di Francoforte stimavano 2,8% quest’anno e 2,1% sia su 2023 che su 2024. LEGGI TUTTO

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    Covid, tasso di positività in calo al 10,7%: stabili le terapie intensive

    (Teleborsa) – Sono 17.574 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore Secondo i dati del Ministero della Salute (ieri erano stati 24.855). Le vittime sono 57, in calo rispetto alle 80 di ieri. I tamponi effettuati sono 163.107 con un tasso di positività al 10,7%, in calo rispetto al 12,2% di ieri. Sono 184 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, uno in meno di ieri, nel bilancio tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono 27. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 4.299, nelle ultime ventiquattro ore 160 in meno. Gli attualmente positivi sono 555.745, rispetto a ieri 15.599 in meno. Dimessi e guariti sono 21.255.541 (+33.112) mentre il totale dei casi dall’inizio della pandemia è di 21.987.295, quello dei decessi è di 176.009. LEGGI TUTTO

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    Energia, l'impennata dei prezzi colpisce anche il settore Tlc: +50% nel 2023

    (Teleborsa) – Ci sono anche le imprese del settore europeo delle telecomunicazioni tra quelle a rischio nel 2023 a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia e dopo il forte aumento registrato nei primi sei mesi di quest’anno. Secondo Usman Ghazi, analista di Berenberg citato da Milano Finanza, il settore potrebbe affrontare un balzo dei costi energetici di almeno il 50%, una cifra più che doppia al pur consistente aumento atteso per il 2020 (+20%) che si tradurrebbe in un calo dell’ebitda compreso tra il 2% e il 3%.Tra le società con un rischio superiore alla media c’è anche Telecom Italia, accompagnata da Telenor, Orange, Liberty Global e Telia. Ghazi ha invece affermato che Swisscom, Deutsche Telekom, United Internet, Freenet e 1&1 presentato “un rischio inferiore alla media”. A determinare la differenza di rischio sono le varie strategie di copertura pluriennali o annuali applicate dai diversi operatori. A incidere, inoltre, sono le tempistiche in cui le coperture sono state effettuate durante la crisi energetica. LEGGI TUTTO

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    Energia, Gentiloni: incertezza aumenta il rischio recessione, price cap richiede tempo

    (Teleborsa) – “L’incertezza rimane eccezionalmente elevata e il rischio di recessione è in aumento”. Lo ha dichiarato il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni nel suo intervento alla conferenza annuale del think tank Brugel. “Le prospettive dipendono essenzialmente dall’evoluzione dei mercati dell’energia – ha spiegato –: potrebbe peggiorare notevolmente rispetto alla nostra linea di base se vedessimo un’interruzione completa del gas russo”. “Stiamo superando le nostre divisioni. E ora, finalmente, è possibile una azione per limitare il prezzo del petrolio e del gas russo e trovare modi di intervenire sul mercato dell’energia per disaccoppiare i prezzi dell’elettricità e del gas”, ha affermato Gentiloni.”È ragionevole immaginare che se lavoriamo a un price cap lavoreremo a più forti forniture congiunte”, ha sottolineato. “Gli acquisti congiunti sono facili da dire e da chiedere, ma abbiamo a che fare con dei giganti, ci sono contratti” che durano anni, la situazione è diversa da quella degli acquisti congiunti dei vaccini. “Non è qualcosa che risolvi in un minuto”, ha segnalato, comunque “il mercato si sta muovendo”.Gentiloni ha poi sottolineato la necessità di assicurare che “le politiche finanziarie non aumentino le pressioni sull’inflazione”. Tre gli obiettivi delle politiche di bilancio: “proteggere i più vulnerabili dall’impatto degli alti prezzi dell’energia” con “misure dovrebbero essere temporanee e compatibili con la transizione verde”; “fornire assistenza umanitaria a coloro che fuggono dall’Ucraina”; terzo, “aumentare gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale, e per la sicurezza energetica”.Il Commissario ha infine elencato i criteri per la revisione del Patto di Stabilità: “semplificazione, maggior titolarità nazionale e una migliore esecuzione” per “supportare la sostenibilità del debito e la crescita”. “Un modo per farlo – ha dichiarato – potrebbe essere quello di muoversi verso piani macro-finanziari a medio termine che stabiliscono percorsi di spesa netta per diversi anni e sono coerenti con la convergenza del debito verso livelli prudenti”. “Disporre di un indicatore di spesa potrebbe contribuire in larga misura alla semplificazione, pur mantenendo l’attenzione sui rischi fiscali”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Filiera audiovisiva italiana, UniCredit lancia One4Cinema

    (Teleborsa) – UniCredit rilancia il proprio impegno a supporto delle imprese del settore cinematografico ed audiovisivo italiano con il progetto “One4Cinema”. Le nuove soluzioni presentate da UniCredit – spiega la banca in una nota – prevedono il sostegno agli investimenti delle aziende del comparto , con finanziamenti dedicati e linee di credito specifiche, al fine di sostenere le nuove produzioni in Italia e stimolare l’innovazione tecnologica e l’apertura o ristrutturazione di sale cinematografiche nel Paese.L’iniziativa è stata presentata oggi all’Hotel Excelsior di Venezia nell’ambito della 79 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dove è emerso che l’industria cinematografica è un’eccellenza del Made in Italy, in grado di coniugare la capacità di raccontare l’immenso patrimonio artistico e culturale del nostro Paese con buoni fondamentali economici. Le circa 3mila aziende dell’industria creativa italiana generano infatti un giro d’affari di quasi 4 miliardi di euro, con ottimi risultati in termini di rendimento (EBITDA medio tra i 20% per le piccole imprese e il 30-40% per quelle di maggiori dimensioni).Nella difficile congiuntura attuale il business cinematografico e audiovisivo mondiale – rileva Unicredit – ha evidenziato un forte carattere anticiclico, continuando a registrare una crescita costante dei ricavi grazie allo sviluppo del mercato dello streaming che genera oggi 2/3 del valore dell’industria globale dell’intrattenimento.”Come UniCredit crediamo nel grande potenziale di sviluppo e innovazione dell’industria audiovisiva Made in Italy. Le opportunità per questo settore – dichiara Annalisa Areni, responsabile UniCredit Client Strategies – sono molte: penso per esempio al digitale, già oggi principale canale di fruizione e di monetizzazione dei contenuti audiovisivi con il 77% del giro d’affari del mercato globale. UniCredit vuole essere un partner strategico per le aziende del comparto e promuovere la crescita dell’industria culturale e creativa italiana, fornendo consulenza e soluzioni vantaggiose per aiutare le imprese della filiera ad affrontare un mercato in via di ridefinizione”.Il programma One4Cinema di UniCredit è un piano predisposto per supportare tutti i segmenti della filiera audiovisiva (dalla produzione alle industrie tecniche, dalla distribuzione alle sale) che prevede, oltre al sostegno agli investimenti con finanziamenti dedicati, anche una serie di azioni strutturate che hanno portato alla creazione di un proprio Expertise Center dedicato al settore audiovisivo, con sede a Roma, capace di fornire una gamma di soluzioni finanziarie e servizi di consulenza, specializzati e innovativi. “Lo sviluppo delle nostre industrie poggia sull’ intraprendenza dei leader della filiera cine audiovisiva e digitale, su un solido e costante sistema di regolazione e sostegno, e – dichiara Francesco Rutelli, presidente ANICA – sulla certezza che può derivare da un crescente impegno delle maggiori realtà bancarie: Unicredit UniCredit – Public sta dimostrando di comprendere questa fase trasformativa, e di voler puntare sulla crescita della filiera”.Con One4Cinema UniCredit intende ampliare il proprio sostegno al comparto che ha già portato la Banca a finanziare il settore negli ultimi 2 anni con oltre 200 milioni di euro di finaziamenti (medio-lungo termine, linee a breve, etc) al netto del Tax Credit. Inoltre, UniCredit ha aiutato le imprese ad attivare nuovi canali di funding, accompagnandoli in operazioni sul mercato dei capitali, quali i Basket Bond di filiera (Baket Bond Cultura di Iervolino and Lady Bacardi Entertainment S.p.A., Lucky Red, Leone Film Group, Minerva Pictures Group) e promuovendo iniziative volte alla formazione dei profili più richiesti dal mercato audiovisivo, incoraggiando anche percorsi di educazione finanziaria (partnership con ANICA Academy). LEGGI TUTTO

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    USA, cala deficit commerciale a giugno

    (Teleborsa) – Diminuisce il deficit commerciale americano. Nel mese di giugno 2022 la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 70,7 miliardi di dollari, in calo rispetto al passivo di 80,9 miliardi di dollari di maggio (dato rivisto da -79,6 miliardi).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta superiore alle stime degli analisti, che erano per un disavanzo in diminuzione fino a -70,3 miliardi di dollari. Le esportazioni sono calate a 259,3 miliardi e le importazioni sono diminuite a 329,9 miliardi di dollari.(Foto: Maklay62 / Pixabay) LEGGI TUTTO