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    Protesta trattori, mobilitazione alle porte di Roma: prossima settimana grande manifestazione

    (Teleborsa) – La mobilitazione del settore agricolo si avvicina a Roma e punta al festival di Sanremo. La protesta dei trattori è arrivata alle porte della Capitale questo pomeriggio. Danilo Calvani, uno dei leader della protesta e alla guida del movimento “Cra Agricoltori traditi” al termine di un incontro in questura a Roma ha annunciato che i mezzi “confluiranno in diversi punti di raccolta attorno alla capitale e la settimana prossima ci sarà una grande manifestazione a Roma”. “Dobbiamo ancora stabilire i dettagli – ha aggiunto – ma probabilmente faremo un corteo anche con trattori”.”Un nostro rappresentante salirà sul palco di Sanremo”, ha poi proseguito Calvani in merito alle parole di Amadeus in conferenza stampa. “Siamo in contatto con l’organizzazione del Festival per stabilire i dettagli”, ha precisato.Alle 7 di questa mattina i trattori che si trovavano al presidio organizzato da Riscatto agricolo nei pressi del casello Valdichiana dell’A1 sono partiti verso Roma. Il corteo di circa 250 trattori – il numero fornito dagli organizzatori – si è spostato verso la Cassia, via scelta per raggiungere Roma dove si aggregheranno al resto dei trattori provenienti da tutta Italia. Il nuovo presidio sarà allestito in zona Nomentana.A sud di Roma si prepara un altro presidio probabilmente a Cecchina, oltre a quelli già attivi a Nord della città, a Valmontone, Torrimpietra e Civitavecchia.Le proteste degli agricoltori? “Se vogliono, io li accolgo in Senato, gliel’ho anche proposto e attendo una loro risposta”, ha dichiarato a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il vicepresidente del Senato ed ex ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio.“Meloni ha sminuito in Aula la battaglia di Italia Viva per ripristinare l’esonero Irpef per gli agricoltori, voluto dal governo Renzi, e da lei stessa confermato lo scorso anno. Adesso pare che la premier sembra ci stia ripensando. Non ha ascoltato noi, magari ascolterà il rombo dei trattori del mondo agricolo in protesta”, hanno dichiarato Davide Faraone e Maria Chiara Gadda, presidente e vice-presidente del gruppo di Italia Viva alla Camera. LEGGI TUTTO

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    USA, ISM non manifatturiero oltre attese a gennaio

    (Teleborsa) – Il settore terziario americano cresce e si conferma in territorio espansivo. Secondo il sondaggio condotto dall’Institute for Supply Management fra i direttori acquisti delle aziende dei servizi, l’ISM non manifatturiero a gennaio si è portato a 53,4 punti, dai 50,5 punti del mese precedente, risultando anche superiore alle attese del mercato (52 punti).Va ricordato che un indice inferiore a 50 denota una fase di contrazione degli affari ed una prevalenza di pessimismo fra i direttori acquisti delle aziende.Guardando alle singole componenti, quella sull’attività aziendale è stabile a 55,8 punti, mentre quella sugli ordini sale a 55 punti. Quella dell’occupazione si porta a 50,5 punti da 43,8 (atteso 49,4). Cresce anche la componente sui prezzi a 64 punti da 57,4 (attese 56,5).(Foto: PublicDomainPictures / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, settore servizi gennaio sotto attese

    (Teleborsa) – Cresce il settore dei servizi negli Stati Uniti. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si è portato a 52,5 punti nel mese di gennaio dai 51,4 del mese precedente, ma risulta inferiore alle stime degli analisti che erano per una salita fino a 52,9 punti.L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, resta comunque al di sopra la soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con tra espansione e contrazione. Sale anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, e si attesta a 52 punti, contro i 50,9 punti di gennaio, ma al di sotto dei 52,3 punti delle aspettative di consensus. LEGGI TUTTO

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    OCSE: PIL Italia +0,7% nel 2024, nel 2025 accelera (+1,2%)

    (Teleborsa) – L’OCSE conferma nuovamente le previsioni di crescita economica dell’Italia: PIL atteso a+ 0,7% quest’anno e accelerazione al + 1,2% nel 2025. Le stime, contenute in un aggiornamento di interim sono in linea con quelle indicate nell’Economic Outlook dello scorso 29 novembre, che peraltro erano state reiterate nel rapporto sull’economia italiana pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico il 22 gennaio. Contestualmente, l’ente parigino ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per l’insieme dell’area euro, allo 0,6% quest’anno (0,3 punti percentuali meno rispetto a novembre) e 1,3% il prossimo (0,2 percentuali in meno). Per la Germania stima dopo un meno 0,1% del Pil nel 2023 un più 0,3% quest’anno (0,3 punti percentuali in meno da novembre) e un 1,1% nel prossimo (-0,1 punti). Per la Francia 0,6% di crescita quest’anno (-0,2 punti in meno) e 1,2 il prossimo (dato invariato rispetto a novembre). L’attesa di crescita più forte riguarda la Spagna con l’1,5% quest’anno (più 0,1 punti) e più 2% il prossimo (dato invariato).Riviste al ribasso le previsioni di inflazione sull’Italia: dopo il 5,9% della media 2023 ora per quest’anno si attende che il carovita mostri un netto rallentamento all’1,8%, mentre nel 2025 dovrebbe segnare una leggera risalita al 2,2%. Le stime segnano un taglio di 0,8 punti percentuali sull’inflazione attesa per quest’anno e di 0,1 punti percentuali su quella del 2025. Per l’inflazione di fondo, cioè depurata dei prezzi di energia, alimentari e altri beni volatili, in Italia l’Ocse prevede 2,4% quest’anno (0,7 punti percentuali in meno rispetto a novembre) e 2,2% nel 2025 (0,3 punti percentuali in meno).Ritoccate al rialzo le previsioni di crescita economica globale di quest’anno al 2,9% mentre ha confermato l’attesa sul 2025 al 3%. Per gli Stati Uniti ha rivisto al rialzo la stima di crescita di quest’anno di 0,6 punti percentuali al 2,1% e confermato l’attesa sul 2025 all’1,7%. Per la Cina l’Ocse ha confermato la previsione di crescita del 4,7% per quest’anno e del 4,2% il prossimo. L’economia che cresce di più a livello globale tra quelle elencate resta l’India, con un 6,2% di espansione quest’anno (0,1 punti percentuali in più) e 6,5% il prossimo. L’Ocse ha poi effettuato una revisione a rialzo sul Pil della Russia e dopo il 3,1% di crescita del 2023, nonostante le sanzioni decise dai paesi del G7 e altri Stati occidentali per l’invasione dell’Ucraina, sul 2024 è atteso un più 1,8% (0,7 punti percentuali in più rispetto alle stime precedenti) mentre sul 2025 è stato confermato un più 1%.L’OCSE segnala che la crescita economica globale si è dimostrata resiliente lo scorso anno, con l’inflazione che ha rallentato più rapidamente del previsto. Al tempo stesso alcuni indicatori recenti mostrano una qualche moderazione dell’espansione, a riflesso dell’inasprimento delle condizioni finanziarie che continua a frenare credito e mercato immobiliare residenziale, mentre il commercio internazionale resta sottotono.Riviste al ribasso le previsioni di inflazione per la media dell’area euro e dopo il 5,4% del 2023 quest’anno il carovita dovrebbe moderarsi al 2,6%, più che dimezzato e 0,3 punti percentuali inferiore alle stime dello scorso novembre. In un aggiornamento di interim dell’Economic Outlook l’ente parigino prevede un inflazione 2025 al 2,2%, in questo caso il ritocco al ribasso è stato di 0,1 punti percentuali. Per l’inflazione di fondo l’Ocse prevede 2,6% quest’anno (0,5 punti percentuali in meno rispetto a novembre) e 2,2% il prossimo (0,1 punti percentuali in meno)Quanto agli attacchi dei miliziani islamisti Houthi alle navi nel Mar Rosso “se persistenti, potrebbero aggiungere fino a 0,4 punti percentuali all’inflazione dei prezzi nell’area Ocse per la fine dell’anno”. Lo ha affermato il segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, Mathias Cormann nella conferenza stampa di presentazione dell’Economic Outlook di interim.L’impossibilità di utilizzare i canale di Suez, dovendo usare la rotta alternativa che doppia il Capo di Buona Speranza, ha poi rilevato la capo economista dell’Ocse, Clare Lombardelli fa aumentare i tempi di viaggio per navi e petroliere di 10-14 giorni. “I costi risultano raddoppiati rispetto a fine anno – ha detto – ma restano sotto livelli” che avevano raggiunto durante i lockdown imposti a motivo del Covid”. LEGGI TUTTO

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    Cina, PMI Caixin manifatturiero gennaio scende a 52,7 punti

    (Teleborsa) – All’inizio dell’anno l’attività del settore dei servizi cinesi ha continuato ad espandersi a un ritmo sostenuto. Ciò nonostante il tasso di aumento sia leggermente diminuito rispetto a dicembre e un notevole rallentamento nel tasso di crescita dei nuovi ordini. Secondo il sondaggio mensile di Caixin/S&P Global, il PMI manifatturiero è sceso a gennaio 2024 a quota 52,7 punti dai 52,9 precedenti, confermandosi quindi sopra la soglia critica dei 50 punti, tra fase di espansione (valori superiori ai 50 punti) e di contrazione (valori inferiori ai 50 punti. Gli analisti si aspettavano 53,0 punti.”L’indicatore è rimasto in territorio espansivo per 13 mesi consecutivi, indicando una ripresa sostenuta nel settore dei servizi”, ha commentato Wang Zhe, economista senior presso Caixin Insight Group.”La domanda e l’offerta hanno continuato ad espandersi a gennaio, rappresentate dalla crescita dell’attività commerciale e del totale dei nuovi ordini, che è arrivata al 13° mese consecutivo”, ha aggiunto.(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Ripartenza, Sara Doris: “Bene interrogarsi su proprio contributo alla crescita”

    (Teleborsa) – “La Ripartenza” di Nicola Porre, un evento in cui si è parlato di tutto, di oggi e di domani. Per Sara Doris, Vice Presidente di Banca Mediolanum “l’incontro di oggi è un’importante opportunità per discutere dei tanti temi riferiti alla ripartenza”. “Una giornata ricca di spunti anche per far sì che ciascuno possa interrogarsi sul proprio contributo alla crescita e allo sviluppo del paese”. “Mio padre concepiva il consulente finanziario come medico del risparmio a misura della persona. Il modello di business fortemente innovativo ideato da Ennio Doris è ancora oggi una delle caratteristiche vincenti della banca”. LEGGI TUTTO

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    Stadio AS Roma: da amministrazione Capitolina nessun contributo finanziario

    (Teleborsa) – Non è previsto un contributo finanziario di Roma Capitale sull’intervento relativo alla realizzazione del nuovo stadio di calcio nella zona urbana di Pietralata proposto dal club sportivo AS Roma. È questo, nonostante sia un project financing che, da un punto di vista normativo, e` compatibile con la previsione di contributi pubblici fino ad un massimo del 49%. È quanto ha chiarito l’amministrazione Capitolina durante gli incontri nell’ambito del Dibattito Pubblico sul progetto. Il percorso avviato lo scorso 25 luglio dalla Giunta capitolina si è concluso oggi con l’approvazione della delibera contenente la relazione sugli esiti del dibattito pubblico per la realizzazione del nuovo stadio della Roma a Pietralata, presentata da Nomisma.Il prossimo step procedurale – spiega Nomisma in una nota – prevede la consegna da parte della A.S. Roma del progetto definitivo corredato di un piano economico-finanziario asseverato che dovrà essere approvato dall’Assemblea Capitolina. Nella stessa seduta verrà indicato il rappresentante del Sindaco alla conferenza dei servizi decisoria che sarà aperta dalla Regione Lazio.”Abbiamo dimostrato di fare i fatti, non le parole. A questo punto sta alla Roma che deve presentare un progetto. Noi quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto. E in tempi record. Quando la Roma presenterà un progetto esecutivo andremo a concludere l’iter. Ma è la dimostrazione che si fa sul serio” ha commentato l’assessore al Turismo e allo Sport di Roma Capitale, Alessandro Onorato. Uno degli aspetti caratterizzanti del Progetto Stadio oggetto del Dibattito Pubblico, specificato spesso sia dall’Amministrazione Comunale che dal Proponente, riguarda proprio la sua natura di project financing, attraverso la quale l’Amministrazione Comunale prevede di affidare la concessione di lungo termine dei terreni pubblici al Proponente che, inizialmente, – si legge nel dossier conclusivo del dibattito – si occupera` della costruzione dello Stadio e, successivamente, della sua gestione. È stato messo in luce durante le relazioni che l’aspetto dirimente e` la valutazione dell’equilibrio economico-finanziario del Progetto Stadio. Nel corso del Dibattito, alcuni partecipanti hanno sollevato dubbi riguardo l’idoneita` economico-finanziaria del Proponente e l’effettiva sostenibilita` dei costi di gestione della struttura. I cittadini, infatti, hanno piu` volte sottolineato come il Proponente abbia attualmente un patrimonio netto negativo di 340 milioni di euro e non abbia quindi i requisiti previsti dalla normativa per poter sviluppare il progetto. L’Amministrazione Comunale e il Proponente hanno piu` volte rammentato che l’attuale PEF (Piano Economico Finanziario) e` da considerarsi preliminare e che diventera` definitivo solamente in una fase successiva della progettazione. L’Amministrazione Comunale ha anche precisato che la fase di verifica dei requisiti del Proponente verra` espletata dopo la presentazione del progetto definitivo e prima della partecipazione alla gara, secondo quanto stabilito dalla Legge stadi. Un’altra questione emersa a piu` riprese riguarda la suddivisone degli oneri delle spese, in particolare gli impegni di investimento sia da parte dell’Amministrazione Comunale che del Proponente, sui quali i partecipanti hanno richiesto maggiori informazioni. Inoltre, altre inquietudini dei cittadini hanno riguardato la gestione delle opere pubbliche strumentali all’apertura dello Stadio che, come specificato nella delibera di dichiarazione di pubblico interesse, dovranno essere a carico del soggetto Proponente. E` stato inoltre sollevato il tema di prevedere e finanziare delle politiche attive di ticketing che promuovano comportamenti virtuosi rispetto all’ambiente e alla componente sociale da parte dei cittadini, come gia` citato anche nella sezione della sostenibilita` ambientale. Il Proponente ha affermato che in questa fase progettuale non si sono ancora definite delle vere e proprie politiche di ticketing, ma ha rassicurato piu` volte i cittadini sul fatto che si promuoveranno azioni tali da incentivare l’utilizzo dei trasporti pubblici, come accade in altri stadi europei. LEGGI TUTTO

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    Intelligenza artificiale, via libera Ue all’AI Act

    (Teleborsa) – “Gli ambasciatori del Coreper hanno confermato il testo di compromesso finale trovato sulla proposta relativa a norme armonizzate sull’intelligenza artificiale. L’AI Act rappresenta una pietra miliare, poiché segna le prime regole per l’Intelligenza artificiale nel mondo, con l’obiettivo di renderla sicura e rispettosa dei diritti fondamentali dell’Ue”. Con queste parole la presidenza semestrale di turno belga del Consiglio Ue, ha annunciato su X il via libera all”AI Act. Il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue (Coreper) ha, infatti, approvato all’unanimità, questo pomeriggio a Bruxelles, il nuovo sistema di regole dell’Ue sull’Intelligenza artificiale. Per l’approvazione finale dell’accordo – raggiunto dai negoziatori del Consiglio Ue, del Parlamento europeo e della Commissione l’8 dicembre scorso – mancano ora alcuni passaggi formali: a proposta dovrà ritornare il 13 febbraio all’esame della commissione competente dell’Europarlamento (la commissione Inta, Mercato interno e protezione dei consumatori), per poi essere votata dalla plenaria, probabilmente in aprile. Si arriverà così al passaggio finale, con l’adozione formale da parte del Consiglio Ue.La proposta di regolamento mira a garantire che i sistemi di IA immessi sul mercato europeo e utilizzati in Ue siano sicuri e rispettino i diritti fondamentali e i valori dell’Ue. La normativa, la prima in materia al mondo, prevede una serie di obblighi a fornitori e sviluppatori di sistemi di IA a seconda dei diversi livelli di rischio identificati. Il testo, inoltre, elenca una lista di pratiche vietate che include la raccolta non mirata di immagini del volto da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale; e i sistemi di categorizzazione biometrica che utilizzano caratteristiche sensibili, come le convinzioni politiche, religiose e la razza. Il regolamento prevede, inoltre, una serie di salvaguardie e ristrette eccezioni per l’uso di sistemi di identificazione biometrica (Rbi) in spazi accessibili al pubblico a fini di applicazione della legge, previa autorizzazione giudiziaria e per elenchi di reati rigorosamente definiti. L’Rbi “post-remoto” verrebbe utilizzato esclusivamente per la ricerca mirata di una persona condannata o sospettata di aver commesso un reato grave.Il testo include infine misure a sostegno dell’innovazione e delle Pmi e un regime di sanzioni, con multe che vanno da 35 milioni di euro o il 7% del fatturato globale a 7,5 milioni o l’1,5% del fatturato, a seconda della violazione e delle dimensioni dell’azienda.”L’approvazione all’unanimità dell’AI Act segna un momento storico per l’Unione Europea con il contributo determinante dell’Italia e del governo Meloni. Fin da quando l’Unione Europea ha iniziato a discutere di AI Act, l’Italia ha compreso l’importanza fondamentale di un quadro normativo chiaro e robusto per l’intelligenza artificiale – ha commentato il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti –. Il nostro obiettivo è stato garantire che tutte le applicazioni di IA, inclusi i modelli generativi all’avanguardia, operassero all’interno di un sistema di regole che fosse sia semplice che rigoroso, in grado di tutelare i diritti dei cittadini e promuovere l’innovazione responsabile”.L’approvazione unanime dell’AI Act da parte del Consiglio, in vista del voto finale dell’Europarlamento il 24 aprile, ha sottolineato Butti, “rappresenta una vittoria significativa per l’Italia e per l’Unione Europea. Questo regolamento – ha aggiunto il sottosegretario – non solo stabilisce standard elevati per lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale ma posiziona anche l’Ue come leader globale nella regolamentazione di questa tecnologia fondamentale. L’Italia ha giocato un ruolo cruciale in questo processo, dimostrando la sua leadership e il suo impegno verso un futuro digitale sicuro, etico e innovativo. Guardiamo ora al futuro, pronti a collaborare con gli altri Stati membri e le istituzioni europee per implementare efficacemente l’AI Act. L’Italia continuerà a essere in prima linea in questo importante dibattito, promuovendo un’IA che sia al servizio dell’uomo e rispettosa dei valori fondamentali su cui si fonda la nostra Unione”. LEGGI TUTTO