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    Ex Ilva, qualcosa si muove: nuovo tavolo entro il 7 novembre

    (Teleborsa) – Nuovo tavolo sull’ex Ilva entro il 7 novembre per il rilancio degli stabilimenti italiani; impegno del Governo a non chiudere alcun sito; coinvolgimento dei sindacati: è quanto emerso dall’incontro a Palazzo Chigi con i leader di Fim, Fiom e Uilm, Roberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella.Il leader della Fim, Roberto Benaglia, ha detto che “il Governo ci ha ascoltato e si è impegnato contro ogni ipotesi di chiusura degli stabilimenti o di amministrazione straordinaria. Vogliamo toccare con mano qual è lo stato della trattativa, il Governo ci ha assicurato che vuole dare un futuro all’azienda. Valorizziamo il confronto, però vogliamo risposte chiare e concrete”. Il numero uno della Fiom, Michele De Palma, ha spiegato che “oggi siamo in piazza non per un incontro politico o perché non sapevamo dove andare. In questo momento c’è una trattativa secretata con Arcelor Mittal. Il risultato raggiunto a Palazzo Chigi che ci saranno altri incontri. La vertenza non sarà messa nel cassetto dopo questa manifestazione. Anzi, diventa lo stato di agitazione permanente finché non raggiungeremo i risultati”. Il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, sottolinea che “il Governo considera Arcelor Mittal un imprenditore e non un interlocutore normale. Ma AM non ha prodotto alcun risultato in quattro anno né in termini occupazionali né produttivi e di risanamento ambientale. Questo era sufficiente per non andare avanti. Bisogna evitare di continuare a credere a questa impresa. Il Governo deve prendersi la governance, non c’è alternativa”. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di Cargo-Partner da parte di Nippon Express

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, l’acquisizione del controllo esclusivo dell’austriaca Cargo-Partner Group da parte della giapponese Nippon Express Holdings. L’operazione riguarda principalmente il settore delle spedizioni merci e dei servizi logistici.La Commissione ha concluso che l’operazione notificata non solleverebbe problemi sotto il profilo della concorrenza, data la limitata posizione combinata di mercato delle società derivante dall’operazione proposta. L’operazione notificata è stata esaminata secondo la procedura semplificata di esame della concentrazione. LEGGI TUTTO

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    ITHIC 2023, Lupoi (Speri): “Settore hospitality in forte crescita, Roma ritrova suo glamour”

    (Teleborsa) – “Negli ultimi anni stiamo assistendo a cambiamenti strutturali nel settore dell’ospitalità, accelerati dalla crescente attenzione a un’offerta più autentica, locale e sostenibile. I viaggiatori post-Covid, dagli ostelli al lusso, non cercano solo un luogo dove soggiornare, ma esperienze uniche e autentiche. Nei primi mesi del 2023, i pernottamenti di ‘non residenti’ nelle strutture ricettive ammontano a 12,7 milioni, il doppio di Spagna e Francia. Con 5 milioni di presenze nazionali l’Italia ha raggiunto i livelli pre-Covid. Roma, in particolare, sta ritrovando il suo glamour, diventando una delle destinazioni più affascianti nel mondo. Le presenze nella Capitale hanno visto un aumento rispettivamente del 176,46% e del 190,30% rispetto al 2021”. Così l’architetto Francesco Lupoi, partner di Speri, Studio di ingegneria e architettura, specializzato nella progettazione e costruzione, a margine dell’ITHIC 2023 (Italian hospitality investment conference), conferenza nazionale interamente dedicata a investimenti e real estate nel settore alberghiero, che quest’anno ha riunito a Roma esperti e professionisti del settore immobiliare, finanziario, alberghiero.Lupoi ha preso parte all’ITHIC con il team specializzato della LupoiDesignStudio ltd, società nata per sviluppare nuovi progetti nel settore del design di interni, con un focus sull’edilizia alberghiera e degli uffici, orientata all’innovazione dei materiali, alla ricerca di spazi umano-centrici e alla qualità estetica e ambientale di questi per i loro utilizzatori. All’ITHIC, LupoiDesignStudio ltd ha presentato, con il suo direttore creativo, Massimo Barbera, lo speech “New Standards, Profitable Concepts, Well-Designed Hotels”, per approfondire le nuove tendenze del settore dell’ospitalità e condividere idee innovative con i leader del settore.”A Roma – ha sottolineato Lupoi – la rinascita della dolce vita è evidente dalle molteplici ristrutturazioni nel centro storico, sull’iconica Via Veneto e dalle tante nuove aperture che vedranno nei prossimi anni una città totalmente trasformata. Questo fervore si riscontra in tutto il Paese, con un interesse sempre maggiore per i resort. Toscana, Sardegna e Puglia sono mete già tra le più richieste, alle quali se ne aggiungeranno presto molte altre, se sapremo investire sulle infrastrutture. L’interesse per la Sicilia è emblematico di come si potrebbe fare di più e meglio. Attualmente – ha sottolineato Lupoi – stiamo lavorando, citando unicamente i cantieri di Roma, all’hotel Alexandra, al Baccarat, al Four Seasons e TSH a San Lorenzo. Inoltre, collaboriamo con MTK per l’intervento di rigenerazione urbana alla stazione Tiburtina e Colliers per il progetto di trasformazione dell’ex sede centrale della Banca Nazionale del Lavoro a Via Veneto. ITHIC è quindi una straordinaria opportunità di apprendimento e networking, utile per continuare a contribuire alla trasformazione positiva del settore alberghiero nel nostro Paese”. LEGGI TUTTO

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    UE, Gentiloni: economia rallenta, usare bene fondi comuni

    (Teleborsa) – “Nei prossimi mesi sappiamo che dobbiamo fare i conti con un contesto di rallentamento economico, ma non di recessione, e sappiamo che in questo contesto di rallentamento utilizzare le risorse comuni è molto importante”. Lo ha detto il commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni, nel corso del suo intervento a una lezione sull’Europa all’Università Cattolica di Milano. “Questo è importante in tutti i paesi europei e in particolare in paesi come Italia e Spagna che hanno avuto un volume maggiore di contributo di fondi comuni e il successo dei piani nazionali determina l’esito positivo o negativo dell’operazione in Europa”.”Nelle regole noi siamo bravissimi, i migliori tecnocrati”, ha detto ancora Gentiloni. “Bisogna impegnarsi in politiche industriali comuni, che dopo il 2026 hanno bisogno di fondi comuni: se non siamo in gradi di finanziare con fondi comuni obiettivi comuni, e pensiamo di cavarcela solo con il modello regolatorio, rischiamo di restare indietro”.”In Ucraina e in Israele sembra avverarsi quella frase di Papa Francesco di una decina di anni fa, quando parlò di una possibile nuova guerra mondiale a pezzetti. Siamo dentro a un contesto che evoca quella preoccupazione”. “Siamo in settimane terribili, nelle quali in seguito all’attacco di terroristi di Hamas a Israele, è stato rievocato l’11 settembre”, ha sottolineato Gentiloni. “Penso che sia interessante partire da quell’11 settembre perché ha segnato uno squarcio: abbiamo vissuto dal crollo del muro di Berlino all’attentato delle Torri un secondo decennio di belle epoque. La prima sfociò con la prima guerra mondiale e può darsi che quel decennio sia l’anticipatore di una situazione gravissima come quella che stiamo attraversando”. “Quella belle epoque è finita, la storia si è presa la sua rivincita, adesso ci troviamo di fronte a una grandissima accelerazione della storia e l’Europa deve interrogarsi con questa accelerazione”, ha concluso.”L’Europa protagonista è una Europa che pensa un po’ più in verticale”, ha detto ancora Gentiloni nella sua lezione. “Noi abbiamo pensato molto in orizzontale, e io stesso lo trovavo giusto, nel senso che ci siamo preoccupati molto del sostengo all’Ucraina e della minaccia della Russia di Putin, però dobbiamo sapere che il nostro futuro si proietta su una dimensione che riguarda il Mediterraneo, i paesi del Golfo e l’Africa”. “Lì il ruolo geopolitico della Ue potrà essere fondamentale, lì si svolge la nostra competizione con la Cina, lì si gioca la partita in termini demografici e sociale. La vicinanza con l’Africa è una minaccia o una straordinaria risorsa? Io sono convinto che sia una straordinaria risorsa ma serve una Europa protagonista per poterla valorizzare”. LEGGI TUTTO

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    Al via sciopero proclamato dai sindacati di basi: disagi attesi per tutta la giornata

    (Teleborsa) – Al via lo sciopero generale dei settori pubblico e privato proclamato dai sindacati autonomi Adl, Cub, Sgb, Si Cobas, con l’adesione di Cub Trasporti, Usi Cit, Usi, Usi Educazione, Cub Sanità, Flai Trasporti e Servizi per chiedere il rinnovo dei contratti e l’aumento dei salari. Disagi attesi per gli italiani durante tutta la giornata. Già dalle 21.00 di ieri sera, giovedì 19 ottobre, è scattato lo sciopero per i treni e i mezzi pubblici di trasporto. A fermarsi sono i lavoratori di aerei, treni, bus, metro e tram, ma anche il settore scolastico e le autostrade. Previste come sempre alcune fasce di garanzia, che variano da regione a regione, ma che tendenzialmente permettono lo spostamento della prima mattinata (dalle 7.00 alle 9.00) e nel tardo pomeriggio (dalle 17.00 alle 21.00). Per quanto riguarda i treni, come fatto sapere da Fs, circolano regolarmente le Frecce e gli Intercity di Trenitalia. I treni regionali sono garantiti dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00. Sono possibili limitazioni o soppressioni fuori da queste fasce orarie. Lo sciopero interessa anche i treni di Italo Ntv. Per quel che riguarda il trasporto aereo, la compagnia aerea ITA Airways ha cancellato 20 voli nazionali. Negli aeroporti i voli garantiti sono quelli in partenza dalle ore 7.00 alle ore 10.0 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00. Per il resto sono già arrivate le prime cancellazioni, con la protesta che coinvolgerà il comparto dell’handling per il rinnovo del contratto, scaduto da sette anni, ha sottolineato Cub Trasporti. “Se applichiamo alle buste paga dei lavoratori il tasso di inflazione previsto dall’Istat si debbono rivalutare di 250 euro al mese – ha rivendicato la sigla sindacale, denunciando che Assohandler “si rifiuta di convocare i sindacati di base alle trattative nonostante la riuscita degli scioperi”. A Malpensa e Linate sono stati cancellati il 20% dei voli in partenza, dalle tabelle aeroportuali risultano infatti già “cancellati 46 voli in partenza”, ha affermato Cub.Sul fronte del trasporto locale, a Roma la protesta interessa le linee di Atac e Roma Tpl. Oggi il servizio è assicurato solo dall’inizio delle corse diurne fino alle 8.29 e poi dalle 17.01 alle 19.59. Sono possibili stop, invece, dalle 8.30 alle ore 17 e dalle 20 a fine servizio diurno. Sempre nella Capitale – hanno spiegato le sigle sindacali di base – oggi sono previsti dei presidi a livello territoriale: uno all’aeroporto di Fiumicino, dalle ore 10 presso il terminal 3, e un altro in Piazza del Campidoglio dalle 9,00 alle 13,00 per “reclamare un piano di assunzioni straordinario”.A Milano invece le metropolitane sono interessate dallo sciopero dopo le 18, mentre i mezzi di superficie sono garantiti fino alle 8.45 e dalle 15 alle 18, secondo quanto riferito dall’Azienda dei trasporti milanesi (Atm). LEGGI TUTTO

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    Istruzione, Valditara: “Lavoriamo per far avere anticipo su rinnovo contratto”

    (Teleborsa) – “Stiamo lavorando per far avere ai lavoratori della scuola, tra fine novembre e gli inizi di dicembre, un anticipo di risorse legate al rinnovo del contratto 2022/2024”. Lo ha ricordato il MInistro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Lo stesso impegno lo dedicheremo alla assegnazione delle importanti risorse destinate al rinnovo contrattuale dalla legge di bilancio”, ha aggiunto il Ministro, precisando che “a queste significative risorse si deve, poi, aggiungere il positivo impatto della riduzione del cuneo fiscale”. LEGGI TUTTO

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    Per fondo Superbonus altri 15 miliardi. Aumenta cedolare per gli affitti brevi

    (Teleborsa) – Altri 15 miliardi di euro andranno al fondo per il Superbonus, attingendo anche a risorse per la disabilità. Ma la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli ha spiegato all’ANSA che “non si tratta di un taglio” dei fondi per i disabili, ma di “risorse non utilizzate nel 2023 che erano nel capitolo per la legge delega sulla disabilità che non è stata attuata”. I 350 milioni “sono rimasti su quel capitolo e non possono essere toccati da nessuno” – ha aggiunto Locatelli – “il MEF li ha recuperati adesso e ce li restituirà nel 2025 quando la legge sarà attuata”. Le risorse aggiuntive per il 2023 serviranno a “consentire il perfezionamento delle regolazioni contabili del bilancio dello Stato delle agevolazioni per i bonus edilizi”. Lo prevede il dl Anticipi che accompagna la manovra, pubblicato in Gazzetta ufficiale, che contabilizza oneri per 27,98 miliardi nel 2023 così coperti: con lo scostamento votato dalla Camera, con il definanziamento di programmi ministeriali per 3,1 miliardi, con l’assegnazione a Cdp di titoli di Stato per il “Patrimonio Destinato” per 2,53 miliardi, con il versamento in entrata da Cdp per 2,53 miliardi e con la riduzione del fondo per la disabilità per 350 milioni.Fra le risorse utili a finanziare la manovra vi sarebbe anche un aumento della tassazione sulle case in affitto, con un ritocco all’insù della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21% al 26%. La norma non è ancora stata scritta nella sua versione definitiva, ma determinerà una riduzione delle entrate per milioni di famiglie che, soprattutto nelle città d’arte come Roma, Milano, Firenze, Venezia, Palermo, e nelle località balneari hanno messo in affitto le loro abitazioni per le vacanze. LEGGI TUTTO

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    PA, Zangrillo incontra i sindacati: “Anticipo contratti di 2 miliardi entro dicembre”

    (Teleborsa) – Con la legge di bilancio “il governo ha dato molta attenzione alle persone della pubblica amministrazione. Daremo anticipo di 2 miliardi entro il mese di dicembre. C’è lo sforzo di darlo prima della tredicesima per dare la possibilità di far capire lo sforzo che facciamo”. È quanto ha affermato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, in conferenza stampa al termine dell’incontro con i sindacati. L’anticipo – ha sottolineato Zangrillo – riguarderà il personale dello Stato e, se ci saranno ulteriori risorse, quello degli enti territoriali. “Stiamo predisponendo perché a gennaio si possa partire coi negoziati – ha aggiunto – a partire dai comparti sicurezza, sanità ed enti locali. Invertiamo l’ordine”. L’incontro con le confederazioni sindacali si è svolto a pochi giorni dall’approvazione del disegno di Legge di Bilancio, che stanzia importanti risorse per il pubblico impiego, ed è stato voluto dal ministro per “rafforzare la fondamentale collaborazione tra il Dipartimento della funzione pubblica e le organizzazioni sindacali, per – come ribadito dallo stesso Zangrillo – costruire un dialogo produttivo e indirizzare al meglio le politiche legate alla Pubblica amministrazione”. Nella Sala Tarantelli di Palazzo Vidoni erano presenti rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Cgs, Cida, Cisal, Codirp, Confdas, Confedir, Confsal, Cosmed, Cse, Usb. Nel corso del confronto, svoltosi “in un clima costruttivo e con uno scambio franco tra le parti”, sono stati affrontati i temi prioritari su cui si è concentrato il lavoro del ministro per la Pa e della Funzione pubblica dall’incontro con i sindacati dello scorso marzo, con un focus anche sulle misure in cantiere: dai rinnovi contrattuali, ai nuovi inserimenti nelle amministrazioni, dalle rinnovate procedure di reclutamento all’impegno per potenziare l’attrattività del lavoro pubblico soprattutto nei confronti delle giovani generazioni; dalla formazione per accrescere le competenze, ai sistemi di valutazione della performance che permettano di valorizzare il merito. Ricordata la forte accelerazione sul rinnovo dei contratti del triennio 2019-2021, rispetto al quale ad oggi rimane da chiudere il contratto dei dirigenti Istruzione e ricerca, su cui il Ministero dell’Istruzione sta lavorando all’atto di indirizzo, e si sta chiudendo la trattativa per il rinnovo dei dirigenti degli Enti locali, il ministro Zangrillo ha poi evidenziato lo stanziamento previsto in Manovra per i prossimi rinnovi, con “una decisione estremamente coraggiosa”, di circa 7,3 miliardi di euro, di cui 5 per i comparti delle funzioni centrali e scuola nonché per il comparto sicurezza-difesa, e 2,3 miliardi per la sanità ai quali si aggiungono 700 milioni per la detassazione degli straordinari e la riduzione delle liste di attesa. “Pur nella cautela sulla quantificazione di quanto queste cifre impatteranno in termini di incremento medio, possiamo dire che dovrebbe attestarsi –ha spiegato il ministro – intorno al 6% rispetto al poco meno del 4% della tornata contrattuale precedente”.Ricordata anche l’approvazione, con il decreto-legge appena pubblicato in Gazzetta, di un “anticipo” di 2 miliardi a quest’anno rispetto al 2024 per portare nelle buste paga entro dicembre una somma che prende come riferimento l’indennità di vacanza contrattuale, moltiplicandone il relativo importo annuale per un coefficiente pari a 6,7, che dovrebbe quantificarsi intorno a una media di 900 euro, da trasferire distintamente dalla tredicesima mensilità. L’impegno, è stato spiegato nel corso dell’incontro, è quello di dare avvio alla nuova tornata contrattuale, per la quale è in via di definizione l’atto di indirizzo, già a partire da gennaio e cercando di dare precedenza al comparto sicurezza e difesa, alla sanità e agli Enti territoriali. Sulla questione del finanziamento degli Enti di ricerca non vigilati per il contratto 2019-2021, già oggetto del confronto di marzo, è stata evidenziata la previsione delle risorse necessarie per equilibrare il precedente stanziamento degli Enti vigilati (tra i 30 e i 40 milioni di euro). Nel corso dell’incontro è stato ribadito l’impegno ad assumere anche nel 2024, come nell’anno in corso, 170mila persone. “Direi che è un obiettivo straordinario e siamo sulla buona strada – ha specificato il ministro – considerato che a fine settembre abbiamo immesso nelle nostre amministrazioni circa 145mila persone, tra turn over e nuove unità”. Specifica attenzione, nel corso dell’incontro, è stata dedicata al tema del merito, rispetto al quale, ha sottolineato Zangrillo, “stiamo lavorando per mettere a terra sistemi di misurazione e di valutazione della performance ai quali agganciare le progressioni di carriera, e quindi la valorizzazione anche economica del personale pubblico. Misurazione che non può prescindere dalla definizione di strumenti e indici adeguati concepiti non in termini punitivi ma in termini puramente ricognitivi”, sia sul piano individuale sia su quello organizzativo. Annunciato, infine, l’avvio dei lavori nelle prossime settimane dell’Osservatorio nazionale del lavoro pubblico, recentemente istituito presso il Dipartimento della funzione pubblica. “Abbiamo apprezzato la volontà del Governo, espressa dal ministro Zangrillo di aprire un confronto di contenuto, a partire dalle proposte intorno alle quali il sindacato confederale ha costruito le sue piattaforme contrattuali – ha sottolineato il leader della Cisl-Fp, Maurizio Petriccioli, al termine dell’incontro tenutosi a Palazzo Vidoni –. Nel merito sono previsti in legge di bilancio 5 miliardi per la contrattazione nella P.A., parte dei quali saranno erogati con un apposito decreto che abbiamo chiesto sia indirizzato a rafforzare le buste paga già dalla mensilità di novembre. È una prima e importante risoluzione, concertata con il sindacato, che aiuta le famiglie a prendere fiato dopo la crisi inflattiva che ha colpito duramente in questi anni. Una misura che verrà ulteriormente rinforzata dal taglio del cuneo fiscale previsto per tutto il 2024 e dall’accorpamento delle prime due aliquote irpef al 23%. Apprendiamo inoltre della volontà di investire ulteriori 3 miliardi, trasferendo risorse alle Regioni, per i rinnovi contrattuali della sanità pubblica e di porre ulteriori 700 milioni sulla defiscalizzazione dei premi di risultato per abbattere le liste d’attesa e migliorare i servizi pubblici al cittadino – ha aggiunto – una proposta avanzata dalla Cisl-Fp da diversi anni e che oggi vede un primo avvio, sebbene in fase sperimentale. Attendiamo ora l’emanazione degli atti d’indirizzo di ogni comparto per aprire, in sede Aran, un cantiere tra sindacati e governo e per avviare rapidamente la trattativa per i contratti pubblici – ha concluso – chiediamo infine che sia parallelamente aperto il confronto sul tema degli accreditamenti con l’obiettivo di risolvere le gravi vertenze aperte nei settori dell’assistenza sanitaria privata, un tema da affrontare di concerto con la Conferenza delle Regioni. Restano numerosi i nodi da sciogliere ma proseguendo nel dialogo sociale con il governo possiamo trovare insieme le risposte che servono ai lavoratori e alle lavoratrici”. “Il ministro Zangrillo conferma l’insufficienza delle risorse necessarie per il rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici. Gli stanziamenti complessivi, infatti, sono lontanissimi dal coprire la perdita del potere d’acquisto di questi anni – affermano il segretario confederale della Cgil, Francesca Re David, e i segretari generali di Fp-Cgil e Flc-Cgil, Serena Sorrentino e Gianna Fracassi –. Per le tre dirigenti sindacali “ad aggravare la situazione arriva la scelta unilaterale di un anticipo che spacca in due il mondo del lavoro pubblico tra chi lo percepirà e chi no e che rappresenta un’evidente violazione dell’autonomia negoziale delle parti. Sui salari – proseguono Re David, Sorrentino e Fracassi – il Governo ha compiuto scelte unilaterali, che per quanto comportino risorse superiori agli stanziamenti rispetto ai ccnl 19/21, contratti che recuperavano l’inflazione, questa volta rimangono molto al di sotto sia dell’Ipca (l’indice dei prezzi al consumo) che dell’inflazione reale, falsando di fatto la capacità di recuperare il potere d’acquisto dei salari. Non ci sono – avvertono – stanziamenti ulteriori per completare la riforma degli ordinamenti e non c’è lo sblocco del salario accessorio, limitando, ancora una volta, la leva della crescita del salario e della produttività. Siamo contrari agli anticipi senza contrattazione anche perché creano disparità di trattamento, andranno infatti con certezza ai tempi indeterminati dello Stato e della sanità, ma non per enti locali e universita` e ricerca che dovranno trovare risorse nel prossimo mese nei loro bilanci mettendo a rischio il principio secondo il quale tutti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni maturino lo stesso diritto. Sulle assunzioni il ministro ha chiarito che siamo ad un tasso di sostituzione che compensa il turn over, e non per tutte le amministrazioni – aggiungono – per questo abbiamo ribadito la necessità di un piano straordinario dell’occupazione che assuma personale in tutte le amministrazioni, dia risposta ai precari con le stabilizzazioni a partire da scuola e sanità e scorra le graduatorie degli idonei dando immediata risposta al fabbisogno assunzionale delle amministrazioni. Inoltre – proseguono Re David, Sorrentino e Fracassi – il ministro ha annunciato l’istituzione di un osservatorio sul lavoro pubblico. C’è poco da osservare in uno scenario recessivo e non proattivo, quale è quello creato da disinvestimento, mancate assunzioni, decontrattualizzazione operati dal Governo. Uno scenario per noi inaccettabile.,Non solo vanno trovate ulteriori risorse, ma va ripristinata la piena contrattazione anche sulle materie che il ministro ha annunciato saranno invece oggetto, ancora una volta, di scelte unilaterali, a partire da formazione e merito”. LEGGI TUTTO