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    Germania, GFK: migliora fiducia consumatori ma slancio è debole

    (Teleborsa) – La fiducia dei consumatori in Germania ha dipinto un quadro contrastante ad aprile. Mentre le aspettative di reddito hanno continuato la loro ripresa, la propensione all’acquisto ha mostrato pochi cambiamenti. Al contrario, le aspettative economiche devono accettare una piccola battuta d’arresto dopo essere aumentate quattro volte di seguito.L’indice GFK, in base al sondaggio condotto questo mese, evidenzia per aprile un valore di -29,5 punti, rispetto al -30,6 di marzo (dato rivisto da un preliminare di -30,5). La lettura è sostanzialmente in linea con le attese degli analisti, che erano per un miglioramento del sentiment a -29,2 punti.Peggiorano, invece, le aspettative sulla situazione economica, con l’indicatore che perde 2,3 punti e si porta a quota 3,7. Aumenta di poco l’indicatore sulla propensione all’acquisto che sale di 0,3 punti e si attesta a -17. Quello sulle aspettative dei redditi è salito di 3 punti a quota -24,3.”Dalla fiducia dei consumatori in Germania emerge un quadro contrastante” – spiega l’istituto GFK in una nota – “mentre le aspettative di reddito hanno continuato la loro ripresa, la propensione all’acquisto ha mostrato pochi cambiamenti. Al contrario, le aspettative economiche mostrano una piccola battuta d’arresto dopo essere aumentate quattro volte di seguito”. LEGGI TUTTO

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    ASPI, utile 2022 sale a 1,13 miliardi di euro. Traffico vicino a pre-pandemia

    (Teleborsa) – Autostrade per l’Italia (ASPI) ha chiuso il 2022 con ricavi operativi pari a 4.175 milioni di euro, in aumento di 303 milioni di euro rispetto al 2021, grazie anche alla ripresa del traffico sulla rete. L’EBITDA è stato pari a 2.459 milioni di euro, in crescita di 334 milioni di euro sul 2021, mentre l’utile dell’esercizio di pertinenza del gruppo si assesta a 1.130 milioni di euro, con un incremento di 407 milioni di euro rispetto al 2021.Nel 2022 il traffico sulla rete del gruppo è cresciuto complessivamente del 9,3% rispetto al 2021, anno che tuttavia risentiva degli effetti delle limitazioni agli spostamenti disposte dalle autorità governative, ed è ancora del 2% inferiore rispetto all’ultimo esercizio pre-pandemia del 2019).Dall’inizio dell’anno al 26 marzo del 2023 il traffico sulla rete di Autostrade per l’Italia registra una crescita del 7,7% rispetto all’omologo periodo del 2022 (-0,3% vs 2019). ASPI stima che il traffico possa registrare un incremento contenuto nell’intero anno, rispetto al 2022, e, nel complesso, sostanzialmente in linea rispetto ai livelli del 2019.Al 31 dicembre 2022 l’Indebitamento finanziario netto risulta pari a 8.117 milioni di euro, in diminuzione di 129 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2021 (8.246 milioni di euro).Il CdA ha convocato l’assemblea in data 20 aprile 2023, proponendo di destinare il risultato dell’esercizio 2022 a: distribuzione di utili per complessivi 924 milioni di euro, composti da circa 824 milioni di euro relativi agli utili della concessionaria Autostrade per l’Italia, pari a un payout di circa il 75% sull’utile derivante dalla gestione caratteristica, e circa 100 milioni di euro relativi principalmente alla quota di utile derivante dall’incasso del dividendo straordinario distribuito a dicembre 2022 da Autostrade Meridionali oltre che ai dividendi ricevuti dalle altre società partecipate; utili portati a nuovo per la rimanente porzione pari a 274 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Open Fiber, Marinali rimette mandato dopo indicazione Cda Acea

    (Teleborsa) – Barbara Marinali ha deciso di fare un passo indietro in Open Fiber e lasciare il suo ruolo di presidente. La manager è stata indicata dal socio di maggioranza di Acea nella lista per il rinnovo del cda al primo posto, lasciando immaginare una sua nomina a presidente in occasione della prossima assemblea.”A seguito della pubblicazione in data odierna delle liste dei candidati per il cda di ACEA, Barbara Marinali, indicata dal Comune di Roma per il ruolo di presidente, – fa sapere Open Fiber in una nota – ha messo a disposizione degli azionisti di Open Fiber il proprio mandato di presidente della Società. Ciò in ragione degli accresciuti impegni che conseguiranno dall’incarico nella società quotata controllata dal Campidoglio e dell’impossibilità di poter garantire la necessaria dedizione all’importante progetto di digitalizzazione del Paese che Open Fiber sta realizzando. Per assicurare un ordinato passaggio di consegne, le dimissioni da tutte le cariche ricoperte decorreranno dal momento in cui sarà nominato un nuovo componente del Cda di Open Fiber”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo FS, Polo Logistica sperimenta servizio intermodale internazionale

    (Teleborsa) – Germania, Romania, Italia e Austria, sono i 4 paesi che da metà marzo un nuovo traffico intermodale via treno unisce con una linea di servizi ferroviari triangolare per intercettare le esigenze di alcuni grandi clienti italiani e romeni. Lo realizza il Polo Logistica (Gruppo FS Italiane), con la sua partecipata TX Logistik AG, specializzata nei traffici intermodali in Europa. L’offerta della società ferroviaria tedesca, con sede a Trosidorf, al momento collega i 4 Paesi con un treno alla settimana ma dovrebbe raddoppiare a partire dal 18 aprile. Rispetto ai normali viaggi di andata e ritorno con collegamenti tra due destinazioni, il concetto triangolare creato dal Gruppo FS con TX Logistik, progettato per due grandi aziende di spedizione rumene e un vettore italiano, ha notevoli vantaggi per rendere il trasporto delle merci su ferrovia e aumentare lo shift modale verso questa forma di mobilità più sostenibile. Con questo nuovo servizio i clienti possono far ricorso al trasporto efficiente via treno, nonostante i diversi flussi di merci a seconda dei paesi attraversati. Sebbene tutte le regioni abbiano elevati volumi di merci, infatti, non sempre i volumi sono sufficienti per caricare i treni per un viaggio di andata e ritorno, come invece avviene con questo servizio che collega le esigenze di vari clienti.Il punto di partenza e di arrivo del collegamento triangolare è lo scalo ferroviario di Arad a Curtici. Da lì il treno, che è anche il primo collegamento intermodale tra la Romania e l’Italia, si dirige prima verso il terminal Quadrante Europa di Verona con una sosta al terminal TSSU di Hall/Tirolo, dove vengono trasferiti i vagoni con i rimorchi per l’Austria. Da Verona, il viaggio prosegue – sempre con scalo a Hall – fino a Duisburg. Qui TX Logistik, in qualità di uno dei tre proprietari, gestisce il terminal di destinazione presso l’area logistica Logport III. Il percorso da Duisburg a Curtici segna quindi la fine del traffico triangolare.Un collegamento lungo quasi 4mila chilometri, che vede anche nella trazione una partnership tra due operatori: TX Logistik e la compagnia ferroviaria ungherese Gysev a cui è affidata la trazione del treno intermodale in Ungheria e nel tratto rumeno.Il Gruppo FS sta valutando la possibilità di adottare il concetto di triangolazione su altre tratte idonee in Europa. LEGGI TUTTO

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    Pagamenti cashless: nel 2022 cala lo scontrino medio: 40,4 euro, -8%

    (Teleborsa) – Nel 2022 i pagamenti senza contanti crescono in quasi tutta l’Italia, come dimostrano i valori medi sempre più bassi delle transazioni digitali nelle province del Nord, del Centro e del Mezzogiorno. Rispetto al 2021 infatti, lo scontrino medio cashless a livello nazionale è diminuito dell’8%, attestandosi sulla cifra di 40,4 euro: Cagliari è la provincia con lo scontrino medio più basso, pari a 33,5 euro, seguita da Bologna (35 euro) e Caltanissetta (35,1 euro). In fondo alla classifica si posizionano Savona (77,8 euro), Siena (55,7 euro) e Grosseto (51,3 euro), che sono le province con il ticket medio cashless più elevato. I settori in cui gli scontrini digitali sono più bassi sono bar e club (14,9 euro), tabaccherie (21,4 euro) e fast food (22 euro), a indicare un maggiore utilizzo di pagamenti digitali anche per spese minori e in esercizi tradizionalmente associati ai contanti. Sono alcuni dei risultati dell’Osservatorio Scontrini Cashless 2023 di SumUp che ha analizzato i valori degli scontrini medi cashless degli ultimi due anni nelle diverse province italiane.”Dall’analisi degli scontrini nelle diverse aree del paese, emerge che l’evoluzione dei pagamenti senza contanti riguarda quasi tutte le province, pur con velocità diverse – afferma Umberto Zola, Growth marketing lead di SumUp –. La diminuzione dello scontrino medio è uno degli indicatori che meglio rappresenta la crescita del cashless in Italia, perché dimostra che, da un lato, i consumatori sono sempre più abituati a utilizzare metodi di pagamento alternativi al contante anche per piccoli importi e che, dall’altro, gli esercenti sono sempre più disposti a introdurre strumenti digitali per semplificare e velocizzare le operazioni di cassa”. Per trovare gli scontrini medi cashless più bassi – dopo Cagliari, Bologna e Caltanissetta, che occupano il podio della classifica – bisogna recarsi a Lodi (35,9 euro), Livorno (35,8), Taranto (36), Palermo (36), Catania (36,2), Oristano (36,2) e nella provincia di Barletta-Andria-Trani (36,5). Una Top Ten che premia dunque in maggioranza i territori del Sud e Isole, con sole tre province del Centro-Nord del paese. Al di fuori delle prime dieci, le province del Nord con il ticket medio più ridotto sono Genova, in dodicesima posizione con 36,6 euro, Torino, tredicesima con 36,7 euro, e Ferrara, quindicesima con 37,4 euro. La prima città del Centro Italia, dopo Livorno, si trova solo alla 39esima posizione, dove si colloca Frosinone (39,6 euro), seguita da Viterbo (40,5 euro) e Latina (40,7 euro ), rispettivamente al 50esimo e 51esimo posto. L’Osservatorio Scontrini Cashless di SumUp ha analizzato anche le province dove il calo del ticket medio digitale è stato più evidente. A guidare questa classifica è Trieste, con una flessione del 28,8% rispetto al 2021, seguita da Parma, con una diminuzione del 22,5%, e Ancona, dove lo scontrino è sceso del 19,5%. Dall’altro lato della classifica, Enna (+5,8%), Napoli (+3,8%) e Vibo Valentia (+1,5%) sono le uniche province in cui la transazione media cashless è aumentata.Nel 2022 gli esercizi commerciali con gli scontrini medi cashless più bassi sono stati bar e club (14,9 euro), seguiti da tabaccherie (21,4 euro) e fast food (22 euro). Dentisti (198,6 euro), Hotel e strutture ricettive (164,6 euro) e servizi di consulenza (134,1 euro), invece, sono i settori che registrano i valori più elevati. Nel confronto con il 2021, i fotografi sono gli esercenti che segnalano il calo più significativo dello scontrino medio cashless (-44%), seguiti dalle librerie (-23,9%) e dalle tabaccherie (-23,2%). La cosmesi è il settore più in controtendenza, con una crescita del ticket digitale del +79,2%, seguita dalle gioiellerie (+36,9%) e dai pet shops (+27,8%). LEGGI TUTTO

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    Decreto bollette, bozza di 22 articoli al vaglio del Cdm

    (Teleborsa) – Dall’Iva ridotta sul gas al rinnovo del bonus sociale, ma anche norme sulla sanità, con il payback e con misure per il contrasto alla violenza contro medici e infermieri, e sul fisco con la modifica dei termini per le definizione agevolata delle controversie tributarie. Sono alcune delle misure contenute nei 22 articoli della bozza del nuovo decreto bollette all’esame oggi pomeriggio in Consiglio dei ministri. Fra i provvedimenti all’ordine del giorno del Cdm anche il disegno di legge annuale per la concorrenza, quello per il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici, e il decreto legislativo sul Codice degli appalti, per cui è atteso l’esame definitivo.Nella bozza del decreto in corso d’esame è confermato anche per il secondo trimestre il taglio dell’Iva sul gas al 5% mentre viene rafforzato fino a giugno il bonus sociale riconosciuto nelle bollette di elettricità e gas “ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute”. Il bonus sociale che sarà rideterminato dall’Arera è riservato a nuclei familiari con un indicatore Isee valido nel corso dell’anno 2023 fino a 15mila euro. Viene prorogato per il secondo trimestre anche il credito d’imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. La norma prevede la riduzione del contributo per i consumi di gas fino a 5mila metri cubi che viene riconosciuto “limitatamente al mese di aprile 2023, in misura pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente”. Viene confermato l’azzeramento degli oneri generali di sistema per il secondo trimestre 2023 per il gas mentre nella bozza lo stesso non risulta prorogato per l’elettricità. Previsto un contributo per le spese sostenute tra ottobre e dicembre 2023 per il riscaldamento nel caso in cui i prezzi del gas all’ingrosso superino una certa soglia. Il bonus è riservato “ai clienti domestici residenti diversi da quelli titolari di bonus sociale” e sarà “differenziato in base alle zone climatiche”. Nel anche la possibilità di adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento. Gli avvisi di accertamento, di rettifica e di liquidazione e gli atti di recupero non impugnati e ancora impugnabili al primo gennaio, divenuti definitivi per mancata impugnazione tra il 2 gennaio ed il 15 febbraio, sono definibili entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Sono definibili anche le controversie pendenti al 31 gennaio 2023 davanti alle corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado con oggetto atti impositivi, in cui è parte l’Agenzia delle entrate.Sul fronte delle disposizioni in materia di salute la bozza prevede che le aziende e gli enti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), per fronteggiare lo stato di grave carenza di organico del personale sanitario, possono affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici “solo in caso di necessità e urgenza, in un’unica occasione e senza possibilità di proroga, a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio o di assumere gli idonei”. Tali servizi, si precisa nel dl, possono essere affidati esclusivamente nei reparti di emergenza-urgenza ospedalieri (area critica), per un periodo non superiore a dodici mesi, ad operatori economici che si avvalgono di personale medico ed infermieristico in possesso dei requisiti di professionalità previsti. Saranno elaborate linee guida sui prezzi di riferimento e gli standard di qualità dei servizi medici ed infermieristici in oggetto. Si prevede inoltre che il personale sanitario che interrompe volontariamente il rapporto di lavoro dipendente con una struttura sanitaria pubblica per prestare la propria attività presso un operatore economico privato che fornisce servizi in regime di esternalizzazione, non può chiedere successivamente la ricostituzione del rapporto di lavoro con il Ssn. Le aziende ed enti, al fine di reinternalizzare i servizi appaltati, possono inoltre avviare le procedure selettive per il reclutamento del personale da impiegare per l’assolvimento delle funzioni precedentemente esternalizzate, “prevedendo la valorizzazione, anche attraverso una riserva di posti non superiore al 50% di quelli disponibili, del personale impiegato in mansioni sanitarie e socio-sanitarie corrispondenti nelle attività dei servizi esternalizzati che abbia garantito assistenza ai pazienti per almeno sei mesi di servizio”. Non possono partecipare alle procedure selettive coloro che in precedenza, in costanza di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato con il Ssn, si siano dimessi dalle dipendenze dello stesso. È istituito, inoltre, un contributo statale per il ripiano del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici. Il fondo, secondo quanto reso noto da Confindustria Dispositivi medici, ammonta a 1,1 miliardi di euro per l’anno 2023. A ciascuna regione e provincia autonoma è assegnata una quota del fondo. Per le aziende fornitrici di dispositivi medici che non rinunciano al contenzioso attivato, tuttavia, resta fermo l’obbligo del versamento della quota integrale a loro carico. LEGGI TUTTO

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    SACE, Benedetti: “India tra le economie con maggiore potenziale per il Made in Italy”

    (Teleborsa) – “Vecchie e nuove tensioni geopolitiche a livello globale, la rapida adozione dell’e-commerce, la pandemia e il conflitto Russia-Ucraina hanno portato tutte le imprese a dover rivedere le proprie strategie di fornitura in un’ottica di diversificazione dell’offerta, e l’India rappresenta una tra le economie con maggiore potenziale”. È quanto ha dichiarato oggi Marina Benedetti, senior economist di SACE, in occasione del focus “Imprese e mercati: opportunità e sfide per il Made in Italy” organizzato in collaborazione tra SACE, Assolombarda e ISPI, presso la sede di Milano di Assolombarda.”Nuova Delhi – ha proseguito Benedetti – rappresenta oggi la quinta economia mondiale con un valore di 3,5 trilioni di dollari secondo i dati del PIL del 2022, che rappresenta ben il 3,4% del PIL globale, superando il Regno Unito. I rapporti commerciali tra l’Italia e l’India, 29esimo mercato di destinazione per il nostro Made in Italy nel 2022, si stanno consolidando sempre più e a confermarlo sono anche i risultati del nostro studio contenuto nella Mappa dei Rischi e delle Opportunità. L’export italiano nel 2022 ammonta a 4,8 miliardi di euro, in crescita del 24,2%, più della media del nostro export globale, mentre le importazioni hanno raggiunto i 10 miliardi di euro, con una crescita superiore al 50% in particolare nel settore metallurgico, chimico, estrattivo e tessile. La domanda maggiore di merci italiane è nel settore della meccanica strumentale, mentre la chimica ha registrato una crescita di quasi il 20% raggiungendo i 700 milioni di euro. Complessivamente, nel 2022, tutti i settori hanno registrato una crescita a doppia cifra, superando anche i valori pre-pandemia”. LEGGI TUTTO