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    Gas, indice IGI in rialzo a 34,06 euro/Mwh

    (Teleborsa) – Il valore dell’indice IGI (Italian Gas Index) per l’8 ottobre è pari a 34,06 euro/MWh, in rialzo rispetto al 7 ottobre attestatosi 33,13 euro/MWh.L’indice, calcolato giornalmente dal Gestore dei Mercati Energetici – GME, fornisce uno strumento di interpretazione e valutazione delle dinamiche osservate sui mercati del gas in Italia e si propone come un riferimento trasparente e replicabile dagli operatori, per operazioni di hedging e/o per contratti di fornitura. LEGGI TUTTO

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    Reti elettriche, grande disparità nella necessità di investimenti tra Nord e Sud Europa

    (Teleborsa) – Germania, Paesi Bassi e Belgio necessitano di investimenti molto più ingenti per modernizzare le proprie reti di trasmissione elettrica entro il 2034 rispetto ai paesi dell’Europa meridionale, con la necessità di assicurarsi oltre 200 miliardi di euro di finanziamenti, secondo un report di Scope Ratings.”L’entità della disparità tra le regioni è evidente”, spiega l’analista Mikel Zabala. L’agenzia d rating stima che per ogni euro di grid assets esistenti, Italia e Spagna investiranno la stessa cifra in nuove infrastrutture di trasmissione elettrica per far fronte alla crescita della domanda e migliorare la resilienza con l’aumento delle energie rinnovabili. Al contrario, Germania e Paesi Bassi spenderanno una cifra notevolmente superiore, circa 4-4,5 euro per ogni euro di risorse esistenti. Nel caso del Belgio, si tratta di circa 2,7 euro.La sfida degli investimenti in questi paesi deriva dalla necessità di integrare l’eolico offshore, supportare una flotta di generazione più decentralizzata nell’entroterra e gestire significativi flussi di elettricità transfrontalieri, tutti aspetti meno rilevanti in Italia e Spagna.I gestori dei sistemi di trasmissione (TSO) tedeschi si trovano ad affrontare un deficit di finanziamento di circa 30 miliardi di euro su un fabbisogno di investimenti totale di 125 miliardi di euro entro il 2029, sebbene nuovi incentivi normativi dovrebbero consentire di colmare tale deficit. Il TSO belga ha prefinanziato parzialmente il suo fabbisogno di cassa di 7,5 miliardi di euro entro il 2028. Il governo olandese ha adottato la decisione decisiva di fornire garanzie a copertura totale del fabbisogno di investimenti di 90 miliardi di euro del suo TSO nazionale fino al 2034.”Per i consumatori, questi investimenti potrebbero aumentare le bollette elettriche di circa il 20% nel prossimo decennio, ma i potenziali risparmi sui costi di generazione e sui servizi accessori potrebbero ridurre l’impatto netto sulla bolletta complessiva a lungo termine”, si legge nel rapporto. LEGGI TUTTO

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    Orsted, collocate tutte le azioni dell’AuCap. CEO: molto soddisfatto del forte sostegno

    (Teleborsa) – Orsted, colosso danese delle energie rinnovabili, ha reso noto che l’emissione di diritti di nuove azioni si è chiuso con un rapporto di sottoscrizione di 15:7 e un prezzo di sottoscrizione di 66,60 DKK per nuova azione.Un totale di 894.298.680 nuove azioni (equivalenti a circa il 99,3%) sono state sottoscritte dagli azionisti esistenti tramite l’esercizio dei diritti di opzione loro assegnati o da altri investitori tramite l’esercizio dei diritti di opzione acquisiti, di cui 451.522.164 nuove azioni (equivalenti a circa il 50,1%) sono state sottoscritte dallo Stato danese in conformità al suo impegno. La domanda per le azioni rimanenti è stata “straordinariamente elevata”, si legge in una nota, e ha superato il numero di nuove azioni non sottoscritte tramite l’esercizio dei diritti di opzione. Su questa base e per venire incontro all’ampia e diversificata base azionaria, il board ha deliberato di allocare le azioni rimanenti come segue: tutti gli ordini per le azioni rimanenti fino a 22.446 nuove azioni riceveranno l’assegnazione completa. Gli ordini per le azioni rimanenti superiori a 22.446 nuove azioni riceveranno un’assegnazione di 22.446 nuove azioni. A seguito della domanda di azioni rimanenti, il consorzio bancario non sottoscriverà nuove azioni in base al proprio impegno di sottoscrizione.”Sono molto soddisfatto del forte sostegno che abbiamo ricevuto per la nostra emissione di diritti da parte di piccoli e grandi investitori danesi e stranieri, incluso il nostro azionista di maggioranza, lo Stato danese – ha detto il CEO Rasmus Errboe – L’emissione di diritti rafforza la base finanziaria di Orsted, consentendoci di concentrarci sulla realizzazione dei nostri sei parchi eolici offshore in costruzione, di continuare a gestire l’incertezza normativa negli Stati Uniti e di consolidare la nostra posizione di leader di mercato nell’eolico offshore”.”Continueremo a lavorare sodo per attuare la nostra strategia e raggiungere risultati trimestre dopo trimestre – ha aggiunto – Sarà un percorso lungo e impegnativo e nei prossimi anni ci aspetta molto lavoro per garantire il progresso dei nostri progetti in costruzione, migliorare la nostra competitività e concentrare l’attività sull’eolico offshore, soprattutto in Europa”. LEGGI TUTTO

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    Borsa elettrica, prezzo medio acquisto scende a 101,99 euro/MWh

    (Teleborsa) – Nella settimana dal 29 settembre al 5 ottobre 2025 il prezzo medio dell’energia elettrica è stato di 101,99 euro/MWh, in calo del 6,1% rispetto alla settimana precedente. Lo comunica il Gestore dei Mercati Energetici (GME), che gestisce la borsa elettrica.I volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del GME sono risultati pari a circa 4,48 milioni di MWh (+1,5%), con la liquidità all’83,8%.I prezzi medi di vendita si sono attestati tra 95,63 euro/MWh della Sardegna e 103,31 euro/MWh del Centro Nord. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, OPEC+ incrementa produzione di 137mila barili a novembre

    (Teleborsa) – Nella riunione online di domenica, gli otto paesi OPEC+ hanno deciso di aumentare le loro quote di produzione di 137.000 barili al giorno a novembre. Si tratta di un aumento inferiore rispetto alle aspettative di molti analisti, mentre il cartello cerca di evitare di esercitare pressioni sui prezzi a causa della domanda debole.”Alla luce delle stabili prospettive economiche globali e degli attuali solidi fondamentali del mercato, come riflesso delle basse scorte di petrolio, gli otto paesi partecipanti hanno deciso di attuare un aggiustamento della produzione di 137.000 barili al giorno rispetto agli ulteriori aggiustamenti volontari di 1,65 milioni di barili al giorno” rispetto ai livelli di ottobre. Lo si legge in una nota dell’organizzazione dei maggiori produttori di petrolio.Tale aumento segue quello di pari entità deciso nella precedente riunione del 7 settembre.L’OPEC+ si riunirà di nuovo il 2 novembre. LEGGI TUTTO

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    BEI e CaixaBank insieme per sostenere capacità produttiva di Navantia Seanergies

    (Teleborsa) – La Banca europea per gli investimenti (BEI) e CaixaBank hanno firmato un accordo di controgaranzia di 50 milioni di euro, che CaixaBank utilizzerà per creare un portafoglio di garanzie bancarie nell’ambito di un green trade finance facility di almeno 100 milioni a sostegno delle capacità produttive della divisione energie rinnovabili di Navantia, Navantia Seanergies. Navantia vanta una vasta esperienza nel settore dell’energia eolica offshore, grazie alla costruzione di sottostazioni e fondazioni fisse e galleggianti, come jacket e monopali. L’accordo consentirà a Navantia Seanergies di ricevere pagamenti anticipati e di fornire garanzie di performance per l’avvio di nuovi progetti eolici offshore. Consentirà inoltre all’azienda di pagare anticipatamente i propri fornitori per la fornitura dei relativi sottocomponenti, supportando l’intera filiera eolica. La produzione dei componenti per l’energia eolica offshore avverrà presso gli stabilimenti di Navantia Seanergies di Fene (Galizia) e Puerto Real (Andalusia), tutte regioni con un reddito pro capite inferiore alla media UE. L’accordo sostiene l’azione per il clima e contribuisce alla coesione economica, sociale e territoriale nell’Unione Europea, due delle otto priorità strategiche del Gruppo BEI stabilite nella Roadmap strategica del Gruppo per il periodo 2024-2027. Per CaixaBank, si tratta del primo strumento di finanziamento commerciale verde con copertura BEI, che contribuisce agli sforzi della banca per promuovere il finanziamento del commercio internazionale di tecnologie e materiali verdi nell’ambito del Piano d’azione europeo per l’energia eolica, ed è in linea con il Piano di sostenibilità 2025-2027 della banca, uno dei pilastri del Piano strategico del Gruppo.L’operazione fa parte del pacchetto eolico da 5 miliardi di euro della BEI lanciato nel 2023, un pacchetto dedicato di controgaranzie per migliorare l’accesso al credito per il settore eolico e sostenere l’aumento di 32 GW della capacità di generazione di energia eolica di nuova installazione.L’operazione è garantita da InvestEU, il programma di punta dell’UE che mobilita oltre 372 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi del settore pubblico e privato a sostegno degli obiettivi politici dell’UE dal 2021 al 2027. LEGGI TUTTO

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    Altea Green Power, piano industriale confermato nonostante asta MACSE sotto le attese

    (Teleborsa) – Altea Green Power, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nello sviluppo e realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili, ha comunicato che il risultato della prima asta del meccanismo MACSE (sistema di incentivazione per gli impianti BESS) non avrà ripercussioni sui risultati prospettici previsti nel Piano Industriale 2024-2028, che viene confermato in tutti suoi aspetti.Prevedendo l’eventualità di prezzi di assegnazione inferiori alle aspettative, la società ha messo in atto una serie di azioni preventive, strutturando un Piano Industriale capace di garantire sostenibilità economica nonostante scenari incerti e sfidanti, si legge in una nota. Nel dettaglio, il Piano è stato sviluppato, prudenzialmente, con valori di riferimento (€/MW) inferiori a quelli relativi ai contratti già sottoscritti e, inoltre, i costi di sviluppo incidono sul costo complessivo di realizzazione del progetto per un valore limitato pari circa il 6/7%. In aggiunta, oltre il 30% dei 3 GW totali di progetti ancora in sviluppo e in gran parte in autorizzazione sono collocati al Nord Italia, quindi, non soggetti alle procedure delle aste, ma utili ad una più remunerativa gestione “a Mercato” da parte dell’acquirente finale.I restanti progetti in fase avanzata di autorizzazione saranno proposti al mercato puntando ad un livello di valore più elevato rispetto a quelli “early stage” contrattualizzati negli anni passati. “La conclusione della prima asta del MACSE ha evidenziato un risultato al di sotto delle aspettative che si erano create tra gli operatori, crediamo che ciò sia dovuto almeno in parte, alla sensibile riduzione del costo delle batterie e quindi delle capex di progetto a carico dei realizzatori degli impianti che hanno trovato nel prezzo di assegnazione un punto di equilibrio idoneo al ritorno dell’investimento – ha detto il CEO Giovanni Di Pascale – Tuttavia, rappresenta un primo importante segnale di rilancio del mercato BESS, offrendo a operatori e investitori un quadro più chiaro sull’operatività futura e sui prezzi stabiliti. Si tratta di un atto concreto che contribuisce a restituire fiducia agli investitori, molti dei quali avevano scelto di attendere l’esito dell’asta prima di procedere con nuove decisioni”. “Riteniamo che le dinamiche della prima asta non incideranno sul Piano Industriale 2024-2028, grazie alla solidità della nostra strategia, alla diversificazione del nostro portafoglio e alla capacità di muoverci per tempo anticipando le principali evoluzioni di mercato”, ha aggiunto il DG Salvatore Guarino. LEGGI TUTTO

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    Confartigianato: caro energia freno a competitività

    (Teleborsa) – L’energia resta una delle voci di spesa più pesanti per famiglie e imprese italiane. Secondo Confartigianato, i prezzi al consumo di elettricità, gas e altri combustibili rilevati tra gennaio e luglio 2025 sono superiori del 49,8% rispetto alla media del 2021. Un dato quasi triplo rispetto all’inflazione complessiva accumulata nello stesso periodo, pari al 17%. Lo scorso anno i settori a maggiore prevalenza di micro e piccole imprese hanno pagato l’elettricità 8 miliardi, con 1,6 miliardi di maggiori costi rispetto alla media europea. Secondo la confederazione a “gonfiare” il costo dell’elettricita’ delle piccole imprese e’ anche il prelievo fiscale e parafiscale in bolletta che in Italia’ piu’ che doppio (+117,4%) rispetto a quello medio dell’UE a 27. La rilevazione è presentata alla 21esima edizione dell’annuale convention ‘Energies and Transition Confartigianato High School’, organizzata da Confartigianato in collaborazione con i suoi Consorzi energia: Caem, CEnPI, Multienergia.A luglio scorso, si osserva un calo tendenziale del 2% nei prezzi energetici rispetto a luglio 2024, ma i rincari sono evidenti sul lungo periodo. Gli aumenti in questi quattro anni non sono stati uniformi sul territorio.”Per ridurre l’impatto del caro-energia su imprese e famiglie – sottolinea il presidente di Confartigianato Marco Granelli – occorrono interventi su piu’ fronti: riduzione del carico fiscale in bolletta che penalizza soprattutto le piccole imprese, diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno convinto delle rinnovabili, investimenti per incentivare lo sviluppo dell’idrogeno come vettore energetico strategico, senza trascurare la ricerca sul ‘nucleare pulito’, puntando sulle opportunita’ offerte dalle innovazioni tecnologiche introdotte con i reattori di nuova generazione”. Red/Sen LEGGI TUTTO