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    Baker Hughes, trimestrale deludente su problemi a supply chain

    (Teleborsa) – Baker Hughes, una delle più grandi aziende nel campo dei servizi petroliferi, ha registrato ricavi per 4,8 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2022, in diminuzione del 12% rispetto ai tre mesi precedenti e in aumento dell’1% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. L’EBITDA rettificato è stato di 625 milioni di dollari, in calo del 26% in sequenza e in crescita dell’11% anno su anno. L’utile netto rettificato è stato di 145 milioni di dollari, o 15 centesimi per azione, rispetto a 91 milioni di dollari, o 12 centesimi per azione, l’anno scorso. Il mercato si aspettava un utile per azione di 20 centesimi su ricavi per 5 miliardi di euro.”I nostri risultati del primo trimestre riflettono un contesto di mercato molto volatile durante i primi mesi del 2022 – ha affermato Lorenzo Simonelli, presidente e amministratore delegato di Baker Hughes – Sul lato positivo, abbiamo registrato forti ordini da TPS mentre il ciclo degli ordini di GNL continua a svilupparsi. Tuttavia, abbiamo riscontrato alcune sfide in altre parti del business, che continuano a subire pressioni da vincoli più ampi della catena di approvvigionamento globale, nonché un certo impatto dai recenti eventi geopolitici”.Gli ordini sono stati pari a 6,8 miliardi di dollari nel trimestre, in aumento del 3% in sequenza e del 51% anno su anno. Il free cash flow per il trimestre è stato negativo per 115 milioni di dollari.”Mentre guardiamo al resto del 2022, vediamo uno scenario favorevole dei prezzi del petrolio e del gas, ma anche un ambiente operativo dinamico – ha aggiunto Simonelli – I recenti e sfortunati eventi geopolitici stanno esacerbando diverse tendenze, tra cui l’inflazione generalizzata e le pressioni sull’offerta di materiali chiave, materie prime e manodopera. Nonostante alcune sfide, siamo ottimisti sulle prospettive in entrambe le nostre aree di business principali ed entusiasti dei nuovi investimenti energetici che stiamo facendo per Baker Hughes”. LEGGI TUTTO

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    OPA Falck Renewables, adesioni oltre il 3%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa da Green BidCo (veicolo di Infrastructure Investments Fund) sulle azioni Falck Renewables, risulta che oggi, 19 aprile 2022, sono state presentate 2.445.176 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 3.164.035, pari al 3,3% dell’offerta.L’offerta, iniziata l’11 aprile 2022, terminerà il prossimo 10 maggio 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie di Falck Renewables acquistate sul mercato nei giorni 9 e 10 maggio 2022 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas in aumento come da attese

    (Teleborsa) – Aumentano, come previsto, gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata l’8 aprile 2022, sono risultati in crescita di 15 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela in linea con il consensus. La settimana prima si era registrata una flessione di 33 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 1.415 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 23,9% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 1.836) e in diminuzione del 17,8% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (1.700 BCF). LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in aumento di 9,3 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono aumentate più delle aspettative le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni all’8 aprile 2022, sono aumentati di circa 9,3 milioni di barili a 421,8 MBG, contro attese per un incremento di circa 0,8 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato una contrazione di 2,9 milioni a 111,4 MBG, contro attese per un calo di 0,5 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un decremento di 3,6 milioni a quota 233,1 MBG (era atteso un -0,4 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 3,9 milioni a 560,7 MBG. LEGGI TUTTO

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    Terna, al via ammodernamento rete elettrica a 132 Kv di Brescia

    (Teleborsa) – È stato autorizzato, con decreto del ministero della Transizione Ecologica, il progetto di Terna per l’ammodernamento della rete elettrica a 132 kV della città di Brescia. L’intervento, per cui il Gestore della rete elettrica nazionale investirà oltre 16 milioni di euro, migliorerà la qualità del servizio di trasmissione in un’area caratterizzata dalla presenza di importanti utenze industriali energivore. Terna – spiega la società in una nota – realizzerà nuovi collegamenti in cavo interrato a 132 kV lunghi complessivamente oltre 7 km che sostituiranno due esistenti elettrodotti con isolamento in olio fluido. Le nuove linee saranno realizzate con isolamento in XLPE, tecnologia di ultima generazione più efficiente e sostenibile e che richiede minore manutenzione.Gli elettrodotti oggetto di rinnovo collegano la Cabina Primaria XXV Aprile con la Stazione Elettrica di Ziziola, ubicata a sud di Brescia, e la Stazione Elettrica Brescia Ricevitrice Nord situata a nord della città. I nuovi tracciati – assicura Terna – ridurranno al minimo l’occupazione di territorio mantenendo il più possibile gli attuali percorsi.Nelle prossime settimane Terna avvierà la progettazione esecutiva dell’intervento e le attività propedeutiche all’apertura dei cantieri. L’inizio dei lavori è previsto per il prossimo mese di luglio.Con l’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 “Driving Energy”, la Società ha previsto in Lombardia un incremento degli investimenti pari al 20% con un impegno di circa 630 milioni di euro per lo sviluppo e la resilienza della rete elettrica in funzione della transizione energetica di cui l’azienda è protagonista. LEGGI TUTTO

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    Enel Green Power, firmata intesa con Sapio per fornitura idrogeno verde

    (Teleborsa) – Attivare una fornitura di idrogeno verde prodotto grazie all’energia rinnovabile dell’impianto eolico di Carlentini, nella Sicilia orientale. Questo l’oggetto dell’intesa siglata da Enel Green Power e Sapio. L’accordo – spiega Enel in una nota – prevede la vendita a Sapio dell’idrogeno verde, prodotto, immagazzinato e messo a disposizione dal 2023 nel sito produttivo di Carlentini e Sortino, sedi dell’iniziativa di Enel Green Power “NextHy”. Sapio si occuperà dello sviluppo del mercato e della distribuzione dell’idrogeno rinnovabile al cliente finale.”Nei contesti in cui l’elettrificazione non è facilmente realizzabile l’idrogeno verde è la soluzione chiave per la decarbonizzazione: è a emissioni zero e ha promettenti prospettive di sviluppo – ha commentato Salvatore Bernabei, ceo di Enel Green Power –. Ecco perché siamo lieti dell’intesa con Sapio. È un accordo che guarda al futuro unendo innovazione tecnologica e produzione sostenibile”.”Sapio è fortemente impegnata nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi SDGs dell’UE – ha sottolineato Alberto Dossi, presidente del Gruppo Sapio – e con questo progetto andiamo concretamente verso uno sviluppo sostenibile del nostro Paese. L’accordo con EGP ci offre inoltre l’opportunità di integrare l’idrogeno verde nel nostro modello di business, basato su una forte competenza tecnologica sull’idrogeno e sulla sua distribuzione maturata in 100 anni di attività. Così potremo inoltre dare ulteriore supporto alle attività industriali che già svolgiamo in Sicilia”. Le oltre 200 tonnellate stimate di capacità produttiva dell’hub siciliano costituiscono oggetto della fornitura annua prevista nell’accordo. Una volta entrato a regime l’idrogeno verde sarà prodotto prevalentemente da un elettrolizzatore di 4 MW, alimentato esclusivamente dall’energia rinnovabile dell’impianto eolico presente, e in parte minore dai sistemi di elettrolisi testati nella piattaforma. Lanciato da Enel Green Power a Settembre 2021 “l’Hydrogen Industrial Lab di NextHy – evidenzia la nota – si pone come esempio unico di laboratorio industriale in cui l’attività produttiva è costantemente accompagnata dalla ricerca tecnologica; oltre ai settori riservati alla produzione full-scale infatti, sono previste aree dedicate al testing di nuovi elettrolizzatori, di componenti come valvole e compressori e di sistemi innovativi di stoccaggio basati su ‘mezzi’ di accumulo liquidi e solidi”. L’intero complesso è, al momento, in iter di valutazione di impatto ambientale presso l’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana.”L’idrogeno verde – spiega Enel – verrà non solo prodotto, immagazzinato e movimentato su scala industriale, ma anche acquistato e utilizzato da aziende che hanno inteso come l’idrogeno verde sia la soluzione per la decarbonizzazione dei propri processi produttivi. In questo contesto l’approccio sperimentale e aperto ai contributi esterni consentirà al team del laboratorio di Enel Green Power di mettere alla prova il progetto su scala industriale, così da creare le migliori condizioni per un ambiente commerciale in grado di valorizzare al massimo tutte le tecnologie presenti e future”. LEGGI TUTTO

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    Efficienza energetica, il CESE approva l'aggiornamento della direttiva proposto dalla Commissione

    (Teleborsa) – Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha approvato la proposta della Commissione di aggiornare la direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia. Le nuove disposizioni contrasteranno il sottoinvestimento strutturale a lungo termine nel settore dell’edilizia, introducendo norme minime di prestazione energetica a livello dell’UE, nuovi requisiti per gli attestati di prestazione energetica e un “passaporto di ristrutturazione” degli edifici.La direttiva aggiornata sulla prestazione energetica nell’edilizia contribuirà a realizzare un ambiente edificato efficiente sotto il profilo energetico, di alta qualità e privo di combustibili fossili, fornendo gli strumenti per affrontare efficacemente la povertà energetica e rimediare al sottoinvestimento strutturale a lungo termine nel settore dell’edilizia. In quest’ottica, nella sessione plenaria di marzo il Comitato ha adottato il proprio parere sulla rifusione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, accogliendo con favore il fatto che la nuova proposta della Commissione tenga conto delle questioni evidenziate in precedenti pareri del CESE.Esprimendosi sull’adozione del documento, il relatore Mordechaj Martin Salamon ha osservato che il CESE accoglie con grande favore l’approccio dell’UE, in quanto promuove la ristrutturazione soprattutto degli edifici più inefficienti dal punto di vista energetico e avvia l’Unione europea sulla strada di un riscaldamento e un raffrescamento decarbonizzati: le misure adottate a livello dell’UE sono più efficienti nell’accelerare la necessaria transizione.La recente brusca impennata dei prezzi dell’energia e la prospettiva, perlomeno nel medio periodo, di prezzi energetici elevati, hanno dimostrato che è più importante che mai mettere in atto una strategia per alleviare ed eliminare la povertà energetica. Nel 2018 il 6,8 % degli abitanti dell’UE (circa 30,3 milioni di persone) non è stato in grado di pagare regolarmente le bollette, comprese quelle dell’energia, e ha quindi rischiato la sospensione dell’erogazione, e gli ultimi sviluppi hanno ulteriormente peggiorato la situazione.Per garantire a tutti un alloggio dignitoso, economicamente accessibile e sano, l’UE dovrebbe attuare misure concrete a lungo termine per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, compresa la rimozione sicura dell’amianto. Ciò è tanto più urgente in quanto il riscaldamento e il raffrescamento basati sui combustibili fossili diventeranno più costosi con l’aumento dei prezzi delle quote del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS).Per conseguire questi risultati, il CESE sostiene con forza tre azioni mirate. L’introduzione a livello dell’UE di alcune norme minime di prestazione energetica, in particolare per gli edifici residenziali con le prestazioni peggiori, rappresenta un passo avanti significativo, anche se spetta agli Stati membri decidere se il resto del patrimonio edilizio residenziale debba essere coperto da norme stabilite a livello nazionale. Un altro punto importante è il rafforzamento dei requisiti in termini di affidabilità e utilizzabilità degli attestati di prestazione energetica (APE). Considerato il loro ruolo centrale nel miglioramento dell’efficienza energetica del parco immobiliare, è importante garantirne il passaggio a un formato digitale, nonché la buona qualità, il contenuto dettagliato e i metodi di calcolo precisi, l’accessibilità economica, l’accesso e la pubblicazione. Tuttavia, dovrebbe essere sempre possibile rilasciare l’APE su supporto cartaceo ai cittadini che ne hanno bisogno.Infine, anche la creazione di un “passaporto di ristrutturazione” degli edifici entro il 2024 rappresenta una proposta eccellente: essa consentirà ai consumatori di accedere più facilmente alle informazioni e di ottenere costi più bassi al momento di pianificare la ristrutturazione dei loro edifici. Il CESE si interroga sull’effetto che tale passaporto potrà avere, dato che non è obbligatorio, ma riconosce che esso include anche benefici più ampi legati alla salute, al comfort e alla capacità di adattamento dell’edificio ai cambiamenti climatici. LEGGI TUTTO