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    ESI, Euroland Corporate avvia copertura con Buy e target price di 2,5 euro

    (Teleborsa) – Euroland Corporate ha avviato la copertura sul titolo ESI, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel mercato delle energie rinnovabili, con una raccomandazione “Buy” e un prezzo obiettivo di 2,5 euro per azione, che implica un potenziale di rialzo del 66%.Con un portafoglio ordini EPC di quasi 25 milioni di euro ad oggi, un comprovato track record di 235 MWp, una base azionaria strutturata e un flusso dinamico di notizie negli ultimi mesi, il broker ritiene che vi siano ora le condizioni affinché il gruppo possa generare una crescita solida e redditizia. Prevede un CAGR 2024-2027 di quasi il 15% per i ricavi, con un margine EBITDA che potrebbe raggiungere il 13%.Inoltre, la bassa valutazione del titolo (5,1x EV/EBITDA 2025) rispetto ai suoi peers offre “un punto di ingresso interessante per qualsiasi investitore a lungo termine che cerchi esposizione ai vincitori della transizione energetica”, si legge nella ricerca.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Altea, marginalità operativa migliora nei 9 mesi. Ricavi in calo a 19,5 milioni

    (Teleborsa) – Altea Green Power, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nello sviluppo e realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabili, ha comunicato che i Ricavi Totali si attestano a 19,5 milioni di euro al 30 settembre 2025, rispetto a 20,3 milioni al 30 settembre 2024. La differenza riflette l’evoluzione naturale delle commesse e delle dinamiche operative influenzate da tempistiche autorizzative variabili e dalla fisiologica modulazione dei flussi progettuali, nonché, la presenza di una significativa plusvalenza realizzata nel primo trimestre del 2024.L’EBITDA consolidato al 30 settembre 2025 è pari a 11,4 milioni, in linea con i risultati dell’anno precedente, mentre l’EBITDA margin mostra un miglioramento, raggiungendo il 59% rispetto al 56% del 30 settembre 2024, a conferma dell’efficacia delle iniziative strategiche intraprese. L’Utile di periodo si attesta a 7,4 milioni, rispetto a 7,8 milioni al 30 settembre 2024.L’Indebitamento Finanziario Netto è cash negative per 8,5 milioni rispetto a cash negative per 7,4 milioni al 31 dicembre 2024. La dinamica dell’Indebitamento Finanziario Netto riflette essenzialmente l’assorbimento di capitale circolante necessario all’avanzamento degli iter autorizzativi sui progetti non ancora contrattualizzati.”I risultati conseguiti nei primi nove mesi del 2025, che evidenziano un miglioramento della marginalità operativa, sono in linea con le aspettative e riflettono la solidità del modello di business del Gruppo, fondato su una crescita equilibrata e sostenibile – ha commentato l’AD Giovanni Di Pascale – Nel corso dell’anno gli accordi siglati con primari player nazionali e internazionali ci hanno permesso di proseguire lungo la traiettoria delineata, accedendo a una pipeline qualificata di progetti fotovoltaici già autorizzati o in fase avanzata di sviluppo. Ad oggi, la pipeline ha raggiunto complessivamente circa 3 GW, in parallelo, abbiamo inoltre ampliato in modo significativo il portafoglio di progetti BESS, strategici per la transizione energetica e per la stabilità del sistema elettrico nazionale”. LEGGI TUTTO

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    Terna, Beccali: piano capex completamente sostenibile, cessione quota rete non è sul tavolo

    (Teleborsa) – “L’88% del piano Capex 2024-2028 è già coperto da contratti, in aumento rispetto all’80% di marzo 2025. I maggiori progetti sono stati contrattualizzati e i contratti residui sono quelli che riguardano progetti nella parte finale del periodo, con il procurement per questi progetti che verrà fatto a tempo debito”. Lo ha affermato Francesco Beccali, Chief Financial Officer del Gruppo Terna, nella conference call di presentazione dei risultati dei primi 9 mesi 2025.”Il board ha oggi approvato l’acconto sul dividendo per il 2025 di 11,92 centesimi di euro per azione, che è piatto rispetto all’anno scorso e in linea con la nuova politica sui dividendi, che infatti fissa un valore minimo pari a quello del 2024″, ha spiegato.”La crescita dei ricavi, del 9%, è stata trainata sia dalle attività regolate che da quelle non regolate. C’è stata una forte accelerazione dei ricavi non regolati, del 23% – ha detto Beccali – L’evoluzione degli opex è stata guidata da un volume maggiore di attività non regolate, che si sono riflesse anche nella crescita dei ricavi. Grazie alla crescita dei ricavi, l’EBITDA è cresciuto del 7%, trainato dalle attività regolate. Infine, c’è stato un aumento del 5% dell’utile netto di gruppo, che è stato toccato da un aumento degli oneri finanziari netti”. Nei primi 9 mesi c’è stata “una costante accelerazione” degli investimenti (+23% su base annua), con 1.972 milioni di euro in attività regolate (13% per difesa, 57% per sviluppo, 30% per rinnovo ed efficienza delle risorse). Guardando all’evoluzione dell’indebitamento, il CFO ha sottolineato che Terna ha ora un rapporto fisso/variabile di circa l’83% (calcolato sul debito lordo), con una scadenza di circa 6 anni. In merito alla composizione dei 15 miliardi di euro di debito lordo, emerge che il 56% sono obbligazioni Terna, il 27% riguarda la BEI, il 17% proviene dalle banche.”Rimaniamo fortemente concentrati sull’esecuzione del piano, dove facciamo progressi tangibili su tutti i progetti pur mantenendo una disciplina nel procurement – ha sottolineato Beccali – Questo dimostra, ancora una volta, la nostra capacità di rispettare gli obiettivi”.A una domanda sulla potenziale vendita di una quota della rete ad alta tensione, di cui aveva scritto Bloomberg a fine ottobre, il CFO ha detto che “di solito non commettiamo indiscrezione di stampa, ma voglio dire che allo stato attuale non è un’opzione sul tavolo. Monitoriamo costantemente tutte le opzioni, ma confermo quanto detto dall’aggiornamento del piano a marzo, ovvero che il nostro piano di capex al 2028 è completamente sostenibile, e i giudizi dei rating arrivati negli scorsi mesi sono una ulteriore conferma della nostra solidità finanziaria”.”Ad oggi, tra gli strumenti di flessibilità che potremmo valutare rientrano la capacità residua di emissione di strumenti ibridi (oltre 2 miliardi di euro), la possibilità di ottenere ulteriori contributi pubblici per rafforzare la struttura finanziaria e la valutazione di opzioni per valorizzare le nostre attività non regolate”, ha aggiunto.In merito al mancato aggiornamento della guidance, nonostante i risultati positivi, ha detto che “ci serve la visibilità piena su alcuni elementi per determinare la performance complessiva dell’anno”.”Le richieste di connessione per data center ammontano, al 31 ottobre, a circa 64 GW, con 378 richieste; l’87% di queste sono al Nord Italia, specialmente intorno a Milano, che si conferma come principale hub italiano per i data center. La loro crescita sarà uno dei driver per l’aumento della domanda di energia elettrica nei prossimi anni”, ha spiegato il CFO. LEGGI TUTTO

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    Plures (ex Alia), Fitch assegna rating “BBB-” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch ha assegnato all’utility italiana Alia Servizi Ambientali (il cui nome diventerà Plures a gennaio 2026) un rating “BBB-” con outlook “Stabile”.Il rating riflette il profilo aziendale di Plures come multiutility diversificata con una solida posizione di mercato regionale e un’elevata quota di flussi di cassa regolamentati, che supportano la visibilità dei ricavi grazie alla stabilità del quadro normativo italiano. Questo è bilanciato da una crescente leva finanziaria dovuta a un ambizioso piano di investimenti e a un certo rischio commerciale nell’approvvigionamento energetico e nel settore dei rifiuti non regolamentati. L’outlook Stabile riflette la previsione che il management aderirà a una politica finanziaria conservativa, in linea con le sensibilità del rating.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    A2A, Mazzoncini: consolidiamo leadership in Italia e proiettiamo modello di business all’estero

    (Teleborsa) – “Con l’aggiornamento del nostro Piano Strategico, rinnoviamo con determinazione l’impegno di A2A verso una crescita industriale solida e sostenibile, orientata alla creazione di valore per tutti gli stakeholder. Abbiamo incrementato gli investimenti complessivi, portandoli a 23 miliardi di euro entro il 2035, per accelerare il percorso di sviluppo del Gruppo e aprire nuove direttrici di business innovative”. Lo ha detto Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, commentando l’aggiornamento del piano al 2035.”La presenza storica di A2A in Lombardia – area che oggi rappresenta un polo strategico per i data center – unita all’importante acquisizione delle reti elettriche nelle province di Milano e Brescia, ci offre una posizione privilegiata per contribuire in modo concreto alla diffusione di queste infrastrutture digitali, cogliendone al contempo le opportunità industriali ed economiche – ha aggiunto – Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo evolvere dal ruolo di partner energetico a piattaforma di sviluppo integrata, mettendo a valore i nostri asset, il nostro know-how e la capacità di innovazione”.”Per sostenere l’aumento della domanda di energia e il processo di elettrificazione dei consumi, continueremo a investire in infrastrutture future-fit, potenziando le reti, la generazione e le attività legate all’economia circolare – ha sottolineato Mazzoncini – Intendiamo consolidare la leadership di A2A in Italia e, al tempo stesso, proiettare il nostro modello di business anche a livello internazionale, valorizzando le competenze distintive maturate nei settori dell’ambiente e delle energie rinnovabili”. “Il motore di questo Piano restano le nostre persone: sono loro che, con professionalità e dedizione, trasformano ogni giorno gli obiettivi in risultati – ha sottolineato – La sostenibilità rimane centrale nella nostra strategia. Confermiamo il target del Net Zero al 2050 e la riduzione del fattore emissivo entro il 2030, coerentemente con la visione di un futuro energetico responsabile, nel rispetto delle nuove generazioni e delle risorse del Pianeta”. LEGGI TUTTO

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    A2A aggiorna piano al 2035: investimenti per 23 miliardi di euro e politica dei dividendi confermata

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, ha approvato l’Aggiornamento del Piano Strategico 2024-2035 che mantiene saldi gli obiettivi di crescita industriale del Gruppo definiti nel Piano di novembre 2024. La strategia, che rimane incentrata sui due pilastri della Transizione Energetica e dell’Economia Circolare, rilancia gli obiettivi industriali rafforzando i business core ed evolvendo grazie a nuovi sviluppi. Il Piano prevede investimenti per 23 miliardi di euro, con oltre il 35% del programma di investimenti che è già concluso o in corso di realizzazione.Gli investimenti per 23 miliardi di euro saranno suddivisi in 7 miliardi per l’Economia Circolare e 16 miliardi per la Transizione Energetica, che permetteranno di raggiungere nel 2035 un EBITDA di 3,6 miliardi di euro e un utile netto superiore a 1,1 miliardi di euro. L’ambizione del Gruppo al 2035 cresce su entrambi i pilastri: per la Transizione Energetica sono previsti 4 miliardi di euro di RAB nelle reti elettriche, 3,7 GW di capacità eolica e fotovoltaica e 5 milioni di clienti; per l’Economia Circolare 6,6 milioni di tonnellate di rifiuti trattati e nuovi data center da realizzare sfruttando gli asset energetici come piattaforma di sviluppo.Il Gruppo estende l’orizzonte territoriale del Piano Strategico oltre i confini nazionali, puntando a una maggiore diversificazione geografica. Si prevede l’espansione in nuovi Paesi selezionati in base al potenziale di mercato e a criteri di rendimento e velocità di sviluppo, per ridurre il rischio di esecuzione e massimizzare il ritorno. Le iniziative di espansione saranno selezionate come alternative a progetti in Italia e a parità di investimento.Il Piano prevede una crescita dell’EBITDA dai 2,2 miliardi di euro del 2025 ai 2,4 miliardi di euro nel 2028, 2,8 miliardi di euro nel 2030 e 3,6 miliardi di euro nel 2035. Il CAGR risulta essere del 5% nel periodo 2025-35 e del 6% nel periodo 2028-2035. Il flusso di cassa operativo, dopo il pagamento delle capex di mantenimento, è atteso pari a 14 miliardi di euro nell’arco di piano, con una cash conversion, data dal rapporto tra Flusso di Cassa Operativo (al netto degli investimenti di mantenimento) ed EBITDA, superiore al 50%. La Posizione Finanziaria Netta è attesa in aumento di 3 miliardi di euro nel periodo 2026-2035, di cui circa 2 miliardi di euro entro il 2030 derivanti dagli investimenti nei data center, incrementali rispetto al Piano precedente. Tale crescita si conferma essere sostenibile, con un rapporto PFN/EBITDA a un livello mai superiore a 2,8x, in costante riduzione fino a 2,4x al 2035. L’indebitamento finanziario si accompagna ad una attenta gestione del costo medio del debito, mantenuto al di sotto del 3% nel medio termine e del 3,3% nel lungo termine, anche grazie ad una proattiva ottimizzazione della struttura del debito.Il fabbisogno finanziario nel periodo 2026-2035 è stimato in 10 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di euro destinati al debito incrementale mentre i restanti 7 miliardi di euro saranno necessari per il rifinanziamento del debito esistente. Il rapporto FFO/Net Debt è atteso sempre sopra al 24%, confermando l’impegno di A2A nel mantenimento del rating attuale e a conferma della piena sostenibilità dell’indebitamento finanziario.L’Utile Netto Ordinario è atteso a 0,7 miliardi di euro nel 2028 e sopra 0,8 miliardi di euro nel 2030, mentre si prevede si attesti a oltre 1,1 miliardi di euro nel 2035. Il CAGR risulta pari al 6% nel periodo 2025-2030; all’8% nel periodo 2028-2035. Confermata infine la politica dei dividendi, con una crescita sostenibile del DPS (dividendo per azione) di almeno il 4% annuo.Si prevede che il Gruppo A2A traguarderà per il 2026: un EBITDA compreso tra 2,21 e 2,25 miliardi di euro; un Utile Netto Ordinario di Gruppo tra 0,63 e 0,66 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    A2A, Mazzoncini: abbiamo rafforzato il nostro impegno nella decarbonizzazione del Paese

    (Teleborsa) – “I risultati dei primi nove mesi confermano la nostra solidità e capacità di generare valore attraverso investimenti mirati e sostenibili”. Lo ha detto Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, commentando i risultati al 30 dicembre 2025.”Abbiamo aumentato del 15% le risorse destinate alla crescita organica per potenziare reti e impianti, dare un ulteriore impulso alla generazione da fonti rinnovabili, ai business dell’economia circolare e alla trasformazione digitale del Gruppo – ha spiegato – Abbiamo rafforzato il nostro impegno nella decarbonizzazione del Paese: dall’inizio dell’anno abbiamo fornito 8,3 TWh di energia verde, in crescita del 43% rispetto al 2024, e sottoscritto un PPA da 2,7 TWh di energia eolica per ampliare il portafoglio rinnovabile e offrire maggiore stabilità dei prezzi a famiglie e imprese”. “A ottobre abbiamo varato A2A Life Ventures, il primo veicolo integrato di open innovation in Italia, una piattaforma che ambisce a diventare un benchmark europeo nell’innovazione applicata alla transizione ecologica, anticipando i trend globali e generando valore nel lungo periodo”, ha sottolineato Mazzoncini. LEGGI TUTTO

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    A2A, margine 9 mesi in calo con normalizzazione della produzione idro. Guidance confermata

    (Teleborsa) – A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, ha chiuso i primi 9 mesi del 2025 con ricavi pari a 10.170 milioni di euro, in aumento del 12% rispetto ai nove mesi dell’anno precedente (9.097 milioni di euro). La variazione è riconducibile principalmente all’aumento dei prezzi unitari del comparto retail, del teleriscaldamento e dello smaltimento dei rifiuti, ai maggiori volumi venduti ai clienti finali e intermediati all’ingrosso nel segmento elettrico, nonché all’apporto del consolidamento della società Duereti.Il Margine Operativo Lordo è pari a 1.729 milioni di euro, in riduzione del 4%, rispetto ai primi nove mesi del 2024 (1.804 milioni di euro) a seguito prevalentemente di una produzione idroelettrica più in linea con le medie storiche. Al netto della normalizzazione relativa all’idraulicità, l’EBITDA risulta in crescita del 3%. L’incidenza delle attività regolate sull’EBITDA di Gruppo si attesta al 30% (24% nei primi nove mesi del 2024) anche grazie al positivo contributo della nuova società di distribuzione elettrica Duereti, pari a 68 milioni di euro nei primi nove mesi del 2025 che ha ampiamente compensato l’effetto del deconsolidamento del ramo gas afferente alle Province di Brescia, Cremona, Bergamo, Pavia e Lodi. Gli Oneri Finanziari Netti risultano pari a 128 milioni di euro, in incremento rispetto ai 95 milioni di euro dei primi nove mesi dell’esercizio precedente.L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo risulta pari a 581 milioni di euro in riduzione del 19% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (713 milioni di euro). Al netto della normalizzazione relativa all’idraulicità, l’Utile Netto è in riduzione del 7%.Gli Investimenti organici effettuati nei primi nove mesi del 2025 sono pari a 1.037 milioni di euro (+15% rispetto allo stesso dell’anno precedente) e hanno riguardato per circa il 60% interventi di sviluppo, principalmente finalizzati al potenziamento ed efficientamento delle reti di distribuzione, all’aumento della flessibilità degli impianti di generazione, all’ulteriore sviluppo di asset eolici, nonché alla crescita dei business legati alla Circular Economy e alla digitalizzazione del Gruppo.La Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2025 risulta pari a 5.317 milioni di euro (5.835 milioni di euro al 31 dicembre 2024), sostanzialmente in linea al 30 giugno 2025. Escludendo la variazione di perimetro intervenuta nell’arco del periodo in esame, pari a -381 milioni di euro, relativa principalmente alla cessione del ramo gas ad Ascopiave con efficacia dal 1° luglio 2025 per 430 milioni di euro, parzialmente compensata dalle acquisizioni del periodo, e l’acquisto di azioni proprie per 10 milioni di euro, la PFN si attesta a 5.688 milioni di euro, dopo la piena copertura di investimenti per 1.037 milioni di euro e dei dividendi per 313 milioni di euro, registrando una generazione di cassa netta pari a 147 milioni di euro.Per l’esercizio 2025 si conferma la previsione di un EBITDA nella parte alta del range compreso tra 2,17-2,20 miliardi di euro e di un Utile Netto di Gruppo, al netto delle poste non ricorrenti, compreso tra 0,68-0,70 miliardi di euro. LEGGI TUTTO