More stories

  • in

    Eni, firmati accordi di cooperazione con compagnia statale del Kazakistan

    (Teleborsa) – Eni e KazMunaiGas (la compagnia statale del Kazakistan) hanno siglato accordi di cooperazione per lo sviluppo di progetti nell’ambito delle energie rinnovabili, idrogeno e biofeedstock in Kazakistan, rafforzando e ampliando la loro partnership storica. La firma è arrivata in un incontro tra l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi, il Presidente della Repubblica del Kazakistan, Kassym Jomart Tokayev e il Primo Ministro Askar Mamin.In Kazakistan, Eni, attraverso la sua controllata locale attiva nel settore delle rinnovabili ArmWind LLP, è “uno degli attori chiave dello sviluppo del settore delle energie rinnovabili” attraverso la realizzazione di due parchi eolici e di un impianto fotovoltaico per una capacità totale di circa 150MW, spiega una nota del Cane a sei zampe. Eni è presente in Kazakistan dal 1992 dove è cooperatore del giacimento di Karachaganak ed equity partner in diversi progetti nel Mar Caspio settentrionale.”Gli accordi firmati oggi allargano il perimetro della nostra storica collaborazione con il Kazakistan indirizzandola ulteriormente verso un futuro a basse emissioni di carbonio – ha commentato Claudio Descalzi – Oltre alle attività sull’eolico e fotovoltaico, Eni metterà in campo tutte le sue tecnologie proprietarie sviluppate negli ultimi anni nell’ambito della transizione energetica”. LEGGI TUTTO

  • in

    PMI, Enea: Consorzio LEAP4SME pubblica stime sui consumi energetici in 9 Paesi europei

    (Teleborsa) – Il peso delle piccole e medie imprese sui consumi interni lordi di energia varia da un minimo del 9% in Portogallo a un massimo del 18% in Grecia e Croazia. Fa eccezione l’Italia che si colloca in un range più ampio, tra il 13 e il 29%, in quanto le stime sono state elaborate in base a due diverse metodologie di calcolo. È quanto emerge dal rapporto sulle stime dei consumi energetici nel settore delle PMI di 9 Paesi europei pubblicato dal Consorzio LEAP4SME (Linking Energy Audit Policies to enhance and support SMEs towards energy efficiency), coordinato da Enea.”Nel consorzio abbiamo sviluppato due metodologie diverse: la prima basata sulla ricostruzione dei dati dei principali vettori energetici, la seconda sull’analisi dei bilanci energetici nazionali e dei risultati dell’articolo 8 della Direttiva EED – spiega il ricercatore Enea Enrico Biele che coordina il progetto LEAP4SME –. Ogni Agenzia poteva scegliere se applicare l’una o l’altra a seconda della disponibilità dei dati a livello locale; per l’Italia abbiamo ritenuto opportuno applicarle entrambe e pubblicare i risultati di tutti gli scenari dei due diversi approcci, da qui il range più ampio”.Lo studio sui consumi energetici è stato condotto da Enea per l’Italia e dalle rispettive agenzie energetiche nazionali degli altri 8 Paesi europei che partecipano al progetto LEAP4SME, vale a dire Austria, Croazia, Grecia, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Regno Unito.”Questo lavoro, mai fatto su larga scala, rappresenta il primo passo per stimare il peso energetico del comparto PMI in nove Paesi dell’area europea – prosegue Biele –. Grazie alle attività congiunte delle nove agenzie nazionali, siamo riusciti a portarlo a termine in un contesto di ampia disponibilità di dati economici e strutturali, ma nella quasi totale indisponibilità di dati energetici, soprattutto per quanto riguarda le stime a livello aggregato o geografico. La complessità è stata notevole dato il numero di PMI operanti in Europa, che sono circa il 99% del totale imprese, a cui si aggiungono l’eterogeneità dei settori considerati e, in particolare, le difficoltà nel tracciare i confini della definizione di piccola e media impresa”.”Trovare il giusto approccio nel migliorare l’efficienza energetica nelle PMI è una sfida importante. Più informazioni riusciremo a raccogliere sulla struttura dei consumi energetici nelle PMI, meglio riusciremo a sviluppare e implementare politiche energetiche efficaci – commenta Petra Lackner, direttrice del Centro Commercio e Industria dell’Agenzia Energetica Nazionale Austriaca AEA, che ha coordinato lo studio sui consumi energetici –. Questo è esattamente lo spirito del progetto LEAP4SME”.Sono previste – fa sapere Enea in una nota – ulteriori analisi sul ruolo delle PMI energivore attraverso il coinvolgimento degli stakeholder del settore e delle associazioni di riferimento. Inoltre gli approcci saranno migliorati grazie a test su nuovi dati. Il progetto LEAP4SME è stato avviato con l’obiettivo di fornire supporto agli Stati membri e alle istituzioni europee per sviluppare programmi di promozione dell’efficienza energetica nelle PMI, a partire da uno strumento come la diagnosi energetica a cui è interamente dedicato l’articolo 8 della Direttiva sull’efficienza energetica. LEGGI TUTTO

  • in

    Petrolio, prezzi in recupero dai minimi da fine maggio

    (Teleborsa) – Si muovono con debolezza i prezzi del petrolio pur recuperando dai minimi di fine maggio toccati la vigilia in scia alla decisione dell’Opec+ di aumentare l’offerta di greggio a partire dal mese di agosto fino al settembre del 2022. Le quotazioni di oro nero restano sotto pressione sull’effetto negativo sull’attività economica e di conseguenza sulla produzione e sui consumi di fronte ad un’eventuale imposizione di nuove misure di restrizione.A New York un barile di WTI viene trattato a 66,03 dollari al barile (-0,59%) mentre il Brent scende di circa lo 0,60% a 68,21 dollari. LEGGI TUTTO

  • in

    Falck Renewables, perfezionata l'acquisizione del 60% di SAET

    (Teleborsa) – Falck Renewables, società quotata al segmento STAR e attiva nel campo delle energie rinnovabili, ha perfezionato l’accordo per l’acquisizione del 60% delle quote di SAET, azienda di Padova attiva nella progettazione e costruzione di sistemi elettrici di Alta Tensione e nella realizzazione di impianti di Energy Storage.Come già annunciato alla sottoscrizione dell’accordo, SAET continuerà a servire i suoi clienti sotto la guida dell’attuale management con la conferma di Giorgio Rossi in qualità di amministratore delegato. Il prezzo concordato, pari a circa 5,5 milioni di euro, verrà finanziato interamente con risorse proprie. La struttura della transazione prevede la possibilità di acquisire il rimanente 40% di SAET entro quattro anni. LEGGI TUTTO

  • in

    Petrolio ancora giù, WTI buca 70 dollari

    (Teleborsa) – Non si arresta la flessione dei prezzi del greggio che bensì accelerano al ribasso dopo aver intrapreso la via del ribasso in seguito alla notizia che i Paesi OPEC+ hanno raggiunto un accordo sull’aumento della produzione del petrolio, due settimane dopo lo stallo delle trattative per il disaccordo degli Emirati Arabi Uniti sulle misure proposte.A New York un barile di WTI viene trattato a 68,27 dollari al barile (-3,5%) mentre il Brent scende di circa il 3,23% a 71,21 dollari. L’accordo raggiunto nella giornata di ieri proroga i tagli decisi ad aprile 2020 fino al 31 dicembre 2022. Viene però adeguata al rialzo la produzione complessiva: l’OPEC+ aggiungerà 400.000 barili al giorno ogni mese da agosto fino a quando tutta la sua produzione interrotta non sarà stata ripristinata. (Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Iren, perfezionato l'acquisto di Sidiren con 52 mila clienti gas

    (Teleborsa) – Iren Mercato, controllata del gruppo Iren, ha perfezionato l’operazione di acquisizione del 100% del capitale sociale di Sidiren, società di nuova costituzione cui è stato precedentemente conferito il ramo d’azienda proveniente da Sidigas.com, operativo nella vendita di gas naturale.Sidiren (che nel 2020 ha registrato un EBITDA di circa 3,8 milioni di euro) ha un portafoglio di circa 52 mila clienti gas, dei quali circa il 95% domestici, distribuiti su 78 Comuni prevalentemente nella Provincia di Avellino. “L’acquisizione consentirà al Gruppo Iren di incrementare il portafoglio clienti, rafforzando la propria presenza in Campania e di potenziare lo sviluppo commerciale sul territorio del Centro-Sud Italia”, sottolinea una nota della multiservizi italiana.”Questa nuova acquisizione rappresenta un ulteriore tassello dell’importante percorso di crescita esterna portato avanti negli ultimi anni e permette al gruppo sia di allargare la propria base clienti in nuovi territori coerentemente con la strategia national di Iren, sia di espandere le proprie attività e le best practices in nuove aree del Paese”, hanno commentato congiuntamente il presidente di Iren Renato Boero e l’amministratore delegato Gianni Vittorio Armani. LEGGI TUTTO

  • in

    Eni difende il progetto di cattura e stoccaggio della CO2 a Ravenna

    (Teleborsa) – “Il progetto è in grado, da subito, di contribuire ad abbattere significativamente le emissioni del perimetro Eni, come per esempio la produzione di energia elettrica da centrali a gas, e quelle di altri settori industriali con emissioni tecnologicamente difficili da ridurre (come siderurgia, chimica, cementifici, industria della carta e del vetro), per i quali a oggi, e nel breve e medio termine, non esistono soluzioni efficaci ed efficienti”. È quello che la società energetica italiana scive in una nota in risposta a quelle che definisce “numerose informazioni errate e fuorvianti” riportate in questi giorni in merito al progetto di cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2 a Ravenna.Secondo il Cane a sei zampe, “il processo di cattura e stoccaggio della CO2 è sicuro e maturo dal punto di vista tecnico, e basato su tecnologie consolidate” e “nell’ambito delle attività legate a progetti di cattura e stoccaggio realizzati non si è mai verificata, nel corso dei decenni passati, alcuna perdita dai siti operativi, in analogia con il settore dello stoccaggio di gas naturale”.Altre argomentazioni a sostegno del progetto sono che “potrà favorire la creazione di una filiera nazionale ad alto contenuto tecnologico nel settore della decarbonizzazione in forte espansione nei prossimi decenni in Europa e nel mondo” e che “non andrà a impattare sul programma di decommissioning in quanto interesserà meno del 10% del totale delle strutture offshore mentre il restante 90% sarà oggetto degli interventi previsti in accordo con la normativa vigente”. LEGGI TUTTO

  • in

    La Fondazione RES4Africa presenta Grids4Afica, il nuovo programma strategico dedicato alle reti

    (Teleborsa) – Durante un evento dedicato, la Fondazione RES4Africa ha lanciato oggi il suo nuovo programma strategico, Grids4Africa. Tale iniziativa rappresenta l’inizio di una serie di attività a supporto dello sviluppo di reti elettriche in Africa, mirando a creare consapevolezza su sfide e opportunità associate alle grids e a una transizione energetica rinnovabile nel continente. Le reti elettriche sono la colonna portante dei sistemi energetici presenti e futuri, rappresentando la chiave per garantire accesso all’energia, sicurezza e stabilità nelle forniture e un’integrazione globale di fonti rinnovabili. Oggigiorno le infrastrutture elettriche ricoprono un ruolo più cruciale che mai, specialmente in Africa, dove un insufficiente livello di accesso all’energia e una bassa qualità dei servizi sono in netto contrasto con la rapidissima crescita economica e demografica.Le reti sono dunque indispensabili per garantire accesso all’energia a più di 600 milioni di persone che, nella regione Sub-Sahariana, ancora ne sono sprovviste; tuttavia, le infrastrutture di trasmissione e distribuzione africane non hanno fino ad ora goduto di un’attenzione adeguata. Al fine di superare le continue sfide correlate al settore elettrico del continente, sono necessari sforzi massicci ed integrati fra generazione, trasmissione e distribuzione. E’ per questo che RES4Africa ha deciso di allargare i propri orizzonti, includendo un focus dedicato alle reti energetiche. Grids4Africa persegue dunque il raggiungimento di tali obiettivi tramite un dialogo costante con importanti stakeholder del settore, la pubblicazione di analisi strategiche sulle infrastrutture elettriche e un costante lavoro di sensibilizzazione sulle problematiche sussistenti. Inoltre, saranno organizzate attività di formazione, al fine di trasferire conoscenze tecniche ed identificare soluzioni che stimolino un intervento positivo.La Fondazione parte dalla prospettiva che le reti siano un catalizzatore chiave per la transizione energetica, inaugurando una serie di attività finalizzate a facilitare lo sviluppo di reti elettriche, al fine di aumentare la generazione di energie rinnovabili, supportando lo sviluppo e la fornitura di elettricità conveniente ed affidabile per il continente Africano.”L’energia rinnovabile è la chiave per poter garantire all’Africa un futuro sostenibile. Tuttavia, ciò non sarà possibile in assenza di infrastrutture adeguate. Un’energia pulita, sicura ed economica diverrà realtà solamente tramite reti affidabili e moderne. E’ per questo che Grids4Africa, nuovo programma della Fondazione RES4Africa, è così importante. Non assolve solamente il compito di creare consapevolezza sull’importanza delle reti, ma supporta anche lo sviluppo di partnership fra settore pubblico e privato, al fine di innescare un efficace sviluppo energetico in tutto il continente”. Così ha commentato Salvatore Bernabei, Presidente di RES4Africa e CEO di Enel Green Power.”Con il lancio di Grids4Africa, la Fondazione posa una pietra miliare”, aggiunge Antonio Cammisecra, Head of Global Infrastructure and Networks presso il Gruppo Enel. “Le reti sono infrastrutture complementari ed essenziali, necessarie per aumentare la capacità di integrare energia rinnovabile nel sistema e permettere l’accesso all’energia in tutto il continente Africano. In sinergia con altre iniziative della Fondazione RES4Africa, il cui obiettivo è di incentivare l’adozione di fonti rinnovabili per soddisfare la crescente domanda energetica del continente, Enel supporterà Grids4Africa al fine di contribuire allo sviluppo di infrastrutture. Verrà così reso possibile un accesso universale all’energia, stimolando la crescita economica e contribuendo allo sviluppo sostenibile”.”L’Europa sta perseguendo l’integrazione di fonti energetiche rinnovabile nelle sue reti e, contemporaneamente, sta aumentando i suoi sistemi di generazione nell’ottica di incrementare la propria resilienza in caso di eventi estremi. Al tempo stesso, la stragrande maggioranza dei Paesi Africani sta costruendo dal nulla le proprie reti, avendo l’opportunità unica di avviare tale processo adottando le più innovative tecnologie disponibili. Ciò permetterà di sviluppare reti energetiche altamente resilienti, che fungeranno da base per unpieno e sostenibile accesso all’energia. In definitiva, Grids4Africa rappresenta una potente piattaforma, in cui i Paesi Africani possano accedere al significativo know-how costruito tramite progetti realizzati in tutto il mondo, con il contributo di membri esperti come CESI”. Così ha concluso Matteo Codazzi, CEO di CESI.(Foto: Karsten Wurth on Unsplash) LEGGI TUTTO