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    Decarbozazione, studio rivela: idrogeno verde non competitivo senza sussidi

    (Teleborsa) – Anche con prezzi del carbonio triplicati a 200 euro, l’idrogeno verde avrebbe difficoltà per essere competitivo, senza un sistema sussidiato. E’ quanto emerge da una ricerca dei consulenti di Guidehouse pubblicata dal think tank tedesco Agora Energiewende.Secondo Bloomberg, per rendere competitivo l’idrogeno rinnovabile si stima che saranno necessari sussidi annuali fino a 24 miliardi di euro nell’arco di un decennio. Dopo il 2030, la dipendenza dai sussidi dovrebbe diminuire.”C’è un divario di costi e dobbiamo colmarlo con i soldi dei contribuenti”, ha affermato in una intervista Matthias Deutsch, senior associate di Agora Energiewende. La transizione verso l’idrogeno verde è una parte cruciale della strategia di decarbonizzazione della UE, che prevede l’azzeramento delle emissioni di carbonio al 2050, soprattutto in alcune industrie più inquinanti come l’acciaio, la navigazione e l’aviazione. Ma la ricerca evidenza che la transizione sarà una sfida significativa e che l’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili non sarà competitivo per lungo tempo. Ovviamente la domanda cresce ed il mercato accelera, quindi i costi probabilmente diminuiranno in un secondo momento ed aziende come la danese Haldor Topsoe AS e la norvegese Nel ASA puntano a rendere l’idrogeno verde competitivo già nel 2025. Una aspirazione che si sconta però con un problema di capacità. LEGGI TUTTO

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    Export ortofrutta, nel 2020 volume in calo ma crescita in valore

    (Teleborsa) – Cambiano le abitudini di consumo di ortofrutta in Italia. Nel 2020, con l’arrivo della pandemia, gli acquisti al dettaglio siano rimasti sostanzialmente stabili (-1% in quantità rispetto al 2019), ma sono cambiati i comportamenti di acquisto e consumo, con effetti che si risentiranno anche nel post-Covid 19. Parallelamente l’export di ortofrutta, pur con un calo in termini di volumi del 4% nel 2020, ha registrato una crescita in valore del 5%. Il comparto ha quindi tenuto nello scenario dell’emergenza pandemica. Questo il quadro emerso nel corso dell’evento online “L’ortofrutta nello scenario post Covid: come sono cambiati imprese, mercati e consumatori dopo un anno di pandemia” promosso e organizzato da CSO Italy e Nomisma, nell’anno dedicato dalle Nazioni Unite all’ortofrutta.Per quanto riguarda l’export – come ha spiegato Barbara Brunello di CSO Italy – la diminuzione dei volumi è in alcuni casi una diretta conseguenza della minore offerta disponibile per alcune referenze, mentre in altri casi è un calo imputabile allo scoppio della pandemia, come mostrano le analisi temporali dei volumi spediti (nei mesi di marzo e aprile 2020 l’export di frutta e ortaggi è diminuito rispettivamente del 12% e del 10% rispetto allo stesso periodo del 2019). A fronte di una stabilità delle spedizioni verso il mercato intra Ue e una crescita di quello verso i Paesi europei extra Ue (+6% sul 2019), si registra invece un crollo delle esportazioni frutticole nei più lontani mercati degli altri continenti (-24% sul 2019). Sul fronte delle abitudini di consumo – rileva Nomisma – si è registrata una maggiore attenzione alla stagionalità, all’origine italiana dell’alimento, alla sua conservabilità e al prodotto ‘locale’. È cambiato, in sostanza, il profilo del consumatore di ortofrutta, che ora guarda a questi prodotti soprattutto alla ricerca di una vita sana ed equilibrata. Si moltiplicano le occasioni di consumo (un italiano su 3 mangia frutta anche fuori dai pasti, per merenda o per uno spuntino), si diversificano i canali di vendita (nel 2020 il 22% dei consumatori ha acquistato frutta o verdura online o tramite ordini telefonici), c’è grande attenzione alla varietà. Fra i criteri di scelta la stagionalità è citata dal 43% degli italiani, ma fondamentali per il 56 % dei consumatori sono origine e caratteristiche del processo produttivo (origine italiana, locale, biologico, tracciabilità, ecc.). mentre stenta ancora ad affermarsi la marca. Nel periodo del lockdown si è verificato un incremento importante degli acquisti (+13%), grazie alle ottime performance di prodotti come mele, arance, kiwi, patate, carote, solo per fare alcuni esempi, che grazie alle loro caratteristiche di elevata conservabilità, sono risultati i preferiti dai consumatori. La pandemia ha inoltre rimescolato le carte sul fronte dei canali di acquisto. I supermercati, il dettaglio specializzato, le superette e i discount proprio nel periodo di lockdown hanno aumentato la loro quota di mercato, mentre gli ipermercati, i mercati rionali e gli ambulanti hanno vissuto una importante contrazione. È cresciuta in modo significativo anche la vendita del prodotto confezionato che nel 2020 rappresenta il 23% del totale per la frutta e il 31% per gli ortaggi recuperando in entrambi i casi due punti percentuali rispetto al 2019. Cambia, inoltre, anche la mappa dei valori e nello scenario post Covid acquisteranno sempre maggiore importanza rispetto al passato: la preferenza per l’ortofrutta di origine italiana (sarà più rilevante per il 45% degli italiani), con una forte impronta “local” (35%); l’attenzione alla qualità, intesa come prodotto di stagione (42%), fresco (33%) e con garanzie di tracciabilità (34%); la spinta al “green”, sia in termini di packaging riciclabileecosostenibile (36%) che di produzioni biologiche (23%). Crescerà anche l’attenzione al prezzo, ma in maniera meno marcata (27%). Anche il packaging è un driver attivo nella scelta di un prodotto alimentare (il 25% dei consumatori considera anche le caratteristiche dei materiali della confezione tra i criteri di acquisto): è importante il ruolo di protezione del prodotto (citata dal 66% dei consumatori), ma anche il contributo attivo alla sostenibilità del prodotto (47%) e come “strumento” di comunicazione dei valori del prodotto (35%). In questo contesto anche il packaging dei prodotti ortofrutticoli ha un ruolo determinante: nel 2020 sono state vendute 2,6 miliardi di confezioni (+80 milioni rispetto al 2019), effetto legato alle nuove esigenze di sicurezza del consumatore che hanno spinto la ricerca di prodotto confezionato. Infine, l’indagine Nomisma sulle imprese ortofrutticole, che ha coinvolto una campione di 40 aziende, evidenzia la capacità di resilienza del settore ortofrutticolo in un contesto di eccezionale gravità, sia per effetto della pandemia che degli impatti negativi sulla produzione dovuti ad eventi climatici e avversità fitopatologiche (che hanno coinvolto oltre il 70% delle aziende). Le imprese sono state sempre attive, anche durante il lockdown, ed hanno prontamente adottato tutte le misure necessarie per evitare il contagio, nonostante le maggiori complessità organizzative (registrate dal 70% delle imprese del campione), la dilatazione dei tempi (55%), la minore efficienza del lavoro (60%) e conseguentemente l’incremento dei costi (65%). Le imprese si preparano ad affrontare un nuovo scenario post-Covid intercettando le nuove esigenze del consumo e pianificando il rilancio nei prossimi due anni, con attenzione soprattutto all’ampliamento e alla diversificazione dei mercati esteri (azioni pianificate nel 38% delle imprese), alla transizione ecologica nei sistemi produttivi e nel packaging (33% rispettivamente per confezioni più ecosostenibili o riciclabili e adozione di pratiche a maggiore sostenibilità ambientale), al confezionamento del prodotto fresco (31%) ed alla transizione digitale dell’industria 4.0 (23%). LEGGI TUTTO

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    Vaccini, Speranza: “Oltre 1 milione di ottantenni hanno ricevuto prima dose”

    (Teleborsa) – Oltre 1 milione di ottantenni hanno ricevuto la prima dose del vaccino anti-Covid. Lo ha annunciato il Ministro della Salute Roberto Speranza al tavolo con le parti sociali sul lavoro, indicando che solo ieri sono state effettuate oltre 160 mila somministrazioni.Per il vaccino Astrazeneca, Speranza ha spiegato che occorre “valutare nelle prossime ore se l’evidenza scientifica ci metterà nelle condizioni di superare il limite dei 65 anni”.”Riceveremo nel solo mese di marzo più dosi di quelle che abbiamo ricevuto dal 27 dicembre fino al 28 febbraio”, ha assicurato Speranza in merito alla campagna vaccinale, indicando che la curva delle consegne sarà crescente nei mesi di aprile e maggio.Il titolare della Salute ha poi confermato che c’è un quarto vaccino, quello di Johnson & Johnson, che “non richiede la doppia dose” e dovrebbe essere approvato “nella seconda decade di marzo”. “Se anche questo fosse approvato – ha sottolineato – potremmo contare per il secondo trimestre su altri 7 milioni di dosi di questo vaccino”. LEGGI TUTTO

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    WINDTRE presenta Bilancio sostenibilità 2019: una rete top quality vicina alle persone

    (Teleborsa) – WINDTRE presenta il Bilancio di Sostenibilità 2019, che scommette su un futuro più responsabile, inclusivo e sostenibile, mettendo al centro l’idea della tecnologia come strumento di coesione ed educazione sociale, in grado di eliminare le distanze tra le persone.”In un periodo di emergenza che ha radicalmente cambiato la nostra quotidianità e in un mondo sempre più connesso dove viene meno il confine tra la dimensione fisica e quella digitale è necessario sfruttare il potenziale educativo delle nuove tecnologie e diffondere le competenze di cui tutti hanno bisogno, sostenendo le persone nell’affrontare un mondo in rapida trasformazione”, spiega Roberto Basso, Direttore External Affairs & Sustainability, aggiungendo “un impegno che WINDTRE persegue quotidianamente con numerose iniziative”.Nel Bilancio di Sostenibilità 2019 dell’azienda guidata da Jeffrey Hedberg trova spazio il percorso compiuto da WINDTRE per modernizzare la propria rete “Top Quality”, fornire soluzioni sempre all’avanguardia ai propri clienti, attuare programmi dedicati ai dipendenti e alle loro famiglie.Quatto le aree di lavoro fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi SDGs (Sustainable Development Goals): Education, Life, Responsibility e Inclusion. In questo quadro si collocano le varie iniziative intraprese da WINDTRE, che vanno dal progetto “NeoConnessi” per un uso consapevole della tecnologia, al “Disability Hub”, spazio dedicato a progetti per le persone con “necessità speciali”, passando per programmi e campagne a tutela dell’ambiente e della salute o il Sistema di Gestione Integrato “Total Quality Management” a garanzia di una costante attenzione all’integrità verso clienti e istituzioni. LEGGI TUTTO

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    Campari: sede legale trasferita in Olanda dal 4 luglio

    (Teleborsa) – Con riferimento al trasferimento della sede legale di in Olanda, con contestuale trasformazione in Naamloze Vennootscha, regolata dal diritto olandese è prevista per il 4 luglio è quanto si apprende da una nota diffusa dalla società. A seguito del trasferimento della sede legale in Olanda le azioni della società continueranno a essere negoziate […] LEGGI TUTTO

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    BPER prosegue sottotono in borsa fra rumors revisione prezzo filiali

    (Teleborsa) – Seduta incerta per , che scambia in ribasso dello 0,23% dopo aver fatto meglio in avvio. Secondo rumors alimentati da indiscrezioni di stampa, la banca starebbe pensando a chiedere revisione prezzo eventualmente pagato ad Intesa Sanpaolo in caso di integrazione con UBI. In considerazione del sell-off degli ultimi giorni – sottolinea Equita – […] LEGGI TUTTO

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    Deutsche Boerse interessata ad asset italiani di LSE

    (Teleborsa) – potrebbe valutare l’eventuale acquisto delle attività italiane del , dopo che la borsa londinese lo scorso agosto ha rilevato Refinitiv. In seguito a quell’acquisto infatti era circolata l’ipotesi di vendita degli asset tricolore che potrebbero valore fino a 2 miliardi di euro. Ad esprimere l’interesse è stato Theodor Weimer, numero uno della borsa […] LEGGI TUTTO

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    Enel Green Power si aggiudica asta GSE per 60 MW nelle rinnovabili

    (Teleborsa) – Green Power si è aggiudicata nella prima asta FER indetta dal GSE (Gestore Servizi Energetici): 60 MW di nuova capacità rinnovabile per 3 progetti eolici e 20 MW di potenza derivante dal rifacimento di impianti già in servizio ad energia eolica e idroelettrica. Nello specifico, l’azienda ha partecipato alla gara da 500 MW […] LEGGI TUTTO