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    Cabasse si è quotata su Euronext Growth Paris

    (Teleborsa) – Cabasse, società francese he progetta e commercializza prodotti audio hi-fi di lusso, si è quotata su Euronext Growth Paris. I fondi raccolti durante l’IPO consentiranno alla società di finanziare il proprio sviluppo organico. L’obiettivo dell’azienda è diventare uno dei leader mondiali nel segmento dei prodotti audio wireless del mercato dell’home audio di lusso. “Poco più di 70 anni dopo la nascita di Cabasse, l’iconico marchio francese di ingegneria acustica, e 8 anni dopo la sua acquisizione da parte del Gruppo VEOM, siamo orgogliosi di annunciare la quotazione di successo della prima luxury hi-fi audio company sui mercati Euronext”, ha commentato Alain Molinié, CEO di Cabasse”Questa raccolta fondi mira a posizionare Cabasse come uno dei leader mondiali nel segmento Wireless del mercato audio domestico di lusso, ampliando ulteriormente la più ampia collezione di prodotti audio connessi di lusso e ad alta risoluzione e rafforzando la nostra posizione nel mercato internazionale”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    UE, nuove regole per stimolare IPO: focus su azioni a voto plurimo ed equity research

    (Teleborsa) – La Commissione europea, nell’ambito di un pacchetto di misure per rafforzare l’Unione dei mercati dei capitali (la Capital Markets Union, CMU), ha presentato una serie di proposte per semplificare le quotazioni in Borsa delle imprese, che oggi si trovano a dover presentare prospetti fino a 800 pagine. Le novità, che saranno ora presentate al Parlamento europeo e al Consiglio per l’adozione, riguardano quattro aspetti principali: regole del prospetto più semplici; regole sugli abusi di mercato più proporzionate; introduzione di strutture azionarie a voto multiplo; più equity research da parte degli analisti sulle PMI.Snellire e rendere meno onerosa la quotazioneIn primis, si intende semplificare la documentazione necessaria alle società per la quotazione sui mercati e snellire i processi di controllo da parte delle autorità di vigilanza nazionali, accelerando e riducendo i costi del processo di quotazione. L’UE stima che le società quotate nell’UE risparmieranno circa 100 milioni di euro all’anno grazie a minori costi di conformità, mentre le società risparmieranno 67 milioni di euro all’anno solo grazie a norme più semplici sul prospetto. Inoltre, si punta a semplificare e chiarire alcuni requisiti in materia di abusi di mercato, senza compromettere l’integrità del mercato.Aumentare la ricerca sulle PMIUn obiettivo importante è quello di aiutare le aziende a essere più visibili agli investitori, incoraggiando una maggiore ricerca da parte degli analisti, soprattutto per le piccole e medie imprese.Sebbene le regole di unbundling introdotte dalla MiFID II fossero concepite per spezzare il legame tra commissioni di intermediazione e ricerca, la UE riconosce che “in realtà hanno esacerbato la tendenza negativa nella copertura della ricerca per le piccole e medie imprese e non hanno portato alla nascita di fornitori di ricerche indipendenti e incentrate sulle PMI”.Le principali modifiche proposte includono una soglia più elevata di capitalizzazione di mercato al di sotto della quale non si applicano le regole di unbundling, in modo che le imprese che forniscono ricerca alle PMI possano raggruppare il prezzo della ricerca con quello dei servizi di intermediazione. Un altro cambiamento significativo è l’introduzione di un codice di condotta per supportare la ricerca sponsorizzata dall’emittente, al fine di aumentarne l’affidabilità.Introdurre strutture azionarie a voto multiploLa Commissione intende consentire ai proprietari di società di quotarsi sui mercati Growth dedicati alle PMI utilizzando strutture azionarie a voto multiplo, in modo che possano mantenere un controllo sufficiente della loro società dopo la quotazione, proteggendo nel contempo i diritti di tutti gli altri azionisti. La speranza è che ciò incoraggerà le società a ottenere e rimanere quotate sui mercati dei capitali dell’UE. Viene spiegato che attualmente non tutti gli Stati membri consentono alle società di quotarsi con azioni a voto plurimo, mentre la nuova proposta consentirebbe a tutte le società dell’UE di quotarsi per la prima volta nei mercati Growth per le PMI con tali azioni.L’introduzione di strutture azionarie a voto plurimo sarebbe accompagnata dall’inserimento di presidi a tutela degli interessi degli azionisti di minoranza. Tali salvaguardie impongono a tutti gli Stati membri di garantire che “qualsiasi decisione relativa all’adozione di una struttura azionaria a voto multiplo o alla modifica di tale struttura qualora vi siano ripercussioni sui diritti di voto sia presa a maggioranza qualificata dall’assemblea generale degli azionisti”, si legge nella proposta.(Foto: © Simona Flamigni | 123RF) LEGGI TUTTO

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    ErreDue si quota su Euronext Growth Milan il 6 dicembre

    (Teleborsa) – ErreDue, società livornese che realizza macchinari per creare idrogeno pulito e altri gas tecnici, ha avviato le operazioni per quotarsi a Piazza Affari. Lo sbarco su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita, è previsto per il 6 dicembre.L’azienda – fondata nel 2000 da un gruppo di esperti nella generazione di gas e nell’ingegneria – progetta, realizza e commercializza generatori, miscelatori e purificatori di gas, con portate che vanno da pochi litri/ora a centinaia di metri cubi/ora.L’azienda si descrive come una “micro public company”, in quanto ha come soci 22 dipendenti (su circa 80 dipendenti complessivi).Ha chiuso il 2021 con un fatturato, prodotto per oltre l’80% all’estero, di 11,1 milioni di euro, con un’EBITDA di 4,4 milioni nel 2021 e un utile netto da 2,3 milioni.(Foto: © Luca Ponti | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Nucera, utile operativo in calo per costi di preparazione all'IPO

    (Teleborsa) – Nucera, joint venture tra il colosso tedesco Thyssenkrupp (66%) e la società italiana De Nora (34%), ha registrato un EBIT in calo a 9 milioni di euro nell’anno fiscale 2021/2022 terminato a settembre, rispetto ai 26,9 milioni di euro dell’esercizio precedente. Lo si legge nelle slide pubblicate da Thyssenkrupp in occasione del Capital Market Update 2022.Il calo del margine EBIT (passato da 8,4% a 2,4%) è stato causato, tra le altre cose, da un importo in milioni di euro “mid-single digit” per costi non ricorrenti di preparazione all’IPO. Nucera aveva inizialmente puntato a un’IPO in primavera, ma ha dovuto ritardare indefinitamente l’operazione a causa della volatilità dei mercati.L’EBITDA è passato da 30 milioni di euro a 12,5 milioni di euro. Le vendite sono passate da 319 milioni di euro a 383 milioni di euro. L’Order Intake è passato da 377 milioni di euro a 1.340 milioni di euro.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    USA, sussidi disoccupazione aumentano più del previsto

    (Teleborsa) – Salgono leggermente più delle attese le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 19 novembre 2022, i “claims” sono risultati pari a 240 mila unità, in aumento di 17.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 223.000 (rivisto da un preliminare 222.000). Il dato è peggiore delle attese degli analisti che erano per richieste in aumento a 225 mila unità. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 226.750 unità, in crescita di 5.500 unità rispetto al dato della settimana precedente di 221.250 (rivisto da un preliminare di 221.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 12 novembre, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.551.000, in crescita di 48 mila unità rispetto alle 1.503.000 unità della settimana precedente ed in aumento ancher rispetto alle 1.517.000 unità attese. LEGGI TUTTO

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    Ancora a rischio il Bonus IPO, misura che ha spinto le quotazioni su EGM

    (Teleborsa) – Gli imprenditori interessati a quotare la loro società in Borsa e gli operatori che lavorano sui mercati di Borsa Italiana sembrano destinati a non sapere in tempi brevi se sarà prorogato il credito di imposta sui costi di quotazione. Secondo indiscrezioni di stampa, la misura potrebbe non trovare spazio nel disegno di legge di Bilancio che andrà in consiglio dei ministri e quindi le speranze del mercato sarebbero affidate agli emendamenti parlamentari.Lo scenario appare analogo a quanto successo lo scorso anno, quando la proroga è arrivata solamente a fine dicembre. Inoltre, per il 2022 il credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese (PMI) – istituito dalla legge di bilancio 2018 – è stato ridotto all’importo massimo di 200.000 euro dai precedenti 500.000 mila euro. La misura prevede che le PMI che decidono di quotarsi in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione possano usufruire di un credito d’imposta pari al 50% delle spese di consulenza sostenute, con un limite massimo prefissato.I costi che una società che intende affrontare il processo di quotazione sostiene dipendono dalla complessità aziendale e dallo standing del mercato. Secondo il team Capital Market di Deloitte, i principali sono: costi dei legali legati agli aspetti contrattuali (fra i quali quelli relativi alla predisposizione del Prospetto Informativo e del Documento di Ammissione); costi dello Sponsor; costo della società di revisione e/o altri consulenti; contributi e diritti corrisposti alla Consob e a Borsa italiana; spese di marketing, di presentazione agli investitori istituzionali e spese di comunicazioni a mezzo stampa. Oltre ai costi fissi, vi sono i costi del collocamento dei titoli azionari effettuato dai broker che assistono la società, generalmente calcolati in percentuale sul capitale raccolto.Dalla sua introduzione nel 2018, il Bonus IPO ha rappresentato un forte incentivo per la quotazione sul mercato Euronext Growth Milan (EGM), il segmento di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. In anni in cui sono aumentati i delisting, il forte flusso di nuove aziende sull’EGM ha aiutato Piazza Affari a rimanere competitiva. L’incentivo fiscale sui costi di quotazione nel quadriennio di applicazione 2018-2021 ha favorito oltre 90 IPO con un utilizzo complessivo della misura da parte delle PMI di circa 40 milioni di euro, secondo l’Osservatorio Euronext Growth Milan di IR Top Consulting.La capitalizzazione di mercato totale di Euronext Growth Milan, al 30 settembre 2022, era di quasi 10 miliardi di euro (in calo rispetto agli oltre 11,5 miliardi di fine 2021 per i ribassi dei listini) e il segmento è composto da 183 società, di cui 5 del segmento professionale, secondo il report sull’EGM di CFO SIM.Il numero di IPO e la dimensione media delle operazioni è aumentato notevolmente nel corso degli anni, con un picco nel 2021 quando 44 nuove società sono state quotate su Euronext Growth Milan (di cui 2 come SPAC) raccogliendo 843 milioni di euro di proventi (485 milioni escluse le SPAC). Guardando alle IPO, le società attualmente quotate su Euronext Growth Milan hanno raccolto in media 14,2 milioni di euro (la mediana è di 5 milioni di euro).(Foto: © Luca Ponti | 123RF) LEGGI TUTTO

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    FAE Technology, Lanza: quotazione è traguardo volante, ora crescita per linee esterne

    (Teleborsa) – “Abbiamo chiamato lo sbarco in Borsa un traguardo volante, metafora chiara per gli appassionati di ciclismo. La quotazione è infatti un momento importante e c’è grande entusiasmo, ma anche la consapevolezza che la gara e il percorso sono ancora tutti da giocarsi”. Lo ha detto a Teleborsa Gianmarco Lanza, Presidente e Amministratore Delegato di FAE Technology, nel giorno della quotazione dell’azienda bergamasca a Piazza Affari. “Il momento è complesso, perchè gli scenari sia nel mercato dell’elettronica che in quello finanziario sono sfidanti, ma in entrambi i casi ce la stiamo cavando molto bene. Industrialmente stiamo andando molto forte e siamo riusciti a portare a termine questa operazione di successo”, ha aggiunto.FAE Technology – specializzata in design, sviluppo, progettazione industriale, prototipazione e fornitura di soluzioni nel settore dell’elettronica integrata – rappresenta la diciottesima ammissione da inizio anno sul mercato di Borsa Italiana dedicato alle piccole e medie imprese e porta a 184 il numero delle società attualmente quotate su Euronext Growth Milan. In fase di collocamento ha raccolto 4,5 milioni di euro, escludendo il potenziale esercizio dell’opzione di over-allotment. In caso di integrale esercizio dell’over-allotment, l’importo complessivo raccolto sarà di 5 milioni di euro. Il flottante al momento dell’ammissione è del 20% e la capitalizzazione di mercato allìIPO è pari a 22,5 milioni di euro.”Siamo cresciuti in maniera importante dal punto di vista organico negli ultimi anni e abbiamo bisogno di associare a questo una potenziale crescita per linee esterne – ha spiegato Lanza – L’azienda ha raggiunto il grado di maturità e solidità per cui un’operazione straordinaria come l’apertura del capitale era opportuna”. Inoltre, il gruppo “ha delle opportunità di investimento in Ricerca e Sviluppo significative, grazie alla membership con l’MIT e le partnership di alto livello con altre realtà, e quindi con nuove risorse potremo potenziarle ulteriormente”. FAE Technology è stata costituita nel 1990 a Gazzaniga (BG) ad opera del fondatore Francesco Lanza con il quale inizia la produzione di piccole serie di schede elettroniche. Il figlio Gianmarco guida la società dal 2008, anno nel quale l’impresa fatturava 2,5 milioni di euro. FAE ha chiuso il 2021 con un valore della produzione pari a 24,6 milioni di euro e un EBITDA di 2,7 milioni di euro. Il primo semestre di quest’anno ha visto un’ulteriore crescita, chiudendosi con un un valore della produzione pari a 18,1 milioni di euro e un EBITDA di 1,8 milioni di euro.Per quanto riguarda l’M&A, l’AD ha affermato che “l’obiettivo è identificare realtà che abbiano competenze specifiche e complementari alle nostre, molto verticalizzate e con grandi tassi di innovazione. Inizialmente in Italia, poiché il percorso di internalizzazione del nostro business ha una sua complessità, ma ormai iniziamo ad avere la dimensione e la struttura per poterci pensare”.Partendo dallo sviluppo di proof of concept (PoC) e gestendo le fasi di progettazione e prototipazione sino alla produzione di serie di schede e sistemi elettronici, l’azienda è in grado di abilitare in modo estremamente rapido l’innovazione elettronica nei diversi settori che sono interessati dalla pervasività della stessa. “Siamo un’azienda che tratta sia hardware che software, anche se la maggior parte dei ricavi viene dalla prima – ha detto Lanza – Anche se bisogna sottolineare che si stanno sempre più integrando in soluzioni embedded”.Per sviluppare queste soluzioni c’è bisogno chiaramente di personale qualificato. “Ci avvaliamo di personale STEM e il mismatch tra domanda e offerta è notevole. Contribuiamo ad abbassarlo con progetti di educazione, qualifica & riqualifica, progetti con le scuole, modelli di rectruiting innovativi – ha spiegato – Facciamo fatica a trovare le risorse, ma un po’ meno della media del mercato, perchè siamo una realtà attrattiva e giovane”.Inoltre, FAE si caratterizza per un focus sull’innovazione promuovendo attività di open innovation e ricerca condivisa nell’hub di Kilometro Rosso, che si aggiunge ai due plant operativi nella zona industriale di Bergamo. Un altro passo importante è stato l’ottenimento della qualifica di società benefit. “Lo spirito benefit c’è da tanti anni in azienda e crediamo che sia fondamentale per una società moderna che opera in costante connessione con altri player e stakeholder”, secondo l’AD. LEGGI TUTTO

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    Lamborghini si allena “da molto tempo” per IPO

    (Teleborsa) – Lamborghini, produttore italiano di auto di lusso, si sta allenando “da molto tempo” per essere pronto a un’offerta pubblica iniziale (IPO), e quindi allo sbarco in Borsa. La società ha infatti sviluppato una strategia su come presentarsi agli investitori ben prima che Volkswagen chiedesse a ciascuno dei suoi marchi di lavorare alla propria equity story, in modo da essere pronti in caso si decidesse di procedere alla loro quotazione.”Abbiamo lavorato su questo con altre agenzie per creare chiarezza – ha detto Stephan Winkelmann, CEO di Lamborghini, in un’intervista a Bloomberg – Come marchio, lo facciamo da molto tempo, per mostrare quanto vale, quale valore abbiamo. Fino a poco tempo fa non era così noto”.Volkswagen controlla dieci marchi provenienti da cinque paesi europei: Volkswagen, Volkswagen Veicoli Commerciali, Skoda, Seat, Cupra, Audi, Lamborghini, Bentley, Porsche e Ducati. A questi si aggiungono altre unità specializzate come PowerCo, il ramo lanciato lo scorso giugno e dedicato alla produzione di celle di batterie per le auto elettriche del gruppo. Dopo l’IPO di successo di Porsche, sono aumentate le speculazioni di mercato su quale possa essere il prossimo brand a diventare una società quotata. Le più interessanti per un progetto del genere sarebbero Audi, PowerCo e Lamborghini.”Un’esercitazione IPO è esattamente ciò che fai per mostrare al pubblico quanto sei solido e cosa è in corso per il futuro – ha affermato Winkelmann – Abbiamo una storia chiara e una strategia per questo”. LEGGI TUTTO