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    Cina, il surplus commerciale balza a 103,25 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Il surplus commerciale cinese è salito a 103,25 miliardi di dollari a gennaio-febbraio, registrando un forte rialzo dai 7,09 miliardi combinati di deficit del primo bimestre 2020, quando però il Paese era nel pieno delle restrizioni per la pandemia da Covid-19. Il dato, rilasciato dalla General Administration of Customs, ha comunque battuto il consensus degli analisti, che era per un saldo positivo di 60 miliardi.L’export è cresciuto per l’ottavo mese di fila ed è stato in aumento del 60,6% annuo, oltre il 38,9% atteso e in accelerata sul 18,1% di dicembre, con il miglioramento della domanda globale. Anche in questo caso il dato è difficilmente comparabile con quello del 2020, quando la chiusura delle fabbriche e delle aziende aveva fatto crollare le esportazioni del 17,4% nei primi due mesi dell’anno.L’import è cresciuto del 22,2%, per il quinto mese consecutivo, dopo il +6,5% di dicembre e le previsioni a +16%, grazie ai miglioramenti sul fronte della pandemia e ai prezzi delle commodity. LEGGI TUTTO

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    USA, deficit commerciale gennaio aumenta a 68,2 miliardi

    (Teleborsa) – Si amplia il deficit commerciale americano. Nel mese di gennaio, la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 68,2 miliardi di dollari, in aumento rispetto al passivo di 67 miliardi di dicembre.Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta peggiore delle stime degli analisti, che erano per un disavanzo di 67,5 miliardi di dollari.Le esportazioni sono salite a 191,9 miliardi e le importazioni a 260,2 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, gli occupati crescono molto più delle attese a febbraio

    (Teleborsa) – È molto migliore delle aspettative il dato sul mercato del lavoro in USA a febbraio. Secondo i dati forniti dal Bureau of Labour Statistics, il tasso di disoccupazione cala al 6,2%, rispetto al 6,3% del mese precedente e del consensus.Sono stati aggiunti 379 mila posti di lavoro nei settori non agricoli (non-farm payrolls), dopo che a gennaio erano state create 166 mila buste paga (dato rivisto da 49 mila). Il dato sugli occupati, più osservato del tasso di disoccupazione, è miglio del consensus che indicava un aumento di almeno 182 mila di posti di lavoro.Il dato è migliore delle attese anche nel settore privato: sono stati creati 465 mila posti di lavoro (era previsto un aumento di 210 mila), dopo la crescita di 90 mila registrata a gennaio.A febbraio, la maggior parte della creazione di posti di lavoro è avvenuta nei settori del tempo libero e dell’ospitalità, con minori guadagni nei servizi di aiuto temporaneo, assistenza sanitaria e sociale, commercio al dettaglio. L’occupazione è diminuita nei settori dell’istruzione, dell’edilizia e delle attività minerarie.Gli occupati del settore manifatturiero sono saliti di 21 mila unità, al di sopra del consensus che indicava un aumento di 18 mila, e si confrontano con i -14 mila del mese precedente.Le retribuzioni medie orarie scendono a 34,6 dollari da 34,9 dollari. Le retribuzioni medie orarie sono monitorate con attenzione dalla Federal Reserve in quanto buon indicatore sia dello stato di salute del mercato del lavoro che delle pressioni inflazionistiche. LEGGI TUTTO

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    USA, crescono oltre attese gli ordinativi industriali a gennaio

    (Teleborsa) – Crescono gli ordini all’industria americana. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di gennaio gli ordini hanno evidenziato un aumento del 2,6% più del previsto (+2,1%) ed in accelerazione rispetto al +1,6% registrato nel mese precedente (dato rivisto da +1,1%).Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono saliti dell’1,7% dal +1,9% di dicembre (rivisto da +1,4%) mentre al netto del settore difesa ha segnato variazione positiva del 2,3% come il mese precedente. LEGGI TUTTO

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    USA, costo unitario del lavoro 4° trimestre +6%, produttività -4,2%

    (Teleborsa) – Nel quarto trimestre 2020 la produttività del settore non agricolo in USA è diminuita del 4,2%, meno del 4,8% indicato dalla stima preliminare, rispetto al +5,1% registrato nel trimestre precedente. Il dato è leggermente migliore delle attese, che indicavano un -4,7%.Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro è aumentato del 6%, superando sia il dato preliminare (-9,7%) sia il dato del trimestre precedente (-7%). Le stime di consensus erano per un +6,6%. LEGGI TUTTO

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    USA, richieste sussidi disoccupazione rimangono elevate

    (Teleborsa) – Aumentano, anche se leggermente meno delle attese, le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 26 febbraio, i “claims” sono risultati pari a 745.000 unità, in flessione di 9 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 736.000 (730.000 unità la prima lettura). Il dato è migliore delle attese degli analisti che erano per richieste in aumento fino a 750 mila.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 790.750 unità in aumento di 16.750 unità rispetto al dato rivisto della settimana precedente (807.500). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, le richieste continuative di sussidio sono scese a 4.295.000, con una contrazione di 124.000 unità rispetto al dato della settimana precedente (4.419.000). LEGGI TUTTO

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    USA, crollano i licenziamenti a febbraio. Ripresa in vista

    (Teleborsa) – Crollano i licenziamenti negli Stati Uniti nel mese di febbraio. Secondo il rapporto Challenger, Gray & Christmas, le principali società statunitensi hanno rilevato un taglio di circa 34.531 posti di lavoro in diminuzione del 39,1% rispetto ai 56.660 dello stesso periodo del 2019.I tagli annunciati dalle società statunitensi sono diminuiti del 57% rispetto ai 79.552 di gennaio, registrando il dato mensile più basso da dicembre 2019.Da inizio anno si sono registrati 114.083 licenziamenti, l’8% in meno rispetto ai 124.395 annunciati nei primi due mesi del 2020.”Il tasso di licenziamento si è fermato. Se seguirà una sana creazione di posti di lavoro, ciò potrebbe significare che una piena ripresa è all’orizzonte, soprattutto perché le aziende vedono la fine della pandemia”, ha affermato Andrew Challenger, vicepresidente di Challenger, Gray & Christmas.”Se non vedremo i posti di lavoro tornare, potremmo entrare in un ciclo di stagnazione, potenzialmente mantenendo i disoccupati attuali senza lavoro più a lungo – ha aggiunto – La buona notizia è che stiamo assistendo a un numero elevato di piani di assunzione, in particolare nei settori delle vendite al dettaglio, dell’intrattenimento e dell’assistenza sanitaria”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, fiducia consumatori febbraio sale a 33,8 punti

    (Teleborsa) – Migliora leggermente il sentiment dei consumatori giapponesi a febbraio. Secondo quanto comunicato dall’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, l’indice di fiducia si è attestato a 33,8 punti, rispetto ai 29,6 di gennaio.L’indice resta anche al di sotto della soglia di 50 punti, evidenziando la persistenza di un clima negativo fra le famiglie del Sol Levante. Sono migliorate tutte le componenti dell’indice, la situazione personale, la crescita del reddito, l’occupazione e la propensione all’acquisto di beni durevoli. LEGGI TUTTO