More stories

  • in

    USA, leading indicator in accelerazione a gennaio

    (Teleborsa) – Accelera il superindice USA relativo alle condizioni economiche americane. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si attesta a quota 110,3 punti a gennaio in aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente. Un dato in linea con le attese degli analisti che si confronta con la crescita più debole del mese di dicembre (+0,4% rivisto da +0,3%).La componente che riguarda la situazione attuale è salita dello 0,2% a 103,3 punti, mentre quella sulle aspettative future cala dello 0,6% a 106,2 punti.”Sebbene la crescita sia rallentata dalla metà del 2020, l’accelerazione di gennaio suggerisce che la crescita economica dovrebbe migliorare gradualmente nella prima metà del 2021″, ha affermato Ataman Ozyildirim, Direttore del dipartimento ricerca del Conference Board. “Con l’accelerazione della campagna di vaccinazione contro COVID-19, è probabile che il mercato del lavoro e la crescita complessiva continuino a migliorare anche per il resto dell’anno. Il Conference Board ora prevede che l’economia statunitense si espanderà del 4,4% nel 2021, dopo una contrazione del 3,5% nel 2020”. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, vendita di case esistenti gennaio +0,6%

    (Teleborsa) – Segnali positivi giungono dal mercato immobiliare statunitense. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato a gennaio un aumento dello 0,6%, secondo quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il +0,9% riportato a dicembre (dato rivisto da +0,7%). Il dato è migliore delle stime degli analisti che attendevano un calo dell’1,5%.Sono state vendute 6,69 milioni di unità rispetto ai 6,65 milioni di dicembre, sopra le aspettative di consensus (6,61 milioni).(Foto: Sebastian Wagner / Pixabay) LEGGI TUTTO

  • in

    USA, indice PMI composito ai massimi da marzo 2015

    (Teleborsa) – Le aziende statunitensi hanno registrato la più consistente espansione mensile della produzione in quasi sei anni a febbraio, stimolata dall’accelerazione dell’attività dei servizi e dalla robusta crescita della produzione manifatturiera. La stima flash dell’indice IHS Markit US Composite è di 58,8 punti a febbraio, in leggero aumento dal 58,7 di gennaio. È il dato più alto da marzo 2015.Resta sostenuta l’attività manifatturiera. La stima flash sull’indice PMI indica infatti un livello di 58,5 punti, in lieve calo dai 59,2 punti di gennaio, e uguale alle attese degli analisti. L’indicatore si conferma ben al di sopra la soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione del settore manifatturiero.Segnali ancor più positivi giungono dal settore terziario. La stima flash, sul PMI dei servizi, pubblicata da Markit, indica un valore di 58,9 punti nel mese di febbraio, rispetto ai 58,3 di gennaio e ai 57,6 del consensus.”Nonostante i venti contrari del Covid-19, le condizioni meteorologiche estreme e i ritardi nelle catene di approvvigionamento, le aziende statunitensi hanno riportato la crescita della produzione più rapida in quasi sei anni a febbraio – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS Markit.”Questi dati si aggiungono ai segnali che l’economia sta godendo di un forte primo trimestre 2021, sostenuta da ulteriori stimoli e dalla parziale riapertura dell’economia”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, a gennaio aumentano permessi edilizi ma calano nuovi cantieri

    (Teleborsa) – Emergono dati contrastanti dal mercato edilizio USA a gennaio. Secondo il Dipartimento del Commercio statunitense i nuovi cantieri avviati sono scesi del 6% a 1,58 milioni di unità, a fronte dell’aumento dell’8,2% registrato a dicembre. Le attese degli analisti avevano previsto un numero di cantieri di 1,66 milioni.I permessi edilizi rilasciati dalle autorità competenti hanno registrato nello stesso periodo un incremento mensile del 10,4% a 1,88 milioni di unità, dopo il +4,2% registrato il mese precedente. Le attese degli analisti erano per un calo dei permessi a 1,78 milioni. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, indice Philly Fed manifatturiero scende a 23,1 punti a febbraio

    (Teleborsa) – Diminuisce l’aspettativa delle aziende del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia, negli Stati Uniti, pur rimanendo positiva. Nel mese di febbraio, infatti, l’indice relativo all’attività manifatturiera del distretto Fed di Philadelphia (Philly FED) è calato a 23,1 punti dai 26,5 di gennaio. Il dato è superiore alle attese degli analisti che indicavano un deterioramento a 20 punti.Va detto che un indice superiore allo zero indica che all’interno del distretto di Philadelphia ci sono nel settore manifatturiero più imprese ottimiste che pessimiste.Fra le componenti dell’indice, quello dei nuovi ordini è sceso a 23,4 punti da 30 punti, quello sulle condizioni di business si porta a 39,5 da 52,8. Sale quello sull’occupazione che si attesta a 25,3 da 22,5 punti, mentre quello sulla spesa per gli investimenti (capex) scende a 25,2 da 35,4 e quello sui prezzi sale a 54,4 da 45,4 punti. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, prezzi import gennaio +1,4% prezzi export +2,5%

    (Teleborsa) – Crescono più delle attese i prezzi import-export USA nel mese di gennaio. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato un +1,4% su mese dal +1% di dicembre (dato rivisto da +0,9%). Il dato è migliore delle attese degli analisti che avevano stimato una crescita dell’1%.Su base annua, i prezzi import registrano una crescita dello 0,9% dal -0,3%. Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi hanno registrato un +0,8% su base mensile, la crescita più consistente da aprile 2011.I prezzi export hanno riportato un incremento del 2,5% contro il +1,3% del mese precedente ed il +0,6% del consensus.Su anno il dato evidenzia un aumento del 2,3% rispetto al +0,2% precedente. Al netto dei prodotti agricoli i prezzi alle esportazioni aumentano del 2,2%. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, richieste sussidi disoccupazione crescono contro attese per calo

    (Teleborsa) – Crescono, contro le aspettative degli analisti, le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 12 febbraio, i “claims” sono risultati pari a 861.000 unità, in aumento di 13 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 848.000 (793.000 unità la prima lettura). Il dato è peggiore delle attese degli analisti, che erano per un calo delle richieste a 765 mila.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 833.250 unità, di poco inferiore al dato rivisto della settimana precedente (836.750 unità). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente.Infine, le richieste continuative di sussidio sono calate a 4,49 milioni, in calo di 64 mila unità rispetto ai 4,56 milioni della settimana precedente. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, scorte industria dicembre +0,6% m/m

    (Teleborsa) – Sostanzialmente stabile la crescita delle scorte dell’industria in USA. Nel mese di dicembre, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un aumento dello 0,6% a 1.971,7 miliardi di dollari, dopo il +0,5% del mese precedente e rispetto al +0,5% atteso. Su base annua si è verificata una discesa del 2,6%.Nello stesso periodo le vendite sono salite dello 0,8% su base mensile, attestandosi a 1.494,2 miliardi di dollari. Su anno si registra un aumento del 2,5%.La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,32. A dicembre 2019 era pari all’1,39. Tale dato misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte. LEGGI TUTTO