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    Dl aiuti bis: CdM al via, poi conferenza stampa Draghi-Franco-Cingolani

    (Teleborsa) – E’ sbarcato in Consiglio dei ministri, al via alle 16.30, il nuovo decreto aiuti che contiene le ultime misure per far fronte all’impatto dell’inflazione prima delle elezioni del 25 settembre. Un provvedimento “depotenziato” rispetto a quello previsto prima della crisi di governo ma che comunque potrà contare su una dotazione da oltre 14 miliardi di euro di cui circa la metà dedicati alla proroga degli interventi su bollette e carburanti.Nella bozza del provvedimento di 41 articoli, suscettibile di modifiche, sono previsti, tra l’altro, anche l’aumento di un punto fino a fine anno del taglio del cuneo fiscale, l’anticipo ad ottobre della rivalutazione delle pensioni oltre all’estensione del bonus di 200 euro ad alcune categorie di lavoratori con reddito inferiore ai 35mila euro che non lo avevano ricevuto nel primo semestre. Arriva anche il raddoppio della defiscalizzazione dei fringe benefit e lo stop fino a fine ottobre alle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di elettricità e gas. Tra le norme che potrebbero essere riviste in queste ore quella sul cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. La bozza del dl prevede che il taglio salga nel secondo semestre 2022 di un punto per i redditi fino a 35 mila euro fino all’1,8% con un impegno di 1,5 miliardi nel biennio 2022-2023. Importo giudicato insufficiente dai sindacati e sul quale il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha aperto a modifiche. “Penso si debba fare uno sforzo per renderlo più consistente. Ritengo che ci sia l’esigenza di dare un segnale più forte di quello che al momento è sul tavolo” ha detto “Credo che lo si possa fare tornando ad agire sul tema degli extraprofitti e rimodulando all’allocazione delle risorse contenute nel decreto”.Per l’anticipo di tre mesi della rivalutazione del 2% delle pensioni ad ottobre sono previsti nella bozza del decreto circa 2,38 miliardi. Sul capitolo energia vengono stanziati 3,37 miliardi per la conferma del credito imposta a favore dell imprese sul 25% delle spese sostenute nel 3 trimestre per l’acquisto di elettricità e gas. Altri 2,75 miliardi sono dedicati al taglio degli oneri di sistema anche per il quarto trimestre sulle bollette di elettricità e gas cui si aggiungono 800 milioni per la conferma della riduzione dell’Iva sul gas anche per gli ultimi tre mesi dell’anno. Arriva anche la proroga di un mese, fino al 20 settembre prossimo, dello sconto di 30 centesimi sulle accise dei carburanti che scade il 21 agosto per un onere di 1.042 milioni di euro.Arriva fino ad un miliardo di euro per il rafforzamento patrimoniale di Ilva. E’ quanto prevede una nuova bozza, ancora provvisoria, del decreto Aiuti bis. La norma, modificando il dl 142 del 2019, stabilisce che Invitalia è “autorizzata a sottoscrivere aumenti di capitale o diversi strumenti, comunque idonei al rafforzamento patrimoniale, anche nella forma di finanziamento soci in conto aumento di capitale, ulteriori rispetto a quelli previsti ai precedenti periodi e sino all’importo complessivamente non superiore a 1.000.000.000 euro”. Tra le altre misure contenute nella bozza del decreto ci sono lo stanziamento di 101 milioni per la proroga del bonus trasporti e un intervento di 200 milioni di euro per le imprese agricole colpite dalla siccità. LEGGI TUTTO

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    Taiwan, la Cina mostra i muscoli

    (Teleborsa) – Altissima tensione tra Taiwan e Cina che oggi ha lanciato 11 missili balistici Dongfeng (DF) nelle acque intorno a Taiwan, nell’ambito delle esercitazioni militari iniziate in risposta alla visita sull’isola della speaker della Camera americana Nancy Pelosi. Lo riferisce il ministero della Difesa di Taiwan, citato dall’agenzia ufficiale Central News Agency, precisando che i lanci sono avvenuti in diversi momenti.L’esercito di Taipei “ha colto immediatamente le dinamiche di lancio, attivato i relativi sistemi di Difesa e rafforzato la prontezza al combattimento”. Intanto, giornalisti dell’agenzia di stampa Afp hanno visto proiettili sparati dall’Esercito cinese in direzione dello Stretto di Taiwan.Cina attacca il G7 – “Sono gli Stati Uniti che hanno provocato i guai, la crisi e che continuano ad aumentare le tensioni”, ha affermato il ministro degli Esteri Wang Yi, commentando con toni aspri il comunicato congiunto del G7 che ieri ha chiesto a Pechino di evitare una “aggressiva attività militare” per il rischio di una “escalation non necessaria” e di “non cambiare unilateralmente lo status quo con la forza”. La palese provocazione Usa, con la visita a Taipei della speaker della Camera Nancy Pelosi, “ha creato un pessimo precedente se non viene corretto e contrastato”, ha aggiunto Wang in una nota ministeriale.Anche il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell ha condannato le operazioni cinesi, osservando che la visita della speaker della Camera americana Nancy Pelosi sull’isola non è una motivazione valida. “Non c’è alcuna giustificazione per usare una visita come pretesto per un’attività militare aggressiva nello Stretto di Taiwan”, ha scritto Borrell su Twitter. “È normale e di routine per i legislatori dei nostri Paesi viaggiare a livello internazionale. Incoraggiamo tutte le parti a mantenere la calma, esercitare moderazione e agire con trasparenza”, ha aggiunto Borrell, a Phnom Penh per l’Asean, il summit dei ministri degli Esteri dei 10 Paesi del sudest asiatico (Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam).Intanto, la durata delle “manovre militari mirate” è estesa da domenica 7 agosto a lunedì 8 fino alle ore 10:00.(Foto: SalRangThaeu) LEGGI TUTTO

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    Crisi governo, Mattarella scioglie le Camere: “Decisione inevitabile. Nuove elezioni entro 70 giorni”

    (Teleborsa) – “Come è stato ufficialmente comunicato, ho firmato il decreto di scioglimento delle Camere affinché vengano indette nuove elezioni entro il termine di settanta giorni indicato dalla Costituzione”. Poco prima delle 18 le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha definito la decisione “inevitabile”, hanno ufficialmente segnato la fine del governo Draghi. Nel pomeriggio, come previsto dalla procedura di scioglimento delle Camere da parte del capo dello Stato, il presidente della Repubblica ha ricevuto al Palazzo del Quirinale la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e, successivamente, il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico. Dopo i colloqui con i presidenti delle Camere, Mario Draghi è salito al Colle per controfirmare il decreto di scioglimento delle Camere. Le nuove elezioni, ha annunciato Mattarella, si terranno tra 70 giorni. Poco dopo lo scioglimento delle Camere ha preso il via a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri. Nel corso della seduta dovrebbe essere definito il perimetro per il disbrigo degli affari correnti e fissata la data delle prossime elezioni politiche, probabilmente il 25 settembreLA DICHIARAZIONE DI MATTARELLA – “Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l’ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell’interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata – ha detto Mattarella nella dichiarazione resa subito dopo aver firmato il decreto di scioglimento delle Camere – ha condotto a questa decisione. La discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e l’assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere. Il Governo ha presentato le dimissioni. Nel prenderne atto ho ringraziato il Presidente del Consiglio Mario Draghi e i Ministri per l’impegno profuso in questi diciotto mesi. È noto che il Governo, con lo scioglimento delle Camere e la convocazione di nuove elezioni, incontra limitazioni nella sua attività. Dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e l’insediamento del nuovo Governo che sarà determinato dal voto degli elettori. Ho il dovere di sottolineare – ha proseguito il presidente della Repubblica – che il periodo che attraversiamo non consente pause negli interventi indispensabili per contrastare gli effetti della crisi economica e sociale e, in particolare, dell’aumento dell’inflazione che, causata soprattutto dal costo dell’energia e dei prodotti alimentari, comporta pesanti conseguenze per le famiglie e per le imprese. Interventi indispensabili, dunque, per fare fronte alle difficoltà economiche e alle loro ricadute sociali, soprattutto per quanto riguarda i nostri concittadini in condizioni più deboli. Indispensabili per contenere gli effetti della guerra della Russia contro l’Ucraina sul piano della sicurezza dell’Europa e del nostro Paese. Indispensabili per la sempre più necessaria collaborazione a livello europeo e internazionale. A queste esigenze si affianca, con importanza decisiva, quella della attuazione nei tempi concordati del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cui sono condizionati i necessari e consistenti fondi europei di sostegno. Né può essere ignorato il dovere di proseguire nell’azione di contrasto alla pandemia, che si manifesta tuttora pericolosamente diffusa. Per queste ragioni mi auguro che, pur nell’intensa, e a volte acuta, dialettica della campagna elettorale, vi sia, da parte di tutti, un contributo costruttivo, riguardo agli aspetti che ho indicato. Nell’interesse superiore dell’Italia”. LEGGI TUTTO

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    Crisi Governo, Draghi al Senato: “Voi decidete”. Fiducia su risoluzione Casini

    (Teleborsa) – “La mia sarà una replica breve: per primo ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto l’operato del governo con lealtà e partecipazione. Il secondo punto è un’osservazione a proposito di alcune parole che avrebbero messo addirittura in discussione la natura della nostra democrazia, come se non fosse parlamentare mentre lo è e io la rispetto e mi riconosco”. Così il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in sede di replica al Senato.”Il sostegno che ho visto nel Paese”, ha aggiunto, “mi ha indotto a riproporre un patto di coalizione e sottoporlo a vostro voto, voi decidete. Niente richieste di pieni poteri”. Draghi ha anche voluto chiarire dubbi sollevati su RdC e Superbonus. Nel dettaglio, “Il Reddito di cittadinanza è una cosa buona, ma se non funziona è cattiva”, ha detto. Quanto al superbonus “voi sapete quello che ho sempre pensato ma il problema sono i meccanismi di cessione. Chi li ha disegnati senza discrimine o discernimento? Sono loro i colpevoli di questa situazione per cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti”. Il Presidente del Consiglio ha quindi chiesto che “sia posta la fiducia sulla risoluzione presentata da senatore Casini”. “Sul salario minimo ho detto quello che dovevo dire, c’è una proposta della commissione europea, abbiamo aperto un tavolo con i sindacati e Confindustria, continueremo la discussione qualunque sia la vostra decisione oggi”, ha detto il Premier sottolineando che “c’è una proposta che non veda l’imposizione, il diktat del governo sul contratto di lavoro”.Intanto, particolarmente attivo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che avrebbe avviato delle consultazioni telefoniche sentendo i leader della maggioranza per fare il punto della situazione. Tra le ipotesi, si ragiona sempre in ambienti parlamentari, anche quella delle condizioni per un Draghi bis. Sullo sfondo, resta sempre lo scioglimento delle Camere. LEGGI TUTTO

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    Crisi, Draghi in Aula mercoledì: ipotesi ritiro Ministri M5s prima?

    (Teleborsa) – Entra nel vivo la crisi di Governo dopo le dimissioni di ieri del Premier Draghi, “congelate” dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in attesa della verifica in Parlamento, in programma mercoledì. Intanto, in ambienti del M5s circola l’ipotesi del ritiro dei ministri del Movimento prima di mercoledì, uno scenario che secondo fonti parlamentari sarebbe fra quelli sul tavolo dei confronti interni in corso. Soluzione che, a quanto si apprende, è stata discussa anche nel consiglio nazionale di ieri. “Il consiglio nazionale si riunirà di nuovo oggi e faremo le nostre valutazioni”, ha risposto la capogruppo al Senato, Mariolina Castellone, arrivando nella sede del Movimento.”Dobbiamo lavorare per un bis di Draghi. Lo richiede la sicurezza dell’Italia. Ma senza un chiaro impegno della Lega ad abbandonare la linea ‘diversamente 5S’ e la consapevolezza dalle parti del PD che Conte non potrà farne parte, è meglio astenersi ed evitare ulteriori figuracce”. Lo scrive su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda.Nel frattempo, il Ministro degli Esteri Di Maio affonda: “Il M5s non c’è più, ora si chiama il partito di Conte. È un partito padronale che ha deciso di anteporre le proprie bandierine alla sicurezza e all’unità nazionale. Se da mercoledì andiamo in ordinaria amministrazione non potremo fare quasi più nulla di ciò che serve per superare la crisi economica. Parlo del decreto di 15 miliardi contro il caro bollette. Non abbiamo i poteri per fare la legge di bilancio e andremo in esercizio provvisorio. Non abbiamo più il potere negoziale ai tavoli internazionali per ottenere il tetto ai prezzi del gas. È da irresponsabili non capirlo”. LEGGI TUTTO

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    Crisi di Governo, allarme rosso a Bruxelles

    (Teleborsa) – Scatta l’allarme rosso a Bruxelles dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Draghi che di fatto ufficializzano la crisi nel nostro Paese, uno dei più monitorati, anche in ottica PNRR. Non è certo mistero che l’ex BCE è considerato una figura di assoluta garanzia, probabilmente l’unico in grado di garantire stabilità, credibilità e reputazione. Almeno questo sembrava fino alle 18.45 di ieri quando, nel corso di un CdM lampo, il Premier ha annunciato la volontà di dimettersi. “Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di Governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più”, si legge nel comunicato diffuso a margine del CdM.Ufficialmente nessuna presa di posizione allarmistica: “La Commissione non commenta mai gli sviluppi politici nei Paesi membri. La presidente Ursula von der Leyen ha ripetutamente enfatizzato la stretta e costruttiva cooperazione con il presidente Mario Draghi. Von der Leyen attende di proseguire nella cooperazione con le autorità italiane sulle priorità e sulle politiche europee”, spiega Eric Mamer, portavoce della Commissione Ue, interpellato sulla crisi di governo in Italia”.Ma, nelle stanze di Bruxelles, cresce la preoccupazione per i possibili sviluppi di una crisi che nessuno – fino a qualche giorno fa – poteva prevedere nè augurarsi. Intanto, arrivano cattive notizie dalle Borse, in particolare quella di Milano, e dallo spread tra Btp e Bund tedeschi tornato ai picchi di diversi mesi fa.Il Colle, intanto, ha congelato le dimissioni rimandando ad una verifica in Parlamento per mercoledì 20 luglio quando Draghi prenderà la parola. In quell’occasione, capiremo se il Premier farà marcia indietro, in scia alle pressioni di quanti gli chiedono di restare (scenario al momento meno quotato) oppure tirerà dritto per la sua strada (ipotesi più probabilme) ripassando così la palla al Quirinale. LEGGI TUTTO

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    Crisi – Draghi presenta dimissioni, Colle le respinge: Verifica in Parlamento

    (Teleborsa) – “Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio Mario Draghi nel Consiglio dei Ministri lampo durato appena il tempo di comunicare la sua decisione. “Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di Governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più”.”Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di Governo”.”In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente”. “Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani”. Ai ministri Draghi ha rivolto un ringraziamento “per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti”. Subito dopo arriva la nota del Colle che di fatto respinge le dimissioni. “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei ministri, professor Mario Draghi, il quale ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto. Il presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si é determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica”. La decisione è arrivata dopo che il Governo aveva ottenuto la fiducia a palazzo Madama sul Dl Aiuti ma i senatori M5s avevano abbandonato l’Aula. LEGGI TUTTO

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    Ddl Concorrenza, tassisti protestano a Roma

    (Teleborsa) – Non si ferma la protesta dei tassisti in Via del Corso con Palazzo Chigi e le vie di accesso limitrofe blindate dalla polizia che chiedono ormai da giorni lo stralcio dell’art. 10 del ddl concorrenza che prevede la liberalizzazione del settore: sono stati esplosi petardi e accesi fumogeni, con la polizia che fronteggia i manifestanti tenendoli a distanza dal Palazzo del governo. Slogan contro l’esecutivo, ma soprattutto contro Uber. “Chiediamo che il governo stralci l’articolo 10 del ddl concorrenza e apra subito un tavolo di confronto con tutti gli attori interessati”. E’ la richiesta che le organizzazioni sindacali dei tassisti avanzano in una lettera aperta alle istituzioni e alla società civile. Il documento, ripercorrendo le tappe della causa avviata contro Uber Black nel 2016 per concorrenza sleale, sottolinea “come alla luce di quanto già accaduto e in funzione di ciò che ulteriormente emerge dall’inchiesta Uber Files, gli operatori del comparto taxi non sono assolutamente disposti ad accettare che le regole del loro lavoro vengano riscritte attraverso una delega che non comporta un loro coinvolgimento diretto e dell’intero Parlamento”.Intanto prosegue l’esame in commissione Attività produttive della Camera del ddl concorrenza, ma il nodo della liberalizzazione del settore taxi, contenuto appunto nell’articolo 10, non è ancora stato affrontato. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, si starebbe lavorando a una riformulazione dell’articolo, in modo da trovare una sintesi tra le diverse sensibilità. LEGGI TUTTO