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    Trump contro Trump: a processo e in corsa (da favorito) per la Casa Bianca

    (Teleborsa) – I pubblici ministeri statunitensi hanno chiesto a un giudice federale di avviare il 2 gennaio 2024 il processo dell’ex presidente Donald Trump con l’accusa di aver tentato di ribaltare la sua sconfitta elettorale del 2020. Lo riporta la Reuters.Quella data farebbe iniziare il processo solo due settimane prima che vengano espressi i primi voti nelle primarie presidenziali repubblicane del 2024, corsa nella quale Trump è il favorito. Nelle scorse ore, l’ufficio del procuratore speciale degli Stati Uniti Jack Smith, che conduce l’inchiesta, ha chiesto espressamente al giudice, nel documento depositato in Tribunale, di iniziare il processo il 2 gennaio, anche per via dell’interesse del pubblico per un processo rapido.Intanto, il Tycoon continua a dichiararsi non colpevole. “Oggi è un giorno triste per l’America. Contro di me è in atto una persecuzione, una persecuzione condotta da un avversario politico contro qualcuno che è avanti nei sondaggi. Non possiamo permettere che questo accada”, ha detto Trump nei giorni scorsi, lasciando per la terza volta il tribunale, in una dichiarazione sotto la pioggia sulla pista dell’aeroporto Reagan. “Non è colpa mia se il mio avversario politico nel partito democratico, il ‘corrotto’ Joe Biden, ha detto al suo procuratore generale di accusare il principale (di gran lunga!) candidato repubblicano ed ex presidente degli Stati Uniti di tutti i crimini possibili così da costringerlo a spendere tutti i soldi per la difesa”, ha attaccato il tycoon sul suo social Truth ribadendo che le incriminazioni contro di lui sono “una strumentalizzazione della giustizia senza precedenti e aggiungendo che “gliene basta un’altra per assicurarsi la vittoria al 2024”. LEGGI TUTTO

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    Migranti, Meloni-Piantedosi studiano stretta su irregolari

    (Teleborsa) – Al termine del Consiglio dei Ministri di ieri, vertice tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Un faccia a faccia, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, per delineare il prossimo pacchetto di norme sulla sicurezza che è atteso a settembre.Tra le misure, un rafforzamento di dotazioni e organici delle forze di polizia, una migliore qualificazione della polizia locale, interventi di prevenzione e contrasto alla violenza giovanile e per innalzare i livelli di sicurezza delle città. Introdurre una stretta sulle espulsioni dei migranti irregolari, in particolare i soggetti problematici e pericolosi con alle spalle comportamenti violenti. E’ uno degli interventi ordinamentali “in cantiere” esaminato durante l’incontro. A Rovereto, ad esempio, un migrante che aveva dimostrato la sua pericolosità poteva girare tranquillamente in attesa dei provvedimenti delle autorità. L’obiettivo del governo è accorciare e semplificare questi passaggi, accelerando l’espulsione di chi dà segnali di pericolosità sociale. LEGGI TUTTO

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    Salario minimo, prove di dialogo Governo-opposizioni

    (Teleborsa) – Entra nel vivo il dialogo tra Governo e opposizioni sul salario minimo: l’incontro è in programma per venerdì pomeriggio secondo quanto riferiscono fonti parlamentari con i rappresentanti di PD, Azione-Italia viva, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi e sinistra e Più Europa.”Mi aspetto esattamente quello che si aspetta la presidente Meloni che ha aperto al confronto con le opposizioni”, dice intanto la ministra del lavoro Marina Calderone intervista da TgCom, sottolineando che “questi temi, quello della contrattazione, del livello salariale delle persone ma anche dello stato di salute del mondo del lavoro è un tema su cui è importante avere un confronto aperto e costruttivo”. “Poi certamente ci sono delle responsabilità di governo che portano a dire che il governo prenderà delle strade e farà delle valutazioni ma questi sono temi che vanno sviluppati nella società civile e soprattutto in Parlamento”, ha concluso. Intanto, lo scorso 3 agosto è arrivato il semaforo verde dell’Aula della Camera alla questione sospensiva della maggioranza volta a sospendere l’esame della proposta di legge dell’opposizione sul salario minimo per un periodo di sessanta giorni. Un risultato che dai banchi dell’opposizione è stato segnato dal coro “vergogna, vergogna!”.”Siamo davanti alla fuga della maggioranza, che fugge davanti a un problema reale”, aveva detto nell’occasione la segretaria del PD Elly Schlein parlando sulla sospensiva sulla PdL sul salario minimo. “Siamo aperti al dialogo. Non ai rinvii sine die. La maggioranza dice che della sofferenza della gente se ne frega”, conclude.”La maggioranza non ha detto la verità in aula. La sospensiva che porta il salario minimo formalmente al 29 settembre in realtà è un rinvio a gennaio. A dopo la sessione di bilancio. Perché come è noto a tutti durante quel periodo non è possibile votare leggi di spesa. La destra dunque sta imbrogliando gli italiani”, ha rincarato la dose il capogruppo democratico in commissione Lavoro Arturo Scotti. LEGGI TUTTO

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    Fisco, Leo: delega una svolta, apprezzamento di tutti

    (Teleborsa) – Sono in corso le votazioni dell’Aula di Montecitorio sui 34 emendamenti (tutti delle opposizioni) presentati al testo del disegno di legge delega sul fisco. Prima del voto finale sul provvedimento, che diventerebbe legge alla terza lettura, la Camera dovrà esaminare anche 39 ordini del giorno.La delega fiscale “può rappresentare una svolta nel nostro sistema tributario”. Lo ha ribadito il viceministro dell’economia, Maurizio Leo, intervenendo in Aula alla Camera al termine della discussione generale sul provvedimento. “Tutti hanno espresso grande apprezzamento sull’impianto di questa riforma” ha sottolineato “abbiamo sentito tutti e tutti hanno detto che abbiamo costruito qualcosa che da’ una svolta al sistema tributario”.”Abbiamo le tecnologie informatiche, la precompilata, l’intelligenza artificiale, siamo in grado di dire millimetricamente quale è il reddito”, aveva spiegato ieri e proponendo di “venire incontro al contribuente collaborativo” per “combattere questo ammontare enorme di evasione”.”Mi sono permesso di definire questo provvedimento epocale perché è una riforma che era attesa dagli anni Settanta, quando un provvedimento analogo fu messo a terra da studiosi del calibro di Bruno Visentini, di Cesare Cosciani, di Gino De Gennaro”, ha ricordato ancora il viceministro, aggiungendo “penso che tutti insieme stiamo scrivendo una pagina veramente importante nella storia economica di questo Paese”. LEGGI TUTTO

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    Trump in Tribunale a Washington si dichiara “non colpevole”

    (Teleborsa) – Donald Trump è comparso ieri sera on Tribunale, per la terza volta in pochi mesi, dichiarandosi “non colpevole” per le accuse mosse a suo carico. Stavolta per aver tentato di alterare i risultati delle elezioni Presidenziali del 2020, vinte da Joe Biden, e per aver orchestrato l’assalto a Capitol Hill, avvenuto il 6 gennaio 2021. Come previsto erano quattro i capi d’accusa mosso dal Procuratore federale Jack Smith: cospirazione, frode, attentato alla costituzione, ostacolo alla giustizia. Trump è arrivato a Washington con il suo aereo privato e poi in auto in Tribunale, dove è entrato senza rispondere a domande circondato dai suoi legali. A pochi metri il suo accusatore, il Procuratore Smith, che lo ha condotto in tribunale per la terza volta: le prime due per l’accusa di aver trafugato documenti top secret del Pentagono e per aver tentato di corrompere la pornostar Stormy Daniels. L’udienza è durata in tutto 27 minuti, poi l’ex Presidente si è di nuovo recato in aeroporto.”Oggi è un giorno triste per l’America. Contro di me è in atto una persecuzione, una persecuzione condotta da un avversario politico contro qualcuno che è avanti nei sondaggi. Non possiamo permettere che questo accada”, ha affermato Trump lasciando il Tribunale. Nel corso dell’udienza il giudice Moxila Upadhyaya ha rivolto a Trump alcune domande, sulle sue generalità e sull’assunzione di stupefacenti, poi ha letto i capi d’accusa a suo carico ed il tycoon si è dichiarato “non colpevole”. Il magistrato ha quindi fissato la prima udienza il prossimo 28 agosto. Una data che si interseca con l’altra udienza del 23 agosto per le carte segrete nascoste a Mar-a-Lago e con le scadenze elettorali. LEGGI TUTTO

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    Salario minimo, ok Camera a sospensiva. Furia opposizioni

    (Teleborsa) – Semaforo verde dell’Aula della Camera alla questione sospensiva della maggioranza volta a sospendere l’esame della proposta di legge dell’opposizione sul salario minimo per un periodo di sessanta giorni. I voti a favore sono stati 168, 128 i contrari, tre gli astenuti. Dai banchi dell’opposizione il risultato del voto è stato segnato dal coro “vergogna, vergogna!”.”Siamo davanti alla fuga della maggioranza, che fugge davanti a un problema reale”. Lo dice nell’Aula della Camera la segretaria del PD Elly Schlein parlando sulla sospensiva sulla PdL sul salario minimo. “Siamo aperti al dialogo. Non ai rinvii sine die. La maggioranza dice che della sofferenza della gente se ne frega”, conclude.”La maggioranza non ha detto la verità oggi in aula. La sospensiva che porta il salario minimo formalmente al 29 settembre in realtà è un rinvio a gennaio. A dopo la sessione di bilancio. Perché come è noto a tutti durante quel periodo non è possibile votare leggi di spesa. La destra dunque sta imbrogliando gli italiani”, rincara la dose il capogruppo democratico in commissione Lavoro Arturo Scotti. Annuncio il voto contrario del M5s. Ve lo diciamo già adesso: non vi presentate a ottobre con proposte dirette a spaccare la platea di lavoratori sottopagati”. Lo dice il leader di M5S Giuseppe Conte parlando in aula sulla sospensiva. “Le aperture al dialogo di Meloni sono rimaste solo parole”.La maggioranza dimostri se la interlocuzione che ha promesso sul salario minimo è in ‘modalità propaganda’ o è vera per l’interesse del Paese”, incalza anche il capogruppo del Terzo Polo Matteo Richetti LEGGI TUTTO

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    Fisco: ok Senato a delega, torna alla Camera

    (Teleborsa) – Semaforo verde dell’Aula del Senato alla delega fiscale con 110 voti favorevoli e 60 voti contrari. Il testo, licenziato in prima lettura dalla Camera il 12 luglio corso, è stato modificato nel corso dell’esame del Senato e dovrà quindi tornare a Montecitorio per il via libera in terza lettura. L’Aula della Camera è già convocata venerdì mattina con l’obiettivo di chiudere il provvedimento in giornata.Oggi il viceministro all’Economia Maurizio Leo, ha ribadito che la delega fiscale determina un “cambio di rotta” che consentirà di “abbattere” l’enorme carico di evasione” che vale 75-100 miliardi e rappresenta “un fardello per la nostra economia”.”Abbiamo le tecnologie informatiche, la precompilata, l’intelligenza artificiale, siamo in grado di dire millimetricamente quale è il reddito”, ha spiegato Leo, intervenendo dopo la discussione generale in Aula e proponendo di “venire incontro al contribuente collaborativo” per “combattere questo ammontare enorme di evasione”.”Mi sono permesso di definire questo provvedimento epocale perché è una riforma che era attesa dagli anni Settanta, quando un provvedimento analogo fu messo a terra da studiosi del calibro di Bruno Visentini, di Cesare Cosciani, di Gino De Gennaro”, ha ricordato il viceministro, aggiungendo “penso che tutti insieme stiamo scrivendo una pagina veramente importante nella storia economica di questo Paese”. LEGGI TUTTO

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    Trump incriminato per l’assalto a Capitol Hill

    (Teleborsa) – L’ex Presidente americano Donald Trump è stato incriminato anche per l’assalto al Congresso avvenuto il 6 gennaio 2021. Si tratta della terza incriminazione dopo quella per i documenti top secret nascosti nella residenza di Mar-a-Lago e l’accusa di aver pagato il silenzio della pornostar Stormy Daniels con i fondi della campagna elettorale.Trump è stato incriminato per l’assalto a Capitol Hill da un gran giurì federale, chiamato ad esaminare le prove dal procuratore federale Jack Smith. “Un assalto alla democrazia americana senza precedenti” lo ha definito il Procuratore in una conferenza stampa, auspicando “un processo rapido”.Trump sarà chiamato a comparire dinanzi al giudice giovedì assieme ad altri sei imputati, che secondo la Cnn sarebbero i suoi ex avvocati, citati dal giudice per aver supportato l’ex Presidente nel tentativo di ribaltare l’esito delle elezioni del 2020, poi sfociato nell’assalto del Campidoglio a inizio 2021. Quattro i capi d’accusa contro il tycoon: cospirazione, frode, attentato alla costituzione, ostacolo alla giustizia. Trump già sapeva della sua incriminazione ed aveva commentato la notizia su Truth, affermando “ho sentito che il pazzo Jack Smith, per interferire nelle elezioni, emetterà un’altra falsa incriminazione nei miei confronti”. “Vogliono un’altra falsa incriminazione contro di me – ha proseguito l’ex Presidente – il giorno dopo che lo scandalo di Joe Biden, uno dei maggiori della storia americana, è esploso in Congresso. Un Paese in declino”. Un riferimento alla testimonianza di un ex socio contro Hunter Biden, figlio dell’attuale Presidente, accusato di violazione fiscale e possesso illegale di armi da fuoco. LEGGI TUTTO