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    Webuild, Fitch alza il rating a “BB+”. Ferrari: a un passo dall’investment grade

    (Teleborsa) – Fitch ha alzato il rating di Webuild, big italiano delle costruzioni e dell’ingegneria, a “BB+” dal precedente “BB” con outlook “Stabile”, collocando la società a un solo passo dall’investment grade.L’upgrade riflette la previsione che il migliorato profilo aziendale di Webuild rimarrà solido, con una forte visibilità sui ricavi e strutture contrattuali migliorate, con la capacità di trasferire i costi incrementali, a supporto dei margini. Tiene inoltre conto di una migliore diversificazione geografica, con maggiori ricavi da economie a basso rischio e una ridotta volatilità del capitale circolante.Viene riflesso anche il miglioramento della struttura finanziaria di Webuild, con una leva finanziaria netta EBITDA che si manterrà presumibilmente inferiore a 1,5x per il periodo 2025-2028 e una leva finanziaria lorda EBITDA inferiore a 2,5x per il periodo 2026-2028. Questo sarà trainato principalmente dalla forte crescita dell’EBITDA derivante da commesse ad alto margine, in particolare in Italia e Australia.L’upgrade “riflette la solidità della struttura finanziaria e la capacità di Webuild di generare cassa in modo sostenibile, anche in contesti macroeconomici complessi – ha dichiarato il Direttore Generale di Webuild, Massimo Ferrari – Un risultato che pone il Gruppo a solo un gradino dall’investment grade”.”Negli ultimi anni è stato rafforzato il profilo di credito attraverso una gestione attenta, una diversificazione geografica bilanciata e una pipeline ordini di alta qualità concentrata in mercati a basso rischio – ha aggiunto – L’accentramento della gestione del working capital, del processo di bidding e del risk management richiedono investimenti in risorse e tecnologia che solo un Gruppo di grande dimensione può fare. Il 2024 si è chiuso con risultati record, superando i target sfidanti previsti per l’anno. Una posizione che ha permesso di rivedere al rialzo i target per il 2025, che prevedeva già obiettivi ambiziosi”. LEGGI TUTTO

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    Eni, Moody’s migliora l’outlook a positivo. Confermato il rating Baa1

    (Teleborsa) – Moody’s ha confermato a Baa1 il rating dell’emittente a lungo termine di Eni e migliorato l’outlook da stabile a positivo. L’outlook positivo sui rating di Eni fa seguito all’azione di rating sul rating sovrano italiano del 23 maggio 2025, in cui l’outlook sull’Italia è stato modificato a positivo.Il rating della società continua a posizionarsi due livelli sopra il rating Baa3 del debito sovrano italiano, riflettendo la solidità creditizia di Eni, unita alla portata globale delle sue attività upstream. I parametri attuali supporterebbero un rating più elevato, ma il rating di Eni è limitato a due livelli sopra il rating del debito sovrano italiano a causa del grado di legame con l’Italia, attraverso la partecipazione azionaria del 31,8% detenuta dal governo e la sua capacità di presentare liste di candidati per il consiglio di amministrazione, nonché attraverso il business downstream focalizzato sul mercato nazionale. Dati i legami legati alla proprietà statale, è altamente improbabile che un emittente collegato al governo possa ottenere un rating superiore a due livelli sopra il debito sovrano.Una asset base considerevole e geograficamente ben diversificata di Eni nel business upstream; un solido track record di esplorazione di successo, con uno dei più alti tassi di rimpiazzo delle riserve del settore; una strategia globale e investimenti crescenti per ridurre l’impronta di carbonio; politiche finanziarie conservative; solidi parametri di credito per il rating, con un rapporto RCF/debito netto intorno al 34% entro il termine ultimo di marzo 2025, e un’eccellente liquidità, tutti fattori che supportano il rating.L’azienda è esposta ai prezzi volatili del petrolio e del gas , poiché i suoi utili sono prevalentemente trainati dall’attività upstream; ha una significativa esposizione ai paesi non OCSE nell’attività upstream; ha un profilo di business leggermente meno diversificato rispetto a quello delle principali compagnie petrolifere e del gas integrate più grandi, con attività upstream e downstream più bilanciate; e i rischi legati alla transizione energetica e alla pressione per ridurre l’impronta di carbonio, che si traducono in un rischio operativo e richiederanno investimenti considerevoli per l’adeguamento del portafoglio. LEGGI TUTTO

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    Moody’s migliora l’outlook sulle maggiori banche italiane. Upgrade per MPS

    (Teleborsa) – Moody’s ha intrapreso azioni di rating su 16 istituti finanziari italiani, dopo il passaggio da stabile a positivo dell’outlook sul Governo italiano (rating Baa3) e il miglioramento delle condizioni operative per le banche in Italia, che ha portato a un profilo macroeconomico dell’Italia più elevato da “Forte-” a “Forte”.In particolare, l’agenzia di rating ha alzato il profilo macroeconomico dell’Italia da “Forte-” a “Forte” per riflettere un contesto operativo sempre più favorevole e migliori condizioni di credito e finanziamento, che stanno esercitando un impatto positivo sui profili di credito individuali delle banche italiane. Le banche italiane operano in un’economia ampia e diversificata, con elevati livelli di ricchezza finanziaria e livelli moderati di debito del settore privato. Le condizioni di finanziamento delle banche italiane sono migliorate negli ultimi anni, beneficiando della riduzione della volatilità e dei rendimenti nel mercato italiano della raccolta all’ingrosso. Le banche italiane continuano inoltre a beneficiare di una base di depositi ampia e stabile e, nel 2024, hanno rimborsato integralmente i prestiti TLTRO della BCE, senza alcun impatto significativo sui profili di finanziamento e liquidità delle banche.UniCreditLa conferma del Baseline Credit Assessment (BCA) di UniCredit, baa3, riflette la sua solida performance finanziaria nel contesto di condizioni operative più solide in Italia, in particolare i solidi parametri di rischio degli asset e la solida capitalizzazione. Il BCA riflette anche l’aspettativa che, qualora l’acquisizione di Banco BPM fosse finalizzata, il profilo finanziario di UniCredit rimarrebbe sostanzialmente invariato, mentre la potenziale acquisizione di Commerzbank potrebbe migliorare l’affidabilità creditizia del gruppo attraverso una maggiore diversificazione internazionale in aree geografiche più solide. Ciò allenterebbe la correlazione intrinseca tra l’affidabilità creditizia di UniCredit e quella del Governo italiano. L’outlook è migliorato a positivo.Intesa SanpaoloLa conferma del rating BCA baa3 di Intesa Sanpaolo riflette la solidità della presenza domestica della banca, con posizioni di mercato leader in tutte le aree di business in Italia e una significativa diversificazione dei ricavi, che si traduce in una capacità di generazione di utili solida e sostenuta, nel contesto di condizioni operative più solide in Italia. Il rating è supportato da solidi indicatori di rischio patrimoniale e da solidi buffer di capitale, pur mantenendo un’elevata remunerazione per gli azionisti. Il rating riflette anche la sua solida liquidità e provvista complessiva, supportata dall’ampia e granulare base di depositi retail. L’outlook è migliorato a positivo.Banco BPMLa conferma del rating di credito di Banco BPM pari a baa3 riflette il miglioramento del profilo creditizio della banca nel contesto di condizioni operative più solide per le banche italiane. La conferma tiene anche conto della previsione che, qualora l’acquisizione da parte di UniCredit fosse finalizzata, Banco BPM verrebbe completamente integrata in UniCredit. La conferma del rating riflette anche la convinzione che Banco BPM trarrebbe beneficio dal maggiore merito creditizio di UniCredit, sebbene ciò non si traduca in un rating di credito più elevato, poiché è già allo stesso livello del rating di UniCredit pari a baa3. L’outlook è migliorato a positivo.MPSL’innalzamento del rating BCA di MPS da BA2 a BA1 riflette il miglioramento del merito creditizio della banca nel contesto di un contesto operativo più solido per le banche italiane. Il rating BCA di MPS riflette la maggiore redditività ricorrente, il miglioramento del rischio patrimoniale e la solida capitalizzazione della banca. L’innalzamento dei rating sui depositi a lungo termine di MPS da Baa3 a Baa2 e del rating sul debito senior non garantito da Ba2 a Ba1 riflette l’innalzamento del rating BCA. L’outlook rimane positivo.MediobancaLa conferma del rating BCA di Mediobanca, pari a baa3, riflette la solida capitalizzazione della banca e la sua redditività buona e diversificata, mitigata da una certa concentrazione degli attivi e dall’elevata dipendenza della banca dal finanziamento wholesale, nel contesto di condizioni operative più solide in Italia. La conferma tiene conto della potenziale acquisizione di Banca Generali da parte di Mediobanca, che potrebbe nel tempo migliorare il profilo finanziario della banca. L’outlook è migliorato a stabile.BPER BancaLa conferma del rating BCA di BPER, pari a baa3, riflette la solida qualità degli attivi, la solidità patrimoniale, il miglioramento della redditività e una solida base di depositi retail della banca, nel contesto di condizioni operative più favorevoli in Italia. La conferma del rating tiene conto anche dell’aumento di capitale della banca approvato dai suoi azionisti per finanziare integralmente l’acquisizione di tutte le azioni di Banca Popolare di Sondrio. Viene previsto che l’entità risultante dalla fusione, qualora l’acquisizione venga completata, manterrà il suo merito creditizio complessivo. L’outlook è migliorato a positivo.BNLL’innalzamento del BCA di BNL da ba2 a ba1 riflette l’opinione che le condizioni operative più favorevoli per le banche italiane abbiano rafforzato il merito creditizio della banca. Il BCA tiene conto anche della significativa dipendenza di BNL dai finanziamenti erogati dalla controllante BNP Paribas. La conferma del BCA rettificato baa2 di BNL riflette l’ipotesi invariata di una probabilità molto elevata di supporto da parte della controllante BNPP, che ora si traduce in un rialzo di due notch del BCA della banca rispetto ai precedenti tre notch. L’outlook è migliorato a positivo.Credit Agricole ItaliaL’innalzamento del rating BCA di CA Italia da baa1 a baa3 riflette il rafforzamento delle condizioni operative in Italia, il miglioramento del rischio patrimoniale, la moderazione del capitale e della redditività e una buona liquidità. La conferma del rating BCA rettificato di CA Italia a baa1 riflette la nostra ipotesi invariata di una probabilità molto elevata di supporto da parte della controllante Crédit Agricole, che ora si traduce in un aumento di due notch del rating BCA della banca rispetto ai precedenti tre notch.Banca SellaL’innalzamento del BCA di Banca Sella da BA2 a BA1 riflette l’opinione che le migliori condizioni operative per le banche italiane abbiano rafforzato il merito creditizio della banca. L’innalzamento riflette anche la migliorata solvibilità di Banca Sella e il suo solido profilo di finanziamento e liquidità al dettaglio. L’innalzamento dei rating sui depositi a lungo termine di Banca Sella Holding da Baa3 a Baa2 e dei rating sull’emittente a lungo termine e sul debito senior non garantito da Ba3 a Ba2 riflette l’innalzamento del BCA di Banca Sella. L’outlook è migliorato a positivo.BFF BankLa conferma del BCA di BFF a BA3 riflette la concentrazione degli asset, la moderata capitalizzazione e la significativa dipendenza dal finanziamento di mercato, oltre all’elevata redditività e alla buona liquidità. Il BCA considera anche le debolezze nella gestione del rischio della banca, che in passato hanno portato a una sottostima dei crediti scaduti. Inoltre, il prolungato divieto di pagamento dei dividendi imposto dalla Banca d’Italia a maggio 2024 evidenzia rischi di governance, che gravano sul profilo di credito della banca. L’outlook rimane stabile.Mediocredito L’innalzamento del BCA di Mediocredito da BA1 a BAa3 riflette condizioni operative più solide, nonché la migliore qualità degli attivi della banca, la solidità patrimoniale e la buona liquidità, nonché il continuo supporto finanziario da parte dei suoi azionisti, le banche di credito cooperativo operanti nel Nord-Est Italia, a fronte della bassa diversificazione geografica e commerciale della banca. L’innalzamento del rating sui depositi a lungo termine da Baa2 a Baa1 riflette l’innalzamento del BCA della banca. L’outlook è stabile.Credem La conferma del BCA baa3 di Credem riflette la solidità della posizione di solvibilità della banca nel contesto di condizioni operative più solide per le banche italiane. Tale conferma è supportata da una solida posizione patrimoniale e da una qualità superiore del portafoglio crediti, attribuibile alla costante applicazione di rigorosi standard di sottoscrizione. La conferma del BCA della banca tiene inoltre in considerazione la sua solida posizione di finanziamento e liquidità, supportata dall’ampia e granulare base di depositi. L’outlook è migliorato a positivo.CDP e InvitaliaLa conferma dei rating a lungo termine Baa3 di CDP e Invitalia riflette la conferma del rating a lungo termine del Governo italiano. Entrambe le istituzioni hanno mandati pubblici a supporto delle politiche del Governo italiano e del settore pubblico nazionale, il che si traduce in un livello di integrazione molto forte tra loro e il Governo italiano. L’outlook è migliorato a positivo. LEGGI TUTTO

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    Utilities, Moody’s migliora outlook a positivo su A2A, ACEA e Hera

    (Teleborsa) – Moody’s ha confermato i rating e modificato l’outlook da stabile a positivo per le seguenti utilities italiane: A2A, ACEA e Hera. L’intervento segue il passaggio dell’outlook da stabile a positivo per il Governo italiano, avvenuto il 23 maggio 2025.A2AMoody’s ha confermato il rating dell’emittente a lungo termine Baa2 per A2A. Il cambiamento dell’outlook riflette i legami dell’azienda con il rating sovrano, dato che la maggior parte dei suoi utili è generata in Italia, nonché le migliorate prospettive fiscali e il previsto miglioramento della resilienza economica del Paese, rispecchiati dalle prospettive positive sul Governo italiano. Ciò riflette anche la solida performance operativa e la solida flessibilità finanziaria, illustrate ad esempio da un rapporto tra FFO e debito netto che si è attestato costantemente tra il 23,1% e il 28,6% negli ultimi cinque anni (2020-24) e dalla previsione che tale rapporto supererà probabilmente il 26% nel periodo 2025-27.La conferma del rating riconosce l’ampia diversificazione del mix di attività dell’azienda, che beneficia della sua integrazione verticale nel settore energetico; utili della rete regolamentata italiana a basso rischio e relativamente stabili; solide performance operative e finanziarie; solida liquidità; e una politica finanziaria che bilancia gli interessi dei suoi azionisti e creditori. Ciò tiene conto anche del fatto che A2A è il quarto produttore di energia elettrica in Italia (con una produzione di 12 TWh nel 2024, escluso il WTE). Questi fattori sono bilanciati dall’esposizione del gruppo alla volatilità dei prezzi dell’energia elettrica in Italia, sebbene tale rischio sia mitigato da un mix diversificato di tecnologie di generazione elettrica e dalla politica di copertura del gruppo; e dall’esposizione delle attività di A2A nel settore dei rifiuti al contesto macroeconomico ciclico.ACEA Moody’s ha confermato il rating dell’emittente a lungo termine Baa2 per ACEA. Il passaggio da stabile a positivo riflette i legami dell’azienda con il debito sovrano, dato che la maggior parte dei suoi utili è generata in Italia, nonché le migliorate prospettive fiscali e il previsto miglioramento della resilienza economica dell’Italia, rispecchiati dalle prospettive positive sul Governo italiano. Ciò riflette inoltre il solido profilo finanziario di ACEA, illustrato ad esempio da un rapporto tra FFO e debito netto pari in media al 19,4% negli ultimi 3 anni, e dalla possibilità che questo rapporto superi il 20% nel periodo 2025-2027, il che potrebbe a sua volta supportare un rating più elevato in assenza di vincoli derivanti dalla qualità del credito sovrano.La conferma dei rating di ACEA riconosce il mix diversificato di attività della società e il suo portafoglio di attività regolamentate, che rappresentavano circa l’81% dell’EBITDA consolidato nel 2024. Queste attività, caratterizzate da caratteristiche monopolistiche e da quadri normativi consolidati, garantiscono un buon grado di prevedibilità e visibilità degli utili aziendali. Questi fattori sono bilanciati dall’esposizione del gruppo, attraverso le sue attività non regolamentate (circa il 19% dell’EBITDA nel 2024), al contesto macroeconomico ciclico e alla concorrenza; e dal rischio di operazioni di fusione e acquisizione (M&A) che potrebbero assorbire l’attuale flessibilità finanziaria.HeraMoody’s ha confermato il rating dell’emittente a lungo termine Baa2 per Hera. Il passaggio da stabile a positivo riflette il legame dell’azienda con il debito sovrano, dato che tutti i suoi utili sono generati in Italia, nonché il miglioramento delle prospettive fiscali e il previsto miglioramento della resilienza economica dell’Italia, rispecchiati dalle prospettive positive sul Governo italiano. Riconosce inoltre la solida performance operativa e il profilo finanziario dell’azienda, dimostrati ad esempio dal rapporto tra FFO e debito netto rettificato da Moody’s, pari in media al 24,2% negli ultimi cinque anni (2020-24), e dalla previsione che tale rapporto si manterrà nella fascia bassa del 20% in termini percentuali nel periodo 2025-2027, il che supporterebbe un rating più elevato in assenza di vincoli derivanti dalla qualità del credito sovrano.La conferma dei rating di Hera riflette il mix diversificato di business dell’azienda e il suo portafoglio di attività regolamentate e quasi regolamentate, che rappresentavano circa il 32% dell’EBITDA consolidato nel 2024, con una limitata esposizione a prezzi e volumi, supportata da quadri normativi favorevoli e trasparenti; il contributo delle attività quasi regolamentate (5% dell’EBITDA nell’esercizio 2024), che supportano la stabilità dei flussi di cassa; la strategia di crescita di Hera attraverso acquisizioni di piccola e media dimensione finanziate principalmente con lo scambio di azioni; e la sua solida liquidità. Questi fattori sono bilanciati dall’esposizione dell’azienda al ciclo macroeconomico e alla pressione competitiva attraverso le sue attività di fornitura di energia elettrica e gas e di trattamento dei rifiuti (circa il 63% dell’EBITDA nell’esercizio 2024) e dall’esposizione, seppur limitata, delle attività di generazione di energia elettrica e di gestione dei rifiuti di Hera alla volatilità dei prezzi dell’energia in Italia. LEGGI TUTTO

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    Unipol Assicurazioni, Moody’s migliora l’outlook a positivo da stabile

    (Teleborsa) – Moody’s ha confermato l’insurance financial strength rating (IFSR) di Unipol Assicurazioni a “Baa2” e modificato l’outlook a positivo da stabile. La modifica dell’outlook segue la modifica dell’outlook sull’Italia (Baa3) del 23 maggio 2025.Il profilo creditizio di Unipol è parzialmente vincolato dal rating sovrano italiano a causa della concentrazione di attività e passività del gruppo in Italia, che influisce sulla qualità degli attivi, sulla capitalizzazione e sulla flessibilità finanziaria del gruppo. Un miglioramento della qualità del credito sovrano italiano ha quindi un impatto positivo sulla qualità del credito di Unipol.L’esposizione di Unipol ai titoli di Stato italiani si è leggermente ridotta nel 2024, rappresentando il 30% dei suoi investimenti e il 181% del suo patrimonio netto alla fine del 2024.Moody’s attualmente valuta la solidità finanziaria assicurativa di Unipol un livello superiore al rating sovrano italiano, a riflettere il solido profilo commerciale del gruppo, caratterizzato dalla sua posizione di leadership nel mercato danni italiano, dal forte controllo della sua distribuzione grazie alla sua rete di agenti vincolati e da un rischio di prodotto relativamente basso grazie alla focalizzazione sul business retail e a un basso tasso garantito medio nel segmento vita. Tra gli altri punti di forza del gruppo figurano una buona redditività (RoC del 7,7% nel 2024) e un’ottima capitalizzazione, come dimostrato da un indice di Solvency II consolidato del 212% a fine dicembre 2024.Inoltre, a seguito della fusione tra la principale holding del gruppo e la sua principale società operativa, Unipol ha annunciato l’intenzione di non sostituire le obbligazioni senior in circolazione. 1 miliardo di euro di debito senior è scaduto a marzo 2025 e altri 1,5 miliardi di euro scadranno tra il 2027 e il 2030. Ciò ridurrà ulteriormente la leva finanziaria del gruppo, che si attestava al 27% a fine 2024 e che Moody’s stima intorno al 21% a seguito del rimborso di marzo su base proforma. LEGGI TUTTO

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    Airbus, Fitch alza il rating ad “A” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha alzato il rating del colosso europeo dell’aviazione Airbus ad “A” da “A-“. L’outlook è stabile.L’upgrade riflette la previsione che la redditività operativa e la generazione di free cash flow (FCF) di Airbus continueranno a migliorare nel breve-medio termine, rafforzando ulteriormente il solido profilo finanziario del gruppo.Il nuovo rating e l’outlook stabile si basano sulle posizioni di mercato di rilievo dell’azienda nel settore aerospaziale commerciale, nonostante una certa concentrazione su piattaforme specifiche, nonché negli elicotteri e in alcuni settori della difesa. Beneficia di un’ampia diversificazione geografica e di clientela, insieme a un consistente portafoglio ordini di aeromobili commerciali che garantisce una buona visibilità dei ricavi nel medio termine. Una solida struttura del capitale e una posizione di cassa netta storicamente significativa sostengono ulteriormente la forte flessibilità finanziaria del gruppo. LEGGI TUTTO

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    Esselunga, S&P rivede outlook da stabile a negativo. Confermato rating BB+

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato il rating “BB+” su Esselunga, colosso italiano della grande distribuzione organizzata, tagliando l’outlook a negativo da stabile.L’agenzia di rating afferma che le difficili condizioni di mercato nel settore della vendita al dettaglio di prodotti alimentari in Italia hanno spinto Esselunga ad aumentare le sue attività promozionali nel 2024, aggravando l’impatto delle iniziative intraprese a seguito dell’indagine della Procura italiana e causando un calo del margine EBITDA rettificato al 6,4% nel 2024, dal 7,3% del 2023.Inoltre, gli elevati investimenti (capex) legati all’espansione del gruppo hanno portato il free operating cash flow (FOCF) post leasing a un valore negativo di 213 milioni di euro. Pur prevedendo una ripresa della redditività nel 2025, S&P ritiene che il FOCF post leasing rimarrà negativo di circa 120 milioni di euro, arrestando la riduzione dell’indebitamento precedentemente prevista.Le prospettive negative riflettono le preoccupazioni sul fatto che, nonostante un contesto di consumo più favorevole a sostegno della generazione di ricavi ed EBITDA, Esselunga potrebbe non essere in grado di ripristinare i parametri di credito a un livello commisurato al suo attuale rating a lungo termine, a causa della generazione di FOCF negativa e delle incertezze relative al suo percorso di deleveraging. LEGGI TUTTO

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    Saipem, Standard Ethics conferma rating di sostenibilità

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) di Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture, a “EE-“. Si tratta del quinto notch su nove (nella fascia “Adequate”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità.Secondo la metodologia di Standard Ethics, il livello di compliance di Saipem alle indicazioni internazionali sulla Sostenibilità rimane adeguato. Si osserva: una rendicontazione ESG in linea con le migliori pratiche del settore; l’utilizzo di ampi riferimenti sovranazionali (Onu, Ocse e Ue) nella documentazione pubblica e negli strumenti di governo; un sistema di policy socio-ambientali; obbiettivi di medio-lungo periodo; una composizione quali-quantitativa dell’organo apicale conforme ai principi di indipendenza e parità di genere.Il mantenimento del principio “one share one vote” e di indipendenza all’interno degli organi decisionali appare coerente agli interessi degli azionisti di minoranza in presenza di un patto di sindacato tra primi azionisti del Gruppo (CDP ed Eni). LEGGI TUTTO