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    Pensioni, aperto tavolo su riforma: si torna al contributivo

    Il governo aprirà un tavolo di confronto con i sindacati sulle pensioni, per introdurre più flessibilità in uscita dal 2023. È quanto ha annunciato il presidente del Consiglio, Mario Draghi in Consiglio dei ministri. In mattinata, il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha spiegato che il confronto sulla riforma si chiuderà “nei primi mesi del prossimo anno”.
    L’obiettivo, come ha sottolineato Orlando, è “tornare a un sistema contributivo, ma superando la lotteria di Quota 100”. Chi uscirà prima dal mondo del lavoro sarà, dunque, penalizzato rispetto all’attuale sistema misto in cui è presente una quota retributiva Per il ministro, a differenza di quanto fatto con Quota 100, ora bisogna “evitare che a condizioni diverse corrispondano trattamenti uguali”.
    Il confronto tra governo e parti sociali servirà ad abbozzare – in vista della presentazione del Documento di economia e finanza (Def) di aprile – la nuova riforma delle pensioni che entrerà in vigore dal primo gennaio 2023. Vediamo tutte le ipotesi attualmente sul tavolo prevedono uscite a 64, 63 e 62 anni. LEGGI TUTTO

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    I numeri del flop di Quota 100: priorità riforma pensioni, ecco come

    Uomo, età massima 63 anni, lavoratore dipendente del settore privato: è l’identikit di chi usufruisce (ancora per poco) di Quota 100, la sperimentazione dell’anticipo pensionistico volta a contrastare gli effetti distorsivi della Riforma Fornero. Introdotta dalla Legge di Bilancio 2019 per una sperimentazione triennale, la misura bandiera della Lega non ha dato i risultati sperati e verrà abolita con l’anno nuovo. I numeri sono impietosi, e all’orizzonte si profila una riforma del sistema non semplice. Le ipotesi in campo e le possibili soluzioni.

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    Pensioni, quattordicesima e Ape social: cosa prevede la riforma Catalfo

    È tempo di riforme, ce lo chiede l’Europa e ne è anche consapevole l’Esecutivo di quanto sia importante intervenire sul sistema previdenziale italiano dopo l’emergenza Coronavirus. Per questo motivo, con l’obiettivo di fronteggiare la crisi e investire nella ripresa, la Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo ha dichiarato di voler intervenire sul sistema pensionistico italiano, prorogando ed estendendo molte delle misure già attive (come quattordicesima, Opzione Donna e Ape social).
    Riforma pensioni: a lavoro per sostituire Quota 100
    Che Quota 100 non verrà prorogata pare ormai essere certo. Il Governo, difatti, è a lavoro per sostituirla. Alla riforma delle pensioni l’Esecutivo sta già lavorando e, dopo aver riaperto il confronto con le associazioni sindacali, è deciso ad agire su più fronti.
    Prima di tutto, stando a quanto riportato da AdnKronos, la Ministra Catalfo avrebbe comunicato ai sindacati di voler intervenire con una legge delega che entrerà in vigore già a partire da gennaio 2022. Un anno di tempo, quindi, per lavorare e intervenire sul sistema pensionistico italiano, non escludendo comunque interventi di riforma che potrebbero già trovare posto nella prossima Legge di Bilancio.
    Addio Quota 100, Governo verso proroga Ape social e Opzione Donna
    Tra i provvedimenti che potrebbero essere approvati già nella prossima Legge di Bilancio c’è la proroga di Opzione Donne e Ape social. Uno degli argomenti al centro del tavolo delle trattative è proprio quello relativo all’età pensionabile.
    Con l’addio a Quota 100, dunque, altre forme di pensionamento anticipato potrebbero essere confermate e rafforzate, proprio per riconoscere ai lavoratori in difficoltà e/o appartenenti a determinati categorie un’uscita dal lavoro agevolata e in grado di tutelare la loro posizione retributiva e contributiva.
    Ampliamento della quattordicesima nella prossima finanziaria
    Una delle richieste avanzate dai sindacati riguarda l’ampliamento della quattordicesima. Ad oggi la stessa viene riconosciuta ai pensionati che hanno compiuto 64 anni di età e con un reddito complessivo pari ad una somma non superiore al doppio del trattamento minimo spettante (e quindi poco più di 1.000 euro).
    Quello che chiedono i sindacati è l’aumento dei limiti reddituali, con un’estensione della quattordicesima a tutti coloro i quali hanno un’assegno pensionistico non superiore ai 1.200 euro.
    Secondo l’AdnKronos il Governo si sarebbe detto propenso a procedere verso questa direzione, tant’è che l’estensione della quattordicesima, come la proroga di Opzione Donna e dell’Ape social, potrebbe arrivare prima del previsto, già con la prossima finanziaria. LEGGI TUTTO

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    Scontro sul Fondo Salva-Stati, Gualtieri: “Testo chiuso, ci tutela”. Opposizioni insorgono

    Dopo giorni di polemiche sulla riforma del MES (Meccanismo europeo di Stabilità) che hanno infiammato il dibattito politico nei giorni scorsi, prende la parola il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, difendendola, come ha fatto fin dalla prima ora, con forza e respingendo le critiche al mittente. Che la modifica alle linee di credito precauzionali introdotta dalla […] LEGGI TUTTO