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    Saipem a ESOF2020 apre base Trieste e presenta novità tecnologiche

    (Teleborsa) – Saipem ha aperto le porte della sua base al porto di Trieste in occasione dell’EuroScience Open Forum (ESOF), la conferenza biennale paneuropea dedicata alla ricerca scientifica e all’innovazione, in programma a Trieste dal 2 al 6 settembre 2020.Saipem, che è anche Sponsor dell’evento, ha organizzato un tour guidato da un team di esperti della compagnia, che ha illustrato le ultime innovazioni tecnologiche nel campo delle attrezzature per le operazioni e gli interventi sottomarini.Fra questi l’Offset Installation Equipment (OIE), un sistema innovativo per bloccare in condizioni di emergenza lo sversamento accidentale di idrocarburi da pozzi subacquei, l”Hydrone-R, un drone subacqueo che può operare autonomamente per mesi a grandi profondità per effettuare ispezioni e manutenzioni, l’Innovator, un robot sottomarino a controllo remoto nato per eseguire ispezioni e lavori di costruzione e manutenzione di infrastrutture sottomarine.”ESOF è un importante evento scientifico di levatura internazionale che ci ha permesso di illustrare a un ampio pubblico l’intelligenza creativa e l’ingegnosità di Saipem e delle sue persone”, ha spiegato Luca Cattedri, Head of Solutions Business Line, della Divisione E&C Offshore di Saipem.Tra gli ospiti della visita guidata le autorità locali: Sergio Emidio Bini, Assessore alle Attività Produttive e Turismo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, Assessore alle Autonomie Locali della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Roberto Dipiazza, Sindaco di Trieste, Michele Lobianco, Assessore Risorse Umane del Comune di Trieste e Stefano Fantoni, Champion di ESOF2020.La partecipazione di Saipem a ESOF2020 continuerà sabato 5 settembre nell’ambito dello Science Program con una sessione tenuta da un panel di suoi esperti su Digitalizzazione, Intelligenza Artificiale e Droni sottomarini residenti. LEGGI TUTTO

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    Amazon, via libera della FAA alle consegne di pacchi con droni

    (Teleborsa) – Svolta storica per Amazon, che ha finalmente ottenuto il via libera delle autorità statunitensi alle consegne con i droni- postino, che renderà più veloce il recapito di pacchi a domicilio in USA.La Federal Administration Aviation ha riconosciuto ad Amazon Prime Air, brand allo scopo creato da Amazon, la certificazione di “vettore aereo”, che consentirà alla big dell’eCommerce di avviare concretamente il servizio in USA in via sperimentale.La società sta pianificando le prime consegne, che saranno effettuate con dispositivi high tech presentati l’anno scorso, che voleranno a bassa quota controllati da una centrale remota. I droni di Amazon Prime Air sono equiparati ai velivoli senza pilota e consentiranno di effettuare le consegne in tempi ridotti partendo da basi logistiche a ridosso di aree industriali e al servizio dei perimetri urbani.Occorre ancora superare alcuni ostacoli di carattere normativo e regolamentare prima di avviare il servizio, ma il riconoscimento della FAA dimostra che il colosso di Jaff Bezos ha convinto il governo USA dell’affidabilità a poter operare nel regolamentatissimo mercato dell’aviazione civile.”La certificazione – ha affermato il vicepresidente di Amazon David Carbon – testimonia la fiducia della FAA nelle procedure operative e di sicurezza di Amazon”. LEGGI TUTTO

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    TLC, Bassanini: rete unica controllata da CDP “soluzione preferibile”

    (Teleborsa) – “La rete unica, neutrale, indipendente, controllata da CDP resta la soluzione preferibile. L’estensione del piano industriale di Open Fiber è realizzabile ma resta una subordinata: se TIM non ci sta, tutti gli altri faranno da soli”.Lo ribadisce in un tweet il Presidente di Open Fiber, Franco Bassanini ritornando sul dibattito della rete unica con una eventuale fusione tra Tim e Open Fiber.Proprio ieri, in una intervista a La Stampa, Bassanini aveva delineato un piano B nel caso in cui gli azionisti di TIM giudicassero l’operazione non conveniente: la creazione, appunto, di una rete di nuova generazione sotto la regia del Governo coinvolgendo “tutti quelli che ci stanno” da CDP ed Enel alle altre Telco (Vodafone, Wind, Iliad, Tiscali, Sky, Sorgenia, Tiscali), inserendo nella partita anche gli investitori infrastrutturali (Kkr, Macquairie, i fondi pensione, le casse di previdenza). LEGGI TUTTO

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    Covid-19, arriva il robot collaborativo “Yumi” per analizzare i test sierologici

    (Teleborsa) – Analizzare fino a 450 campioni in un’ora automatizzando fino al 77% delle operazioni necessarie per svolgere i test. Questa la sfida che si prepara a vincere YuMi, il robot collaborativo di ABB, grazie a un’applicazione progettata al Politecnico di Milano in collaborazione con ABB e IEO per supportare gli ospedali nei test sierologici per il Coronavirus.Della automatizzazione parziale del protocollo dei test sierologici – spiega il Politecnico di Milano in una nota – si è occupato Andrea Zanchettin, ricercatore con esperienza nella robotica collaborativa e oggi professore associato al Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria dell’ateneo milanese. Zanchettin ha progettato l’applicazione e programmato YuMi rendendo il robot in grado di automatizzare il “pipettaggio” delle piastre a pozzetti usate nei test sierologici alleggerendo, così, il lavoro degli operatori. Per ogni test effettuato su un singolo paziente, un tecnico di laboratorio deve, infatti, azionare il pistoncino della micropipetta 8 volte: il pollice umano deve fare circa 2 cm di corsa con una forza di 1,5 kg.Il test sierologico è stato messo a punto nei laboratori dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano dal gruppo composto da Marina Mapelli e Sebastiano Pasqualato, biochimici, e Federica Facciotti, immunologa, sulla base del protocollo elaborato al Mount Sinai, New York da Florian Krammer.Nel dettaglio – spiega la nota – il robot ha due bracci: sul sinistro è montata la micropipetta, sul destro una “mano” con due dita che serve a movimentare le piastre. Il tecnico riempie con il siero del paziente una piastra a pozzetti, fatta in modo tale che la componente proteica del virus, se presente, si attacchi alla plastica. Affinché il virus si leghi in maniera stabile alla plastica, è necessario un certo tempo di incubazione. Poi la piastra va lavata dell’eccesso. YuMi si occupa proprio di questo passaggio. Il tecnico posiziona le piastre da lavare sopra a un vassoio equipaggiato con un sensore di peso, che avvisa YuMi quando deve attivarsi e “pipettare” il liquido di lavaggio dentro i pozzetti. Il robot preleva la piastra e la sposta in posizione, preleva da un serbatoio la soluzione di lavaggio e riempie la piastra. Poi ri-preleva la soluzione da ciascun pozzetto e la elimina, questa operazione viene ripetuta per 3 volte: in totale impiega circa 3 minuti per compiere tutta l’operazione. Alla fine, YuMi riprende la piastra e la mette sul vassoio delle piastre lavate.”Le automazioni collaborative robotizzate hanno un ampio potenziale nel settore medicale – afferma Oscar Ferrato, collaborative Robots Product Manager in ABB –. Come ABB siamo contenti di avere contribuito allo sviluppo di questo interessante e innovativo progetto”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Fase 3: arriva “Fever Pass” per screening temperatura con Totem

    (Teleborsa) – Effettuare lo screening della temperatura corporea in modo autonomo ottenendo un certificato elettronico dotato di QRcode in grado di aprire varchi, tornelli e porte. Questo il funzionamento dell’innovativo sistema di controllo “Fever Pass” creato da Bitsolution società Ict del gruppo Innovaway.Nel dettaglio dopo aver misurato la temperatura attraverso un “Totem” (Fever Pass point) all’utente viene rilasciato un pass che consente, per un determinato lasso di tempo, di dire addio ai controlli multipli durante la giornata e di superare la necessità di operatori addetti al controllo. L’autoscansione è effettuata con l’ausilio di un sensore con una densità di rilevazione di 1024 punti diversi del viso e degli occhi, coadiuvato da un software, basato sull’Intelligenza artificiale, che normalizza la lettura della temperatura rispetto ai parametri ambientali. In seguito il sistema invia la notifica del risultato direttamente all’interessato tramite l’App, nel rispetto del Gdpr, così, l’utente in piena riservatezza verifica dal proprio smartphone la temperatura rilevata dal Fever Pass.”Il certificato ottenuto ha una durata temporale prefissata in base alle indicazioni dell’autorità competente e – spiega la società in una nota – risiede solo sullo smartphone dell’utente, non conservando il sistema alcuna traccia di informazione personal. Il sistema consente di aumentare le attività di monitoraggio preventive come previsto dal Dpcm del 26 aprile 2020 e del DL34/2020, nel rispetto della privacy, e può essere utilizzato dal sistema dei trasporti, delle prestazioni sanitarie, di tanti altri pubblici servizi”. LEGGI TUTTO

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    UE, MiSE: al via bando per il secondo IPCEI su microelettronica

    (Teleborsa) – Entro l’11 settembre 2020 le imprese potranno manifestare il proprio interesse per un secondo Importante Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI) sulla microelettronica. È quanto prevede il bando pubblicato dal Ministero dello Sviluppo economico che disciplina le modalità e i criteri con cui dovranno essere indicati l’ubicazione dell’investimento, i costi ammissibili, le caratteristiche principali, nonché la data di inizio e di fine del progetto.”Questo secondo IPCEI – precisa il MiSe – sulla microelettronica avrebbe l’obiettivo, condiviso dalla Presidenza tedesca di turno della UE con gli Stati membri, di aumentare la sicurezza e la sostenibilità della componentistica microelettronica in Europa favorendo l’integrazione e la produzione di soluzioni a supporto dell’industria europea attraverso nuove tecnologie 5G e 6G, nuovi algoritmi di sicurezza dei sistemi di telecomunicazione e nuove attrezzature e processi di alta qualità da produrre in Europa”.L’invito a manifestare interesse ha lo scopo di individuare gli attori che potrebbero essere interessati a partecipare ad un progetto che potrebbe essere finanziato con un IPCEI.Il progetto proposto dall’impresa potrà essere finanziato dalle autorità italiane solo se entrerà a far parte di un IPCEI nell’ambito di questa iniziativa, e in ogni caso ove considerato di rilevante interesse nazionale. L’aiuto potrebbe in tal caso raggiungere il 100% dei costi ammissibiliL’azienda interessata a partecipare a questo secondo IPCEI deve far parte della Catena strategica di valore – CSV – microelettronica (dalle materie prime necessarie per la fabbricazione del prodotto al riciclaggio dello stesso) per una produzione industriale innovativa e rispettosa dell’ambiente in Europa. Deve proporre un progetto d’investimento in Italia. In particolare, il progetto riguarderà congiuntamente la R&S e la prima fase di sviluppo industriale di nuove tecnologie sviluppate nell’ambito dell’IPCEI.”Investire nei progetti IPCEI sulle catene di valore del futuro, è uno dei pilastri centrali della strategia di sviluppo portata avanti dall’Italia insieme agli altri Stati membri della UE”, sottolinea il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. “L’obiettivo è quello di favorire la crescita economica nazionale ed europea, attraverso una maggiore competitività delle imprese e l’applicazione delle nuove tecnologie ai processi produttivi in settori strategici quali la microelettronica, le batterie e l’idrogeno.”In questa ottica, conclude la nota, è stato previsto nel Decreto Agosto un finanziamento di circa 1 miliardo di euro a parte dal 2021 per il sostegno alle imprese che partecipano alla realizzazione degli Ipcei. LEGGI TUTTO

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    5G, Antitrust: ingiustificate restrizioni Comuni

    (Teleborsa) – Sono ingiustificate le restrizioni dei Comuni all’espansione della tecnologia 5g. E’ quanto ribadisce l’Antitrust nell’ultimo bollettino nel quale si legge che “le disposizioni delle amministrazioni locali sono legittime nella misura in cui consentono comunque “una sempre possibile localizzazione alternativa” (delle infrastrutture, ndr) e non determinano invece “l”impossibilita della localizzazione”. Tale principio è stato più volte ripreso anche dal Consiglio Stato”.L’Antitrust ricorda inoltre che sempre il Consiglio di Stato ha già precisato: “va dichiarata l’illegittimità di un regolamento comunale adottato ai sensi dell’articolo 8 comma 6 l. 22 febbraio 2001 n. 36, laddove l’ente territoriale si sia posto quale obiettivo, sebbene non dichiarato, ma evincibile dal contenuto dell’atto regolamentare, quello di preservare la salute umana dalle emissioni elettromagnetiche promananti da impianti di radiocomunicazione (ad esempio attraverso la fissazione di distanze minime delle stazioni radio base da particolari tipologie d’insediamenti”.Quindi – scrive l’Autorità – “gli atti amministrativi, quali le ordinanze sindacali o altri atti di indirizzo, che vietano in tutto il territorio comunale la sperimentazione, installazione e diffusione di impianti di telecomunicazione mobile con tecnologia 5G, in attesa di dati scientifici più aggiornati, costituiscono un ostacolo assoluto e generalizzato all’installazione di impianti di telecomunicazione mobile con tecnologia 5G e rappresentano una barriera al libero dispiegarsi della concorrenza, nonché alla libertà di stabilimento e alla prestazione dei servizi da parte degli operatori di telefonia”.Dunque ” alla luce dell’importanza degli effetti sull’intero sistema economico che le tecnologie di telecomunicazione 5G avranno nei prossimi anni in Italia, l’Autorità ritiene quanto mai prioritaria l’eliminazione degli ostacoli ingiustificati e non proporzionati all’intervento infrastrutturale mediante la definizione di un’azione amministrativa efficace ed efficiente” LEGGI TUTTO

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    5G, Ericsson taglia traguardo 100 accordi commerciali con operatori unici

    (Teleborsa) – Importante traguardo per la multinazionale svedese Ericsson in ambito 5G che ha sottoscritto il 100° contratto o accordo commerciale con operatori unici. “In questa cifra – si legge nella nota – sono inclusi 58 contratti comunicati pubblicamente e 56 reti 5G live, che coprono cinque continenti”.L’obiettivo, prosegue il comunicato – “è stato raggiunto il 12 agosto con l’annuncio dell’accordo 5G con Telekom Slovenia. Ericsson ha lavorato con i principali partner strategici degli operatori sin dall’inizio delle attività di Ricerca & Sviluppo sul 5G. Il primo annuncio pubblico di partnership per il 5G dell’azienda risale al 2014”.Alle partnership e protocolli di intesa (MoU) iniziali, sono seguiti i test e le sperimentazioni della tecnologia 5G New Radio (NR), gli annunci di accordi commerciali e l’implementazione delle reti. I primi lanci di reti commerciali live sono stati comunicati nel 2018.I contratti siglati dalla multinazionale “riguardano implementazioni sia della Radio Access Network (RAN) che della rete Core, abilitate dai prodotti e dalle soluzioni Ericsson Radio System e dal portafoglio di soluzioni Ericsson per la Core network”.Le implementazioni 5G di Ericsson includono il 5G Non-Standalone, il 5G Standalone e la tecnologia Ericsson Spectrum Sharing. Previste anche funzionalità cloud native con il dual-mode 5G Core di Ericsson.Ericsson – si legge ancora – ” ha implementato il 5G nelle bande alte, medie e basse in ambienti urbani, suburbani e rurali, supportando lo sviluppo di casi di business basati su banda larga mobile avanzata e fixed wireless access. In alcuni mercati 5G particolarmente avanzati, gli operatori offrono servizi di realtà aumentata e realtà virtuale abilitati dal 5G nei settori dell’istruzione, dell’intrattenimento e del gaming”.Börje Ekholm, Presidente e CEO di Ericsson, afferma: “Sin dal primo giorno, le esigenze dei nostri clienti sono state fondamentali per lo sviluppo e l’evoluzione della tecnologia 5G di Ericsson su tutto il portafoglio. Siamo orgogliosi che questo impegno abbia portato 100 operatori unici a scegliere a livello globale la nostra tecnologia per guidare le loro ambizioni di successo nel 5G. Continuiamo a mettere i nostri clienti al centro della scena per aiutarli a offrire i vantaggi del 5G ai loro abbonati, all’industria, alla società e ai paesi come infrastruttura nazionale critica”. LEGGI TUTTO