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    TikTok, ByteDance smentisce Trump: resterà per l'80% cinese

    (Teleborsa) – TikTok resterà cinese, almeno per l’80%. È quanto ha affermato ByteDance, l’azienda che controlla il celebre social network e che è intervenuta a smentire il Presidente Usa Donald Trump il quale aveva invece assicurato che la Cina non avrebbe avuto nulla a che fare con la nuova società costituita negli Stati Uniti con Oracle e Walmart.Come ha spiegato l’azienda con sede a Pechino, la previsione è quella di effettuare un piccolo round di pre offerta pubblica iniziale che le darà una partecipazione appunto dell’80% in TikTok Global, la nuova società che dovrebbe garantire la protezione dei dati dei milioni di utenti americani della app.Oracle, scelto come “partner tecnologico” per creare il cloud dei dati, e Walmart avranno solo quote di minoranza, un quadro molto differente da quello dipinto dall’Amministrazione Trump.Il segretario di Stato americano Mike Pompeo, in un’intervista a “Sunday Morning Futures”, ha infatti affermato che TikTok sarà “controllata dagli americani” facendo riferimento al fatto che il 40% della app è in mano a società di capitali di rischio statunitensi, aggiungendo che ByteDance sarebbe solo un “azionista passivo”. LEGGI TUTTO

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    Stati Uniti, amministrazione Trump vieta TikTok e WeChat: minacciano sicurezza nazionale

    (Teleborsa) – A partire da domenica 20 settembre negli Stati Uniti non si potranno più scaricare le app di TikTok e WeChat per motivi di sicurezza nazionale.L’Amministrazione Trump ha infatti bandito dalle app store del Paese i due social cinesi dando seguito ai due ordini esecutivi di agosto che colpivano in particolare ByteDance, l’azienda che controlla TikTok.”Su indicazione del presidente, abbiamo deciso per un’azione significativa per combattere la maligna raccolta di dati personali degli americani da parte della Cina, promuovendo allo stesso tempo i nostri valori e le norme della democrazia – ha dichiarato il segretario al Commercio americano, Wilbur Ross, confermando il divieto per WeChat e TikTok a partire da domenica.”Il Partito Comunista Cinese ha dimostrato di usare queste app per minacciare la sicurezza nazionale, la politica estera e l’economia americana”, ha aggiunto il Dipartimento del Commercio. LEGGI TUTTO

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    BAE Systems e Leonardo, aggiudicato contratto da 317 milioni di sterline

    (Teleborsa) – Un contratto da 317 milioni di sterline per sviluppare la prossima generazione di radar a scansione elettronica (AESA) European Common Radar System Mark 2 (ECRS Mk2), a uno standard pronto per essere integrato sugli Eurofighter Typhoon della Royal Air Force (RAF). La commessa ottenuta da BAE Systems e Leonardo – si legge in una nota congiunta delle due società – garantira` oltre 600 posti di lavoro altamente qualificati in tutto il Paese, compresi piu` di 300 nel sito Leonardo di Edimburgo, oltre 100 specialisti nell’elettronica per la difesa nel sito del gruppo di Luton, e 120 ingegneri nello stabilimento BAE Systems del Lancashire, e contribuira` allo sviluppo di tecnologie per il sistema aereo di combattimento di nuova generazione del Regno Unito (UK’s Future Combat Air System).Il radar ECRS2 MK2 e` dotato di un’antenna multi-funzionale (MFA) che dara` ai Typhoon del Regno Unito una capacita` di attacco elettronico superiore, in aggiunta alle funzioni radar tradizionali, incluse capacita` di attacco elettronico a banda larga. Questo permettera` ai piloti della RAF di localizzare, identificare e neutralizzare le difese aeree nemiche utilizzando un potente jamming. Nel dettaglio, sarà possibile ingaggiare obiettivi oltre la portata della minaccia, anche quando i piloti stanno guardando in un’altra direzione, e operare nel raggio d’azione delle difese aeree avversarie, rimanendo completamente protetti.”Questa capacita` rivoluzionaria – spiega la nota – sostituira` i radar a scansione meccanica con cui sono attualmente equipaggiati i Typhoon della RAF e assicurera` al Regno Unito di mantenere autonomia nel potere aereo ovunque e ogniqualvolta necessario. Inoltre, consentira` al Typhoon di interoperare con futuri sistemi d’arma data-driven per combattere le difese aeree in rapida evoluzione, assicurando ai Typhoon britannici di continuare a dominare il campo di battaglia anche negli anni a venire”.”Questa capacita` – ha affermato Andrea Thompson, managing director Europe & International, BAE Systems Air sector – permettera` al Typhoon di giocare il suo ruolo nei futuri scenari di combattimento aereo nei decenni a venire, contribuendo al contempo a sviluppare tecnologie chiave per i futuri sistemi di combattimento aereo e assicurandone l’interoperabilita`. Inoltre, garantendo posti di lavoro di alto profilo, sosterra` le capacita` chiave necessarie a mantenere il Regno Unito in prima linea nel settore del combattimento aereo globale. Continueremo a lavorare con le nazioni parte del programma Eurofighter e con i nostri partner industriali per assicurare che il Typhoon risponda alle necessita` di oggi e alle sfide di domani”.”Questo contratto – ha commentato Mark Hamilton, senior vice president Electronic Warfare di Leonardo – e` una grande notizia per il Regno Unito, che disporra` del radar piu` potente al mondo per un caccia, e una grande notizia anche per gli ingegneri inglesi. Progettare, sviluppare e costruire tecnologia avanzata in UK ci permettera` di capire e rispondere alle specifiche delle nostre Forze Armate e di assicurare ordini export ovunque nel mondo, rafforzando l’intera economia del Paese”.BAE Systems, prime contractor per i Typhoon britannici, integrera` il nuovo sensore che sara` sviluppato da Leonardo, societa` leader nel campo della difesa elettronica. Entrambe le aziende stanno lavorando a una versione base del radar AESA nell’ambito di un programma di sviluppo quadrinazionale, a fianco del consorzio Eurofighter in Germania, Spagna e Italia. “L’ECRS Mk 2 – sottolineano le due società – rappresenta un approccio completamente nuovo progettato per rispondere alle specifiche necessita` operative della RAF e dei futuri clienti export”.L’impegno del Regno Unito segue quello simile sottoscritto da Germania e Spagna per rispondere ai loro requisiti nazionali per un radar AESA. LEGGI TUTTO

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    Saipem a ESOF2020 apre base Trieste e presenta novità tecnologiche

    (Teleborsa) – Saipem ha aperto le porte della sua base al porto di Trieste in occasione dell’EuroScience Open Forum (ESOF), la conferenza biennale paneuropea dedicata alla ricerca scientifica e all’innovazione, in programma a Trieste dal 2 al 6 settembre 2020.Saipem, che è anche Sponsor dell’evento, ha organizzato un tour guidato da un team di esperti della compagnia, che ha illustrato le ultime innovazioni tecnologiche nel campo delle attrezzature per le operazioni e gli interventi sottomarini.Fra questi l’Offset Installation Equipment (OIE), un sistema innovativo per bloccare in condizioni di emergenza lo sversamento accidentale di idrocarburi da pozzi subacquei, l”Hydrone-R, un drone subacqueo che può operare autonomamente per mesi a grandi profondità per effettuare ispezioni e manutenzioni, l’Innovator, un robot sottomarino a controllo remoto nato per eseguire ispezioni e lavori di costruzione e manutenzione di infrastrutture sottomarine.”ESOF è un importante evento scientifico di levatura internazionale che ci ha permesso di illustrare a un ampio pubblico l’intelligenza creativa e l’ingegnosità di Saipem e delle sue persone”, ha spiegato Luca Cattedri, Head of Solutions Business Line, della Divisione E&C Offshore di Saipem.Tra gli ospiti della visita guidata le autorità locali: Sergio Emidio Bini, Assessore alle Attività Produttive e Turismo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, Assessore alle Autonomie Locali della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Roberto Dipiazza, Sindaco di Trieste, Michele Lobianco, Assessore Risorse Umane del Comune di Trieste e Stefano Fantoni, Champion di ESOF2020.La partecipazione di Saipem a ESOF2020 continuerà sabato 5 settembre nell’ambito dello Science Program con una sessione tenuta da un panel di suoi esperti su Digitalizzazione, Intelligenza Artificiale e Droni sottomarini residenti. LEGGI TUTTO

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    Amazon, via libera della FAA alle consegne di pacchi con droni

    (Teleborsa) – Svolta storica per Amazon, che ha finalmente ottenuto il via libera delle autorità statunitensi alle consegne con i droni- postino, che renderà più veloce il recapito di pacchi a domicilio in USA.La Federal Administration Aviation ha riconosciuto ad Amazon Prime Air, brand allo scopo creato da Amazon, la certificazione di “vettore aereo”, che consentirà alla big dell’eCommerce di avviare concretamente il servizio in USA in via sperimentale.La società sta pianificando le prime consegne, che saranno effettuate con dispositivi high tech presentati l’anno scorso, che voleranno a bassa quota controllati da una centrale remota. I droni di Amazon Prime Air sono equiparati ai velivoli senza pilota e consentiranno di effettuare le consegne in tempi ridotti partendo da basi logistiche a ridosso di aree industriali e al servizio dei perimetri urbani.Occorre ancora superare alcuni ostacoli di carattere normativo e regolamentare prima di avviare il servizio, ma il riconoscimento della FAA dimostra che il colosso di Jaff Bezos ha convinto il governo USA dell’affidabilità a poter operare nel regolamentatissimo mercato dell’aviazione civile.”La certificazione – ha affermato il vicepresidente di Amazon David Carbon – testimonia la fiducia della FAA nelle procedure operative e di sicurezza di Amazon”. LEGGI TUTTO

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    TLC, Bassanini: rete unica controllata da CDP “soluzione preferibile”

    (Teleborsa) – “La rete unica, neutrale, indipendente, controllata da CDP resta la soluzione preferibile. L’estensione del piano industriale di Open Fiber è realizzabile ma resta una subordinata: se TIM non ci sta, tutti gli altri faranno da soli”.Lo ribadisce in un tweet il Presidente di Open Fiber, Franco Bassanini ritornando sul dibattito della rete unica con una eventuale fusione tra Tim e Open Fiber.Proprio ieri, in una intervista a La Stampa, Bassanini aveva delineato un piano B nel caso in cui gli azionisti di TIM giudicassero l’operazione non conveniente: la creazione, appunto, di una rete di nuova generazione sotto la regia del Governo coinvolgendo “tutti quelli che ci stanno” da CDP ed Enel alle altre Telco (Vodafone, Wind, Iliad, Tiscali, Sky, Sorgenia, Tiscali), inserendo nella partita anche gli investitori infrastrutturali (Kkr, Macquairie, i fondi pensione, le casse di previdenza). LEGGI TUTTO

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    Covid-19, arriva il robot collaborativo “Yumi” per analizzare i test sierologici

    (Teleborsa) – Analizzare fino a 450 campioni in un’ora automatizzando fino al 77% delle operazioni necessarie per svolgere i test. Questa la sfida che si prepara a vincere YuMi, il robot collaborativo di ABB, grazie a un’applicazione progettata al Politecnico di Milano in collaborazione con ABB e IEO per supportare gli ospedali nei test sierologici per il Coronavirus.Della automatizzazione parziale del protocollo dei test sierologici – spiega il Politecnico di Milano in una nota – si è occupato Andrea Zanchettin, ricercatore con esperienza nella robotica collaborativa e oggi professore associato al Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria dell’ateneo milanese. Zanchettin ha progettato l’applicazione e programmato YuMi rendendo il robot in grado di automatizzare il “pipettaggio” delle piastre a pozzetti usate nei test sierologici alleggerendo, così, il lavoro degli operatori. Per ogni test effettuato su un singolo paziente, un tecnico di laboratorio deve, infatti, azionare il pistoncino della micropipetta 8 volte: il pollice umano deve fare circa 2 cm di corsa con una forza di 1,5 kg.Il test sierologico è stato messo a punto nei laboratori dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano dal gruppo composto da Marina Mapelli e Sebastiano Pasqualato, biochimici, e Federica Facciotti, immunologa, sulla base del protocollo elaborato al Mount Sinai, New York da Florian Krammer.Nel dettaglio – spiega la nota – il robot ha due bracci: sul sinistro è montata la micropipetta, sul destro una “mano” con due dita che serve a movimentare le piastre. Il tecnico riempie con il siero del paziente una piastra a pozzetti, fatta in modo tale che la componente proteica del virus, se presente, si attacchi alla plastica. Affinché il virus si leghi in maniera stabile alla plastica, è necessario un certo tempo di incubazione. Poi la piastra va lavata dell’eccesso. YuMi si occupa proprio di questo passaggio. Il tecnico posiziona le piastre da lavare sopra a un vassoio equipaggiato con un sensore di peso, che avvisa YuMi quando deve attivarsi e “pipettare” il liquido di lavaggio dentro i pozzetti. Il robot preleva la piastra e la sposta in posizione, preleva da un serbatoio la soluzione di lavaggio e riempie la piastra. Poi ri-preleva la soluzione da ciascun pozzetto e la elimina, questa operazione viene ripetuta per 3 volte: in totale impiega circa 3 minuti per compiere tutta l’operazione. Alla fine, YuMi riprende la piastra e la mette sul vassoio delle piastre lavate.”Le automazioni collaborative robotizzate hanno un ampio potenziale nel settore medicale – afferma Oscar Ferrato, collaborative Robots Product Manager in ABB –. Come ABB siamo contenti di avere contribuito allo sviluppo di questo interessante e innovativo progetto”. LEGGI TUTTO

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    Coronavirus, Fase 3: arriva “Fever Pass” per screening temperatura con Totem

    (Teleborsa) – Effettuare lo screening della temperatura corporea in modo autonomo ottenendo un certificato elettronico dotato di QRcode in grado di aprire varchi, tornelli e porte. Questo il funzionamento dell’innovativo sistema di controllo “Fever Pass” creato da Bitsolution società Ict del gruppo Innovaway.Nel dettaglio dopo aver misurato la temperatura attraverso un “Totem” (Fever Pass point) all’utente viene rilasciato un pass che consente, per un determinato lasso di tempo, di dire addio ai controlli multipli durante la giornata e di superare la necessità di operatori addetti al controllo. L’autoscansione è effettuata con l’ausilio di un sensore con una densità di rilevazione di 1024 punti diversi del viso e degli occhi, coadiuvato da un software, basato sull’Intelligenza artificiale, che normalizza la lettura della temperatura rispetto ai parametri ambientali. In seguito il sistema invia la notifica del risultato direttamente all’interessato tramite l’App, nel rispetto del Gdpr, così, l’utente in piena riservatezza verifica dal proprio smartphone la temperatura rilevata dal Fever Pass.”Il certificato ottenuto ha una durata temporale prefissata in base alle indicazioni dell’autorità competente e – spiega la società in una nota – risiede solo sullo smartphone dell’utente, non conservando il sistema alcuna traccia di informazione personal. Il sistema consente di aumentare le attività di monitoraggio preventive come previsto dal Dpcm del 26 aprile 2020 e del DL34/2020, nel rispetto della privacy, e può essere utilizzato dal sistema dei trasporti, delle prestazioni sanitarie, di tanti altri pubblici servizi”. LEGGI TUTTO