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    Scuola, Anief: “Stipendi fermi mentre l'inflazione vola”

    (Teleborsa) – “L’indice dell’attuale assegno una tantum prevista dall’ultima Legge di Bilancio è meno della metà della indennità di vacanza contrattuale spettante, al netto degli arretrati da recuperare. Mentre nel biennio 2022-23 il costo della vita è vicino ad un incremento senza precedenti, pari quasi al 11,4%”. È quanto evidenzia l’Anief avviando le adesioni alla campagna di recupero dell’indennità piena prevista per legge e che quindi va assegnata almeno per gli anni 2022 e 2023. L’ultimo aggiornamento, introdotto con la Legge 30 dicembre 2021,n.234 (Legge di Bilancio 2022) al comma 609 dell’articolo 1, – spiega il sindacato – prevede che, nelle more della definizione dei contratti collettivi nazionali di lavoro e dei provvedimenti negoziali relativi al personale in regime di diritto pubblico per il triennio 2022-2024, si dia luogo, in deroga alle procedure previste dalle disposizioni vigenti in materia, all’erogazione dell’anticipazione di cui all’articolo 47-bis, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e degli analoghi trattamenti previsti dai rispettivi ordinamenti, nella seguente misura mensile percentuale rispetto agli stipendi tabellari: dal 1° aprile al 30 giugno 2022 0,30%, dal 1° luglio 2022 0,50%. Tale indicizzazione, però, avvenuta in base alla NADEF del settembre 2021, quando si stimava un tasso dell’1,5%, doveva nell’ultima Legge di bilancio, essere allineata al tasso di inflazione programmata certificato per il 2022 nella NADEF stessa (nota di aggiornamento del documento di economia e finanza) e previsionale per il 2023. Ciò – afferma l’Anief – non è avvenuto, perché il Governo pur non bloccando espressamente l’allineamento del tasso di indennità di vacanza contrattuale come aveva fatto per il 2013-2017 (Legge 133/2008, DPR122/2013, Legge 147/2013) ha stabilito di erogare soltanto un emolumento una tantum per il 2023, senza aggiornare l’indice di IVC.La Legge 29 dicembre 2022, n.197 (LeggediBilancio2023) all’articolo 1,comma 330, prevede infatti che “per l’anno 2023, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale in applicazione dell’articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165,e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico di cui all’articolo 1, comma 609, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sono incrementati di 1.000 milioni di euro da destinare all’erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, da determinarsi nella misura dell’1,5 per cento dello stipendi o con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza”.Anief ricorda che l’indennità di vacanza contrattuale è uno strumento, costituzionalmente protetto, introdotto a seguito dei patti sociali con la privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego, per tutelare la retribuzione del personale, in sede di definizione delle risorse contrattuali, attraverso una copertura economica immediata, mensile che costituisce un’anticipazione dei benefici economici complessivi che saranno attribuiti all’atto del rinnovo contrattuale. Tale copertura è pari al 30% della previsione ISTAT dell’inflazione, misurata dall’indice IPCA al netto della dinamica dei prezzi dei beni energetici importati, applicata agli stipendi tabellari,e pari al 50% del predetto indice, dopo sei mesi di vacanza contrattuale.Attualmente, invece, il tasso di inflazione programmata (TIP) per il 2022 è del 7,1% e per il 2023 è del 4,3%, mentre per il 2021 è dello 0,50%. Pertanto, essendo assorbita l’indennità di vacanza contrattuale per il 2021, a seguito della sottoscrizione del CCNL 2019/2021, rimane da allineare nella misura del 30% dal 1° aprile 2022 e nella misura del 50% dal 1° luglio 2022 l’assegno relativo all’indennità di vacanza contrattuale nella misura di un ulteriore aumento, come da tabella, che fa da esempio, rapportata per un docente laureato di scuola secondaria e posto nella seconda fascia stipendiale. LEGGI TUTTO

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    Milleproroghe, ANIEF: “Organico aggiuntivo docenti e Ata, da domani voto per approdo in Senato”

    (Teleborsa) – C’è anche la conferma dell’organico aggiuntivo per docenti e Ata fino al 30 giugno 2023 tra gli emendamenti che vanno avanti nel decreto legge Milleproroghe pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre scorso. L’emendamento, prodotto dal M5s, è incentrato sulla proroga dell’organico Covid (5.1, testo 2). La richiesta del partito pentastellato ha superato a Palazzo Madama la prima selezione e ora passa ora al voto. Le votazioni degli emendamenti dovrebbero iniziare da domani, 25 gennaio, mentre il via libera al testo modificato, da parte dellìAula del Senato, dovrebbe arrivare entro venerdì prossimo.Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si appella “alla sensibilità dei senatori perché riescano a reperire le risorse a finanziare l’organico aggiuntivo di docenti e Ata: ricordo che – ha detto Pacifico – privandoci di queste unità di personale sarà molto difficile fronteggiare tutto il lavoro che sta arrivando nelle segreterie per gestire il Pnrr. Proprio nel momento di bisogno massimo, come lo è stato nell’ultimo biennio con il Covid, sarebbe un errore clamoroso privarsi di oltre 40mila insegnanti, amministrativi e collaboratori scolastici”. LEGGI TUTTO

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    Decreto Aiuti Quater, Anief: “Supplenze di pochi giorni pagate con soldi risparmiati dall'organico Covid non attivato”

    (Teleborsa) – “Sulla forte esigenza di implementare risorse umane nelle scuole tutti si dicono d’accordo, ma quando c’è decidere si procede sempre al contrario. L’attuale Governo conferma la regola: anziché confermare l’organico aggiuntivo degli ultimi due anni, approvando l’emendamento Anief al decreto Milleproroghe ed in precedenza allo stesso DL 176 Aiuti Quatar, con decreto legge a Palazzo Madama le Commissioni decidono di utilizzare i risparmi del ‘cosiddetto organico covid’ per finanziare i contratti di supplenza breve e saltuaria del personale scolastico, dove è autorizzata per il 2022 la spesa di 150 milioni di euro”. È quanto scrive oggi Orizzonte Scuola specificando che “in base a quanto previsto dall’Accordo politico sottoscritto il 10 novembre 2022 tra il ministero dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali, l’art. 14 comma 3 stanzia ulteriori 100 milioni di euro per il solo anno 2022 ad integrazione delle risorse contrattuali per il triennio 2019 2021”. La misura potrebbe “entrare nel testo definitivo” assieme ad altre in quanto approvate “come emendamenti al Senato.”Riteniamo questo modo di procedere – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – del tutto inappropriato: siamo all’antilogica dei sofisti greci, perché oltre a minare il servizio scolastico ordinario, avere privato le nostre scuole di almeno 40 mila docenti e Ata, si va a realizzare un’operazione incoerente che andrà a ricadere pure sulla gestione degli importanti finanziamenti che ogni istituto scolastico sta ricevendo dall’Unione europea, in chiave Pnrr, per digitalizzare l’offerta formativa, combattere l’abbandono scolastico e restaurare gli edifici dove ogni giorno fanno lezione quasi nove milioni di alunni, più un milione di insegnanti, Ata e dirigenti quasi sempre in condizioni di non sicurezza. L’unica logica che può essere prevalsa – continua il sindacalista – è quella di risparmiare ancora una volta sottraendo soldi alla scuola, senza pensare alla funzionalità del servizio e al pericolo incombente cui si sta andando incontro mettendo a rischio i progetti del Pnrr. Come si fa a far venire meno delle risorse umane così importanti proprio nel momento del massimo bisogno? Invece di seguire quanto chiesto da Anief con una modifica al decreto Milleproroghe e dare seguito all’appello pubblico di reintegrare i 55mila docenti e ATA assunti per due anni e oggi abbandonati al loro destino, si procede all’opposto. Così non va”. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Anief: un mese per sentenza Consulta su risarcimenti a docenti sospesi

    (Teleborsa) – Il prossimo 30 novembre la Consulta si esprimerà sulle migliaia di richieste di risarcimento presentate dai dipendenti pubblici per la sospensione dal servizio, a causa della mancata soddisfazione dell’obbligo di vaccinazione Covid-19 imposto dal precedente Governo, e per l’assegno alimentare conseguentemente negato ed il demansionamento del corpo docente. Lo ricorda il sindacato della scuola Anief, segnalando che le 14 ordinanze rimesse dai Tribunali amministrativi e del lavoro hanno violato ben undici articoli della Costituzione. L’ufficio legale del giovane sindacato ha presentato, in particolare, ricorsi per più di 4 mila tra amministrativi e insegnanti, mentre con diverse ordinanze si sono rivolti alla Consulta il Consiglio giustizia amministrativa Sicilia, il Tar Lombardia, lo stesso Tar Lazio e i Tribunali del lavoro di Brescia, Catania e Padova.”L’udienza sarà discussa dopo che, probabilmente, con il nuovo Governo, dal 1° novembre, sarà eliminato l’ultimo obbligo ancora vigente per i lavoratori che operano in ambito sanitario e potrebbe essere già insediata una commissione d’inchiesta sulla gestione della crisi pandemica”, spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricordando che “in ballo, oltre alle importanti questioni in punto di diritto, dibattute in sede sfavorevole all’obbligo vaccinale in alte Corti di giustizia di altri Paesi europei e del mondo (Usa, Slovenia, Austria), ci sono migliaia di richieste di risarcimento in favore dei lavoratori pubblici sospesi anche per l’assegno alimentare negato durante il periodo di sospensione e una specifica per il demansionamento del personale docente, rientrato fuori dalle aule ad aprile”. LEGGI TUTTO

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    Anief sempre vittorioso in tribunale. Pacifico: “Per noi importante tutelare diritti”

    (Teleborsa) – Il sindacato autonomo Anief continua a registrare sempre più successi nelle aule di tribunale, l’ultimo grazie ad uno studio a cura del legale del sindacato – Piemonte – Giovanni Rinaldi che è riuscito a far ottenere giustizia per i tanti ricorrenti ed un risarcimento. Il presidente del sindacato rappresentativo, Marcello Pacifico, ha ricordato che “sempre più docenti e amministrativi si affidano all’esperienza del sindacato”.”Il diritto finalmente è stato ripristinato. È sotto gli occhi di tutti che i benefici che si possono ottenere dai ricorsi Anief sono tantissimi, perché per noi il docente precario o di ruolo deve essere sempre al centro dell’interesse del sindacato”, sottolinea il sindacalista, ricordando alcuni cavalli di battaglia: “Sono innumerevoli le sentenze favorevoli, come per esempio per la sentenza con petitum ferie, che ha portato nelle tasche del ricorrente più di 3000 euro, o una sentenza del tribunale di Biella su Rpd, che ha riportato al ricorrente 2000 euro. E ancora, 8 mensilità per un risarcimento e molte migliaia di euro per il ricorso carta del docente anche ai precari, che riscuote molte adesioni. Si registrano vittorie anche per scatti, bonus, ricostruzione carriera, tutte sentenze che hanno fatto assegnare ai ricorrenti migliaia di euro”. LEGGI TUTTO

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    Rinnovo del contratto scuola, Pacifico (Anief): “Finiamola di giocare con la pelle di docenti e Ata”

    (Teleborsa) – Con la costituzione del nuovo Governo e ministro dell’Istruzione, torna in primo piano il rinnovo del contratto scuola, scaduto da 46 mesi: si tratta dell’unico contratto del pubblico impiego non ancora rinnovato. Un rinnovo che – come evidenzia il Sole 24 Ore – vale oltre 2 miliardi ai quali vanno aggiunti anche i 5 miliardi di arretrati. Uno degli ultimi atti del ministro Bianchi – ricorda il quotidiano economico – è stato quello di spostare i 340 milioni destinati alla valorizzazione della professione insegnante sul rinnovo contrattuale. Quindi, si domanda cosa farà, adesso, il ministro dell’Istruzione e del Merito: girerà le risorse nel contratto nazionale o andrà allo scontro con i sindacati?. Intanto, i 340 milioni sono al momento bloccati, fermi sul parere del ministero dell’Economica che tarda ad arrivare. Sempre secondo quanto segnala il Sole 24 Ore, le perplessità tecniche e politiche sul cambio di destinazione del fondo da 340 milioni sono parecchie. Spunta una terza via – scrive sempre oggi Orizzonte Scuola – cioè quella di far passare l’attribuzione dei fondi del contratto da un vincolo di destinazione al salario accessorio, in base ai criteri di distribuzione che la stessa intesa tra Governo e sindacati dovrebbe disciplinare.In tale scenario Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, non vuole nemmeno prendere in considerazione che il nuovo Governo possa spostare la destinazione dei 340 milioni destinati al rinnovo del contratto. Si tratterebbe di un esordio davvero infausto. “Finiamola di giocare con la pelle dei lavoratori della scuola – dichiara il sindacalista autonomo – perché di fronte a una inflazione superiore al 10% soltanto nell’ultimo anno, è vergognoso il solo pensare che i 340 milioni debbano essere assegnati al merito, un oltraggio visto che la copertura per gli aumenti contrattuali è ferma al 4,22%. Invece di cambiare il destino di un contratto già definito e da chiudere in fretta, è bene che il nuovo ministro ci convochi il prima possibile: abbiamo tanti dossier da affrontare e dei primi provvedimenti da prendere: oltre al contratto scaduto da 46 mesi, con l’inflazione 10 punti sopra e le regole da rivedere, c’è il problema dell’organico aggiuntivo, del precariato, della mobilità e molto altro”. LEGGI TUTTO

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    OCSE, con pandemia balzo dei NEET

    (Teleborsa) – Nel periodo del Covid è aumentata la quota dei Neet, ossia i giovani adulti che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo per periodi prolungati. Lo rileva l’Ocse nel suo report annuale Education at a Glance 2022 – Uno sguardo sull’istruzione sottolineando come la quota di Neet di età compresa tra 25 e 29 anni in Italia era già in aumento al 31,7% durante la pandemia da Covid nel 2020, e ha continuato ad aumentare fino al 34,6% nel 2021. LEGGI TUTTO

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    Manifesto politico Udir: le proposte in vista delle elezioni del 25 settembre

    (Teleborsa) – Reclutamento, dimensionamento, sicurezza, trasferimenti. Ruotano attorno a questi i temi le misure in grado di risolvere alcuni problemi della scuola richieste nel manifesto presentato da Udir. Gli obiettivi che si vogliono raggiungere – spiega il sindacato in una nota – riguardano argomenti inerenti a organici, carriera, responsabilità, mobilità. Il primo risultato è ottenere il reclutamento, attraverso l’assunzione degli idonei del concorso ds con scorrimento delle graduatorie di merito. Il secondo riguarda il dimensionamento attraverso il riconoscimento delle deroghe fino al 2024 al tetto dei 500 alunni per la rideterminazione nel triennio delle scuole autonome anche per la mobilità. Il terzo riguarda la sicurezza, con l’approvazione dello scudo penale del ds nel rispetto dei protocolli per la tutela della salute di lavoratori e discenti. Il quarto riguarda i trasferimenti, con la deroga fino al 2025 dell’aliquota contrattuale dal 30% al 60% dei posti destinati alla mobilità dei dirigenti scolastici.Gli obiettivi sono centrati su organici: con assunzioni su scuole normodotate, revisione dimensionamento, e recupero sedi presidenza. Il secondo obiettivo è inerente alla carriera con l’equiparazione dello stipendio accessorio alla seconda fascia dirigenti pubblica amministrazione, ripristino Ria neoassunti 2001, recupero decurtazione Fun. Il terzo obiettivo riguarda la responsabilità, attraverso la revisione del testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Sulla mobilità l’obiettivo è ottenere il trasferimento sul 100% dei posti vacanti senza nullaosta degli Uffici scolastici regionali.Udir ricorda, inoltre, che tra pochi giorni, giovedì 22 settembre, ci sarà un nuovo workshop formativo. I temi che verranno affrontati sono: il riparto delle competenze in materia di edilizia scolastica, gli strumenti di governance, le principali linee di finanziamento, i più recenti interventi normativi, le prime indicazioni dalla Conferenza Stato Regioni per la mitigazione delle misure di contrasto al Sars Covid in ambito scolastico 2022/23, il Mobility manager. L’incontro, che sarà aperto dai saluti del sottosegretario di stato del Ministero dell’Istruzione, senatrice Barbara Floridia e del direttore del USR Sicilia, Giuseppe Pierro, interverranno Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir; Natale Saccone, ingegnere componente tavolo nazionale permanente del Ministero dell’Istruzione per la sicurezza; Raffaele Guariniello, magistrato e giurista; Rosario Leone, ex provveditore agli Studi di Palermo e Trapani; Vito Lo Scrudato, dirigente scolastico del liceo classico Umberto I di Palermo; Leon Zingales, dirigente scolastico “IC Annarita Sidoti” di Gioiosa Marea (Messina); e Daniela Di Piazza, dirigente scolastica Ipsseoa “K. Wojtyla” di Catania. LEGGI TUTTO