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    Green bond, UE punta a “nuovo gold standard” per combattere greenwashing

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha “accolto con favore” l’accordo politico raggiunto ieri tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta della Commissione relativa a un regolamento sui green bond europei, in modo da combattere il greenwashing.Il regolamento, che è parte integrante del Green Deal europeo, stabilirà uno standard volontario di alta qualità dell’UE per i green bond. L’European Green Bonds Standard (EUGBS) sarà quindi disponibile per le aziende e gli enti pubblici che desiderano raccogliere fondi sui mercati dei capitali per finanziare i propri investimenti green, rispettando al contempo severi requisiti di sostenibilità. In particolare, gli emittenti di EUGBS dovrebbero garantire che almeno l’85% dei fondi raccolti dall’obbligazione sia destinato ad attività economiche in linea con il regolamento sulla tassonomia. “Ciò consentirà agli investitori di valutare, confrontare e fidarsi più facilmente della sostenibilità dei loro investimenti, riducendo così i rischi posti dal greenwashing” si legge in una nota.”Sotto la guida dell’Europa e degli emittenti europei, il mercato delle obbligazioni green sta diventando un’importante fonte di finanziamento per le aziende che devono finanziare investimenti rispettosi del clima su larga scala, come le energie rinnovabili, i trasporti puliti e gli edifici ad alta efficienza energetica”, ha commentato Mairead McGuinness, Commissaria per i servizi finanziari dell’UE.”Con l’European Green Bond Standard, stiamo creando un nuovo gold standard a disposizione di quelle aziende che vogliono essere in prima linea nella transizione verso la sostenibilità”, ha aggiunto.Secondo l’accordo raggiunto ieri sera, tutte le aziende che scelgono di utilizzare lo standard quando commercializzano un’obbligazione verde saranno “tenute a divulgare molte informazioni su come verranno utilizzati i proventi dell’obbligazione, ma sono anche obbligate a mostrare in che modo tali investimenti confluiscono nei piani di transizione dell’azienda nel suo insieme”. LEGGI TUTTO

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    FEI lancia SDUF Green Tech: una nuova soluzione per il clima e l'ambiente

    (Teleborsa) – Presso la sede di Cassa Forense, il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) ha lanciato oggi un nuovo prodotto finanziario destinato a supportare le nuove tecnologie innovative volte a contrastare il cambiamento climatico. Il nuovo Fondo dei Fondi, denominato Sustainability Development Umbrella Fund (SDUF) Green Tech, introduce un nuovo strumento per gli investitori istituzionali e contribuire con vigore al settore del green-tech. SDUF Green Tech, intende fornire accesso diretto agli investitori istituzionali all’ecosistema del VC e Private Equity. Si prevede una sostanziale crescita della composizione del portafoglio includendo oltre dieci fondi, e più di 150 aziende coinvolte. SDUF Green Tech ha una pipeline attesa superiore al miliardo di euro e un focus su investimenti climatici e ambientali.”L’esperienza e la tenacia del FEI sono riuscite a trasformare le sfide del cambiamento climatico ed ambientale in una incredibile opportunità di investimento attraverso SDUF Green Tech – ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, presidente del FEI e vicepresidente BEI –. Tramite un importante supporto finanziario per ambiziose soluzioni tecnologiche, dimostriamo ancora una volta quanto l’Europa sia al centro dello sforzo globale per invertire la rotta e rendere il nostro futuro più verde e sostenibile”.”Cassa Forense, nell’ottica di sviluppo per un futuro sostenibile, vuole fare la sua parte partecipando come investitore di riferimento a questo importante progetto – spiega Valter Militi, presidente di Cassa Forense –. Già in passato Cassa ha intrapreso iniziative volte a diffondere la cultura della sostenibilità fra i suoi iscritti, i 240 mila avvocati italiani, scegliendo di darsi l’obiettivo di perseguire, fra i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il Goal 7 sull’Energia pulita e accessibile e il Goal 13 sulla Lotta al cambiamento climatico. Il nuovo investimento proposto dal FEI consente di rafforzare l’impegno su questi temi e di coniugare il ritorno finanziario con gli obiettivi ESG”.SDUF Green Tech fa fronte alla limitata presenza di capitale da destinare alle realtà tecnologiche europee, convogliando il Venture Capital e la Private Equity nella sfera climatica ed ambientale. Cassa Forense ha colto e compreso quest’opportunità, divenendo anchor investor dell’intera iniziativa attraverso un investimento iniziale di 40 milioni di euro, a supporto delle innovazioni tecnologiche che contribuiranno ad una drastica riduzione delle emissioni di carbonio in Italia ed in Europa.Il nuovo Fondo di Fondi è volto a indirizzare gli investimenti verso progetti tematici in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, come le energie rinnovabili, le biotecnologie marittime, l’agricoltura rigenerativa, soluzioni tecnologiche a prevenzione dell’inquinamento e l’economia circolare volta a trasformare i rifiuti in risorsa energetica. Il prodotto finanziario è supportato dalla consulenza del FEI. XXX LEGGI TUTTO

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    Ricerca sull'idrogeno, Ansaldo Green Tech e Università di Genova danno il via a “Nemesi”

    (Teleborsa) – Con la firma del decreto di concessione Ansaldo Green Tech e Università di Genova hanno formalizzato il loro impegno nel progetto NEMESI (Nuovi Elettrodi e Membrane per Elettrolizzatori a Scala Industriale), presentato a maggio 2022 nell’ambito della Missione 2 “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, Componente 2 “Energia Rinnovabile, Idrogeno, Rete e Mobilità Sostenibile”, Investimento 3.5 “Ricerca e Sviluppo sull’Idrogeno” del Piano Nazionale di Riprese e Resilienza.Il progetto, sviluppato da Ansaldo Green Tech con il contributo scientifico del Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale (DICCA) della Scuola Politenica dell’Università di Genova, ha l’obiettivo di sviluppare elettrodi e membrane innovativi per la produzione di idrogeno in elettrolizzatori di taglia industriale basati sulla tecnologia AEM (Anion Exchange Membrane). Il progetto beneficiario del finanziamento ha un valore di 4 milioni di euro che saranno destinati alle attività di sviluppo e all’allestimento di nuovi laboratori presso la sede manifatturiera del Gruppo di Ansaldo Energia e dell’Università, dove verranno realizzati e testati i componenti sperimentali.”Questo progetto segna il ritorno del gruppo Ansaldo Energia nello sviluppo di componenti elettrochimici, dopo la precedente esperienza di Ansaldo Fuel Cell – afferma Daniela Gentile, amministratore delegato di Ansaldo Green Tech –. Nemesi rappresenta per Ansaldo Green Tech il primo passo del percorso per diventare, nel giro di pochi anni, Original Equipment Manufacturer nel settore dell’elettrolisi”.”L’Agenda 2030 rende imperativo agire efficacemente e prontamente a favore della transizione ecologica. L’impegno congiunto di Ansaldo Green Tech e dell’Università di Genova rappresenta un segnale concreto in questa direzione oltre che essere un esempio vincente di sinergia ricerca-industria – dichiara Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova –. Il nostro Ateneo è sensibile ai temi di energia rinnovabile e, in generale, di sostenibilità, riservando a essi ampio spazio nella formazione, nella ricerca e nelle attività di terza missione”.”Rispetto alle più tradizionali tecnologie, gli elettrolizzatori AEM riducono sensibilmente l’utilizzo di materiali critici quali platino e iridio, risultando quindi potenzialmente più competitivi, e non lavorando in ambiente alcalino anche più sicuri e rispettosi dell’ambiente – dichiara Ombretta Paladino, responsabile scientifico del progetto per l’Università –. Il progetto si basa sull’integrazione di attività di ricerca applicata mediante lo sviluppo e prova di nuovi materiali e la progettazione ed esecuzione di campagne sperimentali orientate allo scale-up su postazioni di prova di dimensioni differenti realizzate all’interno dei laboratori”. LEGGI TUTTO

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    Sustainability-Linked Bond, i vantaggi finanziari superano quelli ESG

    (Teleborsa) – Oltre alle considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG), esistono incentivi finanziari per gli emittenti a emettere sustainability-linked bond (SLB), come costi leggermente inferiori rispetto a strumenti standard e il mantenimento dell’accesso ai finanziamenti. Lo afferma DBRS Morningstar in un nuovo report sul tema, spiegando che questi incentivi finanziari hanno il potenziale per diventare moderatamente “credit positive” nel tempo, forse ancora di più in un periodo di aumento dei tassi di interesse e liquidità di mercato relativamente inferiore.Nel contesto attuale, gli analisti ritengono che gli incentivi finanziari delle SLB sono superiori ai vantaggi ESG, soprattutto perché gli obiettivi ESG non sono sempre difficili da raggiungere per gli emittenti. Tuttavia, questo può cambiare in futuro man mano che il mercato SLB matura e gli investitori diventano più esigenti in termini di obiettivi ESG fissati dagli emittenti.Il report evidenzia che le SLB hanno registrato una forte crescita: dalla prima emissione nel 2019, l’emissione cumulativa ha superato i 200 miliardi di euro entro la fine del 2022, con 99 miliardi di euro di nuove SLB lanciate lo scorso anno. La crescita delle nuove emissioni si è ridotta solo nella seconda metà del 2022 sulla scia del deterioramento delle condizioni del credito per l’intero mercato obbligazionario.Pur rimanendo una piccola porzione dell’universo complessivo delle obbligazioni societarie, negli ultimi due anni le SLB hanno rappresentato circa il 20% dell’emissione globale di obbligazioni ESG. Inoltre, DBRS Morningstar nota che molte società che non avevano precedentemente emesso obbligazioni ESG hanno recentemente iniziato a lanciare SLB, come Air France-KLM e Pirelli.Viene spiegato che gli obiettivi ESG definiti da indicatori chiave di prestazione (KPI) sono “facilmente raggiungibili” per diversi emittenti. Ciò può accadere perché i dati di riferimento degli scenari di base per il calcolo dei KPI si riferiscono spesso a una data precedente. In alcuni casi estremi, questi KPI target sono quasi interamente raggiunti al momento dell’emissione.Inoltre, questi strumenti tendono ad essere utilizzati da aziende che dispongono già di framework e obiettivi ESG, come gli obiettivi carbon-zero. L’emissione di SLB “aggiunge anche un incentivo finanziario per raggiungere questi obiettivi, il che significa che molte aziende non devono necessariamente investire denaro aggiuntivo per rendere le loro operazioni più sostenibili rispetto a quanto avevano già preventivato prima dell’emissione”.Per quanto riguarda i costi, DBRS Morningstar cita uno studio Kolbel & Lambillon del 2022, il quale ha calcolato che lo spread per gli SLB è, in media, inferiore di 29 punti base rispetto alle equivalenti obbligazioni plain vanilla. Inoltre, il mantenimento dell’accesso ai finanziamenti è garantito dal fatto che c’è attualmente una forte domanda da parte degli investitori per questi strumenti, testimoniata dal fatto che le recenti emissioni sono state sottoscritte in eccesso. LEGGI TUTTO

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    Labomar, EcoVadis attribuisce rating Silver alla performance ESG

    (Teleborsa) – EcoVadis, agenzia di rating internazionale specializzata sulla sostenibilità, ha assegnato il rating Silver relativamente alla performance ESG a Labomar, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nello sviluppo e produzione di integratori alimentari e dispositivi medici. Labomar, che per la prima volta si è sottoposta all’assessment, afferma che il rating Silver riesce a essere ottenuto soltanto dal 25% delle imprese.”Questo riconoscimento premia la strategia per la sostenibilità di Labomar: un percorso a lungo termine che coinvolge ogni reparto dell’azienda, responsabilizza dipendenti e fornitori rendendoli partecipi di un impegno comune – ha spiegato l’AD Walter Bertin – La certificazione che i nostri progetti e i nostri sforzi per la sostenibilità vanno nella giusta direzione è senz’altro motivo di vanto”.”Allo stesso tempo, però, è un requisito strategico per le aziende che, come Labomar, vedono tra i propri clienti grandi player del settore farmaceutico attivi a livello internazionale, i quali sono sempre più sensibili alla sostenibilità della propria supply chain”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    “M'illumino di meno”, il Gruppo ACEA aderisce all'iniziativa promossa da Rai Radio 2

    (Teleborsa) – Il Gruppo ACEA sostiene anche quest’anno l’edizione 2023 di “M’illumino di meno”, iniziativa promossa dalla trasmissione Caterpillar di Rai Radio 2, nata per sensibilizzare i cittadini sul tema del risparmio energetico. In segno di adesione, oggi 16 febbraio dalle ore 19.00 alle 21.00, ACEA spegnerà le luci delle sedi di Roma di Piazzale […] LEGGI TUTTO

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    Carbon Disclosure Project, Atlantia ottiene rating “A-” per strategia climatica e decarbonizzazione

    (Teleborsa) – Atlantia ha ottenuto il rating “A-” da Carbon Disclosure Project (CDP), organizzazione internazionale che valuta la capacità di circa 19mila aziende di attivare strategie virtuose sul fronte della lotta al cambiamento climatico e della tutela delle risorse naturali. Il rating della holding è dunque sensibilmente migliorato, rispetto al precedente “B”, in una scala dove “D-” rappresenta il punteggio minimo e “A” il massimo. All’upgrade del rating di CDP – ricorda la società in una nota – si aggiunge il recente inserimento di Atlantia nel Sustainability Yearbook 2023 di S&P Global, uno dei maggiori database globali sulla sostenibilità aziendale che copre oltre 7.800 aziende in 61 settori e che include soltanto il 9% delle migliori imprese a livello globale. La società è inoltre new entry della classifica stilata da Morningstar Sustainalytics, che l’ha inserita nella Top Rated ESG Companies List 2023, analizzando oltre 15mila aziende in 41 settori. Si tratta di risultati che certificano l’impegno e il track record di Atlantia nell’attuazione di strategie e iniziative che coniugano crescita sociale ed economica con la tutela delle risorse ambientali: già lo scorso ottobre l’agenzia di rating internazionale Moody’s ESG, specializzata nella valutazione degli aspetti ambientali, sociali e di governance, aveva assegnato alla holding il livello massimo del rating, collocandola nella fascia dell’1% delle migliori imprese valutate a livello globale, su un totale di circa 5mila imprese monitorate. Atlantia nel 2022 è stata pioniere per l’Italia anche rispetto alla programmazione trasparente delle iniziative per contrastare il cambiamento climatico, sottoponendo al voto degli azionisti il proprio piano di decarbonizzazione (cd. “Say on Climate”, approvato con il 98% dei voti), che punta ad azzerare le emissioni dirette di CO2 entro il 2040.Dal prossimo 1 marzo, Atlantia aderirà anche al World Economic Forum, avviando una collaborazione sul fronte delle forme di mobilità del domani. Si tratta di una iniziativa finalizzata a favorire la creazione di modelli di mobilità che sappiano far fronte alla sostenuta crescita demografica al 2050 con modelli di mobilità sicuri, sostenibili e inclusivi. Anche su questo fronte Atlantia è in prima linea, avendo ad esempio investito tramite la sua controllata Aeroporti di Roma nello sviluppo del primo vertiporto italiano, presso il quale è già stato effettuato il primo volo pilota di un velivolo elettrico a decollo verticale (eVTOL), che si prevede entrerà in funzione con il servizio commerciale nel 2024. LEGGI TUTTO

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    ESG, Gruppo FS: migliora la valutazione di Moody's

    (Teleborsa) – Moody’s ESG Solutions, business unit di Moody’s Corporation, ha assegnato al Gruppo FS guidato da Luigi Ferraris, un punteggio sulle performance di sostenibilità di 65 su 100, corrispondente alla fascia di valutazione “Advanced”. Ferrovie dello Stato Italiane si posiziona così al quinto posto a livello europeo nel settore Transports and Logistics. Guardando ai risultati ottenuti nell’ultimo triennio, il Gruppo FS è passato dai 52/100 punti ottenuti nel 2020 ai 65/100 del 2022.La valutazione espressa da Moody’s prende in considerazione le tre dimensioni della sostenibilità: ambientale, sociale e di governance. Tra gli aspetti esaminati vi sono: la strategia ambientale, la gestione delle risorse umane, il rispetto dei diritti umani e dei diritti del lavoro, il coinvolgimento delle comunità, la trasparenza e l’integrità nelle pratiche di business, la catena di fornitura responsabile e la governance d’impresa.”Con un piano industriale che mette in campo investimenti per oltre 190 miliardi e accelera sulla transizione ecologica, la sfida dei prossimi anni – sottolinea il Gruppo FS in una nota – sarà quella di rafforzare ancora di più il profilo di sostenibilità”. LEGGI TUTTO