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    Smart mobility, Banca IFIS: “Italia paese leader. Primo produttore europeo di biciclette”

    (Teleborsa) – Con oltre 3,2 milioni di pezzi fabbricati nel 2021, l’Italia è il primo produttore europeo di biciclette e paese leader della smart mobility. Una crescita trainata dal fenomeno e-Bike e dal reshoring, ovvero il rientro in Italia delle attività produttive. Sostenuto anche l’incremento del fatturato, in aumento del +7,4% rispetto al 2020 a 1,6 miliardi di euro. Questi i principali dati emersi dalla seconda edizione della ricerca “Ecosistema della Bicicletta” realizzata da Banca Ifis per fotografare andamento e prospettive di un settore protagonista della transizione sostenibile. Lo studio, presentato nell’ambito dell’“Italian Green Road Award – Oscar del Cicloturismo Italiano”, di cui l’Istituto quest’anno è main partner, ha inoltre analizzato due trend che guidano lo sviluppo del comparto: reshoring e cicloturismo. “L’Ecosistema della Bicicletta mette in luce quest’anno due fenomeni rilevanti per l’economia del Paese: l’ascesa del cicloturismo e il reshoring delle attività produttive. Per quanto riguarda il ‘viaggiare dolce’, lo studio – ha dichiarato Ernesto Fürstenberg Fassio, vice presidente di Banca Ifis – rileva aspetti positivi per la sostenibilità, il benessere psico-fisico e l’inclusione, ma anche e soprattutto l’impulso che imprime all’economia, con risvolti immediati sui servizi e il turismo. Anche per questo, in linea con l’obiettivo di Banca Ifis di promuovere la crescita sostenibile dei territori, abbiamo lavorato insieme ad autorevoli stakeholder del settore per mettere a sistema diverse competenze che lavorano per costruire uno sviluppo economico che abbia impatti positivi sull’ambiente e sulle comunità in cui operiamo”. La ricerca evidenzia un settore particolarmente dinamico e resiliente. Nel triennio 2021-2023 l’incremento nella produzione di biciclette è previsto di oltre il 7% anno su anno. In vetta l’eBike che con un +25% arriva a rappresentare l’11% della produzione (in aumento dal 9% dal 2020). L’Italia si conferma primo produttore europeo con una quota di mercato del 21%, seguito da Germania e Portogallo, e con un saldo export/import di biciclette positivo per 1,3 milioni di pezzi e in crescita del +23% sul 2020. L’aumento della domanda ha sostenuto anche i ricavi: +7.4% l’incremento nel 2021 sul 2020 e +7,3% la crescita media annua del fatturato dei produttori attesa nel biennio 2022-2023, alla fine del quale potrebbe superare 1,8 miliardi di euro. Il comparto italiano della bicicletta – sottolinea il rapporto – è caratterizzato da un alto tasso di innovazione: il 25% dei produttori ha aumentato la quota degli investimenti nel biennio 2020-2021 e un altro 70% li ha mantenuti invariati proseguendo sul percorso dell’innovazione tecnologica.LA VOLATA DEL CICLOTURISMO – I numeri del cicloturismo italiano approfonditi nella ricerca vedono 4.900 percorsi adatti alle due ruote per una lunghezza complessiva di 90mila km; 4.940 operatori turistici con un’offerta cicloturistica e 4.550 alberghi che mettono a disposizione servizi dedicati alla bicicletta. Sono 8 milioni gli italiani interessati al cicloturismo, pari a circa il 16% della popolazione maggiorenne. Il Trentino-Alto Adige si dimostra come la regione più matura in termini di offerta turistica, e il Nord-Est la destinazione scelta più frequentemente (32% tra le mete cicloturistiche). Sono 9 in totale i servizi usualmente inclusi nei pacchetti turistici e 4 quelli più utilizzati dal cicloturista: noleggio della bicicletta, tour di gruppo, alloggio e copertura assicurativa. Il servizio destinato a crescere di più è la guida turistica. Questo fermento porta il 90% degli operatori turistici italiani a prevedere una crescita dei ricavi da cicloturismo. SOSTENIBILITÀ, SICUREZZA, SALUTE E INCLUSIONE – Il cicloturismo porta con sé i concetti di sostenibilità, sicurezza, salute e inclusione, attivando circoli virtuosi in grado di valorizzare i territori. Allo stesso tempo, – sottolinea l’indagine – l’elevato costo dell’energia, e l’attenzione verso la sostenibilità potrebbero incentivare l’uso della bicicletta per una vacanza attiva. La maggiore accessibilità alle e-Bike per prezzo, performance e comfort la rendono più abbordabile anche dalle fasce di popolazione meno allenate o meno giovani e incentivano forme di turismo alternativo e più sostenibili come il cicloturismo e la mobilità dolce. Oltre 2 milioni di tonnellate di inquinamento da anidride carbonica e solforica vengono risparmiate ogni anno in Europa, grazie al rientro della produzione di bici, e-Bike e componenti nel vecchio continente. Ogni lavoro ricollocato nell’industria europea della bici porta a un risparmio che va dai 30 ai 50 milioni di tonnellate di emissioni nocive. Dal punto di vista della sostenibilità sociale, per ogni 1.000 bici riconsegnate all’assemblaggio ogni anno in Europa, vengono creati da 3 a 5 posti di lavoro, mentre per ogni 1.000 e-Bike l’intervallo è compreso tra 6 e 9 posti di lavoro.IL RESHORING – Il reshoring, si legge nel report, è uno dei principali trend che stanno guidando la crescita del settore, anche a causa di alcuni fenomeni innescati dal contesto macroeconomico: crisi delle catene mondiali di fornitura; aumento della domanda dovuto all’evoluzione della smart mobility; dazi antidumping; aumento dei costi di produzione nel Far East, nell’ultimo trentennio destinazione della delocalizzazione della produzione; qualità e innovazione, che favorisce i paesi tecnologicamente avanzati; impatto economico e ambientale dei trasporti. Il Market Watch di Banca Ifis stima che la fabbricazione di 2,8 milioni di biciclette all’anno rientrerà in Europa, con un’accelerazione nel biennio 2022-2023, corrispondente al 18% della produzione totale europea. L’opportunità produttiva porta con sé la necessità di figure professionali con le competenze necessarie, che circa il 30% delle imprese ha attualmente difficoltà a trovare. Di conseguenza, gli imprenditori stanno reagendo: il 24% aumenterà gli investimenti destinati alla formazione del personale. In tutta Europa cresce l’interesse dei fondi di investimento verso l’industria della bicicletta: nel 2021 c’è stato un exploit con un +175% nel numero di operazioni di M&A finalizzate e un incremento degli investimenti, anche sui servizi collaterali (da piattaforme di sharing a assicurazioni dedicate, fino al noleggio), che ha posizionato ancora una volta, la bicicletta come protagonista della rivoluzione nella mobilità. LEGGI TUTTO

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    Viaggi aziendali, nel 2022 ritorno a volumi pre-pandemici

    (Teleborsa) – L’85% delle aziende italiane sta tornando a volumi pre-pandemici dei viaggi nazionali e il 72% dei viaggi internazionali ma secondo il Corporate Travel Sustainability Index, indagine condotta da SAP Concur, la maggior parte delle imprese ha difficoltà a diventare più green. Tutti i senior travel manager all’interno delle aziende italiane pensano che la sostenibilità faccia parte della propria politica di viaggio, ma – rileva l’indagine – nonostante la volontà di allinearsi con gli obiettivi delle Nazioni Unite 2030, solo il 29% delle imprese italiane ha una figura manageriale dedicata, come un sustainability manager o un chief sustainability officer, contro il 40% di Germania e Spagna e il 37% della Francia. Al contempo il 15% delle organizzazioni italiane ha un intero team dedicato al miglioramento della sostenibilità all’interno dell’organizzazione, contro il 14% in Spagna, l’8% in Francia e il 4% in Germania.La consapevolezza di dover dare priorità a questo tema, tuttavia, non manca. Il 54% dei manager – si legge nel report – ritiene che la propria politica di viaggio debba essere migliorata quando si tratta di questioni di sostenibilità, ma devono confrontarsi con i problemi insiti nelle aziende, come ad esempio la mancanza di budget, che rappresenta per più di quattro aziende su dieci (il 42%) un ostacolo fondamentale allo sviluppo di un programma di viaggio aziendale più sostenibile e la mancanza di coinvolgimento dei dipendenti contro la quale quasi quattro aziende su dieci (il 38%) stanno lottando.”Sebbene oggi molte imprese stiano riducendo l’impronta di carbonio o stiano diventando carbon neutral, in base all’indagine condotta da SAP Concur risulta evidente come diverse ancora non sono sicure di come incorporare la sostenibilità nei loro viaggi di lavoro – spiega Pierre-Emmanuel Tetaz, svp Emea e general manager, SAP Concur –. Prevediamo un aumento della richiesta di maggior sostenibilità, anche per quanto riguarda la politica di viaggio aziendale, che sarà sollevata con maggiore forza, più spesso e da più parti, dal management, dai dipendenti ai fornitori agli stakeholder. È quindi fondamentale creare team dedicati in grado di sviluppare una strategia di sostenibilità efficace, come parte di un programma per supportare i propri dipendenti in trasferta nel compiere scelte più ecologiche, supportate dagli strumenti giusti per aiutarli a prendere decisioni informate”.Anche se il 26% degli intervistati ritiene di dover apportare una modifica alle proprie politiche di sostenibilità ma non è sicuro di come, vi è una chiara necessità di strumenti tecnologici che facilitino la misurazione e l’attuazione di programmi di viaggio aziendali più sostenibili. Mentre circa la metà delle imprese (il 49%) – conclude il rapporto – dispone già di strumenti software per supportare i viaggi aziendali, il 96% di coloro che ne sono privi li prenderebbe in considerazione. LEGGI TUTTO

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    Big tech, le “Faang” inquinano più del Portogallo e della Grecia

    (Teleborsa) – Le cinque big tech americane ormai conosciute con l’acronimo “FAANG” – Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google – hanno consumato più energia in un anno del Portogallo e della Grecia. Una performance decisamente non rispettosa per l’ambiente. E’ quanto emerge dall’osservatorio Esg Karma Metrix, presentato da AvantGrade.com in vista della Giornata Mondiale dell’Ambiente.L’energia consumata dalle cinque big statunitensi per mandare avanti data center è pari a 49,7 milioni di megawattora (MWh), più elevata del Portogallo (48,4 milioni MWh) e della Grecia (46,2 milioni MWh) e quasi come la Romania (50 milioni MWh). In soli tre anni, dal 2018 al 2020, il consumo di energia è quasi triplicato, passando da 16,6 a 49,7 milioni MWh. Nello stesso arco temporale le cinque aziende hanno emesso 98,7 milioni di tonnellate di CO2, con un aumento del 17%, superando le emissioni della Repubblica Ceca (92,1)2020. Le più virtuose però sono Apple e Google che in questi tre anni hanno dato segnali positivi di riduzione della CO2 , grazie al maggior uso delle fonti energetiche rinnovabili ed alla ricerca attiva di efficienza energetica nei loro data center”. Il report, infatti, cita il Global Carbon Project secondo cui, se Internet fosse una nazione, sarebbe la quarta più inquinante al mondo.(Foto: Viktor Hanacek) LEGGI TUTTO

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    “Alberi per un futuro sostenibile”, al Campus presentato il nuovo bosco urbano

    (Teleborsa) – Complessivamente 3.680 piante di differenti specie arboree (farnetto, cerro, sughera, sorbo domestico, orniello, acero campestre, ontano nero, frassino ossifillo, pioppo bianco, pioppo nero, salice bianco), arbustive (sambuco, biancospino, fusaggine, sanguinello, pruno selvatico, ligustro, melo selvatico, ginestra comune) e autoctone. Si è tenuta oggi al Campus Bio-Medico la presentazione della nuova piantumazione nella riserva naturale di Decima Malafede nel quartiere di Trigoria a Roma, realizzata dal Campus Bio-Medico SpA, in collaborazione con Arbolia e il supporto di RomaNatura. “Si tratta di un progetto innovativo inserito in un più ampio programma di iniziative ambientali, didattiche e sociali, il Social Green Masterplan, che rinnova nei prossimi anni il processo di trasformazione virtuosa di questa zona periferica in un luogo più vivibile per il presente e per assicurare salute e benessere alle generazioni future –spiega Domenico Mastrolitto, direttore generale di Campus Bio-Medico SpA –. Un modello di sostenibilità e sviluppo, inteso come spazio di pubblica utilità ed ecologicamente inserito, per un ricongiungimento tra Uomo e Natura e per migliorare la qualità di vita di cittadini, studenti, dipendenti e pazienti del Policlinico. Vogliamo, inoltre, dedicare la piantumazione ai colleghi del Campus Bio-Medico per l’impegno profuso durante la pandemia: un gesto che guarda al futuro con speranza”. All’evento, tra gli altri, hanno preso parte: l’assessore all’Ambiente di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi; la presidente del IX Municipio di Roma, Titti Di Salvo; il presidente di RomaNatura, Maurizio Gubbiotti; il direttore generale di Campus Bio-Medico SpA, Domenico Mastrolitto.Presente anche uno stand dell’Arma dei Carabinieri della Biodiversità con l’obiettivo di educare i più giovani verso il rispetto dell’ambiente, attraverso attività esperienziali per i bambini. LEGGI TUTTO

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    Maire Tecnimont ottiene rating ESG positivi da MSCI ed Ecovadis

    (Teleborsa) – Maire Tecnimont, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nella trasformazione delle risorse naturali, ha comunicato di aver ricevuto il rating “AA” da Morgan Stanley Capital International (MSCI) Research e il rating “Gold” da Ecovadis, tra le principali agenzie di rating ESG, ovvero che valutano le performance ambientali, sociali e di governance. Il gruppo ha ricordato che i suoi principali driver strategici sono: transizione energetica (sviluppo di tecnologie abilitanti per la circolarità, cattura della CO2 e produzione di prodotti chimici e carburanti bio e a basse emissioni); innovazione digitale e open innovation; persone (sviluppo del capitale umano nell’ambito della responsabilità sociale e della diversità); comunità (miglioramento economico e sociale delle comunità locali).”Abbiamo pienamente integrato i criteri ESG nella nostra strategia industriale. Vogliamo condividere con i nostri fornitori il nostro impegno ad essere abilitatori della transizione energetica globale – ha commentato Alessandro Bernini, CEO del gruppo Maire Tecnimont – La nostra Task Force dedicata alla riduzione delle emissioni di CO2 è un esempio di innovazione guidata dalle nostre persone, il pilastro principale del nostro modello di business”. LEGGI TUTTO

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    Sustainability Day, ENAV: “Sostenibilità e innovazione digitale al servizio del Paese”

    (Teleborsa) – “La sostenibilità è parte integrante della nostra strategia di business e del nostro agire quotidiano. Tutti gli elementi che contribuiscono a fare di un’azienda un’organizzazione sostenibile devono essere tenuti insieme dalla responsabilità delle scelte. Una buona governance è alla base del successo delle politiche anche di sostenibilità. Le aziende sono responsabili di fronte ai mercati, di fronte alla legge, e sempre più rispetto alle persone e all’opinione pubblica. Hanno quindi bisogno di un corpus di regole capace di dar vita a comportamenti virtuosi e di garantire il mantenimento del ‘sentire comune’ e del ‘fare sistema’ avendo quei principi sociali e di sostenibilità, imprescindibili per l’ecosistema del Paese e di cui Enav è e vuole rimanere protagonista”. È quanto ha affermato Francesca Isgrò, presidente di Enav aprendo il Sustainability Day del Gruppo Enav, giunto alla sua quarta edizione. All’evento, svoltosi questa mattina presso la Lanterna di Roma, hanno preso parte, tra gli altri, con interventi da remoto, il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini e Salvatore Sciacchitano, presidente di ICAO, l’organizzazione internazionale per l’aviazione civile.Enav – azienda che ha messo la sostenibilità al centro delle proprie strategie industriali, attraverso un modello di sviluppo che fa leva su innovazione, digitalizzazione e investimenti sul capitale umano – ha annunciato che raggiungerà la carbon neutrality entro il 2022 grazie all’abbattimento di circa il 70% delle proprie emissioni dirette e indirette e compensando la restante parte con progetti di tutela ambientale in Africa e Asia. Ad oggi il percorso di decarbonizzazione avviato dalla Società ha già consentito la riduzione delle emissioni legate al carburante consumato dai mezzi di Enav e all’energia elettrica utilizzata nelle sedi di oltre il 24% rispetto al 2019. La strategia di abbattimento delle emissioni scope 1, 2 e 3 è stata validata da Science Based Target Initiative, l’iniziativa internazionale d’eccellenza industriale nata dalla collaborazione tra Carbon Disclosure Project, il Global Compact delle Nazioni Unite, il World Resources Institute e il World Wide Fund for Nature. Enav è la prima azienda italiana del settore aeroportuale ad ottenere questo riconoscimento nella lotta al climate change. Oltre ai risultati raggiunti nell’abbattimento delle emissioni di CO2, conseguiti anche grazie alla sostituzione della flotta aziendale con macchine elettriche, ibride e plug-in, nel 2021 il Gruppo Enav ha fatto sapere di aver ulteriormente ridotto le plastiche monouso in tutte le sedi aziendali, arrivando a diminuire il consumo di plastica di ben 4,6 tonnellate. Nell’ambito delle iniziative di carattere Social, l’ottenimento della certificazione ISO 37001 in materia di sistemi di gestione dell’anticorruzione, e il rinsaldamento di adeguati presidi interni in materia hanno confermato il commitment di Gruppo ai più alti livelli etici nella gestione del business, secondo un approccio di zero tolerance per i profili di compliance e di presidio e miglioramento nel continuo del sistema.Il Codice di Corporate Governance, che attribuisce al Consiglio di Amministrazione il ruolo di guida per il successo sostenibile della Società, sancisce l’integrazione delle tematiche ESG all’interno business di Enav. Il pieno commitment della governance di Enav, dal Consiglio di Amministrazione ai suoi comitati, tra cui il Comitato Sostenibilità, con l’impegno del top management e di tutte le persone del Gruppo Enav, – spiega la Società – hanno infatti consentito di mantenere gli impegni presi nel Piano di Sostenibilità 2018-2020, e di fissarne di nuovi nel Piano di Sostenibilità 2021-2023, oltre che di mettere la sostenibilità al centro delle strategie di Gruppo e di integrarla in modo organico nelle politiche di compensation. La remunerazione variabile, per l’Amministratore Delegato e per il management, consolida una visione integrata dove il business è contemperato dal progressivo perfezionamento delle azioni aventi rilevanza sul piano non finanziario. Enav – come ha ricordato nel corso del suo intervento l’amministratore delegato del Gruppo, Paolo Simioni – sta lavorando per ridurre sempre di più le emissioni dirette e indirette. “Abbiamo completamente integrato la sostenibilità nelle strategie aziendali. Il nostro piano industriale 2022-2024 – ha sottolineato Simioni – renderà Enav un ecosistema completamente integrato al suo interno, con la capacità di dare all’esterno quelle risposte e quei servizi per favorire lo sviluppo sostenibile del trasporto aereo. Le nuove piattaforme e sistemi di gestione dello spazio e del traffico aereo garantiranno traiettorie di volo sempre più efficienti, che consentiranno al sistema Italia di aumentare la propria capacità produttiva, alle compagnie di consumare minori quantità di carburante a beneficio dell’ambiente e dei costi, nonché minori tempi di volo ai passeggeri. Enav su questo è già in prima linea. Si pensi ad esempio al Free Route, enabler di un decremento di circa 640 milioni kg di CO2 dal 2016 ad oggi”.”Il tema della decarbonizzazione è oggi al centro delle attività di business di tutte le imprese del trasporto aereo – ha affermato Giovannini –. Abbiamo bisogno di favorire e accelerare questo processo, sapendo che la riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 è un traguardo possibile. Il MIMS farà la sua parte, mantenendo uno stretto confronto con tutti gli stakeholder del settore”. Sciacchitano ha fatto il punto sulla ripresa del traffico aereo e sulle misure messe in atto da ICAO per garantire la resilienza del settore nel corso della pandemia, sostenendo che il mondo deve uscire dall’esperienza del Covid con una prospettiva di trasporto aereo sempre più “verde”, verso una definitiva decarbonizzazione.Il Sustainability Day è stata anche l’occasione per tracciare il percorso di Enav nella valorizzazione delle abilità e delle diversità, temi che vedono l’azienda in prima linea con politiche e progetti dedicati. Grazie, ad esempio al “Diversity Assessment for Inclusion”, una survey svolta in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, il Gruppo Enav ha sviluppato un piano d’azione per accrescere una cultura aziendale volta all’inclusione, al rispetto dell’altro e delle diversità, elementi che contribuisco al successo sociale e di business di ogni organizzazione. LEGGI TUTTO

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    “Net Zero”, ENEL lancia la strategia per le reti

    (Teleborsa) – Ridurre le emissioni di CO2 dalle attività, contenere le perdite di rete e adottare materiali e componenti circolari e a basse emissioni. Questi i punti cardine della strategia Net Zero di Enel per il settore delle reti presentata oggi a Roma in occasione del “Net Zero Grid Day”, evento che ha riunito gli stakeholder dell’ecosistema della distribuzione di elettricità. Nel corso dell’evento l’azienda ha annunciato la nascita dell’associazione “Open Power Grids” destinata a condividere con gli stakeholder in un ambiente open source gli standard Enel per i componenti delle reti di distribuzione così da accelerare l’adozione di nuove soluzioni tecniche sicure, sostenibili ed efficienti. In questo contesto, Gridspertise, la società di Enel che fornisce agli operatori dei sistemi di distribuzione (DSO) e alle utility soluzioni all’avanguardia per la digitalizzazione delle reti di distribuzione dell’energia elettrica, ha delineato il prossimo passo della sua strategia di crescita volta a incoraggiare gli sforzi di ammodernamento delle infrastrutture negli Stati Uniti.”Il nostro obiettivo Net Zero per le reti mira ad accelerare l’adozione dei principi stabiliti dall’Accordo di Parigi in tutto il settore al fine di favorire la transizione energetica e una trasformazione significativa delle infrastrutture di distribuzione dell’energia elettrica. Questo rappresenta la prima mossa da parte di un operatore della rete elettrica di livello globale per gestire le emissioni a monte e a valle dell’infrastruttura in modo aperto, passaggio necessario se vogliamo raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette in tutto il settore – ha affermato Antonio Cammisecra, responsabile Global Infrastructure and Networks di Enel –. Abbiamo fatto molto per identificare le migliori soluzioni tecniche per le nostre reti, ma per avanzare rapidamente dobbiamo condividere questa sfida con altri operatori in un ambiente aperto e collaborativo verso reti Net Zero”.”Siamo molto lieti di rivelare il prossimo passo della nostra strategia di crescita, rappresentata dall’ingresso nel grande mercato statunitense con soluzioni digitali destinate ad aumentare la resilienza e l’affidabilità delle reti di distribuzione di energia – ha commentato Robert Denda, ceo di Gridspertise –. Stiamo lavorando per istituire partenariati con le utility locali in modo da sostenere i piani di modernizzazione e digitalizzazione della rete con una modalità aperta, anche attraverso il collaudo collaborativo del nostro innovativo QEd (Quantum Edge Device) per le sottostazioni secondarie digitali. Questa soluzione digitale può essere adattata all’infrastruttura esistente, consentendo ad esempio l’integrazione della mobilità elettrica e delle energie rinnovabili decentralizzate senza costose ricostruzioni della rete. Gridspertise sarà presente all’evento Distributech che si terrà alla fine di questo mese a Dallas, dove renderà noti altri dettagli”.L’evento Net Zero Grid Day organizzato da Enel fa seguito al lancio di Grid Futurability nell’ambito delle attività pre-COP 26 di Milano dove il Gruppo ha presentato la trasformazione innovativa e incentrata sul cliente delle sue reti elettriche in piattaforme partecipative, resilienti e sostenibili, nell’ambito del piano di investimenti da 70 miliardi di euro dedicati alle reti elettriche per il periodo 2021-2030. Nel dettaglio Enel ha condiviso azioni concrete per contrastare le emissioni dirette, adottando operazioni più sostenibili attraverso la digitalizzazione, le operazioni a distanza, l’elettrificazione delle flotte, le misure di tutela della biodiversità e riducendo le perdite tecniche delle reti. L’azienda sta inoltre coinvolgendo fornitori, produttori di apparecchiature e imprese di costruzione della sua catena di approvvigionamento al fine di contrastare le emissioni indirette e implementare processi e componenti di rete più sostenibili come quadri elettrici privi di SF6, oli vegetali per trasformatori e cavi ecologici o standard per cantieri sostenibili. Enel ha anche notato come alcune delle azioni messe in atto per abbracciare i principi dell’economia circolare in tutta la propria attività, quali l’utilizzo di materiali riciclati per nuove risorse come contatori circolari, pali o armadi stradali o la gestione del fine vita dei componenti, possono produrre importanti benefici ambientali ed economici.Gli stakeholder presenti all’evento hanno incluso, tra gli altri, i principali produttori di apparecchiature, società di collaudo e certificazione, società di consulenza ingegneristica, istituti di ricerca e progettazione, nonché utility. I partecipanti hanno condiviso strategie e azioni già in atto per sostenere la fornitura di reti sostenibili come parte fondamentale della transizione verso un mondo a basse emissioni di carbonio e hanno auspicato una maggiore collaborazione. Attraverso l’associazione “Open Power Grids”, Enel ha iniziato a condividere le proprie specifiche tecniche per i principali componenti e dispositivi, tra cui il design Building Information Modeling (BIM) della cabina primaria Liberty, che prevede la generazione e la gestione di rappresentazioni digitali di caratteristiche fisiche e funzionali. Questo – spiega Enel – è il primo elemento costitutivo per promuovere la convergenza e la co-ingegnerizzazione verso standard di modularità, massimizzando la creazione di valore condiviso attraverso la sostenibilità e la sicurezza, nonché l’efficienza dei costi e le prestazioni tecniche. A tale scopo, attraverso la piattaforma online di Enel Open Innovability, il Gruppo promuove anche un concorso globale per la progettazione e l’architettura di sottostazioni sostenibili al fine di migliorare l’integrazione di tali risorse all’interno del paesaggio urbano, suburbano o rurale.I membri dell’associazione “Open Power Grids” possono beneficiare degli standard globali già disponibili sulla piattaforma che Enel utilizza per le proprie gare globali e proporre l’introduzione di nuovi standard o la modifica di quelli esistenti. LEGGI TUTTO

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    Unicredit, 1,6 milioni di euro a favore di Lisap Laboratori Cosmetici con Garanzia Italia di Sace

    (Teleborsa) – Lisap Laboratori Cosmetici, azienda dell’Alto Milanese attiva da 70 anni nel settore dell’Hair Beauty, ha ottenuto da UniCredit un finanziamento da 1,6 milioni di euro, di durata quadriennale, assistito da Sace tramite Garanzia Italia, lo strumento previsto dal Decreto Liquidità destinato al sostegno delle imprese italiane durante l’emergenza Covid-19. “Si tratta – spiega Unicedit in una nota – di un finanziamento “futuro sostenibile”, l’innovativa gamma di prodotti per le imprese che si impegnano a migliorare il proprio profilo di sostenibilità erogato da UniCredit in Lombardia – in linea con piano d’azione lanciato dalla banca a supporto del PNRR per sostenere la ripresa del Paese facendo leva sul ritorno ai consumi e sulla trasformazione digitale ed ecologica – ed è finalizzato a supportare gli investimenti di Lisap volti ad aumentare la sostenibilità del ciclo produttivo, attraverso il risparmio e la compensazione delle emissioni dirette/indirette generate per la produzione del proprio prodotto”. La banca riconosce direttamente al momento dell’erogazione una riduzione del tasso rispetto alle condizioni offerte previste per queste operazioni, con successiva verifica del raggiungimento di almeno due obiettivi di miglioramento in ambito ESG, prefissati alla stipula del finanziamento. UniCredit, in linea con il paradigma ESG, prevede tre categorie di obiettivi legati al Finanziamento Futuro Sostenibile: tutela dell’ambiente, miglioramento degli aspetti sociali della collettività e conduzione etica dell’impresa. La banca si impegna altresì a monitorare l’andamento dei risultati ottenuti dall’azienda e comunicati tramite autocertificazione o dichiarazione dedicata nella nota integrativa al bilancio della società cliente.”Attraverso questa operazione Sace conferma il proprio ruolo di istituzione al fianco di aziende e banche per una ripartenza dell’economia del territorio e del Paese, nonché il costante impegno per la transizione ecologica del Paese. – ha affermato Stefano Retrosi, responsabile PMI Nord di Sace –. Siamo, infatti, orgogliosi di affiancare Lisap, una storica realtà lombarda che ha scelto di guardare al futuro investendo nella crescita e riducendo il proprio impatto ambientale”.”Crediamo molto nelle aziende innovative della nostra Regione e riconosciamo il loro impegno a generare un impatto positivo verso l’ambiente, le comunità e il buon governo dell’azienda stessa. Per questo motivo abbiamo deciso di sostenere Lisap, un’azienda in continua evoluzione ma radicata da ben settant’anni nel tessuto produttivo meneghino, che ha deciso di investire per migliorare la sostenibilità del proprio ciclo produttivo – afferma Marco Bortoletti, regional manager Lombardia di UniCredit –. Vogliamo supportare le imprese che si impegnano a migliorare il proprio profilo di sostenibilità per un futuro migliore, grazie al conseguimento di risultati basati su criteri ESG”.”Lo sviluppo e la sostenibilità sono veramente possibili solo grazie alla collaborazione che le imprese costruiscono con i loro principali partner. In questo caso il supporto di Sace e di UniCredit è stato per noi fondamentale al fine di realizzare l’ambizioso piano di interventi che ci siamo posti, volto a migliorare la sostenibilità del nostro progetto aziendale – sottolinea Luca Papetti, amministratore delegato di Lisap –. Adottare nuove tecnologie al fine di migliorare costantemente i nostri flussi, ridurre l’impatto ambientale, ricercare costantemente l’efficienza, creare un ambiente di lavoro sempre più integrato nelle comunità in cui operiamo e attento alle esigenze dei dipendenti è un nostro dovere. Lisap ha dato il via alla sua fase di rinnovo a inizio del 2020, poco prima dell’inizio della pandemia, e a oggi non ci siamo ancora fermati, ne abbiamo intenzione di farlo. Grazie alla professionalità e alla dedizione dei nostri collaboratori, l’azienda sta focalizzando la sua crescita su innovazione e sostenibilità, senza però dimenticare mai i valori profondi che l’hanno guidata in questi 70 anni di storia”. LEGGI TUTTO