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    Deutsche Telekom, Standard Ethics alza il rating ESG

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha innalzato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) di Deutsche Telekom, colosso tedesco delle telecomunicazioni, a “EE” dal precedente “EE-“. Si tratta del sesto notch su nove (nella fascia “Strong”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità.L’agenzia di rating spiega che la società prosegue il percorso di avvicinamento alle indicazioni internazionali di Onu, Ocse e Ue sulla Sostenibilità. Le strutture di corporate governance e governance della Sostenibilità aderiscono ai principi e alle linee guida definite dalle organizzazioni sovranazionali; è implementato il sistema di ESG risk management; la rendicontazione ESG appare ben strutturata; sono pubblicati target e policy di Sostenibilità.Secondo gli analisti, residuano margini di miglioramento nell’utilizzo di una nomenclatura più appropriata nella distinzione tra il concetto di CSR (Responsabilità Sociale di Impresa) e la nozione di Sostenibilità a beneficio del mercato e degli stakeholder. LEGGI TUTTO

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    Telefonica punta su M&A per rafforzare la visione delle tlc in Europa

    (Teleborsa) – Il gruppo di telecomunicazioni spagnolo Telefonica sta valutando l’acquisto di asset nel settore delle telecomunicazioni e liberare risorse vendendo le sue attività latinoamericane di lingua spagnola, mentre l’amministratore delegato Marc Murtra delinea una visione più ampia per il settore delle telecomunicazioni europeo.Il top manager, che guarda a Germania, Regno Unito, Spagna e Brasile, ha dichiarato a Reuters che sta preparando il suo primo piano strategico per Telefonica dopo averne assunto la guida a gennaio.Pur puntando a una maggiore scala, il gruppo spagnolo deve mantenere il proprio rating di credito investment grade, ha sottolineato Murtra.Le autorità di regolamentazione si sono a lungo opposte alle fusioni tra operatori europei, temendo che pochi operatori dominanti potessero aumentare prezzi e margini a svantaggio dei consumatori, ma Murtra sostiene che il mercato europeo sia troppo frammentato. Il mercato sta cambiando con lo sviluppo di nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale, e l’Europa deve tenere il passo o perderci, ha spiegato l’AD. LEGGI TUTTO

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    Fibra, fermento nella competizione tra operatori storici e “altnet” in Europa

    (Teleborsa) – Gli operatori via cavo europei affrontano la concorrenza dell’implementazione della fibra fino a casa (FTTH), in particolare nei mercati in cui vengono implementate reti in fibra alternative, come Regno Unito e Paesi Bassi. Lo afferma Fitch Ratings in un nuovo report sul tema, evidenziando che le reti alternative (cosiddette altnet) cercano di monetizzare e consolidare l’infrastruttura di rete fissa, condividere il rischio di investimento e ridurre il costo del capitale.Il mercato britannico sta subendo una significativa disruption da parte delle altnet sia a livello wholesale che retail, colpendo tutti gli operatori sul mercato, inclusi VMED O2 e TalkTalk. L’iniziale lenta implementazione della fibra ottica da parte di Openreach, divisione di BT, unita a una regolamentazione favorevole, potrebbe aver facilitato la crescita delle altnet.Al contrario, l’Italia è in gran parte un duopolio, mentre il regime di coinvestimento francese contribuisce a limitare il rischio di sovraffollamento della rete, con conseguente miglioramento delle dinamiche rischio-rendimento e della copertura. Fitch si aspetta che la Spagna sperimenti una concorrenza più razionale a seguito della costituzione di Masorange, sebbene la crescente scala di Digi manterrà una certa pressione competitiva nel segmento mobile nel medio termine.”Riteniamo che le altnet di piccole dimensioni potrebbero affrontare maggiori rischi di finanziamento e rifinanziamento nei prossimi 12-24 mesi se i tassi di adozione non miglioreranno a sufficienza, a causa di sovracostruzione e maggiori costi di finanziamento, rendendo sempre più probabile il consolidamento o la ricapitalizzazione – si legge nel rapporto – Ciò significa che le altnet cercano sempre più di monetizzare e consolidare l’infrastruttura di rete fissa, condividere i rischi di investimento e ridurre il costo del capitale attraverso la vendita di quote di minoranza o joint venture”. Tra gli esempi figurano Wyre in Belgio e le partnership di Vodafone Spagna con Telefonica e potenzialmente MasMovil.Secondo Fitch, le riduzioni degli investimenti nei mercati con una distribuzione della fibra più avanzata saranno ampiamente compensate dai massimi tassi di deployment in paesi come Italia, Germania e Regno Unito. Se a ciò si aggiungono i costi di ristrutturazione e i pagamenti di dividendi stabili o crescenti, la crescita del FCF sarà modesta. Tuttavia, gli aumenti del FCF saranno più lenti per le altnet rispetto agli operatori storici, poiché questi ultimi sono più avanti nei loro programmi di capex e hanno già iniziato a monetizzare le reti in fibra. LEGGI TUTTO

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    BT Group vende il business Radianz a TNS

    (Teleborsa) – BT Group, colosso britannico delle telecomunicazioni, venderà l’attività Radianz a Transaction Network Services (TNS). La transazione, di cui non sono stati resi noti i dettagli finanzari, dovrebbe concludersi nella prima metà del 2026.Lanciata oltre 20 anni fa, Radianz fornisce reti per lo scambio di informazioni finanziarie e collega una comunità globale di broker, istituzioni, borse e stanze di compensazione e regolamento alle migliaia di applicazioni e servizi di cui hanno bisogno per la gestione quotidiana dei mercati dei capitali. Nell’anno fiscale 2024/25 l’unità Radianz ha generato ricavi per circa 142 milioni di sterline.TNS è un fornitore globale di infrastrutture di trading a bassissima latenza, connettività e servizi di dati di mercato.”L’annuncio di oggi rappresenta un’altra pietra miliare fondamentale nel concentrare la nostra attività internazionale su ciò che sappiamo fare meglio: fornire connettività multi-cloud sicura alle grandi organizzazioni a livello globale – ha detto Bas Burger, CEO di BT International – La nostra business unit Radianz entrerà in una nuova era con TNS e siamo certi che TNS continuerà a offrire un servizio eccezionale ai clienti”. LEGGI TUTTO

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    TIM, BlackRock ha una partecipazione potenziale del 5,1%

    (Teleborsa) – BlackRock ha una partecipazione potenziale pari al 5,100% in Telecom Italia. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 26 agosto 2025. La partecipazione è detenuta tramite 16 società controllate.In particolare, la quota comprende un 3,586% in diritti di voto riferibili ad azioni, uno 1,100% sono azioni oggetto di contratti di prestito titoli con possibilità di restituzione in qualsiasi momento senza scadenza, un 0,414% sono “Contracts for Difference” senza data di scadenza. LEGGI TUTTO

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    PPF alza bandiera bianca: vende a MFE le sue azioni ProSiebenSat ed esce dalla partita

    (Teleborsa) – La società di investimento ceca PPF ha annunciato la sua uscita dal broadcaster tedesco ProSiebenSat.1 Media, decidendo di conferire le sue 36.539.628 azioni, pari a circa il 15,68% del capitale sociale, all’offerta di MFE-MediaForEurope e liquidando i suoi restanti strumenti finanziari in ProSiebenSat.1. Questa decisione fa seguito alla conclusione del periodo di offerta iniziale per le due offerte pubbliche concorrenti.Sebbene l’offerta MFE (ex Mediaset, che oggi scambia con MFE A e MFE B) abbia ricevuto solo un’accettazione limitata, PPF “non è riuscita ad attrarre un numero sufficiente di azionisti per sostenere i suoi obiettivi”, si legge in una nota. Con oltre il 43% dei diritti di voto di ProSiebenSat.1, la partecipazione di MFE è “molto probabilmente sufficiente a garantire la maggioranza semplice in ogni assemblea degli azionisti” di ProSiebenSat.1. Allo stesso tempo, “la limitata accettazione da parte di PPF impedisce a quest’ultima di continuare il suo ruolo originario di investitore strategico, interagendo con MFE a parità di condizioni e apportando la propria competenza nella creazione di piattaforme multimediali per la trasmissione digitale”.Tuttavia, PPF fa notare di aver agito da “catalyst per un miglioramento significativo delle condizioni” dell’offerta di MFE, che ha aumentato significativamente la valutazione di ProSiebenSat.1 e creato valore per tutti gli azionisti.Nonostante il ritiro di PPF da ProSiebenSat.1, il mercato tedesco rimane cruciale per l’azienda. Ciò si riflette nella proprietà di PPF di Vitronic, azienda leader nella tecnologia di visione artificiale, e di Skoda Transportation, importante fornitore di tram e veicoli per la metropolitana leggera per le città di tutto il paese. LEGGI TUTTO

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    Ericsson, beneficio di 1 miliardo di dollari da vendita di iconectiv

    (Teleborsa) – Ericsson, multinazionale svedese attiva nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, software e infrastrutture in ambito ICT, prevede che il beneficio in denaro derivante dalla vendita di iconectiv, al netto delle imposte previste, delle spese di transazione e di altre passività, ammonterà a circa 9,9 miliardi di corone svedesi (1 miliardo di dollari).Ericsson registrerà un beneficio EBIT una tantum di circa 7,6 miliardi di corone svedesi (0,8 miliardi di dollari) nei risultati finanziari del terzo trimestre 2025.iconectiv è consolidata da Ericsson e riportata nel Segmento Enterprise. Il contributo di iconectiv all’utile netto di Ericsson nel 2024 è stato di circa 1 miliardo di corone svedesi (0,1 miliardi di dollari). iconectiv serve oltre 5.000 clienti in diversi settori come fornitore leader di soluzioni di portabilità del numero e fornitore di servizi di gestione delle reti e delle operazioni core, di numerazione e di scambio dati. LEGGI TUTTO

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    Agcom, nel 2024 il mercato delle comunicazioni vale 56,19 miliardi

    (Teleborsa) – Il valore complessivo delle aree economiche di interesse dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (comunicazioni elettroniche, televisione in chiaro e a pagamento, radio, editoria quotidiana e periodica, pubblicità online, servizi di corrispondenza e consegna pacchi) è valutabile, a fine 2024, in 56,19 miliardi di euro, in crescita su base annua del 3,5% e del 10,6% con riferimento al 2020 (anno d’inizio del periodo analizzato) che si riflette in una variazione complessiva pari a 1,88 miliardi di euro su base annua, e di 5,38 miliardi di euro rispetto al 2020. È quanto emerge dall’Osservatorio sulle Comunicazioni aggiornato al primo trimestre 2025, pubblicato oggi dall’Agcom in base ai dati elaborati dall’Autorità in occasione della pubblicazione della Relazione Annuale 2025 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro.Negli ultimi cinque anni (2020-2024), le risorse delle comunicazioni elettroniche si sono ridotte di circa 640 milioni di euro (da 28,65 a 28,01 miliardi di euro), frutto di una dinamica che ha visto crescere i ricavi da rete fissa (+11% nel periodo considerato) in contrapposizione alla riduzione di quelli da rete mobile (-18,1%); da rilevare che su base annua si registra una crescita delle risorse complessive del 3,4%. La spesa finale della clientela residenziale e affari nel 2024 è cresciuta dell’1,9% su base annua mentre, rispetto al 2020, la flessione è dell’1,5% (-330 mln. di euro).Tra il 2020 ed il 2024 i ricavi della televisione crescono, nel complesso, di circa 1,2 miliardi di euro (da 7,64 nel 2020 a 8,44 miliardi di euro nel 2024). Le risorse della radio (circa 660 milioni nel 2024) sono in crescita di circa 112 milioni di euro rispetto al 2020, mentre quelle dell’editoria quotidiana e periodica si sono ridotte, nell’intero periodo considerato, di circa 360 milioni di euro (da 3,00 a 2,64 miliardi di euro, -12,0%).Nello stesso arco di tempo, il valore della pubblicità online è quasi raddoppiato, passando da 4,07 miliardi di euro stimati per il 2020 a 7,46 miliardi di euro nel 2024, con la componente ascrivibile alle sole piattaforme valutabile nel 2024 in circa 6,36 miliardi di euro (in crescita del 7,1% su base annua e del 91,9% rispetto al valore del 2020).Il settore postale nel suo complesso nel 2024, raggiungendo un valore di 8,59 miliardi di euro, è cresciuto dell’1,9% rispetto al 2023 e del 24,4% rispetto al 2020. I servizi di corrispondenza nell’intero periodo esaminato evidenziano una crescita dei ricavi del 4,9% (da 1,68 a 1,76 miliardi di euro), mentre maggiore è quella fatta registrare dai servizi di consegna pacchi, cresciuti del 30,7% (da 5,22 stimati nel 2020 a 6,83 miliardi di euro nel 2024). I ricavi relativi alle attività domestiche (mittente e destinatario nazionali) nell’intero periodo considerato hanno registrato un incremento del 25% (da 5,11 a 6,39 miliardi di euro), mentre quelli transfrontalieri hanno visto una crescita del 22,8% (da 1,79 a 2,20 miliardi di euro). LEGGI TUTTO