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    Obiettivo 2050, la rivoluzione ecologica dei trasporti

    (Teleborsa) – I trasporti svolgono un ruolo essenziale nella società e nell’economia. Da un sistema di trasporti efficiente e accessibile dipende la qualità della nostra vita. L’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) evidenzia che il settore rappresenta una delle principali fonti di pressioni ambientali nell’UE contribuendo ai cambiamenti climatici, all’inquinamento atmosferico e al rumore. La riduzione di tali effetti negativi rappresenta l’importante obiettivo strategico dell’UE inteso a tracciare un percorso di transizione verso l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050.Quali sono le azioni e le proposte del Mims? Teleborsa lo ha chiesto al Ministro, Enrico Giovannini. “Il Ministero è fortemente impegnato nell’attuazione delle politiche sulla transizione ecologica, in linea con gli impegni assunti a livello europeo e ribaditi nel recente G20 a presidenza italiana: il Green Deal europeo e il pacchetto Fit for 55 vengono calati nella realtà attraverso di versi strumenti – ha affermato Giovannini -. Intanto, per quanto riguarda gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di nostra competenza, il 75,6% dei 62 miliardi vanno a progetti per contrastare la crisi climatica. Tutta la nostra strategia – continua il Ministro – è imperniata sulla cosiddetta “cura del ferro”, cioè lo spostamento sulle ferrovie e il trasporto rapido di massa di passeggeri e merci, in modo da ridurre le emissioni climalteranti e migliorare i servizi alle persone e alle imprese. Vanno in questa direzione gli investimenti sull’alta velocità ferroviaria, sul potenziamento delle reti ferroviarie regionali, sul miglioramento delle interconnessioni ferroviarie con le aree interne e con porti e aeroporti, cui si aggiungono quelli per la riqualificazione dei porti in senso ecologico con l’elettrificazione delle banchine (cold ironing) e molte altre iniziative, anche per la rigenerazione urbana. Ad esempio – aggiunge Giovannini – gli investimenti per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, il rinnovo in senso ecologico dei mezzi per il trasporto pubblico locale, anche marittimo, il potenziamento della mobilità urbana sostenibile, con la costruzione di ciclovie e nuove regole per la mobilità dolce”. Ma “la vera rivoluzione” sta nel modo in cui si progetteranno le opere d’ora in poi. Abbiamo infatti previsto che “il Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica di ogni nuova opera dovrà prevedere, tra l’altro, uno studio di impatto ambientale e una Relazione di Sostenibilità che garantiscano il rispetto degli indirizzi europei e del principio ‘Do no significant harm’. È inoltre al lavoro al Mims una Commissione di studio sull’impatto dei cambiamenti climatici sulle infrastrutture e sui sistemi di trasporto che ci darà indicazioni su come anticipare i rischi aumentando la resilienza e la capacità di adattamento delle opere. Questa è la visione, in estrema sintesi, che guida il Ministero, che non a caso ha cambiato nome”. I trasporti – sottolinea l’AEA – consumano un terzo di tutta l’energia finale, di cui la maggior parte proviene dal petrolio. Ciò significa che sono responsabili delle emissioni di gas a effetto serra e contribuiscono in larga misura ai cambiamenti climatici. Secondo l’UE i progressi raggiunti in tema di riduzione delle emissioni, sono incoraggianti in alcuni settori, come ad esempio l’energia, mentre quelle dei trasporti aumentano. Cosa dovrebbe l’Italia per accelerare la riduzione? L’agenzia Teleborsa lo ha chiesto al Presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo. “Innanzitutto è utile ricordare che la filiera dell’aviazione e, in particolare gli aeroporti, incidono a livelli relativamente molto bassi sulle emissioni globali di CO2. Secondo i dati diffusi dall’Air Transport Action Group, il comparto oggi ne produrrebbe a livello mondiale circa il 2% e, se guardiamo all’Europa, il 3,4%. Bisogna considerare, inoltre – spiega Borgomeo – che nel nostro Paese il peso del trasporto sulle emissioni complessive di gas serra è stato, nel 2019, pari al 25,2%, di cui il 23,4% riferito al settore stradale, l’1,2% a quello marittimo e solo lo 0,6% al settore aereo. Ecco perché, in attesa di una forte ripresa del comparto, fondamentale per l’economia e per il turismo, il Governo dovrebbe studiare specifiche forme di finanziamento a sostegno dei programmi di investimento delle società di gestione aeroportuale. Tenendo anche conto che gli scali italiani sono da anni protagonisti nella lotta a favore della sostenibilità, ambito nel quale hanno già realizzato importanti ed innovative iniziative, oltre ad implementare un’intensa attività di progettazione”. Alla domanda “cosa potrebbero fare le società che gestiscono gli aeroporti italiani per contribuire a raggiungere gli obiettivi di riduzione di emissioni” Borgomeo risponde: “Come ho appena accennato, gli aeroporti si sono posti da tempo l’obiettivo di conciliare le politiche di sviluppo infrastrutturale con le esigenze di tutela ambientale e sociale del territorio circostante, con gli scali italiani in prima fila a livello europeo. Negli anni, infatti, hanno adottato diverse misure volte a ridurre gli inquinanti atmosferici attraverso la continua ricerca e l’innovazione in termini di efficienza energetica, la produzione e l’utilizzo di risorse rinnovabili e l’attuazione di procedure che mirano all’efficienza operativa. Più di recente, inoltre, hanno posto una forte attenzione allo sviluppo dei SAF, i carburanti sostenibili, e all’impiego dell’idrogeno in ambito aeronautico. Vorrei poi aggiungere – ha continuato il Presidente di Assaeroporti – che, dal 2009, è stato adottato l’Airport Carbon Accreditation quale standard globale per la gestione delle emissioni di CO2 negli aeroporti che prevede 6 livelli di accreditamento e fornisce un quadro comune e una guida per gli scali per mappare, ridurre ed eliminare le emissioni. Ad oggi, gli aeroporti accreditati in Italia sono 14 e rappresentano oltre l’80% del traffico aereo passeggeri registrato nel 2019. Di questi, 7 aeroporti, pari al 57% del traffico passeggeri nazionale, sono “carbon neutral”: un risultato lusinghiero per il nostro Paese”. Gli aeroporti italiani – aggiunge Borgomeo – hanno tra l’altro sottoscritto, a livello comunitario, l’accordo “NetZero2050”, prefiggendosi l’obiettivo di neutralizzare le proprie emissioni di CO2 al più tardi entro il 2050. Questo impegno è stato assunto tramite ACI EUROPE e Assaeroporti ed è stato firmato da 215 scali, di cui 10 italiani: Bergamo Orio al Serio, Bologna, Milano Linate, Milano Malpensa, Napoli, Palermo, Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Torino e Venezia”.Decarbonizzare il trasporto su stradaI veicoli elettrici sono in prima linea per decarbonizzare il trasporto su strada da cui deriva circa il 70% delle emissioni di gas serra (Fonte Schroders). Esistono altre opzioni utili, come il gasolio rinnovabile che riduce le emissioni fino al 90% rispetto al gasolio tradizionale, e le celle a combustibile alimentate a idrogeno, particolarmente adatte ai mezzi pesanti come camion e autobus. Fra tutti i principali mezzi di trasporto, quello ferroviario ha la minore impronta di carbonio: appena un ottavo del trasporto aereo e un terzo di quella della mobilità stradale (Fonte Schroders).In Italia, il Gruppo FS da anni progetta sistemi di trasporto pensati per rispondere alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il direttore business regionale di Trenitalia, Sabrina De Filippis ha dichiarato che il Gruppo ha “investimenti totali per 6 miliardi e 600 nuovi treni regionali, di cui il 40% è già in circolazione. Si tratta di convogli costruiti con materiale riciclabile fino al 97% e consumi energetici inferiori del 30%. “La sfida – ha sottolineato – è trasferire le persone dall’auto privata al trasporto collettivo e integrato. Abbiamo un 80% di domanda che va in auto privata da conquistare, se riuscissimo nei prossimi anni a conquistarne il 10% è un risultato importante”.Come si sta muovendo l’UE per tagliare le emissioni del settore dei trasporti? Per ridurre l’inquinamento e, nel quadro del Green Deal europeo, Bruxelles ha proposto l’iniziativa “ambizione inquinamento zero in Europa”, che indica il percorso da seguire per concretizzare la trasformazione: tutti i 27 Stati membri hanno assunto l’impegno di ridurre le emissioni almeno del 55% (rispetto ai livelli del 1990) entro il 2030 e di rendere l’Unione Europea il primo continente a impatto climatico zero, ambiziosamente entro l’anno 2050. La Commissione europea ha proposto di promuovere carburanti sostenibili destinati ai trasporti aerei e marittimi, di modo che quelli inquinanti risultino più costosi per i fornitori. La società finlandese Neste ha sviluppato un carburante sostenibile per il settore aeronautico (Sustainable Aviation Fuel, SAF) che viene ricavato dagli oli esausti e dagli scarti di grasso animale e ittico dell’industria alimentare. Il risultato è un combustibile in grado di abbassare le emissioni di GHG (greenhouse gas, gas serra) fino all’80% rispetto al carburante tradizionale per aerei (Fonte Schroders). A luglio 2021 la Commissione europea ha pubblicato il progetto RefuelEU Aviation, che ambisce all’utilizzo di SAF per una quota minima del 5% entro il 2030, destinata a salire al 63% entro il 2050. Bruxelles ha inoltre proposto di rimuovere l’esenzione delle imposte sul cherosene per gli aerei e di revocare i permessi gratuiti sulle emissioni di gas serra del settore aeronautico europeo entro il 2026.“È evidente che nella transizione green e digitale ogni attore è chiamato a fare la sua parte, ma ritengo che la tassazione, in generale, potrebbe non essere lo strumento più efficace per raggiungere questo ambizioso obiettivo” – afferma a Teleborsa il Presidente di Assaeroporti -. “Come già sottolineato, gli aeroporti e le stesse compagnie aeree sono consapevoli dell’esigenza di rendere il trasporto aereo sempre più sostenibile e hanno già accettato la sfida della decarbonizzazione. L’introduzione di nuove tasse o di meccanismi punitivi – secondo Borgomeo – non può essere considerata un fattore abilitante del cambiamento. Bisognerebbe, piuttosto, individuare e privilegiare forme incentivanti della transizione green con il pieno supporto del Governo”.L’impegno dell’Europa a volare a zero emissioni diventa globale. Durante la 77esima assemblea generale annuale dell’International Air Transport Association (IATA) le compagnie aeree mondiali hanno annunciato che si impegneranno a raggiungere le emissioni zero entro la metà del secolo. Due studi su trasporti e ambiente pubblicati dall’AEA, hanno mostrato che quella ferroviaria può considerarsi a livello europeo la modalità di trasporto motorizzato di passeggeri più rispettosa dell’ambiente, in termini di emissioni di gas a effetto serra e rispetto agli spostamenti in automobile o in aereo.Secondo l’ultima relazione annuale sui trasporti e l’ambiente 2020 – Transport and Environment Report 2020 (TERM), il passaggio a modalità di trasporto più sostenibili può dare un importante contributo al raggiungimento di questo obiettivo. Come parte di una serie di misure climatiche e ambientali prese dai vari Stati membri dell’UE, in Spagna, il Congresso dei Deputati ha approvato la “Ley de Cambio Climático y Transición Energética”, la prima legge che permetterà di raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050, con la drastica riduzione delle emissioni di gas serra. La Francia ha imposto il divieto sui voli interni, se esiste un percorso alternativo realizzabile, via treno, in due ore e mezza o meno. “La decisione assunta dalla Francia va necessariamente contestualizzata e non è una soluzione replicabile in Italia per una serie di ragioni e soprattutto per la diversa morfologia dei due Paesi” – spiega il Presidente di Assaeroporti -. “Se si effettua poi un approfondimento sul numero dei passeggeri del mercato italiano, si evince che il trasporto aereo si sviluppa maggiormente su tratte difficilmente sostituibili dal treno AV. Tra l’altro – aggiunge – è assodato che i passeggeri difficilmente sono disposti a effettuare viaggi in treno della durata di 4 o 5 ore. In buona sostanza, secondo noi, la politica per il trasporto aereo non può esaurirsi nella limitazione del traffico, ma deve puntare a favorire investimenti sostenibili e l’intermodalità”.Per il Ministro del Mims Giovannini “la scelta francese è coerente con la strategia europea per la transizione ecologica. Credo che sia un esempio molto concreto di una politica che punta a incentivare gli spostamenti con modalità meno impattanti dal punto di vista ambientale. Noi stiamo riflettendo su una serie di strumenti per incentivare le persone ad utilizzare mezzi di trasporto meno inquinanti, anche se ormai molte persone già preferiscono, per motivi ecologici, usare i treni invece che gli aerei. Stiamo anche seguendo da vicino la sperimentazione di carburanti più puliti nel settore dell’aviazione e degli altri settori, come quello marittimo, per i quali oggigiorno la tecnologia non offre soluzioni del tutto soddisfacenti. L’impegno a sviluppare le reti ferroviarie, soprattutto nel Sud, è una precondizione necessaria per offrire alternative di viaggio meno impattanti dal punto di vista ambientale, ed è in questa direzione che stiamo andando con il Pnrr, ma anche con l’orientamento dei fondi nazionali verso forme di mobilità più sostenibile. D’altra parte – conclude il Ministro – stiamo incoraggiando gli operatori del settore a ragionare concretamente sull’offerta integrata di modalità di trasporto diverse, come quella aerea e ferroviaria. E la stessa cosa vale a livello locale, con i progetti di mobility-as-a-service (Maas) che svilupperemo nell’ambito del Pnrr”.Per un trasporto navale green, la Commissione europea mira a revocare l’esenzione fiscale sui combustibili pesanti e ad eliminare le imposte sui carburanti sostenibili per incoraggiarne la diffusione. L’ICS-International Chamber of Shipping ha presentato all’IMO, autorità di regolamentazione delle Nazioni Unite del settore, i piani con le misure dettagliate urgenti che i governi devono adottare per aiutare l’industria a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2050. A solo un mese dalla conferenza di punta sulla decarbonizzazione COP26, “Shaping the Future of Shipping”, l’ICS (che rappresenta l’80% dell’industria marittima globale) sta spingendo i governi a raddoppiare l’ambizioso attuale obiettivo dell’IMO, che è quello di ridurre le emissioni derivanti dall’industria marittima globale del 50% entro il 2050.”Parlare costa poco mentre è difficile agire. Quindi, la nostra offerta net zero stabilisce il “come” e il “cosa” per la decarbonizzazione del trasporto marittimo entro il 2050 – ha dichiarato Esben Poulsson, presidente ICS -. Stiamo dicendo ai governi che se vogliono davvero raggiungere lo zero netto, devono passare da impegni vuoti ad azioni tangibili. Un’ambizione di zero emissioni nette di carbonio è raggiungibile entro il 2050. Ma solo a condizione che i governi prendano le decisioni poco glamour, ma urgenti e necessarie per gestire questo processo all’interno di un quadro normativo globale”. LEGGI TUTTO

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    d'Amico vende nave e genera effetto di cassa positivo per 8 milioni di dollari

    (Teleborsa) – d’Amico International Shipping (DIS), società attiva nel trasporto marittimo e quotata su Euronext STAR Milan, ha firmato un accordo per la vendita della MT High Venture, nave MR di portata lorda pari a 51,087 tonnellate e costruita nel 2006 presso STX (Corea del Sud) per un importo pari a 10,7 milioni di dollari. La controllata d’Amico Tankers genererà così, alla consegna della nave stimata tra novembre e dicembre 2021, circa 8 milioni di dollari di cassa, al netto delle commissioni e del rimborso del debito bancario esistente. Ad oggi, la flotta DIS comprende 38 navi cisterna a doppio scafo, con un’età media relativa alle navi di proprietà e a noleggio a scafo nudo pari a 7,2 anni.”Sono lieto di annunciare la vendita della MT High Venture, una nave MR costruita nel 2006 ed una delle più vecchie della nostra flotta – ha commentato Paolo d’Amico, presidente e amministratore delegato di d’Amico International Shipping – Questa operazione ci permette di continuare a perseguire la nostra strategia di lungo termine volta al controllo di una flotta di product tanker molto moderna e quasi interamente “Eco”. Questa cessione, inoltre, rafforzerà ulteriormente la nostra posizione di liquidità, attraverso una generazione di cassa netta pari a circa 8 milioni di dollari”. LEGGI TUTTO

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    Emirates, nuovo volo Dubai – Tel Aviv

    (Teleborsa) – Emirates collegherà Dubai a Tel Aviv con un volo giornaliero dal prossimo 6 dicembre. Il nuovo collegamento permetterà ai viaggiatori anche di proseguire da Dubai in particolare verso i Paesi asiatici. Chi invece è diretto in Israele può utilizzare le connessioni di Emirates da Stati Uniti, Sudamerica, Sudafrica e India che fanno scalo a Dubai ed eventualmente usufruire del pacchetto Dubai Stop Over, che include soggiorni in hotel di livello e altre attività. Emirates impiega sulla rotta verso Israele un Boeing 777-300er in una configurazione a tre classi, con suite private in First Class, sedili reclinabili in Business Class e ampi sedili in Economy Class. LEGGI TUTTO

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    ITA Airways aderisce a “Sicilia Vola”: agevolazioni attive da oggi

    (Teleborsa) – ITA Airways da oggi partecipa al progetto “Sicilia Vola”, lanciato dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) per facilitare gli spostamenti dei residenti nella Regione Sicilia da e verso l’Isola.Il progetto “Sicilia Vola” prevede l’introduzione di uno sconto di carattere sociale sul costo dei biglietti aerei acquistati da alcune categorie di residenti nella Regione Sicilia che effettuano un viaggio da e per gli aeroporti di Catania e Palermo. L’agevolazione è riservata agli studenti fuori sede, alle persone con disabilità gravi, ai lavoratori dipendenti con sede fuori dalla Regione con un reddito lordo non superiore a 25mila euro, e a pazienti che devono sottoporsi a ricoveri, accertamenti o cure sanitarie fuori dalla Sicilia con un reddito lordo non superiore a 25mila euro.ITA Airways – fa sapere la newco in una nota – aderisce a questo progetto, dedicato ai siciliani, riconoscendo una riduzione del 30% sul prezzo del biglietto aereo su tutte le rotte nazionali ed europee del suo network, da e per gli aeroporti di Catania o Palermo, sui voli diretti verso Roma Fiumicino e Milano Linate e su quelli in connessione con i due hub. Per accedere alla tariffa agevolata di ITA Airways – spiega la società – è necessario registrarsi alla piattaforma “siciliavola”, con SPID o CIE, e dalla pagina “Gestione” cliccare su “Richiedi buono”. Il sistema chiederà di compilare un’autocertificazione che consentirà di generare il buono e presentarlo alla compagnia aerea al momento dell’acquisto del biglietto sul sito ITA Airways. Il buono può essere utilizzato entro tre giorni dalla data di generazione. Le tariffe sono valide fino al 31 dicembre 2022.”Siamo molto onorati di partecipare al progetto ‘SiciliaVola’, la Sicilia è per noi un mercato molto importante da presidiare – ha dichiarato Emiliana Limosani chief commercial officer di ITA Airways –. La nostra mission è quella di diventare il vettore di riferimento per la mobilità degli italiani, con una grande attenzione ai territori del Paese e nel rispetto dei pilastri del nostro piano industriale, ovvero centralità del cliente e sostenibilità. Entrare a far parte di questa iniziativa rappresenta dunque per noi un passo naturale per la crescita di ITA Airways”. LEGGI TUTTO

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    TPL, Mims: intesa con Regioni ed Enti territoriali sul riparto

    (Teleborsa) – Via libera, in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), al riparto tra le Regioni di 3,6 miliardi di euro per interventi di sviluppo e potenziamento del trasporto rapido di massa (metropolitane, filobus e tramvie) e all’assegnazione di 836 milioni di euro per lo sviluppo delle ferrovie regionali. Gli schemi di due decreti del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, – fa sapere il Mims in una nota – sono stati approvati oggi dalla Conferenza Stato-Regioni e dalla Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Enti territoriali). La Conferenza Unificata ha anche dato l’intesa ad altri importanti decreti che riguardano il trasporto pubblico locale (Tpl). In particolare, 1,3 miliardi sono stati assegnati alle città metropolitane e ai Comuni con più di 100mila abitanti per l’acquisto di autobus e mezzi non inquinanti, mentre 185 milioni sono destinati alla manutenzione straordinaria dei sistemi di trasporto rapido di massa (Trm). Approvata anche la ripartizione di 450 milioni per i servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale per far fronte alle nuove esigenze durante la crisi pandemica e di 700 milioni come compensazione per i minori ricavi tariffari registrati negli anni 2020-2021 a causa dell’emergenza sanitaria.Lo schema di decreto per il potenziamento di metropolitane, filobus e tranvie, che attua il Pnrr, ripartisce complessivamente 3,6 miliardi di cui 2,2 miliardi per nuovi interventi nel settore (1,2 miliardi al Centro-Nord e un miliardo al Sud) e circa 1,4 miliardi per interventi che erano già finanziati a legislazione vigente (673 milioni al Centro Nord e 726 milioni al Sud). I Comuni e gli altri soggetti beneficiari del finanziamento si impegnano a concludere i lavori entro il 2026 e ad inserire nelle gare di appalto disposizioni che garantiscano il rispetto del principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente.Lo schema di decreto sulle ferrovie regionali, anch’esso attuativo del Pnrr, ripartisce 836 milioni di euro dei 936 milioni previsti dal Piano per il potenziamento delle linee regionali, visto che gli altri 100 milioni sono già stati destinati dal Contratto di Programma tra Mims e Rfi a linee precisamente individuate. Gli interventi previsti dovranno essere realizzati rispettando un preciso cronoprogramma previsto nel Pnrr e, anche in questo caso, assicurando il rispetto del principio di non arrecare danni significativi all’ambiente e di contribuire alla transizione ecologica e digitale. Nell’ambito del “Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile”, la Conferenza Unificata ha dato parere favorevole al decreto direttoriale sull’erogazione, la rendicontazione e il monitoraggio di complessivi 1,3 miliardi di euro destinati alle Città Metropolitane e ai Comuni sopra i 100mila abitanti per il rinnovo del parco autobus e l’acquisto di nuovi mezzi su gomma green, ad alimentazione elettrica, a idrogeno o metano e il potenziamento delle relative infrastrutture. A sostegno delle aziende del trasporto pubblico locale (Tpl) penalizzate dalle restrizioni indotte dalla pandemia, la Conferenza Unificata ha dato l’intesa allo schema di decreto che ripartisce 700 milioni di euro a compensazione dei minori ricavi tariffari registrati negli anni 2020-2021, come evidenziati dalla banca dati dell’Osservatorio sulle politiche del Tpl. Ulteriori 200 milioni saranno ripartiti entro il 31 dicembre 2021 per venire incontro alle aziende che forniranno i dati entro il 5 novembre 2021. Sempre a sostegno del trasporto pubblico locale, la Conferenza Unificata ha dato l’intesa allo schema di decreto che attribuisce alle Regioni e alle Province autonome 450 milioni di euro per i servizi aggiuntivi messi a disposizione nella seconda parte del 2021 per tenere conto delle esigenze conseguenti alla crisi pandemica e per le attività di sanificazione. Questa cifra si aggiunge ai 195 milioni di euro assegnati ad agosto a saldo dei servizi aggiuntivi programmati per i primi sei mesi dell’anno e come anticipazione per i servizi aggiuntivi forniti da luglio a dicembre. La Conferenza Unificata ha infine dato l’intesa al decreto che proroga dal 4 agosto 2021 al primo gennaio 2023 l’adozione dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS). LEGGI TUTTO

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    VoloCity, ADR: “Nel 2024 puntiamo realizzare primo vertiporto Europa a Fiumicino”

    (Teleborsa) – A Fiumicino si lavora per la realizzazione del primo vertiporto in Europa. “Miriamo ad arrivare pronti al 2024 per fare il primo vertiporto in Europa” ha spiegato Marco Pellegrino, responsabile operatività Airside di Aeroporti di Roma (Gruppo Atlantia), in occasione di una delle presentazioni di VoloCity, il taxi aereo elettrico realizzato dalla società tedesca Volocopter, esposto fino a domani a Piazza San Silvestro, in centro a Roma.”Lavoriamo per il volo commerciale del primo velivolo elettrico con decollo verticale per il trasporto dei passeggeri dalla città all’aeroporto, che costituisce un nuovo modello di spostamento urbano” ha affermato Pellegrino, aggiungendo che si lavora anche per realizzare l’infrastruttura, i vertiporti a decollo verticale, e su questo Fiumicino vuole riuscirci per primo nel 2024, anche se anche altri ci stanno lavorando, a partire da Parigi che proprio quell’anno ospiterà le Olimpiadi. “Deve però cambiare la normativa e per questo – ha aggiunto Pellegrino – stiamo lavorando molto con Enac, Enav ed Easa”.Il decollo del nuovo veicolo è atteso entro i prossimi 3 anni e permetterà di collegare il centro di Roma con l’aeroporto in circa 15 minuti. All’inizio potrà trasportare due persone con il pilota, ma successivamente si punta a velivoli senza pilota per aumentare la capacità. “Non sarà un servizio d’elite – ha sottolineato Pellegrino – all’inizio il costo è di 140 euro, ma successivamente potrebbe diminuire avvicinandosi a quello di un limousine taxi”. Atlantia, azionista di Adr e Volocopter, ha dichiarato di voler esportare a livello internazionale questa nuova tecnologia di trasporto, a partire dagli aeroporti di Nizza, Cannes e Saint Tropez, di cui è sempre socio di riferimento. LEGGI TUTTO

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    ERTMS, Rete Ferroviaria Italiana aggiudica gara da 500 milioni in 4 regioni

    (Teleborsa) – Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) ha aggiudicato, per un importo di circa 500 milioni di euro con un ribasso del 4,5%, la gara d’appalto per la progettazione e la realizzazione dell’European Rail Transport Management System (ERTMS), il più evoluto sistema per la supervisione e il controllo della marcia dei treni, in Sicilia, Lazio e Abruzzo e Umbria. I lavori saranno eseguiti da un raggruppamento di imprese che vede come capofila Hitachi Rail e imprese mandanti Alstom Ferroviaria e Ceit, costituite in associazione temporanea.Il bando – spiega RFI in una nota – rappresenta il primo tassello dei progetti tecnologici finanziati dal PNRR e interesserà circa 700 chilometri di linee ferroviarie. In particolare, saranno attrezzati con la nuova tecnologia circa 480 chilometri di binari in Sicilia, 150 chilometri delle Ex Ferrovia Centrale Umbra e gli 80 chilometri della linea Roccasecca-Avezzano. Questi interventi rappresentano il 50% del primo obiettivo indicato dall’Unione Europea per la realizzazione dei progetti tecnologici finanziati dal PNRR, quello di attrezzare 1.400 chilometri di linee ferroviarie con il sistema ERTMS entro dicembre 2024. Un piano che prevede complessivamente quasi 3 miliardi di euro per l’implementazione di questa tecnologia su oltre 3.400 chilometri di rete entro il 2026, in coerenza con l’obiettivo di RFI di installare il sistema su tutti i 16.700 chilometri di linea.L’European Rail Transport Management System favorisce l’interoperabilità tra operatori ferroviari provenienti da diverse nazioni e migliora le prestazioni, permettendo il passaggio di un numero maggiore di treni e contribuendo a una maggiore puntualità. Inoltre, attraverso le informazioni scambiate fra il sottosistema di terra e di bordo è possibile seguire, istante per istante, la marcia del treno fornendo al macchinista tutte le indicazioni necessarie alla guida, con l’attivazione della frenatura d’emergenza nel caso in cui non siano rispettati tutti i parametri o la velocità del treno superi quella consentita. “Una tecnologia – sottolinea RFI – applicata finora all’alta velocità ma nata per essere adattabile a tutte le tipologie di linee, che verrà così estesa sia alle linee regionali che alle altre linee grazie al parallelo e coordinato attrezzaggio dei treni. Questo porterà inoltre un effetto positivo sia sul piano paesaggistico, grazie all’eliminazione dei sistemi di segnalamento che oggi costeggiano i binari, che su quello ambientale, per il risparmio energetico che il sistema permette regolando al meglio la velocità, l’accelerazione e la frenatura dei treni”. LEGGI TUTTO

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    “Operazione Brooklyn”, ANAS: “Massima collaborazione con Autorità”

    (Teleborsa) – “In relazione alle indagini sui lavori di manutenzione del ponte Morandi e della galleria Sansisato sulla Statale 280 “dei due Mari” a Catanzaro, che hanno portato al sequestro con facoltà d’uso delle opere e all’emissione di misure cautelari, Anas sta fornendo tutta la necessaria collaborazione alle Autorità inquirenti”. È quanto fa sapere la società in una nota.”Anas – prosegue la nota – conferma la sicurezza statica delle opere, poiché il sequestro riguarda il risanamento di alcune porzioni delle infrastrutture, senza impatto per la viabilità. Entrambe le opere sono aperte al traffico”. LEGGI TUTTO