10 Settembre 2020

Daily Archives

More stories

  • in

    Focus di nuovo sulla BCE: ecco cosa aspettarsi dalla riunione

    (Teleborsa) – E’ di nuovo la manche della BCE, ma l’Istituto di Francoforte non annuncerà subito un ampliamento degli stimoli all’economia, aspetterà invece l’autunno per ritoccare all’insù il piano pandemico PEPP, che attualmente ha un valore di 1.350 miliardi di euro.La riunione di oggi del Board di politica monetaria dovrebbe dunque chiudersi con un nulla di fatto su tassi e QE, ma potrebbe esserci un leggero ritocco delle previsioni economiche. Poi si vedrà cosa dirà la presidente Christine Lagarde, che potrebbe anticipare qualcosa sulle strategie e sul target di inflazione, argomento quest’ultimo piuttosto “caldo”.Secondo un recente sondaggio condotto da Bloomberg fra gli analisti, la BCE potrebbe annunciare un aumento del PEPP di 350 milioni di euro a partire dal mese di dicembre ed una estensione della scadenza del piano di acquisti asset di sei mesi a tutto il 2021.Rispetto all’outlook potrebbe esserci un leggero ritocco delle previsioni formulate nei mesi scorsi, per la perdita dell’effetto traino degli ordinativi post lockdown ed a causa del propagarsi dei contagi di Covid-19 in vari paesi europei. Un rallentamento che si riflette anche sull’inflazione, che è tornata negativa, anche se il numero due della BCE de Guindos ha assicurato di recente che si tratta di un rallentamento “temporaneo” e vi sarà un rimbalzo nel 2021.C’è poi la questione della forza dell’euro, innescata dalla “nuova strategia” della Fed, che ha reso flessibile il target di inflazione, assicurando un lungo periodo di politiche accomodanti. Un apprezzamento che non sembra preoccupare molto i banchieri europei, almeno la Schanbel che ha precisato: “Non mi preoccupo troppo degli sviluppi dei tassi di cambio. Se c’è una svalutazione del dollaro statunitense, ciò tende a stimolare il commercio mondiale e la crescita globale”.Gli analisti non ritengono che inflazione e cambio smuoveranno il Board”Ci aspettiamo che la BCE spieghi che le pressioni deflazionistiche sono transitorie in quanto dettate da fattori straordinari e che, tecnicamente, la deflazione è un periodo protratto di inflazione negativa”, ha confermato Annalisa Piazza, Fixed-Income Research Analyst di MFS IM.”Escludiamo la possibilità che Christine Lagarde si esprima con toni altrettanto netti sul versante monetario – ha aggiunto – tuttavia potrebbe segnalare che la volatilità dell’euro è in grado di incidere negativamente sulla politica di trasmissione della Banca Centrale”.Anche per Andreas Billmeier, sovereign research analyst di Western Asset (Franklin Templeton) “il livello del tasso di cambio non rappresenta, per il momento, una vera fonte di preoccupazioni” e considera i commenti fatti la scorsa settimana dal capo economista della BCE, Phil Lane, sul tasso di cambio come “una dichiarazione in retrospettiva” e “non uno sguardo su imminenti misure politiche”.Quanto alle azioni della BCE, l’analista ritiene che “non abbia necessità di adottare nuove politiche” e, se lo farà, sceglierà lo strumento del PEPP piuttosto che la leva dei tassi.Ma c’è anche la fronda dei contrarianFilippo Diodovich, senior strategist di IG Italia, è di parere diverso e prospetta un’azione più imminente dell’Eurotower. “Il meeting della BCE doveva essere un non-evento con le principali scelte rimandate nella riunione di dicembre”, ricorda l’esperto, prospettando che “Lagarde potrebbe intervenire prima del previsto”, in quanto il cambio di strategia della Fed “ha messo pressioni sul Consiglio Direttivo”.”La BCE si trova davanti a scelte complesse perché attendere potrebbe avere un costo elevato. Riteniamo infatti che un Istituto poco aggressivo possa spingere il tasso di cambio tra euro e dollaro ben sopra il limite di 1,20″, afferma Diodovich.”Lo scenario più probabile – aggiunge – sarà quello di una BCE molto aggressiva nei toni (comunicato e conferenza stampa di Lagarde) ma che non prenderà decisioni”. “Se la BCE dovesse invece essere poco aggressiva e prolungare un posizionamento di “wait and see” potremmo assistere a un forte apprezzamento del cambio euro-dollaro che nel breve potrebbe risalire a 1,19 ma entro fine settimana superare anche la quota di 1,20 sulle aspettative degli investitori di una FED ultra-accomodante e una BCE immobile”. LEGGI TUTTO

  • in

    Coronavirus: il conto delle vittime supera quota 900mila, in Europa ci si prepara alla seconda ondata

    (Teleborsa) – Supera quota 900mila vittime la pandemia da Coronavirus nel mondo, 27.869.036 i casi accertati. Sono i numeri del conteggio della Johns Hopkins University che monitora l’evoluzione della crisi sanitaria nel mondo.Il virus torna a spaventare il Regno Unito dove, come riporta la Bbc, il Governo ha deciso, a partire da lunedì, di vietare gli incontri sociali con più 6 persone: pena una multa che va da 100 sterline fino a un massimo di 3.200. Attese anche nuove misure che verranno illustrate dal Primo Ministro Boris Johnson nel corso di una conferenza stampa oggi.In Germania, invece, sarà prorogata fino al 30 settembre l’indicazione del governo tedesco di evitare viaggi, che non siano indispensabili, nei 160 paesi ritenuti a rischio per il Coronavirus. A riferirlo la portavoce del ministero degli esteri a Berlino in conferenza stampa. Subito dopo, ha spiegato la portavoce Marie Adebahr, si deciderà in base alla situazione della diffusione del virus dei singoli Paesi.Parigi invece si prepara a effettuare negli ospedali pubblici test rapidi “su larga scala”. Le autorità sperano che ciò sia possibile entro “metà settembre” in modo da fronteggiare al meglio la seconda ondata del coronavirus. Il governo francese “sarà obbligato a prendere alcune decisioni difficili entro 8 o 10 giorni al massimo” ha dichiarato Jean-François Delfraissy, presidente del Consiglio scientifico che affianca i vertici del Paese nelle decisioni in tema di pandemia.Delfraissy ha definito il livello di epidemia del Covid-19 in Francia “preoccupante”: “ci si può ingannevolmente rassicurare” perché l’aumento della circolazione del virus ha “attualmente poche ricadute” sul sistema sanitario, ma può verificarsi “un aumento rapidissimo, esponenziale, in un secondo tempo”, ha precisato. Preoccupa in particolare la situazione della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra. LEGGI TUTTO

  • in

    Giappone, ordini macchinari in forte recupero con domanda estera

    (Teleborsa) – Ordini macchinari in forte aumento in Giappone a luglio dopo una primavera di passione a causa del blocco del commercio internazionale causato dal Covid-19. E’ quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI).Il totale degli ordinativi al settore privato ha registrato un incremento del 12,2% nel mese di luglio dopo il -7,4% riportato a giugno. In recupero gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, che segnano un +6,3% dopo il -7,6% precedente.Il dato complessivo, che include anche gli ordini governativi (-30,4%) ed esteri (+13,8%), registra un aumento del 7% a fronte del -8,4% precedente. LEGGI TUTTO

  • in

    Francia, produzione su anche a luglio ma sotto attese

    (Teleborsa) – Prosegue il recupero della produzione industriale francese a luglio, a conferma della ripresa estiva post lockdown, anche se il dato delude le stime. L’output complessivo della seconda economia europea ha mostrato un incremento del 3,8% su base mensile dopo il +13% di giugno (dato rivisto da +12,7%).Il dato, comunicato dall’Ufficio di statistica nazionale (INSEE), è però inferiore alle attese degli analisti che avevano stimato un aumento del 5%. Su anno la produzione ha registrato una riduzione del 14,3%.Relativamente alla produzione manifatturiera, l’indice ha riportato su base mensile un incremento del 4,5% dopo il +14,8% di giugno, mentre su anno è scesa del 15,3%. LEGGI TUTTO

  • in

    Dl semplificazioni, via libera alla fiducia: si vota oggi

    (Teleborsa) – Ok della Camera con 291 sì e 207 no (un solo astenuto) alla questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione del Dl semplificazioni (nel testo identico a quello licenziato dal Senato).Il voto finale per il via libera definitivo al provvedimento è stato fissato per oggi alle ore 13. LEGGI TUTTO

  • in

    Brexit, UE prepara vertenza internazionale contro Regno Unito

    (Teleborsa) – La Brexit potrebbe aprire una vertenza internazionale, se il Governo Johnson porterà a termine l’iter parlamentare per l’approvazione dell’Internal Market Bill, la legge sul commercio interno che minerebbe il protocollo raggiunto con l’UE sui confini tra Irlanda del Nord e Irlanda.Secondo quanto riferito da Bloomberg, l’UE starebbe pensando di aprire una causa legale contro il Regno Unito, per violazione di un accordo internazionale,vale a dire il protocollo raggiunto fra Londra e Bruxelles l’anno scorso. Una causa che poggerebbe sul principio “pacta sunt servanda” (gli accordi devono essere osservati) e che potrebbe bloccare l’Internal Market Bill anche prima che venga approvato dal parlamento britannico. Intanto le due parti terranno oggi una riunione d’emergenza.Le reazioni internazionali alla proposta del Premier inglese non sono delle migliori. Dagli USA, la speaker della Camera Nancy Pelosi ha avvertito che la legge “scandalo” proposta da Johnson potrebbe compromettere anche un accordo commerciale fra Stati Uniti e Regno Unito.Intanto, ieri, il Primo Ministro britannico ha difeso il provvedimento – che è stato depositato in Parlamento – scatenando la dura reazione delle autorità europee. Boris Johnson ha motivato il disegno di legge con la necessità di “proteggerei posti di lavoro, assicurare a crescita economica e la fluidità del mercato interno”, ma non ha fatto alcun riferimento alle problematiche legate ai negoziati con l’UE. Il Premier ha ribadito, invece, che il suo governo condurrà in porto la Brexit “nel rispetto della volontà popolare”.La presidente della commissione europea Ursula von der Leyen si è detta “molto preoccupata”, avvertendo che la mossa di Londra “mina la fiducia” nei confronti del Paese.Dello stesso avviso il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo cui “l’accordo di recesso è stato raggiunto e ratificato da entrambe le parti e deve essere applicato in pieno” e “la violazione della legge internazionale non è accettabile”.Dal canto suo Manfred Weber, presidente del gruppo del PPE al Parlamento europeo, ha affermato che “la proposta del Regno Unito di ignorare parti dell’accordo di recesso è una violazione della fiducia senza precedent”. LEGGI TUTTO

  • in

    Lega Serie A dice sì all'ingresso dei fondi nella partita dei diritti TV

    (Teleborsa) – I fondi di private equity entreranno nel business dei diritti televisivi sul Campionato di calcio: la scelta è fra la cordata formata da CVC-Advent-Fsi e quella del duo Bain-NB Renaissance.Lo ha deciso l’assemblea della Lega di Serie A che, senza riuscire a rimuovere tutte le obiezioni dei Club, ha approvato la creazione di una media company per la gestione commerciale dei diritti TV per 10 stagioni. I 20 club che compongono la Lega hanno poi votato a favore dell’ingresso dei fondi nel capitale della media company, selezionando appunto le due cordate e cestinando altre proposte.La scelta fra le due cordate sarà effettuata alla prossima riunione prevista il 30 settembre, esaminando le due proposte pervenute, che puntano entrambe ad acquisire il 10% della media company, che potrebbe avere un valore compreso fra 13,5 e 16,2 miliardi di euro.In sostanza, la cordata con CVC, stando alle anticipazioni di Milano Finanza, avrebbe messo sul piatto 1,6 miliardi per il 10% del capitale, mentre quella con Bain avrebbe offerto 1,3 miliardi di euro. Al di là del valore assoluto, però, le offerte sarebbero sostanzialmente equivalenti se si considerano i meccanismi di assicurazione del minimo garantito di 1,5 miliardi l’anno, mentre sarebbe da preferire quella di Bain Capital se si considerano le modalità di pagamento del corrispettivo in più tranche (somma iniziale più alta e scadenza più ravvicinata ad inizio 2023 per Bain).Quanto alla governance, entrambe le cordate poi si riservano laRenaissance, mentre ai Club sarebbe riservata la nomina del Presidente. LEGGI TUTTO

  • in

    Appuntamenti macroeconomici del 10 settembre 2020

    (Teleborsa) -Giovedì 10/09/202001:50 Giappone: Ordini macchinari core, mensile (atteso 1,9%; preced. -7,6%)08:45 Francia: Produzione industriale, mensile (atteso 5%; preced. 12,7%)10:00 Italia: Produzione industriale, annuale (atteso -9,7%; preced. -13,7%)10:00 Italia: Produzione industriale, mensile (atteso 3,5%; preced. 8,2%)14:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,2%; preced. 0,6%)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 846K unità; preced. 881K unità)14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso -0,3%; preced. -0,4%)16:00 USA: Scorte ingrosso, mensile (atteso -0,1%; preced. -1,4%)16:00 USA: Vendite ingrosso, mensile (atteso 2,8%; preced. 8,8%)16:30 USA: Stoccaggi gas, settimanale (atteso 34 Mld piedi cubi; preced. 35 Mld piedi cubi)17:00 USA: Scorte petrolio, settimanale (atteso -1,34 Mln barili; preced. -9,36 Mln barili) LEGGI TUTTO