15 Febbraio 2021

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    Ex Ilva, Taranto senza pace: Tar ordina stop a impianti

    (Teleborsa) – Non c’è pace per Taranto. ArcelorMittal ha 60 giorni per spegnere l’area a caldo dell’acciaieria ex Ilva di Taranto.E’ quanto ha stabilito la prima sezione del tribunale amministrativo di Lecce respingendo due ricorsi della multinazionale franco indiana, che gestisce lo stabilimento dal 2018, e di Ilva in Amministrazione straordinaria contro l’ordinanza firmata dal sindaco Rinaldo Melucci il 27 febbraio 2020, avente ad oggetto il “Rischio sanitario derivante dalla produzione dello stabilimento siderurgico ex Ilva emissioni in atmosfera dovute ad anomalie impiantistiche”. Intanto, l’azienda ha già fatto sapere che promuoverà subito appello al Consiglio di Stato contro la chiusura dell’area a caldo.Forte preoccupazione per la sentenza del Tar di Lecce espressa da Federacciai, la federazione che rappresenta le imprese siderurgiche italiane che, attraverso la voce del suo Presidente, Alessandro Banzato, è intervenuta sulla recente decisione: “Siamo fortemente preoccupati per la sentenza del Tar di Lecce che intima la fermata dell’area a caldo dello stabilimento di Taranto. Senza entrare nel merito della sentenza – che evidentemente verrà discussa nei successivi gradi di giudizio – il timore è che questo atto possa fermare o comunque rallentare il processo di risanamento e rilancio della fabbrica. Mentre proseguono i lavori per il miglioramento ambientale del sito sono infatti in corso le complesse attività per una ripresa produttiva che è fondamentale non solo per la filiera siderurgica nazionale ma anche in previsione dell’imminente ingresso di Invitalia nel capitale della Società sulla base di un piano industriale che avvierà un graduale processo di decarbonizzazione dello stabilimento. Il nostro auspicio è pertanto quello che venga adottata una sospensiva di questa sentenza e che il Governo appena incaricato si adoperi per evitare lo spegnimento del più grande stabilimento siderurgico italiano”.Lancia l’allarme anche il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, di Faggiano (TA), per oltre tre decenni delegato sindacale all’Ilva di Taranto, sottolineando che la sentenza del Tar di Lecce “rischia di essere la prima bomba sociale che il nuovo governo guidato da Mario Draghi è chiamato a disinnescare. La decisione dei giudici amministrativi, che hanno dato ragione al sindaco Rinaldo Melucci per la situazione di grave pericolo per la salute dei cittadini, potrebbe “far saltare immediatamente circa 5mila lavoratori” e, in breve tempo, portare alla “chiusura definitiva” dello stabilimento con l’ulteriore danno di trasformare Taranto in “una seconda Bagnoli”. Insomma, un “disastro” ambientale e sanitario. LEGGI TUTTO

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    Energia, GME: a gennaio PUN energia elettrica ai massimi da 2 anni

    (Teleborsa) – Il 2021 si è aperto con un Prezzo Unico Nazionale (PUN) dell’energia elettrica ai massimi degli ultimi due anni, pari a 60,71 euro/MWh (+12,4% su dicembre e +27,9% sul 2020). È quanto ha messo in evidenza il Gestore dei Mercati Energetici nella sua newsletter mensile pubblicata oggi.La dinamica, spiega il GME, si inserisce in un contesto “caratterizzato da una significativa crescita dei costi del gas e da ampi incrementi di prezzi registrati sulle principali borse elettriche limitrofe. Gli effetti dei rialzi di prezzo esteri si riflettono anche su base zonale, risultando le quotazioni centro-settentrionali più elevate rispetto a quelle registrate nel resto d’Italia (61 e/MWh contro 56/60 e/MWh)”. In calo su base annuale i volumi complessivamente contrattati nel Mercato del giorno prima (24,8 TWh, -5,1%), con la liquidità del mercato al 76,3%.Nel Mercato a termine dell’energia elettrica il baseload di febbraio 2020 chiude il periodo di contrattazione a 64,44 e/MWh (+10%). Ai minimi da oltre dieci anni le transazioni registrate nella Piattaforma conti energia a termine (Pce). L’analisi per gruppi di ore mostra una crescita più intensa nelle ore a maggior carico (+18,99 e/MWh, +34,4%), per un rapporto picco/baseload a 1,22 (+0,06).Nel contesto delineato anche i prezzi di vendita sulla penisola si portano ai massimi degli ultimi due anni, con incrementi relativamente più deboli nelle zone centro meridionali (58/60 e/MWh, +5/+7 e/MWh sul mese e +9/+11 e/MWh, con un minimo a 56,04 e/MWh nelle nuova zona Calabria), che beneficiano di una accresciuta offerta rinnovabile, e più intensi al Nord (61,47 e/MWh, +7/+8 e/MWh sul mese e +15/+16 e/MWh sull’anno), risultato importatore dalle altre zone continentali in oltre il 65% delle ore (+45 p.p. e +57 p.p.). Stabile, infine la Sicilia (60,21 e/MWh) ad un prezzo che, per la prima volta da marzo 2019, si attesta su livelli inferiori a quello del Nord.Dopo il rialzo di dicembre, il primo da ottobre 2019, torna in calo annuale l’energia elettrica scambiata nel sistema Italia, pari a 24,8 TWh (minimo degli ultimi sei anni per il mese, -5,1% sul 2020). In flessione sia i volumi transitati nella borsa elettrica, pari a 18,9 TWh (-5,5%) – che vedono un solo segno positivo per gli acquisti degli operatori non istituzionali – che le movimentazioni over the counter registrate sulla Pce e nominate su Mgp, pari a 5,9 TWh (-3,7%). LEGGI TUTTO

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    Avvento di Draghi, Ferretti: “Possibilità di svolta per l'Italia ma politica deve lasciarlo lavorare”

    (Teleborsa) – Un evento di portata “eccezionale” che, salvo ostacoli politici, potrebbe determinare una vera e propria svolta per il nostro Paese. Commenta così l’economista e docente della Innovation Academy Trentino, Andre Ferretti, la nascita del governo Draghi.”Avevo considerato questa crisi di governo come del tutto inaccettabile dal punto di vista economico perché temevo si trattasse del solito salto nel buio dettato da motivazioni politico-elettorali. Il tutto nel bel mezzo di una pestilenza e con i 209 miliardi del Recovery Fund forse in arrivo. Ovviamente – sottolinea Ferretti – considero l’arrivo di Mario Draghi, sempre sia lodato, come un evento di portata eccezionale che tra l’altro ritenevo molto improbabile. Mai avrei pensato che la politica rinunciasse a gestire in proprio 209 miliardi abdicando a favore di un tecnico”.[embedded content]
    Per l’economista l’importanza dell’avvento di Draghi si evince chiaramente dalle previsioni invernali della Commissione europea dalle quali emergono tre dati salienti. “Il PIL 2020 dell’Italia – afferma Ferretti – è il peggiore dell’Eurozona (-8,8%) e la Commissione prevede che tutti i paesi dell’Eurozona ritorneranno a livelli di PIL ante Covid per la fine del 2022”. Un appuntamento che – questo il terzo dato evidenziato dall’economista – l’Italia mancherà perché “in quella data sarà ancora sotto del 2,4% rispetto ai dati ante Covid”.Esiste, però, una buona notizia. “Queste fosche previsioni – afferma Ferretti – non tengono conto dell’impatto del Recovery Fund. Di conseguenza, se con l’arrivo di Mario Draghi riusciremo a modificare strutturalmente la nostra economia forse non solo ci salviamo ma, come si dice a Roma, ‘svoltiamo proprio’. Se invece la politica impedirà a Mario Draghi di utilizzare nel migliore dei modi questi fondi, ovviamente – conclude l’economista – ci ritroveremo con una crescita asfittica, con un indebitamento lievitato magari al 170% e senza più carte da giocare”. LEGGI TUTTO

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    Commissione Ue, lettera ai Paesi membri per rispetto misure Covid comuni sui viaggi

    (Teleborsa) – La Commissione europea invierà una lettera ai 27 Stati membri per sottolineare l’importanza di seguire le linee guida concordate sulle restrizioni ai viaggi e i controlli alle frontiere per contenere il Covid e le sue varianti, ricordando la necessità di un “approccio comune” e di un “coordinamento” tra i 27, scoraggiando i viaggi non essenziali.Lo ha detto un portavoce dell’esecutivo comunitario rispondendo ad una domanda sulla decisione tedesca di chiudere le frontiere verso alcuni paesi. Serve il “rispetto della proporzionalità” nelle misure che ogni Paese prende e non devono esserci azioni “discriminatorie”, ha aggiunto.(Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Sci, Assoturismo: con nuovo rinvio calo fatturato di altri 400 milioni

    (Teleborsa) – “L’aver rinviato, praticamente senza preavviso, l’apertura degli impianti sciistici è un fatto grave, che avrà un pesante impatto economico: il posticipo dell’avvio della stagione al 5 marzo farà scomparire altri 3,3 milioni di presenze turistiche nelle località montante, per una perdita di ulteriori 400 milioni di euro circa di fatturato”. A stimare l’entità del danno dovuto allo stop degli impianti, il Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti, sottolineando come “il provvedimento peggiori l’intero bilancio, già disastroso, della stagione invernale 2020-2021, che si avvia verso un calo complessivo dell’85% dei pernottamenti, per un calo totale di 18 milioni di presenze turistiche e 2 miliardi di euro di fatturato”.”Non si può cambiare idea a 24 ore dall’avvio della stagione, gli operatori delle località del turismo invernale hanno già investito e assunto personale. Le imprese hanno bisogno di pianificare l’attività con un ragionevole anticipo – sottolinea Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti -. Annunciare l’avvio della stagione turistica invernale e poi stravolgere completamente i programmi all’ultimo minuto è un comportamento inaccettabile, che mette in difficoltà non solo le attività ricettive e dei servizi turistici nelle località coinvolte, ma anche i rifugi alpini e tutta la filiera del turismo montano, la cui tenuta è una risorsa fondamentale per l’intera economia dei territori. Questo modo di agire ha creato un danno gravissimo agli operatori, che poteva essere evitato, e che andrà urgentemente compensato al di là dei ristori”. LEGGI TUTTO

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    Oggi Wall Street chiusa per President's Day

    (Teleborsa) – Nessuna opening bell, oggi, a Wall Street. Negli Stati Uniti si celebra infatti Washington’s Birthday, meglio noto come President’s Day. Istituito inizialmente come evento per onorare il primo Presidente degli USA, George Washington, questa festa, la prima in onore di un cittadino americano, è stata istituita dal Governo federale statunitense nel 1880. Per par condicio, dal 1971 è diventata la giornata di commemorazione di tutti i Presidenti del Paese.Mentre Wall Street è ferma, i mercati asiatici hanno chiuso questa mattina in netto rialzo, mentre quelli europei stanno procedendo in positivo. Gli investitori sembrano ottimisti nei confronti di una ripresa globale, grazie al progresso delle campagne di vaccinazione e al piano di stimoli economici degli Stati Uniti.Nonostante la chiusura del mercato americano, i future continuano a scambiare in positivo, sulla scia dei guadagni registrati venerdì. Il contratto sul Dow Jones sale dello 0,47% a 31.545 punti, quello sullo S&P 500 avanza dello 0,39% a 3.946 punti, mentre il Nasdaq guadagna lo 0,24% a 13.837 punti.Wall Street riaprirà in battenti domani, in una settimana priva di eventi importanti all’orizzonte. Nei prossimi giorni ci saranno le trimestrali di Baidu, Walmart, Dropbox e Roku.(Foto: © Mahmoud Victor Moussa | 123RF) LEGGI TUTTO