Settembre 2021

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    Tendercapital, Zani: “Dirottare risparmi nel sistema produttivo per incentivare economia reale”

    (Teleborsa) – “La maggioranza degli italiani si è abituata negli anni ad acquistare Btp che staccavano regolare cedola e che potevano essere ceduti in qualsiasi momento. Ora, il passaggio da un titolo di Stato a un fondo di investimento alternativo chiuso può risultare un salto troppo grande, invece utilizzando sistemi alternativi liquidi questo spostamento è più graduale. L’obiettivo è quello di dirottare una parte dei risparmi nel sistema produttivo e ciò potrebbe essere un volano senza precedenti per l’economia del Paese”. È quanto ha affermato Moreno Zani, presidente di Tendercapital, al Salone del Risparmio di Milano.”Il nostro ruolo, come Tendercapital, – ha proseguito Zani – è quello di identificare degli investimenti che siano destinati all’economia reale, in settori trasversali, cercando di coinvolgere sia gli investitori istituzionali, che dispongono di molta liquidità, sia gli investitori privati, tramite le loro banche, con il fine di investire in questo tipo di asset. Per quanto riguarda la silver economy Tendercapital segue le sue dinamiche attraverso un Osservatorio che abbiamo istituito insieme al Censis. La silver economy ha avuto e avrà sempre un ruolo di ammortizzatore sociale. I nonni hanno sostenuto le famiglie e attutito l’impatto del Covid, sono inoltre dei grandi consumatori, che incentivano la domanda interna”. LEGGI TUTTO

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    “Aukus”, Usa stringe patto anti cinese con Gb e Australia. Pechino: “Atto irresponsabile”

    (Teleborsa) – “Ci impegniamo nella ambizione condivisa di sostenere l’Australia nell’acquistare i sottomarini a propulsione nucleare per la Royal Australian Navy” intraprendendo “uno sforzo trilaterale di 18 mesi per cercare una via ottimale per raggiungere questa capacità”. È quanto ha dichiarato la Casa Bianca ieri sera annunciando il lancio da parte di Usa, Gran Bretagna e Australia di un partenariato di sicurezza con l’obiettivo dichiarato di “contribuire a sostenere la pace e la stabilità nella regione indo-pacifica”e una chiara funzione di contenimento della Cina nell’area. La partnership battezzata “Aukus”, acronimo dei tre Paesi, riguarderà la sicurezza, la difesa, la condivisione di informazioni e tecnologia, le cyber capacità e l’intelligenza artificiale. “La nuova partnership tra Usa, Gran Bretagna e Australia aggiornerà la nostra capacità condivisa di affrontare insieme il XXI secolo e le sue minacce” ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parlando ieri sera alla Casa Bianca nel corso del vertice virtuale con il premier britannico Boris Johnson e il primo ministro australiano Scott Morrison. “La partnership rappresenta un pilastro strategico per Londra in quello che è il nuovo centro geopolitico mondiale” ha detto Johnson illustrando l’iniziativa alla Camera dei Comuni. Nella stessa sede il premier britannico ha difeso la decisione condivisa con Washington di fornire sottomarini nucleari a Canberra, a scapito di un accordo precedente fra Australia e Francia. Decisione che ha determinato il prevedibile malcontento della Francia. “È davvero una pugnalata alla schiena – ha commentato il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian – questa decisione unilaterale, brutale, imprevedibile assomiglia molto a quello che faceva Trump”. Le Drian si è detto “arrabbiato” e “pieno di amarezza”. “Avevamo stabilito con l’Australia – ha aggiunto –una relazione di fiducia. Questa fiducia è stata tradita”. Era stato proprio Le Drian nel 2016, nel suo precedente incarico come ministro della Difesa, a concludere il “contratto del secolo” con l’Australia: 56 miliardi di euro per 12 sottomarini convenzionali (non nucleari) che sarebbero stati forniti dal francese Naval Group. L’attuale ministra francese della Difesa, Florence Parly, ha definito il nuovo accordo sottoscritto dall’Australia “una pessima notizia per il rispetto della parola data” e una decisione “grave” in materia di politica internazionale. “Abbiamo appreso in modo brutale, da una dichiarazione del presidente Biden – ha insistito Le Drian – che il contratto concluso tra la Francia e gli australiani non si farà più, e che gli Stati Uniti proporranno un’offerta nucleare, di cui non si conosco i contenuti, agli australiani. È una cosa che non si fa tra alleati. Fino a poco tempo fa parlavamo di tutto questo con gli Stati Uniti ed ora arriva questa rottura. È piuttosto insopportabile». Parlando di eventuali compensazioni per la rottura del contratto, Parly ha detto che la Francia studierà “tutte le strade per tentare di limitare il più possibile le conseguenze per Naval Group”. Serviranno chiarimenti – ha proseguito – ci sono dei contratti. Gli australiani ci dicano come intendono uscirne”.Non si è fatta attendere anche la reazione della Cina che ha definito Biden “estremamente irresponsabile”. Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha, inoltre, aggiunto che l’iniziativa colpisce anche “gli sforzi di non proliferazione a livello internazionale”. L’annuncio di “Aukus” ha sorpreso anche l’Unione europea che – secondo quanto ha riferito oggi a Bruxelles Peter Stano, portavoce dell’Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune dell’Ue – non era stata informata preventivamente del lancio del progetto di alleanza ‘Aukus’, in funzione anticinese, fra gli Usa, il Regno Unito e l’Australia. “L’Ue in effetti – ha detto Stano – non è stata informata riguardo a questo progetto, questa iniziativa, e siamo in contatto con questi partner per avere più informazioni. E naturalmente discuteremo di questo nell’ambito dell’Ue per vedere le implicazioni di questo annuncio. Stiamo consultando i partner per chiedere più informazioni, e poi analizzeremo e valuteremo l’iniziativa. È tutto quello che posso dire per il momento”.”Il partenariato sulla sicurezza tra Usa, Gran Bretagna e Australia dimostra ulteriormente la necessità di un approccio comune dell’Ue in una regione di interesse strategico” ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sottolineando quanto sia “più che mai necessaria una forte strategia indo-pacifica dell’Ue”. “Accolgo con favore la presentazione di oggi della strategia da parte dell’Alto rappresentante Ue” ha aggiunto Michel, annunciando che il tema verrà discusso al Consiglio europeo in programma a ottobre. LEGGI TUTTO

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    Lagarde (BCE): PIL eurozona a livello pre-crisi entro fine anno

    (Teleborsa) – “L’Europa si sta riprendendo più rapidamente di quanto avessimo previsto. Di conseguenza, abbiamo notevolmente migliorato le nostre proiezioni. Quest’anno sta sicuramente andando più veloce di quanto pensassimo, al punto che avremo recuperato i livelli pre-Covid prima della fine del 2021. Avevamo previsto in precedenza che sarebbe stato all’inizio del 2022, ora sarà nel 2021”. Lo ha affermato la presidente della BCE, Christine Lagarde, intervenendo al convegno Hec Talks organizzato dall’Ecole des hautes etudes commerciales de Paris e dalla European League for Economic Cooperation.”Abbiamo rivisto significativamente al rialzo le nostre previsioni e ora ci attendiamo una crescita del 5% nell’area euro e un’inflazione del 2,2%, ben più di quanto pensassimo a marzo e giugno”, ha aggiunto. Lagarde ha sostenuto che i miglioramenti sono da attribuire alle campagne di vaccinazioni per il Covid-19.La presidente della BCE ha poi espresso l’auspicio che il G20 e la presidenza italiana del gruppo “intervengano presto” sul tema delle vaccinazioni anti-Covid su scala globale. “Sono molto sorpresa che le economie avanzate non riescano a mettere assieme le finanze necessarie a vaccinare tutte le popolazioni mondiali, perché prendiamo un rischio, sono molto preoccupata”, ha affermato. “Spero che G20 e la presidenza italiana intervengano presto su questo”, ha aggiunto.L’ex ministra dell’Economia francese è poi tornata a criticare l’utilizzo delle criptovalute. “I cripto asset non sono valute, pretendono di essere altro rispetto a quello che effettivamente sono e alcune consumano una enorme quantità di energia per essere prodotte. Inoltre, penso davvero che alimentino transazioni di natura oscura: è assolutamente ovvio”. “Per tutte queste ragioni sono piuttosto critica sui cripto-asset. E se mi guardano male per questo pazienza. Se chi li compra è pronto a perderci tutto va bene”, ha aggiunto Lagarde, ma questo non andrebbe consentito ai consumatori. Infine “le valute digitali” che si propongono di creare le banche centrali “sono un’altra cosa”. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte industria luglio +0,5% m/m vendite +0,5% m/m

    (Teleborsa) – Crescono le scorte dell’industria in USA a luglio. Secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un aumento dello 0,5% a 2.069,5 miliardi di dollari, come stimato dagli analisti e dopo il +0,9% del mese precedente (dato rivisto da un +0,8%). Su base annua si è registrato un aumento del 7,2%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dello 0,5% su base mensile, attestandosi a 1.652,2 miliardi di dollari. Su anno si registra una variazione positiva del +16,3% rispetto a luglio 2020. La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,25. A luglio 2020 era pari all’1,36. Tale dato misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte. LEGGI TUTTO

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    UK, il 40% delle grandi aziende fatica a trovare lavoratori. Pesa la Brexit

    (Teleborsa) – Le aziende britanniche del settore ospitalità hanno più del doppio delle probabilità – rispetto ad altri comparti – di incontrare difficoltà nel riempire i posti vacanti rispetto alle normali aspettative per questo periodo dell’anno. Tra il 23 agosto e il 5 settembre 2021, il 30% delle attività ricettive ha dichiarato che i posti vacanti erano più difficili da coprire del normale, contro il 13% in tutti i settori (dato comunque in aumento rispetto al 9% all’inizio di agosto). Escludendo quelle con meno di 10 dipendenti, il 41% delle aziende di tutti i settori ha faticato a coprire i posti vacanti a fine agosto, rispetto al 32% di inizio mese. Sono i principali dati di un nuovo report dell’Office for National Statistics (ONS) sul mercato del lavoro britannico. “Queste difficoltà coincidono con un periodo molto intenso per le assunzioni, secondo gli ultimi dati del mercato del lavoro, con l’ospitalità che è uno dei settori che registra un numero record di posti vacanti da giugno ad agosto 2021”. commenta l’istituto di statistica del Paese.La mancanza di candidati idonei è segnalata come la ragione principale per non essere in grado di coprire i posti vacanti alla fine di agosto 2021, con le imprese di trasporto e stoccaggio che hanno maggiori probabilità di citare specificamente la mancanza di lavoratori provenienti dall’Unione europea.Di tutte le imprese che hanno riscontrato problemi di assunzione, una su quattro (25%) ha affermato che un numero ridotto di candidati dall’UE è un fattore importante. Questo dato sale a quasi uno su due (46%) tra le imprese di trasporto e stoccaggio, la più alta di qualsiasi settore. L’ONS ricorda che il numero di cittadini dell’UE occupati nel Regno Unito è diminuito dell’8,7% tra gennaio e marzo 2020 e tra aprile e giugno 2021. Nel frattempo, il numero totale di persone occupate è diminuito del 2,4% nello stesso periodo.Dati pubblicati qualche giorno fa hanno mostrato che si sono stati 1.034.000 posti vacanti nel Regno Unito da giugno ad agosto 2021, con un aumento del 35,2% (269.300) rispetto al trimestre precedente e il più alto dall’inizio della serie nel 2001. LEGGI TUTTO

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    I numeri del flop di Quota 100: priorità riforma pensioni, ecco come

    Uomo, età massima 63 anni, lavoratore dipendente del settore privato: è l’identikit di chi usufruisce (ancora per poco) di Quota 100, la sperimentazione dell’anticipo pensionistico volta a contrastare gli effetti distorsivi della Riforma Fornero. Introdotta dalla Legge di Bilancio 2019 per una sperimentazione triennale, la misura bandiera della Lega non ha dato i risultati sperati e verrà abolita con l’anno nuovo. I numeri sono impietosi, e all’orizzonte si profila una riforma del sistema non semplice. Le ipotesi in campo e le possibili soluzioni.

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    Maersk rivede al rialzo la guidance 2021 su aumenti delle tariffe di trasporto

    (Teleborsa) – Maersk – la più grande compagnia di navigazione mercantile al mondo – ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita per la seconda metà del 2021, dopo aver diffuso dati provvisori migliori del previsto per gli ultimi mesi. Il gruppo danese ha registrato – per i primi due mesi del terzo trimestre del 2021 – una performance finanziaria “significativamente superiore alle precedenti aspettative” e ora prevede per il terzo trimestre del 2021 un EBITDA sottostante vicino a 7 miliardi di dollari e un EBIT sottostante vicino a 6 miliardi di dollari. Il risultato è trainato dagli aumenti delle tariffe di trasporto dei container, sia a lungo che a breve termine.”Date le persistenti congestioni e strozzature nelle catene di approvvigionamento”, Maersk si aspetta ora che il secondo semestre 2021 sia più forte di quanto previsto in precedenza. Di conseguenza, la previsione per l’intero anno per il 2021 è stata rivista al rialzo con un EBITDA sottostante ora previsto nell’intervallo di 22-23 miliardi di dollari (in precedenza 18-19,5 miliardi) e EBIT sottostante previsto nell’intervallo di 18-19 miliardi di dollari (in precedenza 14-15,5 miliardi di dollari).Il free cash flow (FCF) per l’intero anno 2021 dovrebbe ora essere minimo di 14,5 miliardi di dollari (in precedenza minimo 11,5 miliardi di dollari), mentre la guidance per il Capex 2021-22 è rimasta invariata a i circa 7 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Ricerca, ENEA: “Nel 2020 10 milioni di euro da 47 nuovi progetti UE”

    (Teleborsa) – Enea ha avviato 47 nuovi progetti europei nel 2020 per un finanziamento complessivo pari a 9,9 milioni di euro. È quanto emerge dal rapporto “Contratti Enea con la Commissione Europea – Dati riassuntivi 2020”, che evidenzia un tasso medio di successo complessivo dell’Agenzia nel programma Horizon 2020 pari al 21,4%, di gran lunga maggiore rispetto alla media dei partecipanti italiani (13,2%) e di quella dei Paesi UE (11,9%).Nel corso nel 2020 Enea ha partecipato complessivamente a 171 progetti, che hanno coinvolto complessivamente circa 1.300 partner di 58 diversi Paesi e organizzazioni internazionali.In termini di finanziamento, i progetti a partecipazione Enea vengono per il 61% dal Programma H2020 R&I e ricadono per la maggior parte nell’area “energia” (42%), dove il maggior contributo riguarda progetti sull’efficienza energetica. Seguono progetti nell’area “ambiente” (20%, principalmente su temi di cambiamento climatico e qualità dell’aria), “scienze della vita” (7%) e con il 6% ciascuna le aree “materiali” e “ITC”. LEGGI TUTTO