6 Ottobre 2021

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    I prezzi del gas frenano la loro corsa dopo l'intervento di Putin

    (Teleborsa) – Il rally dei prezzi del gas, che in due giorni aveva mostrato un aumento del 60% sulle piazze europee, ha registrato una battuta d’arresto dopo che il presidente russo Putin ha affermato che il suo Paese è pronto a contribuire a stabilizzare i mercati energetici globali. La materia prima ha reagito in calo a queste parole: il future Ice olandese Ttf (Title transfer facility) è sceso a 105,5 euro a megaWatt all’ora (-7,2%), dopo avere toccato oltre i 160 euro, e l’inglese Ice Npb (National balance point) a 274 pence (-6,8%). Crollo anche negli USA: il future sul Henry Hub Natural gas è in calo del 7,4% a 5,84 dollari per milione di Btu, dopo essersi stabilizzato al livello più alto in 12 anni nella giornata di ieri.Il presidente russo ha puntato il dito contro l’Europa per l’attuale crisi energetica che sta affrontando il Vecchio Continente. Per Vladimir Putin, infatti, “è una somma di diversi fattori, comprese azioni affrettate, ad aver portato a uno squilibrio dei mercati energetici europei”. “La Russia – ha sottolineato – è un fornitore di gas affidabile per l’Asia e l’Europa e rispetta gli impegni in pieno”. “Gazprom – ha aggiunto – non ha mai rifiutato di aumentare le forniture di gas all’Europa, se richiesto”. Semmai sarebbe “la politica dei contratti di breve termine” ad essersi rivelata “errata”.”Tutte le attività della precedente Commissione Europea erano volte a limitare i cosiddetti contratti a lungo termine e si puntava al passaggio al commercio presso la borsa del gas: si è scoperto, e oggi è diventato assolutamente ovvio, che questa politica era sbagliata”, ha evidenziato Putin durante una riunione sulle questioni dello sviluppo energetico.Nonostante il balzo dei prezzi dell’energia stia portando molti leader del Vecchio Continente a pensare che sia necessario avere uno stoccaggio e un acquisto congiunto di gas a livello europeo, i Paesi UE hanno abbastanza scorte di gas per superare l’inverno, secondo quanto ha detto il commissario europeo all’energia Kadri Simson. “Lo stoccaggio sotterraneo di gas in Europa è superiore al 73% – ja speigato – Questo livello è inferiore alla media decennale, ma è adeguato a coprire le esigenze della stagione invernale”.Nel pomeriggio Mario Draghi ha inoltre detto che la Commissione europea presenterà presto un piano per l’acquisto congiunto di energia tra tutti gli Stati membri. “La Commissione al vertice di Atene aveva ventilato la possibilità che l’UE potesse acquisire il ruolo di acquirente comune per conto di tutti gli altri Paesi – ha evidenziato – Questo concetto è stato accolto molto favorevolmente da tutti. La Commissione presenterà una proposta da discutere in occasione del prossimo Consiglio europeo”. LEGGI TUTTO

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    SACE, Latini: “PNRR deve agevolare convergenza verso modelli di business competitivi”

    (Teleborsa) – “Il Piano Nazionale è un’occasione per rilanciare gli investimenti italiani in innovazione e Ricerca e Sviluppo e aumentare così la competitività sia a livello di Sistema Paese che a livello imprenditoriale. Ecco, quindi, che tra gli obiettivi del PNRR, per garantire una crescita duratura e dei reali benefici strutturali, ci deve essere anche quello di agevolare una convergenza verso modelli di business competitivi: che sintetizzino innovazione, sostenibilità e propensione all’export, i tre pilastri su cui fare leva per incrementare la competitività delle imprese italiane nel medio-lungo periodo”. È quanto ha affermato Pierfrancesco Latini, amministratore delegato di Sace in occasione del suo intervento all’evento digitale “Made in Italy: Setting a new course” organizzato da Il Sole 24 Ore, Financial Times e Sky Tg24. “Ci aspetta – ha proseguito Latini – un futuro pieno di sfide, e dalla risposta che il Sistema Paese darà a questa crisi, da come si sfrutteranno le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e da come saranno messi a terra gli investimenti previsti dipenderà il futuro dell’Italia. Sappiamo che la nostra economia è in ripresa, e questo è confermato anche dalle principali grandezze economiche e dall’andamento delle nostre esportazioni, che chiuderanno l’anno con una crescita dell’11,3%, come riportato dal nostro Rapporto Export. Ma le risorse messe a disposizione dal Next Generation EU sono davvero consistenti e attraverso il PNRR dobbiamo cogliere tutte le opportunità per colmare i gap del nostro sistema economico e consentire all’Italia di riconquistare il suo giusto peso nel mercato globale. E, questo obiettivo lo possiamo raggiungere attraverso gli investimenti in innovazione industriale, che passano per infrastrutture non solo fisiche, ma soprattutto digitali, e in sostenibilità”. In tale scenario – ha evidenziato Latini – “Sace sostiene le attività delle imprese italiane nel mondo non più solo attraverso la nostra operatività tradizionale, fatta di un’ampia famiglia di prodotti assicurativo-finanziari, sempre più integrata e digitalizzata, con cui accompagniamo le imprese nel processo di internazionalizzazione. Ma, nell’ultimo anno, la nostra missione è stata amplificata con l’obiettivo di affiancare le imprese italiane sul mercato domestico sia durante la fase emergenziale, con lo strumento Garanzia Italia, sia, in una logica più strutturale, in vista della ripartenza con le nostre Garanzie Green. Tale impegno, da inizio pandemia, si è tradotto in oltre 67 miliardi di euro di risorse mobilitate. Ed è proprio attraverso le vecchie e le nuove linee operative che Sace potrà giocare un ruolo importante a sostegno del PNRR. Sono convinto che, mai come questo momento, sia fondamentale ‘fare sistema’, cercando ogni possibile dialogo tra i diversi attori del mondo economico. Il Sistema Paese deve dimostrarsi forte e compatto così da sostenere la competitività delle nostre imprese in Italia e nel mondo. È, infatti, chiaro – ha concluso l’ad – che la ripartenza del nostro Paese non potrà che passare attraverso il gioco di squadra e l’azione sinergica, senza dimenticare gli investimenti per la crescita, il capitale fisico e umano e la produttività”. LEGGI TUTTO

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    Volotea ricorre al Tar contro esclusione gara continuità territoriale con la Sardegna

    (Teleborsa) – La gara per la continuità territoriale nei viaggi aerei da e per la Sardegna registra il ricorso di Volotea, avanzato al TAR della Sardegna chiedendo la sospensiva dell’efficacia del provvedimento con il quale è stata esclusa a causa di una asserita formalità burocratica. La compagnia chiede di sospendere l’efficacia di tale provvedimento con una misura cautelare urgente e fa sapere che i legali della low-cost stanno lavorando anche a un reclamo formale che verrà inoltrato alla Commissione europea a Bruxelles.La decisione di escludere Volotea dalla gara per una mera formalità lede, secondo quanto riporta la compagnia, i principi fondamentali del diritto nazionale e dell’Unione europea in materia di contrattazione pubblica e buon andamento dell’amministrazione, eliminando di fatto ogni forma di concorrenza tra i due partecipanti.Volotea specifica di avere preso parte alla gara indetta dalla Regione Sardegna presentando tutte le 6 offerte al fine di garantire, nel miglior modo possibile, la continuità territoriale con collegamenti in partenza dagli aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia verso Milano Linate e Roma Fiumicino. L’offerta del vettore, considerevolmente più bassa rispetto a quella presentata da Ita, l’altra compagnia in gara, consentirebbe un risparmio complessivo per la Regione Sardegna, e per i suoi contribuenti, di circa 3 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Generali, Del Vecchio e Caltagirone acquistano ancora. Patto al 13%

    (Teleborsa) – Continuano gli acquisti delle azioni di Generali da parte di Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, che ritoccano ormai settimanalmente le loro quote da oltre un mese a questa parte. Come emerge da una serie di internal dealing, Del Vecchio ha acquistato 980.000 azioni del Leone di Trieste tra l’1 e il 4 ottobre, pari a circa lo 0,062% del capitale sociale. Il presidente di EssilorLuxottica porta quindi la sua quota a circa il 5,3%. Caltagirone ha invece messo le mani su 1,25 milioni di azioni Generali (pari a circa lo 0,079%) tra il 4 e il 5 ottobre, salendo al 6,47%.I due imprenditori hanno stipulato l’11 settembre un patto di consultazione in vista del rinnovo del board del Leone di Trieste della prossima primavera. L’accordo, a cui aderisce anche Fondazione Crt, è salito al 13,02% dopo gli ultimi acquisti. L’obiettivo del patto sarebbe quello opporsi alla conferma dell’AD Philippe Donnet, e non è escluso che venga presentata una lista alternativa a quella del CdA. LEGGI TUTTO

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    Scuola, ANIEF: “Stipendi docenti troppo bassi: a fine carriera sono la metà di quelli di altri Paesi”

    (Teleborsa) – In Italia manca la valorizzazione stipendiale degli insegnanti: a fine carriera gli stipendi dei nostri docenti sono la metà di quelli di altri Paesi, come la Germania. Questo l’allarme lanciato da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief in vista del rinnovo del contratto per gli insegnanti. “Gli stipendi attuali – ha affermato Pacifico in un’intervista a Orizzonte Scuola – non valorizzano la professione, sono spesso più bassi di un operaio specializzato e per i precari sono consumati per lavorare fuori, servono quindi solo per la sussistenza. Siamo sui 7-8 punti sotto l’inflazione, lontani dall’aumento costo della vita in Italia, oltre che dalla media Ue. Eppure la pandemia ha fatto emergere il ruolo dell’insegnante: una figura fondamentale per rilanciare il Paese”.In tale scenario per Pacifico emerge, dunque, la necessità di contestualizzare gli aumenti da applicare con il prossimo contratto alle necessità del comparto: “non potranno – ha spiegato il sindacalista – essere inferiori ai 300-350 euro, ai quali vanno aggiunti i 100 euro previsti nelle linee guida, per poterli allineare all’inflazione degli ultimi 13 anni”. Per l’Anief la partita sul rinnovo contrattuale della scuola stavolta non si potrà fermare a poco più del 3% di aumento dell’ultimo contratto, scaduto da quasi tre anni. “Il ministro – ha detto Pacifico – ha emanato delle linee guida per l’atto di indirizzo, aspettiamo la convocazione Aran. Noi come Anief abbiamo già pronta la nostra piattaforma, che prevede l’utilizzo di quelle risorse che il governo ha promesso nel Patto per la scuola di maggio siglato con le confederazioni, firmato dal ministro Bianchi su delega del premier Draghi. Nel Patto si è detto di mettere delle risorse aggiuntive per la scuola e valorizzare la professionalità del mondo della scuola”.”Deve essere innanzitutto – sottolinea il sindacato in una nota – riconosciuta un’indennità di rischio biologico legata alla pandemia. Le vaccinazioni e le certificazioni verdi non hanno allontanato il rischio contagio, lo si vede dalle classi in quarantena. I rischi della didattica in presenza non sono stati annullati dalla vaccinazione né dall’obbligo del possesso del Green pass. Questo significa che quando si insegna nelle nostre scuole si può prendere il Covid. Il personale docente, come il personale medico, deve avere diritto a una specifica indennità di rischio Covid”. Secondo il presidente Anief i rischi professionali per la salute sono evidenti: sulla percentuale di indennizzo “se ne discuterà: diciamo almeno 10 euro al giorno e quindi 300 euro al mese”.Al tavolo di contrattazione, il sindacato autonomo ha annunciato che rivendicherà anche “un’indennità di incarico: tutto il personale a tempo determinato, dopo tre anni di supplenza, deve avere un’indennità che deve essere inserita nel contratto, senza dover ricorrere al tribunale”. Per Pacifico “bisogna eliminare tutte le differenze nel trattamento economico e giuridico tra precari e personale di ruolo. Inoltre, visto che tre dipendenti della scuola su quattro sono donne, con percentuali che superano il 90% alla scuola primaria, occorre pensare ai problemi che possono avere le nostre donne insegnanti soprattutto legati alla mobilità e quindi far cadere i paletti della mobilità per fare finalmente coniugare la vita affettiva e familiare con il lavoro. Parliamo – ha aggiunto il sindacalista – del vincolo dei tre anni e il vincolo riguardante le assegnazioni provvisorie: in Europa si parla tanto di favorire la mobilità transfrontaliera”.”Deve essere garantita – continua il leader dell’Anief – un’indennità di sede che favorisca quegli insegnanti che vanno a lavorare lontano dalla propria residenza. Nel privato si chiama indennità di trasferta. Dobbiamo premiare chi lavora in zone diverse dal proprio domicilio e chi lavora in contesti più difficili, dove oggettivamente è più difficile insegnare. Per concludere: deve essere riconosciuto il burnout per il personale docente, condizione che permetterebbe di usufruire delle finestre per andare in pensione a 63 anni senza penalizzazioni. Sarebbe opportuno a 59-60 anni come avviene per le forze dell’arma”. Il sindacalista autonomo, infine, si è soffermato sulla piattaforma che l’Anief sta definendo “per portare le proposte per rinnovare il contratto. I principi – ha spiegato Pacifico – li stiamo discutendo in più di 2mila assemblee sindacali programmate nei mesi di ottobre, novembre e dicembre per arricchirli con le idee che vengono dai colleghi. Abbiamo aperto questo ciclo di assemblee a Palermo il primo ottobre con più di mille colleghi che hanno partecipato”. LEGGI TUTTO

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    Usa, Biden convoca i CEO delle grandi banche americane: sul tavolo il rischio default

    (Teleborsa) – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha invitato alla Casa Bianca i CEO delle più grandi banche americane per un incontro sulle conseguenze devastanti che causerebbe un mancato innalzamento del tetto del debito del governo federale. La notizia dell’incontro è stata riportata dal Washington Post che segnala tra i sicuri partecipanti Brian Moynihan, CEO di Bank of America, e Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase.Alla riunione dovrebbero prendere parte anche la segretaria del Tesoro, Janet Yellen, la segretaria al Commercio, Gina Raimondo e il consigliere senior della Casa Bianca Cedric Richmond. In base alle fonti del quotidiano statunitense alla riunione dovrebbero prendere parte anche gli amministratori delegati di Citibank, Nasdaq Composite index, Intel e AARP. “Questi dirigenti rappresentano alcune delle aziende e delle industrie più note d’America e capiscono in prima persona che un default sarebbe economicamente devastante”, ha dichiarato al Washington Post la fonte che ha reso noto l’incontro. “Il presidente illustrerà in dettaglio l’ostruzione repubblicana che ci ha portato a questo punto, con il GOP che si rifiuta di fare la cosa giusta e di adempiere alla sua responsabilità bipartisan di affrontare il limite del debito”.Resta infatti ferma la posizione dei repubblicani al Senato che hanno rifiutato di sostenere il piano democratico di alzare il tetto del debito. Servono infatti i voti di 60 senatori entro il 18 ottobre per evitare il default. Il leader della minoranza, il repubblicano Mitch McConnell, ha infatti chiesto che i democratici risolvano la questione “da soli” attraverso una procedura di bilancio nota come riconciliazione – nella pratica uno strumento di bilancio che impedirebbe ai Repubblicani del Senato di fare ostruzionismo e di bloccare il voto in aula – una strategia che i democratici però hanno già escluso viste le difficoltà tecniche e politiche che presenterebbe tale opzione. LEGGI TUTTO

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    Lufthansa, la quota dello Stato tedesco scende al 14%

    (Teleborsa) – Lo Stato tedesco ha diminuito la sua quota nel capitale di Lufthansa – la principale compagnia aerea del Paese – passando dal 15% al 14,09%. Lo ha comunicato l’Agenzia delle finanze, sottolineando che il Fondo di stabilizzazione economica (WSF) – istituito per contenere i danni economici causati dalla pandemia – ha ridotto la propria partecipazione dopo che la compagnia aerea ha completato un aumento di capitale da 2,16 miliardi di euro.”La partecipazione del WSF all’aumento di capitale è finalizzata alla rapida conclusione delle misure statali di stabilizzazione”, si legge in una nota. Lo Stato tedesco aveva già iniziato il mese scorso a diminuire la propria partecipazione, passando dal 20% al 15%. LEGGI TUTTO

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    Banca Popolare S. Angelo, utile di 540 mila euro nel 1° semestre 2021

    (Teleborsa) – Banca Popolare Sant’Angelo ha chiuso il primo semestre del 2021 con un utile netto di 0,54 milioni di euro. Le masse totali gestite si sono attestate a 2,15 miliardi di euro. Quanto alla qualità del credito, le rettifiche di valore nette si sono attestate a 4,23 milioni di euro.Gli indicatori patrimoniali confermano la solidità della banca siciliana: i Fondi Propri si attestano a 83,3 milioni di euro al netto dell’utile al 30 giugno 2020, il CET1 Capital Ratio al 14,53% (a fronte di un requisito regolamentare complessivo (OCR) pari a 8,40%, che si attesta all’8,90% comprensivo di Capital Guidance).Il T1 Capital Ratio al 14,53% (a fronte di un requisito regolamentare complessivo (OCR) pari a 10,40%, che si attesta al 10,90% comprensivo di Capital Guidance); il Total Capital Ratio al 14,87% (a fronte di un requisito regolamentare complessivo (OCR) pari a 13,10%, che si attesta al 13,60% comprensivo di Capital Guidance). LEGGI TUTTO