18 Novembre 2021

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    Pensioni, aperto tavolo su riforma: si torna al contributivo

    Il governo aprirà un tavolo di confronto con i sindacati sulle pensioni, per introdurre più flessibilità in uscita dal 2023. È quanto ha annunciato il presidente del Consiglio, Mario Draghi in Consiglio dei ministri. In mattinata, il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha spiegato che il confronto sulla riforma si chiuderà “nei primi mesi del prossimo anno”.
    L’obiettivo, come ha sottolineato Orlando, è “tornare a un sistema contributivo, ma superando la lotteria di Quota 100”. Chi uscirà prima dal mondo del lavoro sarà, dunque, penalizzato rispetto all’attuale sistema misto in cui è presente una quota retributiva Per il ministro, a differenza di quanto fatto con Quota 100, ora bisogna “evitare che a condizioni diverse corrispondano trattamenti uguali”.
    Il confronto tra governo e parti sociali servirà ad abbozzare – in vista della presentazione del Documento di economia e finanza (Def) di aprile – la nuova riforma delle pensioni che entrerà in vigore dal primo gennaio 2023. Vediamo tutte le ipotesi attualmente sul tavolo prevedono uscite a 64, 63 e 62 anni. LEGGI TUTTO

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    Decreto fisco, saltano cashback e fondo genitori separati

    (Teleborsa) – La partita sul Decreto fisco resta esattamente alla pari. Sono infatti saltati due emendamenti, uno della Lega, che vedeva come primo firmatario il leader Matteo Salvini, l’altro del M5S del senatore Gianmauro dell’Olio. Entrambe le proposte sono state infatti dichiarate “inammissibili” dalla Commissione Finanze del Senato.L’emendamento portato avanti dal Movimento si proponeva di ripristinare il cashback, una misura introdotta dal Governo Conte Bis per il contrasto all’evasione, poi abolita dal governo Draghi. La proposta concerneva una sorta di rimborso per gli acquisti digitali, senza però specificare l’onere.La proposta-bandiera di Salvini proponeva l’istituzione di un Fondo a favore dei genitori lavoratori separati o divorziati. Per questa misura si chiedeva un impegno di 10 milioni per il 2021, per garantire al genitore separato un assegno i 800 euro mensili se l’altro genitore cessa o riduce il pagamento dell’assegno di mantenimento causa Covid.Complessivamente sono una novantina gli emendamenti dichiarati inammissibili sugli oltre 900 posti all’attenzione delle commissioni finanze e lavoro del Senato. Fra questi anche un emendamento a firma Fratelli d’Italia per la trasformazine in Spa delle BCC ed un altro della Lega sui trasporti con veicoli eccezionali. LEGGI TUTTO

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    MutuiOnline, Equita riduce target price e conferma “Buy”

    (Teleborsa) – Equita ha ridotto il prezzo obiettivo sul Gruppo MutuiOnline, società quotata su Euronext STAR Milan a attiva nella comparazione, promozione e intermediazione on-line di prodotti di istituzioni finanziarie, portandolo a 50 euro (da 52 euro) e ha confermato il giudizio sul titolo a “Buy”. “Nonostante una temporanea debolezza prevista per la fine del 2021 e l’inizio del 2022, manteniamo il nostro rating “Buy” – scrivono gli analisti – sulla base di solide prospettive future”. L’attesa debolezza dei prossimi mesi si deve principalmente al calo dei volumi/transazioni di mutui, non completamente compensato da maggiori commissioni ricevute dalla società e dalle maggiori quote di mercato.Tra i motivi per rimanere ottimisti sul futuro di MutuiOnline vengono citati: l’aumento strutturale dell’utilizzo dei canali remoti, a beneficio della divisione Broking nel lungo periodo; l’abolizione delle restrizioni e la ripresa economica del Paese; le prospettive positive per il mercato immobiliare residenziale in Italia per il prossimo futuro, dopo la normalizzazione dei mutui; nuovi prodotti e servizi per favorire la penetrazione nel mercato; la posizione di leadership di MutuiOnline nella maggior parte dei segmenti in cui opera, con ulteriori opportunità di M&A in Italia.Equita si aspetta che la società chiuda l’anno con ricavi di 317,6 milioni di euro, un EBITDA di 90,5 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 52,9 milioni di euro. Questi valori dovrebbero salire nel 2022, rispettivamente, a 339,5 milioni di euro, 104,2 milioni di euro e 62,8 milioni di euro. Le previsioni sono poi per un ulteriore incremento nel 2023 a ricavi per 358,6 milioni di euro, un EBITDA di 110,7 milioni di euro e un utile netto Adjusted di 68,8 milioni di euro.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    OVS, crescono vendite e generazione cassa. Rimborso anticipato linea bullet

    (Teleborsa) – OVS, società di abbigliamento quotata su Euronext Milan, ha comunicato che le vendite del terzo trimestre (dal 1° agosto al 31 ottobre 2021) sono state di circa 378 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto al terzo trimestre del 2019 e del 5% rispetto al terzo trimestre del 2020, “nonostante lo stesso avesse beneficiato di un periodo di saldi concentrato nel mese di agosto”, viene sottolineato. La cassa generata nel periodo è stata di circa 63 milioni di euro, circa 45 milioni di euro superiore a quella generata nel terzo trimestre del 2019 e circa 10 milioni superiore a quella generata nel terzo trimestre del 2020. La posizione finanziaria netta rettificata al 31 ottobre 2021 risulta essere pari a circa 255 milioni di euro, in miglioramento di circa 100 milioni di euro rispetto a quella al 31 ottobre 2020, raggiungendo, con un trimestre di anticipo, il valore di posizione finanziaria netta atteso per fine anno.La società veneta ha annunciato che procederà a rimborsare anticipatamente l’attuale linea bullet per complessivi 90 milioni di euro. Questo rimborso si somma a quello di 160 milioni di euro effettuato il 10 novembre 2021 a seguito dell’emissione del Sustainability-Linked Bond. Nel complesso, ciò determinerà l’estinzione della linea Term B1 di 250 milioni di euro, che aveva un costo di 400 Bps + Euribor 3M. Il rimborso anticipato “verrà effettuato con la cassa generata dalla gestione caratteristica del business senza ricorrere alle risorse derivanti dall’aumento di capitale, raccolte a fronte di possibili operazioni di M&A”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    RdC, Tridico: “Le criticità non sono i furbetti ma l'assenza di politiche attive”

    (Teleborsa) – Il Reddito di cittadinanza “ha funzionato per il contrasto alla povertà”, ma le “criticità” non hanno a che vedere con i “furbetti”, bensì con l’assenza di politiche attive del lavoro. Lo ha affermato il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico a SkyTg24 Economia, facendo riferimento anche alle affermazioni del Ministro Orlando, che ha parlato di “irregolarità e abusi odiosi che hanno compromesso questa misura.”Le criticità non sono i furbetti. – ha sottolineato – Altre prestazioni dell’istituto si prestano a frodi. I furbetti percettori del reddito sono anzitutto evasori che già da anni frodavano lo Stato e non pagavano le tasse”. Il problema riguarda invece le politiche attive dove “si poteva e doveva fare meglio”, ha detto il Presidente dell’INPS, aggiungendo “qui si gioca la partita del Paese, le politiche pubbliche non hanno funzionato”.Parlando di truffe, Tridico ha affermato che il RdC è “una delle prestazioni più controllate” ed ha ricordato che su 4,5 milioni di domande ne sono state rigettate 1,2 milioni.Il numero uno dell”INPS ha espresso perplessità sulla scelta di “liquidare i navigator”, affermando che “potrebbero essere inseriti nei centri per l’impiego attraverso un concorso o una selezione”. Poi, il numero uno dell’Istituto di previdenza ha fatto cenno al “fallimento ventennale” dei centri per l’impiego, indicando che “è giusto aprire ai privati”. A proposito di pensioni Tridico ha detto che non si aspettava quota 102. “La rigidità l’abbiamo già dalla riforma Fornero, serviva flessibilità”, ha detto il Presidente dell’Istituto, facendo cenno all’Ape sociale. “Avevo proposto anche un’anticipazione di tipo contributivo a 63-64 anni. All’interno del sistema contributivo ci sono alternative migliori a quota 102”. LEGGI TUTTO

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    ESMA non vede abusi nel mercato per lo scambio delle quote di emissione UE

    (Teleborsa) – L’Autorità di vigilanza europea sui mercati finanziati (ESMA) non ha trovato prove che il mercato dello scambio di quote emissione di gas a effetto serra dell’UE sia oggetto di abusi. É quanto si legge in un’indagine preliminare condotta dall’EMSA su sollecito della Commissione europea, dopo le accuse di speculazione da parte di hedge fund.”Il numero crescente di partecipanti al mercato sembra in linea con l’espansione osservata del mercato EU ETS – si legge nel report dell’ESMA – Il numero dei partecipanti al mercato è infatti aumentato in tutte le categorie di partecipanti, in entrambe le sedi, e in proporzioni relativamente omogenee. L’aumento del numero di partecipanti al mercato di per sé non può essere considerato una prova di eventuali modelli di commercio disordinato o comportamento abusivo presenti nel mercato del carbonio. L’ESMA analizzerà comunque ulteriormente queste tendenze nella sua prossima relazione”.Dall’analisi dell’authority emerge che le posizioni aperte sono detenute in larga misura e pressoché uniformemente da imprese di investimento e istituti di credito da un lato e da controparti non finanziarie dall’altro, mentre la restante percentuale di posizioni aperte, detenuta da fondi di investimento e altre controparti finanziarie, rimane relativamente basso.”La ripartizione delle posizioni aperte tra le diverse categorie di controparti non sembra essere cambiata in modo significativo dal 2018 – si legge – ed è sostanzialmente in linea con il previsto funzionamento del mercato, dove soggetti non finanziari acquistano futures sulle European Union Allowance (EUA) per coprire la propria esposizione al prezzo del carbonio, mentre i le controparti fungono da intermediari per facilitare le negoziazioni e fornire liquidità al mercato”. LEGGI TUTTO

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    Intek Group, controllata cede business Wires a Elcowire Group

    (Teleborsa) – Intek Group, holding quotata su Euronext Milan con partecipazioni diversificate nel settore del rame, delle energie rinnovabili e dei servizi, ha reso noto che la sua controllata indiretta KME Mansfeld GmbH (società del gruppo KME leader nella produzione di rame e semilavorati in leghe di rame) ha sottoscritto un accordo vincolante con Elcowire Group AB per la cessione del business Wires (cavi). Il business Wires sarà conferito in una Newco, le cui azioni (unitamente agli immobili afferenti il business) saranno ceduti ad un prezzo complessivo di 20 milioni di euro, più il valore del magazzino metallo alla data del closing. La transazione è soggetta unicamente al nulla osta dell’autorità antitrust.Il business Wires ha registrato nel 2020 un fatturato di circa 200 milioni di euro e impiega circa 180 persone nello stabilimento di Hettstedt. “L’operazione rappresenta un ulteriore passo avanti verso la realizzazione della strategia del gruppo, viene sottolineato in una nota, in quanto “l’obiettivo di KME è quello di focalizzare e rafforzare ulteriormente il business dei laminati, attraverso la cessione di tutte le attività non core e l’acquisizione di nuove attività sinergiche, come la già annunciata acquisizione da Aurubis del business laminati piani di Zutphen”. LEGGI TUTTO

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    B&C Speakers, Mediobanca alza target price e conferma giudizio

    (Teleborsa) – Mediobanca ha incrementato il prezzo obiettivo su B&C Speakers, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore della progettazione, produzione, distribuzione e commercializzazione di trasduttori elettroacustici ad uso professionale, portandolo a 15 euro (da 11,5 euro) e ha confermato il giudizio sul titolo a “Neutral”. “Le principali priorità strategiche di B&C mirano a consolidare la ripresa del mercato in corso, gestendo al contempo le persistenti interruzioni della catena di approvvigionamento attraverso un’efficace politica dei prezzi, la gestione delle scorte e l’efficienza dei costi”, scrivono gli analisti. “Nel medio termine, l’ingresso nel mercato del mid-premium dovrebbe fornire un ulteriore contributo alle prospettive di crescita dell’azienda – viene aggiunto – In questo contesto, M&A potrebbe svolgere un ruolo nell’accelerazione dello sviluppo organico di B&C, con una potenza di fuoco stimata superiore a 20 milioni di euro nel 2022”.Mediobanca prevede che i ricavi di B&C aumenteranno a un CAGR del 24% nei prossimi 3 anni per raggiungere 62 milioni di euro nel 2023, ipotizzando un forte trend di ripresa nel 2021-2022, che dovrebbe essere seguito da un ritmo di crescita normalizzato a una cifra media nel 2023. Per quanto riguarda la redditività, gli analisti si aspettano che i volumi in crescita guidino l’espansione dei margini, mentre gli aumenti dei costi delle materie prime dovrebbero essere mitigati da una politica dei prezzi e dei costi. Gli analisti si aspettano che la società chiuda l’anno con ricavi di 47 milioni di euro e un EBITDA di 9 milioni di euro. Questi valori dovrebbero salire nel 2022, rispettivamente, a 58 milioni di euro e 13 milioni di euro. Le previsioni sono poi per un ulteriore incremento nel 2023 a ricavi per 62 milioni di euro e un EBITDA di 14 milioni di euro. LEGGI TUTTO