19 Novembre 2021

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    Datalogic, Intesa Sanpaolo alza target price e conferma BUY

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha incrementato il prezzo obiettivo su Datalogic, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva a livello mondiale nei settori dell’acquisizione automatica dei dati e di automazione dei processi, portandolo a 25,9 euro (da 25,0 euro) e ha confermato il giudizio sul titolo a “BUY”. “La società ha registrato una buona serie di risultati nei primi nove mesi del 2021 – scrivono gli analisti – con ricavi in crescita del 25,2% e il margine EBITDA rettificato in miglioramento di 450bps rispetto ai nove mesi del 2020, nonostante le sfide inflazionistiche innescate dalla carenza di componenti e dall’aumento dei costi logistici”.”In uno scenario in cui le carenze di componenti e materiali stanno impattando in modo significativo il settore, Datalogic sta adottando strategie per mitigare l’impatto sulla propria catena di fornitura attraverso strategie di approvvigionamento alternative e diversificate, rispondendo alla pressione inflazionistica con alcune azioni commerciali mirate e continuative – viene aggiunto – Spinto dalla forte acquisizione di ordini e dal solido portafoglio ordini, il management ha aumentato la guidance sulla crescita dei ricavi 2021 portandola tra il 20% e il 22% (16-20% in precedenza), con un miglioramento dell’EBITDA margin compreso tra il 2% e il 3%”.Intesa Sanpaolo si aspetta che la società chiuda l’anno con ricavi di 580,6 milioni di euro, un Adjusted EBITDA di 86,1 milioni di euro e un utile netto di 42 milioni di euro. Questi valori dovrebbero salire nel 2022, rispettivamente, a 633,4 milioni di euro, 96 milioni di euro e 49,3 milioni di euro. Le previsioni sono poi per un ulteriore incremento nel 2023 a ricavi per 696,7 milioni di euro, un Adjusted EBITDA di 106,4 milioni di euro e un utile netto di 56,9 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Auto, Marsiaj: in Italia manca un piano industriale

    (Teleborsa) – L’Italia è l’unico grande Paese europeo che non sta puntando sull’industria automotive. La denuncia è arrivata da Giorgio Marsiaj, presidente dell’Unione industriali di Torino: “mentre Francia e Germania hanno previsto e stanno portando avanti importanti interventi a sostegno dell’industria automobilistica, l’Italia, al di là di alcuni incentivi all’acquisto, è l’unica che non preveda un piano industriale per l’auto”. “Il mercato europeo dell’auto sta vivendo un momento di grande difficoltà – ha sottolineato –. Per il quarto mese consecutivo, il calo della domanda rispetto allo stesso periodo del 2019 è stato dell’ordine del 30%. I motivi della caduta dei mercati sono dovuti principalmente alla scarsa disponibilità di prodotto delle case automobilistiche, causata dalla carenza di semiconduttori, e alla minore fiducia dei consumatori per la pandemia”. “Né la Legge di Bilancio né il PNRR indicano misure specifiche per il settore – ha proseguito – Questo fatto è molto preoccupante per la nostra industria, e in particolare per il nostro territorio, soprattutto in vista degli ingenti investimenti previsti per la transizione ecologica ed energetica della mobilità. È assolutamente necessario che il Governo metta in atto rapidamente politiche concrete e di lungo periodo per l’automobile, soprattutto in questo momento estremamente difficile per questo settore strategico, che in Italia dà lavoro direttamente e indiretta-mente a oltre un milione e duecentomila persone”. LEGGI TUTTO

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    FED, Clarida: cooperazione globale su politica monetaria eroderebbe credibilità

    (Teleborsa) – “Adottare una cooperazione formale di politica monetaria globale potrebbe plausibilmente erodere la credibilità della banca centrale e il sostegno pubblico all’indipendenza della banca centrale”. È quanto ha affermato Richard Clarida, vicepresidente della Federal Reserve, intervenendo alla 2021 Asia Economic Policy Conference. Il banchiere ha sottolineato che comunque un coordinamento, definito come condivisione di informazioni e analisi tra le banche centrali sull’evoluzione delle loro singole economie e le informazioni sulle loro funzioni di reazione politica, “può migliorare la progettazione e l’efficacia dell’esecuzione della politica monetaria per ciascun Paese”.”Nei modelli teorici, l’impegno per l’obiettivo di inflazione è semplicemente assunto come perfetto e credibile, ma in pratica, la credibilità sembra essere una funzione della comunicazione della banca centrale e delle politiche effettivamente attuate che spingono l’inflazione verso – e, in assenza di shock , mantenendo l’inflazione all’obiettivo”, ha spiegato. “Sospetto che, in pratica, le banche centrali avrebbero difficoltà a mantenere credibilità e indipendenza – ha aggiunto – oltre a comunicare una politica che alzasse i tassi di interesse interni in modo aggressivo non perché l’inflazione interna sia troppo alta ma perché lo è l’inflazione estera”.Nel suo discorso, Clarida ha deciso di non affrontare direttamente la questione più calda del momento, ovvero se la banca centrale statunitense debba rispondere all’alta inflazione alzando i tassi di interesse più velocemente di quanto previsto. Rispondendo a una domanda, ha però poi affermato che potrebbe essere opportuno che i responsabili politici discutano il mese prossimo se accelerare il tapering dopo gli ultimi dati sui prezzi al consumo e a quelli sul mercato del lavoro. “Osserverò da vicino i dati che otteniamo tra ora e l’incontro di dicembre”, ha puntualizzato il membro della FED.(Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO

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    TIM, S&P rivede il rating a “BB” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P ha rivisto al ribasso il rating a lungo termine su Telecom Italia a “BB” da “BB+”, con outlook stabile. “In contrasto con la nostra precedente previsione – scrive l’agenzia di rating – secondo cui le nostre metriche di credito rettificate per TIM sarebbero migliorate nel 2020 e sarebbero state commisurate al rating nel 2021-2022, ora ci aspettiamo che i ricavi e i profitti più bassi facciano salire la nostra metrica di leverage rettificata a 4,3x nel 2021, e che rimanga sopra la soglia di 4x, alla base del rating ‘BB+, fino al 2023”.Il taglio del rating di TIM “è dovuto all’indebolimento dei ricavi dei servizi domestici su base annua, a una ripresa più lenta del roaming e delle vendite di cellulari, e a movimenti valutari avversi che stanno ancora influenzando i contributi del business del Brasile nel 2021”. Quanto all’Italia, vengono evidenziati “i deboli benefici dai diritti televisivi sportivi di Dazn e dai sussidi per i voucher”. “Prevediamo – scrive l’agenzia di rating – una stabilizzazione a partire dal 2022 e una crescita in seguito, alimentata dai ricavi della banda larga e dell’ICT, ma non abbastanza da ridurre il leverage rettificato a meno di 4.0x”.Secondo l’agenzia di rating un’eventuale operazione nella rete unica potrebbe rafforzare gli investimenti nella fibra di TIM e la posizione competitiva. “Tuttavia, la scarsa visibilità sulla probabilità e sulla struttura di una transazione ci porta a escluderla dalla nostra analisi di rating”, afferma S&P. “Anche se una combinazione di Open Fiber e degli asset sulla linea fissa di Telecom Italia attenuerebbe il rischio competitivo nel lungo termine per il business wholesale, crediamo che la perdita di controllo sugli asset comuni eroderà probabilmente il profilo di business di Telecom Italia”, dice S&P. LEGGI TUTTO

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    Wall Street: restrizioni pesano sul Dow Jones, Nasdaq su nuovi record

    (Teleborsa) – Il listino USA continua la seduta in maniera contrastata, con il Dow Jones che lima lo 0,43%: l’indice americano prosegue in tal modo una serie negativa, iniziata mercoledì scorso, di tre ribassi consecutivi, mentre, al contrario, rimane ai nastri di partenza l’S&P-500 (New York), che si posiziona a 4.712 punti, in prossimità dei livelli precedenti. Avanza il Nasdaq 100 (+0,69%), attestandosi su nuovi record; sulla stessa tendenza, guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,24%).L’attenzione degli investitori è sulla nuova ondata di restrizioni che sta interessando l’Europa e potrebbe avere ripercussioni sui titoli ciclici, nonostante i buoni risultati mostrati durante la stagione delle trimestrali. Sul fronte macroeconomico, la giornata è prima di spunti significativi. Tra le più importanti società che hanno diffuso i conti, crolla il titolo di Foot Locker, nonostante la trimestrale abbia battuto le attese, e scende Applied Materials, che ha comunicato una guidance deludente a causa dei problemi a supply chain.Apprezzabile rialzo nell’S&P 500 per i comparti informatica (+1,01%), utilities (+0,52%) e beni di consumo secondari (+0,45%). Tra i più negativi della lista dell’S&P 500, troviamo i comparti energia (-3,45%) e finanziario (-0,60%).In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Nike (+2,60%), Apple (+1,56%), 3M (+1,06%) e Amgen (+0,95%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Boeing, che ottiene -4,88%.Affonda Merck, con un ribasso del 2,44%.Crolla Chevron, con una flessione del 2,21%.Calo deciso per DOW, che segna un -1,91%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Intuit (+9,47%), Micron Technology (+8,08%), Moderna (+5,40%) e Bed Bath & Beyond (+3,79%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Ross Stores, che continua la seduta con -6,10%.Vendite a piene mani su Discovery, che soffre un decremento del 4,28%.Pessima performance per Discovery, che registra un ribasso del 4,12%.Sessione nera per Intuitive Surgical, che lascia sul tappeto una perdita del 3,30%.Tra i dati macroeconomici rilevanti sui mercati statunitensi:Lunedì 22/11/202116:00 USA: Vendita case esistenti, mensile (preced. 7%)Martedì 23/11/202115:45 USA: PMI manifatturiero (atteso 59 punti; preced. 59,4 punti)15:45 USA: PMI servizi (atteso 59,1 punti; preced. 58,7 punti). LEGGI TUTTO

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    OVS, banca Akros rivede stima e prezzo obiettivo

    (Teleborsa) – Gli esperti dell’Ufficio studi di Banca Akros hanno ritoccato sia il prezzo obiettivo che la raccomandazione su OVS, azienda leader in Italia nel mercato dell’abbigliamento donna, uomo e bambino. La valutazione al titolo della società è stata tagliata da “buy” a “neutral”, mentre il target price è stato aumentato a 3 euro dai 2,60 euro della precedente indicazione.A Milano, oggi, seduta molto negativa per OVS, che perde terreno, mostrando una discesa del 4,95%. LEGGI TUTTO

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    Monnalisa, dimissioni della CFO Tommasiello. Al suo posto Stefano Paoletti

    (Teleborsa) – Monnalisa, società specializzata in abbigliamento per bambini di alta gamma e quotata su Euronext Growth Milan, ha comunicato che Sara Tommasiello ha rassegnato le proprie dimissioni dalle cariche di Chief Financial Officer e Investor Relations Manager per motivazioni personali. “La società ringrazia sentitamente Sara Tommasiello per il contributo fornito fino ad oggi e per la grande professionalità dimostrata lungo i 25 anni di permanenza in azienda, augurandole le migliori soddisfazioni per il suo futuro professionale”, si legge in una nota.Al suo posto, e quindi per le cariche di Chief Financial Officer e Investor Relations, è stato nominato Stefano Paoletti con effetto a far data dal 1 gennaio 2022. Paoletti, 48 anni, è laureato in Economia all’Università di Firenze e ha un’esperienza ventennale come revisore e advisor nell’ambito dell’amministrazione, finanza e controllo di primarie società industriali presso KPMG, dove è senior manager dal 2007. LEGGI TUTTO

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    Fabilia, Invitalia sottoscrive prestito obbligazionario da 1,35 milioni di euro

    (Teleborsa) – Fabilia Group, quotato su Euronext Growth Milan e attivo nel settore del turismo alberghiero, ha reso noto che Invitalia ha sottoscritto il prestito obbligazionario non convertibile emesso dalla controllata Fabilia Jesolo. Il prestito obbligazionario è composto da 135 titoli obbligazionari del valore nominale di 10.000 euro cadauno, per un valore complessivo pari a 1.350.000 euro, con scadenza a novembre 2027. Il prestito è fruttifero di interessi, con un tasso variabile parametrato all’EURIBOR, rimborso alla pari al 100% del valore nominale di ciascun strumento finanziario, in un’unica soluzione alla data di scadenza. Il pagamento degli interessi sarà effettuato in via posticipata e con cadenza annuale.”Siamo molto soddisfatti dell’ottenimento del prestito obbligazionario che rappresenta un importante passo per la stabilizzazione del gruppo, con l’obiettivo di riprendere il progetto di crescita e sviluppo delle nostre strutture”; ha commentato Mattia Bastoni, fondatore e amministratore delegato di Fabilia Group. Il gruppo, si legge in una nota, si impegna a destinare le risorse a sostegno dello sviluppo e della crescita attraverso l’ampliamento della catena di hotel&resort di cui fa parte, che verrà accelerato tramite questo strumento. LEGGI TUTTO