24 Novembre 2021

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    Gentiloni: su aumento spesa corrente sarà Italia a decidere

    (Teleborsa) – La Commissione europea non “boccia” la manovra finanziaria italiana, nè chiede oggi di correggerla; attira solo l’attenzione sulla questione dell’aumento della spesa corrente in un Paese ad alto debito pubblico, ma che comunque oggi sta registrando una crescita robusta. Così in conferenza stampa oggi a Bruxelles il Commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, presentando il Pacchetto d’autunno del “semestre europeo”, che contiene una valutazione complessiva da parte della Commissione dei piani di bilancio degli Stati membri per il 2022.”L’Italia – ha ricordato Gentiloni – è in buona forma in questa ripresa, sta affrontando bene la campagna di vaccinazione e abbiamo buone cifre per la crescita economica di quest’anno e dell’anno prossimo. Ma, nonostante ciò, abbiamo indicato la questione dell’aumento della spesa corrente. Questo era già stato fatto anche per alcuni altri paesi a giugno nelle raccomandazioni del Consiglio Ue, ma naturalmente è un problema particolarmente importante per i paesi come l’Italia” che hanno un alto debito pubblico. Tuttavia, ha continuato il commissario, con riferimento alla manovra italiana “noi non bocciamo niente e non facciamo richieste specifiche, ma invitiamo a considerare questo problema, che è un problema importante, in un paese che – ha comunque rilevato – ha un livello di crescita molto buono”. Rispondendo a un giornalista che chiedeva quando e come, secondo la Commissione, l’Italia dovrebbe ridurre la spesa corrente, se durante l’adozione parlamentare del bilancio o durante la sua esecuzione, Gentiloni ha riposto: “Noi non stiamo chiedendo di portare correzioni specifiche, ma solleviamo la questione, attiriamo l’attenzione su un problema, quello della crescita delle spese correnti finanziate dal bilancio pubblico nazionale. Questo è un problema – ha riferito il commissario – che il Governo italiano è ben intenzionato ad affrontare: quindi – ha concluso – sarà una decisione italiana”.”L’Italia attraversa una fase positiva di crescita economica, anche grazie alla gestione molto efficace della campagna vaccinale; e sappiamo che la crescita economica è la via maestra anche per ridurre il debito, che è uno degli obiettivi” più importanti “per un paese come l’Italia”, ha spiegato ancora Gentiloni a un gruppo di Tv italiane dopo la fine della Conferenza stampa. “La Commissione oggi – ha continuato – ha presentato le proprie opinioni sui bilanci approvando positivamente la proposta di bilancio italiano per diversi aspetti, ma con una osservazione critica riguardo all’aumento della spesa corrente, che va tenuto sotto controllo”. “Io sono convinto – ha sottolineato- che questa sia anche l’opinione del Governo, e mi auguro che questa opinione si traduca nei prossimi mesi e anni in atti che vanno in questa direzione”. LEGGI TUTTO

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    USA, Università Michigan: fiducia consumatori cala ma meglio di attese

    (Teleborsa) – Rivisto al rialzo l’indice che misura la fiducia dei consumatori statunitensi, secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Università del Michigan, che ha pubblicato la stima definitiva. Nel mese di novembre, l’indice sul consumer sentiment è stato rivisto a 67,4 punti dai 66,8 della lettura preliminare e del consensus, e contro i 71,7 di ottobre.Rivista al rialzo anche la componente relativa alle aspettative, che si posiziona a 63,5 sopra i 63 stimati dagli analisti e dalla prima lettura, mentre quella sulla condizione attuale si posiziona a 73,6 punti leggermente al di sotto dei 73,2 dell’indicazione preliminare e degli analisti. LEGGI TUTTO

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    Tesla ferma ai box, Elon Musk vende altre azioni per 1 miliardo

    (Teleborsa) – Scambia di poco sopra la parità Tesla Motors, che allunga il passo mettendo a segno un rialzo dello 0,68%, dopo la notizia relativa alla decisione del CEO e fondatore Elon Musk di vendere altre 934.091 azioni del produttore di auto elettriche, per un valore di 1,05 miliardi di dollari, attraverso l’esercizio di opzioni.Martedì Musk ha esercitato altri 2,15 milioni di stock option: cioè ha acquistato 2,15 milioni di azioni al prezzo di esercizio di 6,24 dollari e ha poi venduto altre 934.091 azioni, principalmente per pagare le imposte sul reddito. Le stock option di gestione sono tassate come reddito regolare. Questa è la quarta volta che Musk esercita una stock option. In totale, Musk ha venduto circa 8,6 milioni di azioni per un valore di 9,2 miliardi di dollari in 501 transazioni separate.A livello comparativo su base settimanale, il trend dell’azienda attiva nel settore automotive evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline dell’S&P 100. Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Tesla Motors rispetto all’indice.Per il medio periodo, le implicazioni tecniche assunte da Tesla Motors restano ancora lette in chiave positiva. Gli indicatori di breve periodo evidenziano una frenata della fase di spinta in contrasto con l’andamento dei prezzi per cui, a questo punto, non dovrebbero stupire dei decisi rallentamenti della fase rivalutativa in avvicinamento a 1.135,5 USD. Il supporto più immediato è stimato a 1.079,8. Le attese sono per una fase di assestamento tesa a smaltire gli eccessi di medio periodo e garantire un adeguato ricambio delle correnti operative con target a 1.043, da raggiungere in tempi ragionevolmente brevi. LEGGI TUTTO

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    Enel, dall'uscita dal gas alle opportunità nella mobilità elettrica e nel fintech

    (Teleborsa) – Il nuovo Piano strategico del Gruppo Enel porta con sé una novità: la valorizzazione della divisione Global Customers, dove confluirà la parte della mobilità elettrica di Enel x, che diventerà una business line autonomia, sotto la guida di Marina Ripa, dove Enel intende mantenere la maggioranza, aprendo il capitale all’ingresso di partner o destinandola alla quotazione. Lo ha annunciato l’Amministratore delegato Francesco Starace, spiegando “abbiamo sviluppato un percorso per gradi iniziato prima di Enel X, mettendo i dati dei clienti su cloud e questo ci ha portato a gestire le reti elettriche in modo innovativo. Ora vediamo una deriva chiara, perché c’è la necessità di accelerare sullo sviluppo della mobilità elettrica”.Il Cfo Alberto De Paoli ha risposto invece ad una domanda sulla crescita del Gruppo in ambito fintech, ricordando che “Enel x Pay è il quarto operatore italiano” ed il Gruppo intende restare in questo settore “non solo per l’esigenza di pagamento delle bollette, ma anche per i pagamenti futuri legati alla mobilità elettrica, che richiederanno modalità pagamento digitali e diventeranno parte integrante del business”. De Paolo on ha neanche escluso “opportunità per un posizionamento più ampio”.A proposito della banda larga e del futuro di Ufinet, società sudamericana della fibra ottica in cui detiene una quota del 21% tramite Enel X, l’Ad di Enel ha confermato che “ci sono trattative in corso” ed ha annunciato “novità a breve”.Parlando della pianificata uscita dal gas nel 2040, l’Ad Starace ha ricordato che si sta parlando di un tempo lungo di 20 anni e che per quella data “ci saranno pochi europei che utilizzeranno il gas, perché tutti per motivi economici passeranno all’elettricità”. “Il grosso dell’Europa tra 20 anni spegnerà il gas. – ha sottolineato – E’ una follia dipendere dal gas. Prima usciamo meglio è”. L’Ad ha aggiunto che per lo stesso motivo “le centrali a gas saranno necessarie per 20 anni ancora”, poi “finiranno come sono finite le centrali a carbone”. Ad una domanda sulla centrale di Civitavecchia, il manager ha risposto “non siamo particolarmente affezionati a quella centrale”, ma il mantenimento è stato deciso da una richiesta dell’autorità di regolamentazione di mantenere una a.ternativa in alcuni specifici nodi della rete.Non è escluso – ha sottolineato il numero uno di Enel – un investimento nell’idrogeno verde, che attualmente è solo in “fase esplorativa” e potrebbe essere rivalutato fra 3 o 5 anni, “per vedere se è una soluzione competitiva e che tipo di competitività può offrire su larga scala o modulare”.Parlando del PNRR, Starace ha ricordato che il Piano arriva al 2024 ed esclude una parte del periodo coperto dal Recovery Plan che arriva al 2026. IN ogni caso, dei 26 miliardi di potenziali investimenti, ha spiegato che 6 miliardi fanno riferimento all’erogazione di fondi, mentre la parte più consistente di 20 miliardi sarà resa possibile dalle riforme ed ha citato specificamente le semplificazioni, l’elettrificazione dei trasporti e l’efficienza energetica. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in ribasso vede Fed più aggressiva

    (Teleborsa) – Partenza cauta per la borsa di Wall Street con il poco sostegno che arriva dai dati macro americani pubblicati prima dell’Opening Bell. Come il PIL sotto le stime degli analisti e le richieste di sussidi disoccupazione ai minimi dal 1969. In serata saranno anche diffusi i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve. L’attenzione degli investitori resta focalizzata sul trend al rialzo dei tassi dei Treasuries che scontano la prospettiva di una banca centrale orientata a una politica monetaria sempre meno accomodante.Sul fronte societario, non aiutano neanche le le trimestrali negative di due importanti società retail, GAP e Nordstrom, che segnalano i continui problemi della aziende sul fronte della supply chain. Domani, giovedì 25 novembre, la borsa sarà chiusa per il giorno del Ringraziamento mentre la seduta di venerdì sarà caratterizzata dalla chiusura anticipata dei mercati statunitensi per il Black Friday.Sulle prime rilevazioni, il Dow Jones continua la seduta con un leggero calo dello 0,59%; sulla stessa linea, cede alle vendite l’S&P-500, che retrocede a 4.663 punti. In discesa il Nasdaq 100 (-0,96%); sulla stessa linea, poco sotto la parità l’S&P 100 (-0,64%).Andamento negativo negli States su tutti i comparti dell’S&P 500. Tra i peggiori della lista del paniere S&P 500, in maggior calo i comparti beni di consumo secondari (-1,38%), informatica (-0,86%) e materiali (-0,70%).La sola Blue Chip del Dow Jones in sostanziale aumento è Chevron (+0,87%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Salesforce.Com, che continua la seduta con -2,73%.Seduta drammatica per Nike, che crolla del 2,10%.Scivola American Express, con un netto svantaggio dell’1,27%.In rosso Walgreens Boots Alliance, che evidenzia un deciso ribasso dell’1,06%.Tra i best performers del Nasdaq 100, NetApp (+2,29%), Dollar Tree (+2,26%), Fiserv (+0,85%) e Akamai Technologies (+0,78%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Autodesk, che ottiene -13,97%.Sensibili perdite per Tesla Motors, in calo del 3,84%.In apnea Bed Bath & Beyond, che arretra del 3,23%.Tonfo di Moderna, che mostra una caduta del 2,89%. LEGGI TUTTO

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    Manovra, ok Commissione UE ma attenti a spesa corrente

    (Teleborsa) – Semaforo verde della Commissione europea che promuove la Manovra di bilancio espansiva italiana, in particolare per l’uso che viene fatto dei finanziamenti del Fondo UE di Ripresa e Resilienza e per gli investimenti pubblici aggiuntivi nazionali; ma sottolinea anche che c’è un aumento significativo della spesa pubblica corrente, a cui raccomanda di prestare attenzione valutando la qualità delle misure da finanziare, e richiamando, visto l’alto debito, la necessità di una politica di bilancio prudente per garantire la sostenibilità a medio termine delle finanze pubbliche. E’ quanto risulta, in estrema sintesi, dal documento complessivo di valutazione dei piani di bilancio degli Stati membri per il 2022, pubblicato oggi dalla Commissione nel quado del cosiddetto “semestre europeo”.Nel paragrafo relativo all’Italia dell’allegato con le valutazioni specifiche per Paese, l’Esecutivo comunitario nota che “nel 2022, sulla base delle previsioni economiche della Commissione e includendo le informazioni incorporate nel Dfp, l’orientamento di bilancio, compreso l’impulso dato dal Fondo di Ripresa e Resilienza, sarà espansivo”. “Come raccomandato dal Consiglio Ue – continua il documento -, l’Italia prevede di fornire un supporto continuo alla ripresa avvalendosi del Fondo di ripresa e resilienza per finanziare investimenti aggiuntivi. Come raccomandato dal Consiglio, l’Italia prevede inoltre di mantenere gli investimenti finanziati a livello nazionale”. Tuttavia, sottolinea la Commissione passando a una nota negativa “l’Italia non ha intenzione di limitare sufficientemente l’aumento della spesa corrente finanziata a livello nazionale”. “Per contribuire al perseguimento di una politica di bilancio prudente – si legge nel documento -, la Commissione invita l’Italia ad adottare le necessarie misure nelle procedure di bilancio nazionali per limitare l’aumento della spesa corrente finanziata a livello nazionale”. “Dato il livello del debito pubblico italiano e le grandi sfide per la sostenibilità a medio termine” che esistevano già “prima della pandemia di Covid-19, quando si prendono misure di bilancio espansive è importante – insiste la Commissione – preservare una politica di bilancio prudente al fine di garantire finanze pubbliche sostenibili a medio termine”. La Commissione ricorda poi “l’importanza della composizione delle finanze pubbliche e della qualità delle misure di bilancio, anche attraverso investimenti a favore della crescita, in particolare a sostegno della transizione verde e di quella digitale. A questo riguardo, le misure contenute nel documento programmatico di bilancio italiano contribuiscono a realizzare la Raccomandazione del Consiglio Ue di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva, dando priorità alla transizione verde e digitale”. “Tenendo conto della forte ripresa, l’Italia è invitata a riesaminare regolarmente l’uso, l’efficacia e l’adeguatezza delle misure di sostegno e a tenersi pronta ad adattarle come necessario alle mutevoli circostanze”, afferma ancora l’Esecutivo Ue. Intanto, sempre restando in tema di manovra saranno tre i relatori in commissione Bilancio del Senato: il presidente della stessa commissione, Daniele Pesco (M5S), e i due vicepresidenti Vasco Errani (Leu) e Erica Rivolta (Lega). E’ questo l’esito del braccio di ferro che durava da giorni tra M5S da una parte e Pd e Leu dall’altra. Un esito che termina con qualche mal di pancia di Fi. La decisione, prerogativa del presidente, è stata annunciata dallo stesso Pesco al termine dell’ufficio di presidenza: “si è optato per un assetto istituzionale” e per “tenere conto della rappresentatività di tutti i gruppi. Una forma istituzionale. Non so se è la prima volta ma può rappresentare un buon precedente se la scelta diventa difficile”. LEGGI TUTTO

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    Industria manifatturiera, Osservatorio MECSPE: “Digitalizzazione, sostenibilità e formazione asset della ripartenza”

    (Teleborsa) – Digitalizzazione, sostenibilità e formazione. Questi i tre asset su cui il comparto manifatturiero deve puntare per la ripartenza. È quanto emerge dai dati dell’ultimo Osservatorio MECSPE di Senaf sul II quadrimestre 2021. L’analisi, volta ad approfondire lo stato di salute dell’industria in Italia, è stata presentata in occasione della 19a edizione di MECSPE, la fiera per la manifattura in Italia, in corso per la prima volta a Bologna Fiere fino al 25 novembre. Il processo di trasformazione digitale, che interessa già le aziende di grandi e piccole dimensioni, – si legge nel Rapporto – subirà un’ulteriore accelerata grazie ai fondi del PNRR. Molte aziende, anche se si ritengono imprese sostenibili, per le numerose azioni pratiche intraprese o in programmazione, tuttavia, spesso non possiedono un livello di conoscenza soddisfacente dei criteri ESG (Environment, Social, Governance). Secondo l’Osservatorio è necessario, inoltre, che le aziende dispongano di tutte le competenze e strumenti per realizzare la trasformazione 4.0, percorso già avviato dalla maggioranza di esse a seguito della pandemia. Digitalizzazione: oltre la pandemia e verso il futuro tra PNRR e Competence Center – Anche l’industria manifatturiera è coinvolta nel processo di trasformazione digitale, che interessa già le imprese di grandi e piccole dimensioni e che subirà un’accelerata grazie ai fondi del PNRR. La pandemia ha dato una grande spinta alla crescita digitale: oltre il 61% – rileva l’Osservatorio MECSPE – ritiene di avere adeguato le proprie tecnologie a seguito del Covid-19. In particolare si punta su sicurezza informatica, 5G, IoT e robotica collaborativa, anche se rimangono ancora in pochi (13%) a essere a conoscenza delle opportunità del PNRR nel dettaglio. Altro aspetto di rilievo è il ruolo di primo piano che proprio il PNRR affida ai Competence Center e ai Digital Innovation Hub, introdotti dal Mise nel 2018 nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0, con lo stanziamento di 350 milioni per il 2021-2026, ma ancora poco sfruttati dalle imprese: solo il 4% ha collaborato con almeno una di queste realtà e sono ancora tante a non conoscerle affatto (21%). Le trasformazioni dell’ultimo anno e mezzo spingono poi ad una riflessione sull’Industrial Smart Working (ISW), un metodo di lavoro che permette la gestione e l’esecuzione dei processi produttivi in fabbrica da remoto. Tra i vantaggi percepiti spiccano la maggiore flessibilità per i dipendenti (50%) e la riduzione dei costi (41%). Inoltre, solo una piccola parte degli imprenditori (18%) non ritiene l’Industrial Smart Working adatto all’ambiente industriale, indicando la presenza fisica come unica modalità di lavoro, mentre la maggior parte (oltre un terzo) ritiene l’ISW utile ma solo come supporto e integrazione alla presenza fisica in fabbrica. Per tanti, invece, è interessante, ma è necessaria prima una grande riorganizzazione delle risorse e dei processi/strumenti industriali.Sostenibilità: le aziende seguono la via green – Ad oggi – si legge nel report – sono già tante (40%) le aziende a considerarsi sostenibili, grazie a numerose azioni pratiche già intraprese o in corso d’opera come l’uso di dispositivi a basso consumo energetico, l’acquisto di macchinari e/o impianti efficienti di nuova generazione e l’installazione di impianti di produzione d’energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. Meno soddisfacente è invece il livello di conoscenza dei criteri ambientali, sociali e di governance che definiscono il nuovo comportamento virtuoso delle imprese (i criteri ESG). Questi rappresentano i parametri attraverso cui valutare l’impatto di un’attività imprenditoriale e saranno sempre più decisivi per poter attrarre investimenti e migliorare la reputazione dell’azienda. Eppure, solo un’azienda su tre (34%) li conosce. Tra gli accorgimenti applicati, quelli di gestire l’azienda ispirandosi a buone pratiche e principi etici (73%) e quelli di introdurre misure per il miglioramento del benessere e della qualità del lavoro dei dipendenti (48%).Formazione: competenze e giovani per il futuro del manifatturiero – Per attuare il cambiamento – evidenzia l’Osservatorio – è necessario essere preparati a esso e dunque è compito delle aziende disporre di tutte le competenze utili per realizzare la trasformazione 4.0, aspetto considerato centrale per il 52% delle imprese. In questo senso la metà degli intervistati (49%) ha risposto di aver già formato il personale e di prevedere corsi di aggiornamento. Circa un’impresa su dieci (11%) ha preferito invece rivolgersi al mercato assumendo lavoratori già formati e un altro 17% intende farlo. La formazione resta il fattore fondamentale per poter rimanere competitivi sul mercato e il ruolo di Università e di Istituti Tecnici Superiori (ITS) si fa determinante: il 48% delle imprese già collabora con figure di questo tipo. LEGGI TUTTO

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    Cambi, euro a minimi da giugno 2020. Lira turca sfiora quota 13 per un dollaro

    (Teleborsa) – Prosegue il rafforzamento del dollaro, sul mercato valutario, sostenuto dalle aspettative di un rialzo dei tassi d’interesse statunitensi già dal giugno del prossimo anno. La divisa unica, dal canto suo, risente delle crescenti infezioni da Covid-19 in Europa.Il cambio euro/dollaro rischia di rompere la soglia di 1,12 dollari dopo essere sceso a 1,1203 che rappresenta i minimi da giugno 2020. Il dollaro/yen scambia a 115,29 e il GBP/USD 0,75.Stasera la banca centrale americana pubblicherà i verbali della riunione di novembre, in cui è stato deciso di avviare la riduzione degli acquisti obbligazionari a partire da 15 miliardi di dollari al mese.Lira turca a un soffio da quota 13 per un dollaro sostenuta dalla posizione del presidente Erdogan favorevole al terzo taglio consecutivo dei tassi di interesse. LEGGI TUTTO