3 Gennaio 2022

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    Scuola, non slitta il rientro. Regioni al lavoro su linee guida Dad

    (Teleborsa) – Il rientro in classe degli studenti italiani non slitterà oltre il 10 gennaio ma il governo – dopo la polemica sollevata da Movimento cinque stelle e Lega con il supporto dell’opposizione di Fratelli d’Italia e dei sindacati della scuola – starebbe ritrattando l’ipotesi iniziale di fare una distinzione tra studenti vaccinati e non vaccinati per la dad in caso di almeno due positivi al Covid in classe. Il tema sarà domani al centro della Conferenza delle Regioni che, dal canto loro, spingono per eliminare il distinguo e, nel contempo, aumentare la soglia di positivi superata la quale le classi finiscono in dad. A quanto si apprende, si lavora a nuove proposte da sottoporre al governo in vista della riapertura delle scuole dopo la pausa natalizia e in considerazione dell’incremento dei casi a livello nazionale.Le Regioni starebbero ragionando innanzitutto su una possibile distinzione tra le diverse scuole, infanzia, primaria e secondaria, e su differenti soglie relative al numero di casi che farebbero scattare una quarantena per l’intera classe. Numeri che sarebbero contenuti nella scuola dell’infanzia, per crescere fino a un numero minimo di 3-5 casi per le medie e superiori. Sotto la cifra minima di contagi stabilita, prevista l’autosorveglianza per tutti. Il tema sarà discusso domani nell’incontro in programma tra il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e i sindacati.In vista del rientro l’Associazione Nazionale Presidi denuncia “una serie di mancanze”. “Era stato annunciato che sarebbero stati organizzati hub per fare tamponi agli studenti – afferma il presidente dell’ANP-Roma, Mario Rusconi – ma a pochi giorni dalla riapertura non ne abbiamo contezza”.La proposta del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, di rimandare di 20-30 la ripresa delle lezioni in presenza per “raffreddare il contagio” si è scontrata contro la linea dura di palazzo Chigi. Come ha ribadito nei giorni scorsi priBianchi l’obiettivo del governo è tenere aperte le scuole e relegare la didattica a distanza solo alle strette necessità”. LEGGI TUTTO

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    Antitrust, ridotte sanzione ad Apple e Amazon per un “errore materiale”

    (Teleborsa) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha ridotto “per un errore materiale” le sanzioni comminate ad Apple e Amazon rispettivamente di 20 e 10 milioni di euro. L’Autorità – secondo quanto si legge nel Bollettino settimanale dell’Antitrust– ha ridimensionato la multa ad Apple da 134.530.405 euro a 114.681.657 euro e ad Amazon da 68.733.807 euro a 58.592.754 euro. Le sanzioni – spiega l’Autorità – erano state comminate a novembre scorso dopo aver accertato un’intesa restrittiva della concorrenza attraverso “clausole contrattuali che impediscono a rivenditori che legittimamente eserciscono l’attività di rivendita di prodotti Apple e Beats genuini di accedere ai servizi di intermediazione del marketplace Amazon.it.”.L’Antitrust ha anche rettificato il termine di pagamento delle sanzioni amministrative portando la scadenza da 30 a 90 giorni dalla notificazione del provvedimento. LEGGI TUTTO

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    MEF: fabbisogno del settore statale pari a circa 106 miliardi di euro nel 2021

    (Teleborsa) – Il mese di dicembre 2021 si è chiuso con un fabbisogno del settore statale stimato, in via provvisoria, in 3 miliardi, in miglioramento di circa 500 milioni rispetto a quello del corrispondente mese dello scorso anno (3,468 miliardi). Il fabbisogno del settore statale del 2021 è pari a circa 106 miliardi, in miglioramento di circa 52,9 miliardi rispetto a quanto registrato nel 2020 (158,901 miliardi). Il dato di preconsuntivo risulta inferiore rispetto alle stime contenute nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza per il 2021. Questi i dati sul fabbisogno del settore statale diffusi oggi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nel confronto con il corrispondente mese del 2020, – spiega il Mef in una nota di commento – il saldo di dicembre ha beneficiato dell’aumento degli incassi fiscali dovuto all’effetto congiunturale e alla dinamica dell’IVA sulle importazioni. Dal lato dei pagamenti il ministero evidenzia una maggiore spesa delle Amministrazioni centrali, cui hanno contribuito il trasferimento alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA) per il contenimento dei prezzi del settore elettrico e gas previsto dal cd. Decreto bollette (2,9 miliardi), la maggiore quota versata al bilancio comunitario (circa 2,3 miliardi) e le erogazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate del cosiddetto “contributo perequativo” (oltre 3,2 miliardi).La spesa per interessi sui titoli di Stato – sottolinea il Mef – appare in linea con il valore di dicembre 2020. Il fabbisogno annuale del settore statale del 2021 è risultato in miglioramento rispetto all’anno precedente grazie a una crescita degli incassi solo parzialmente compensata da un aumento dei pagamenti. Dal lato degli incassi si è registrata una ripresa degli introiti fiscali dovuta all’effetto congiunturale nonché ai recuperi dei versamenti tributari e contributivi sospesi nel corso del 2020 dai provvedimenti normativi legati all’emergenza Covid-19. Hanno inoltre influito i maggiori incassi relativi ai Fondi di rotazione per le politiche comunitarie e all’anticipo dei trasferimenti a fondo perduto (cd. grants) del Recovery Fund.Dal lato dei pagamenti si è registrato un incremento della spesa delle Amministrazioni Centrali e Territoriali anche in relazione alle misure previste dai provvedimenti per il contenimento dell’emergenza epidemiologica, quali le erogazioni di contributi a fondo perduto da parte dell’Agenzia delle Entrate e il finanziamento del Fondo per le Emergenze Nazionali per il Commissario Straordinario. La spesa per interessi sui titoli di Stato – conclude la nota – fa registrare una riduzione rispetto all’anno precedente. LEGGI TUTTO

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    Ammortizzatori sociali, Orlando: la riforma è un primo passo nella giusta direzione

    (Teleborsa) – Con la Legge di Bilancio 2022 è entrata in vigore la riforma degli ammortizzatori sociali. “Un riforma universalistica che interviene sulle disomogeneità esistenti per realizzare una maggiore equità generale del sistema”, è stato il commento del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, su Facebook. “L’obiettivo che ci siamo dati è che nessun lavoratore rimanga escluso dal sistema di protezione sociale sia in costanza di rapporto di lavoro che in mancanza di occupazione, e che vi sia un miglioramento delle prestazioni sia in termini di durata che di trattamento”. “Adesso, con questa riforma, per 12,4 milioni di persone ci saranno nuove o maggiori protezioni sociali. È un primo passo, ma abbiamo intrapreso la strada giusta sulla quale proseguire”, ha aggiunto Orlando. LEGGI TUTTO

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    Enel perfeziona acquisizione di 527 MW di impianti idroelettrici da ERG

    (Teleborsa) – Facendo seguito a quanto annunciato con il comunicato stampa del 2 agosto 2021, Enel informa che la controllata Enel Produzione, in seguito all’avveramento delle condizioni sospensive previste nell’accordo di compravendita, ha perfezionato in data odierna l’acquisizione dell’intero capitale sociale di ERG Hydro da ERG Power Generation. In linea con l’accordo sopra indicato, Enel Produzione ha riconosciuto un corrispettivo di circa 1.039 milioni di euro, a cui si è aggiunto al closing un primo aggiustamento prezzo di circa 226 milioni di euro concernente la valorizzazione del mark to market di alcuni derivati di copertura di ERG Power Generation relativi a parte dell’energia prodotta in futuro dagli impianti di ERG Hydro.L’accordo di compravendita prevede inoltre un ulteriore aggiustamento del corrispettivo nei prossimi mesi, che sarà effettuato principalmente in base alla variazione di capitale circolante netto e posizione finanziaria netta di ERG Hydro e all’effettivo livello delle riserve d’acqua di alcuni bacini inclusi nel perimetro.Gli impianti detenuti da ERG Hydro, situati tra Umbria, Lazio e Marche, hanno una capacità installata di 527 MW e una produzione media annua di circa 1,5 TWh. A seguito dell’operazione, entreranno a far parte del Gruppo Enel 113 addetti tra tecnici specializzati nella gestione operativa degli impianti, specialisti di energy management e staff dedicate.In linea con l’attuale Piano Strategico, l’operazione contribuisce a rafforzare il percorso di crescita nelle rinnovabili del Gruppo Enel, con un ulteriore aumento della relativa capacità installata in Italia. In seguito all’operazione, il Gruppo Enel raggiunge infatti nel Paese circa 13 GW di capacità idroelettrica installata, per una capacità rinnovabile complessiva, compresa quella geotermica, eolica e fotovoltaica, pari a circa 14,5 GW. LEGGI TUTTO

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    EdiliziAcrobatica continua l'acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – EdiliziAcrobatica ha comunicato che, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie autorizzato dall’Assemblea degli Azionisti del 25 giugno 2021, dal 27 al 30 dicembre 2021, ha acquistato 6.300 azioni proprie pari allo 0,0773% del capitale sociale, ad un prezzo lordo medio di circa 17,4027 euro per azione e per un controvalore complessivo pari a 109.637,60 euro.Pertanto, al 31 dicembre, la società specializzata in lavori di edilizia in doppia fune di sicurezza detiene direttamente 48.677 azioni proprie, pari allo 0,5970% del capitale sociale.Intanto, a Piazza Affari, apprezzabile rialzo per EdiliziAcrobatica, in guadagno dell’1,42% sui valori precedenti. LEGGI TUTTO

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    Nexi, ottima seduta dopo il completamento della fusione con Sia

    (Teleborsa) – Spicca il volo Nexi, che si attesta oggi a quota 14,36 euro per azione a Piazza Affari, con un aumento del 2,61% e risultando uno dei migliori titoli del FTSE MIB. Il 31 dicembre 2021, è divenuta efficace la fusione per incorporazione di Sia in Nexi. A servizio della fusione sono state emesse – in favore degli azionisti di Sia – complessive, 270.054.060 azioni Nexi, prive di valore nominale espresso, per un aumento di capitale pari a 24.415.087 euro. In conseguenza di questo aumento di capitale, ha spiegato una nota, il capitale sociale di Nexi risulta pari a 118.451.992 euro suddiviso in 1.310.191.588 azioni ordinarie.A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 14,57 e successiva a 15,14. Supporto a 14. LEGGI TUTTO

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    Gas, consumi da record nel 2021: mai così alti negli ultimi 10 anni

    (Teleborsa) – In crescita i consumi di gas naturale in Italia. Nel 2021 nei gasdotti italiani sono transitati volumi superiori del 7,8% rispetto al 2020 e del 7,2% rispetto alla media degli ultimi dieci anni (dal 2011 al 2020), con il termoelettrico a fare da traino nel mese di dicembre (+11,3%) e il civile sull’intero anno (+8,1%). Rispetto al 2020 tutti mesi dell’anno, ad eccezione di luglio e agosto, segnano valori positivi, con aprile, maggio e marzo che crescono rispettivamente del 43,3%, del 15% e del 14,5%. Secondo le elaborazioni della Staffetta Quotidiana sui dati di Snam Rete Gas, l’Italia ha consumato poco più di 76,2 miliardi di mc, 5,5 miliardi in più rispetto al 2020, un valore mai superato nell’ultimo decennio che si colloca a quasi 1,2 miliardi in meno dei 77,4 del 2011, e a poco più di 9,8 dal massimo storico del 2005: 86,1 miliardi di mc. Guardando al dettaglio della domanda, tutti i settori sono in crescita, con il settore civile, +8,1% a 33.372,9 milioni mc, 2.500 milioni in più rispetto al 2020 (+4,1% sulla media del decennio), pressoché appaiati nell’incremento l’industria, +6,4 sullo scorso anno a 14.057,6 milioni di mc, quasi 844 più del 2020 (+4% sul decennio), e il termoelettrico, + 6,1% a 25.979,2 milioni di mc, 1.494 più del 2020 (oltre 2.500 mln di mc, ben l’11% in più sul decennio). Il mese di dicembre ha concorso all’incremento complessivo con un aumento del 9,8% sul 2020, poco meno dell’11,1% ravvisato a novembre, con la domanda totale a 9.685,9 milioni di mc, 866,2 in più rispetto a dicembre 2020 (+10,6% nel confronto con la media del decennio). A tirare la volata è stato il termoelettrico, +11,3% a 2.585,6 milioni mc (+22,7% sul decennio), seguito dal civile, +8,7% a 5.547,9 milioni mc (+5,3% sulla media 2011-2020), e, con minor slancio, dall’industria, con tutta probabilità rallentata dagli alti prezzi, +2,8% a 1.153,8 milioni mc (+2,9% sul decennio). Passando all’offerta, le importazioni del 2020 sono cresciute ancora una volta più della domanda, con un +8,6% a 71,6 mld, quasi 5,7 mld mc in piu’ rispetto al 2020 (+9,6% rispetto alla media 2011-2020), in flessione rispetto allo scorso anno le erogazioni nette dagli stoccaggi.Nuovo record negativo per la produzione nazionale. Se nel 2020, per la prima volta, si era scesi sotto 4 miliardi mc estratti nell’anno, nel 2021 ci siamo avvicinati moltissimo a 3, fermandoci a 3.126,9 milioni mc, -18,7%, poco meno di 720 milioni mc meno del 2020 e ben il 49% rispetto alla media del periodo 2011-2020 con una flessione prossima a 3 miliardi di mc. Tra le importazioni via tubo: in crescita i flussi dall’Algeria con oltre il 76%, ben 9,1 miliardi di mc in più sul 2020, nonostante la flessione del 5,4% del mese di dicembre; quasi invariati i flussi annuali dalla Russia (-0,4% a 28,1 mld mc), che segna un dicembre in crescita del 2,6% e resta di gran lunga la prima fonte di approvvigionamento con quasi 28,2 miliardi di mc arrivati nel 2021 (in linea con la media del decennio 2011-20). Chiudono in notevole flessione i volumi in arrivo dal Nord Europa, -75,7%, quasi 6,5 miliardi mc in meno rispetto al 2020 (-77,1% sul decennio), nonostante il recupero visto a partire da ottobre, con dicembre che addirittura segna un +733%. Decrescenti anche i flussi in arrivo dalla Libia, – 27,6% (-38,1% sul decennio), con 3,2 miliardi di mc arrivati nell’anno. Quasi provvidenziale quindi l’arrivo del gas azero, tramite il Tap, i cui primi mc sono arrivati tra il 30 e il 31 dicembre 2020 e sono andati in crescendo durante il 2021: oltre 2,6 miliardi nel primo semestre, 4,5 nel secondo per un totale di oltre 7,1 miliardi di mc. LEGGI TUTTO