Luglio 2022

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    Inflazione, Associazioni lanciano allarme: “Stangata su spesa e bollette. Governo intervenga”

    (Teleborsa) – Lo scenario determinato dall’aumento dell’inflazione preoccupa le associazioni. Dopo diversi mesi di crescita quasi ininterrotta secondo le stime preliminari divulgate oggi dall’Istat, a luglio l’indice dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,4% su base mensile e del 7,9% su base annua. Dati che registrano una lieve frenata rispetto all’8% di giugno ma si attestano, comunque, ai livelli più alti degli ultimi 38 anni. “Prosegue l’allarme sul fronte degli alimentari che anche a luglio registrano una impennata record, aumentando addirittura del 10% rispetto allo scorso anno – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi –. Questo significa che una famiglia con due figli, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +749 euro annui, una stangata senza precedenti. Il Governo deve intervenire abbandonando la politica dei bonus a pioggia e tagliando subito l’Iva sui beni primari come gli alimentari, in modo da portare ad una immediata riduzione dei prezzi al dettaglio e a benefici diretti per le famiglie. Il vero problema, tuttavia, è quello dell’energia: senza interventi efficaci si profila all’orizzonte un ‘dramma d’autunno’ sul fronte delle bollette, con i consumatori che andranno incontro a nuovi pesanti rialzi delle tariffe nei mesi in cui fanno maggior uso di gas e alla possibilità di riduzioni delle forniture legate alla delicata situazione con la Russia”.Secondo i calcoli di Federconsumatori le famiglie dovranno fare i conti con un aggravio di 2.354 euro annui, di cui 509,60 euro solo nel settore alimentare: aumenti rilevanti che – sottolinea l’associazione – colpiscono soprattutto le famiglie meno abbienti, aumentando ulteriormente disparità e disuguaglianze nel Paese. I cittadini, infatti, stanno già operando tagli e rinunce, oltre che adottando importanti modifiche nelle proprie scelte di consumo. “Il Governo – afferma Michele Carrus, presidente di Federconsumatori – è chiamato a intervenire con urgenza per far fronte a questa situazione, che mette in difficoltà, ogni giorno di più, le famiglie e l’intero sistema economico. È indispensabile adottare misure di sostegno dei redditi operando, da un lato, una riforma delle aliquote IVA e delle accise e oneri generali di sistema in bolletta, dall’altro, una riduzione del cuneo fiscale sulle retribuzioni, insieme ad un potenziamento degli interventi sociali, dall’ampliamento delle soglie Isee di accesso alle prestazioni fino all’incremento del loro valore economico”.”Un’illusione ottica! Il calo dell’inflazione annua è solo un miraggio destinato presto a svanire, dovuto al fatto che proprio a luglio dello scorso anno i prezzi avevano iniziato la loro corsa impazzita, passando dal +1,3% tendenziale di giugno 2021 a +1,9%. Inoltre i carburanti hanno decelerato, ma solo per l’aumento temporaneo della produzione dei Paesi Opec+ destinato a cessare nel mese di settembre. È una catastrofe, invece, il rincaro dei prodotti alimentari e del carrello della spesa che dissanguerà definitivamente la casalinga di Voghera che va tutti i giorni al mercato e le famiglie più in difficoltà – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori –. Il Governo, anche se in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, può e deve intervenire, essendo un’emergenza nazionale che richiede un atto urgente. I prossimi 14,3 mld del dl aiuti bis vanno destinati a frenare l’inflazione galoppante, altrimenti qualunque altro intervento, come l’anticipazione di 3 mesi della rivalutazione delle pensioni, è destinato ad essere bruciato dal rialzo dei prezzi e dalla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie”. Secondo le stime dell’Unc “l’inflazione a +7,9% significa, per una coppia con due figli, una stangata complessiva, in termini di aumento del costo della vita, pari a 2630 euro su base annua, ma di questi – spiega Dona – ben 769 se ne vanno solo per la spesa obbligata dei prodotti alimentari e bevande, schizzati da +9% di giugno a +10%, 795 per il carrello della spesa. Per una coppia con 1 figlio, la batosta totale è pari a 2441 euro, 694 euro solo per cibo e bevande. In media per una famiglia il rialzo annuo è di 2040 euro, 564 euro per mangiare e bere, 585 per il carrello. Il record spetta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una scoppola pari a 2951 euro, 919 solo per il cibo, 945 per i beni alimentari e per la cura della casa e della persona”. Per il Codacons l’inflazione ancora elevatissima e pari al 7,9% a luglio realizza un “massacro” sulle tasche dei consumatori e avrà effetti pesantissimi sull’economia nazionale con – calcola l’associazione – una maggiore spesa pari a +2.427 euro annui per la famiglia “tipo”, che raggiungono +3.152 euro annui per un nucleo con due figli, considerata la totalità dei consumi di una famiglia. “Siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull’economia e sulle condizioni economiche delle famiglie – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi –. Il Governo non può più perdere tempo, e deve intervenire con urgenza tagliando subito l’Iva sui beni di prima necessità come gli alimentari, i cui prezzi hanno subito a luglio un rincaro record del +10% su base annua, in modo da consentire una riduzione immediata dei listini al dettaglio e permettere alle famiglie di mettere il cibo in tavola senza subire un salasso”. Dall’analisi della Coldiretti emerge “un aumento complessivo del carrello della spesa pari al +9,6% tra prodotti freschi, come frutta e verdura, e lavorati in una situazione resa già difficile dai rincari legati alla guerra in Ucraina che colpiscono duramente le imprese e le tavole dei consumatori”. L’aumento dei prezzi scatenato dal mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici e del taglio dei raccolti a causa del clima, per la Coldiretti, costerà nel 2022 alle famiglie italiane quasi 9 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare. Frutta e verdura quest’anno costeranno complessivamente alle famiglie dello Stivale 1,97 miliardi in più – sottolinea Coldiretti – e precedono sul podio pane, pasta e riso con un aggravio di 1,65 miliardi, e carne e salumi per i quali si stima una spesa superiore di 1,54 miliardi rispetto al 2021. Al quarto posto la frutta con 0,92 miliardi, che precede latte, formaggi e uova (0,78 miliardi), pesce (0,77 miliardi) e olio, burro e grassi (0,59 miliardi) che è però la categoria che nei primi sei mesi del 2022 ha visto correre maggiormente i prezzi. Seguono con esborsi aggiuntivi più ridotti le categorie “acque minerali, bevande analcoliche e succhi”, “zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci”, “caffè, tè e cacao” e “sale, condimenti e alimenti per bambini”. Se i prezzi per le famiglie corrono l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio. “Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni – afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini –. Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro. In questo contesto è importante l’apertura del Governo alla nostra proposta sulla defiscalizzazione del costo del lavoro”.Preoccupazione è stata espressa anche da Federdistribuzione. “Il carrello della spesa, come da nostre attese, dopo mesi di crescita ad un tasso inferiore rispetto a quello dell’indice dell’inflazione generale, ha accelerato la sua corsa, allargando gradualmente la forbice – commenta Carlo Alberto Buttarelli, direttore Ufficio Studi e Relazioni con la Filiera di Federdistribuzione –. Continuiamo a registrare un aumento dei costi di produzione dei beni di largo consumo su cui impattano diverse esternalità negative, tra cui gli aumenti dei beni energetici e delle materie prime, oltre agli effetti pesanti della siccità, che gravano in maniera significativa sulle filiere agroalimentari italiane. Anche in questo momento di transizione politica è più che mai urgente continuare a sostenere in modo concreto e con tutte le azioni possibili le imprese e il potere d’acquisto delle famiglie, in particolare quelle delle fasce a reddito basso e con figli. In questi mesi, le aziende della Distribuzione Moderna, con grande senso di responsabilità verso le famiglie, sono riuscite a non scaricare sui consumi tra i 2 e i 3 punti d’inflazione registrati in fase d’acquisto. Questa situazione è sempre meno sostenibile dalle imprese, poiché ne mette a rischio la tenuta economica. Quindi l’aumento dei prezzi si sta gradualmente scaricando sul carrello della spesa, e in una fase di forte incertezza economica, le famiglie ricercheranno sempre di più risparmio e convenienza. Una congiuntura che potrebbe compromettere nei prossimi mesi i consumi, in particolare dei prodotti agroalimentari di qualità, fiore all’occhiello delle filiere italiane di eccellenza”. LEGGI TUTTO

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    Amazon e Apple non deludono, trimestrali sopra attese

    (Teleborsa) – Amazon e Apple archiviano i trimestri sopra le attese degli analisti e guadagnano rispettivamente il 12% e il 3,4%.Il gruppo di Cupertino ha registrato un giro d’affari record nel terzo trimestre, pari a 83 miliardi di dollari. L’utile per azione ha superato le previsioni pur registrando un calo del 10,6% a 19,4 miliardi.Il colosso dell’e-commerce ha registrato ricavi superiori alle attese nel secondo trimestre in aumento del 7% a 121,1 miliardi. Convincente l’outlook: per il terzo trimestre i ricavi sono attesi fra i 125 e i 130 miliardi.(Foto: © Ton Snoei | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Intel paga dazio con trimestrale e guidance

    (Teleborsa) – Si muove in perdita Intel mostrando una flessione dell’8,42% sui valori precedenti.Il gruppo dei semiconduttori ha rivisto al ribasso la stima sulle vendite dell’esercizio fiscale 2022 a 65-68 miliardi di dollari da 76 miliardi della precedente guidance. Intel ha chiuso il secondo trimestre con un fatturato di 15,3 miliardi di dollari, in calo del 22% su base annua, mancando la stima di consensus che si attestava a 17,9 miliardi. L’utile per azione trimestrale è di 0,29 dollari inferiore ai 0,69 dollari per azione attesi dal mercato.Lo scenario su base settimanale del principale produttore di chip rileva un allentamento della curva rispetto alla forza espressa dal Dow Jones. Tale ripiegamento potrebbe rendere il titolo oggetto di vendite da parte degli operatori.Nel breve periodo, Intel presenta una struttura in miglioramento, con area di resistenza vista a quota 36,83 USD e supporto a 35,57. I livelli operativi indicano un ampliamento della curva dai massimi di ieri, con le quotazioni che potrebbero spingersi fino all’importante area di resistenza stimata a quota 38,09. LEGGI TUTTO

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    PNRR, digitalizzazione del patrimonio culturale: online procedura di gara da 9,2 milioni di euro

    (Teleborsa) – Digitalizzazione dei microfilm dei manoscritti. È quanto previsto dalla prima gara avviata per l’intervento di digitalizzazione destinato ad arricchire, espandere e organizzare il patrimonio culturale digitale nazionale. La gara è pubblicata da Invitalia in qualità di Centrale diCommittenza unica per i progetti di digitalizzazione del patrimonio culturale previsti dal PNRR.L’obiettivo della procedura di gara, volta alla conclusione di un Accordo Quadro multilaterale con più fornitori, – spiega Invitalia in una nota – è affidare agli appaltatori selezionati i servizi di digitalizzazione dei microfilm di manoscritti del Centro Nazionale per lo Studio del Manoscritto (CNSM) conservati presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, che è soggetto destinatario dell’intervento.Il progetto avrà un valore complessivo di 9,2 milioni di euro e costituisce uno degli interventi più significativi mai condotti prima nel settore dei manoscritti, per rendere accessibile e fruibile a tutti il patrimonio delle biblioteche italiane per mezzo di riproduzioni digitali.L’operazione prevede la digitalizzazione del fondo di microfilm di manoscritti più grande d’Italia, composto da oltre 107mila singoli microfilm realizzati nella seconda metà del secolo scorso. I microfilm riproducono oltre 110mila manoscritti, i cui originali sono conservati presso oltre 180 biblioteche distribuite su tutto il territorio nazionale, nonché presso 16 biblioteche straniere.Complessivamente, il fondo dei microfilm del Centro Nazionale per lo Studio del Manoscritto è composto da circa 23 milioni di singoli fotogrammi che saranno convertiti in altrettante risorse digitali, per un totale di ben 46 milioni di pagine digitalizzate.Il contesto culturale, progettuale e tecnologico di riferimento dell’intervento è indicato nel Piano nazionale di digitalizzazione pubblicato dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library del MiC. Il progetto di digitalizzazione dei microfilm permette di mettere in pratica tutte le indicazioni contenute nel Piano e nelle Linee guida per la digitalizzazione, che offrono strumenti e riferimenti concreti per operare la trasformazione digitale del settore culturale. Tutti i microfilm saranno digitalizzati con strumentazione allo stato dell’arte, e i livelli minimi degli output digitali richiesti sono conformi agli standard internazionali, per garantire immagini ad alta risoluzione e metadati di qualità.L’iniziativa si inserisce nell’ambito del supporto tecnico operativo reso disponibile dal Ministero dell’economia e delle finanze e dal Ministero della cultura all’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library per la misura “Patrimonio culturale per la prossima generazione” della Componente 3 “Turismo e Cultura 4.0” dedicata ai servizi di produzione per l’incremento delle risorse digitali culturali.Nell’ambito del sub-investimento 1.1.5 verranno pubblicate entro l’anno altre procedure di gara per la digitalizzazione di una vasta gamma di tipologie di oggetti del patrimonio culturale italiano: opere d’arte e reperti archeologici, giornali postunitari e documenti d’archivio, mappe e catasti storici, archivi fotografici delle Soprintendenze e dei musei, materiali sonori e audiovisivi. Verranno, inoltre, promosse procedure specifiche per la digitalizzazione 3D e per il recupero delle digitalizzazioni pregresse. Gli interventi contribuiranno al raggiungimento del target europeo di programma che prevede, entro la fine del 2025, 65 milioni di risorse digitali pubblicate e accessibili per mezzo della Digital Library.La procedura di gara prevede l’assegnazione della digitalizzazione dei microfilm a più operatori economici per potere rispettare vincoli temporali e target fissati dal PNRR. Lo strumento dell’Accordo Quadro multilaterale costituisce un supporto alla governance dell’intervento: permette alla PA di accelerare l’attuazione del PNRR, favorendo la più ampia partecipazione e l’individuazione di molteplici operatori qualificati e, al tempo stesso, consente al mercato di organizzare l’offerta a fronte di una domanda ingente dal punto di vista quantitativo e sfidante dal punto di vista tecnologico. La scadenza della procedura è fissata per il 20 settembre 2022. LEGGI TUTTO

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    Wall Street positiva, resta alta l'inflazione

    (Teleborsa) – La borsa di Wall Street si avvia a chiudere la seduta odierna al rialzo, l’ultima della settimana e del mese di luglio, dopo che ieri è emerso che gli Stati Uniti sono in recessione tecnica.La prima lettura del PIL del secondo trimestre ha mostrato che l’economia statunitense si è contratta ancora dopo il calo registrato nel primo trimestre. E l’inflazione PCE, misura preferita dalla Federal Reserve, è balzata a giugno facendo segnare il più grande rialzo mensile dal febbraio 1981. Ma le trimestrali positive di big tech, come Apple e Amazon sostengono Wall Street.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones sta mettendo a segno un +0,54%, proseguendo la serie di tre rialzi consecutivi, iniziata mercoledì scorso; sulla stessa linea, l’S&P-500 guadagna lo 0,95% rispetto alla seduta precedente, scambiando a 4.111 punti. In rialzo il Nasdaq 100 (+1,04%); sulla stessa linea, sale l’S&P 100 (+1,17%).Energia (+3,83%), beni di consumo secondari (+3,40%) e beni industriali (+1,38%) in buona luce sul listino S&P 500. Tra i peggiori della lista del paniere S&P 500, in maggior calo i comparti beni di consumo per l’ufficio (-0,78%), sanitario (-0,62%) e telecomunicazioni (-0,53%).Tra i protagonisti del Dow Jones, Chevron (+8,22%), Caterpillar (+4,42%), Apple (+3,20%) e DOW (+1,91%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Intel, che prosegue le contrattazioni a -8,93%.In apnea Procter & Gamble, che arretra del 5,02%.Soffre Cisco Systems, che evidenzia una perdita dell’1,12%.Preda dei venditori Merck, con un decremento dell’1,10%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Amazon (+11,11%), Apple (+3,20%), KLA-Tencor (+3,11%) e Constellation Energy (+2,87%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Intel, che prosegue le contrattazioni a -8,93%.Tonfo di Dexcom, che mostra una caduta del 6,36%.Lettera su Comcast, che registra un importante calo del 6,03%.Scende JD.com, con un ribasso del 4,72%.Tra gli appuntamenti macroeconomici che avranno la maggiore influenza sull’andamento dei mercati USA:Venerdì 29/07/202214:30 USA: Indice costo lavoro, trimestrale (atteso 1,2%; preced. 1,4%)14:30 USA: Redditi personali, mensile (atteso 0,5%; preced. 0,6%)14:30 USA: Spese personali, mensile (atteso 0,9%; preced. 0,3%)15:45 USA: PMI Chicago (atteso 55 punti; preced. 56 punti)16:00 USA: Fiducia consumatori Università Michigan (atteso 51,1 punti; preced. 50 punti). LEGGI TUTTO

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    Gas, ARERA: aggiornamento prezzi famiglie diventerà mensile

    (Teleborsa) – L’ulteriore drammatica crescita dei prezzi all’ingrosso dell’energia, legata al conflitto in Ucraina e alla riduzione dei flussi di gas praticata dalla Russia, ha portato l’Autorità ad introdurre misure a tutela dei consumatori e a garanzia della continuità delle forniture.Dal 1° ottobre, con il prossimo aggiornamento tariffario, cambia il metodo di aggiornamento dei costi della materia prima gas per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela (oggi circa 7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa). Anche per intercettare in modo immediato le eventuali iniziative nazionali ed europee di contenimento dei prezzi, l’ARERA ha deciso di non utilizzare più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso, ma la media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso PSV italiano, aumentando al contempo la frequenza di aggiornamento del prezzo che diventa mensile, non più trimestrale.Il nuovo metodo, legato alla situazione di emergenza, sarà in vigore fino al termine della tutela gas, ad oggi previsto a gennaio 2023, termine che l’Autorità ha chiesto più volte venga allineato a quello del fine tutela elettrico, previsto per gennaio 2024.”Prezzi troppo elevati, una guerra in corso ed un chiaro uso del gas come leva geopolitica ci chiamano ad interventi straordinari, per cercare di garantire la difesa del consumatore e la sicurezza della fornitura – afferma il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini – Il ricorso ad un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo”.L’intervento adottato, pur non potendo agire strutturalmente sugli eccezionali livelli dei prezzi di mercato, mira a rendere più sicure le forniture ai consumatori. Le perduranti tensioni geopolitiche, infatti, hanno acuito le incertezze sulla disponibilità di gas dalla Russia, aumentando le criticità per i venditori nel reperire sui mercati all’ingrosso il gas necessario a soddisfare i propri clienti, anchedomestici, per il prossimo anno termico che parte dal 1° ottobre.Con il meccanismo deliberato dall’Autorità, si riduce il rischio che i venditori non siano in grado di garantire la propria operatività e quindi le forniture ai propri clienti, minimizzando il pericolo che le famiglie siano costrette a ricorrere ai servizi di ultima istanza e gli stessi venditori al servizio default, pregiudicando l’intero equilibrio economico della filiera gas italiana con costi aggiuntivi che verrebbero socializzati.Il nuovo metodo di aggiornamento facilita il reperimento dei volumi necessari per soddisfare la domanda, grazie alla riduzione dei rischi oggi legati alle differenze tra le quotazioni forward utilizzate per l’attuale aggiornamento di tutela e il prezzo spot a cui è possibile approvvigionare la parte di consumi non prevedibile in vista dell’inverno. Naturalmente, come più volte ricordato dall’Autorità, a questi interventi è necessario affiancare iniziative nazionali e internazionali per ripristinare l’equilibrio tra domanda e offerta, come la riduzione della domanda su base volontaria e l’identificazione di meccanismi per la gestione di interventi in caso di emergenza, come richiamato anche nella segnalazione a Parlamento e Governo trasmessa in data odierna.Con il nuovo metodo di aggiornamento, il valore della componente materia prima per la tutela gas verrà pubblicato sul sito dell’Autorità all’inizio di ogni mese successivo al mese di riferimento. Vengono introdotti specifici obblighi di trasparenza a carico dei venditori che, in caso di necessità di ricalcoli di prezzo rispetto a quanto precedentemente fatturato, dovranno non solo darne opportuna informazione in bolletta (come previsto dalle regole della Bolletta 2.0), ma anche creare un’apposita sezione sul proprio sito internet per spiegare, in maniera chiara e comprensibile, il motivo del ricalcolo e la modalità di determinazione dei prezzi.L’Autorità ha inoltre deciso di attivare un tavolo di lavoro emergenziale che vedrà il pieno coinvolgimento delle Associazioni dei consumatori, che avrà tra i primi compiti quello di definire ulteriori forme di comunicazione e informazione, per rendere l’intero processo il più trasparente ed efficace possibile. LEGGI TUTTO

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    Servizio militare o equiparato, Anief: “La giustizia sta prevalendo”

    (Teleborsa) – È giusto considerare il punteggio relativo al servizio militare di leva (o equiparato) prestato non in costanza di rapporto di lavoro con il ministero dell’Istruzione. Lo ha confermato il Consiglio di Stato, accogliendo l’istanza cautelare a favore del personale Ata della scuola che ha chiesto di valutare tale periodo, svolto al servizio dello Stato, “di cui alla tabella esplicativa in possesso il titolo di studio valido per l’accesso ai rispettivi profili professionali”. Per il Consiglio di Stato, – spiega l’Anief in una nota – il servizio militare di leva o del servizio sostitutivo assimilato per legge al servizio militare, va quindi riconosciuto ai fini della “valutazione per intero nella graduatoria ove hanno chiesto l’inclusione – del servizio militare di leva (o del servizio sostitutivo ad esso assimilato) non effettuato in costanza di nomina – quale servizio prestato nelle scuole statali”, conferendo “quindi punti 6 per ogni anno e punti 0,50 per ogni mese o frazione superiore a 15 giorni nei rispettivi profili professionali”.”La giustizia alla lunga sta prevalendo anche su questa battaglia in difesa dei diritti dei lavoratori precari della scuola: l’amministrazione – ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – deve spiegare ai giudici perché un servizio svolto comunque per lo Stato, quale è quello del militare o dell’anno svolto su mansioni equiparata, se successivo al conseguimento del titolo di studio, non debba essere considerato aspecifico e quindi utile a migliorare il proprio punteggio nelle graduatorie. È un concetto che vale per i docenti e ora pure per il personale amministrativo, tecnico e per i collaboratori scolastici. Invitiamo pertanto tutti coloro che possono chiederne la validità a rivolgersi all’Anief per chiedere come ricorrere per ottenre la valutazione servizio militare prestato non in costanza di nomina”. LEGGI TUTTO

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    Exor trasferisce quotazione azioni all'Euronext di Amsterdam

    (Teleborsa) – Il CdA di Exor ha approvato il trasferimento della quotazione delle azioni ordinarie della società a Euronext Amsterdam. Il trasferimento – si legge in una nota – permetterà di allineare la borsa di quotazione della società con la propria struttura legale di holding olandese.”L’assetto organizzativo di Exor ne risulterà ulteriormente semplificato, in quanto la società sarà soggetta alla vigilanza di un solo ente regolatore nazionale: la Ducth Authority for the Financial Markets (Afm)”. Il trasferimento è soggetto all’approvazione del prospetto di quotazione da parte dell’Afm e all’ammissione alla quotazione e alla trattazione dei titoli da parte di Euronext Amsterdam. La quotazione e l’inizio delle compravendite su Euronext Amsterdam dovrebbero entrare in vigore verso la metà di agosto. Ulteriori informazioni sui processi di listing e delisting – si legge nella nota – saranno rese disponibili ai sensi delle leggi e dei regolamenti applicabili. Una volta ottenuta l’ammissione alla quotazione e alla trattazione dei titoli su Euronext Amsterdam, la Società richiederà il delisting delle proprie azioni ordinarie da Euronext Milan che avverrà non prima di 45 giorni, ai sensi del regolamento di Borsa Italiana.Durante il processo di delisting, le azioni ordinarie di Exor continueranno a essere quotate su Euronext Milano oltre che su Euronext Amsterdam. LEGGI TUTTO