11 Novembre 2022

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    Farmacosmo acquista maggioranza Farmacia De Leo ed entra nelle farmacie fisiche

    (Teleborsa) – Farmacosmo, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore Health, Pharma & Beauty, ha perfezionato l’acquisizione del 67% di Farmacia De Leo, società proprietaria della Farmacia De Leo a Messina e del portale di e-commerce Pharmasi, fondato nel 2010 e tra gli operatori storici in Italia nel mercato online per il settore Health, Pharma & Beauty con più di 16 mila referenze nel proprio catalogo.Farmacia De Leo ha registrato nel 2021 ricavi per circa 5,2 milioni di euro, di cui 3,1 milioni di euro riconducibili a Pharmasi, e per oltre 2,1 milioni di euro al punto fisico. Il relativo EBITDA è stato pari a circa 0,3 milioni di euro, con una Posizione Finanziaria Netta a fine anno (cash positive) di circa 0,2 milioni di euro.”Prosegue il percorso di crescita per linee esterne di Farmacosmo che, coerentemente con quanto rappresentato in fase di IPO, entra nel mondo delle farmacie fisiche, con l’obiettivo di creare dei presidi abilitanti all’evoluzione in Q-commerce oltre che ad un’offerta multicanale”, ha commentato l’AD Fabio de Concilio.”La disponibilità per il gruppo Farmacosmo di logistiche da oggi presenti anche in Sicilia, inoltre, consentirà di velocizzare fin da subito la consegna di tutti gli ordinativi del gruppo, riducendo i tempi di spedizione di un giorno e consentendo immediate sinergie di costo – ha aggiunto – Oltre che per le logistiche summenzionate, saremo forti di un punto fisico che esprime una marginalità elevata, circa il 20% dell’EBITDA”. Il corrispettivo è stato pagato in parte in danaro, per una porzione pari ad 1,03 milioni e per 0,2 milioni in azioni Farmacosmo valorizzate a 2,28 cadauna. L’importo complessivo corrisposto in data odierna è stato di 1,43 milioni (di cui 0,2 milioni depositati in conto escrow a garanzia di eventuali indennizzi), mentre 1,18 milioni saranno corrisposti una volta che le parti avranno determinato congiuntamente il valore della posizione finanziaria netta alla data di esecuzione.La compravendita prevede reciproche opzioni di acquisto e vendita finalizzate all’acquisto del residuo capitale sociale della Farmacia De Leo. LEGGI TUTTO

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    Migranti, Meloni: reazione francese incomprensibile e ingiustificabile

    (Teleborsa) – La reazione francese è stata “incomprensibile e ingiustificabile”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa post Consiglio dei Ministri in merito alla questione migranti. “Quando si parla di ritorsioni in una dinamica Ue qualcosa non funziona. Sono rimasta molto colpita dalla reazione aggressiva del governo francese”, ha dichiarato Meloni. “La richiesta di isolamento dell’Italia tradisce una dinamica Ue curiosa. Si parla di solidarietà e condivisione. Voglio sperare che non accada, non sarebbe intelligente” per un’Ue che deve avere “un suo standing”, ha aggiunto Meloni.La nave di SOS Méditerranée con 230 migranti a bordo (57 bambini) è arrivata questa mattina nella base navale militare di Tolone. Secondo il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, un’ottantina di migranti potrebbero già in giornata essere affidati alla Germania, che si è accordata con la Francia per farsene carico. Da ieri alle 20 sono entrati in vigore controlli rafforzati alla frontiera franco-italiana, decisi da Parigi dopo il rifiuto di Roma di accogliere la Ocean Viking. I controlli riguardano “oltre una decina” di punti di passaggio, compresi quelli di montagna, scrive l’Afp citando la polizia. Si tratta di “controllare le stazioni, gli assi secondari soprattutto di Mentone, ma anche Sospel o Breil-sur-Roya, assi autostradali, in particolare l’A8, le uscite e i pedaggi sulle autostrade”. Meloni ha auspicato un’unica soluzione comune. “Ne ho parlato con Macron, la Germania e con l’Ue: è la difesa dei confini esterni dell’Ue, bloccare le partenza, aprire hotspot. Abbiamo speso milioni di euro per aiutare la Turchia, ora serve una soluzione europea”, ha dichiarato. “Io continuo a dare la mia disponibilità per incontrarci e per mettere sul tavolo le soluzioni perché io francamente non so quale siano. Noi non siamo più in grado di occuparcene ed abbiamo un mandato per occuparcene in modo diverso”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.Con l’Italia si è rotta la fiducia: lo ha detto la segretaria di Stato francese agli Affari Ue, Laurence Bonne, a France Info. Boone ha ricordato che Roma “si era impegnata nel meccanismo di solidarietà Ue” e che “i trattati si applicano al di là della vita di un governo, altrimenti se dovessimo cambiare ogni volta le regole sarebbe insostenibile”. “Il governo italiano attuale – ha continuato – non ha rispettato il meccanismo per il quale si era impegnato e si è rotta la fiducia. Credo lo si possa dire, perché c’è stata una decisione unilaterale che ha messo vite in pericolo e che, del resto, non è conforme al diritto internazionale”. LEGGI TUTTO

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    Unicredit, Berenberg aumenta target price: titolo può correre ancora

    (Teleborsa) – Berenberg ha aumentato il prezzo obiettivo su UniCredit da 14,5 a 17 euro per azione, esprimendo un giudizio Buy sul titolo e sottolineando come le azioni hanno spazio per continuare a correre. La banca italiana “ha sovraperformato il settore delle banche dell’UE del 30% circa negli ultimi tre mesi, invertendo le perdite subite dalle sue azioni a causa dell’esposizione alla Russia”, sottolinea il broker.”Dopo aver rivisto al rialzo la propria guidance sui ricavi, mantenendo la focalizzazione sul rischio ed eseguendo il piano di distribuzione del capitale, UniCredit sta realizzando con successo su tutti i fronti, a nostro avviso, e prevediamo che ciò continui”, viene aggiunto. Berenberg stima che il CET1 ratio 2024 di UniCredit possa raggiungere il 13,7%, ben al di sopra del target 12,5-13,0%. LEGGI TUTTO

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    Ue, Panetta: per perseguire interessi comuni, abbiamo bisogno di investimenti comuni

    (Teleborsa) – “La nostra risposta ai nuovi shock che stiamo affrontando dovrebbe includere misure per compensare la mancanza di investimenti pubblici nel periodo tra la crisi finanziaria globale e l’inizio della pandemia. In particolare, dovremmo puntare a stimolare gli investimenti per raggiungere obiettivi, come la sicurezza energetica e la transizione verde, che costituiscono i beni pubblici europei. Ciò potrebbe assumere la forma di una capacità fiscale europea dedicata agli investimenti che si baserebbe sull’esperienza di NGEU”. Così Fabio Panetta, Membro dell’Executive Board della BCE, nel suo intervento all’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI).Panetta ha sottolineato che prima della crisi finanziaria globale i livelli di investimento pubblico lordo erano intorno al 4% del prodotto interno lordo (PIL) in Europa. Dopo la crisi del debito sovrano, tuttavia, gli investimenti pubblici sono crollati di oltre un punto percentuale. Tenendo conto del deprezzamento dello stock di capitale, gli investimenti pubblici netti sono scesi da circa l’1% del PIL nel 2010 a circa lo 0% nel 2013. Si sono aggirati intorno a quel livello fino al 2019 e sono addirittura diventati negativi tra il 2014 e il 2017. “I governi dell’area dell’euro hanno investito circa 500 miliardi di euro in meno nel periodo 2011-19 rispetto al periodo pre-crisi 2000-2009. Gli investimenti pubblici netti nell’area dell’euro nel periodo 2011-19 sono stati i più bassi tra le economie avanzate, ad eccezione del Giappone”, ha sottolineato.Panetta ha ricordato alcuni ambiti in cui saranno richiesti investimenti pubblici ai Paesi Ue: clima, digitalizzazione e spese Nato. “Per soddisfare queste esigenze di finanziamento, abbiamo bisogno di una strategia europea. A questo proposito, le recenti risposte delle singole politiche nazionali alla crisi energetica in corso suggeriscono che un approccio di coordinamento non è all’altezza di quanto richiesto oggi”, ha affermato. “È essenziale compiere progressi sulle nuove risorse proprie. Esiste una chiara motivazione per finanziare le politiche dell’UE con le entrate dell’UE. Un accordo sul pacchetto proposto dalla Commissione alla fine del 2021 sarebbe un gradito primo passo, anche in vista del futuro rimborso del debito NGEU – ha spiegato –. Infine, un’ulteriore emissione di debito a livello dell’UE potrebbe essere mobilitata se giustificata da shock esterni”.”Per perseguire i nostri interessi comuni, abbiamo bisogno di investimenti comuni. Investire insieme cementerà la nostra unità. Questo perché investire nel futuro dell’Europa definisce l’Europa che vogliamo vedere – ha concluso il rappresentante della BCE –. Abbiamo ereditato una grande eredità dalla storia europea. Ma l’Europa di domani è una nostra responsabilità. Se lasciamo che siano gli altri a decidere, rischiamo di perdere ciò che apprezziamo di più: la capacità di plasmare il nostro destino”. LEGGI TUTTO

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    OPA Banca Finnat, adesioni oltre il 60%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa dal veicolo della famiglia Nattino sulle azioni ordinarie di Banca Finnat Euramerica, già controllata dalla stessa famiglia e quotata su Euronext STAR Milan, risulta che oggi, 11 novembre 2022, sono state presentate 5.531.065 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 25.679.525, pari al 60,216% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 24 ottobre 2022 e terminerà il 15 novembre 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Banca Finnat acquistate sul mercato nei giorni 14 e 15 novembre 2022 non potranno essere apportate in adesione all’offerta.L’offerente ha già comunicato che (assieme alle persone che agiscono di concerto) ha superato la soglia del 90%. LEGGI TUTTO

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    Tamburi, utile 9 mesi a 122,7 milioni di euro. Titolo “inspiegabilmente depresso”

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners (TIP), investment-merchant bank indipendente quotata su Euronext STAR Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con un utile pro forma consolidato di oltre 122,7 milioni e con un patrimonio netto di oltre 1,14 miliardi, dopo distribuzioni nel periodo di dividendi per oltre 20 milioni e acquisti di azioni proprie per ulteriori 16,9 milioni. Le quote di risultato delle partecipazioni collegate hanno contribuito per oltre 43 milioni; la plusvalenza sulla cessione di BE per circa 100 milioni.”Spiace constatare – afferma la società nella nota sui conti – che l’attuale corso del titolo TIP sia così inspiegabilmente depresso. Con target price degli analisti tra i 12 ed i 13 euro per azione, con plusvalenze implicite che agli attuali prezzi di mercato delle partecipate quotate superano abbondantemente il miliardo di euro ma che sono attorno ai due miliardi se si ragiona a livello di Valore Intrinseco Netto il corso di borsa attuale a noi pare molto penalizzante. Per questo insistiamo con il buy back e riteniamo che lo stesso sia un ottimo modo di continuare ad investire le liquidità in portafoglio”.Con riferimento all’outlook, viene evidenziata “la totale incoerenza tra l’andamento delle partecipate di TIP ed il clima generale che si respira, non solo in Italia. È verosimile che il 2022 si chiuda, per TIP e per quasi tutte le partecipate, con risultati record”. LEGGI TUTTO

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    OPA Atlantia, adesioni oltre l'81% nell'ultimo giorno

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Schema Alfa (società veicolo che fa riferimento alla famiglia Benetton) sulle azioni Atlantia, holding quotata su Euronext Milan focalizzata sulle infrastrutture e sui servizi per la mobilità, risulta che oggi, 11 novembre 2022, sono state presentate 207.645.666 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 447.982.714, pari al 81,091% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 10 ottobre 2022 ed è terminata nella giornata odierna, 11 novembre 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Atlantia acquistate sul mercato nei giorni 10 e 11 novembre 2022 non sono state apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Legge di Bilancio, Giorgetti: in linea con interventi finora adottati per limitare impatto inflazione

    (Teleborsa) – Il ministro Giancarlo Giorgetti, nel confermare che per il 2023 saranno destinati almeno 21 miliardi di euro al contrasto dei costi energetici, ha evidenziato come la politica di Bilancio proseguirà nel solco degli interventi finora adottati per limitare quanto più possibile l’impatto dell’elevata inflazione sui bilanci delle famiglie, in particolare quelle più fragili, e salvaguardare la competitività del tessuto imprenditoriale nazionale. Il ministro dell’Economia e delle Finanze è intervenuto in audizione presso le Commissioni speciali riunite di Camera e Senato per illustrare la Nota di aggiornamento del Def presentata dal Governo, in considerazione del nuovo quadro programmatico macroeconomico e di finanza pubblica.È infatti previsto il rinnovo delle misure relative ai crediti di imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia e gas, al contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia elettrica e gas, al taglio al 5% dell’IVA sui consumi di gas e alla proroga delle agevolazioni tariffarie per i consumi elettrici e di gas in favore degli utenti domestici economicamente svantaggiati. Contro il caro energia sono allo studio anche interventi per predisporre uno strumento che renda possibile, per alcune categorie, la rateizzazione degli oneri per l’energia elettrica.Per quanto riguarda la spesa pensionistica, il ministro ha sottolineato che nel periodo 2022-2025 la spesa – per effetto del meccanismo d’indicizzazione all’inflazione – avrà un incremento per oltre 50 miliardi, mentre ha annunciato che nella giornata odierna procederà alla firma del decreto di adeguamento delle pensioni in base ai dati Istat (la relativa spesa aumenterà del 7,3%).La pressione fiscale è invece indicata al 43,8% del PIL nel 2022, mentre nel prossimo triennio è prevista una riduzione annua media di circa 0,4 punti percentuali, attestandosi al 42,5% del PIL nel 2025. In vista della manovra il governo ha inoltre allo studio l’estensione della soglia di ricavi e compensi per le partite Iva che aderiscono al regime forfetario e un regime sostitutivo opzionale, la cosiddetta flat tax incrementale che il ministro ha giudicato “positiva”, per i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario. Le risorse per queste e altre misure, ha ribadito Giorgetti, dovranno essere trovate nei risparmi di spesa o nella manutenzione di altre misure.Tra le modifiche oggetto della prossima legge di bilancio ci sarà anche la rivisitazione del Superbonus, “sul 110 serve una razionalizzazione, non un’eliminazione. Mai visto – ha detto in audizione – una norma che destina così tanto a così pochi”. Giorgetti ha anche sottolineato la disponibilità del governo ad avviare una riflessione comune per gestire le difficolta sulla cessione dei crediti, mentre il cuneo fiscale e il recupero del potere di acquisto dei lavoratori sarà al centro del confronto che il governo avvierà con le parti sociali. La prossima legge di bilancio, ha infine chiarito, sarà presentata al Parlamento al massimo entro tre settimane: “sarò felice – ha concluso – di affrettare questo termine e faremo ogni sforzo per risolvere tutte le problematiche di natura tecnica nel più breve tempo possibile”. LEGGI TUTTO