23 Novembre 2022

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    Mazzoncini (A2A), Ebitda 2023 atteso non inferiore a 1,6 miliardi

    (Teleborsa) – Per il 2023 A2A stima un Ebitda non inferiore a 1,6 miliardi di euro. “Abbiamo una serie di impianti nuovi che entrano in servizio – ha detto l’AD Renato Mazzoncini nel corso della presentazione dell’aggiornamento del piano decennale -. C’è l’effetto della acquisizioni, tutto questo vale circa 120 milioni da sommare agli 1,45-1,5 miliardi previsti”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    TIM: siglato nuovo accordo con organizzazioni sindacali per lavoro agile

    (Teleborsa) – TIM comunica di aver siglato con le Organizzazioni Sindacali il nuovo accordo sul lavoro agile che avrà durata di 13 mesi (dal 1° febbraio 2023 al 29 febbraio 2024) e riguarda circa 32.000 dipendenti del Gruppo. L’accordo prevede, attraverso la chiusura delle sedi di TIM il venerdì, il passaggio da 2 a 3 giornate di smart-working: ciò consentirà ai dipendenti di meglio pianificare le proprie attività extra-lavorative, di rafforzare la co-presenza fra colleghi in ufficio negli altri giorni della settimana e di realizzare l’efficientamento energetico e la relativa riduzione di emissioni di CO2. L’impatto è particolarmente rilevante nelle grandi città, come Roma (12.000 dipendenti) e Milano (3.700 dipendenti), con una riduzione del pendolarismo del 60%. L’intesa è il risultato di una lunga fase progettuale che ha coinvolto le Organizzazioni Sindacali e si basa, a seconda dei ruoli ricoperti, sull’alternanza del lavoro all’interno e all’esterno dei locali aziendali. L’accordo introduce due modalità di lavoro agile, giornaliero e settimanale, che differiscono per il diverso grado di autonomia, per la possibilità di organizzare il lavoro per obiettivi e per il differente regime orario. Il modello giornaliero si applica agli ambiti organizzativi caratterizzati da attività svolte per obiettivi con adeguato livello di autonomia e flessibilità oraria e prevede 2 giorni in sede e 3 in lavoro agile; Il modello settimanale si applica agli ambiti organizzativi nei quali le attività svolte sono etero organizzate, non consentono di organizzare il lavoro per obiettivi e per i quali è indispensabile garantire il presidio in specifici archi orari e prevede una settimana di quattro giorni in sede e una settimana in agile. Il nuovo accordo sul lavoro agile si inserisce all’interno del più ampio modello di welfare di TIM, che prevede diverse iniziative a sostegno della genitorialità e della famiglia, tra cui i rimborsi per le rette della scuola d’infanzia e materna, i soggiorni estivi e le borse di studio all’estero, e programmi dedicati al benessere e alla salute fisici e mentali, alla prevenzione e alla diffusione di corretti stili di vita. “Grazie al confronto serio e costruttivo che abbiamo portato avanti con le Organizzazioni Sindacali – ha commentato Paolo Chiriotti, Chief Human Resources e Organization Officer di TIM – abbiamo potuto siglare un importante accordo che getta le basi per la costruzione di un modello più maturo del lavoro agile. Le nostre persone che lavorano da casa potranno contare su un sistema consolidato di tutele, come il diritto alla disconnessione, e di regole, come le giornate in compresenza, che favoriscono la stabilità aziendale e il miglioramento della produttività. Inoltre, con l’introduzione della chiusura delle sedi nella giornata di venerdì, mettiamo a segno un importante risultato per l’ambiente e per la conciliazione vita-lavoro dei nostri dipendenti. Su questo fronte l’impegno di TIM non si declina solo nello smart-working: da molti anni l’azienda è impegnata a sostenere le proprie persone attraverso diversi progetti in ambiti che garantiscono un supporto concreto nella gestione delle necessità familiari e questo è uno dei punti cardini del nostro modello di welfare”.(Foto: © gonewiththewind/123RF) LEGGI TUTTO

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    Politiche famiglia, gli impatti (positivi) su disuguaglianze e povertà

    (Teleborsa) – Nel 2022 si stima che l’insieme delle politiche sulle famiglie abbia ridotto la diseguaglianza (misurata dall’indice di Gini) da 30,4% a 29,6%, e il rischio di povertà dal 18,6% al 16,8%. Lo afferma l’Istat nel Report La redistribuzione del reddito in Italia – anno 2022. Le stime includono gli effetti dei principali interventi sui redditi familiari adottati nel 2022: la riforma Irpef; l’assegnounico e universale per i figli a carico; le indennità una tantum di 200 e 150 euro, i bonus per le bollette elettriche e del gas; l’anticipo della rivalutazione delle pensioni.La riforma dell’Irpef, l’assegno unico e gli altri interventi – spiega l’Istat – hanno ridotto il rischio di povertà per le famiglie con figli minori, sia coppie (-4,3 punti percentuali), sia monogenitori (-4,2), soprattutto in seguito all’introduzione dell’assegno unico. Per le famiglie monocomponenti (-2,1) e per gli ultrasessantacinquenni soli (-1,3) la riduzione è dovuta prevalentemente ai bonus e all’anticipo della rivalutazione delle pensioni. Per le famiglie senza figli o solo con figli adulti il rischio di povertà rimanequasi invariato o aumenta lievemente.L’assegno unico ha determinato, nel 2022, una riduzione del rischio di povertà di 3,8 punti percentuali per i giovani da 0 a 14 anni, di 2,5 per quelli da 15 a 24 anni e di 2,4punti percentuali per gli individui nella classe di età fra i 35 e i 44 anni. Se si considerano anche le altre politiche, la riforma Irpef, i bonus e la rivalutazione delle pensioni, il rischio di povertà si riduce ulteriormente per tutte le classi di età al di sopra dei 24 anni.La riforma dell’Irpef ha dato luogo a una diminuzione delle aliquote medie effettive pariall’1,5% per l’intera popolazione, con riduzioni più accentuate nei tre quinti di famiglie con redditi medi e medio-alti. Fra le famiglie che migliorano la propria situazione, il beneficio medio risulta meno elevato nel quinto più povero della popolazione, caratterizzato dalla presenza di contribuenti con redditi inferiori alla soglia della no-tax area, esenti da imposta. Le famiglie del penultimo quinto assorbono il 31,7% del beneficio totale della riforma dell’Irpef che corrisponde al 2,3% del reddito familiare. Le famiglie che peggiorano la propria situazione, subiscono, invece, una perdita più elevata nel quinto più ricco della popolazione, dove si registra oltre la metà della perdita totale.Le analisi dell’attuale scenario distributivo – sottolinea l’Istat – tengono conto solo parzialmente degli impatti differenziali tra i diversi livelli di reddito del significativo aumento dell’inflazione, che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti.Con l’introduzione dell’assegno unico il rischio di povertà per i minori under 14 si è ridotto di 3,8 punti percentuali mentre è sceso di 2,5 per quella da 15 a 24 anni. LEGGI TUTTO

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    A2A conferma la dividend policy. Mazzoncini: +3% annuo

    (Teleborsa) – “Confermiamo la nostra politica di dividendi, che prevede dal 2020 una crescita annua del 3% della cedola”. Lo ha confermato l’Amministratore Delegato di A2A, Renato Mazzoncini nel corso della presentazione dell’aggiornamento del piano industriale 2020-3030. “L’anno scorso abbiamo pagato un dividendo straordinario e tale era, noi continuiamo con la nostra politica di dividendi”, ha detto il top manager. LEGGI TUTTO

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    Mazzoncini (A2A), il principale elemento è il mercato domestico. Tutti gli investimenti saranno in Italia

    (Teleborsa) – “Abbiamo deciso che il principale elemento è il mercato domestico”. Lo ha detto l’AD di A2A, Renato Mazzoncini, nel corso della presentazione dell’aggiornamento del piano industriale. “Rispetto al piano presentato nel gennaio 2021, tutti i nostri investimenti nel nostro piano decennale saranno fatti in Italia. Ci concentreremo sul mercato domestico”. “Nei primi due anni del nostro piano abbiamo accelerato gli investimenti infrastrutturali per il paese ma il contesto attuale ci ha spinto ad un aggiornamento dei prossimi anni di piano in ottica prudenziale” – ha proseguito Mazzoncini -. Gli impatti sui prossimi anni del piano derivano da: costi di approvvigionamento (incremento materie prime e componentistica dovuto all’inflazione e allo choc causato dal conflitto), capitale circolante netto (crescita del valore nominale dei crediti e delle rateizzazioni dei clienti) e dai tassi di interesse e oneri finanziari (incremento del costo del debito). “La volatilità – ha spiegato Mazzoncini – durerà sicuramente tutto il 2023 e 2024, ci aspettiamo di vedere una normalizzazione dal 2025 che sarà completa a regime nel 2026”. LEGGI TUTTO

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    Borse caute in attesa delle banche centrali

    (Teleborsa) – Si muovono in ordine sparso le principali borse di Eurolandia mentre tra gli investitori cresce l’attesa per le minute delle Federal Reserve che verranno diffuse in serata. Gli addetti ai lavori scommettono un rallentamento della stretta monetaria dopo le parole della funzionaria Fed, Loretta Mester che si è detta intenzionata a valutare una riduzione dell’entità dei rialzi del costo del denaro. Nel frattempo sono arrivate indicazioni confortanti dagli indici PMI dell’Eurozona, con segnali di rallentamento dei prezzi. C’è attesa anche per i verbali di politica monetaria della BCE.Sul mercato valutario, sostanzialmente stabile l’Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,032. L’Oro mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1.738,7 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) mostra un guadagno frazionale dello 0,79%.Torna a scendere lo spread, attestandosi a +187 punti base, con un calo di 4 punti base,mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,86%.Nello scenario borsistico europeo si muove in modesto rialzo Francoforte, evidenziando un incremento dello 0,07%, bilancio positivo per Londra, che vanta un progresso dello 0,52%; trascurata Parigi, che resta incollata sui livelli della vigilia. Si muove in frazionale ribasso Piazza Affari, con il FTSE MIB che sta lasciando sul parterre lo 0,23%. In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Saipem (+5,54%), Prysmian (+2,30%), ENI (+1,81%) e Banca Mediolanum (+0,76%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su A2A, che prosegue le contrattazioni a -3,00%.Sotto pressione Enel, con un forte ribasso dell’1,94%.Soffre Pirelli, che evidenzia una perdita dell’1,66%.Contrazione moderata per Stellantis, che soffre un calo dell’1,10%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Saras (+5,24%), Salcef Group (+1,50%), Wiit (+1,31%) e Tod’s (+1,26%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Intercos, che prosegue le contrattazioni a -2,21%.Preda dei venditori Sesa, con un decremento dell’1,68%.Sottotono Brunello Cucinelli che mostra una limatura dell’1,15%.Deludente Tinexta, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.Tra i dati macroeconomici rilevanti:Mercoledì 23/11/202210:00 Unione Europea: PMI manifatturiero (atteso 46 punti; preced. 46,4 punti)10:00 Unione Europea: PMI composito (atteso 47 punti; preced. 47,3 punti)10:00 Unione Europea: PMI servizi (atteso 48 punti; preced. 48,6 punti)14:30 USA: Ordini beni durevoli, mensile (atteso 0,4%; preced. 0,4%)14:30 USA: Richieste sussidi disoccupazione, settimanale (atteso 225K unità; preced. 222K unità). LEGGI TUTTO