Dicembre 2022

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    Capodanno, CNA: a lavoro mezzo milione di imprese artigiane

    (Teleborsa) – Sono circa mezzo milione le imprese artigiane che non abbasseranno le serrande il primo giorno dell’anno. È la stima elaborata da CNA attraverso una indagine tra i propri associati. Numeroso l’elenco di categorie di beni e servizi che non arrestano l’attività: dalla ristorazione ai panificatori e pasticcerie, dal trasporto persone ai servizi di emergenza. Per circa 250mila ristoranti il primo gennaio è anzi uno dei giorni più impegnativi dell’anno. Discorso analogo per forni, panificatori, pasticcerie e produzioni alimentari, circa 20mila le attività che non fermano la produzione di pane e dolci. Per assicurare gli spostamenti nelle città circoleranno 50mila auto tra taxi e Ncc. Chi utilizza l’auto propria potrò fare affidamento sui servizi di autorimessa che offrono 400mila posti auto sul territorio nazionale. Oltre 30mila veicoli per trasporto merci assicurano i rifornimenti carburanti, la consegna di prodotti alimentari e medicinali e la raccolta e distribuzione del latte fresco che opera ogni giorno dell’anno.Ci sono poi i mestieri, sottolinea la CNA, che devono assicurare che una caldaia o un ascensore non rovinino le feste. L’Italia è prima in Europa per parco ascensori (quasi un milione) e anche a Natale migliaia di tecnici saranno reperibili in caso di chiamata per emergenze. Reperibili anche gli impiantisti per i guasti a caldaie e impianti di riscaldamento, i tecnici elettronici per allarmi impazziti e quelli della termoidraulica. Circa il 70% di 200mila imprese garantisce interventi di emergenza. LEGGI TUTTO

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    USA, migliora attività manifatturiera nell'area di Chicago

    (Teleborsa) – Migliora l’attività manifatturiera nell’area di Chicago. Nel mese di dicembre, l’indice PMI Chicago si è attestato a 44,9 punti contro i 37,2 punti del mese precedente. Il dato risulta anche migliore delle attese degli analisti che erano per una salita più contenuta, ovvero fino a 40 punti. Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, Istat: “Cresce formazione nelle imprese, +8,7% in 5 anni”

    (Teleborsa) – La crisi pandemica non blocca gli investimenti delle imprese in formazione. Secondo i dati Istat,ì nel 2020 il 68,9% delle imprese attive in Italia con almeno 10 addetti ha svolto attività di formazione professionale, tra le grandi imprese (250 addetti e più) la quota supera il 90%.La modalità più diffusa per la formazione nelle imprese è ancora quella tradizionale, ossia quella di tipo frontale (59,5% delle imprese), ma nel 2020 ha assunto rilevanza l’utilizzo di attività formative diverse dai corsi nella metà delle imprese (+10,3% rispetto al 2015) come il training on the job, la partecipazione a convegni e seminari e soprattutto l’autoapprendimento mediante formazione a distanza.Oltre quattro milioni di lavoratori hanno partecipato a corsi di formazione (il 44,6% del totale degli addetti, con lievi differenze tra uomini e donne). (con un incremento di 10 punti percentuali rispetto al 2015). Emerge la formazione a distanza, adottata da quasi un terzo delle imprese, ossia di quelle realtà produttive che grazie all’utilizzo del digitale hanno potuto investire sul proprio capitale umano anche durante la crisi pandemica e con l’interruzione delle attività ordinarie.Nel 2020 rispetto al 2015 si è registrato un incremento delle imprese che hanno erogato attività di formazione (+8,7%). La quota di addetti partecipanti ai corsi nelle imprese che hanno effettuato formazione professionale è del 55,5%. Il peso della formazione sul costo del lavoro complessivo è rimasto stabile all’1,9%. Un nodo continua ad essere quello del deficit di competenze: nel 2020 un terzo delle imprese dichiara che una parte dei propri addetti non aveva quelle adeguate allo svolgimento del proprio lavoro secondo il livello richiesto. Nelle imprese di grandi dimensioni, il deficit di competenze riguarda due terzi delle unità. ( LEGGI TUTTO

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    Wall Street apre in rosso l'ultima seduta dell'anno

    (Teleborsa) – Partenza in calo per la borsa di Wall Street nell’ultimo giorno di contrattazioni del 2022, con gli indici azionari che si avviano a chiudere il peggiore anno dalla crisi finanziaria del 2008 fra la lotta all’inflazione della Fed, la guerra in Ucraina ed i timori di un’imminente recessione. Il Dow Jones scambia con un calo dello 0,34%; sulla stessa linea, si muove al ribasso l’S&P-500, che perde lo 0,52%, scambiando a 3.829 punti. In ribasso il Nasdaq 100 (-0,9%); come pure, leggermente negativo l’S&P 100 (-0,52%).In discesa a Wall Street tutti i comparti dell’S&P 500.Tra i protagonisti del Dow Jones, Walt Disney (+3,58%), Salesforce, (+3,17%), Apple (+2,83%) e Microsoft (+2,76%).Tra i protagonisti del Nasdaq 100, Tesla Motors (+8,08%), Datadog (+5,87%), Illumina, (+5,68%) e Docusign, (+5,65%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Enphase Energy,, che continua la seduta con -0,71%.Giornata fiacca per Paccar, che segna un calo dello 0,66%.Tra le variabili macroeconomiche di maggior peso nei mercati nordamericani:Venerdì 30/12/202215:45 USA: PMI Chicago (atteso 40 punti; preced. 37,2 punti)Martedì 03/01/202315:45 USA: PMI manifatturiero (preced. 46,2 punti)Giovedì 05/01/202313:30 USA: Challenger licenziamenti (preced. 76,84K unità)14:15 USA: Occupati ADP (preced. 127K unità)14:30 USA: Bilancia commerciale (preced. -78,2 Mld $). LEGGI TUTTO

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    Il 2022 difficile di Piazza Affari: in calo IPO e controvalore

    (Teleborsa) – Il 2022 si conferma un anno difficile per Piazza Affari in linea con gli altri mercati mondiali, per effetto della guerra in Ucraina, dell’impennata inflazionistica e dell’avvio di politiche monetarie sempre più restrittive. Un contesto molto volatile ha anche convinto molte aziende a dire addio alla borsa ed altre a quotarsi su mercati più competitivi. La capitalizzazione complessiva della borsa è dunque tornata a scendere a 626,2 miliardi di euro, pari al 33,9% del PIL e con un calo del 18% rispetto ai 769 miliardi di fine 2021. Guardando alla performance degli indici si registra un calo per l’indice FTSE MIB del 12% a 27.347 punti al 30 dicembre, che segue il balzo del 23% registrato nel 2021 ed il -5,2% accusato l’anno della pandemia. Parallelamente l’indice FTSE All Share ha ceduto al 30 dicembre il 12,9% a 29.942 punti. Una performance in linea con quella delle altre piazze europee – l’Eurostoxx 50 perde oltre l’11% ed il Dax di Francoforte poco più del 12% – che chiudono l’annata peggiore dal 2018. E’ andata anche peggio per lo STAR, la vetrina delle società con specifici requisiti economico-finanziari, che chiude con un ribasso del 27,7%, e per il FTSE Italia Growth, che ha sostituito l’AIM Italia, che termina in calo del 19,3%. Se si guardai ai singoli titoli del Listino, sul podio D’Amico (+295,8%), Fope (+ 139,7%) e Gismondi 1754 (+ 118,6%),. Fra i peggiori Ki Group, Illa e The Lifestyle Group con perdite superiori al 90%. Fra i titoli del FTSE MIB la migliore è Tenaris (+79%) e la peggiore Saipem (-75,73%). Nel corso dell’anno, gli scambi a Milano sono risultati sostanzialmente stabili, con una media giornaliera di oltre 303.000 contratti ed un controvalore giornaliero di di 2,2 miliardi di euro, mentre complessivamente sono stati scambiati oltre 76 milioni di contratti e un controvalore di 562 miliardi. Il picco massimo raggiunto dal controvalore è stato il 24 febbraio (5,3 miliardi) in concomitanza con l’invasione russa in Ucraina, mentre il massimo in termini di contratti si è registrato il 7 marzo (854.001). Intesa Sanpaolo è l’azione più scambiata per controvalore (62 miliardi), mentre Unicreditla sorpassa in termini di contratti (otre 5,5 milioni).Piazza Affari conferma anche la leadership europea per contratti scambiati sul MOT, il mercato dei titoli di Stato e delle obbligazioni, sul quale sono complessivamente quotati 1418 strumenti (160 Titoli di Stato, 45 Obbligazioni e 1213 Eurobonds e ABS). La media giornaliera dei contratti è 18.832 contratti per circa 642 milioni di euro. Discorso a parte meritano le IPO che hanno registrato un rallentamento nel 2022: sono state 29, di cui solo 3 sul mercato principale Euronext Milan (Civitanavi, Generalfinance, De Nora) e 26 sul mercato delle PMI, Euronext Growth Milan (ex AIM Italia). Nel 2021 le IPO avevano ragigunto un record di 49. Il totale della raccolta nel 2022 è stato pari a 1,45 miliardi LEGGI TUTTO

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    Toscana Aeroporti, perfezionata cessione di Toscana Aeroporti Handling

    (Teleborsa) – Toscana Aeroporti, società che gestisce gli aeroporti di Firenze e di Pisa ha perfezionato in data odierna la cessione dell’80% del capitale sociale di – Toscana Aeroporti Handling (TAH) favore di Alisud ad un controvalore di Euro 750 mila.L’operazione – spiega una nota – prevede per Toscana Aeroporti il diritto di poter esercitare, a partire dal 1° gennaio 2025, un’opazione di vendita ad Alisud della residua quota del 20% del capitale sociale di TAH, ad un prezzo pari a Euro 250 mila. Inoltre, al raggiungimento degli obiettivi di performance previsti dal piano industriale di TAH, Alisud riconoscerà a TA un prezzo ulteriore a titolo di earn-out, pari almeno ad Euro 200 mila. LEGGI TUTTO

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    Vacanze, Agriturist (Confagricoltura): “Bilancio di fine anno altalenante per turismo in campagna”

    (Teleborsa) – “Sono tornati gli stranieri, e luglio e agosto sono stati sold out. Il dato più importante è la scoperta delle vacanze in campagna da parte degli italiani, unica eredità positiva della pandemia. La crisi morde forte: le bollette sono quadruplicate e i costi di gestione sono saliti notevolmente, tant’è che numerosi agriturismi hanno preferito rimanere chiusi, ma chi è rimasto aperto ha lavorato bene”. Questo il quadro tracciato da Augusto Congionti, presidente di Agriturist. La conferma arriva dai dati Ismea che mostrano non solo il ritorno massiccio degli stranieri, ma calcolano ben il 47% in più di italiani. L’agriturismo si colloca tra i comparti del settore turistico con la maggiore crescita: dal 2,9% al 4% per numero di ospiti e dal 3,2% al 4,4% per pernottamenti. A parere di Agriturist è aumentata la voglia di essere coinvolti nelle esperienze agricole, così come il desiderio di staccare la spina per rilassarsi in campagna a contatto con la natura. Tira l’offerta enogastronomica, caratterizzata da una straordinaria varietà di ricette locali. Significativa, in estate, la crescita della presenza di coppie e famiglie che hanno scelto l’agriturismo anche in base alla posizione della struttura e all’offerta delle esperienze: passeggiate, trekking, equitazione, bike, etc. “È urgente lavorare per frenare i costi. Gli ospiti fanno attenzione al portafoglio, concentrando le presenze nel week end. Noi facciamo quel che si può per contenere i prezzi, ma le misure in atto non sono riuscite a fermare l’escalation delle materie prime e dell’energia. La carenza di manodopera potrebbe pregiudicare i servizi di ristorazione e valorizzazione delle tipicità del territorio, mettendo a rischio la tenuta del sistema. Dietro ogni agriturismo c’è un’impresa e l’agricoltura – spiega Congionti – ha già pagato un prezzo molto salato per gli effetti dell’andamento climatico, del conflitto russo – ucraino, dei rincari. Molte strutture riapriranno a primavera. Buoni i risultati per chi ha lavorato – prosegue il presidente Agriturist – ma non bastano due settimane a far quadrare i conti”. Dalla Campania al Veneto, dalla Liguria alla Puglia, molti agriturismi sono chiusi; buone le presenze in quelli aperti, ma per soggiorni brevi. Bene la Lombardia e l’Emilia-Romagna, che lavorano a margini ridotti. Andamento soddisfacente in Sicilia in prossimità delle città, ma il 30% delle strutture sono chiuse e riapriranno in primavera. In Toscana, nonostante la forte richiesta, ben il 70% degli agriturismi è rimasto chiuso. Ora occorre sostenere il comparto con provvedimenti mirati al contenimento dei costi – conclude Congionti- ma anche investire per valorizzare le potenzialità dell’agriturismo, all’interno di un piano di rilancio complessivo del turismo italiano”. LEGGI TUTTO

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    ANAS, a dicembre rush finale bandi di gara per 1,7 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Realizzare interventi per il potenziamento e la manutenzione programmata della rete anche attraverso nuove tecnologie nell’ottica di innalzare sempre di più gli standard di sicurezza, migliorare l’efficienza e il comfort di guida. Con questo obiettivo sulla Gazzetta Ufficiale, nel mese di dicembre 2022, sono stati pubblicati 25 bandi di gara, per un totale di circa 1,700 miliardi di euro su tutto il territorio nazionale. Nel dettaglio – specifica una nota dell’Anas – i bandi riguardano innanzitutto i lavori di risanamento strutturale impiantistico delle gallerie del nord Italia del valore complessivo di 130 milioni di euro in Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, Veneto, Friuli Venezia-Giulia ed Emilia-Romagna; il risanamento e potenziamento delle autostrade A19 Palermo Catania e A29 Palermo Mazara del Vallo in Sicilia per un importo complessivo di 250 milioni di euro; i lavori del primo lotto per il collegamento di Alcamo fra la strada statale 119 di Gibellina e la strada statale 113 Settentrionale Sicula in Sicilia del valore complessivo di oltre 33 milioni di euro; il progetto di completamento dell’itinerario stradale della SS626 dir in Sicilia del valore complessivo di oltre 19,8 milioni di euro. Ci sono poi i lavori della Variante di Castel Bolognese della SS9 Via Emilia, in provincia di Ravenna per un importo complessivo di oltre 55,5 milioni di euro; i lavori della variante all’abitato di Santa Giustina lungo la SS9 Via Emilia, all’interno del comune di Rimini, per un importo complessivo di oltre 13,7 milioni di euro; la fornitura di 10 ponti mobili sviluppabili (by bridge) per 6 milioni di euro. Tra gli altri, bandi anche per i lavori di completamento del terzo lotto dell’Itinerario Bradanico-Salentino della strada statale 7 ter Salentina, nel tratto compreso tra la SSV Taranto-Grottaglie e Manduria, in provincia di Taranto, per i quali sono previsti anche i servizi ambientali di raccolta e di rimozione dei rifiuti e il servizio di bonifica ordigni bellici, per un importo complessivo di oltre 26,9 milioni di euro; i lavori del terzo lotto tra Felettino e il raccordo autostradale per la viabilità di accesso all’Hub Portuale di La Spezia per oltre 82 milioni; i lavori di collegamento tra il bivio di Pesche in Molise per un importo complessivo di oltre 146,3 milioni di euro; la manutenzione e messa in sicurezza dallo svincolo dell’Aeroporto di Sant’Anna, in Calabria, per un importo complessivo di oltre 28,6 milioni di euro.Per quanto riguarda il Piano Sisma, sono previsti bandi per gli interventi di adeguamento del tracciato lungo la statale 685 Delle Tre Valli Umbre; per i lavori di adeguamento e potenziamento della tratta laziale lungo la statale 260 Picente, per 46,9 milioni; per i lavori della Pedemontana Marche-Abruzzo, nel tratto ricadente fra Teramo e Ascoli Piceno per oltre 44 milioni; per i lavori di adeguamento e potenziamento delle intersezioni fra la SS502 e la SS78, tra Belforte del Chienti e Sarnano per 18,7 milioni di euro; per i lavori di adeguamento e miglioramento della sezione stradale e delle intersezioni della SS210 Fermana Faleriense nel tratto Amendola-Servigliano, per un importo complessivo di oltre 20,5 milioni di euro; per l’adeguamento e miglioramento della sezione stradale e delle intersezioni della SS78 Picena nel tratto Sarnano Amandola, per un importo complessivo di oltre 15,7 milioni di euro. LEGGI TUTTO