17 Gennaio 2023

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    Davos, Georgieva (FMI): crescita globale in frenata e tre sfide

    (Teleborsa) – Il Fondo monetario internazionale prevede una decelerazione della crescita globale al 2,7% sull’insieme di quest’anno, ma al tempo stesso la direttrice Kristalina Georgieva ha notato come “da inizio anno abbiamo visto buone notizie”, mentre ci si attende che nei mesi a venire la dinamica di espansione tocchi il minimo per poi iniziare a recuperare.”Arriveranno presto tre sfide rilevanti – ha detto Georgieva durante un panel del World Economic Forum a Davos – la prima è la guerra che continua. E finché continua danneggia la fiducia. La seconda è il costo della vita e l’inflazione generata da vari fattori, che sta segnando il picco. Il terzo fattore è negli alti tassi interesse, che inevitabilmente contribuiranno al rallentamento della crescita””Quando la popolazione di un paese sostiene politiche che vanno a suo detrimento ci sta qualcosa su cui bisogna riflettere”, ha detto Georgieva sul tema di quali lezioni trarre dalla guerra russo ucraina. Se c’è un errore che è stato fatto, secondo la direttrice del FMI è stato quello di non fare di più affinché i russi si sentissero parte della famiglia europea.”Ora si sentono qualcos’altro”, ha notato durante un panel al World Economic Forum di Davos. Guardando avanti “prima riusciamo a definire uno spazio negoziale perché possa finire questa guerra orribile, meglio sarà per tutti. E ovviamente per l’economia globale”, ha concluso.Del conflitto in Ucraina ha parlato anche la Presidente della Commissione Ue. “Non ci sarà nessuna impunità contro questi crimini”, ha detto a Davos. “Nemmeno gli attacchi senza sosta della Russia ai civili, o lo spettro di un inverno brutale, hanno fatto vacillare la vostra determinazione”, ha detto von der Leyen rivolgendosi agli ucraini. “Nell’ultimo anno, il vostro Paese ha commosso il mondo e ispirato tutta l’Europa” i cui Paesi oggi “stanno fornendo armamenti sempre più fondamentali all’Ucraina” e ospitano “circa quattro milioni di ucraini nelle nostre città, nelle nostre case e nelle nostre scuole” LEGGI TUTTO

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    Jabil: “no” dei sindacati al piano di ricollocamento

    (Teleborsa) – “Blocco immediato dei licenziamenti e la creazione di una cabina di regia coordinata dalla Prefettura grazie alla quale consentire un effettivo coinvolgimento delle istituzioni a cominciare da Regione Campania per affrontare la vertenza Jabil”. A dirlo, in una nota congiunta, la segretaria generale della Cgil Sonia Oliviero e il segretario generale della Fiom Cgil Caserta Francesco Percuoco al termine del presidio che si è svolto questa mattina davanti alla Prefettura di Caserta.”Il piano di ricollocamento presentato da Jabil è irricevibile – hanno evidenziato i due esponenti della Cgil – perché non garantisce certezze ai lavoratori e, a prescindere, non coinvolge tutti e 190 i dipendenti che saranno licenziati il prossimo 31 gennaio. Le maestranze dovrebbero essere assunte da una società creata da Tme e Invitalia che, al momento, non ha neanche uno stabilimento con il rischio di replicare situazioni di mancati pagamenti di stipendi già vissute con le esperienze di Softlab e Orefice. In più questo fantomatico piano – hanno concluso – sarebbe rivolto solo a 140 dei 190 dipendenti coinvolti nelle procedure di licenziamento”. Intanto il prossimo 24 gennaio è in programma un vertice al MISE nel corso del quale sarà affrontata la questione Jabil. LEGGI TUTTO

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    Benzinai confermano stop (per ora): il punto della situazione

    (Teleborsa) – Lo sciopero del 25 e 26 gennaio dei gestori dei carburanti resta confermato anche se all’interno delle sigle di rappresentanza emergono posizioni diverse. Questo l’esito del tavolo tecnico di oggi al MIMIT. Il nuovo incontro è in programma giovedì, mentre si lavora a soluzioni informatiche per la cartellonistica.Per la Faib “il tavolo è stato sufficientemente esaustivo. L’impegno da parte della politica e del Governo – ha detto Giuseppe Sperduto – sono stati fondamentali e importanti. Ci rivedremo a breve, per questo la mobilitazione rimane in atto e lo sciopero congelato. Giovedì pomeriggio ci sarà una conferenza stampa e precedentemente avremo documentazione dal Governo sul futuro del settore”.Più dura Fegica, per Roberto De Vincenzo “al tavolo non c’è stato nessun impegno concreto. Non c’è niente che ci possa far dire che lo sciopero è revocato. L’incontro è stato deludente”. Sulla stessa linea la Figisc: “Ci aspettiamo che giovedi – ha detto Bruno Bearzi – il Governo abbia un atteggiamento più concreto”.Lo sciopero indetto dai benzinai e confermato oggi dalle associazioni di categoria “è del tutto incomprensibile, e finirà per danneggiare solamente i cittadini”. Lo afferma Assoutenti, contestando la mobilitazione indetta dai gestori per il 25 e 26 gennaio. “Denunciare le anomalie che si registrano nei prezzi dei carburanti non è gettare fango sulla categoria, così come non è un insulto chiedere più trasparenza in favore dei consumatori, e gli stessi benzinai potrebbero beneficiare delle misure previste dal decreto del Governo – spiega il presidente Furio Truzzi – Non capiamo poi il nesso tra la sacrosanta indagine aperta dall’Antitrust sulle irregolarità relative all’esposizione dei prezzi al pubblico, che dovrebbero essere contestate dagli stessi gestori, e lo sciopero della categoria. Riteniamo che in questo momento di grave crisi economica i gestori farebbero bene a collaborare con le associazioni degli utenti per il bene del Paese e per superare divergenze e contrapposizioni che non aiutano nessuno, ma alimentano solo tensioni”, conclude Truzzi.”I benzinai sono liberi di fare tutti gli scioperi che vogliono, ma piangono per niente”. Lo afferma in una nota Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando la decisione delle associazioni di categoria di confermare lo sciopero del 25 e 26 gennaio prossimi. “Si lamentano, ad esempio, delle multe esose. Peccato che siano scese, anche se di poco, da 516 a 500 euro. La sospensione dell’attività – prosegue Dona – non scatta nemmeno in automatico dopo la terza violazione, visto che è scritto che può essere disposta. Peraltro, a parte i controlli a tappeto fatti nel 2022, proprio per via delle speculazioni avvenute a marzo, non ci risulta che negli anni passati i controlli dei benzinai siano mai stati una priorità del Paese. Insomma, per arrivare alla quarta violazione potrebbe passare, bene che vada, mezzo secolo”. “La verità è che il decreto trasparenza, non solo va rafforzato rispetto alle sanzioni, ma deve contenere misure per impedire le speculazioni – aggiunge il presidente di Unc – come quelle avvenute a marzo per i carburanti dopo l’invasione dell’Ucraina o quelle verificatesi durante la pandemia per mascherine e gel disinfettanti, contro le quali né le procure, né le Authority hanno potuto fare qualcosa. Dubbi, invece, anche da parte nostra – conclude Dona – per l’esposizione del prezzo medio che può incentivare i virtuosi ad alzare il prezzo” LEGGI TUTTO

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    Pensioni, riforma sotto il segno della flessibilità: il piano Calderone

    (Teleborsa) – “Il 19 è convocato il primo tavolo delle pensioni” dove “l’obiettivo non è quello di fare parole ma invece attivare un confronto ampio e articolato che coinvolge tutti gli attori sociali ed istituzionali per poi arrivare ad un percorso di riforma” che “credo debba essere incentrata sul tema della flessibilità”.Lo ha detto ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, nel corso di un’audizione alla Commissione Sanità e Lavoro del Senato spiegando che “bisogna fare chiarezza su ciò che è previdenza e ciò che è assistenza e su questo credo si debba fare una riflessione complessiva e si debbano determinare i pesi delle due gestioni”. soprattutto, e lo dirò al 19 al tavolo – ha aggiunto – che possa essere utile la ricostituzione del nucleo di verifica della spesa previdenziale perché credo che sia importante andare a definire correttamente i pesi delle gestioni e capire in che modo le gestioni oggi si parlano o non si parlano”. “C’è la consapevolezza di dover mettere fine a quella stagione di interventi che vengono fatti ogni anno in finanziaria per evitare lo scalone della legge Fornero e per individuare forme di uscita anticipata” ha detto “e proprio perché poi è importante ragionare in prospettiva ed affrontare i temi indispensabili per guardare al futuro della tenuta non solo del mercato del lavoro ma del sistema previdenziale è importante invece ragionare di una riforma di sistema”. “E credo debba essere incentrata sul tema della flessibilità – ha proseguito Calderone “e debba tenere conto delle condizioni oggettive e soggettive. E che si debba anche capire in che modo far interagire il primo pilastro pensionistico col secondo”.Per arrivare ad un’ipotesi di riforma delle pensioni “credo ci dobbiamo dare dei tempi e credo che non possano essere che i primi 5-6 mesi di quest’anno”, ha aggiunto Calderone.Sul reddito di cittadinanza : “il tema credo si associ anche al tema dei centri per l’impiego sui quali stiamo lavorando” e per i quali “non è certamente sufficiente il numero degli operatori previsti all’interno del piano di rafforzamento per vincere la sfida”, ha concluso il Ministro. LEGGI TUTTO

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    Clima: S&P, aumenti temperatura più dannosi per economie in via di sviluppo

    (Teleborsa) – Un aumento della temperatura media annua di 1 grado Celsius per un solo anno risulta più dannoso per i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo che per le economie avanzate. Lo rivela un’analisi condotta da S&P Global Ratings sui dati di 190 Paesi. Lo studio S&P ha rilevato che sette anni dopo tale aumento, il PIL pro capite è inferiore di 0,6-0,7 punti percentuali nei Paesi con temperature medie annue attuali di 22-24 gradi (principalmente nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo) rispetto a quelli con temperature medie di 15 gradi (Paesi con economie avanzate), a parità di altre condizioni. Inoltre, S&P ha riscontrato perdite permanenti di reddito dovute alla riduzione della produttività e degli investimenti, con il settore agricolo che subisce un impatto a lungo termine. Quando le temperature annue sono in media di 24°C, il PIL pro capite dei Paesi meno pronti ad affrontare il cambiamento climatico rimane inferiore di 2 punti percentuali, mentre i Paesi più pronti non registrano perdite durature, a sette anni dallo shock termico di 1°C.Negli ultimi decenni le economie si sono parzialmente adattate ai singoli aumenti di temperatura: la sensibilità del PIL agli shock termici è diminuita di circa il 30% negli ultimi 20 anni. Anche le risposte di politica macroeconomica di sostegno hanno aiutato le economie a riprendersi dagli shock climatici; una politica monetaria restrittiva sembra amplificare lo shock, mentre i bassi tassi di interesse reali sono associati a pochi danni.(Foto: © designua/123RF) LEGGI TUTTO

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    Goldman Sachs paga dazio con la trimestrale

    (Teleborsa) – A picco Goldman Sachs, che presenta un pessimo -4,1%.A pesare sulle azioni contribuiscono i risultati trimestrali inferiori alle previsioni annunciati da una delle più grandi banche d’affari del mondo. “In un contesto economico impegnativo, nel 2022 abbiamo realizzato rendimenti a due cifre per i nostri azionisti – ha commentato il CEO David Solomon – Il fondamento di tutti i nostri sforzi strategici è il nostro franchising di clienti che non è secondo a nessuno”.La tendenza del titolo analizzata su base settimanale mostra un andamento analogo a quello del Dow Jones. Ciò significa che il titolo viene supportato da elementi provenienti dal mercato piuttosto che da notizie legate alla società stessa.Segnali di rafforzamento per la tendenza di breve con resistenza più immediata vista a 364,3 USD, con un livello di supporto a controllo della fase attuale stimato a 355,6. L’equilibrata forza rialzista della banca d’affari americana è supportata dall’incrocio al rialzo della media mobile a 5 giorni sulla media mobile a 34 giorni. Per le implicazioni tecniche assunte dovremmo assistere ad una continuazione della fase rialzista verso quota 373. LEGGI TUTTO

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    Alerion, comunicazioni sullo share buy-back

    (Teleborsa) – Alerion Clean Power ha informato di aver acquistato, dal 9 al 13 gennaio 2023, complessivamente 6.021 azioni proprie al prezzo medio di 31,4946 euro per azione, per un controvalore complessivo di 189.628,91 euro, nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto deliberata dall’Assemblea degli Azionisti del 22 aprile 2022.Il numero complessivo delle azioni proprie detenute da Alerion al 13 gennaio compreso è pari a 303.258 rappresentative dello 0,55921% del capitale sociale.A Piazza Affari, oggi, migliora l’andamento della Società che opera nel settore della produzione e vendita di energia elettrica da fonti rinnovabili che si attesta a 32,65 euro, con un aumento dello 0,77%. LEGGI TUTTO

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    Morgan Stanley festeggia trimestrale sopra attese

    (Teleborsa) – Prepotente rialzo per Morgan Stanley, che mostra una salita bruciante del 4,35% sui valori precedenti.A fare da assist alle azioni contribuisce la trimestrale migliore delle stime degli analisti annunciata dalla banca d’affari americana prima dell’avvio del mercato. “Abbiamo registrato solidi risultati nel quarto trimestre in un contesto di mercato difficile – ha commentato il CEO James Gorman – Nel complesso, il 2022 è stato un anno positivo per l’azienda poiché la nostra strategia chiara e il modello di business equilibrato ci hanno consentito di ottenere un ROTCE del 16% nonostante il complesso contesto macro”.A livello comparativo su base settimanale, il trend di Morgan Stanley evidenzia un andamento più marcato rispetto alla trendline dell’S&P 100. Ciò dimostra la maggiore propensione all’acquisto da parte degli investitori verso Morgan Stanley rispetto all’indice.La tendenza di breve di Morgan Stanley è in rafforzamento con area di resistenza vista a 96,07 USD, mentre il supporto più immediato si intravede a 95,12. Attesa una continuazione della tendenza al rialzo verso quota 97,02. LEGGI TUTTO