23 Gennaio 2023

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    Euro Zona, fiducia consumatori gennaio a -20,9 punti

    (Teleborsa) – Segnali di leggero miglioramento per la fiducia dei consumatori dell’eurozona. La stima flash dell’ultimo sondaggio mensile, condotto dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN), evidenzia che il sentiment dei consumatori è ancora negativo ma mostra un indicatore che risale a -20,9 punti a gennaio 2023 rispetto ai -22 di dicembre 2022. Le attese del mercato erano per un miglioramento più accentuato, ovvero fino a -20 punti. Nel complesso dell’Unione europea l’indicatore è pari a -22,4 punti, in miglioramento di 1,4 punti rispetto al mese precedente.La fiducia dei consumatori rimane, tuttavia, ben al di sotto della sua media di lungo periodo. LEGGI TUTTO

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    USA, leading indicator dicembre -1%

    (Teleborsa) – Scende oltre le attese il superindice USA relativo alle condizioni economiche americane a dicembre 2022. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator (LEI) si attesta a quota 110,5 punti in calo dell’1% rispetto al mese precedente (quando il calo era stato dell’1,1%, rivisto da -1%) e rispetto al -0,7% atteso dagli analisti.Il LEI è ora in calo del 4,2% nel semestre tra giugno e dicembre 2022, un tasso di calo molto più elevato rispetto alla contrazione dell’1,9% nel semestre precedente (dicembre 2021-giugno 2022).La componente che riguarda la situazione attuale è aumentata dello 0,1% a 109,6 punti, mentre quella sulle aspettative future è cresciuta dello 0,3% a 117,6 punti. “Il LEI statunitense è nuovamente diminuito drasticamente a dicembre, continuando a segnalare la recessione per l’economia statunitense nel breve termine – ha affermato Ataman Ozyildirim, Senior Director, Economics, presso The Conference Board – C’è stata una diffusa debolezza tra gli indicatori anticipatori a dicembre, indicando il deterioramento delle condizioni per i mercati del lavoro, la produzione, l’edilizia abitativa e i mercati finanziari nei prossimi mesi”.(Foto: by Rabih Shasha on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Microsoft effettua investimento multimiliardario in OpenAI

    (Teleborsa) – Microsoft ha esteso la partnership a lungo termine con OpenAI attraverso “un investimento pluriennale e multimiliardario per accelerare le scoperte dell’Artificial Intelligence (AI) e garantire che questi vantaggi siano ampiamente condivisi con il mondo”. OpenAI è la società dietro a ChatGPT, un chatbot basato su intelligenza artificiale e machine learning, specializzato nella conversazione con un utente umano.Microsoft non ha fornito i dettagli finanziari dell’accordo. Nelle scorso settimane Semafor aveva riferito di un investimenti da 10 miliardi di dollari sulla base di una valutazione complessiva di 29 miliardi di dollari.L’annuncio odierno segue i precedenti investimenti nel 2019 e nel 2021. Microsoft ha affermato che la rinnovata partnership accelererà i progressi nell’intelligenza artificiale e aiuterà entrambe le società a commercializzare tecnologie avanzate in futuro.”Abbiamo formato la nostra partnership con OpenAI attorno all’ambizione condivisa di far progredire responsabilmente la ricerca AI all’avanguardia e di democratizzare l’AI come nuova piattaforma tecnologica”, ha affermato Satya Nadella, CEO di Microsoft. “In questa fase successiva della nostra partnership, gli sviluppatori e le organizzazioni di tutti i settori avranno accesso alla migliore infrastruttura, modelli e toolchain di intelligenza artificiale con Azure per creare ed eseguire le loro applicazioni”. Azure è la piattaforma cloud di Microsoft. LEGGI TUTTO

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    FederlegnoArredo: a luglio-settembre 2022 prosegue rallentamento export filiera

    (Teleborsa) – Le esportazioni della filiera legno-arredo nei primi nove mesi del 2022 sono state pari a circa 15,6 miliardi di euro e sono cresciute complessivamente in tutte le regioni italiane del 16%, rispetto allo stesso periodo del 2021. Un dato ancora positivo, ma che evidenzia il rallentamento in essere ormai da tempo: basti pensare che nel semestre gennaio-giugno 2022 la crescita di export della filiera L-A era stata del 18,4%, decrescendo trimestre dopo trimestre nel confronto con i trimestri del ’21: dal +21% del primo trimestre, al + 16% del secondo al + 11% di luglio-settembre 2022. È quanto emerge dai dati di fonte Istat elaborati dal Centro Studi di FederlegnoArredo, che fotografano lo stato di salute di un settore prevalentemente votato all’export e in cui Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia coprono quasi il 70% del valore esportato.La Lombardia (3,7 miliardi di euro) con il +18,8% di export di filiera si conferma tendenzialmente stabile rispetto al risultato di gennaio-giugno (+19%) e di luglio-settembre +18,4%. Confrontando i primi tre trimestri ’22 con i trimestri ‘21, si passa dal +22,8% di gennaio-marzo, al +15,8% di aprile-giugno per poi risalire a luglio-settembre al 18,4%. Esporta principalmente in Francia (+14,5%) ma ha registrato la crescita più consistente negli Stati Uniti – secondo mercato di sbocco – con un +30,7%, mentre negli Emirati Arabi Uniti – decimo mercato – la crescita è stata del +27,7%. La provincia di Monza e Brianza risulta al terzo posto in Italia per valore esportato con 983 milioni di euro e una crescita pari al 19,2%.Il Veneto (3 miliardi di euro) presenta invece qualche segno di rallentamento, passando dal +15,5% di gennaio giugno 2022, al +14,5% di gennaio-settembre e con un luglio-settembre che scende a +12,3%, arretrando di circa 2 punti dal primo trimestre (+14,6%) e di ben 4 punti dal secondo trimestre (+16.4%). La regione ha in Germania lo sbocco principale per il suo export, dove la crescita è del +19,1%, ma sono le esportazioni verso il Belgio – settimo mercato – con un +20,5% a decretarlo il Paese con la crescita maggiore tra i Paesi più significativi. Treviso rimane la prima provincia a livello nazionale per valore esportato della filiera legno-arredo con 1,8 miliardi di euro e un +12,7% rispetto allo stesso periodo del 2021.Il Friuli Venezia Giulia (1,9 miliardi di euro) con un +21,7% è la regione che ha registrato la variazione percentuale più alta nei primi 9 mesi del 2022, ma allo stesso tempo è quella che ha registrato la frenata più brusca rispetto al +25% del semestre precedente, con i trimestri che evidenziano un netto calo rispetto al ’21 pari a oltre 11 punti percentuali: primo trimestre +26,4%; secondo trimestre +23,8%; terzo trimestre +15%. Nella top del Paesi è il Regno Unito ad aggiudicarsi il primo posto con un +28,5%. Al secondo posto gli Stati Uniti (+51,4%) che insieme al Canada (+92,7%) al settimo posto, registrano gli andamenti migliori. Pordenone è la seconda provincia in Italia per valore esportato con 1,2 miliardi di euro e un +27,2%.”Appare ormai chiaro che il trend di crescita stia progressivamente subendo rallentamenti in tutto il territorio nazionale e anche nelle regioni più importanti per la nostra filiera. Lo stesso +11% di luglio-settembre 2022 – commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo – che era un +18,4% a gennaio-giugno, non può farci certo dormire sonni tranquilli, dal momento che come evidenziano anche recenti ricerche e la stessa Bankitalia, l’inflazione non è destinata a scendere e i fatturati delle aziende, soprattutto delle più piccole, potrebbero essere gonfiati dal caro prezzi e dall’adeguamento dei listini, riducendo drasticamente la crescita e il margine. Se la Lombardia riesce in qualche modo a mantenersi stabile, maggiori segni di rallentamento si registrano in Veneto e soprattutto in Friuli Venezia Giulia. Resta al momento prematuro riuscire a dare una chiave di lettura univoca e scientifica – prosegue Feltrin – ma potremmo azzardare l’ipotesi che il merito della tenuta lombarda sia figlia soprattutto della vocazione della regione all’export verso gli USA nell’alto di gamma dei mobili. Non possiamo infatti dimenticare come le ricadute della guerra in Ucraina e il peso del caro energia, si facciano sentire molto di più in Europa, come starebbero a dimostrare anche i dati del Veneto che ha ancora nel vecchio continente i suoi maggiori mercati di sbocco, a partire da Germania e Francia. Gli 11 punti persi dal Friuli-Venezia Giulia sembrano trovare riscontro nell’arretramento sui maggiori mercati di sbocco, a partire dal Regno Unito dove ne perde 6 e dagli Stati Uniti dove da giugno ne perde ben 12. Ovvio che il perdurare del conflitto ucraino potrebbe favorire regioni che hanno il loro core business oltre Oceano o in Paesi emergenti fuori dall’Europa e indirizzati a un pubblico di alta fascia, più indenne dal caro vita”.A livello di comparti, sono i mobili ad essere ancora i più significativi della filiera per valore esportato (oltre 9 miliardi di euro complessivi) con una crescita del +16% nel periodo gennaio-settembre 2022. Nel primo semestre dell’anno il comparto aveva invece raggiunto il +18,2% per poi, scendere al +11,5% di luglio-settembre 2022. Rispecchiando a grandi linee l’andamento nel suo complesso della filiera legno-arredo, che è particolarmente votata proprio all’export di mobili. LEGGI TUTTO

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    Wall Street in stand-by in attesa di trimestrali e Fed

    (Teleborsa) – Seduta poco mossa per Wall Street, in assenza di importanti dati macroeconomici e con il capodanno lunare cinese che ha depresso i volumi dall’Asia. Tutta la settimana sarà abbastanza scarna dal punto di vista macroeconomico, complice l’ingresso della Fed nel periodo di blacktout prima dell’incontro dell’1 febbraio, in cui gli analisti si aspettano che il FOMC aumenti i tassi di interesse di 25 punti base.I funzionari della Federal Reserve la prossima settimana sono quasi certi di approvare un’altra decelerazione degli aumenti dei tassi di interesse, discutendo anche quando interrompere del tutto gli aumenti, secondo un rapporto del Wall Street Journal, che diffonde spesso anticipazioni ben informate delle riunioni della banca centrale.L’attenzione degli investitori è però sulla stagione delle trimestrali, in particolare sui giganti tecnologici statunitensi. Dopo un risultato migliore delle attese da parte di Netflix, che la scorsa settimana ha battuto le previsioni sulle entrate e sui nuovi abbonati, il prossimo grande nome è Microsoft, che rilascerà i risultati martedì.Tra gli annunci societari, Spotify (colosso dello streaming di musica e podcast) ha annunciato una riduzione della forza lavoro di circa il 6% in tutta l’azienda e una riorganizzazione dei vertici. Baker Hughes (una delle più grandi aziende nel campo dei servizi petroliferi) ha registrato una trimestrale sotto le attese.Occhi puntati su Salesforce, colosso statunitense attivo nel campo dei software CRM e cloud computing, dopo che l’investitore attivista Elliott Management ha acquisito una quota nella società.Nessuna variazione significativa per il listino USA, con il Dow Jones che si attesta sui valori della vigilia a 33.359 punti; sulla stessa linea, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 3.979 punti. In frazionale progresso il Nasdaq 100 (+0,51%); sulla parità l’S&P 100 (+0,2%).Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:Lunedì 23/01/202316:00 USA: Leading indicator, mensile (atteso -0,7%; preced. -1%)Martedì 24/01/202315:45 USA: PMI composito (preced. 45 punti)15:45 USA: PMI manifatturiero (atteso 46,2 punti; preced. 46,2 punti)15:45 USA: PMI servizi (atteso 45 punti; preced. 44,7 punti)Mercoledì 25/01/202316:30 USA: Scorte petrolio, settimanale (atteso -593K barili; preced. 8,41 Mln barili). LEGGI TUTTO

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    Eurozona, debito pubblico/PIL in calo al 93% grazie a crescita sostenuta

    (Teleborsa) – Il debito pubblico dell’Area Euro si è attestato al 93% del PIL alla fine del terzo trimestre 2022, in calo rispetto al 94,2% del secondo trimestre dell’anno, mentre il debito dell’Unione allargata è sceso all’85,1% dall’86,4%. E’ quanto emerge dalle ultime statistiche Eurostat, segnalando che la roioduzione del debito è da imputare ad una crescita del PIL superiore a quella del debito in termini assoluti.I rapporti più elevati tra debito pubblico e PIL alla fine del terzo trimestre del 2022 si confermano quelli della Grecia (178,2%), Italia (147,3%), Portogallo (120,1%), Spagna (115,6%), Francia (113,4%) e Belgio (106,3%), i più bassi in Estonia (15,8%), Bulgaria (23,1%) e Lussemburgo (24,6%).Sempre nel terzo trimestre, il deficit nell’Area Euro è salito al 3,3% del PIL dal 2% del trimestre precedente, mentre nell’UE allargata lievita al 3,2% dall’1,8% precedente. Il rapporto tra disavanzo e PIL è aumentato principalmente a causa dei notevoli aumenti della spesa pubblica. Le entrate totali e la spesa totale hanno continuato ad essere influenzate dalle politiche per il contrasto della pandemia di COVID-19, anche se in misura minore rispetto ai trimestri precedenti. A queste si sono aggiunte le misure per alleviare l’impatto del caro energia. LEGGI TUTTO

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    Maire Tecnimont amplia portafoglio tecnologico con l'acquisizione di Conser

    (Teleborsa) – Maire Tecnimont, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nella trasformazione delle risorse naturali, ha acquisito una quota dell’83,5% di Conser, società di tecnologie proprietarie e di ingegneria di processo con sede a Roma. L’operazione consente a Maire Tecnimont di rafforzare ulteriormente la propria leadership nel settore dei polimeri aggiungendo al proprio portafoglio tecnologico le tecnologie per gli intermedi delle plastiche biodegradabili e per le specialità chimiche a valore aggiunto.Il closing è previsto entro il 15 aprile 2023. La controllata NextChem Holding detiene l’opzione di acquisire la restante quota del 16,5% entro i prossimi tre anni.Conser, che nel 2022 ha sviluppato ricavi totali attesi per circa 25 milioni di euro, può contare su un portafoglio di brevetti tecnologici diversificati dedicati alla transizione energetica e ai processi per prodotti di chimica fine ad alto valore aggiunto.Il portafoglio comprende tecnologie flessibili ed economicamente vantaggiose per l’anidride maleica, il butandiolo e il dimetil succinato, che sono elementi fondamentali per la produzione di plastiche biodegradabili. Il portafoglio comprende anche tecnologie per vettori di idrogeno organico liquido, chimica fine per la produzione di batterie al litio e derivati a base biologica.”Questo importante passo consente al gruppo Maire Tecnimont di ampliare il proprio portafoglio tecnologico nell’area dei prodotti chimici sostenibili – ha commentato Alessandro Bernini, AD di Maire Tecnimont – Integreremo la nostra value proposition come licensor di tecnologie e fornitore di servizi ad alto contenuto tecnologico a supporto della transizione energetica con nuove soluzioni innovative per supportare i mercati globali nel percorso verso un’economia più sostenibile”.”Apprezziamo il valore aggiunto che Flavio Simola ha portato alla società, e siamo entusiasti di continuare a lavorare con lui ed il suo team”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    FIPE, in calo il numero dei bar in Italia: 10mila cessazioni l'anno

    (Teleborsa) – Dal 2012 ad oggi il numero delle imprese che svolgono attività di bar è diminuito di circa 15mila unità e ogni anno almeno 10 mila sono le imprese che cessano l’attività. Il risultato è che il tasso di sopravvivenza a cinque anni dei bar non raggiunge il 50%, ossia su 100 imprese che avviano l’attività ne sopravvivono meno di 50 a distanza di cinque anni. È quanto è emerso nel corso della tavola rotonda “Le sfide del bar del futuro: qualità, professionalità e innovazione” che FIPE ha organizzato a SIGEP 2023 con gli interventi di Matteo Musacci, vicepresidente Fipe-Confcommercio e titolare dell’Apelle Cocktail Bar, Marco Ranocchia, fondatore di PlanetOne, Igor Nuzzi, regional director Italia&Svizzera Lavazza, Francesco Santoro, head of eCommerce Partnerships di Nexi, Paolo Staccoli titolare dello Staccoli Caffè di Rimini e Matteo Figura, director Foodservice Italy, The NPD Group Inc.L’incontro è servito ad esplorare un settore nel quale lavorano, tra dipendenti e indipendenti, oltre 300mila persone con una forte diffusione territoriale (2 imprese ogni mille abitanti, 9 comuni su 10 hanno almeno un bar) e con apertura 7/7 per una media di 14 ore giornaliere. E dove è in aumento la presenza di imprenditori stranieri con una particolare vivacità della comunità cinese. Sono oltre 12 mila, il 12,2% del totale, i bar gestiti da stranieri con punte che in alcune regioni come la Lombardia sfiorano il 20% o addirittura lo superano come in Veneto e in Emilia Romagna.”Stanno in questi numeri – dichiara Musacci – le difficoltà che attraversa il format bar, stretto nella morsa di una competizione sempre più sfrenata e di un modello di gestione che riesce a conciliare costi e ricavi solo attraverso enormi sacrifici personali di chi ci lavora, soprattutto se si tratta del titolare e dei suoi familiari. Tenere in piedi un’azienda che deve pagare stipendi, canoni di locazione esagerati e attualmente bollette fuori controllo, con caffè e cappuccini al prezzo di poco più di un euro sta diventando sempre più difficile. Se a questo aggiungiamo che anche muovere i listini per adeguarli all’inflazione è complicato, il rischio che i conti non tornino è evidente. Occorre ripensare il modello di business partendo dal presupposto che tenere aperto 7 giorni su 7 per oltre 14 ore al giorno non sempre è economicamente sostenibile. Ed aggiungo che non lo è anche guardando alla sfera personale di chi, come capita a molti di noi piccoli imprenditori, è costretto a garantire una presenza continua sacrificando vita personale e affetti”. LEGGI TUTTO